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Amplificatore integrato AM Audio PA-40 Reference

Continuous improvement

[English version]

Prodotto: Amplificatore integrato PA-40 Reference
Produttore: AM Audio - Corso Milano 102, 27029 Vigevano (PV) - Tel. +39 381 347161 - Fax +39 381 346469
Prezzo approssimativo: 2.970 Euro
Recensore: Stefano Monteferri
Recensito: Febbraio 2002

[Amplificatore integrato AM Audio PA-40 Reference]
L'interno del PA-40 Reference è un esempio di ingegnerizzazione e qualità costruttiva


Il termine "Karma" deriva dal Sanscrito, l'antica lingua Indù, e significa letteralmente "Azione". Nella sostanza, si tratta di riuscire a comprendere la legge di causa ed effetto in modo da evitare di subirne gli effetti in negativo, migliorando qualitativamente il nostro modo di pensare ed agire. Si può pensare al Karma come ad una legge che ci fa confrontare sempre con il medesimo problema finché, tramite le nostre azioni, non lo abbiamo superato. Vivere il proprio Karma non è nient'altro che una conseguenza di quanto abbiamo fatto in precedenza (ciò che si è seminato, si raccoglie).

Non credo che alla AM Audio seguano in modo particolare le dottrine della Cultura Tibetana, ma è evidente come ogni nuovo apparecchio prodotto dalle "officine" della casa faccia tesoro delle esperienze maturate con la precedente produzione, della quale costituisce un pò la conseguenza diretta e ineluttabile.

L'amplificatore integrato PA-40 Reference, infatti, rappresenta un notevole passo avanti rispetto alla pur ottima precedente produzione del recente passato (PA-30 e (PA-100). Esteticamente, il miglioramento è particolarmente evidente, e si può finalmente affermare che si tratta di un integrato piuttosto bello e, pur nella sua sostanziale semplicità ed imponenza, persino raffinato. Parlo dell'intrigante "finestra" in plexiglass retroilluminata da una diffusa luce blu, che riporta il logo della casa e sancisce lo stato operativo dell'apparecchio. Stato operativo che, più in dettaglio, viene segnalato dai due piccoli LED che la sovrastano: verdi se il funzionamento dell'apparecchio è al 50% in classe "A", rossi se al 100%.

40W per canale in pura classe "A" su 8 ohm è il valore di potenza dichiarato per l'ultimo nato tra gli integrati AM Audio. Un valore che, conoscendo la produzione della casa, ritengo sia poco credibile (per difetto), e non mi meraviglierei affatto se ne avesse in realtà una ventina di più. Tale valore di potenza tende quasi a raddoppiare al dimezzarsi del carico applicato, a conferma delle eccellenti capacità di pilotaggio della sezione finale.

Ho citato la "sezione finale" non a caso, in quanto la vera novità di cui il nostro può farsi vanto, è la presenza di una vero e proprio stadio di preamplificazione (la vecchia produzione era invece dotata di una sezione di preamplificazione passiva, con il segnale in ingresso che andava a collegarsi direttamente al potenziometro del volume). Questo, in termini pratici, significa un migliore interfacciamento con la sorgente, e la garanzia che la sezione finale sarà sempre pilotata in modo corretto.

Giro con lo sguardo attorno all'apparecchio, e ritrovo gli usuali (per la casa) dissipatori laterali doverosamente dimensionati, considerato che la classe "A" vera scalda parecchio, e necessita quindi di ampie superfici dissipanti (nel caso specifico, la superficie totale è di circa 1.2 m2). Sorrido al pensiero di tutti quegli amplificatori che, pur dichiarati in classe "A", utilizzano per lo smaltimento del calore minuscoli dissipatori interni e che, all'atto pratico, scaldano poco o nulla...

