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Sonic Impact T-Amp - ampli integrato

Le opinioni di voi che l'avete provato

[SI T-Amp]
[English version]

Prodotto: Sonic Impact T-Amp - amplificatore integrato a stato solido in classe T
Costruttore: Sonic Impact Technologies - USA
Prezzo appross.: 39 $ (trentanove)
Recensori: AA.VV. vedi articolo
Recensito: Gennaio-Maggio, 2005

Quel che segue è un elenco di brevi recensioni scritte dai lettori di TNT-Audio che hanno già avuto modo di provare il T-Amp nei propri impianti. Ho chiesto che fossero sintetiche, così da poterne includere il maggior numero possibile. Gli indirizzi e-mail dei "recensori" sono a disposizione per eventuali approfondimenti.
Non vogliamo alimentare leggende metropolitane, il T-Amp non è la soluzione a tutti i problemi e NON può essere l'amplificazione ideale per tutte le esigenze, per via della sua bassa potenza e scarsa flessibilità d'uso. Tuttavia, per 20-30 €, continuiamo a pensare che si tratti di un oggetto semplicemente rivoluzionario. Abbinato a diffusori di sensibilità adeguata può essere un "confronto" imbarazzante per molti amplificatori di pregio.
Le opinioni di seguito espresse non rispecchiano necessariamente quelle della redazione. Continuiamo a ripetere che per sentire DAVVERO ciò che il T-Amp possa fare sia necessario un rodaggio di almeno 50 ore, l'utilizzo di un alimentatore da almeno 3 A e di cavi identici a quelli usati normalmente.
Qualora voleste veder pubblicata la vostra "recensione" del T-Amp da adesso in poi potrete inviarla al sito amatoriale www.t-amp.net, un sito tutto italiano interamente dedicato al piccolo mostriciattolo.
Buona lettura!


Prove del 30/4/2005

Premesse: ho inserito il t-amp nella solita catena .....i cavi sono gli stessi del riferimento (Monster Cable 400 Interlink) + TNT di alimentazione e Van den hul come cavi di potenza. Lettore cd paganini del 2001. Il tutto funziona grazie a una mia personale "t-amp box" che permette di non toccare il mostriciattolo e di fare collegamenti comodi -con le uscite e le entrate di buona qualità- ...(presto Le invio le foto, se vuole).
Diffusori: le mie AR chronos b17 (90 db su 6 ohm), amplificatore ibrido italiano da 40watt per canale come riferimento. 1000 euro circa di listino, alimentatore stabilizzato 13,8 V e 5 A...Peso 5 kg....
Esperienza dello scrivente in hi-fi: media. PROVA (con voti in assoluto e non in rapporto q/prezzo!).
In brevissimo: dettaglio 6,5.... larghezza palcoscenico 6.... profondità scena 6.5..... coinvolgimento 6+ . I bassi sono definiti, puliti ma un po troppo asciutti : 6+....Sicuramente a tal proposito entrano in gioco i pochi watts a disposizione. Gli alti e i medi valgono un bel 6,5.
Dinamica: sufficiente. Non c'e molta pressione sonora ma sono soddisfatto del volume raggiunto...
Consigli : rodaggio essenziale (assolutamente!!!!!). Il mio ampli di riferimento suona meglio? A mio parere suona complessivamente un poco meglio (e ci mancherebbe!).
E' più coinvolgente, ha maggiore impatto nei bassi e riesce a piacere di più soprattutto con la musica classica. Il T-Amp che fine farà? E chi lo tocca! diciamo che se mai dovesse diventare un ampli da "secondo impianto" non si ricoprirebbe di certo di polvere...intanto sono 2 settimane che suona a posto del "riferimento"...
Concludo: se fossi un produttore di ampli hi-fi fino agli 800-1000 euro non dormirei sonni così tranquilli...Prego ogni audiofilo di ascoltarlo prima di denigrarlo.
Epilogo: sarà pure stato un sabato piovoso ma ho passato la giornata ad ascoltare MUSICA.
Emiliano - E-mail: ileanalberto (at) libero.it


Ho aspettato un paio di mesi abbondanti per scrivere la mia "mini recensione" in quanto nello stesso periodo mi sono arrivati il dac Behringer Ultramatch 24/96 ed il T-Amp, ed ho preferito farci l'orecchio e confrontare per bene prima di esprimermi.
L'impianto, oltre a questi due, comprende un lettore dvd economico e dei diffusori Triangle Heliade (91 db di sensibilità). Precedentemente il riferimento erano un lettore cd Denon piuttosto vecchio ed un amplificatore Nad C350. Cavi Tnt Star di potenza e autocostruiti di segnale (su cavo Proel), sala di circa 30 metri quadri, volumi anche sopra la tolleranza dei vicini.
I primi giorni mi sono arrangiato con un alimentatore di fortuna, poi ho preso un Kert AT3 ed il salto di qualità è stato notevole. Ascolto prevalentemente rock o pop, niente musica classica e poco jazz. Se dovessi riassumere il giudizio della mia ragazza ed il mio sul T-Amp userei una parola: intelligibilità. Con qualsiasi cd abbia ascoltato in questo periodo ho avuto l'impressione di sentire molto più distintamente i vari strumenti e le voci. É molto più semplice seguire le parole (ad esempio con Capossela, ma anche con gli album in inglese), distinguere le linee vocali che si sovrappongono, accorgersi degli effetti o della rumoristica in sottofondo. Mentre con il Nad tutto è più compassato, il T-Amp è più frizzante e brioso, mette più "luce" su quello che si sta ascoltando, ed in genere me lo fa apprezzare di più.
Ciò è vero in misura maggiore per i pezzi acustici (Calexico, La Crus, concerti unplugged), mentre con musica più prettamente rock (Pearl Jam, Rage Against the Machine, Soundgarden) se la gioca alla pari con il Nad. Se da un lato è piacevole il modo con cui tratta le voci e gli strumenti metallici (ad esempio i piatti della batteria), con album registrati con troppa enfasi sugli alti (Radiohead, Subsonica) tende a mettere più in risalto i difetti del disco. Colpe non sue, per carità, ma la musica che ascolto spesso non viene incisa con velleità audiofile, ed anche le Triangle contribuiscono alla brillantezza. In definitiva il Nad, tranne che per le prove di confronto, sta prendendo la polvere da un paio di mesi, ed alcuni miei amici stanno intraprendendo la strada verso l'audiofilia, spinti dal basso prezzo del giocattolino.
Un ringraziamento a TNT per la scoperta, ed alla lista tntaudio per la dritta sul Dac (che ha massacrato la vecchia sorgente).
Andrea - E-mail: neradanza (at) yahoo.it


Ho provato il t-amp (con alimentatore stabilizzato da 12, 8 V e 2 A) a confronto con un Rega Big Brio, un NAD 3020B e una coppia pre-finale Rega (Maya + Cursa se non sbaglio). Il resto dell'impianto: diffusori Linn Index e Triangle Titus, cavi Supra e Van den Hul di segnale, Supra e Trasparent di potenza. Sorgente un Marantz fortemente tweakato.
Il "nano" ha fatto meglio di tutti per trasparenza, dettaglio e suondstage (per tutti e tre i parametri la performance è di livello assoluto). Ma qui cominciamo le lamentele...mi è sembrato troppo "esaltato" sugli altissimi, troppo graffianti con entrambe le coppie di diffusori. Ottima l'articolazione del basso, che però mi è sembrato inconsistente per presenza e potenza. Il medio molto buono, con voci lucidissime e perfette, ma un troppo asciutto e senza calore sul medio-basso. Le voci mi sono apparse troppo leggere e staccate dal corpo, per così dire. I Rega hanno fatto meglio o molto meglio sotto questi punti di vista. Il Nad 3020 ne è uscito distrutto su tutto, poveretto. In sintesi, un rapporto q/p stellare ma nel complesso ho trovato gli ampli "classici" più equilibrati e godibili. Per cominciare da zero, qualora si presentino le condizioni ambientali favorevoli, un must assoluto. Da provare con diffusori ad altissima sensibilità, io non l'ho potuto fare.
Angelo - E-mail riservato


Gentile Direttore, seguendo dove ho potuto i suoi consigli ho realizzato il seguente impianto cuffie: Lettore CD Denon DCD 615; ampli per cuffia: Sonic impact T-Amp; Cuffia Grado Serie Prestige SR-60; cavi di segnale piuttosto comuni RCA audio interfacciati al T-Amp con gli adattatori indicati nella sua recensione; alimentatore stabilizzato Victory 13, 8 Volts e 5A.
Preciso che per collegare la cuffia Grado SR 60 al T-Amp ho tagliato il cavo poco prima del Jack, ricavando i quattro cavi (due blu negativi e il bianco e rosso positivi). Con l'aiuto di un tester ho associato per bene le polarità e saldato i fili (non me l'aspettavo: il cavo della Grado non è schermato!) a quattro microspinotti maschi (due rossi e due neri) delle dimensioni giuste per i forellini di uscita del T-Amp. Il T-Amp è stato rodato in precedenza per circa 30 ore con i diffusori Infinity che mi ritrovo.
Ho fatto la mia prova di ascolto con i seguenti brani CD audio che ho ascoltato in comparativa con il vecchio NAD 302 al posto del T-Amp: 1) Ramsey Lewis trio: "poco allegretto (...) 2) Wayne Shorter: "Bachianas brasileiras (...) 3) Norah Jones "Turn me on" 4) Sergio Cammariere "Libero nell'aria". Ho scelto questi brani per la comparativa soltanto perchè li ho ascoltati a lungo precedentemente, e li conosco nei dettagli.
Veniamo al succo della prova. Il T-Amp indubbiamente riequilibra le Grado, nel senso che il suono è certamente più bilanciato tra le basse e le alte frequenze. Il T-amp, della prova dona all'insieme trasparenza, dettaglio, lucidità e nitidezza delle singole sonorità. Ottima la rappresentazione della scena musicale. Un grazie di cuore quindi a TNT audio per avermi fornito il know how giusto per mettere su questo ottimo sistema hi-fi.
Antonio - E-mail: netanto (at) tiscali.it


Finalmente dopo un primo tentativo andato a vuoto mi è arrivato un T-Amp funzionante e l'ho subito messo al lavoro, oltre che per sgrezzarlo anche per rendermi conto da subito se c'era del buono. Il mio impianto di riferimento non è eccezionale ma si interfaccia bene nella zona critica dove il T-Amp dovrebbe fare sfracelli.
Amplificatore Audio Analogue Puccini SE remote, lettore Nad C541, piatto Project RPM 4 con testina Grado Silver, Casse da stand Tannoy Revolution R1 e/o Canton fonum 300 su stand autocostruiti. Cavi di segnale e cavi di potenza uguali per entrambe le configurazioni.
Per la prova ho utilizzato solo il lettore CD per questioni di praticità, ed ho usato solo cd molto conosciuti. Come alimentazione ho optato per le batterie, causa una difficile reperibilità di alimentatori dalle caratteristiche adeguate e memore dei problemi avuti con il primo T-Amp ho sfruttato una offerta di un supermercato della zona per acquistare una batteria da moto 12v 4 A al costo di 9, 90 € (in linea con il prezzo T-Amp).
Fin da subito il piccolo mostro ha espresso doti non comuni, e quindi dopo due giorni di funzionamento quasi continuo evidenziava l'elevato dettaglio e l'eccezionale separazione degli strumenti, un suono molto preciso coinvolgente che mi ha bloccato all'ascolto in più di una occasione. Dopo un adeguato rodaggio ho incominciato ad effettuare delle prove comparative, il primo disco che ho utilizzato è stato Mezzanine dei Massive Attack traccia n. 2 in cui c'è un bel gioco di piatti non in primo piano e quindi ci vuole del buono per focalizzare il suono senza sforzi di concentrazione, ebbene, il risultato è stato a favore del T-Amp, dettagli in maggiore evidenza e più nitidi rispetto al Puccini, secondo disco utilizzato King crimson "In the wake of poseidon" in versione hdcd primo brano, dettagli e voce solista incredibili con il T-Amp, ma anche una scena sonora spostata in avanti e quindi un coinvolgimento maggiore rispetto al Puccini che invece tende ad allontanare i vari piani sonori rendendo un po' confusi quelli più "lontani". Terzo disco  Tuxedomoon "Cabin in the sky" primo e secondo brano, a mio parere un disco registrato in maniera eccellente e con una estensione nei bassi notevole.
Qui le differenze sono quasi nulle se si eccettua il solito spostamento in avanti della scena. Quarto disco Miles Davis "The kind of blue", la musica avvolgente di questo disco è resa in maniera più calda dal Puccini, il T-Amp è carente in pastosità e calore ma gli strumenti sono più staccati. Quinto disco Antonio Vivaldi le 4 stagioni eseguiti dai sonatori de la gioiosa marca, un disco eccellente per chi ama il suono di archi e la velocità di esecuzione, qui il T-Amp ha sfoggiato una velocità ed un dettaglio che il Puccini non è stato in grado di riprodurre, forse un tantino esasperato sul violino il T-Amp, più morbido nell'insieme il Puccini.
Sesto ed ultimo disco la voce di Ana Caram "solidao" che viene esaltata da Puccini ed un pelino incrudita dal T-Amp.
Riassumendo, tre mesi fa ho speso 500 euro per aggiudicarmi un Puccini se R immacolato, avessi aspettato un po' avrei potuto spendere quei soldi in dischi.
Il T-Amp si è confermato un oggetto veramente interessante, il pregio maggiore è l'aspetto radiografante della musica, si possono percepire chiaramente i particolari che prima potevi sentire solo con uno sforzo di concentrazione, si possono apprezzare al meglio tutti gli strumenti ed anche il pianoforte, sempre poco naturale diventa reale.
Il grosso limite del T-Amp rimane la praticità d'uso un solo ingresso e dei connettori per cavi di potenza minimi sono un problema.

