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Piccola monografia sull'Home Theater - Terza parte

Indice della monografia

La terza parte di questa monografia è dedicata a chi vuole acquistare un impianto HT ex-novo senza spendere un capitale e costruendosi allo stesso tempo di un buon impianto HiFi per ascoltare anche solo Musica.

Come cominciare bene

Ormai ci si può costruire un impianto HT anche spendendo cifre bassissime visto che ci sono in commercio dei compattoni che fanno tutto a poco.
Sgombriamo subito il campo da possibili equivoci: per costruire un impianto HT è necessario convincersi che quei sistemini da unmilione tuttocompreso (cinque casse incluse) non hanno niente a che vedere col vero HT, sia in termini di qualità sia in termini di coinvolgimento che rappresenta il parametro di valutazione più importante in un impianto votato all'intrattenimento domestico.
Una volta chiarito questo punto possiamo passare a studiare alcune possibili soluzioni, per quanto riguarda l'amplificazione e la decodifica, non particolarmente impegnative. Ai diffusori viene dedicato un paragrafo separato.

La soluzione più semplice

Esistono in commercio degli amplificatori dotati di decodificatore Dolby Pro Logic e di sezioni di amplificazione per tutti i canali necessari.
In pratica un solo amplificatore ha tutto il necessario per gestire tutte le sorgenti e tutti i diffusori di un impianto HT.
Questi amplificatori sono diffusissimi ed ogni grande costruttore ne ha in catalogo diversi modelli, differenziati a seconda delle utilities e della potenza.
Orientarsi all'interno delle caratteristiche tecniche di questi apparecchi piuttosto complessi può apparire scoraggiante per il neofita e quindi ecco di seguito alcune cose cui prestare attenzione prima dell'acquisto:

Numero dei canali amplificati e relativa potenza continua

Occorre innanzitutto che l'amplificatore sia in grado di pilotare tutti i diffusori di un impianto HT completo, quindi dovrebbe avere morsetti d'uscita per gli anteriori, il centrale, i posteriori ed eventualmente per il sub (quest'ultima uscita è preferibile sia NON amplificata ma a livello linea, vedi sotto).
La potenza su tutti i canali deve essere abbastanza elevata, ma occhio a non farsi ingannare da dati tecnici mirabolanti. Normalmente è buona norma attenersi alla potenza d'uscita continua (RMS) su 8 Ohms.
E' un dato sul quale ho sempre consigliato di fare poco affidamento ma, nell'ambito della categoria degli amplificatori integrati Dolby Pro Logic, può essere ancora abbastanza indicativo della classe di prodotto col quale abbiamo a che fare.
Ormai anche gli ampli più economici si stanno orientando su potenze ragionevoli persino sui canali posteriori, che in passato erano tristemente sottodimensionati.
Un fattore più importante è la qualità degli stadi finali adibiti a ciascuna uscita. Spesso si fa ancora ricorso a degli economici power pack che, ove possibile, sarebbe meglio evitare.

Telecomandabilità totale

Il telecomando è un accessorio presente ormai in tutti gli apparecchi, anche in quelli di fascia più economica. Come già spiegato altrove questo accessorio è piuttosto inutile e costoso in un normale amplificatore stereofonico ma diventa utilissimo e fondamentale in un ampli multicanale.
Il perchè è presto detto: un impianto HT è piuttosto complicato da mettere a punto e spesso le regolazioni dei livelli dei vari canali vanno adattate film per film dal punto di ascolto, da cui l'utilità di poter effettuare tutte le regolazioni tramite telecomando.
Pretendete quindi che dal telecomando si possano regolare i livelli dei canali posteriori, di quelli anteriori, del centrale e del sub, più un comando globale che regola il livello di tutti i diffusori contemporaneamente.
Altrettanto utili sono la telecomandabilità del tempo di ritardo dei diffusori posteriori ed un muting che consenta di silenziare momentaneamente l'impianto.
Molto utile anche poter selezionare gli ingressi e le modalità di decodifica (Dolby Pro Logic ed altri effetti).

Regolazione del ritardo per i canali posteriori

Questo comando è indispensabile per regolare il ritardo dei canali posteriori a seconda della distanza dal punto di ascolto (ritardo elevato se i diffusori sono vicini, basso se sono lontani).
Non è necessario un ampio intervallo di regolazione, anche due soli valori, 15 ms e 30 ms, possono essere sufficienti.

Uscita subwoofer filtrata a livello linea

Questa uscita è importante per poter utilizzare un subwoofer attivo o un sub passivo con finale dedicato. Altrettanto importante è che l'uscita sia regolabile anche tramite telecomando e che sia filtrata elettronicamente ad una frequenza ragionevolmente bassa, intorno ai 100 Hz. Questo garantisce l'invisibilità sonora dell'emissione del sub.

Uscite per tutti i canali a livello linea

Questa dotazione è importante perchè consente un futuro upgrade dell'impianto, utilizzando amplificatori esterni per pilotare tutti i diffusori, sfruttando così il nostro ampli integrato come semplice decodificatore.
Ovviamente se è vostra intenzione costruire un impianto HT soddisfacente e non avete velleità di miglioramenti futuri, potrete far passare questa dotazione in secondo piano.

Costruzione robusta

Un amplificatore/decodificatore multicanale è un apparecchio complesso.
Questa semplice osservazione dovrebbe far riflettere sulla qualità intrinseca di alcuni apparecchi che promettono molto sulla carta ma che, una volta presi in mano, rivelano il livello della costruzione, con cabinet in lamiera sottilissima e trasformatori sottodimensionati.
Il peso non è necessariamente una discriminante ma, in un mercato di prodotti un po' tutti uguali, può ancora aiutare a capire il livello della costruzione di un apparecchio, specie se così ricco di dotazioni come un ampli multicanale.

