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A.R.T. Millennium 3000

[ART Millennium 3000]

Prodotto: Cavo di potenza ART Millennium 3000
Produttore: A.R.T. Audio Reference Technology - Firenze via Masaccio 16
Prezzo : L. 1.350.000 (700 Euro) (coppia terminata da 3 metri)

Millennium è la linea dei cavi della A.R.T. di Firenze che parte dalla serie 1000, diciamo l'entry-level della situazione (ma attenzione, parliamo del primo gradino della alta definizione audio) e si chiude con la serie 6000, top di gamma, ed include per ogni serie, cavi di potenza, segnale ed alimentazione di similari caratteristiche costruttive.
Siccome *In medio stat virtus* dicevano i latini, i Millennium 3000 di potenza sono nel mio impianto per una prova d'ascolto.

Si tratta di un prodotto esteticamente attraente, con quella guaina tessile di un bel blu elettrico in polietilene intrecciato, piacevole al tatto anche se tendente un po' a trattenere la polvere.
Ottimamente rifinito, è terminato dal lato amplificatore con forcelle in rame peltrato e dal lato diffusori con banane placcate oro da 4mm. Sono disponibili, secondo le esigenze, anche altri tipi di terminazione, ed il metraggio è personalizzabile su richiesta.

La costruzione

Innanzitutto una nota di merito: la A.R.T. appartiene, con poche altre , a quel novero di aziende che mostrano e spiegano quali sono i principi costruttivi e questo già basta a distanziarle (quantomeno per la serietà) da quelle della serie *... sotto il vestito, niente...* :-(
Di solito chi non ha nulla da nascondere non teme recensioni *indipendenti* e non condizionate. Ma ora torniamo a noi.
Caratteristica costruttiva saliente non è tanto da ricercarsi in complicate geometrie di intrecci quanto nella accurata scelta di conduttori, distanziali, isolanti e dielettrici con l'obbiettivo di proporre quelli che meglio si adattano alle varie esigenze, prima fra tutte quella del buon suono.
I conduttori, sono realizzati in cavo di rame HCC (Homogenized Crystal Copper) a sette trefoli uguali (1 centrale e 6 tutti attorno) di purezza 4N cioè al 99,9999%. I filamenti sono isolati fra loro con resina a base di polvere di ambra e possiamo così considerarlo di tipo Litsz con la conseguente ottima prestazione nell'abbattimento dell'effetto-pelle.
Il conduttore è rivestito da due *calze* in cotone impregnato con la stessa resina di ambra che prima vi dicevo, successivamente il Triguard, uno schermo di materiale conduttivo a base di polimeri con ioni ferrosi e metallici il cui compito è quello di annullare gli effetti elettrici (con il loro conseguente influsso sul suono) delle interferenze magnetiche.
Questo schermo non tocca in nessun punto il conduttore: se lo facesse ne annullerebbe gli effetti benefici. Il Triguard poi è di nuovo isolato con un'altra guaina di cotone. E questo per quanto riguarda un polo.
L'altro, con la stessa struttura, gli corre accanto separato con un distanziale che tiene accoppiati polo positivo e negativo sempre a distanza costante; il tutto è racchiuso in una ulteriore guaina in cotone e finalmente nella guaina esterna in polietilene.
La consistenza del Millennium 3000 è pertanto piuttosto rigida, ma facilmente si adatta alle curve da seguire e, una volta a posto, resta come è, senza tendere a tornare dritto.

La prova d'ascolto

Li ho inseriti e provati con il seguente impianto: ampli integrato Copland CTA-401 e diffusori Diapason Adamantes I (il modello di dieci anni fa). Come sorgenti ho usato: Thorens 316 - braccio Mission Cyrus Arm - testina Reson Reca e CD Player Pioneer PD-S 703 modificato.

