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Pre e finali mono North Star Linestage e Monoblock Amplifier

Non solo digitale

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Prodotto: Pre e finali mono North Star Linestage e Monoblock Amplifier
Costruttore & Distributore: North Star Design - Italia
Prezzo approssimativo: 1500,00 Euro (Linestage) 3000,00 Euro (coppia Monoblock)
Recensore: Stefano Monteferri
Recensiti: Settembre 2003

[North Star Linestage + Monoblock Amplifier]
L'ottimo sistema di amplificazione tre telai North Star


Northstar, con le sue apparecchiature digitali, ed in particolare con l'accoppiata M192 CD-Transport + Model 192 DAC, si è guadagnata "sul campo" la stima degli audiofili dotati di orecchio fine non disgiunto da una certa (e sana) attenzione ai costi. TNT Audio, tra l'altro, ha avuto l'opportunità di provare accuratamente proprio la coppia di elettroniche citata, ed i risultati riscontrati, estremamente lusinghieri, non hanno fatto altro che confermare la bontà dei prodotti.

Considerate tali premesse, ho accolto con interesse e curiosità l'offerta di Giuseppe Rampino: "Abbiamo quasi pronti i Monoblock Amplifier, finali di potenza monofonici così e cosà, e ci piacerebbe sentire cosa ne pensa TNT Audio". Non molto tempo dopo, ecco stazionare i sostanziosi finali nel mio ambiente di ascolto. Ancora solo un pò di pazienza, ed ai finali si va ad aggiungere il nuovissimo preamplificatore dedicato, il Linestage Preamplifier. Il tutto, in versione rigorosamente Silver (sono disponibili in finitura Silver, Silver/Black, Black).

I Monoblock Amplifier

Una volta sballati, non posso fare a meno di notare la valenza estetica degli oggetti che, pur nella loro atipicità, mostrano una fattura invero pregevole. In particolare il pannello frontale, realizzato in spesso alluminio, è contraddistinto da una lavorazione piuttosto bella ed accurata, vivacizzato dal LED di segnalazione operativa (stand by con illuminazione di colore rosso, normale funzionamento con colore blu) e relativo pulsante di selezione. Quello che colpisce, però, è la forma decisamente sviluppata in profondità dei Monoblock, cosa che sembra favorire una loro collocazione in prossimità dei diffusori piuttosto che all'interno dei consueti mobiletti portaelettroniche. Nel pannello posteriore troviamo una coppia di ingressi (uno bilanciato XLR ed uno sbilanciato RCA), uno switch di selezione dell'ingresso prescelto, una coppia di connettori WBT per i cavi di potenza, una porta di comunicazione (Trigger) che, collegata al Linestage, consente di controllare la funzione di stand by dei finali direttamente dal preamplificatore, e l'interruttore di accensione che permette di spegnere totalmente l'apparecchio.

[Monoblock Amplifier]
L'interno del Monoblock Amplifier

Uno sguardo all'interno dei Monoblock, consente di apprezzare il generoso dimensionamento della sezione di alimentazione, composta da un trasformatore (un toroidale blindato che da solo occupa, in pratica, la metà dello spazio a disposizione) da ben 500 VA ed una una batteria di 8 condensatori con capacità di filtro totale di 80.000 uF. I transistor di potenza (4 coppie per ciascun finale) sono collocati a ridosso delle alette di raffreddamento, che a loro volta occupano i lati di ciascun apparecchio a partire dalla metà circa del telaio, e si sviluppano fin quasi al pannello posteriore. Il calore prodotto, una volta raggiunta la temperatura di esercizio, non è trascurabile. Parte delle connessioni interne, ed in particolare quelle dedicate al trasporto del segnale, sono realizzate utilizzando il prestigioso cablaggio litz White Gold Electronics.

Questi i dati tecnici dichiarati per ciascun Monoblock Amplifier:

Il Linestage Preamplifier

Si tratta di un preamplificatore solo linea (ovviamente) che, pur riprendendo i canoni estetici già visti su altri apparecchi North Star, si sviluppa secondo proporzioni più consuete: larghi e corti CD Transport e DAC 192, lunghi e stretti i Monoblock, di dimensioni (finalmente?) tradizionali il Linestage.

