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Amplificatore integrato :nlf AMP 02

Virtuosa semplicità

Prodotto: Amplificatore integrato AMP 02
Costruttore: :nlf
Distributore: Commercializzato tramite il sito www.e-fi.it
Prezzo approssimativo: 460,00 Euro
Recensore: Stefano Monteferri
Recensito: Settembre 2003

[Amplificatore integrato :nlf AMP 02]
L'integrato a stato solido di casa :nlf, l'AMP 02

:nlf. Una sigla quantomeno curiosa, che identifica un nuovissimo marchio di apparecchiature HiFi tutto italiano, i cui prodotti è possibile acquistare, perlomeno per il momento, esclusivamente su internet, tramite un'iniziativa denominata "e-fi". Di fatto, si tratta di una sorta di servizio, supervisionato dalla rivista Suono, che consente ad alcune aziende di porre in commercio, tramite il sito www.e-fi.it, i propri prodotti utilizzando la modalità di vendita diretta online. Obiettivo dichiarato è quello di proporre apparecchi particolarmente vantaggiosi per l'utente finale in termini di rapporto qualità/prezzo.

Il catalogo della casa comprende tre soli prodotti, invero un tantino atipici: l'AMP 01, un amplificatore integrato valvolare realizzato con tecnologia OTL a triodi, con alimentatore separato ed erogante una trentina di watt per canale, l'SG 1, un separatore galvanico realizzato con l'obiettivo di neutralizzare le nefaste influenze dovute alla corrente che scorre nel conduttore di schermo dei cavi di interconnessione tra sorgente digitale e preamplificatore, generata dalla differenza di potenziale esistente tra la massa delle due apparecchiature, ed il nuovissimo AMP 02, l'oggetto di questa recensione.

La tecnica

Si tratta di un amplificatore integrato a stato solido, le cui scelte minimaliste risultano invero piuttosto estremizzate. A fronte della possibilità di collegare una sola sorgente ad alto livello (sul retro dell'apparecchio sono presenti una sola coppia di ingressi RCA, oltre alla vaschetta di connessione alla rete elettrica IEC, e sul frontale non vi è alcuna traccia del selettore degli ingressi), troviamo infatti come unici comandi il pulsante basculante di accensione ed il controllo del volume. Insomma, l'oggetto è stato pensato per un utilizzo in unione ad un lettore CD (o giradischi, prevedendo un pre phono esterno) ed una coppia di diffusori, senza che vi sia la possibilità di collegare ulteriori sorgenti.

Una scelta progettuale sicuramente contro corrente, ma che trova una sua ragione di esistere in considerazione del fatto che, così facendo, tutte le risorse che il budget a disposizione rendeva disponibili, sono state effettivamente utilizzate al fine di ottenere le migliori prestazioni musicali possibili. Obiettivo dei progettisti, infatti, è stato quello di realizzare un amplificatore che, ad un costo finale limitato, offrisse all'ascolto un suono dotato di quei parametri che, solitamente, si tengono in considerazione quando si giudicano prodotti di un certo livello qualitativo.

La circuitazione dell'AMP 02 è completamente "dual mono", con la sola eccezione del controllo del volume, realizzato utilizzando un potenziometro ALPS serie verde. I condensatori impiegati sono tutti di buona qualità, ed i trasformatori di alimentazione sono stati appositamente realizzati sulla base di specifiche :nlf. Sorprende la scelta di utilizzare, all'origine, come piedini di appoggio una serie di tre punte Suono Point LDR40 e relativi sottopunta. Si tratta di sistemi di accoppiamento che, per quella che è la mia esperienza, influiscono parecchio sul suono dell'apparecchio sul quale vengono collocate, ed hanno addirittura un costo di commercializzazione pari a circa un decimo del valore del piccolo :nlf.

[AMP 02 inside]
L'interno dell'AMP 02. Notate la singola coppia di ingressi RCA sul retro...

L'aspetto estetico dell'apparecchio non risulta particolarmente ricercato, ed il semplice interruttore di accensione basculante in plastica, sovrastato da un piccolo LED di colore rosso, non fa altro che sottolinearne la sobria spartanità. La costruzione è però solida, ed il piccolo integrato si concede persino il lusso di impiegare la manopola del volume in alluminio.

La genesi dell'AMP 02 è avvenuta secondo due fasi essenziali. Quella di progettazione, che ha tenuto conto del budget a disposizione e dei risultati che si desiderava ottenere, con attore protagonista Sebastiano Lombardo, e la fase di ottimizzazione, curata direttamente da Roberto Rocchi, durante la quale sono stati effettuati tutti gli interventi di "sintonia fine" (leggi interventi sulla componentistica e/o su piccoli particolari circuitali) utili al conseguimento dei migliori risultati musicali permessi dal progetto stesso.

