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Modulo amplificatore in Classe T Autocostruire MC4x100

Più potenza in classe T

[English version]

Prodotto: Autocostruire Class-T MC4x100, amplificatore 4 canali in classe T
Costruttore: Autocostruire - Italia
Costo: 195 euro (assemblato e testato) (+ 51 euro per il trasformatore)
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Recensito: Gennaio, 2007
Traduttore: Roberto Di Paola

E' trascorso più di un anno da quando ho recensito alcuni amplificatori in classe T come l'Autocostruire 2020 ed il Charlize della DiyParadise. Ambedue gli amplificatori sono diventati molto popolari, e principalmente tra coloro che hanno diffusori "facili" da pilotare. Amati o odiati, questi ampli "digitali" si sono affermati e sono ormai giunti ad una generazione successiva, la quale ha come tratto distintivo principale una maggiore potenza in uscita.

L'Autocostruire MC4x100 rappresenta uno di questi prodotti ed è basato sul chip Tripath TAA4100A. Questo integrato rende l'amplificatore capace di pilotare 4 canali. La potenza in uscita dichiarata è "fino a 100W per canale" e quel "fino a" conta! Molto dipende dall'alimentatore, e sebbene uno da 12 Volt (come per gli ampli che adottano il chip 2020) sarà sufficiente per far funzionare anche questo, per sfruttarlo a pieno è consigliato l'uso di un alimentatore da 24-27 Volt. I 100 Watt sono dichiarati al 20% di THD+N ("Total Harmonic Distortion plus Noise", n.d.t.), mentre allo 0.1% di THD+N, la potenza misurata è di 60 watt. Senza esagerare con i tecnicismi, questo significa che il CT4x100 oltre i 60 Watt distorce parecchio con ovvie conseguenze sul suono.

Come gli altri amplificatori in classe T venduti da Autocostruire, anche questo sfoggia induttanze avvolte in aria, una qualità costruttiva eccellente, ed arriva con tutti i connettori necessari pronto per essere installato. Nonostante i due canali aggiuntivi, il suo design è relativamente compatto ed il suo PCB misura solo 12 cm x 7.5 cm. C'è una protezione incorporata per la sovratensione e la sovracorrente ed un controllo per prevenire i "pop" (all'accensione o allo spegnimento) che funziona bene se non sostituirete i condensatori d'ingresso con altri di valore elettrico maggiore.

[MC4x100, l'interno con alimentatore]

Il CT4x100 arriva montato, testato e completo di un alimentatore a bordo; l'unica cosa da aggiungere è un trasformatore adatto. Pertanto questo è il prodotto giusto per chiunque sappia usare un saldatore. Tutto ciò che serve è un case dove installare l'unità, aggiungere i connettori d'ingresso, quelli d'uscita e d'alimentazione, un interruttore d'accensione con un fusibile, ed è pronto all'uso. Gli amplificatori in classe T più potenti hanno bisogno di un dissipatore di calore, e quello in dotazione rende il modulo fisicamente più grande rispetto agli ampli che ho recensito l'anno scorso. Di conseguenza non ho potuto montare l'MC4x100 in uno dei miei soliti gusci, quindi ho dovuto cercare qualcosa per completare questa recensione e che facesse apparire allo stesso tempo l'amplificatore come un vero componente hi-fi. Ho trovato in garage un vecchio alimentatore da pc che aveva proprio le dimensioni giuste per ospitare l'unità. Da un vecchio progetto, mi era avanzata una scatola in alluminio che avrebbe potuto contenere il trasformatore toroidale da 160 VA 18-0-18 (anch'esso fornito da Autocostruire).

Il modulo MC4x100 arriva con tutti i connettori necessari rendendo il cablaggio un'operazione semplice. L'unica mia lamentela è dovuta al connettore del segnale in ingresso, il quale obbliga a posizionare tutti i cavi molto vicini tra loro. La saldatura non è un problema ma dovete riunire i quattro fili della massa e saldarli ad un unico sottilissimo pin. Apparte questo, è tutto molto semplice e c'è inoltre un connettore per un alimentatore esterno in continua, che vi consente di utilizzare una batteria o un SMPS. Come sempre, la maggior parte del tempo e del lavoro si impiega per preparare il case: fare i buchi per gli interruttori, per i porta fusibile, per i connettori ed il resto. Comunque, montare interamente l'MC4x100 e renderlo operativo non dovrebbe prendervi più di qualche ora. Dopo aver completato l'installazione,ho misurato l'offset della corrente continua su ogni canale trovandolo trascurabile.

Il bello dell'MC4x100 è che non dovete usarlo per forza come un ampli quattro canali. Potete ovviamente utilizzarne solo due per una configurazione stereo. Se lo utilizzate in questo modo, si consiglia l'uso di resistenze per i canali inutilizzati, sebbene io sia a conoscienza del fatto che alcuni utenti hanno tralasciato questo particolare senza incorrere in spiacevoli inconvenienti. La cosa migliore sarebbe connettere le uscite in parallelo ed avere quindi a disposizione più potenza. Ma ci sono altre opzioni possibili, per esempio, usare l'MC4x100 per pilotare dei diffusori attivi oppure per una biamplificazione. Come potete vedere, è un componente molto versatile.