Eccomi di ritorno a presentare il risultato di una settimana di prove a domicilio del t-amp, sono partito armato di borsina, t-amp, batteria 12V 4 A, cavi e due cd per me molto rivelatori ( Ana Caram Solidao; Le 4 stagioni di Vivaldi interpretato dai suonatori della gioiosa marca) bussando di casa in casa dei miei amici audiofili e dicendo loro "ti devo far sentire una cosa interessante".
Amico n.1 ampli integrato arcam alpha 7, casse tannoy revolution r3 a torre 89 db, cdp marantz cd 6000 : Il suono un po' scuro ma preciso dell'arcam è stato spazzato via da quello cristallino del t-amp la scena è risultata più piacevole, risultato prima ordinazione.
Amico n.2 ampli integrato Rotel entry level, cdp yamaha, casse Tannoy Eclipse (bookself anni 80-90): Non c'è stata storia il t-amp vince su tutta la linea, seconda ordinazione.
Amico n.3 ampli integrato Grunding 7000, casse Grunding 400, cdp luxmann, il soggetto è il più ostico, un fedele seguace del credo Ambrosini: nonostante tutto quello che si dice un po' di battaglia c'è stata, forse per merito delle casse che suonano inaspettatamente bene, il grundig se la gioca ma gli alti e altissimi e i bassi, cioè le frequenze estreme non sono nemmeno paragonabili al rigore del t-amp, dopo pochi minuti di ascolto la preferenza era senza dubbio verso quest'ultimo. Il proprietario adducendo non ben definite teorie (la batteria influiva negativamente su suo ampli) mi ha buttato fuori di casa, nessuna ordinazione.
Amico n.4 ampli pre più due finali mono a stato solido costruito da un guru dell'elettronica a cifre e suono hi-end, casse torri da pavimento (nel vero senso del termine) autocostruite, cdp Blunote (nuovo prodotto Italiano eccellente): A dir la verità io non volevo fare il confronto con il suo impianto principale, ma quando l'amico l'ha sentito suonare l'ha voluto provare con l'impianto "buono".
Qui il t-amp ha segnato il passo (e vorrei vedere!) il suono seppur piacevole non era nemmeno paragonabile alla morbidezza e presenza di questo super impianto, al confronto risultava un po' metallico e poco profondo nei bassi, però è stato ordinato anzi me ne ha ordinati due per l'impianto home cinema!
Francesco - E-mail: f.ghirotti (at) ausl.ra.it


Ricordo come è composto il mio impianto: rotel ra-01, rotel rcd-02 e aliante cnm tower. Sono arrivati i due t-amp da part express ieri e stasera non ho resistito e ne ho collegato uno a batterie, senza alimentatore poichè ancora devo acquistarlo, niente bi-wiring e 4 pezzetti di cavo fine per raccordare i cavi tnt star all'ampli. Ho fatto il contrario di quello che lei consiglia per far esprimere al meglio il t-amp; adesso l'ho messo in repeat....per il rodaggio. Non ho una buona stanza, dal punto di vista acustico e dell'arredamento, ho già 50 anni e probabilmente nemmeno un buon udito, mi manca una buona educazione all'ascolto della musica; per me questo t-amp però suona in modo davvero straordinario, rispetto al mio rotel; non sono in grado di giudicare i vari parametri, ma l'insieme mi sembra davvero ottimo. Sto cercando il materiale per collegarne due e alimentarli...
Vorrei soprattutto dirle GRAZIE per aver fatto conoscere le doti di questo piccolo ampli
Alessandro - E-mail: hylbas (at) tin.it


Grazie a TNT-Audio ho sperimentato sulla mia pelle (rectius: le mie orecchie) quanto siano importanti modifiche apparentemente insignificanti e dal costo ridicolo (blue-tac, cavi TNT-Star, Glisdome), ma, con il T-AMP, avete proprio esagerato!
Impianto utilizzato per la prova: Lettore CD NAD C521BEE, Giradischi YAMAHA PF-20 con testina SHURE Me97HE, Amplificatore integrato AURA VA-80SE (B&W), Diffusori SONUS FABER CONCERTINO, Subwoofer amplificato YAMAHA YST-SW90, Cavi MONSTER CABLE (segnale) e TNT-STAR (potenza) COLLEGATI in bi-wiring.
Il T-AMP è stato connesso ai diffusori tramite cavi STAR adattati (5-7 cm di cavo spellato da 1, 5mm dello stesso tipo utilizzato per realizzare la "stella") ed alle sorgenti utilizzando il classico e rodato MC Interlink 400 con adattatore G&BL; non è stato collegato il subwoofer. L'alimentatore utilizzato è il noto ZETAGI 143 (13, 8 V e 3, 5 A). Ascolto (e suono: chitarra acustica ed elettrica) musica da più di 25 anni e posseggo circa 200 LP e 1500 CD: credo proprio che li dovrò riascoltare tutti per scoprire quegli insospettabili dettagli mai percepiti in questi lunghi anni e rivelatimi dal T-AMP.
Le capacità di focalizzazione e di dettaglio sono le caratteristiche che più mi hanno colpito del "piccoletto": scomposizione del messaggio sonoro in tutte le singole parti che lo compongono, e successiva riproduzione dello stesso con una naturalezza a me, prima, sconosciuta. E' possibile comprendere esattamente il lavoro di missaggio compiuto (talora in modo maldestro!) dai tecnici di registrazione. Rispetto al riferimento (AURA) è come se la nebbia si fosse diradata lasciando percepire all'osservatore (ascoltatore) forme ed oggetti prima invisibili o visibili in modo soltanto parziale e confuso. Non ho riscontrato alcuna limitazione del T-AMP sulle frequenze più basse, al punto che il sub che precedentemente utilizzavo, con risultati anche apprezzabili, per "integrare" le Sonus Faber (il taglio era stato da me impostato a 55Hz al fine di evitare sovrapposizioni di emissione) verrà destinato ad utilizzi HT ovvero al secondo impianto. Nel mio ambiente di ascolto (studio di 3, 5x4m) non sono mai riuscito a posizionare il potenziometro oltre le ore 12: la bassa sensibilità dei diffusori (86dB) non mi ha impedito di raggiungere pressioni sonore di tutto rispetto per un buon ascolto condominiale.
Un grazie di cuore a Lucio per aver avuto il coraggio di recensire questa straordinaria scatoletta di "plastica" ed un invito a continuare su questa strada.
Filippo - E-mail: ffumei (at) yahoo.it


Arrivato a mio cognato direttamente dall'America questo piccolo "giocattolo" si è messo in gran luce grazie (probabilmente) ai diffusori ad alta sensibilità (klipsch Rb-35 da 96 db e woofer da 20 cm). L'impianto è così composto: lettore CD DENON DCD-685 (appena acquistato ma dall'ottimo suono), diffusori Klipsch RB-35 e cavi autocostruiti TNT. Amplificatori: Audio Analogue Puccini SE Remote (che ho prontamente venduto dopo aver ascoltato il T-Amp), Integrato Valvolare che terrò (2 watt che si sentono in maniera superba!).
Veniamo all'ascolto: collegato con cavi di buona qualità e lasciato scaldare per un po' mette in luce una chiarezza sonora di rara apertura, leggermente compresso nell'immagine 3D ma con un controllo totale dei bassi e delle frequenze più alte, dove non risulta stridulo, ma veramente ben suonante!
La gamma media è riprodotta in maniera molto fedele e messo a confronto con il Puccini SE remote....bè, c'è da discutere a lungo a favore del T-amp, forse qualcosina cede sulle frequenze più basse, ma forse è una pecca dell'alimentazione ancora non stabilizzata a 13.8V e 5A....
Alzando il volume si incorre in una BUONISSIMA pressione sonora, ed il suono rimane veramente pulito, chiaro, mi ripeto, DI RARA CHIAREZZA!!
Conclusioni: consiglio il T-Amp in bi amplificazione in quanto dovrebbe riuscire a tirare fuori il meglio da qualsiasi impianto con diffusori almeno di 89 db di sensibilità (posso solo dire che con le Klipsch va a braccetto in quanto le frequenze alte sono ben controllate e sparisce letteralmente l'effetto TROMBA).
Flavio - E-mail: flavio_tolin (at) tin.it


L'impianto è composto da testina LP, giradischi Kuzma, stadi di amplificazione e lettore CD sono CJ, mentre le casse sono ProAc (87dB). Per i cavi di segnale ho usato cavi argentati di derivazione areonautica che mi ha fatto un amico (anche il connettore jack è dorato), mentre per le casse ho usato del G&BL OFC giallo. L'alimentatore è il mio alimentatore stabilizzato 0-35 V, 4 A massimi, regolato su poco più di 13 V.
Ho dapprima usato il T-amp come integrato e appena collegato ho esclamato: "Capperi!".
In particolare l'ascolto mi ha rivelato questi punti di forza:
1) risoluzione dei dettagli.
2) scena ampia e ben ferma.
3) bassi presenti e frenati.
Come punti deboli rispetto al mio riferimento ho notato:
1) suono un po' "duro", in particolare sulle alte frequenze, dove mi par di percepire una banda passante limitata.
2) una certa sensazione come di "grana grossa", in particolare sulle frequenze medie e alte.
Ho poi fatto diverse prove, tra cui quella di un paio di diffusori reflex monovia (Fostex 127E da 92dB) ma quella che ha fatto fare al suono un bel salto di qualità è stato di pilotare il T-amp con il mio pre CJ (volume del T-amp al massimo). Il suono si è addolcito non poco e la scena è diventata ancora più "scolpita". Insomma un gran risultato, incredibile per il prezzo. Secondo me quelli della Tripath meritano una specie di premio Nobel per l'audio. La tecnologia è promettente, bisogna solo lavorare sulla qualità dei componenti (in particolare condensatori e bobine, sia sull'alimentazione che sul filtro d'uscita) e magari usare il chip TA2022, che è più potente.
Tino - E-mail: agostino.manzato (at) libero.it


