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Rotel RA-921

[Rotel RA-921]
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prodotto: Amplificatore integrato Rotel RA-921
Costruttore: Rotel hi-fi
Prezzo approssimativo: 170 ECU

Facciamo un esercizio mentale. Torniamo ai vostri primi giorni hifi. Dimenticate le bellezze che avete oggi a disposizione, semplicemente ripensate al.... qualsiasi cosa fosse ciò che usavate per riprodurre la musica. Qualsiasi cosa fosse, voi ne eravate davvero fieri. Per quanto mi riguarda, si trattava di un compatto della ITT da 600 ECU.

Se voi foste adesso in quella terribile situazione, cosa comprereste? Certo, c'è una pletora di lettori CD economici e semi-decenti, e si può comprare un giradischi praticamente rubandolo nel mercato dell'usato. I diffusori? Che ne dite dei Mission, dei B&W e dei KEF che ci ballano e cantano tutt'intorno? Ah, poi quale amplificatore? Tutto quello che riuscite a trovare al prezzo dei vostri miseri 150 ECU è questo Pony e quel Sioneer, o forse quello Yamlips... ed il piccolo Rotel RA-921! Già, un amplificatore integrato Rotel per l'equivalente di 10 CD! Diavolo, se lo si accompagna con un sintonizzatore usato che si trova facilmente a 25 ECU si spende sempre meno di un qualunque sintoamplifiicatore destinato al mercato di massa... E continuiamo sempre ad avere un Rotel! Non vi pare un primo impianto migliore del compatto che io avevo agli esordi?

Cosa offre?

L'amplificatore in prova è un modestissimo integrato da 2x25W. Tuttavia, la Rotel non ha davvero lesinato quanto a funzionalità utili. In primo luogo c'è l'ingresso phono. Questa è un'abile mossa, anche nel segmento inferiore del mercato, perchè molta molta gente ancora usa il proprio giradischi. O, comunque, lo userebbe se fosse possibile. Poi ci sono tre ingressi a livello linea ed anche le prese di ingresso e di uscita per un registratore. In secondo luogo, ci sono i controlli di tono -non escludibili- che permettono di correggere la risposta di diffusori men-che-perfetti con una precisa regolazione di +/- 6 db agli estremi banda. E, infine, c'è una presa cuffia asservita ad un interruttore, qualcosa di cui ho dovuto fare a meno per, oh, gli ultimi dieci anni!
E' un piccolo apparecchio, ma dà una impressione solida e rigida, dato il considerevole peso di 5kg. Il pannello frontale è realizzato con una sottile lastra di alluminio anodizzato nero, e sul retro si trovano dei forti connettori per i cavi di potenza che accettano sia il filo spellato che le bananine da 4 mm. Ottimo!

L'interno è tipicamente Rotel, e difatti la piastra di circuito si rivela essere quella che ha già equipaggiato i modelli dell'anno scorso -più cari- RA-920AX e RA-930AX, che differivano per la circostanza che il modello 930 montava dei componenti in più rispetto al parente povero.
Il trasformatore è piccolo, del tipo a nucleo EI, ed è seguito da un ponte rettificatore realizzato con -dettaglio prezioso- condensatori ceramici montati a ridosso dei singoli diodi. Seguono due condensatori di livellamento da 6800uF e quelli che sembrano essere regolatori di tensione per gli stadi di preamplificazione (non sono riuscito ad analizzare con chiarezza il loro cablaggio).
L'amplificatore di potenza fa totalmente uso di componenti discreti; il preamplificatore di linea è un singolo amplificatore operazionale TL-072; mentre l'ingresso per fonorivelatori a magnete mobile è realizzato da un amplificatore operazionale integrato NE532, nel cui anello di controreazione si effettua in pieno anche la correzione RIAA. Sorprendentemente, i condensatori attraversati dal segnale sembrano essere del tipo in polistirene: come direbbe Thorsten, difficile trovarne di migliori!
La qualità di costruzione interna ed esterna è eccellente se rapportata al prezzo, e non farebbe sfigurare l'apparecchio nemmeno se costasse il doppio.
La protezione dell'amplificatore nei confronti del carico viene assicurata da non meno di quattro fusibili interni. Questo Rotel non sarà uno di quegli amplificatori che si autodistruggono e poi necessitano di un conto di riparazione superiore ai 100 $...