In primo luogo, ho connesso le uscite in parallelo ed ho inserito l'MC4x100 nel mio 'secondo' impianto utilizzando i miei diffusori IPL A2. E' stato palese fin dall'inizio che questo amplificatore aveva un controllo impressionante sugli altoparlanti. Nulla di ciò che avevo utilizzato prima con questi diffusori aveva un "grip" simile sulle frequenze più basse! Ho confrontato il suo suono con quello del Charlize, e ad essere onesti, preferivo quest'ultimo per quanto concerne la qualità del suono in generale. Ma la differenza tra il Carlize e l'MC4x100 non era poi molta a dire il vero. La qualità sonora era molto buona: la chiarezza ed il "timing" erano di alto livello, e nessun "range" di frequenze, in tutto lo spettro udibile, risultava enfatizzato.

[Il modulo MC4X100 fornito da Autocostruire]

Trasferito l'MC4x100 al piano inferiore nel mio sistema principale, l'ho connesso ai driver coassiali Hawthorne Audio Silver Iris in sistema open baffle. Ancora una volta le uscite erano collegate in parallelo (stavo usando solo gli altoparlanti coassiali nei baffle), ed ancora una volta sono rimasto impressionato dal controllo sulle membrane dei driver. Questo abbinamento ha funzionato bene in coppia ed ho lasciato l'ampli nell'impianto fino a che non ho ultimato la versione due dei Hawthorne open baffle con i driver di rinforzo per i bassi. Ed era quindi giunto il momento di utilizzare i quattro canali dell'amplificatore separatamente. Due canali per pilotare i driver coassiali ed i restanti per i woofer dei bassi via crossover attivo. Nuovamente, l'accoppiata ampli diffusori ha suonato "correttamente". Tuttavia, ascoltando molto attentamente, ho avvertito che il controllo dei woofer non era così buono come quando utilizzavo l'MC4x100 con le uscite in parallelo.

La prossima prova per l'MC4x100 sarebbe stata a casa di un amico, dove avrebbe pilotato dei diffusori Monitor Audio GR60. Qui l'ampli ha sostituito quattro Gainclone monofonici. I risultati erano quelli che mi aspettavo. Le frequenze più basse risultavano decisamente migliori poiché suonavano più profonde e controllate. Ma i medi e gli acuti perdevano quella magia che invece avevano con i GC. Il mio amico voleva comprare l'MC4X100 per i bassi e tenere i Gainclone per le frequenze superiori fino a che non gli ho detto dei problemi di fase che rendono gli ampli in classe T difficili da accoppiare con i GC. Comunque ciò ha fatto sì che mi ponessi la questione circa la possibilità di migliorare le frequenze superiori dell'MC4x100.

Tornato a casa, ho sostituito, nell'ampli, un paio dei condensatori di input da 0.47 uF in polyestere con altri da 0.68 in polypropylene. Questo ha prodotto un miglioramento evidente pure con il mio sistema di diffusori open baffle (con le frequenze più alte amplificate tramite l'apparecchio modificato). Sembrerebbe che tutti questi amplificatori in classe T traggano benefici dall'impiego di condensatori d'ingresso di buona qualità; pertanto potreste chiedervi perché i produttori non li adottino come standard. Ebbene, il primo ostacolo è il costo: in un mondo tanto competitivo qual'è quello dell'audio di consumo, ogni singolo centesimo conta. Inoltre bisogna considerare il problema delle dimensioni. I condensatori in poliestere possono essere abbastanza piccoli ma la dimensione di quelli in polypropylene, o migliori, richiederebbe maggior spazio sul PCB, facendo crescere di molto le dimensioni dell'intero modulo amplificatore. In fine, la scelta dei condensatori è piu che altro un fatto di gusti personale, sicché lasciarla agli utenti finali potrebbe essere persino meglio .

Spostando l'MC4x100 dinuovo nel mio secondo impianto, l'ho ascoltato per un periodo e quindi l'ho confrontato con l'Autocostruire 2020. Con i condensatori in polipropilene (assieme ad un po' di rodaggio), le differenze fra i due ampli erano minime. Ma ecco un altro esperimento. Avevo costruito l'MC4x100 in modo da poter connettere il trasformatore toroidale tramite un cavo ed una presa. Ho scollegato il trasformatore e, al suo posto, ho collegato un paio di batterie da 12 Volt cablate in serie affinché dessero 24 volt. Questo "setup" ha prodotto una presentazione un po' più rilassata, abbastanza raffinata e ideale per la musica acustica, il jazz e gli assolo vocali. Come qualcuno mi ha fatto notare però, ci sono batterie e batterie. Una "buona" alimentazione a batteria farà uso di un accumulatore piuttosto nuovo con una riserva di corrente sufficiente, ed essa non dà un suono così "soft" come accade con le più piccole batterie SLA (Sealed Lead Acid, batterie al piombo sigillate, n.d.t.), ciò succede piuttosto quando le batterie cominciano ad invecchiare. Utilizzando la mia piccola alimentazione a batteria, non sono certo di averla sempre preferita rispetto al trasformatore lineare, dipendeva più che altro dal tipo di musica che ascoltavo...