Per il piccolo integrato a stato solido di casa :nlf, vengono dichiarate le seguenti caratteristiche tecniche:

Virtuosa semplicità

"Tutto quello che non c'è, non si può rompere", dichiarò una volta Henry Ford riferendosi ad una propria realizzazione (credo fosse il modello "T"). Parafrasando la citazione nel tentativo di applicarla al campo HiFi, dopo aver ascoltato quanto è in grado di fare l'AMP 02, si potrebbe affermare che "Tutto quello che non c'è, non degrada il segnale". La filosofia minimalista sembra infatti pagare, ed è sorprendente soffermarsi ad ascoltare il piccolo e nero integrato, ritrovandosi a valutare parametri quali timbrica, dinamica ed olografia con quella puntigliosità che, solitamente, si dedica alle amplificazioni più prestigiose.

[AMP 02 inside]
Particolare della componentistica adottata

Nel corso della prova di ascolto, sono arrivato persino ad utilizzarlo per effettuare confronti con sistemi di amplificazione di livello (presunto) enormemente superiore. Beh, liberi di crederci o meno, ma il piccoletto, contraddistinto da un riuscitissimo mix tra i vari parametri musicali, si è lasciato diverse volte preferire, per alcuni aspetti, rispetto ad oggetti commercializzati ad un costo anche dieci volte superiore. La timbrica è infatti piuttosto curata, sostanzialmente asciutta ma comunque piena, e mai avara rispetto al contenuto armonico presente nelle registrazioni. Il basso è solido decisamente apprezzabile per tenuta ed articolazione, così come l'incedere dinamico, restituito in maniera piuttosto vivace e coinvolgente. La capacità di restituire i microcontrasti con buona chiarezza ed accuratezza, assieme ad una rappresentazione olografica stabile ed a fuoco, per nulla costretta dimensionalmente ed in grado persino di trasmettere una gratificante sensazione di nero strumentale, contribuiscono non poco alla godibilità generale dell'AMP 02. Con questo non intendo ovviamente dire che l'AMP 02 vale dieci volte il suo prezzo, ma solo che non sempre, anche in oggetti di fascia medioalta, si riesce a riscontrare quell'equilibrio utile al conseguimento della "magia" del suono riprodotto...

Certo, è solo un 40W, e non fa nulla per nasconderlo. Come spesso accade utilizzando amplificazioni il cui suono è fonte di soddisfazione, si è portati ad alzare il volume di ascolto, col risultato che, nel caso specifico, si può arrivare ai limiti delle potenzialità dell'apparecchio, limiti che si manifestano tramite un'alterazione timbrica ed un livellamento del contrasto dinamico. Ad ogni modo, si tratta di un aspetto gestibile semplicemente utilizzando diffusori di buona efficienza (attorno ai 90-91dB), considerato che con 87-88dB a quel punto ci si trova già abbondantemente oltre il lecito condominiale. Nel corso della prova di ascolto, ho utilizzato nella maggioranza dei casi (e con soddisfazione) i Sigma Acoustics Ouverture, la cui efficienza si attesta attorno agli 88dB. Beh, consideratelo un pò il limite inferiore, al di sotto del quale proprio non conviene andare, se solo ambite a conseguire un coinvolgimento fisico ed emotivo di un certo realismo.

Un apparecchio dalle doti musicali estremamente soddisfacenti quindi, che ha saputo sorprendere non solo me, ma anche alcuni amici che, transitati per la mia sala di ascolto, hanno avuto modo di ascoltarlo, e in grado di confrontarsi con successo anche con concorrenti di costo notevolmente superiore. E pensare che, dopo averlo brevemente collegato per controllarne la funzionalità, non mi aveva trasmesso le stesse positive impressioni. In particolare, la gamma media mi era parsa un tantino sottile, e quella medioalta contraddistinta da una certa secchezza. Per entrambe, il contenuto armonico non faceva gridare al miracolo. Rimosso dall'impianto dopo averne verificato il corretto funzionamento, qualche tempo dopo sono tornato a ricollegarlo collocandolo, per motivi contingenti di spazio, in posizione verticale piuttosto che orizzontale, appoggiato su un fianco come se si trattasse di un libro. Il suono espresso è risultato immediatamente convincente, e gli ascolti si sono protratti con soddisfazione fino a quando, ricavato sul tavolino portaelettroniche lo spazio necessario, sono tornato ad una collocazione più consueta. Il suono era mutato, ed aveva nuovamente assunto quelle lievi e poco piacevoli caratterizzazioni che avevo avvertito in occasione dei primissimi ascolti. Mettere in relazione l'evento con l'effetto derivante dall'utilizzo delle punte coniche è stato a quel punto semplice ed immediato. Evidentemente, nel mio ambiente di ascolto e con il resto della catena audio che in quel momento stavo utilizzando, le punte coniche applicate sul fondo dell'apparecchio asciugavano eccessivamente il suono, incrementando da un lato la precisione, ma a scapito della pastosità, della carnosità delle voci e della ricchezza armonica. Lo ribadisco, le punte LDR 40 producono generalmente all'ascolto effetti piuttosto significativi, ed il loro utilizzo va valutato caso per caso. Personalmente, ho preferito rimuoverle, sostituendole con una serie di piedini morbidi, con i quali effettuare poi la prova di ascolto.