Il manuale (solo in Inglese) dice che lo RA-921 "può presentare un basso valore di potenza, ma può comunque fornire un suono eccellente in una sala piccola e con diffusori molto efficienti". Non potete lamentarvi che la Rotel non vi dica come usare la bestiola. E certamente non ci si può lamentare di una marca che nei suoi manuali vi invita a "divertirvi con la musica!".

Il suono di un pugno di dollari...

Non avrei certamente provato questo amplificatore con i miei amati elettrostatici. Sarebbe stato solo una perdita di tempo. Nessuno dei due apparecchi era fatto per lavorare con roba simile all'altro. Così presi un tredicenne paio di diffusori da scaffale a due vie Rogers LS-1. Ai loro tempi erano diffusori economici, ma non senza sorpresa scoprii che il loro suono era essenzialmente neutro, grande, e ampiamente aperto, una volta dominato, con i controlli di tono del preamplificatore Quad 34, un bilanciamento tonale sottile ed un alto leggermente troppo presente (ma pulito!!!).
Di fatto questi piccoli diffusori producono un suono col quale potrei vivere: raffrontati con gli omologhi campioni odierni del livello iniziale, come i B&W 302 o i Mission 731, le nostre semplicemente fanno meglio il loro lavoro!

Con un dato di sensibilità di soli 85dB/1W@1m questi diffusori richiedono un buon pilotaggio, ma, d'altro canto, la loro impedenza non scende mai sotto i 6 Ohm o giù di lì, il che rende quest'opera di pilotaggio un compito non difficile.
O, almeno, questo è quello che pensavo. Durante la prova d'ascolto il 921 sembrava lavorare davvero molto duramente: il suono era piuttosto sottonutrito, mancava di corpo, e presentava un basso morbidoso e lievemente attenuato. Gli alti erano lievemente brillanti, ma non tanto da disturbare davvero, ed il medio si caratterizzava per una certa reticenza e mancanza di presenza delle voci.
L'amplificatore non era apertamente colorato, tuttavia il suo suono mi faceva pensare di ascoltare delle fotocopie degli strumenti e delle voci, invece di quelli reali. E mentre il dettaglio appariva di un livello notevolmente alto per un prodotto del genere, il medio suonava un po' annuvolato. Pompare un po' di rock gli ha dato una specie di caratterizzazione turbo, con le chitarre elettriche che si indurivano consistentemente. Ascoltando con le cuffie - una piccola Sony MDR-70T ed una grande AKG K-400 - questa impostazione rimaneva più o meno la stessa, appena migliore del suono che si poteva ottenere per esempio attaccandosi direttamente alla presa cuffia del lettore di CD.
Aspetti positivi erano un palcoscenico sonoro ampio ed aperto ed una focalizzazione modica, quantunque la mancanza di presenza dei medi non permetteva al cantante di emergere sul serio dal miscuglio dei suoni. La profondità era assente, ma il bilanciamento tonale era abbastanza neutro da non causare fatica d'ascolto. Con brani di musica classica meno confusi il Rotel si è comportato meglio, restituendo la musica in modo gradevole. Ciò indica che meno è il materiale su cui si deve farlo lavorare, meglio è. Forse sono proprio obbligatori dei diffusori più efficienti? /p>

Poi lo stadio preamplificatore per fonorivelatori. Fissato, come sapete, per utilizzare solo fonorivelatori a bobina mobile a basso livello di uscita, ho collegato all'RA-921 la mia vecchia testina Denon DL-301 da 0.3 mV, montata su un antico Thorens TD-160, e ho ascoltato con le cuffie AKG. Con la stagione estiva davvero agli inizi ed uno spiacevole intenso traffico al vicino aeroporto, questa era la sola opzione corretta per assaggiare le capacità dell'ingresso per fonorivelatori.
Sorpresa numero uno: funzionava. E sorpresa numero due: suonava davvero molto bene! Sottraendo mentalmente l'impronta sonora dello stadio linea da quello che stavo ascoltando ora, l'ingresso per fonorivelatori aveva un medio piuttosto gradevole, che si sedeva su un basso pieno e rotondo, con gli alti più o meno OK, solo appena appariscenti. Il dettaglio era raffinato, ed il suono appariva sufficientemente aperto ed arioso. Potrei suggerire a chi è agli inizi di acquistare inizialmente il 921, tenerselo un po', poi acquistare qualcosa migliore, conservandosi il piccolo 921 come stadio phono esterno!