Ho deciso di scrivere questa recensione perché penso che più persone possibile debbano avere la "possibilità" di ascoltare musica ad alta fedeltà, e pubblicizzare questo T-Amp potrebbe essere per alcuni magari poco facoltosi come me l'occasione per averla.
Il mio impianto di riferimento: Panasonic DVD S-75 "da solo" (NON storcete il naso in fondo sono uno che sta per sostenere che il T-Amp è il miglior amplificatore mai ascoltato) e con convertitore Micromega MicroDac, Mission Cyrus Two + PSX alternato per la prova con pre e finale Rotel RB-970 bx e RC-970bx casse Sonus Faber Minima Amator alternativamente abbinate (anatema!) con Sub Woofer Chario Hiper Sub pilotato da Ampli Classe D con taglio di frequenza a 50Hz. Cavi di segnale Mit e di potenza in Bi-Wiring Vivanco ofc.
La prova è stata eseguita prima con un T-Amp e poi con due, usandone uno per cassa, alimentati in entrambi i casi con un alimentatore stabilizzato Diamond Antenna da 5 Ampere continui a Voltaggio Variabile. Confermo e sottoscrivo tutto quello che già si è detto sull'uso di un (1) T-Amp correttamente alimentato: grande naturalezza di emissione e dicendo questo intendo suono che è privo di durezze o asprezze elettriche, fluido e scorrevole timbricamente rifinitissimo con grande trasparenza e dettaglio alle alte frequenze. Voci correttissime e reali! Grande scena e apertura in orizzontale con strumenti perfettamente dislocati nella scena ed individuabili. Basso e impulso dinamico sia micro che macro, per contenuti musicali di grandi impatto, leggermente sottotono se confrontato con amplificazione enormemente più potenti e scena in profondità e altezza leggermente compressa.
Con due (2) T-Amp signori, le mie orecchie sono rimaste letteralmente allibite, primo perché mai avrei pensato che le mie casse potessero arrivare ad emettere un suono di classe così elevata e poi perchè il livello sonoro sia dinamico che di basse frequenze ha superato quello di un mostro dinamico (e questa volta non sono io a dirlo, ma la storia dell'Hi-Fi) come quello del Mission Cyrus two. Tutte quelle che potevano essere le debolezze di un T-Amp si sono trasformate in pregi, la scena è diventata profondissima e correttamente alta con gli strumenti e le voci che potevi indicarli con il dito e misurare l'area della loro emissione!!! Mah! Sono impazzito? Forse, in fondo molti lo hanno pensato ascoltando questo Ampli da un pugno di dollari. Quello di cui sono sicuro è che la musica da oggi in poi la ascolterò con i due T-Amp appollaiati sul mio DVD (valore totale 300 €). Vorrei terminare con le più sincere condoglianza per tutte quelle case Hi-Fi produttrici di ampli supermilionari, prima i cinesi ora il T-Amp...
Fabio - E-mail: fabiobagnato (at) inwind.it


Impianti utilizzati:
DVD Philips DV 950 + Ampli Norh SE 9 + Casse Triangle Titus 202 + cavi YBA Cristal;
CD Cambridge Audio CD6 + DAC Cambridge Audio S700 + Ampli ION Obelisk 2 + Casse Heybrook Point Five (chiuse) + cavi Cambridge Audio (dig.), Hi Diamond (segnale), Suono Point (potenza);
Piatto Luxman PD 290 D.D. + testina Grado Green + Extremephono Donut + pre phono Docet P1 MM + cavo Hi Diamond + ampli e casse come n. 2).
Il T-Amp è stato ordinato su Parts Express ed è costato circa 50 $ (40 euro); è arrivato in 15 giorni. Le prove sono state effettuate alimentando l'ampli sia a pile che con un alimentatore già in mio possesso da 12 v e 1,5 a. Al posto dei cavi Suono Point negli impianti 2) e 3) ho utilizzato un vecchio cavo multifilare G & BL (i Suono Point hanno le forcelle). Le prime prove sono state effettuate sugli impianti 2) e 3), prima con l'alimentazione a pile, poi con l'alimentatore esterno. Fin da subito si nota la qualità timbrica del piccoletto, paragonabile a quella del riferimento. Proseguendo con gli ascolti, specie con l'alimentazione elettrica, emergono la velocità e la microdinamica veramente apprezzabili e superiori al riferimento (che di listino nel 1991 costava L.930.000). Dove il T–Amp batte un po' il passo rispetto al riferimento è sulla potenza della gamma bassa, che è comunque precisa e veloce, ma ciò potrebbe dipendere anche dall'alimentatore che ho utilizzato. In ogni caso suona piuttosto forte per i livelli standard di un ascolto in condominio, a meno che non si cerchi il volume di una performance dal vivo!
Nell'impianto 1), vista l'efficienza delle casse (92 db) non ci sono problemi di pilotaggio: già a ore 9 l'ampli raggiunge volumi più che accettabili. Quel che sorprende è la qualità timbrica, che non ha quasi nulla da invidiare al riferimento (un Single Ended a valvole da 9 W per canale): se è vero che si perde un po' di trasparenza sulle voci e sulla gamma media in generale (e ci mancherebbe!), il T - Amp produce dei bassi più fermi e credibili, con un equilibrio generale tra le varie gamme di frequenza davvero buono.
In definitiva, un ottimo acquisto, da prendere in seria considerazione, paragonabile per la qualità del suono ad apparecchi dal costo tra i 1000 ed i 1500 euro (mi ricorda il vecchio e glorioso Cyrus One); l'unica critica che mi sento di fare (a prescindere dal prezzo) è sulla qualità dei morsetti per collegare le casse, davvero troppo piccoli. Sarà difficile farne a meno.
Salvatore - E-mail: sbriglione (at) libero.it


Ho finalmente effettuato una seduta di ascolto seria per confrontare il t-amp (rodato da circa 70 ore) con la mia amplificazione Naim 140 / 62. Caratteristiche dell'impianto: Naim Nap 140; Naim Nac 62; EAD dsp 1000 serie III con HDCD; Celestion ditton 25; Supra EFF; nac a5. Genere musicale di riferimento: Jazz.
...in questo caso ho solo sostituito i Naim con il T-Amp, lasciando tutto invariato, è accaduto esattamente quello che non avrei voluto che accadesse; la pressione sonora nel mio ambiente (20 mq) non ha subito decremento o che, la gamma media è diventata dettagliatissima, la profondità dell'immagine stupefacente, le voci femminili sono dolci e suadenti, i fiati sembrano esaltati al punto da presupporre una amplificazione valvolare, i legni coinvolgenti e caldi come non mai, per non considerare l'acustica di strumenti a percussione, sembrava che il rullante o meglio la cordiera del rullante fosse nel mio ambiente.
Considerando la sensibilità delle Celestion ho voluto esagerare, quindi avvalendomi della collaborazione di amici ho montato dei mini diffusori con bassa sensibilità (Carnica - Piccola) 82 db, notoriamente più esaltanti in gamma medio bassa delle ls3/5a; nulla di fatto, "invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia", il T-Amp si è comportato in maniera egregia. Morale: se qualcuno volesse fare delle critiche oggettive, sarebbe meglio parlare della qualità delle saldature del processore, o della qualità del potenziometro o delle connessioni poste sul retro, ma i vari giornalisti, commercianti o guru dei miei stivali, mentre redigono i vari articoli, solo in quel caso dovrebbero ricordare il prezzo e quindi la posizione corretta è quella del silenzio, farebbero sicuramente più bella figura...
Pertanto speriamo che il polverone aumenti in modo da poter ritrattare col mercato hi hend in maniera più sana e corretta, specialmente nei confronti dei poveri acquirenti sirulati nell'ultimo decennio.
Vincenzo - E-mail: vgionta (at) avant-garde.it


Ho provato il T-amp collegandolo all' uscita di un pre Bryston con un cavetto da me realizzato. Diffusori autocostruiti progetto scan-scan di AudioReview e Celestion 23-i. Alimentatore: Ne ho recuperato uno da un vecchio caricabatterie, compatibile per connettore, da 13, 5V-1A. Successivamente ho provato un KERT da 7A, con selettore 12/ 13, 6 V. Confrontato con: finali Bryston 3B, Quad306, Linn Powertek - integrati: Proton 455pro e Audio-innovations classic stereo 25. Sorgenti Revox b226S; Thorens TD150 con Denon DL110; Philips GA222 con B&O MMC1. Stanza di 24mq con divani. La parete dietro le casse è una libreria piena.
Risultato: Soundstage incredibile in assoluto. Timbro gradevolissimo per voci e strumenti, pianoforte di ottima qualità. Limite di potenza avvertibile con musica classica, in quanto le registrazioni hanno maggior dinamica e la qualità sonora invita ad alzare il volume. Leggerezza in basso con le scan-scan, che sparisce con le celestion - peraltro i "riferimenti" Quad e Linn hanno lo stesso effetto, in misura inferiore. Limite timbrico avvertibile rispetto ai riferimenti: Il suono di piatti e charleston nelle buone incisioni di jazz acustico. Ottima in assoluto la capacita di mantenere il suono "grande" a basso volume.
Prove con alimentatori diversi: Strano a dirsi, il KERT-7A ha dato risultati peggiori sia a 12 che a 13, 6V rispetto all' alimentatore 13, 5V-1A. La corrente misurata è stata di 75mA senza segnale e di poco meno di 1A quando si percepisce distorsione. A seguito di ulteriori misure ho visto che l' altro alim. usato non è regolato, e fornisce 19, 5V a vuoto - 13, 5V con 1A, stabilizzandosi ad 1, 4A fino al corto-circuito. Questo alimentatore ha dato i risultati migliori all' ascolto. Forse dipende dal survoltaggio, che il mio T-amp digerisce senza problemi ? Prove con ascoltatori ignari: Tutti entusiasti del risultato.
Prova carogna: Bryston acceso su due resistenze, e T-amp in azione: dico alla cavia intenta a battere il tempo col piede: "Guarda che sta suonando QUESTO!". Risposta: "Si... e magari con un mp3 a 96k..." (Per crederci ha dovuto girare personalmente il volume e seguire i cavi).
Conclusione: ottimo prodotto. Accoppiato a casse 4-ohm di buona efficienza garantisce risultati che possono costituire un punto d'arrivo per chi intendesse ascoltare musica piuttosto che disquisire su come gli elettroni palleggiano tra placche e catodi, filtrano dalle giunzioni, e si intruppano lungo i cavi.
Il T-amp rende anche realistico ipotizzare possibili prodotti più versatili (selezione tra più ingressi, alimentazione integrata, mobile più pesante dei cavi, e magari qualche dB di potenza in più) posizionati nell' intorno dei 200 Euro street-price, con possibilità di onesti ricarichi per tutta la catena commerciale.
Nota polemica: qualcuno ha parlato a sproposito di "effetto Wanna Marchi". Sono d'accordo. Il T-amp fa intravedere Wanna Marchi, ma la fa vedere dalle parti dei "pannelli di alluminio lavorati dal pieno di 4 cm" - oppure dei "massicci toroidali" - oppure dei "rivoluzionari schemi circuitali" presi pari pari dal datasheet della Hitachi, del "legno massello", dei "monotriodi con filamento avvolto da Edison", degli "Abbiamo riscoperto il circuito di Olson". Olson, poverino, disponendo di un chip come quello del T-amp, avrebbe festeggiato per una settimana.
Martino - E-mail: mmp07 (at) libero.it


Prove del 18/3/2005

Riferisco quindi di una prova del T-amp effettuata a Torino a metà Febbraio, da me e da 2 amici: Mauro, per anni responsabile della sala high-end di uno dei più importanti negozi di Torino e come me "ascoltone" ed autocostruttore di lungo corso, e Roberto, esperto di musica, oltre che entrambi ex musicisti.
Impianto usato per il test: Giradischi Thorens TD160; testina Linn K9; RIAA mia costruzione; CDP Cambridge Audio Azur 640C; amplificatore a valvole DHT anni '40, un single ended mio progetto maniacale ed estremo e polarizzato per fornire circa 6+6W; diffusori 3 vie autocostruiti con componenti ormai vintage: woofer Focal 10 pollici, Seas, Scanspik, sensibilità 90db/wm; ambiente circa 18m^2.
Ci siamo trovati in mano anche un secondo amplificatore: un integrato economico a transistor SA5300 Pioneer anni '70 e la curiosità ci ha portato a provare anche questo.
Il T-amp era già stato rodato alcune ore, quindi lo abbiamo semplicemente collegato ad un alimentatore commerciale da 3A e che fornisce 13, 5Volt abbondanti e acceso. La sensazione dei primi secondi di suono è di non sentire uno stato solido, ha qualcosa del monotriodo, poi l'impressione si stempera rapidamente e lascia spazio a quella di un suono decisamente diverso dal conosciuto e da cercare di interpretare.
Nel giro di un'ora si conferma la sensazione di pulizia, trasparenza e dolcezza, di una precisa tridimensionalità, di un'ottima intellegibilità dei dettagli impulsivi, la gamma bassa è neutra, buone le medie, solo gli alti sono precisi ma sottili e rendono la fisicità in maniera stranamente selettiva, risultando brillanti e credibili con alcuni suoni ma immaterici con altri (a Mauro viene in mente certa sonorità "elettrostatica").
Contrariamente a quanto letto in altri commenti, questo ai bassi livelli, non appena si alza un po' il suono si sporca in modo anomalo perdendo ogni qualità: qualche idiosincrasia con questo particolare alimentatore? Assumendo che la precisione di quanto segue si sarebbe avvantaggiata di un ascolto più prolungato, si passa ai confronti.
C'è poco da dire: il vecchio stato solido Pioneer perde il confronto in tutti i parametri estetici! Tranne uno, ma importante: l'ampli tradizionale propone un riproduzione equilibrata e correttamente piena, con le giuste dimensioni, mentre il T-amp suona un po' "piccolo", è meno solido e soprattutto non riempie in modo convincente "gli spazi tra i dettagli": è molto trasparente, forse troppo...?
Quindi non ci viene facile indicare con quale dei due si possa alla lunga ascoltare musica in maniera più credibile ed appagante: preso il T-amp a campione della nuova tecnologia, potrebbe in parte essere di nuovo una situazione del tipo "avvento del CD, la tecnologia perfetta"? L'ampli estremo (lo sottolineo: estremo) a valvole prevale invece su tutti i parametri, con la sola eccezione della risaltazione del macro dettaglio dei suoni impulsivi.
A vantaggio del valvolare in particolare lucentezza, fluidità, morbidezza e matericità di tutta la gamma, la precisione dei decadimenti armonici e la mancanza di elettricità sugli alti e sulla voce: semplicemente tutto restituisce pulsante l'emozione della timbrica originale degli strumenti e delle voci.
Infine la dinamica: il valvolare suona forte con molta più facilità, fisicità e velocità, risultando anche, nonstante i soli 6W, soggettivamente molto più potente.
Chiudo con un paragone visivo: il valvolare restituisce la realtà, forse vista con una leggera miopia, ma dal vivo; il T-amp ne restituisce un luccicante ma più inconsistente ologramma.
Maurizio - E-mail: avisulibero (at) libero.it


