Prodotto: amplificatore Integrato PM7000
Numerio di serie: XE000042004416
Produttore: Marantz - Giappone/Olanda
Prezzo approssimativo: 450 Euro/dollari
Recensore: Dejan V. Veselinovic
Data recensione: Gennaio 2001
Dire che la Marantz è nota soprattutto per i suoi amplificatori è come dire che Dio è conosciuto per aver creato il mondo; il molto compianto Saul B. Marantz tutto ha inventato tranne l'audio, avendo cominciato costruendo prodotti fatti a mano placcati oro per sceicchi facoltosi e andando avanti realizzando molte leggende. Molti nomi ora famosi cominciarono in quei tempi e nella sua azienda, come Richard Sequerra, per
nominarne uno. Tra la fine degli anni 60 e all'inizio degli anni
70, Marantz era IL produttore di riferimento per
quanto riguarda ricevitori stereo e amplificatori integrati.
Comunque, l'azienda fu sconfitta a poco a poco dall'assalto dei
Giapponesi, e fu alla fine rilevata dalla SuperScope.
Successivamente la SuperScope fallì e la Marantz fu acquistata
dalla Sony. Sony che però non sapeva che diavolo farsene della
Marantz, e quelli furono gli anni più bui dell'azienda, pieni di
incertezze e modelli deboli. Alla fine, nel grande affare dei
brevetti per i CD e in piena crisi, la Marantz fu venduta dalla
Sony alla Philips, che fortunatamente seppe guardare avanti e
così la Marantz ricominciò l'ascesa mondiale. Raggiunse così
la notorietà che ha oggi, stranamente non in virtù dei suoi
amplificatori, ma per i lettori CD.
Da allora, intendendo per allora i primi anni 90, con alcune ottime stategie di marketing, che includono l'incoraggiamento dei largamente pubblicizzati talenti di tal Ken Ishiwata, la Marantz riscuote nuovamente molti successi. Magari la Philips avesse fatto lo stesso per il loro audio...
Ad ogni modo, il modello qui recensito è stato votato da una giuria internazionale come Amplificatore Europeo dell'Anno 2000-2001. Questo si ottiene facendo votare a giornalisti di riviste audio in tutta Europa una lista di nominativi e quello che riceve più voti, viene premiato. Il punto è che, siccome non è facile riceverlo, questo premio dovrebbe avere un considerevole peso specifico.
L'aspetto esterno di questo apparecchio è
molto lineare, con gli spigoli arrotondati, invece dei soliti
angoli. È costruito in maniera solida, come testimoniato dal
peso di 12,3 kg. Le specifiche fornite dalla Marantz sono 2x95W
su 8 Ohms, 20-20.000 Hz, con una THD di non più dello 0,03%. Si
arriva quindi a 2x150W su 4 Ohms.
La potenza massima è di 120/195W su 8/4 Oms, il fattore di damping è a 150 su 8 Ohms e
la risposta è data a -1dB tra 10 e 65.000 Hz. Il telecomando RC8000PM, fornito di serie, molto disordinato ma utilissimo, permette di comandare tutte le funzioni.
La fascia anteriore è di alluminio ed è
molto pulita, a dispetto dei molti controlli presenti. La grande
manopola a sinistra è un selettore di sorgente, mentre la
controparte sulla destra è il potenziometro del volume. Tra
queste due manopole c'è una fila di sette LED, che segnalano
cosa è stato selezionato. Proprio al di sotto di questi, da
sinistra a destra, troviamo i comandi Tape Monitor, Mute
(attivato solo dal telecomando) e quelli per l'attivazione
CD-R/MD.
La fila più bassa contiene, ancora da sinistra verso destra,
l'interruttore d'accensione, lo spinotto per le cuffie, i
selettori Speaker A e B (che attivano i rispettivi relè,
eliminando così il cablaggio, ma mettendo i relè sul percorso
del segnale), il selettore Rec Out che ha un'utilissima posizione
centrale "Off", i potenziometri per i bassi e gli alti,
l'interruttore Source Direct che bypassa tutto tranne il volume
ed infine la manopola per il bilanciamento.