La prossima configurazione prevedeva l'uso di un paio di moduli Skynet 8080 SMPS ("Switch Mode Power Supply", n.d.t.), anch'essi connessi in serie per dare 24 Volt. Preferivo gli amplificatori in classe T più piccoli con un SMPS, qualcosa che altri possessori di ampli in classe T hanno scoperto. Ma per alcune ragioni, il miglioramento apportato dall'SMPS in abbinamento con l'MC4x100 era ancora più grande. Il basso era più profondo e definito mentre l'estremo acuto era leggermente più "pulito". La qualità di questa combinazione, per me, era sbalorditiva. Sto cominciando a domandarmi se c'è qualcosa circa gli amplificatori "digitali" che rende un SMPS particolarmente adatto. Le mie orecchie dicevano che c'era!

Siccome sembra proprio che io consigli costantemente gli SMPS, e ne vendo attraverso il mio sito web, vorrei chiarire che le due cose non sono collegate. I moduli Skynet venduti tramite Decibel Dungeon sono forniti da un altro gruppo, non da me. Se volessimo trarre vantaggio dalla mia posizione di recensore per TNT, potremmo vendere i moduli SMPS almeno per 70 sterline inglesi, cioè il loro prezzo attuale, piuttosto che consigliare alla gente di provarli senza chiedere nulla in cambio!

Avendo più tempo, mi sarebbe piaciuto costruire dei crossover attivi per provare l'MC4x100 con i miei diffusori a due vie, ma un giorno è fatto sempre di 24 ore. Spero comunque che questa recensione possa aver illustrato quanto sia versatile questo amplificatore. In generale, le sue qualità sonore sono molto buone, e non dovrebbe esserci carenza di Watt per pilotare la maggior parte dei diffusori. Secondo me, esso arriva vicino alle qualità soniche dei migliori tra gli amplificatori in classe T più piccoli, sebbene continuo a preferire (appena) il suono di un Gainclone (relativamente alle frequenze medie ed alte). Detto questo, devo dire che se un Gainclone non sarà connesso in parallelo o a ponte non avrà capacità di pilotaggio paragonabili a quelle dell'MC4x100. Ebbene sì, un'altra recensione, un altro compromesso hi-fi!

Avrei voluto fare Un altro test con l'MC4x100 abbinato a dei diffusori elettrostatici. L'ho pensato quando, connesse le uscite in parallelo, avrebbe potuto pilotare sicuramente il carico (a bassa impedenza) presentato dalle ESL. Sfortunatamente, non avendo a disposizione delle ESL, non ho avuto modo di effettuare questa prova. Tuttavia, ho fatto un giro sui soliti forum ed ho letto che alcuni utilizzano, con successo, un MC4x100 con le loro ESL (pur mantenendo il suo voltaggio sotto i 15 Volt).

Inoltre, bisogna considerare che pilotare quattro canali tramite qualcosa di simile a questo apparecchio è molto conveniente, se non altro, in termini di spazio. Passando ai Gainclone, con diffusori come i Hawthorne Audio Duet, servirebbero due telai per gli amplificatori (delle dimensioni di quello dell'MC4x100 alimentatore incluso) relativamente a ciascun diffusore, e due altri telai più grandi per contenere gli alimentatori dei GC; in fine, servirebbero tre mensole libere sul vostro "rack" contro una sola necessaria per ospitare l'MC4x100. Come ho già detto, questo è un componente hi-fi molto funzionale se avete bisogno di multi-amplificare. Se quattro canali non fossero sufficienti per le vostre esigenze, Autocostruire ha a catalogo anche un amplificatore ad otto canali, l'MC8x100. Anche l'home Theatre adesso è a portata di autocostruttore! E ricordate, gli ampli in classe T sono ben più efficienti rispetto a quelli analogici, e lo sono ancora di più se utilizzate quattro o più canali.

Riassumendo, il CT4x100 è un amplificatore molto valido e, benché il suo suono non sia quello ideale per me, avrà un certo "appeal" su coloro che amano il suono della "classe T". Pensando a questo ampli più come ad un Rangerover o ad un Toyota Landcruiser piuttosto che come ad una Ferrari o ad una Rolls Royce, dirò che la sua versatilità è il suo attributo principale. Detto questo, il suono che ho ottenuto con l'SMPS ed i miei IPL A2 era impressionante comunque! E considerato il prezzo per un'amplificazione quattro canali di questa qualità, è pure un affare. Il Tripath TAA4100A accresce la potenza disponibile in classe T, ma non necessariamente la qualità del suono rispetto a ciò che è stato già tirato fuori dal chip Tripath 2020 (per fare solo un nome). Devo dire inoltre che, a mio parere, il CT4x100 ha suonato decisamente meglio con i diffusori IPL A2 piuttosto che con i Hawthorne open baffle.

© Copyright 2007 Nick Whetstone - www.tnt-audio.com

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