Al centro dell'apparecchio, immediatamente al di sopra della spia di segnalazione (che indica, tra l'altro, anche lo stato operativo dei Monoblock se viene utilizzata la connessione Trigger), troneggia la manopola del volume, gestibile, al pari delle restanti funzioni, tramite il completo e funzionale telecomando fornito in dotazione. Sulla destra, troviamo i LED di indicazione della sorgente selezionata, la finestrella che cela alla vista il sensore ad infrarossi, due pulsantini dedicati alla selezione degli ingressi, e quello relativo alla funzione di stand by.

Il pannello posteriore offre la possibilità di collegare fino a sei sorgenti ad alto livello (5 ingressi sbilanciati RCA ed 1 ingresso bilanciato XLR). Le uscite PRE OUT sono sia RCA (doppie per favorire il biamping passivo) che XLS (singole). Sono infine presenti le uscite TAPE OUT, Trigger OUT, ed il pulsante basculante di accensione a fianco della vaschetta IEC.

[Linestage Preamplifier]
L'interno del Linestage Preamplifier

Questi i dati tecnici dichiarati per il Linestage Preamplifier:

Divagazione... digitale!

In concomitanza con la recensione dei Linestage Preamplifier e Monoblock Amplifier, ho avuto a disposizione per una prova di ascolto (presto su TNT Audio!) una coppia di diffusori della Sigma Acoustic, il modello Ouverture, distribuiti dalla Extreme Audio al pari degli eccellenti cavi White Gold. In considerazione della collaborazione che esiste tra le due aziende, ad integrazione delle prove di ascolto programmate, ho avuto la possibilità di disporre della coppia CD Transport e 192 DAC (provate qualche tempo fa, con lusinghieri risultati, su TNT Audio), dotata sia del cavo di interfaccia I2S standard, che di quello realizzato espressamente dalla White Gold per la North Star, l'I2S Digital Link, che la stessa fornisce su richiesta per ottimizzare al meglio le prestazioni della coppia meccanica/convertitore di cui sopra. Frutto di un lungo e certosino lavoro di ricerca tecnica e realizzazione manuale, l'I2S Digital Link è stato commissionato alla White Gold direttamente dalla North Star, e successivamente selezionato tra le molteplici realizzazioni prototipali prodotte da Gianfranco Fanucchi. Si tratta, in buona sostanza, di un cavo dedicato al sistema CD + DAC, e non è possibile acquistarlo se non dalla NS stessa.

Se da un lato non posso far altro che confermare quanto già ampiamente riportato nell'ambito della recensione effettuata da Lucio, circa il suono e le qualità espresse dall'accoppiata North Star, che si conferma un'ottima soluzione per il migliore ascolto dei propri CD, devo sottolineare come l'utilizzo del cavo digitale I2S Digital Link consenta a CDT e DAC 192 di effettuare un ulteriore ed evidente salto di qualità.

Il suono resta morbido, fluido e musicale. Aumenta tuttavia significativamente la luminosità generale, a tutto vantaggio della ricostruzione dell'immagine virtuale, che viene proposta in modo più preciso e con una maggiore attenzione per il dettaglio. L'incrementata sensazione di aria infrastrumentale, contribuisce non poco al miglioramento di tale parametro. La migliorata microdinamica, dal canto suo, rende il suono più vivace e deciso, ed è chiara la sensazione di un maggiore spessore in gamma medioalta, gamma che acquista lucentezza e trasmette un senso di realismo di livello superiore.

Insomma, l'utilizzo del cavo digitale I2S White Gold, fornito come upgrade dalla stessa Noth Star, migliora sensibilmente un sistema già di per se estremamente valido. Suggerisco ai possessori dell'accoppiata CDT e DAC 192, se davvero desiderano esplorare fino in fondo le potenzialità espressive della propria sorgente digitale, di accantonare l'eventuale scetticismo ed effettuare, magari in casa propria, una prova di ascolto di questo cavo.