Premetto che non sono un audiofilo "incallito" ma, semplicemente uno a cui piace ascoltare buona musica con un sistema che renda giustizia a quella magnifica forma d'arte. Sarò brevissimo, dicendo che, in cerca di un impiantino da installare nel mio nuovo bilocale (specifico la natura dell'appartamento giusto per far intendere i relativi problemi di spazio), ho deciso, da buon masochista, di acquistare on-line, fidandomi solo ed esclusivamente delle ottime recensioni pubblicate su TNT-audio, un T-amp ed una coppia di Norh 3.0; sorgente un vecchio Marantz CD-42 Mk2 che posseggo da qualche anno. Cavi di potenza TNT Star; non ho ancora eseguito un tweaking del piccoletto che prevede un nuovo cabinet ed RCA dorati d'ingresso. Beh, non mi dilungo in un'esame approfondito, anche perchè non ne sarei capace, ma ragazzi...che suono e, soprattutto, quanta godibilità per un sistema da qualche centinaio di euro!! Provare per credere!
Colgo l'occasione per fare i complimenti di rito a tutto lo staff di TNT-audio ed anche allo staff della Norh, gentile ed efficiente (per non parlare della qualità del prodotto!).
L'impianto con il quale ho eseguito il confronto è composto da un ampli Audiolab 8000A e diffusori TDL Studio 1, medesimi cavi e sorgente.
Andrea - E-mail: landri (at) tiscali.it


Salve,
ieri ho ricevuto il simpatico T-Amp e l'ho inserito nella seguente catena: Giradischi Pro-Ject RPM9X, Testina Sumiko BPS Evo III, Pre-phono Trigon Vanguard II, Lettore CD Teac VRDS 25, Lettore multistandard Pioneer DV 565-A-S, Diffusori Punto Musica Cinema Extended, Cavi di segnale VdH D102MkIII, Cavi di potenza VdH CS-122. Non avendo altro a disposizione, ho alimentato il T-Amp con un alimentatore switching da 12V e 3A "rubato" a un Hard Disk portatile.
Il primo disco che ho messo sul piatto è stato "Come away with me" di Norah Jones (Edizione Classic Revords, 200g). Devo dire che ero piuttosto diffidente, ma la voce della cantante l'ho sentita come il mio Jolida JD302B non me l'aveva mai restituita.
Il piano, la chitarra, la batteria avevano una collocazione spaziale precisa come non mai. Ho provato la Nona di Beethoven diretta da Solti, ma quella non mi ha entusiasmato. L'ho sentita debole, ma non più debole che col Jolida. Probabilmente è proprio quella registrazione a non piacermi. Fino a quel punto ero molto nervoso col mio Jolida, ma ritenevo ancora che, per le sue difficoltà d'uso e gli indubbi inestetismi, il piccoletto non potesse ancora entrare nell'impianto principale.
Poi ho messo nel Pioneer l'SACD "A Love Supreme" di John Coltrane. Ho sentito i piatti di Elvin Jones vivi di fronte a me, tanto da farmi indietreggiare sul divano. L'urlo del sax era così vivo e vicino da farmi apprezzare ancora di più quel disco che amo così profondamente e che, mi sono reso conto, non avevo mai ascoltato a quel modo. In quel momento, il T-Amp ha sostituito il Jolida.
Un saluto a tutti e un grazie al direttore per avermi fatto conoscere il miracoloso oggetto.
Riccardo - E-Mail: riccardo.vinci (at) inwind.it


Possiedo un sistema di "prima fascia". Dire che tutto è di entry level è fare un complimento ai pezzi che ho... Ampli e cd Denon da 200 euro ciascuno; SACD Sony preso usato a 300 euro; Giradischi Project Debut con fonorivelatore Ortofon; Diffusori mezze torri chiuse semi-artigianali risalenti agli anni 70; cavi tutti autocostruiti secondo specifiche TNT-Audio.
Collegato il nanerottolo alla bene e meglio ai diffusori, al sacd e all'alimentatore (spettacolare pezzo italiano da 3 ampere e 5 di surge) devo dire che il suono era molto chiuso, inscatolato. La gamma tonale era davvero compressa e velata e senza un filo di prosttiva scenica. Non mi sono perso d'animo e ho lasciato andare per tutta una giornata il T-amp con il sacd in modalità repeat. La sera ho alzato il volume e.....ooops...mi si sono drizzati i pochi capelli che mi sono rimasti in testa!!
Tutto era cambiato. La gamma tonale si è estesa a limiti (sia acuti che bassi) che non avevo mai percepito col mio sistemino. Il dettaglio è strepitoso. Adesso sento cose che prima ignoravo ci fossero nei cd.... La dinamica è qualcosa di cui avevo solo sentito parlare nelle riviste e nelle recensioni....ora c'è, a anche in modo prepotente. Prospettiva scenica?
In verità più estesa in larghezza che profondità, ma sto parlando di cose che prima non avevo mai percepito !! In alcuni cd il palco si estende da sx a dx e arriva quasi a me, come se i musicisti mi fossero di fianco. Le voci sono dettagliate e presenti. Ottimi i medi ma la cosa che stupisce è la profondità dei bassi e la perfetta percepibilità di questi ultimi, che prima sentivo come un mega impasto indefinito.
La cosa che conoscevo bene con il mio sistemino era la fatica di ascolto. Adesso è solo un vago ricordo.... E' scontato dire che ho perso almeno tre giorni a risentire quasi tutti i cd che mi piacciono di più ma se dovessi sentirli tutti (circa 1000) non mi passa più....
Non smetterò mai di ringraziare TNT per il contributo dato a tutti gli audiofili al verde....
Francesco - E-mail: frank.ranieri (at) libero.it


Ebbene sì, anch'io non posso che accodarmi ai "meravigliati" ai "basiti" ed a tutti quelli che non credevano che potesse far muovere i woofer dei propri diffusori. Anche il mio parere non può che essere assolutamente positivo, anzi anche se non ho (sto imparando) proprio l'orecchio dell'audiofilo posso assicurarvi che la differenza l'ho sentita NETTA a favore del T-AMP. Provato con: LETTORE CD JVC mod. XL-142 - DIFFUSORI YAMAHA NS 555 - Impedenza 6 Ohm - Sensibilità 89 dB - AMPLI sostituito per la comparazione YAMAHA AX 396. Ovviamente l'ho collegato ad un alimentatore stabilizzato con 2, 5 Ampere e 13, 8 V.
La prova l'ho effettuata con musica di vario genere e cioè Diana Krall per valutarne la voce e soprattutto la riproduzione del pianoforte e del basso, La DANCE MACABRE di SAINT SAENS per la lirica, testandone l'impatto dinamico ed infine Jean Michel Jarre per testarne i dettagli ed effetti che riusciva a riprodurre.
Il T-Amp sorprende in tutto dettagli, voci, bassi ....l'unico limite (ovvio con diffusori difficili per lui) è la pressione sonora, infatti come livello di volume non si può andare oltre ore 10 perché va in crisi ed il clipping diventa evidente.
Il consiglio è quello di abbinarlo a dei diffusori SICURAMENTE da 8 Ohm di impedenza con sensibilità almeno da 90 dB in su per avere anche dinamica e pressione sonora tipica degli ampli più blasonati. Per quanto riguarda il lettore, beh....non inorridite ma ho avuto risultati apprezzabili anche con un lettore portatile SAMSUNG!!!
Quello che gli date in pasto lui lo darà ai diffusori in modo impeccabile.
Bene .....cosa dire....FANTASTICO.
Beppe – E-mail: dalesio (at) coder.it


Impianto principale: Sorgente digitale: Rega Planet - Sorgente Analogica: Michell Gyrodeck+RB300 cablato VdH +Shinon Shapic I + pre-pre Moth. Cavi segnale: Sun Wire Audio Reference in GoreTex. Cavi potenza: cavi di alimentazione 4x2, 5 mmq (1 per canale). Pre AM Audio AU9 + Finale AM Audio A-50 MKII. Casse DIY con satelliti in configurazione d'Appolito (KEF KM1 like) + sub in sosp pneumatica da 89 db e 2, 4 ohm a 200 Hz
Connessione T-AMP: Alimentatore 13, 8 V+/- 3%, 3A, ai diffusori con pochi cm di 2x2, 5 mmq; Connessione alle sorgenti con buon cavo microfonico da 3 m.
Ho effettuato le prove con il volume a ore 12 perché oltre (a ore 15) si induriva e si sentiva qualche "tic" di distorsione. Beh, il T-AMP funziona veramente bene. Facendo un confronto senza nessuna pesatura sul prezzo posso riportare quanto segue: la gamma bassa c'è ma non è profondissima: un po' "stoppata", troppo asciutta, c'era ma la dovevo cercare rispetto al mio riferimento. Questo mi faceva perdere un po' di intelligibilità sulle articolazioni dei giri di contrabasso. Ho trovato poi poco armonico piano e vibrafono, come se si perdesse qualcosa nell'attacco e nel decadimento della nota. Rispetto all'impianto principale non si percepivano chiari i "colpi" (transienti) di quando "esplode" una tromba o viene percossa violentemente la corda di un contrabbasso che poi decade lentamente.
Le voci: Krall, Fitzgerald, Barber, Wilson, Tuck&Patty tutte ben rese e focalizzate. Il fatto che mi mancava forse il registro più basso dava a volte alla scena un po' riduzione delle dimensioni: le rullate di batteria mi sembrava un po' più piccoline così come la chitarra sembrava perdere un po' corpo. Vabbè, poi quando ascoltavo con l'impianto principale mi alzavo ed...alzavo e con il T-AMP questo, con le mie casse, non lo potevo fare.
Comunque il suono che esce dal T-AMP è di assoluta eccellenza, l'ho ascoltato per diverse ore di seguito senza mai avere l'impulso irrefrenabile di staccarlo (cosa accaduta con altri ampli) anche se poi passando all'impianto principale c'era come una sensazione di riconoscimento più immediato. Ora se mettiamo a confronto i prezzi direi che l'oggetto è stupefacente (in rapporto 1:100 con il mio impianto e le differenze bisogna scovarle) e il limite più grosso che vedo è la sua potenza che non soddisfa i miei gusti personali. Ne terrò uno stabile per prove a casa e uno lo metterò sul secondo impianto.
Valerio - E-mail: valerioclaudio.dibiase (at) telecomitalia.it