Altre soluzioni

Nulla vieta di partire anche con un decodificatore privo di sezioni di amplificazione ed abbinargli un finale separato multicanale. La soluzione è raffinata e più costosa ma sicuramente più soddisfacente dal punto di vista della resa globale.
Una delle possibili limitazioni di un tale approccio consiste nel fatto che non è detto che un decodificatore puro disponga di tutti gli ingressi ed uscite per gestire un intero impianto HiFi ovvero ingresso CD, radio, tape, uscita tape etc.
Può anche capitare che abbiate bisogno di collegare un giradischi al vostro impianto HiFi, sia perchè magari ne avevate uno già in casa sia perchè vi siete improvvisamente convertiti all'analogico.
Il giradischi necessita di un ingresso suo specifico (detto phono) che ormai sta rapidamente scomparendo dalla dotazione standard degli amplificatori moderni.
Avete tre possibilità:
  1. cercate un ampli multicanale con ingresso phono;
  2. acquistate un ampli stereo con ingresso phono e gli abbinate un decodificatore che amplifichi tutti i canali ad eccezione degli anteriori;
  3. usate un pre phono e lo collegate ad un ingresso linea dell'ampli multicanale.
Ovviamente la prima soluzione è la più pratica mentre la terza è quella più sofisticata. La seconda può essere estremamente poco conveniente sia dal punto di vista economico che sonoro e pratico.

I diffusori

Il numero di diffusori per un impinato HT va da un minimo di 4 ad un massimo di 9 (o anche più).
La soluzione più essenziale prevede due diffusori anteriori + due posteriori. Questa configurazione però anche rivelarsi ottimale a patto che i diffusori anteriori siano ben posizionati in modo da ricreare i dialoghi come provenienti dallo schermo e che abbiano una buona estensione sulle basse frequenze per creare un minimo d'impatto e di pathos necessari per un migliore coinvolgimento.
La soluzione a cinque diffusori prevede l'inserimento del canale centrale da sistemare sopra o sotto il televisore. La scelta del canale centrale è tutt'altro che semplice, visto che deve integrarsi timbricamente coi diffusori anteriori.
Una buona scelta sarebbe quella di acquistare diffusori anteriori e centrale già accoppiati in sede di progetto ed ormai quasi tutte le case hanno in catalogo delle soluzioni ottimizzate in questo senso.
L'omogeneità timbrica coi diffusori posteriori è meno importante ma tutt'altro che trascurabile. Molto spesso infatti la colonna sonora viene ripartita tra canali anteriori e posteriori e se l'accordo timbrico non è ottimale il risultato può essere poco omogeneo e piacevole.
Fatte queste osservazioni niente di meglio che scegliere un sistema completo della stessa marca, progettato per funzionare come un tutt'uno.
Non è la soluzione più audiophile in quanto gli appassionati amano comporre gli impianti fidandosi solo del proprio gusto, ma sicuramente è quella più semplice, economica ed a prova di errore.
Sistemi completi per l'Home Theater sono ormai nel catalogo dei più grossi costruttori di altoparlanti, italiani compresi.
Io, sempre in difesa e promozione dell'HiFi nostrana, consiglio senz'altro di rivolgersi alle proposte, davvero per tutti i gusti, di ESB, RCF, Indiana Line, Chario e compagnia (e mi scuso per gli assenti, naturalmente).

A completamento di un sistema a cinque diffusori si può aggiungere il subwoofer, a mio parere un elemento del quale non si può fare a meno se si cerca un impianto HT altamente coinvolgente.
Il subwoofer può essere mono o stereo, amplificato o passivo. In impianti particolarmente sofisticati ed in ambienti ampi se ne possono sistemare anche due, disposti strategicamente nella stanza d'ascolto.
Per il subwoofer dedichiamo un articolo a parte.

Altre soluzioni più sofisticate fanno uso di più diffusori effetti ma occorre tener conto che più altoparlanti si inseriscono all'interno dell'ambiente d'ascolto e più problematica è la loro armonizzazione.
Anche nella costruzione di un impianto HT spesso la complicazione eccessiva può portare a risultati controproducenti per via delle interazioni tra tanti diffusori diversi. Ancora una volta la filosofia del simpler is better si rivela piuttosto intelligente e pratica e partire da un impianto semplice con pochi elementi aiuta nella comprensione delle problematiche e delle difficoltà che si possono incontrare nella costruzione di un buon sistema HT, fornendo al contempo una solida base di partenza per soluzioni più sofisticate.

Conclusioni

Per chi comincia a costruirsi un impianto HT da zero l'alternativa dell'ampli integrato multicanale/decodificatore è sicuramente la più conveniente e pratica.
L'abbinamento con un sistema di diffusori completo già ottimizzato dal Costruttore in sede di progetto è l'altra scelta a prova di errore.
Il costo totale di una tale soluzione (ampli + sistema completo) è estremamente variabile e la cifra minima che si può spendere oscilla intorno al milione e mezzo/due milioni. Occorre tener presente che la spesa può essere parzialmente diluita nel tempo optando almeno all'inizio per un sistema privo di canale centrale e di subwoofer espandendolo poi a seconda delle proprie esigenze.
Un capitolo a parte è dedicato alla corretta installazione di un sistema HT ed alla scelta di un buon subwoofer.

Indice della monografia

N.B.!!!: non forniamo più consulenza sull'Home Theater - 1 Dic. 2003

© Copyright 1997 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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