Non solo digitale

E veniamo agli attori protagonisti di questa recensione. Nel corso della prova, la sinergia tra pre e finali è risultata talmente marcata da convincermi a redigere le note di ascolto considerando il sistema nella sua integrità. Una volta raggiunta l'ottimale temperatura di esercizio, il sistema di amplificazione North Star cattura l'attenzione dell'ascoltatore per il modo in cui riesce a far convivere energia e delicatezza di emissione. Appare infatti subito evidente come la sezione finale non mostri alcuna indecisione nel gestire in modo autoritario anche diffusori che presentano un carico non semplicissimo, a conferma di quanto dichiarato dal costruttore circa la stabilità e capacità di pilotaggio. Il basso è profondo, energico e coerente anche con le note tenute, immanente quando richiesto e privo di incertezze. Quasi "leggiadra" la prestazione in gamma mediobassa, bene articolata e per nulla invadente, caratteristica che ricorda da vicino l'impostazione timbrica del sistema CDT + DAC 192 della stessa casa. Sensazione che assume carattere di certezza nel momento in cui riscontro una gamma media fluida e non priva di dolcezza e delicatezza, che si coniuga in modo coerente e raffinato ad un medioalto ben rifinito e dettagliato, nonchè di apprezzabile trasparenza e lucidità. Estremamente puntuale ed attento al dettaglio, l'estremo acuto contribuisce non poco a cementare la sensazione di una grande accuratezza di riproduzione, al punto che la notevole precisione con cui la musica viene riprodotta diventa uno degli elementi catalizzanti l'attenzione dell'ascoltatore.

[Particolare dei Monoblock Amplifier]
Particolare dei Monoblock Amplifier

Nessuno scollamento quindi, ma un carattere liquido, coerente e tonalmente omogeneo, in un contesto di elevata introspezione che sfocia in doti di trasparenza davvero significative. Tale capacità interpretativa, è in grado di preservare il contenuto armonico dei vari strumenti, che vengono proposti in modo realistico ed apprezzabilmente materico. Insomma, pur trattandosi del primo sistema di amplificazione di casa North Star, la timbrica che scaturisce da questo trio di elettroniche non sembra affatto casuale, ma frutto di una determinata e coerente filosofia "musicale". Bene, questo significa che l'azienda ha le idee chiare su quelli che sono i risultati da conseguire e sul modo tramite il quale ottenerli.

La dinamica espressa è indubbiamente appagante. A bassi volumi di ascolto, il sistema esprime un suono liquido e rilassante, come un moderno, potente e silenzioso motore di media cilindrata che ronza sornione, lasciandovi apprezzare il paesaggio (musicale) che si sviluppa attorno a voi. Quanto vi circonda, vi viene offerto con garbo e gentilezza, ma con estrema attenzione, in modo che la dinamica presente nelle microinformazioni arrivi al vostro orecchio preservata nella sua integrità. È sufficiente però ruotare la manopola del volume, e la musica cambia (si fa per dire...). I Monoblock Amplifier iniziano ad esprimere le loro doti di coppia e potenza, spingendo davvero forte, e non accennano minimamente a scomporsi. I pieni orchestrali, i cori, le modulazioni dinamiche degli strumenti più energici, vengono restituiti senza alcuna sensazione di compressione, senza che nefaste forme di distorsione possano irritare l'ascoltatore.