Ti sto scrivendo per dare le mie impressioni sul quel famigerato scatolotto di plastica che staziona ormai da un po' di tempo nel mio soggiorno e nonostante le ripetute prove di ascolto ogni volta riesce a regalarmi qualcosa di nuovo, come se nell'ascolto di ogni nuovo Cd passando per il trattamento T-amp qualcosa mi ero perso.
Qui non ha senso parlare di alte di medie e di basse frequenze? Qui è la musica l'incontrastata protagonista. Basta accendere il led rosso alzare per quel che basta il volume ed eccoti proiettato in mezzo all'evento sonoro. Si proprio li, dove le voci sono di fronte a te e l'aria attorno agli strumenti è così tangibile che quasi sembra di toccarli.
Questo è semplicemente il T-Amp, e ne ho viste di mostre e fatti di ascolti di impianti stramilionari, ma nessuno ha la straordinaria semplicità e naturalezza di emissione dello scatolotto grigio.
L'impianto è così composto. Sorgenti: Aura Cd 100; Sony Dvp 900; Panasonic dvd S75 - Pre Ampli: Pre Audio Analogue Bellini - Finale: Audio Analogue Donizetti - Ampli integrato Audio Analogue Puccini SE - Diffusori: Chario Accademy 1; Aliante CNM Tower - Cavi: Audison e Cambridge Audio.
Lasciatemelo dire, l'alta fedeltà ora è veramente appannaggio di tutti.
Sandro - E-mail: san.mar (at) tiscali.it


Dopo alcune settimane di ascolti con il T-Amp provo a sciverti qualche impressione. Come leggerai si tratta del resoconto di due prove; le conclusioni mi sembrano piuttosto interessanti. Elettroniche utilizzato: lettore Rega Jupiter e diffusori Diapason Adamantes (91 dB); non ho potuto utilizzare il giradischi non disponendo di un pre-phono separato. Cavi: Nordost Red Dawn di segnale e TNT U-Byte 2 di potenza. Alimentazione: 13, 8 volt - 3 ampere (5 di picco). Locale di ascolto: mansarda medio grande opportunamente arredata/trattata che definirei acusticamente buona. Prova 1 (T-Amp originale)
Connessioni: adattatore per il cavo di segnale e spezzoni di cavo qualunque infilati da una estremità nei morsettini e dall'altra semplicemente avvolti sulle banale che terminano l'Ubyte 2 (non un bel lavoro ma lo scetticismo di fondo mi ha fatto scegliere la soluzione meno laboriosa). Fin dai primissimi ascolti ho colto un soundstage incredibilmente ampio e tridimensionale (ho i diffusori posizionati a più di 2, 5 m dalle pareti e quindi nel mio ambiente questo è un parametro discriminante, hardware e software permettendo).
La scena è molto luminosa (forse anche troppo) e colpisce per il dettaglio con cui il messaggio musicale viene proposto; tutto è perfettamente distinto e localizzabile. D'effetto l'ascolto di musica barocca e da camera in cui violini, viole e violoncelli hanno ognuno un "colore" ben definito.
Merito certamente della gamma media veramente cristallina che però trovo metallica o per meglio dire innaturale. Questo è la critica che, in senso assoluto e non relativo alla classe d'appartenenza, mi sento di fare all'apparecchio.
Buona la gamma alta, che solo in alcuni passaggi si rende un tantino dura, ma che comunque non definirei affaticante anche all'ascolto prolungato (sicuramente i tweeter vellutati delle Adamantes contribuiscono). Incredibile ciò che il T-Amp riesce a fare in basso; potento e direi anche preciso.
Certamente è dotato di un filtro in basso; la prima traccia di "Changeless" di Keith Jarrett (ECM) con tutti gli ampli da me provati determina forti escursioni dei woofer (freq. non udibili) che con il T-Amp non ho riscontrato. Per concludere, nessun problema per la bassa potenza. Non ho mai superato ore 12 con la manopola del volume, concedendomi anche ascolti a cui normalmente non sono abituato.
La velocità degli attacchi dinamici non fa minimamente immaginare i watt in gioco.
In assoluto quindi una performance incredibilmente positiva in senso assoluto.

Prova 2
Ho trasferito il cuore del T-Amp in un cabinet economico allo scopo di dotarlo di connessioni tradizionali (RCA per il segnale e morsetti con foro per banane per i diffusori). I cablaggi interni li ho fatti utilizzando normalissimo cavo OFC. Tutto il resto immutato.
Ebbene, le asprezze la metallicità e quel senso di artificiosità che mi avevano lasciato perplesso in gamma media sono sparite. Devo dire che all'inizio sembrava un'altro apparecchio. Poi mi sono reso conto che soundstage, dettaglio, e quant'altro c'erano tutte. Il tutto però proposto in maniera meno spumeggiante ma più naturale.
Evidentemente tutto quanto di molto economico era prima sul percorso del segnale (spinottini, adattatori - cablaggi volanti nel mio caso) si facevano sentire.
Quindi, upgrade semplice poco costoso ma molto molto raccomandabile.
Scusa se ho superato le 10 righe ma spero tu (e chi lo leggerà) lo possa trovare interessante.
Marco - E-mail: commerciale (at) afatac.com


Dunque, l'impianto è così costituito: Lettore CD Marantz mk53II - Diffusori AR Status 50 (92db su 6 Ohm) - Cavi TNT Star autocostruiti (incredibili!) - Alimentatore stabilizzato 13.8V / 5A per CB
Il T-AMP, dopo un periodo di rodaggio di una settimana e, soprattutto, dopo aver capito come bilanciare il volume della sorgente e del potenziometro, ha veramente un che di sorprendente. Innanzitutto per il dettaglio: è possibile distinguere chiaramente i polpastrelli che sfiorano le corde della chitarra, prima che queste emettano il suono.
Percussioni e voci balzano letteralmente fuori dal soundstage, si può intuire persino il materiale della percussione. Le basse frequenze sono leggermente meno presenti, ma assieme a medi ed alti formano un tutt'uno equilibratissimo. La scena sonora è veramente "da ologramma": con i musicisti chiaramente identificabili. Rispetto all'altro ampli entry level dell'high-end, un Audiogram MB2, il T-AMP appare meno "rotondo" e ricco nelle frequenze basse, ma comunque è godibilissimo.
Oggi sono stato in casa e l'ho ascoltato lavorando per più di 10 ore ininterrottamente senza la minima fatica. Non sono convinto che possa sostituire amplificatori hi-end propriamente detti ma, sicuramente, è un perfetto amplificatore per sdoppiare la catena HT dall'HI-FI con grande soddisfazione e pochissima spesa: nel mio caso, l'impianto è costato complessivamente meno di 700 Euro (escluso l'MB2, ovviamente).
Ma la cosa più sorprendente è la pressione sonora che questo mostriciattolo da 50 grammi riesce a far produrre a due torri da 50 Kg (uno a mille!). Un consiglio per i neofiti come me: usate cavi buoni, iniziate con il volume del potenziometro del T-AMP ad ore 10 e con il volume della sorgente al minimo, poi alzate lentamente il volume della sorgente fino a trovare il volume adeguato in assenza di distorsione.
Voglio realizzare un alimentatore con trasformatore toroidale e con condensatori di un certa qualità ed alimentarci il T-AMP, vediamo che succede...
Carlo - E-mail: cconsoli (at) iol.it


Bene, incominciamo. Letta la recensione, incuriosito, ho subito ordinato il T-Amp. Dopo tre settimane è arrivato, forse per la mancata disponibilità del momento con una spesa di 40.00 euro. Confrontato con il mio NAD C320 si è aperta una tenda davanti a me. Lo ha praticamente distrutto. Il mio impianto è composto da: cd NAD 540, giradischi Pro-ject rpm 6 sb, casse Chario Constellation Links, cavi di segnale, potenza e alimentazione autocostruiti su progetto tnt: x-cables con geometria xlo, ffrc, tts e con alimentazione alla sorgente Cablerie d'eupen. Mi sono entusiasmato a tal punto che ho deciso, malgrado la mia inesperienza di racchiudere il t-amp in un cabinet. Ho comprato subito un cabinet della ditta hi.fi 2000 (galaxi maggiorato 388) perché la mia intenzione è quella di racchiudere all'interno anche l'alimentazione (zg hp 145). Dei connettori hi-end (cable pod), cavi di cablaggio silver sonic un potenziometro alps-50 ko, un led blu una bella manopola di alluminio, interruttore iec da mettere sulla parte posteriore e due rca (femmina) di buona qualità. Qualcuno nelle varie impressioni sul t-amp non lo ritiene l'amplificatore definitivo e che non è in grado di fare "salti in avanti" per quanto mi riguarda il "salto" c'è stato, certo il mio impianto si può considerate entrylevel.
Comunque vada sono soddisfatto del mio acquisto. Grazie.
Marco - E-mail: carmelalucia.giardina (at) fastwebnet.it


Utilizzo anch'io come da te consigliato un alimentatore da 3, 5 A della ZG. Cercherò per quanto possibile di trasmettere le mie sensazioni senza far ricorso eccessivo alla terminologia tecnica. Il mio modestissimo impianto (parva sed apta mihi) è così composto: Lettore universale Denon 3910 - Ampli Denon 3805 - Casse Jm Lab Chorus 706s - Cavi di segnale G&Bl - Cavi di potenza Monacor. La prova d'ascolto è stata condotta utilizzando i seguenti dischi: Mina - The Platinum Collection - EMI - Cd; Michel Portal e Richard Galliano - Concerts - Dreyfus Jazz - Cd; Mauro Giuliani - Concerto per chitarra n° 1 - Pentatone - Sacd Hybrid Multichannel; Eric Clapton - Reptile - Warner Bros - Dvd Audio; AA.VV. - L'orchestra del XX secolo - Audio Records (una delle guide all'ascolto di Audio Review) - Cd con codifica HDCD. (Voci femminili e mascihil, piccole ensemble orchestrali, musica concertistica, rock. grande musica orchestrale... credo di aver pensato a tutto pur di metterlo in difficoltà).
L'ambiente d'ascolto è 5, 5 x 3, 5 e purtroppo in condominio... per cui inizio la mia prova senza esagerare con il volume. Quelle che prendono a cantare non sono le mie casse, ma altre che non avevo mai sentito, forse qualcuno questa notte è passato e ha fatto una magia! Non posso non alzare il volume, l'ora non è critica e non c'è nessuno che mi distragga, e le piccole Chorus inchiodano il palco sonoro di Oblivion del grande Piazzola. La cosa che mi colpisce che tutto questo il nostro lo fa con una naturalezza disarmante, senza enfasi, senza gridare. Naturalezza è la parola giusta, naturalezza disarmante dell'emissione. Non so che senso abbia parlare di gamma bassa, di gamma media, di gamma alta, ma dando sfogo alla follia è come se il piccolo genio riuscisse a creare più livelli d'ascolto, molti ma molti di più di quelli soliti, è come se ogni strumento, ogni voce avesse storia a sè stante. Profondità e dettaglio, queste le parole giuste.
Lo so, forse sto esagerando, ma riesco a cogliere le più piccole sfumature e le più piccole variazioni della voce di Mina, la sua mitica estensione (tre ottave). La chitarra classica di Pepe Romero mi delizia, così come quella elettrica di Clapton: la gamma medio-alta (ci son cascato!) è splendida, luminosa, innamorante... (passami il termine), l'articolazione della gamma bassa (eh và bè) un pelo più timida (ma con altre casse ed in un altro ambiente)?...
La prestazione con musica ad elevato impatto energetico come quella sinfonica dell'Orchestra del XX secolo lo eleva, considerando la sua potenza limitata (?) al rango delle grandi amplificazioni (lo dico senza retorica), risponde veloce senza affanno, senza sudore...
Non voglio immaginare a quali vette esso potrebbe giungere con intelligenti operazioni di tweaking. Critiche? E che cosa dovrei rimproverare a un prodotto che ho pagato il costo di tre cd e che non so quanto potrebbe valere? Perdonatemi, ma non riesco a trovargli dei difetti.
Voglio concludere con un presentimento. Sicuramente qualcuno prima o poi cercherà di spargere veleni su questo piccolo gioiello. Se succederà sappiate che lo farà pro domo sua, per difendere delle rendite di posizione, motivando magari il giudizio negativo con la scarsa operatività del prodotto. Non cadete in questa trappola, provatelo almeno, anche se questo potrebbe mettere a rischio convinzioni saldissime. Sappiate amare la musica e soprattutto ascoltarla e non parlarci solamente intorno come audiofili frustrati che discettano di quisquilie tecniche. Ringrazio per questo Lucio, per la sua libertà di pensiero.
P.S. E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio (A. Einstein)
Sergio - E-mail: sergio.imperiale (at) fastwebnet.it