Il pannello posteriore dispone di 5 ingressi linea, una coppia di interruttori per selezionare il funzionamento in classe "A" (pieno o dimezzato), le uscite Tape, ed i soliti (enormi) morsetti di uscita per i cavi di potenza. Da notare come, a monte delle uscite Tape, sia stato posto un vero e proprio circuito di bufferizzazione realizzato con mosfet operanti in classe "A", che agisce in pratica come un vero e proprio circuito di isolamento, estremamente utile nel caso in cui all'integrato venga collegato un registratore che sia privo di un circuito di questo tipo. In tale malaugurato caso, infatti, un integrato (o un preamplificatore) che ne fosse privo, vedrebbe applicato sul segnale un carico anomalo, e questo provocherebbe distorsione e, all'ascolto, un'evidente peggioramento del suono.

L'interno degli apparecchi AM Audio, per l'ordine e l'opulenza dei materiali impiegati, inizia davvero a starmi cordialmente antipatico. Sembra quasi un'ostentazione di qualità ed ingegnerizzazione, tutto sembra perfetto, ed è quasi seccante non rilevare il minimo difetto costruttivo (che so, un cablaggio arruffato, un componento montato sommariamente, ecc…). Impossibile non notare l'enorme trasformatore toroidale da ben 500VA, blindato e inresinato, a doppi secondari, le 4 coppie di MOS-FET doppi (ogni contenitore ospita infatti due dispositivi in parallelo, e ve ne sono due coppie per ciascun canale), e la stabordante capacità di filtraggio (oltre i 500.000 µF!). Da segnalare come nel PA-40 Reference non sia stata applicata alcuna controreazione Out/In (comunemente definita "totale"), e la controreazione locale è limitata all'insignificante valore di soli 3,5 dB, sia nella sezione preamplificatrice che in quella di potenza (!).

Da notare come la componentistica sia stata scelta tra la migliore disponibile sul mercato, a garanzia di una costanza di prestazioni musicali nel tempo, in modo da evitare che l'apparecchio cambi il suo modo di suonare dopo un paio d'anni o poco più.

Dimensioni di 44 x 17,5 x 44 (L x A x P), per un peso di ben 28 Kg. Per la gioia dei più pigri, l'apparecchio dispone di serie di volume motorizzato telecomandabile, provvisto di azzeramento automatico all'accensione (escludibile). Come tradizione della casa, la garanzia è estesa a ben 5 anni.

Come suona?

[PA-40 Reference]
[PA-40 Reference]
Altre immagini per il PA-40 Reference

L'impronta di famiglia AM Audio non viene rinnegata dal nostro integrato: pulizia, rigore timbrico, accuratezza, energia, raffinatezza, neutralità, trasparenza, sono le doti che emergono già ad un primo veloce ascolto. La filosofia di Attilio Conti, produrre apparecchi che facciano di tutto per non far avvertire la loro presenza, sembra essere stata anche in questo caso coerentemente rispettata.

Tuttavia nel suono del PA-40 Reference c'è qualcosa di diverso rispetto agli altri integrati, qualcosa di nuovo che non ricordo di aver mai rilevato nella precedente produzione, se non, forse, ascoltando l'accoppiata pre 04-N e finale A-50 Reference della stessa casa. Il PA-40 Reference suona infatti in modo sorprendentemente dolce e delicato, e tratta il segnale musicale con insolito garbo e gentilezza, pur se in un contesto deciso ed autorevole come è lecito attendersi da un prodotto a stato solido di tale estrazione.

Non si tratta di eufonia, in quanto non si avvertono scelte di impostazione musicale artificiose, tese ad ammorbidire ed addomesticare alcune gamme di frequenza a vantaggio di altre: il basso c'è tutto, solido, esteso e potente, ben coadiuvato da un mediobasso agile e mai gonfio. Bella la gamma media, dolce e delicata e tuttavia decisa e ben presente, che si fonde ottimamente con una gamma medioalta giustamente valorizzata ma mai urlata od esasperata, fino a sfociare in una gamma alta molto ben rifinita ed ariosa.

Il PA-40 Reference, all'ascolto, impressiona per la notevole morbidezza di fondo, che tuttavia non va a scapito della prestazione dinamica. Questa, alla prova dei fatti, è notevolissima, al pari della velocità, ragion per cui il tutto deve essere probabilmente ricondotto essenzialmente al modo che l'integrato ha di proporre il messaggio musicale, estremamente accurato e naturale. Un'impostazione musicale da valvolare? Non saprei dirlo, in quanto ho ascoltato alcuni prodotti che utilizzavano tale tecnologia costruttiva ben suonanti, ed altri che non lo erano affatto. Certo è che l'interpretazione proposta dal PA-40 Reference ricorda molto da vicino la prestazione timbrica dei migliori rappresentanti di tale categoria, con però una maggiore energia e controllo in gamma bassa.