Un altro punto interessante è stato che potevo effettuare un confronto diretto col mio Cyrus One MkII. Si tratta di un amplificatore integrato da 2x30W che comprai nel 1988 per circa 380 ECU. All'epoca vantava credenziali audiofile, e l'articolista Martin Colloms (redattore consulente tecnico della rivista inglese "Hi Fi News and Record Review", n.d.t.) lo definì "un perfetto mattone amplificante". Mi ha servito bene per otto anni, anche se poteva suonare impastato e compresso con diffusori "difficili" come i miei Magnepan o i Quad. Come gli si sarebbe confrontato il piccolo economico Rotel?

Sin dalla prima accensione fu chiaro che il Cyrus suonava nel complesso più composto e più consistente. Trattava meglio (ma non così meglio) i passaggi ad alto volume, manteneva un bilanciamento tonale più corretto fino agli estremi gamma, con alti più dolci e con una trasparenza davvero migliore.
Dall'altro lato, l'immagine del Cyrus era sensibilmente più ristretta, e spazialmente più impastata. Tuttavia, fra i due il vecchietto più costoso presentava un'ascoltabilità maggiore e, in definitiva, è un apparecchio che sorpassa la linea di separazione fra meri componenti audio e grandi fornitori di musica.

Infine, ho trasferito l'RA-921 nel suo habitat naturale: sì, l'ho comprato per rimpiazzare un amplificatore Technics di 70 W vecchio di 15 anni che aveva deciso di partire completamente. In quell'impianto, che è piuttosto non-critico, con un vecchio lettore di Cd Sony e grandi ed efficienti diffusori con altoparlanti Peerless (nemmeno in una vera configurazione stereo), il Rotel ha sorpreso suonando più possente e vibrante di quanto non sembrasse fare prima il vecchio e più potente Technics! Era evidente una certa decisa colorazione del medio, ma l'attribuirei più ai grandi coni in carta delle unità mediobassi di quei diffusori Peerless vecchio stile.

Conclusioni

Debbo ammettere che l'RA-921, così come provato, non va incontro ai miei criteri di base per l'HiFi: voglio ascoltabilità completa, ed inoltre un minimo di trasparenza, di realismo. Il 921 va male in entrambi i campi.
Non molto, ma va male: gli manca un po' di trasparenza per essere fedele alla sorgente, e con i diffusori che ho usato può suonare un po' troppo anemico per rimanere completamente esente da fatica di ascolto (il sistema Peerless è un eccezione abbastanza peculiare).
Ora, questo non rende il Rotel un cattivo amplificatore. Al contrario! A questo prezzo più basso del basso, va ancora considerata una delle migliori offerte in giro. E' solo che, ancora, ad un prezzo così basso semplicemente non ci sono componenti che producano con consistenza i giusti rumori.
E' molto ben costruito e il prezzo copre a malapena i costi - e non dimentichiamoci dello stadio preamplificatore per fonorivelatori davvero buono - ma, in fin dei conti, un vero affare in HiFi può essere costituito dal risparmiare meno denaro e saltare immediatamente in un altro gradino di Amplificatorilandia , magari con il Rotel RA-931 o col 935BX. Questi sarebbero soldi ben spesi.

Sono ancora dell'opinione che si possa costruire un buon impianto economico attorno a questo amplificatore, ma gli acquirenti previdenti dovrebbero procedere con estrema cautela, scegliendo i componenti da abbinare a questo Rotel in modo da fargli approfittare completamente dei suoi puntidi forza interni, e non fargli rivelare i suoi punti deboli. Ho una mia idea che i diffusori B&W DM 302, con la loro alta sensibilità ed il loro suono piuttosto pieno, possono formare una buona accoppiata specificatamente con questo amplificatore. In questi termini non stona qui una decisa raccomandazione per questo prodotto.

© Copyright 1998 Werner Ogiers per TNT Audio Magazine, http://www.tnt-audio.com
Traduzione Carlo Iaccarino

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