Prove del 25/2/2005

Sorgente: Audio Analogue Maestro (prima serie) - Amplificatore: T-Amp con alimentatore Zetagi da 3A (provato anche un Micronet da 2A, senza apprezzabili differenze) - Diffusori: Chario Constellation Cygnus (torre 3 vie, 87dB, 4Ohm) - Varie: Cavi di potenza Yba, segnale VanDenHul, filtro di rete BlackNoise
Durante le prove il T-Amp ha preso il posto di un più che degno Audio Analogue Puccini S.E. Remote. Nonostante fossi preparato ad una sorpresa, non me l'aspettavo tanto grossa. La bassa impedenza dei diffusori favorisce il T-Amp consentendogli di raggiungere agevolmente livelli di pressione sonora critici per la convivenza in condominio. Il T-amp suona incredibilmente preciso e frizzante, rende con più intensità (e forse fedeltà) la metallicità di alcuni strumenti rispetto al Puccini. Riproduce le voci in modo superbo (che già era per me un punto di forza dell'Audio Analogue) e proietta una scena sonora assolutamente ampia e credibile. Il basso è ben esteso ma è anche l'unico punto dove perde (per fortuna!) qualche colpo rispetto al Puccini, che suona un po' più definito e controllato.
Conclusione, in un impianto concepito per un ascolto prolungato e senza fatica d'ascolto, il T-Amp si inserisce perfettamente, con una resa complessivamente eccellente che diventa semplicemente fastidiosa quando si guarda la sua scatoletta di plastica.
Luca - E-mail: l.lusuardi (at) kelyansmc.it


Tutti quelli che hanno provato il T-Amp fino ad ora, mi sembra, avevano a disposizione impianti di livello elevato, io invece, forse perché non sono abbastanza appassionato, o perché non ho abbastanza soldi, o anche perché è da poco che sto seguendo nuovamente l'HiFi, dispongo di apparecchi di livello inferiore: giradischi Thorens TD104 (non certo uno dei migliori) con Stanton 681EEE - cd player Nad 521i (un apparecchio entry level) - ampli Yamaha AX490 (abbastanza potente, circa 90W per canale, ma non certo di gran fama audiofila) - diffusori ESB 100LD (ben considerati, a suo tempo, ma sicuramente un po' superati).
Collegata la scatoletta con un po' di fatica, perché i morsetti ridicoli del T Amp non accettano i TNT Star che mi sono costruito e sono quindi costretto ad interporre degli spezzoni di cavetto rosso-nero e dei mammouth, faccio un primo esperimento in condizioni non ottimali: nessun rodaggio ed un alimentatore da 1A e 12 V.
Il primo impatto è devastante: le note di "radioactive toy" dei Porcupine Tree, dell'albun dal vivo Coma Divine, arrivano con una nitidezza sui medio alti strepitosa, il basso sembra all'inizio un po' fiacco, ma non è così, è solo molto ma molto controllato e, ascoltando con attenzione, si sente che scende di frequenza con grande facilità, la voce, non perfetta data l'incisione dal vivo ha acquistato delle sfumature che prima non riuscivo a sentire, a tutto ciò devo aggiungere un fronte sonoro molto più esteso e "vivace", l'unica cosa che manca è la profondità, ma so già che non è colpa del T amp, i diffusori sono molto vicini alla parete di fondo e devo ancora studiare bene un sistema che mi permetta di scostarli provvisoriamente, quando ascolto la musica, senza dovermeli "incollare", visto che sono pesanti e soffro anche di mal di schiena.
La prova, continuata con altri dischi, e con un alimentatore migliore (sempre 12V ma 2, 5 Ampere), di cui sicuramente beneficia la tenuta in potenza e l'emissione delle frequenze più basse, mostra dei netti miglioramenti, su tutti i fronti, rispetto allo Yamaha, l'unico aspetto in cui il T Amp soccombe è la potenza, ma, fin dove arriva, surclassa il mio vecchio ampli.
Fin dove arriva? Nel mio caso, con diffusori di efficienza buona ma non elevatissima (89-90 db, credo) ed un ambiente di circa 30 mq, regge bene fino a livelli d'ascolto abbastanza alti, mostrando solo un leggero "indurimento" nei passaggi con maggiore dinamica, se invece si alza ancora (livello da discoteca) il clipping arriva in maniera rapida ed evidentissima. Mi riprometto di testarlo al più presto con una buona alimentazione a 13, 8 volt, ma già così, nel mio caso, è utilizzabile facendo un po' di attenzione al volume.
Leonardo – E-mail: l.pisani (at) inail.it


Questa sera non ho resistito e ho collegato il T-Amp alle casse buone, autocostruite, da pavimento, bass reflex, con full range Fostex FE206E da 96Db, dandogli il segnale dal Marantz 63 MkII Kis con Superclock, cavo di segnale Monster 400 e di potenza miserello perché quello buono nella morsetteria micro del T-Amp non ci entra. E basta, senza trucchi, senza generatore di armoniche valvolare, senza subwoofer, segnale nudo e crudo. Una specie di sfida all'Ok Corral.
Con volume a ore 10 sonorizzava non solo il mio studio 4, 50x4, 60, ma anche 12 metri di corridoio largo metri 2, 40. Per giunta il balocco si permetteva di farmi sentire - distintamente - il fruscio delle spazzole sui piatti, inaudito. Dandogli dosi massicce di batteria ottimamente incisa non solo non si scomponeva, ma riproduceva in profondità il giro delle bacchette su tamburi e rullante (Tullio De Piscopo).
Messo alle strette con una selezione dai tre doppi cd della Anthology dei Beatles, registrazioni in studio degli anni Sessanta, a momenti mi commuovevo a sentire le voci di John Lennon e Paul McCartney come non le avevo ancora ascoltate. La prova del nove è stata con "What a wonderful world", versione live in un piccolo club di Eva Cassidy (immensa, misconosciuta cantante folk americana, scomparsa negli anni Novanta per un cancro). Incisione pessima, fruscii dappertutto, ma la voce è pura emozione, ciò che conta per questo test. Bene, il T-Amp non se la cava male, però... manca qualcosa rispetto al valvolare, un po' di "elegia". E' il solito gap fra le valvole e il digitale. Quel "metallico" che prende il posto di ciò che dovrebbe essere invece "voce rotta in fondo al respiro".
La musica dal T-Amp esce compatta, omogenea, non ci sono più gli strumenti e le voci (che pur si identificano con precisione), è difficile da spiegare, resta la sensazione uditiva della musica nella sua intierezza e ci si dimentica del resto (vedi attenzione maniacale per questo o quel suono). Questa omogeneità, non mi stancherò di scriverlo, è la caratteristica portante del suono T-Amp.
Sono contento di averne presi due, di sbirulini malefici, perché, fatto ascoltare a mia moglie, ho ottenuto un plauso incondizionato (QUESTO è incredibile). Così temo che dovrò regalarle il secondo T-Amp e una coppia di cassettine (magari Sonic Impact...) per il suo lettore portatile di cd... facciamo a San Valentino.
Massimo - E-mail: theknack (at) tiscali.it


Impianto composto da PRE Audio Research SP12, CD Player DAC Valvole ShengYa (Vincent) CD-S10, cavi potenza VdH Magnum Ibride, segnale Bandridge Top Gamma SuperOFC. Il T-AMP è stato alimentato con un comune alim stabilizzato da laboratorio 2 A e collegato alle casse con cavi Monster Cable XP1 vista l'esiguità dei connettori impiegati sul giocattolo.
Cosa dire, è incredibile come tanta musica esca da cosi piccola cosa.....Oltre a confermare tutte le sue positive doti sonore da Voi rilevate, l'amplino ha un controllo e una riproduzione della gamma media davvero soprendente, con voci in evidenza e ben contornate, e rullanti davvero emozionanti. Sulla gamma alta non sfugge dettaglio e la bassa sempre presente e piena. Voglio fare anche io la mia piccola critica che è quella che seppur vero che l'ampli non si perde un dettaglio, questi a volte appaiono un po' troppo elettrici, duri, insomma poco naturali ma come spinti per forza....Chissà che succederebbe con un po' di tweaking...
Comunque Rapporto Qualità Prezzo: 11! Grazie a TNT Audio.
Gianni - E-mail: GIANGI3462 (at) YAHOO.IT


Se può essere utile, al popolo del quale faccio parte, nel mio piccolo desidero aggiungere le mie impressioni di ascolto del T-Amp usato solo come amplificatore per cuffia. Il riferimento è l'amplificatore per cuffia valvolare X-Cans Musical Fidelity che uso da qualche annetto...
Sorgente digitale Shanling T-80, sorgente analogica Thorens TD124, braccio TP14 testina AT MC alta uscita, Il segnale viene prelevato dall'uscita pre di un anziano Revox B251 sia verso l' XCans che ora verso il T-Amp. Cavetteria autocostruita su materiali base VDH. Cuffie per ascolto: la mia preferita AKG340 ed una Grado SR1 che mi piace meno e che uso alfine raramente.
Vengo al dunque: Il T-amp presenta l'identica, ripeto identica timbrica generale del riferimento, come musicalità, colorazione, estensione alle estreme, equilibrio e buona raffinatezza generale. Il T-amp però vince senza ombra di dubbio, perchè aggiunge: uno stage molto ma molto più attendibile e preciso e aperto (aria tra gli strumenti) su tutto l'orizzonte sonoro e un dettaglio (sovraincisioni, riverberi ecc) addirittura spietato.
Presenta, inoltre il T-Amp una capacità dinamica leggermente più elevata ma ancora percepibile senza indugio.
Il mio ascolto in cuffia è a volumi sempre molto alti e la AKG340 è una cuffia difficile da far "salire". Con la manipola del T a ore 10-11 basta e avanza! Nessun segno di clipping e/o distorsione o variazione-impasto fino a ore 12 (15 secondi da stadio...) oltre non è stato possibile "osare" :-)
Con la Grado a ore 8-9! già si è ad un volume molto molto alto e finalmente anche la Grado (con il T-Amp) migliora notevolmente: da cuffia "Rock-impastato" a cuffia "Rock" e basta, lontana anni luce dalla K340 come raffinatezza, ma finalmente in grado di esprimersi con il proprio carattere brutale (per i miei gusti e le mie orecchie).
Pasquale - E-mail: artstudio (at) onw.net


Salve, ho da poco ricevuto il T-Amp, come credo molti lettori di TNT anche io dopo la recensione mi sono precipitato per l'acquisto, in questo momento sta suonando inserito in un impianto così composto:

Il T-AMP ha sostituito, temporanemante, l'ampli AMC, in quanto questo si è guastato e credo che dovrò rivalvolarlo, quindi il T-Amp è caduto a fagiolo; ho anche un Rotel RA 810-A, che ho usato per qualche settimana (direi qualche giorno) dopo la rottura dell' AMC. Che dire, il suono è sbalorditivo, notevole, naturalmente è molto diverso dall'AMC, mi sembra meno pieno, probabilmente la sensazione è dovuta alla differenza di potenza tra i due (per non parlare della differenza di costo, col costo di una sola valvola ci si compra un T-AMP), e con il basso meno profondo, ma la trasparenza e la coerenza non sono per nulla inferiori, inoltre riesco a fare suonare anche le Thiel, il mio ambiente non è grande, meno di 30mq, naturalmente parlo di un ascolto normale, mi mancano i 10 minuti a volume alto, non più di 10 minuti altrimenti rischio la denuncia, abitando in condominio.
In quanto al confronto con il ROTEL non c'è paragone, inserendo il Rotel nella stessa catena mi sembrava che mancasse sempre qualcosa, la differenza tra i due è imbarazzante, pensando al prezzo cui l'ho acquistato usato mi viene da piangere. Ho provato lo stesso anche in un secondo impianto con delle casse autocostruite con Woofer Monacor SPP110 e Tweter Perless, anche qui mi è sembrato che avessi cambiato tutto l'impianto, (non ho mai provato comunque queste casse con l'ìAMC, le utilizzavo con il ROTEL ed un cd Sony).
Ho collegato il T-Amp con un alimentatore 12, 6V 3A, lo avevo già in casa, come cavo per le casse ho usato una piattina Monacor da 1, 5mm, mi sono riproposto di provarlo con una di più generose dimensioni, al momento non posso provarlo con il cavo TNT TRIPLE T che usavo con l'AMC.
Comunque grazie per avermi/ci fatto provare sto "giocattolo", mi pesa meno la mancanza dell'AMC, tanto è vero che debbo ancora portarlo in riparazione.
Concetto - E-mail: bertilonepippo (at) hotmail.com


