[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Condensatori a film Auricap

Una prova d'ascolto molto personale

[Audience Auricap]
[English version]

Prodotto: Auricap - Condensatori Audio di Qualità - 0.47uF +-10% 450V EGA 7956-35
Produttore: Audience - USA
Prezzo: 7,79 Dollari Americani/Euro l'uno
Recensore: Giorgio Pozzoli
Recensito: Settembre/Dicembre 2001

Il suono dei condensatori è un antico problema audio. Tuttavia, probabilmente in virtù della delicatezza della questione, non ho praticamente mai letto un articolo od una prova comparativa pubblicata sull'argomento. Normalmente ciò che viene pubblicato differisce poco da un comunicato stampa.

Quindi, quando mi è stato chiesto di recensire qualcuno dei condensatori Auricap della Audience, sono stato davvero interessato ed intrigato. Da un lato il compito appariva di quelli meno semplici e facili, e dall'altro gli Auricap sono impiegati da diversi rinomati costruttori di componenti "conto terzi" nell'industria audio.

Per prima cosa mi sono dovuto scegliere dalla mio mucchietto di componenti un gruppo di condensatori paragonabili. Per rendere le cose non troppo facili ai nostri DUT (acronimo di Device Under Test, apparecchio sotto esame, n.d.t.), ho selezionato un paio di altri condensatori al polipropilene di alta qualità, ed anche dei condensatori carta e olio NOS (acronimo di New Old Stock, oggetti d'epoca, ma ancora in condizioni "nuove", mai usati, n.d.t.).

Poi mi sono dovuto costruire un circuito che permettesse di effettuare dei confronti. Per semplicità ho deciso di montare un selettore ed l condensatori da confrontare su una basetta ad inserzione Experimentor, con delle prese RCA in ingresso e in uscita, così mi era possibile inserire il condensatore in serie al segnale fra il lettore di CD ed il preamplificatore del mio normale impianto.

Non è un uso normale? Certo, ma visto che dovevo fare un paragone fra differenti condensatori, in questo modo li avrei messi tutti assolutamente nelle stesse condizioni, e perciò questa soluzione era buona come qualsiasi altra. Inoltre, così ci ho messo poco tempo a preparare la prova e ogni cambio di condensatore non ha rubato che pochi istanti.

Descrizione

I condensatori sono arrivati in una scatola, dentro un sacchetto di plastica che conteneva anche le istruzioni per il montaggio.

In realtà, così come i più raffinati fra noi richiedono speciali attenzioni, anche questo condensatore sembra essere un tipo particolare. Si tratta di un modello assiale, con i reofori flessibili, isolati e multifilari che escono da entrambi i lati. Un reoforo è nero, e l'altro è rosso. Se il condensatore è inserito nel percorso del segnale, quest'ultimo deve entrare tramite il reoforo nero ed uscire tramite quello rosso.
Se il condensatore è usato come unità di bypass nella sezione di alimentazione, il reoforo nero va connesso alla massa e quello rosso al voltaggio positivo o negativo. Infine, se il condensatore viene usato in un crossover per diffusori, il reoforo rosso va posto verso la terminazione del + ed il nero verso quella del -.

Scettici? Lo ero anch'io, quindi ho provato il condensatore in entrambe le direzioni, e debbo ammettere che pareva suonare meglio nelle configurazioni suggerite.

Inoltre, ha una presentazione di altissima qualità. Persino il corpo del condensatore, giallo, con le superfici laterali verdi, è molto carino. È una cosa che non ha nulla a che vedere col suono, ma l'aspetto è sempre importante...

Il suono

Quali sono gli aspetti negativi che affliggono il suono di un condensatore, tanto che ogni progettista prova a disfarsene appena possibile?

Ritengo che i problemi di fondo siano di tre tipi.

Il primo è la colorazione. Il valore di capacità di ogni condensatore non è costante con la frequenza; inoltre sono presenti anche una componente resistiva e, ancora peggio, una induttiva, causata dai reofori e dalle dimensioni fisiche del corpo, ed entrambe variano con la frequenza. Ciò significa che in un circuito reale un condensatore reale avrà un comportamento che solo rozzamente approssimerà quello del suo modello, e dove ci si aspetta una risposta in frequenza perfettamente piatta, ci saranno invece delle sottilissime ondulazioni o anomalie di fase che possono essere percepite dall'orecchio.
La colorazione consiste nella circostanza che la riproduzione sembra favorire certe frequenze, tipicamente quelle medie, cosicchè il messaggio musicale sembra virato verso di esse, e spesso diventa sordo e ripetitivo.

Un altro problema è la trasparenza. Un impianto molto trasparente tende a scomparire: si sente il fluire della musica direttamente dallo strumento. Se c'è un problema, sembra di ascoltare la musica come da dietro una tenda: il messaggio perde in dettaglio, precisione e profondità.
Questo velo ha anche, a mio modesto avviso, l'effetto di rendere l'immagine più piatta, morta, con la sensazione di ascoltare una riproduzione piuttosto che l'evento reale. Contemporaneamente l'energia alle alte frequenze sembra riflettersi e disperdersi in un innaturale chiarore che satura le medie frequenze rendendole vaghe e confuse.
Da un punto di vista tecnico sarei tentato di imputarlo ad una perdita nella gamma delle alte frequenze, ma sta di fatto che se si analizza il suono in ogni componente, le sue alte frequenze appaiono non attenuate affatto; però se si guarda all'intera immagine, si avverte la mancanza del dettaglio della realtà, dell'aria tra gli strumenti.