Per portarli ad un regime di stabilità ed assestamento sono bastati 3-4 giorni di continue sweepate sull'intera gamma delle frequenze udibili (quando non ero in casa) alternate da tanta musica scelta fra quella più *piena*.
L'ascolto, per forza di cose, è stata una specie di prova comparativa con il cavo collegato in precedenza, che era il nostro TNT-FFRC.
Devo dire che, fino a quando il Millennium non si è sciolto ben bene, il TNT-FFRC gli ha tenuto testa degnamente, ma poi ha dovuto cedere le armi.
Il Millennium 3000, una volta ingranata la quinta, si è dimostrato un cavo *aperto* e grintoso, capace di restituire con brillantezza un ottimo dettaglio senza mai essere fastidiosamente scintillante e riproducendo correttamente tanto la corposità delle voci maschili che la luminosità di quelle femminili.
Veloce con compostezza e precisione insomma, come quelle berline di lusso che non ti danno mai la sensazione reale delle loro prestazioni. Finisci un lungo viaggio e ti accorgi che non sei stanco, inserisci i Millennium e sembra che non hai aggiunto o tolto niente alla musica e questo credo sia il miglior complimento che si può fare ad un cavo.

Il suo carattere gli permette eccellenti prestazioni in gamma alta con una grana fine e levigata che aiuta molto l'impianto a monte ad esprimere una scena acustica ampia ed ariosa. Pregevole la prestazione sul basso, asciutto ed esteso il cui fraseggio può essere facilmente seguito.
Vedo perciò una sua grande utilità nel tentare di correggere qualche pecca in valvolari un po' ridondanti e poco controllati in basso.
Sull'estremo basso devo un po' indovinare ma questo, sicuramente è dovuto al limite fisico dei diffusori ed al livello, non da *Olimpo hi-end*, del mio impianto.

Bi-wiring o Mono-wiring?

La prova si è svolta collegando in mono-wiring una coppia di Millennium 3000 alla doppia morsettiera delle Adamantes I, usando come ponticelli quelli che mi ha fornito la stessa A.R.T. (ma esclusi dal costo del cavo), realizzati con lo stesso conduttore di base (ma senza Triguard) del Millennium.

A proposito di bi-wiring voglio sottoporvi una tesi che la A.R.T. sostiene: secondo loro il bi-wiring è inutile. Attenzione, non rigettate subito questa ipotesi perchè potreste ricredervi; continuate prima a leggere.
Andando avanti specificano meglio: il miglioramento ottenibile con l'aggiunta di una coppia di cavi non raggiungerà in termini quantitativi la prestazione ottenibile con l'inserimento di un singolo cavo di costo (e conseguenti prestazioni) doppio.
Che ne dite? Tutto sommato potrebbero anche aver ragione ed in questo discorso già intravedo un ottimo argomento per il nostro gruppo di discussione.
In base a questo concetto, muovendoci nel catalogo A.R.T., ci converrebbe passare, invece che raddoppiare il 3000, al 4000 o, addirittura al top della gamma, il 6000.
Unica controindicazione che intravedo è che, una volta inserito il cavo singolo di prezzo doppio, prima o poi possa solleticare l'insano proposito di raddoppiare anche quello, con il conseguente quadruplicarsi della spesa di partenza! Anche questa è abilità commerciale :-).

Parlando di prezzo, non lo possiamo definire ne' economico in valore assoluto nè certamente alla portata di tutti.
Inutile spendere quelle cifre se nel vostro impianto ci sono componenti che, presi singolarmente, costano meno del cavo. Diverso il discorso se si parla di rapporto qualità-prezzo rapportato ad altri cavi di costo similare: in questo caso la spesa vale l'impresa e la loro presenza si fa (non) notare con classe e discrezione.

Un grazie sentito alla ART che, con la solita cortesia, ci sta ha messo a disposizione, e per lungo tempo, i materiali per la prova.

© Copyright 1999 Mimmo Cacciapaglia - http://www.tnt-audio.com

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