La ricostruzione dell'immagine virtuale non presta il fianco a critiche di rilievo, e risulta amplia ed a fuoco in tutte e tre le dimensioni, dando modo all'ascoltatore di leggere agevolmente le architetture dei suoni e delle composizioni. Anche in questo caso, però, sembra che ad essere privilegiata sia la visione d'insieme piuttosto che i singoli elementi. L'interpretazione sembra infatti rifuggire i chiaroscuri esasperati, privilegiando invece la pastosita, la plasticità ed il colore complessivo. E tutto questo, si badi bene, senza significativi sacrifici in termini di precisione e focalizzazione. Un risultato davvero insolito, in quanto ho sempre considerato le due cose mutualmente esclusive, e trovarle assieme ben valorizzate in un solo apparecchio è cosa piuttosto rara.

Insomma, alla AM Audio hanno probabilmente voluto attribuire al PA-40 Reference un carattere musicale più "universale" rispetto alla loro precedente produzione. Lo hanno fatto a modo loro, mantenendo elevata la qualità complessiva, con quel tocco di dolcezza e morbidezza in più, che diversi appassionati mostrano di considerare in modo particolare nella scelta della propria amplificazione, e che rende l'ascolto prolungato sempre piacevole e rilassante, tranquillizzati dalla consapevolezza di come nulla di quanto previsto dal messaggio musicale originale venga perduto o eccessivamente sacrificato.

Lamentele

La scelta di collocare la vaschetta di alimentazione IEC sul fondo dell'apparecchio, in prossimità del trasformatore di alimentazione, è stata fatta per evitare il passaggio del cavi della 220 all'interno dello chassis, in modo da limitare possibili interferenze con i delicati circuiti di preamplificazione. Lodevole scelta tecnica, ma questo limita la possibilità di utilizzare cavi di alimentazione "speciali", generalmente rigidi e dotati di presa IEC diritta (quello in dotazione ne utilizza un tipo ad "L"), a meno di non sostituirla, predisporre un adattatore o inserire alcuni spessori (punte coniche?) al di sotto dei piedoni dell'apparecchio.

Consigli d'Uso

Un ripiano solido e sicuro (il peso è consistente), e che non limiti la circolazione di aria attorno (ed in particolare sopra) all'apparecchio, considerato che lo stesso scalda in modo consistente (anche se non ci sono particolari rischi, in quanto, come tutti i finali AM Audio, dispone di protezioni termiche distinte per i due canali), sono le sole cose che mi sento di suggerire. Essenziale il preriscaldamento, in quanto a freddo l'apparecchio è ben lontano dall'esprimere le proprie qualità musicali.

Se disponete di diffusori di buona efficienza, o se magari effettuate ascolti a volume "ragionevole" e raramente chiedete il massimo dalla vostra amplificazione, l'opzione di dimezzare il funzionamento in classe "A" dell'apparecchio, vi consentirà di godere pienamente delle sue prestazioni musicali limitando la produzione di calore e, conseguentemente, il consumo energetico.

Conclusioni

Con il PA-40 Reference, la AM Audio propone un apparecchio che si candida concretamente a rappresentare il "punto di contatto" tra gli amanti del suono cosiddetto "valvolare" e gli estimatori dello stato solido, tanto risultano musicalmente bene assortite le caratteristiche che comunemente vengono attribuite all'una piuttosto che all'altra filosofia costruttiva.

Non sarà certamente l'apparecchio che condurrà l'appassionato a conseguire il proprio "Nirvana Audiofilo", ma nell'ambito della scala evolutiva degli integrati di casa AM Audio, costituisce senza dubbio un importante e significativo gradino. Promosso con ottimi voti, senza alcun dubbio!

© Copyright 2002 Stefano Monteferri - http://www.tnt-audio.com

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