L'ultimo problema è la dinamica. Ci possono essere molte cause diverse. Per esempio, la struttura meccanica del condensatore è piuttosto semplice: spesso si tratta solo di un pezzo di pellicola metallizzata avvolto su sè stesso. Questa striscia è soggetta a variazioni delle forze elettromagnetiche interne a causa della carica e dalla scarica del condensatore. Se la struttura del condensatore non è sufficientemente rigida, queste forze che variano ne possono modificare la geometria e, di conseguenza, la capacità!
Ciò, ovviamente, può provocare un'alterazione del segnale, che viene modulato da questa capacità variabile. Ma anche se la struttura e' perfettamente rigida, la geometria del condensatore e le sue resistenza ed induttanza interne provocano problemi alla velocità di salita e discesa della tensione nel condensatore. Il tipico effetto della mancanza di dinamica è un suono smorto, senza impatto, sordo, apparentemente molto "lento".

Va notato che all'atto pratico il problema insorge quando in un progetto si impiega consistentemente un unico tipo di condensatore, poichè l'effetto di ognuno si somma a quello degli altri, anche se ogni singolo condensatore contribuisce in parte minima. In ogni caso, le differenze fra due singoli condensatori sono spesso sottili e piuttosto difficili da rilevare, specialmente in caso di componenti di alta qualità.

Nel nostro caso, il suono di questi condensatori Auricap sembra essere molto simile ai carta e olio usati come riferimento. Il bilanciamento è perfetto, il suono perfettamente naturale, non colorato. Neppure un accenno di colorazione come quello che si può trovare in componenti a standard industriale; per esempio, un Wima MKP10 - 250V, un ottimo componente, raffrontato agli Auricap sembra un po' colorato.

Ho trovato solo un sottilissimo accenno di quel velo che distingue i carta e olio dai condensatori di classe inferiore. È come se una tenda molto sottile fosse stata introdotta nel processo di registrazione. Devo ancora trovare un condensatore a film capace di competere ad armi pari con un carta e olio per quanto attiene alla trasparenza; ma il costo dei carta e olio è normalmente più del doppio di quello degli Auricap, quindi qui si è trattato di una piacevole sorpresa. Ma non per la Audience, che sul suo sito web presenta risultati di laboratorio che mostrano che le misure degli Auricap sono migliori di quelle dei condensatori carta e olio Jensen della serie normale (alluminio). Sfortunatamente non avevo nessun condensatore Jensen a disposizione per fare un confronto sonoro diretto.

Confrontato con l'altro condensatore a film di alta qualità, del tipo che ho selezionato per l'uso nei progetti a valvole dove non voglio utilizzare i carta e olio, le differenze sono - ancora - piuttosto sottili, anche se l'Auricap è sempre un po' più dettagliato nei segnali a basso livello, più preciso, e sembra avere anche un po' più di dinamica.

Conclusioni?

Beh... non ancora.

Poco dopo avere effettuato le prove per questo articolo, ho modificato il mio amplificatore finale, sostituendo tutti i condensatori di accoppiamento a film con dei carta e olio. Ho ottenuto un suono bello e piacevole, con molto dettaglio ed un'enorme profondità. Veramente attraente.

Ma... "strano, la voce ha un po' meno corpo di prima. Il basso è rotondo e pieno, ma non tanto quanto lo era prima delle modifiche. La profondità è eccezionale, quasi quasi direi che è eccessiva, è un po' come se si stesse ascoltando una sorgente distante, e non sul vero palcoscenico. Ah, però il suono è davvero piacevole..."

Poi, dopo avere discusso i risultati della prova con John McDonald e Richard Smith, che mi hanno dato ulteriori informazioni tecniche, ero pronto ad accettare il loro suggerimento per un'ulteriore prova a confronto, la prova "perfetta".

Qual'è l'alternativa perfetta ed ovvia ad un condensatore di accoppiamento? Un pezzo di conduttore, ovviamente. Sfortunatamente la sostituzione non è possibile nella maggior parte degli apparecchi (nessuno inserisce in un circuito un condensatore di accoppiamento se non serve, salvo forse nell'ipotesi in cui voglia ottenere un'assoluta protezione dalla continua nel caso di un malfunzionamento dello stadio a monte), ma è perfettamente posibile con la configurazione da me usata per la prova.

E questa prova è stata davvero rivelatrice. Gli Auricap sono piuttosto difficili da distinguere rispetto ad una connessione diretta. I carta e olio, Invece, si possono facilmente riconoscere: è un dato di fatto che producono un palcoscenico sonoro molto più dettagliato, preciso, profondo e realistico, ma un siffatto palcoscenico sonoro semplicemente non è presente nel segnale originale! È il risultato di una forma di colorazione davvero peculiare, che risalta in tutta la sua evidenza proprio raffrontando i condensatori con una connessione diretta, e che rende le frequenze medie e quelle inferiori più sottili e leggere del normale.

Ora, è corretto impiegare componenti che per ottenere gradevolezza sacrificano l'accuratezza del suono riprodotto, o no? Beh, qui si tratta di impostazione personale: ognuno ha la sua risposta a questa domanda, ed ogni risposta è criticabile. Quindi, me ne mantengo fuori.

Però, se siete alla ricerca della trasparenza assoluta senza la colorazione dei carta e olio, allora dovete provare questi Auricap.

Conclusioni

Ho potuto trovare conferma di questa ottima valutazione tramite altre prove effettuate inserendo qualche Auricap in un mio nuovo progetto.

Gli Auricap sono condensatori molto neutri, non colorati, e non ruvidi; e sono anche davvero veloci. Si presentano con una buona costruzione, hanno le migliori misure della loro classe, sono disponibili in una gamma di valori piuttosto ampia e sono abbastanza economici se confrontati con altri condensatori specifici per impieghi audio.

Che dire? Consigliati!

© Copyright 2001 Giorgio Pozzoli - http://www.tnt-audio.com

Traduzione: Carlo Iaccarino

[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]