Prodotto: Finali di potenza A-80 Reference
Produttore: AM Audio - Corso Milano 102, 27029 Vigevano (PV)
Phone: +39 381 347161 - Fax +39 381 346469
Prezzo approssimativo: Lit 8.450.000 (4.364 euro) la coppia
Recensore: Stefano Monteferri
Recensito: Giugno 2001
|
L'oggetto "Finale di Potenza" è quello che, in ambito HiFi, richiama di più alla mente il concetto di "forza", quella forza che serve a pilotare le membrane degli altoparlanti, a controllarne con autorità e decisione i movimenti, che quando ce ne è tanta e tanta, è capace di infondere un appagante senso di sicurezza nell'utilizzatore.
Quando poi, più specificamente, si parla di finali a stato solido di elevata potenza, magari fortemente polarizzati in classe "A" e quindi necessitanti di sostanziose alimentazioni ed imponenti sistemi di dissipazione termica, allora si effettuano anche considerazioni sulla forza necessaria per estrarli dall'imballo e spostarli da una parte all'altra (con buona pace del recensore di turno). Senza contare la necessità, per coloro che non dispongono di una sala dedicata esclusivamente alla riproduzione audio, di disporre di un supporto di resistenza adeguata.
Alla AM Audio, ne sono certo, si sono resi responsabili di (più o meno) seri danni alla colonna vertebrale di diversi audiofili, e pervasi probabilmente da un sempre meno latente senso di colpa, hanno pensato bene di dimezzare la loro ultima creatura, l'A-80 Reference, realizzando una coppia di finali monofonici in luogo di un ben più ingombrante (e pesante) finale stereo (anche se ho il sospetto che il motivo reale non sia esclusivamente questo...).
L'A-80 Reference è un finale monofonoco in classe "A" pura che dichiara, come potenza di uscita indistorta, 80/155/300W continui rispettivamente su 8/4/2 ohm, la cui impostazione estetica segue i canoni definiti con la più recente produzione. Niente maniglie frontali, quindi, ma un pannello di alluminio da 1,5 cm di spessore, che raggiunge i 3,0 cm nella parte centrale a seguito di un "raddoppio" del pannello stesso, dove sono collocati il pulsante di accensione, un LED che indica lo stato di funzionamento corrente (100% o 50% in classe "A", selezionabile tramite un interruttore posto sul retro dell'apparecchio) ed il logo della casa realizzato in plexiglas e retroilluminato. Completano il quadro gli imponenti dissipatori laterali (la cui superfice radiante supera il valore di 1,2 metri quadri), ed un pannello posteriore dominato dalla presenza di una doppia coppia di enormi morsetti in ottone dorato (per favorire le operazioni di bi-wiring), e corredato da una coppia di provvidenziali maniglie.
Ciascun finale è alimentato da un trasformatore, blindato, inresinato e fissato al telaio tramite antivibranti, da ben 625VA, ed ha una capacità di filtraggio totale superiore a 180.000 mf. La sezione finale utilizza la bellezza di 18 mosfet Hitachi 2SJ162-2SK1058 selezionati, cosa che consente a ciascun amplificatore finale di gestire correnti di picco nell'ordine di 120 Ampere (in pratica sono in totale 36 mosfet e 240 Ampere!). Completamente assente, come tradizione della casa, il fattore di controreazione totale.
Le dimensioni valgono 440x180x395mm rispettivamente per larghezza, altezza e profondità, mentre il peso complessivo si attesta sui 54 Kg (27 Kg cadauno).
Altre immagini per l'A-80 Reference |
Cosa ci si può aspettare da una coppia di finali a stato solido in classe "A" pura di elevata potenza dalle caratteristiche tecniche descritte in precedenza? Energia? Certamente si, e gli A-80 Reference su questo fronte non deludono, al punto che nel corso della prova non mi sono neppure avvicinato al loro (supposto) limite. Questa coppia di finali spinge davvero molto forte, e non mi viene in mente alcun diffusore che, perlomeno potenzialmente, possa essere in grado di impensierirli seriamente. Controllo? Anche qui siamo ai massimi livelli, e le membrane dei vari diffusori che si alternano in sala di ascolto, vengono autorevolmente pilotate senza mai sbavature o inprecisioni. Trasparenza? Nulla viene sottratto all'ascolto, ed i dettagli più minuti vengono restituiti con una semplicità ed una naturalezza disarmanti. Delicatezza? Qualcuno potrebbe ritenerla fuori luogo in apparecchi di questo tipo, ed invece c'è anche quella, considerata la grazia ed il garbo con cui vengono trattate le nuance più preziose del messaggio musicale e riprodotte le varie sfumature del colore.
Insomma, questa coppia di finali suona davvero molto bene, come è del resto lecito attendersi da oggetti di tale livello costruttivo e di costo. L'impostazione è quella tipica della produzione AM Audio: bassi estesi fino agli inferi e sempre molto controllati, mediobassi rigorosi ed estremamente articolati, medi fluidi, pieni, chiari e trasparenti, medioalti ricchi di spessore ed assolutamente mai aspri, al pari delle alte frequenze, che risultano anche dettagliatissime e molto ariose. Nel suono degli A-80 Reference non vi è traccia di eufonia ricercata appositamente, ed il risultato finale sarà strettamente connesso con il resto della catena di ascolto.