Il frontale ha una vistosa scritta "HDAM" nell'angolo in alto a destra che si riferisce agli equivalenti operazionali discreti e schermati della Marantz, che vengono usati per il guadagno in tensione nei finali. Sul retro, oltre ai soliti morsetti per i diffusori e agli spinotti RCA Cinch, ci sono tre prese AC di servizio, che ritengo molto utili. Se avete infatti un sintonizzatore, un CD player ed una piastra per cassette o mini-disc, un'unica presa sul muro sarà sufficiente per tutto.
Sul retro, quindi, oltre ai soliti
connettori (quelli per il CD e quello Phono sono anche placcati
oro) ci sono tre cose di cui vale la pena parlare. Una riguarda
le tre prese di servizio, che hanno un potenza massima permessa
di 100W, più che sufficiente per un sinto, un lettore CD, ed una
piastra.
Questa è una caratteristica molto comoda, che mi piacerebbe
venisse usata da più produttori. La seconda cosa è una coppia
di spinotti d'uscita ed una coppia d'ingresso, connessi tra di
loro da barre di plastica a forma di U, etichettate come
"External Processors In/Out", molto comode, se pensate
di voler usare una simile periferica, prima o poi.
La terza cosa sono i morsetti per i
diffusori. Sembrano solidi, ma in realtà non sono affatto comodi
come potrebbe apparire. Internamente, sono saldati direttamente
alla scheda di circuito del finale, cosa buona perchè permette
di eliminare il cablaggio.
Ma il problema è all'esterno - infatti accettano a malapena
un cavo di 4 mm di diametro. Non c'è stato alcun modo di
connettere i miei cavi van den Hul 352 Hybrid, che hanno uno
spessore di 5,5 mm, avrei dovuto togliere un po' di guaina
intorno.
In realtà ho avuto anche dei problemi ad attaccare un cavo
di 4 mm. Ora, ciò è dannatamente ridicolo! Prima usano dei
morsetti, presubilmente per far sì che il trasferimento di
corrente sia il più buono possibile, e poi limitano il diametro
del cavo, che significa fare esattamente l'opposto. È solo un
altro episodio della vecchia storia usata per impressionare
l'ingenuo pubblico con la reclame: "Guardate qui, noi vi
diamo i morsetti! Possono essere anche delle porcherie, ma sono
dei morsetti!"; Un meno qui sul mio registro!
Nonostante ciò, il livello della finitura è complessivamente piuttosto buono, io direi un pochino al di sopra della media nella classe commerciale; ed il feeling è molto positivo, dal rumore del relè all'uso del telecomando per alzare od abbassare il volume. Qui la Marantz merita un elogio.
In questo ampli troviamo una coppia di
condensatori da 12.000µF/63V che la Marantz marca come propri;
guardandoli, avrei detto che fossero Philips. Il raddrizzatore a
ponte ha un suo dissipatore di calore, anche se non è grosso.
C'è anche un raddrizzatore a ponte separato per i circuiti a basso livello, e ci sono intorno tre stabilizzatori di tensione, montati ognuno su un dissipatore di calore. Ogni canale utilizza un modulo HDAM rivestito in metallo per il guadagno in tensione,
essendo il resto circuiti totalmente discreti che usano
transistors singoli.
Ogni stadio d'uscita usa due coppie di 2SA1941/2SC5198, che sono dispositivi da 100W; in merito a ciò, la Marantz è in linea con il resto della concorrenza (per questo
range di prezzo), che usa simili transistors.
Guardando dalla parte frontale, sulla destra si trova una generosa fila di relè sigillati, utilizzati per lo switching sorgente e tape out. Più relè sono usati per protezione, per lo switching dei diffusori e per la modalità stand by. Tutto sommato un equipaggiamento generoso.