[LDR 40]
Le punte lamellari Suono Point LDR 40

Dal punto di vista funzionale, la semplicità è estrema: agite sul pulsante di accensione collocato (finalmente!) sul frontale dell'apparecchio (sarete avvertiti dell'avvenuta operazione, oltre che dal LED di segnalazione, anche da un leggero "bump", per nulla preoccupante), regolate la manopola del volume, ed il gioco è fatto (ah, già... di fatto, non si può fare altro! :-)

Lamentele

Non si può certo dire che sia particolarmente bello a vedersi, anche se l'estetica viene a volte interpretata in modo piuttosto personale. Sicuramente non è versatile, fornendo in pratica la possibilità di collegare una sorgente e nulla più (anche se, a quanto ne so, è allo studio un commutatore esterno in modo da incrementare, per chi ne abbia effettivamente necessità, il livello di flessibilità). Ma se solo siete filosoficamente vicini al concetto di minimalismo, ed intendete comporre un sistema di riproduzione audio con sorgente, amplificatore, diffusori e null'altro, scegliendo un apparecchio quale l'AMP 02, le vostre orecchie e, cosa niente affatto trascurabile, il vostro conto in banca potrebbero esservene grati...

Considerazioni finali

Il piccolo :nlf dichiara senza mezzi termini la sua appartenenza alla categoria degli integrati di stampo "audiophile" di costo contenuto. La tipologia di commercializzazione del prodotto scelta, di tipo "vendita diretta online", non manca evidentemente di valorizzare quest'ultimo aspetto. Al di là di ciò, resta evidentemente un progetto nato sano ed ottimamente affinato da ripetute sedute di ascolto, rese ancor più significative dall'esperienza e dalla passione che contraddistinguono gli artefici del prodotto, Sebastiano Lombardo e Roberto Rocchi.

Le punte LDR 40, fornite in dotazione con l'apparecchio, costituiscono un innegabile "bene aggiunto" per l'audiofilo. Tuttavia, nel caso specifico, la mia opinione è che il suono dell'AMP 02 risulti, timbricamente e musicalmente, più omogeneo e piacevole in unione con efficaci piedini morbidi, del tipo che proponiamo in altra parte della rivista. In alternativa, trovo altrettanto valida e degna di considerazione la collocazione "a libreria" che, visto il limitato livello di calore generato dall'apparecchio, non mi sembra affatto di utilizzo improbabile. Insomma, considerato che questo integrato è più probabile venga acquistato da un audiofilo smaliziato piuttosto che da un neofita (a meno che non sia stato ben consigliato), suggerisco di effettuare qualche prova in tal senso, e se, come me, vi trovaste a preferire il suono dell'apparecchio privo di punte, rimuoverle per eventualmente provare ad utilizzarle in maniera diversa (che so, magari sotto la sorgente), non credo possa costituire un problema...

Un amplificatore validissimo per un primo (ma anche un secondo) impianto di qualità. Capitato a proposito, oltretutto. In questa caldissima ed afosissima estate, si è rivelato un compagno e complice preziosissimo, consentendomi di mantenere il più delle volte spente le mia apparecchiature di riferimento, invero maledettamente calorose, ed ascoltare comunque ore di buona musica, tra l'altro ottimamente restituita, senza necessariamente ritrovarmi dopo poco tempo con la temperatura della mia sala di ascolto a livelli invero poco sopportabili.

Come sovente accade, la vendita diretta consente all'acquirente di conseguire un significativo risparmio economico, ma non offre molte possibilità di effettuare preventive prove di ascolto. Un punto di forza o un limite? Lascio a voi la decisione... :-)

© Copyright 2003 Stefano Monteferri - www.tnt-audio.com

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