Voglio raccontare della mia prova del T-Amp, contro passate meraviglie come i Jadis JA 30.
La prova ha evidenziato una trasparenza, uno scavo in profondità nel messaggio sonoro, nella complessità della sua struttura che deve essere semplicemente sperimentato, i Jadis JA 30 semplicemente non riescono a fare altrettanto. Tali caratteristiche, per un apparente paradosso (secondo i canoni tradizionali di valutazione) producono un piacere e una soddisfazione all'ascolto a cui non sono abituato. La gamma bassa è anch'essa superiore a quella dei Jadis, ed incomparabilmente, più precisa, accurata, naturale. E al tempo stesso ricca, potente. Vera, come il resto della gamma, a cui si fonde con coerenza. Non ha senso parlare di "gamma bassa", se non per riprendere un invalso uso nell'hi-fi. Questo apparecchio si discosta dall'hi-fi cui siamo abituati, fosse di livello molto alto, stato solido (in questo impianto sono stazionati dei Jeff Rowland), o valvole. E' qualcosa di speciale.
Con questo riesci a scorgere più piani contemporaneamente, nello stesso istante. Non posso spiegare: sentitevelo. E riesce a spingere molto forte, se solo gli viene richiesto. Ho alimentato il T-Amp attraverso una batteria "Sealed Lead Acid" da 12 Volt e 7, 2 AH. Non è alto il valore dell'amperaggio. Lo stesso fa Art Taylor (7 AH), realizzatore di questa piccola meraviglia http://mywebpages.comcast.net/ampbox/page2.html. La voce femminile è semplicemente divina. L'evento è tangibile, naturale, i dettagli sono tagliati col rasoio, voglio dire: privi di sbavature, veli, appesantimenti. Lasciano scoperti gli strumenti, che hanno una verosimiglianza disarmante.
E' un vero e proprio viaggio quando metti sù un disco. Il preamplificatore è un passivo da 10 KOhm, a resistenze discrete (un commutatore Elma con resistenze Holco all'1%, realizzazione di Audio Review). Il pre passivo non è una soluzione di ripiego ma sostituì, perché superiore, un Jadis JP 80 (parlo, è chiaro, dello stadio linea).I sistemi di altoparlanti sono i Quad ESL 63 Pro.
Ho aperto il vano batterie, ho scorto l'interno. C'è un chip, e una manciata di componenti atti a farlo funzionare. Ho i brividi. Penso alle roboanti recensioni di "mostri di stato solido" eccetera. E' nata una nuova era. Una conquista di civiltà.
Questo apparecchio permette a tutti di godere quanto ieri era appannaggio dei re Mida. Proviamo a metterlo a confronto con quei valvolari da una manciata di watt, dal prezzo nell'intorno del vecchio miliardo di lire? Quelli dal rame stagionato, dalle valvole del mille e novecento quarantanove (sbaglio? Poco fa). Un miliardo contro il prezzo d'un cd (che dico: meno; uno economico).
Paolo - E-mail: paolo.di.nanna (at) virgilio.it


Prove del 5/2/2005

Configurazione utilizzata. Amplificazione: T-Amp (da solo e due in bi-amplificazione passiva) con alimentatore da 13, 8 v 5amp e connettori predisposti ad hoc; altri riferimenti, Electrocompaniet ECI 3 (usato anche come pre del T-Amp), Proton AM455, Spark 734. Cavi: Nordost, Mit, TNT Star, TNT-TTS, Cablerie d'Eupen, Sommercable Sorgente: CDP Rega Jupiter, Philips CD723, Teac CD-P3450SE Diffusori: Klipsch RF5, JBL Xti 80
Il T-Amp suona bene, meglio del Proton AM455, ma - rispetto al riferimento ECI 3 - evidenzia dei limiti di gamma sia in alto che in basso (in basso anche un minore controllo), che rischiano di trarre in inganno (in positivo) sulla trasparenza e la riproduzione delle frequenze medie.
E' comunque divertente, frizzante, dinamico, non affatica all'ascolto; riferito al prezzo ridicolo non ha paragoni in giro, e in senso assoluto è assai godibile, soprattutto per chi ha un orecchio alle prime armi e tante sottigliezze audiofile neppure le nota.
Potenza e dinamica: il T-Amp ha pochi watt ma ottimi per diffusori con alta sensibilità! Con le Klipsch (96db) non sono mai andato oltre ore 11 per sonorizzare - BENE - un ambiente medio, sia da solo che (un pelino meglio) in bi-amplificazione. Con le Jbl Xti 80 (89db su 6 hom) a ore 12 non ho ottenunto una pressione - per me - soddisfacente e alzando il volume la distorsione è terribile.
Il limite maggiore è comunque la scena: la cosa è evidente già utilizzando l'ECI 3 come pre, e lo diventa ancor più con l'ECI 3 "integrale". In questo aspetto il T-Amp resta inferiore anche allo Spark 734. Il T-Amp proietta il suono verso l'ascoltatore - fin dove arriva - preciso, ma piuttosto piatto, mentre con l'ECI3 il suono è completo, pieno, galleggia nella stanza fino alle orecchie.
Inoltre, diversamente da quanto riferito da te, il suono resta compreso tra i diffusori (anche se questo potrebbe essere dovuto alla difficoltà di posizionamento dei diffusori a tromba in un ambiente ostico come la mia mansarda e non al T-Amp).
Se, quando mi sono avvicinato all'hi-fi con 300 € di budget per l'ampli, avessi avuto questa opportunità l'avrei scelta senza riserve, ma NON è un'alternativa ad amplificatori di diversi multipli più costosi: per fare un salto di qualità (neppure troppo lungo), purtroppo, bisogna spendere (molto, ma molto di più). Semplicemente geniale chi ha avuto l'idea di collegarlo ad un impianto hi-fi.
Gualtiero - E-mail: Tiggy71 (at) gmail.com


Ho avuto la fortuna di entrare in possesso di un T-amp alcuni giorni dopo la recensione di Lucio. Confesso che l'ho acquistato per semplice curiosità. Il prezzo si e non paragonabile a quello di un cd diciamo che mi ha indotto in tentazione quasi immediatamente.
Il mio impianto di riferimento è costituito da lettore CD Marantz Cd 6000 OSE LE, amplificatore integrato Krell 300, diffuso0ri B&W CDM9NT. Inoltre per i miei confronti utilizzo dei monitor da studio amplificati Behringer hruth B2031A, preamplificati con dei Mic 200 (preamplificatori microfonici valvolari della stessa behringer).
Come avrete potuto indovinare dai componenti in mio possesso a me piace il suono Live, dotato di una certa dinamica importante: normalmente cerco quindi amplificazioni muscolose e veloci. Partiamo con la prova. SW utilizzato: Diana Krall (love scenes); Klauss Ignatzec Trio (Take it easy); Alice in chains (live for MTV); Many padme trio (rany day).
Ho provato il T-amp nella mia catena principale seguendo tutti i consigli di Lucio (alimentatore da 3 A con surge fino a 5A) sostituendo il Krell: prima sorpresa il piccolo mostriciattolo riusciva a far suonare le B&W! Devo confessare che inizialmente sono rimasto un po' deluso dalla prestazione del T-amp : il mio principio è stato sempre quello che se qualcosa suona, suona e basta al di là e dei cavi e del rodaggio i quali senz'altro migliorano il tutto, ma la base deve comunque esistere.
Non ho potuto fare a meno di notare però la trasparenza conferita alle voci e l'ottima resa del piano forte: in una parola tutto sembra naturale, o per dirla con le parole di un mio amico che non apprezza molto le B&W: tutto sembra essere tornato a posto.
Dopo alcune ore di funzionamento il T – amp rivelava la propria natura: ottimo sound stage, buona estensione dinamica: fin dove arriva fa miracoli. Veniamo alla potenza. Č chiaro che non c'è paragone col Krell o con le Behringer, ma in ogni caso i 15 w dichiarati sono più che sufficienti per sonorizzare un ambiente di 30 mq!
Quello che davvero a mio giudizio sorprende è comunque la facilità di ascolto il T-amp permette un ascolta raffinato e rilassato, dopo ore di audizioni non si avverete alcuna fatica. Al mattino mi alzo 1 ora prima per avere la possibilità per godere del suono riprodotto dal T-amp.
Attualmente lo sto ascoltando con delle piccole ed economiche AR status 10. Anche lì è sorprendente: non ci sarà tutto, ma quello che c'è è in grado di creare un'atmosfera magica. Ricordo, per chi l'avesse dimenticato, che stiamo parlando di 29$ o giù di lì: Provatelo, fatelo rodare per almeno una giornata e non resterete delusi!
Ho già ordinato 5 piccoli mostri per 3 amici ex-scettici ed in parallelo anche dei Sound pads e una coppia di SoundpaX.
Stefano - E-mail: stefano.desideri (at) tele2.it


Impianto: Piatto Thorens TD 318 III con testina Grado, meccanica cd Sony xa7es, dac Linn Numerik, diffusori Chario Academy 2, Claravox Euritmica, ampli di riferimento Pre Copland cta 301 e finale Audio Note P1SE, Unison Research Simply Four. Alimentazione T Amp: stabilizzato 13, 8 v a 3-5 ampere.
L'aspetto che maggiormente mi colpisce è la ricostruzione ambientale; di seguito tutto il resto, compresa l'assenza di fatica d'ascolto nonostante il dettaglio notevolissimo. Spero di acquistarne un altro per provare la biamplificazione passiva. Uso il T Amp come finale, collegato al Copland, con attenuatore posizionato sul massimo; il T Amp non scalda più di tanto. La scena riprodotta non è "piccola", come mi è capitato con altri ampli a stato solido di modesta potenza. C'è senso del ritmo e velocità. I diffusori tendono a sparire.
Il piccolo ha letteralmente "stracciato" il Kelvin Labs da 20 watt in classe A di un amico, in tutti i parametri d'ascolto e segnatamente nella capacità di pilotaggio (sembrava più potente!).
Un consiglio sui cavi: meglio quelli pastosi (Monster M1000), che quelli dettagliati (Kimber Kcag).
Ultima nota: credo che il T Amp abbia un filtro passa basso (me ne accorgo dall'assenza di oscillazioni dei woofer con il giradischi).
Davvero grazie al Direttore; ma adesso cosa me ne faccio dell'Audio Note???? :-)
Nicola - E-mail: nicsaracino (at) tiscali.it


Egr. Dott. Cadeddu,
Le invio queste note sull'onda della T-amp mania anche se la prova effettuata non riguarda esattamente il Sonic Impact ma diciamo un suo fratellino maggiore, penso comunque che la cosa possa interessare anche ad altri lettori.
Curioso di testare le potenzialità di questa tecnologia e avendo notato che gli apparecchi erano andati praticamente a ruba con la formazione addirittura di liste di attesa ho dato un'occhiata al sito della Tripath e alla gamma di amplificatori e driver realizzati con questa tecnologia e che permettono di sviluppare potenze fino a 300W.
Navigando tra i vari data sheets ho inoltre verificato la disponibilità di Evaluation Board di questi integrati, praticamente degli amplificatori stereo montati su scheda in tecnologia mista discreti/smd.
La mia scelta è caduta sulla scheda EB TA2022 che utilizza appunto l'integrato TA2022 e sviluppa una potenza di circa 70W su 4 ohm con distorsione THD+N dichiarata dello 0.02 %. Per il suo funzionamento è necessario solamente fornire la tensione di alimentazione duale (in media +/- 31V 4, 5 A max.) e un riferimento di tensione a 5V 60 mA.
Fatta la scelta ho dato un occhiata ai distributori dei prodotti Tripath e mi sono collegato al sito di un distributore inglese che permette di effettuare gli ordini online (esiste comunque anche un distributore in Italia), costo con la spedizione poco più di 100 Euro.
In un paio di giorni mi arriva la scheda a casa (grazie Internet!). La realizzazione dell'amplificatore è stata del tipo "ho un paio di ore sabato pomeriggio e qualche componente in casa per farlo funzionare" quindi non propriamente audiophile.
Infatti ho montato la scheda su una tavoletta di multistrato con un trasformatore toroidale da 25/0/25V (un poco alta), un ponte da 15A, due elettrolitici da 22.000mF, un integrato regolatore per i 5V, quattro boccole per le uscite, due RCA per gli ingressi montati su un angolare in alluminio e un po' di cavetti. Tocco di classe ho montato un potenziometro Alps per il volume, volevo poter regolare il livello direttamente sull'amplificatore.Costo compresa la scheda amplificatore 150 Euro. Certo più dei 35/40 dollari del T-amp ma è un'altra classe di potenza ed è compresa l'alimentazione, con questa cifra poi non è che si trova molto in giro e, volendo, il solo circuito integrato costa davvero poco.
Ho fatto un paio di prove al banco su un carico di 8 ohm resistivi e dato un occhiata sull'oscilloscopio alla sinusoide in uscita che si presentava bella inciccita dalla modulazione dell'alimentazione, lo spettro era comunque da encefalogramma piatto con la terza armonica che si faceva vedere solo al massimo della potenza erogata.
Dopo questa interminabile premessa passiamo alla prova di ascolto.
Premetto di non essere un mostro nella capacità di analisi della riproduzione sonora e mi piacerebbe che qualcuno più esperto e con un migliore impianto potesse provare questo aggeggio, ogni riferimento è puramente voluto. La prova è stata eseguita con sorgenti analogiche in quanto il mio vecchio SACD1000 è attualmente in riparazione. EMT938 con braccio 929 e testina TSD15, pre phono interno e pre phono autocostruito valvolare, pre conrad jhonson pv7 modificato e pre valvolare autocostruito, diffusori Quad esl57 e Uvola.
Attualmente utilizzo diffusori elettrostatici autocostruiti con pannelli Eraudio amplificati direttamente da due Otl Acoustat servoamp ad alta tensione modificati per cui non utilizzabili per la prova.
Le mie impressioni all'ascolto sono state di notevole velocità nei transienti, trasparenza e ariosità, riproduzione frizzante ma non irritante delle medio alte, basso controllato e scena sonora abbastanza ben delineata, voce femminile calda e presente insomma un suono coinvolgente. Soprattutto poca o nessuna fatica di ascolto, non so se questo è dovuto al tipo di modulazione dell'alimentazione impiegato, comunque un risultato secondo me notevole per un aggeggino del genere. Unico problema con le Quad dovuto alla tensione di alimentazione un po' troppo alta è stato l'intervento ad un livello di ascolto medio alto delle protezioni interne all'amplificatore a causa del carico non proprio agevole delle signore inglesi.
Dulcis in fundo ho provato a collegare le cuffie AKG K1000, notoriamente piuttosto sorde e bisognose di potenza, che abitualmente utilizzo con un amplificatore valvolare single ended a triodo autocostruito.
Anche in questo caso le performance del nostro sono state di tutto rispetto confermando l'ascolto con i diffusori. Mi rendo conto di essere stato di una lunghezza terribile ben oltre le 10/15 righe e me ne scuso, La ringrazio fin d'ora per l'attenzione che vorrà dedicare a questa mia e la saluto cordialmente.
Carlo - E-mail: carl.bas (at) tiscali.it