Il preamplificatore usa parecchi operazionali, come gli JRC 2068 e 2114, entrambi da molto favoriti di casa Marantz, che li usa anche per i CD players. Sebbene senza dubbio funzionino a dovere, credo che cambiarli per qualcosa di meglio migliorerebbe questo apparecchio, come è successo con altri prima. Tra l'altro, non dovrebbe essere troppo difficile cambiarli, visto che usano un classico involucro a 8 pin in doppia fila.
La sua discendenza da modelli del passato è abbastanza chiara - internamente ha infatti schede marcate "PM68" un po' ovunque, ma nonostante ciò, non è un PM68 rivisitato, questo è un modello nuovo. È stato accuratamente progettato, con schede ordinate e senza cavi vaganti, mentre tutto il cablaggio appare ben fatto.
La maggior parte dei componenti sono di qualità commerciale standard, ma ci sono anche alcune resistenze di tolleranza in evidenza, presubimilmente per il feedback, e ci sono alcuni condensatori d'alta qualità, come gli Elna Simic e i Cerafine.
La corrente di polarizzazione per il canale sinistro è di 4,1/4,5 millivolts sugli 0,18 Ohms, mentre per il destro è di 4,0/4,0. Ciò risulta in 22,8/25 mA per il sinistro e perfino 22,2 mA per il canale destro, il che significa che lavora in classe B. In più, la differenza tra le due coppie sul canale sinistro sembra indicare un non così buono accoppiamento tra i transistor, visto che avrebbe dovuto essere come sul canale destro; comunque, la differenza totale è piccola e non dovrebbe essere troppo presa sul serio.
L'offset è di 9 mV per il canale sinistro e di 5 mV per il destro, entrambi risultati molto buoni, niente affatto usuali per questa classe di ampli, dove +/-50 mV è un valore abbastanza comune.
Il PM7000 impiega circa mezz'ora per raggiungere la sua normale temperatura d'esercizio, che, comunque, non è molto più alta della temperatura ambiente. Dopodichè, è completamente a vostra disposizione.
A basso volume, non fa niente per essere consigliato o condannato. Suona la musica alla sua maniera, che è meglio controllata e più calda della maggior parte dei suoi simili giapponesi, ma al di sotto della media se confrontato ad altri dello stesso range, come ad esempio l'Harman/Kardon HK630 (vedi la recensione su TNT). I dettagli ci sono, ma non come mi sarebbe piaciuto sentire; non che siano oscurati, ma piuttosto sembra come se fossero trascurati. La separazione sinistra/destra è buona, ma l'immagine fronte/retro è abbastanza nella media per questa classe di prezzo, che definirei al meglio mediocre.
La velocità è buona, ma non eccezionale, i bassi puliti, ma freddi, la gamma media abbastanza buona, e gli alti piuttosto rilassati. Le emozioni non sono nel menù, lo chef se ne è proprio andato. Tutto sommato, una leggera delusione.
Qui le cose cambiano, ed in meglio. Diventa presto ovvio che questo amplificatore ama essere pilotato più forte di altri, senza esagerare, naturalmente. Ma si diverte ad essere cacciato dalla corsia lenta, si trova molto meglio sulla corsia veloce.
Con le turbolenti AR94, si trova semplicemente a suo agio e mostra alcuni dei suoi lati migliori. Ad alto volume, salta fuori molta più ambienza e, tanto per cambiare, salta fuori anche un po' della prospettiva fronte/retro, il che permette agli orchestrali non solo di sedersi vicino l'uno all'altro, ma anche davanti o dietro ad altri.
All'opposto di molti altri, i bassi non si sono induriti quando ho alzato il volume, ma hanno invece guadagnato in definizione, ancora senza eccessi percepibili. Anche la gamma media sembra essere più a fuoco e meglio definita, sembra più "colorata" se mi passate il termine. Gli alti sono puliti come a basso volume, ma a causa della maggior pressione sonora coinvolta, risultano meglio definiti.