La dinamica è ovviamente molto elevata, ma quello che stupisce sono il notevole contrasto e l'ampia escursione dinamica che gli A-80 riescono ad assicurare anche quando stanno suonando a volumi piuttosto sostenuti. Ed il tutto con una velocità, una naturalezza, un'assenza di fatica di ascolto davvero rimarchevoli. Questa assenza di compressioni dinamiche contribuisce a ricreare un significativo senso di realismo (partner permettendo), ed il coinvolgimento fisico ed emotivo è garantito.
Selettività e microcontrasto sono di livello molto elevato, e le micro modulazioni dinamiche hanno così modo di esprimersi liberamente, senza alcun senso di compressione a limitarne l'intelligibilità. Eccellenti la velocità ed il senso del ritmo, felicemente coadiuvati dalle infinite risorse energetiche degli apparecchi.
L'immagine è la somma di componenti spesso mutualmente esclusive: concreta e tuttavia amplia e profonda, fortemente tridimensionale, plastica ed estremamente scolpita, contraddistinta da un colore di fondo scuro e denso che contrasta vivacemente con la vivida luminosità degli elementi che la compongono. La focalizzazione e la stabilità sono eccellenti, e seguire le trame architetturali della musica è un gioco da ragazzi.
Volendo effettuare un paragone con quello che probabilmente è il finale "best seller" di casa AM Audio, l'A-50 Reference, i nuovi A-80 Reference suonano con un minore senso di dolcezza e morbididezza, con maggiore nettezza e decisione. La gamma bassa è infatti più estesa, energica, veloce e controllata, e si può riscontrare un maggiore spessore ed una ancor più spinta lucidità in gamma media e medioalta. Suonano insomma più solidi, trasparenti, precisi ed accurati. Oltre a questo, c'è da dire che le loro notevolissime risorse energetiche (i mosfet utilizzati sono ben 36 rispetto ai "soli" 16 dell'A-50), aggiungono alla riproduzione una buona dose di "cattiveria" in più.
Due parole sulle differenze di suono che ho avuto modo di riscontrare tra il funzionamento in piena classe "A" e quello dimezzato. Queste non risultano particolarmente marcate, tuttavia quando i finali operano al 100%, si ha modo di apprezzare una gamma bassa di maggiore solidità, frequenze medie e medioalte più lucide e di spessore ancora più marcato, ed superiori contrasto e trasparenza generali.
Solo una, di ordine strettamente pratico: capisco le esigenze di ridurre gli ingombri e proporre un'estetica più elegante e raffinata, ma gli apparecchi sono pesanti, ed una coppia di rassicuranti maniglie metalliche sul frontale, sullo stile dell'A-50 Reference, avrebbero facilitato non poco le operazioni di spostamento degli apparecchi, con una buona dose di sicurezza in più. Utilizzando per il trasporto quelle posteriori, che tra l'altro svolgono anche la non secondaria funzione di distanziatori a protezione delle connessioni, viene infatti automatico adagiare l'apparecchio a terra in modo tale che il pannello frontale venga a trovarsi a diretto contatto con la superfice di appoggio, con il rischio di provocare danni alla finitura superficiale.
Non ritengo ci possa essere alcun problema di interfacciamento tecnico con cavi e diffusori di qualsiasi genere, resta quindi da valutare essenzialmente l'interfacciamento musicale, e qui ciascuno dovrà ragionare secondo le proprie preferenze, e tenendo in debita considerazione le caratteristiche del resto della catena di ascolto, considerato il carattere estremamente neutro degli A-80 Reference.
Indispensabile un'appropriata collocazione degli apparecchi utilizzando spazi adeguatamente ventilati, al fine di dissipare al meglio la consistente quantità di calore che gli stessi generano, in particolare se si utilizza lo stato di funzionamento al 100% in classe "A".
A questo proposito, suggerisco di utilizzare il funzionamento pieno per le sedute di ascolto "serie", mantenendo quello dimezzato per tutte le altre situazioni: le vostre orecchie non ne soffriranno in modo "pesante", ma la bolletta dell'elettricità potrebbe risultare un tantino più "leggera"...
Nelle prestazioni musicali degli A-80 Reference non troverete compromessi, e se l'impostazione sonica descritta è esattamente quella che a voi piace (fatta cioè di rigore, neutralità, controllo e trasparenza), e che magari state cercando, posso assicurarvi che qui ci si attesta su livelli molto elevati. In tal caso, penso che valga la pena sospendere la vostra ricerca e sobbarcarvi un viaggetto fino a Vigevano, per ascoltare e valutare con le vostre orecchie di quali eccellenti performance sia capace questa coppia di consistenti finali a stato solido.
Al disponibile Attilio Conti va, come al solito, il nostro ringraziamento per averci concesso l'opportunità di analizzare i finali A-80 Reference oggetto di questa prova.
© Copyright 2001 Stefano Monteferri - http://www.tnt-audio.com
Istruzioni su come stampare questo articolo