Prove del 22/1/2005

Caro Lucio,
questa è una recensione a 6 mani, in quanto parleremo del T-Amp inserito in 3 impianti HiFi di 3 proprietari distinti.

  1. Il mio impianto è composto da Quad II + Acoustical QC II + Revox B226 S + The Well Tempered Turntable con TWT Arm con testina Ortofon MC20 Super e step up Ortofon T20 + Audio Research PH3 + Tannoy SRM 15X + cavi Boomerang!!!.
  2. L'impianto di Luis è composto da Quad 33 + Quad 303 + Quad FM3 + Philips CD960 + Altec 19 + cavi Boomerang!!!.
  3. L'impianto di Piero è composto da Mission Cyrus Two con Mission PSX + Philips CD880 + Celestion Ditton 66 MKII + cavi Boomerang!!!.
Discografie sia in CD che LP, che vanno dal Jazz alla Classica, dalla Lirica all'Operistica, ed altri generi musicali ancora. Alimentatore stabilizzato KERT AT5, funziona sia a 12V che 13, 8V con 4 o 5A, il cavo di alimentazione tra T Amp e KERT, è un cavo schermato da 2m al posto della comune piattina elettrica.
Ma veniamo alle sensazioni che il T Amp sa comunicarti, infatti, anche se appena sballato e acceso da poche ore, già da subito riesce a trasmetterti un coinvolgimento che non ha precedenti, questo perchè mette tutto a posto sotto il profilo audiofilo, e la musica e le incisioni sembrano passare attraverso la lente di un microscopio.
L'impatto col T Amp è di trasporto totale, di musicalità, di ritmo, di naturalezza, di neutralità e tutto questo con una completa assenza di affaticamento d'ascolto anche dopo molte ore. Tutti parametri, questi, che noi abbiamo sempre tenuto in altissima considerazione per scegliere i nostri impianti.
Il T-Amp ha l'unico neo nella bassa potenza, e comunque non sempre, per cui necessita di diffusori efficienti, per il resto non abbiamo trovato difetti e non ne possiamo trovare, visto il costo tutto compreso di circa 35, 00 Euro dagli Stati Uniti a casa nostra.
Roberto, Luis e Piero - E-mail: audiolesox (at) yahoo.it


Piuttosto scettico (ma l'avete visto?!) comincio la prova presso il mio pusher di HiFi con due cassettine da 91dB molto musicali e rimango perplesso dalla qualità complessiva.
La prova successiva avviene quindi con delle KEF 102, casse da 87 dB, per capire a quali livelli possa arrivare il giocattolino nel pilotare casse di efficienza medio-bassa. Malgrado siano diffusori piuttosto difficili, il T-Amp riesce a pilotarle in maniera dignitosa, si siede un po' solo nelle grandi orchestre e nella riproduzione dell'organo, va come un po' in affanno. Ma la causa, in questo momento è probabilmente da ricercare nell'alimentatore da solo 1 A.
A casa, lo collego ad un paio di Audio Note AN/E Spx in sostituzione dell'Audio Note OTO che abitualmente le pilota; il dettaglio, la scena acustica, i bassi, sono a dir poco notevoli, si destreggia bene con ogni genere musicale. Solo i bassi, profondi a sufficienza, risultano un po' gonfi, probabilmente a causa dell'abbinamento con casse ottimizzate per elettroniche della stessa casa, e le voci leggermente meno in evidenza del solito come un po' arretrate spazialmente.
In seguito con le RCF Mytho 5 (85dB) ha più o meno stesso comportamento che aveva con le KEF; ma ora l'alimentatore è da 2, 5 A, e il fenomeno è molto più "discreto".
Confrontato poi usando le Triangle Zays 222 si trova più a suo agio, direi che di tutti i diffusori provati, sono quelli che preferisce, basso profondo, controllato, acuti definiti e precisi.
A confronto con le elettroniche al vetro di mio riferimento, trovo che abbia un dettaglio notevole, ma anche un pelo di fatica in più; cede solo lievemente quanto a musicalità, piacevolezza d'ascolto e un minimo sulla ricostruzione scenica laterale.
Confrontato però con il NAD 320 e con un Rotel 30W per canale il risultato è sconcertante, l'oggettino di plastica da 20 dollari li batte decisamente su tutti i piani, cede solo qualcosa nella pressione d'ascolto (e vorrei ben vedere) con casse di efficienza medio-bassa.
Adriano - E-mail: ajmar (at) libero.it


Impianto di riferimento: CDP TEAC VRDS10 con antijitter Audio Alchemy DTI2.0 e DAC Audio Alchemy DDE 3.0; Giradischi Thorens 124 con SME 3009II e Ortofon KontrapunktA e con ATP12T con Denon DL103; Pre ARC SP9, finale Fortè model 1A, casse Dynaudio Contour 1.8 mkII (87dB su 4 ohm). T-amp alimentato con alimentatore stab. da 5A e poi da 2A; senza sensibili variazioni.
Dopo il rodaggio il T-amp risulta potente quanto basta per un tranquillo ascolto condominiale, ma con un ascolto più vicino alle esigenze hifi, il suono rapidamente si impasta e si indurisce sulle alte frequenze, Questo è forse il suo maggiore limite. Suono neutrale tendente al caldo.
La dinamica nel range di utilizzo utile resta comunque molto valida, in particolare la microdinamica contribuisce in maniera determinante ad una sensazione di grande tasparenza al suono. In questo senso si esprime anche con un immagine corretta, larga, solo un po' limitata in profondità rispetto al riferimento, bene a fuoco e con abbondanza di aria tra gli strumenti.
Queste caratteristiche contribuiscono anche ad una considerevole lettura del dettaglio. Negli aspetti finora descritti eguaglia (e supera per dettaglio e trasparenza) anche il riferimento. Risulta invece piuttosto carente nella raffinatezza del suono, delle armoniche, sopratutto in alto ed in basso, dove manca il controllo dei woofer. Buon segno il fatto che sia sensibile ad ogni variazione nelle sorgenti o nell'impianto.
Ho fatto uno sforzo di sintesi notevole, spero di non avere dimenticato niente. Per migliorare la sua flessibilità, se posso, aggiungerei il suggerimento di utilizzare il selettore di un vecchio amplificatore prelevando il segnale dall'uscita tape, o di comprarne uno a prezzo ragionevole (es. prodotti su ebay.de intorno a 12 €), la trasparenza in genere non ne risente, serve solo un cavo aggiuntivo.
Franco - E-mail: ffietta (at) hotmail.com


Impianto: Rega Planet con DAC Northstar Mod. 3 (analogico da provare...), tutti i cavi di segnale e alimentazione Boomerang!!, potenza (al momento) cavo 2, 5 * 2 schermato in bi-wiring, con 2 T-amp in bi-amping (uno per diffusore). Ampli di riferimento Korsun V6, diffusori Clone Response 2.5 (circa 86dB), alimentazione stabilizzata a 12 V e 5A max.
Salta subito "all'occhio" una spettacolare ricostruzione tridimensionale, profonda, realistica e "marmorea", con capacità analitiche che fanno cogliere tutti i dettagli della incisione...svelando senza pietà quelle malfatte e, oserei dire, rivelando quasi gli "strati" della registrazione (specie quelle fatte solo in studio).
Nella configurazione bi-amping, con il volume alle XII la pressione sonora è ai limiti della lite condominiale, senza segni di sbavature, con gamma medio-alta assolutamente trasparente e bassi forse (forse) meno potenti rispetto al riferimento ma assolutamente controllati e articolati..., la batteria e le percussioni sono spettacolari.
Le voci femminili vengono restituite con ricchezza di armoniche e presenza quasi fisica delle contanti a circa 4-5 metri da me :-)) (diffusori a 2, 2.5 metri).
Con alcuni passaggi del Ludus Danielis (Foné) la sensazione di distanza è quasi visiva, si vedono i personaggi muoversi sullo sfondo; con incisioni meno raffinate (Genesis etc.) il coinvolgimento è totale e non affaticante...
In breve..non mi decido a riattaccare il V6....d'altra parte devo staccare comunque per provare l'analogico (Garrard 401 con Rega full mod's, DL103 "nuda", step up denon HA500 e.. TNT InDiscreto).
Gianni - E-mail: giovanni (at) cimbalo.it


Gent. Dott. Cadeddu,
condivido parola per parola quanto scritto da lei e Geoff Husband a proposito del Sonic Impact T-Amp. Io sono uno dei fortunati che è riuscito ad acquistare l'apparecchio da Thinkgeek appena lei lo segnalò nella prima recensione: ordinato e pagato via web domenica 9 gennaio è arrivato mercoledì 12 nel mio ufficio senza costi aggiuntivi di dazio e IVA (quindi mi è costato circa 43 USD in totale).
Questo giocattolino suona bene con le batterie sebbene mostri una certa compressione dinamica, ma con l' alimentatore a 12 volt, 4 ampere diventa un mostro di pilotaggio! Piccolo suggerimento: io ho "estirpato" il box di alimentazione (non switching) di un vecchio computer da rottamare; all'interno ci sono gli alimentatori a 5 e 12 V e una miriade di fili che portano corrente all' esterno, ma basta prendere solo una coppia di quelli che trasportano i 12 V tagliando gli altri, si saldano su un mini-jack e il gioco è fatto. Costo: 80 centesimi per il mini-jack e ... un caffè per l' amico che ha il saldatore!
Sulle prestazioni soniche non posso aggiungere niente di più di quello già scritto da lei: la timbrica mi sembra ineccepibile, il soundstage impressionante specie in larghezza, meno in profondità, la dinamica ottima.
Dimenticavo di dire che sta pilotando le Quad ESL-63 (prive di griglie metalliche e con tela più sottile) connesso direttamente ad un Meridian 588 con cavi sbilanciati e adattatore mini-jack, sostituendo un pre Audia Flight e finale Sumo Polaris III serie (tutte le elettroniche sono di norma connesse con cavi bilanciati MIT a impedenza variabile).
Cos'altro dire se non "grazie Lucio"?
Cordiali saluti
Alberto - E-mail: mra (at) dns.unife.it

Un noto progettista di giradischi e bracci high-end ci ha inviato le sue impressioni d'ascolto sul T-Amp: leggete la prova di Carlo Morsiani

Copyright © 2005 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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