Riguardo al tipo di musica, il PM7000 può suonare il rock'n'roll, ma preferisce musica più tranquilla. Ha suonato bene "Tanzilla e "La Linea Trazada" di Hevia, ma non così bene come i suoi concorrenti diretti , che invece continuano ad essere battuti nel campo della musica più convenzionale, come per esempio le canzoni folcloristiche inglesi (The Johnstones, Bert Jansch, ecc). "Where Do You Go To, My Lovely" di Peter Sarsted vine suonata meglio di qualunque altro concorrente diretto.
La musica classica, come Vivaldi, va meglio sul PM7000 che sulla maggior parte dei suoi concorrenti. Non riuscirà a cavarsela abbastanza con le migliori grandi orchestre sinfoniche, non ha quel genere di controllo, ma soprattutto, gli manca quel tipo di dinamica; ma comunque farà un lavoro onesto.
E proprio qui sta il punto - farà un lavoro onesto con qualunque cosa gli facciate suonare, ma nulla più. Ogni tanto, lo sentirete suonare al di sopra dellla sua classe di prezzo, come con certo jazz, per esempio, specialmente con il sax, ma, globalmente, non è niente di speciale.
Non ho potuto fare a meno di confrontarlo con i suoi più immediati concorrenti, tipo lo Yamaha AX596 (che sostituisce il vecchio AX596) e l'Harman/Kardon HK630. In teoria solo lo Yamaha ha una potenza leggermente maggiore, 100W/8 Ohms, l'altro è molto al di sotto (l'HK630 sviluppa 45w/8 Ohms, o circa 3,1 dB di potenza in meno). Entrambi sono stati recensiti qui su TNT.
Lo Yamaha ha un midrange migliore, ma alti più poveri e bassi leggermente meno potenti. L'HK630 in qualche modo riesce a suonare molto più potente di quello che in realtà è, forse a causa del fatto che è molto più spostato verso la classe A e diventa molto caldo subito dopo averlo acceso; in più ha quella dinamica e velocità meravigliose così molto apprezzate con i ritmi veloci che al Marantz mancano.
In questa compagnia, il PM7000 potrebbe
dare del filo da torcere allo Yamaha per il prezzo e
probabilmente riuscirebbe vincitore per la sua pacatezza ed il
bilanciamento globale, mentre non sono sicuro che il Marantz sia
così tollerante ai carichi come lo Yamaha (ma non sono riuscito
a verificarlo sul campo).
L'H/K farà sembrare il suono del PM7000 un po' lento e senza vigore, ma non può competere in termini di pura potenza, anche se, sorprendentemente, gli si avvicina (piccola meraviglia, dato il fatto che in teoria usa gli stessi transistors d'uscita ed ha quasi due volte la sezione dei filtri del Marantz).
In altre parole, il PM7000 offre la sua miscela di modi con cui la musica dovrebbe essere suonata e, come tale, è soggetto interamente al vostro personale giudizio. Ma non giudicate nessuno di loro se non li avete ascoltati tutti.
Il problema con i premi (e più è significativo il riconoscimento e maggiore è il problema) è che questi, invariabilmente, aumentano il livello di aspettativa. Così è stato per il PM7000; ha vinto il premio probabilmente più importante del Vecchio Continente, e questo ha portato tutti, me compreso, ad aspettarsi molto da lui. E, anche se non ha difetti evidenti (alla Marantz hanno fin troppa esperienza per cascarci!) nemmeno offre dei vantaggi significativi.
Anzi, è un decente amplificatore integrato di classe economica, con una potenza massima molto favorevole sia su 8 sia su 4 Ohms, ben costruito, ma musicalmente scialbo. Suona onestamente, ma non più di quello, e potreste scoprire che trovate migliore la concorrenza rispetto al campione dell'anno. Deve essere stato un anno di magra.
Solido, ma scialbo. La concorrenza può fare di meglio.
© Copyright 2001 Dejan Veselinovic - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Gianluca Lozza - HTML Editing: Scott Faller
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