Ed ecco allora che, immersi nell'ampia e profonda olografia che il sistema North Star è in grado di ricostruire, il coinvolgimento emotivo aumenta, dando modo di vivere tutta la fisicità dell'evento musicale. È un risultato estremamente soddisfacente, e sorrido ripensando ad alcuni interfacciamenti sbagliati che, all'inizio della prova di ascolto, mi avevano fatto dubitare delle qualità che, invece, questi italianissimi finali stavano mostrando in quel momento (attenzione alla sinergia con il preamplificatore, mi raccomando!). Si può fare meglio? Certamente si, ho ascoltato sistemi di amplificazione che eccellevano laddove i North Star si limitano "semplicemente" (?) a fare molto bene. Francamente, però, non è che mi vengano in mente poi così tanti concorrenti che, allo stesso prezzo, offrano un preamplificatore così ben rifinito e versatile, comprensivo di un funzionalmente completo (permette il controllo totale) ed ottimamente realizzato (interamente in metallo) telecomando, ed una coppia di finali monofonici di tale energia, potenza e livello costruttivo, capaci di pilotare praticamente di tutto, dotati oltretutto di un suono decisamente valido e davvero completo.

Lamentele

I morsetti posteriori WBT a norma CEE sono un vero disastro quando si tratta di collegare cavi di potenza terminati con forcelle. È vero che in quel modo si scongiurano i rischi di eventuali corto circuiti, però che seccatura...

La forma stretta e sviluppata in profondità dei finali, può essere considerata critica se si intende collocare gli apparecchi utilizzando un consueto mobiletto portaelettroniche (anche se, essendo i piedini distanziati di soli 40 cm, la stabilità su ripiani pur non particolarmente profondi non viene meno). C'è però da dire che, se i Monoblock vengono avvicinati ai diffusori, il limitato ingombro trasversale potrebbe rivelarsi un vantaggio.

Per ultima, una piccola lamentela che però, ad onor del vero, dovrebbe essere estesa a molti apparecchi in commercio. A quanto pare, sembra essere letteralmente esplosa la "standbymania". Per carità, nulla da dire contro questa (più o meno) sana consuetudine. Io, però, ho l'altrettanto sana abitudine di spegnere del tutto le apparecchiature quando non le utilizzo, e francamente andare a cercare a tastoni ogni volta quel benedetto interruttore di accensione, collocato a ridosso del pannello posteriore, non è che mi entusiasmi particolarmente. Ah, quanto mi piacerebbe tornare ad utilizzare quei bei pulsantoni collocati in bella vista sul pannello frontale di amplificatori o che altro sia...!

Considerazioni finali

Quella che, inizialmente, doveva essere una recensione dei soli finali di potenza Monoblock Amplifier, alla fine è risultata ben più articolata. Non che la cosa mi sia dispiaciuta, anzi. Quando ho a che fare con apparecchi interessanti, riesco sempre a divertirmi dedicandomi a quello che, in fondo, è uno dei passatempi che preferisco.

I finali sembrano in grado di pilotare di tutto, e la potenza erogata non lascia certo a desiderare. Se decidete di acquistare questa coppia di monofonici, è probabile che difficilmente avvertiate l'esigenza di qualcosa di diverso. A meno che non puntiate davvero al massimo ed i soldi, per voi, non costituiscano un probema. Oppure, siate particolarmente sensibili al "fascino del blasone". Per carità, nulla di male in questo. L'essenziale è che si sia consapevoli del fatto che, in genere, assieme a valvole, transistor, ammennicoli vari e qualità del suono, si paga anche quello.

Sono consapevole di come, spesso, l'audiofilo desideri assaporare il piacere di comporre il proprio impianto diversificando al massimo le varie componenti. Ad esempio, esiste una corrente di pensiero che sostiene ed adora la soluzione, invero fascinosa, della preamplificazione valvolare associata a finali a stato solido. Non dubito che, in diversi casi, si possano comunque conseguire risultati interessanti, ma tenete presente che il sistema completo Linestage Preamplifier + Monoblock Amplifier è stato studiato direttamente in casa North Star per ottenere prestazioni ottimali. In caso di sedute di ascolto o prove di vario genere, vi consiglio vivamente di tenerne conto.

Complimenti quindi alla North Star per questa sua prima divagazione sul tema "amplificazione multitelaio", davvero ben riuscita, ed un ringraziamento particolare all'ing. Giuseppe Rampino, per la disponibilità e la collaborazione dimostrate.

© Copyright 2003 Stefano Monteferri - www.tnt-audio.com

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