Prodotto: pre e finale Thule 250
Produttore: Thule - Danimarca
Prezzo approssimativo: PR250B 1.400$-Euro, PA250 B 1.400$-Euro
Recensore: Dejan Veselinovic
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Questa azienda danese è molto scrupolosa nello sviluppo dei suoi concetti. Solamente i suoi prodotti entry level usano tecnologia classica - partendo dai prodotti di prezzo medio a salire, usano una configurazione completamente bilanciata.
Sua qualità cruciale è il fatto che isola completamente la
terra dal segnale, prevenendo così ogni effetto di ritorno,
migliorando il rapporto segnale/disturbo e, conseguentemente,
anche la dinamica complessiva.
L'aspetto negativo è il prezzo - tutto ciò è necessariamente più complesso da mettere in
pratica, perciò deve costare di più.
Questo modello è una "bestia" molto versatile - ha sia
il Dolby Digital sia la decodifica DTS, gentile concessione della
Motorola, ma può essere usato anche per ascoltare solamente della musica. Ha persino un pulsante denominato "Pure Audio", mentre il suo naturale complemento, il finale
PA250B, ha anche un comando chiamato "2ch/5ch".
Comunque, il pre ed il finale sono stati testati come sistema unico per diversi motivi.
Prima di tutto, io credo, e l'esperienza sembra confermarlo, che
le combinazioni pre e finale dello stesso produttore, in qualche
modo, suonino meglio quando usate come coppia naturale.
Naturalmente è possibile fare diversi accoppiamenti come più vi
piace, ma ci sono molte probabilità che il risultato non sia dei
più felici, sebbene ci siano delle eccezioni a questa regola.
Secondo fatto è che entrambe le unità sono topologicamente
bilanciate - che è come dire che il percorso dell'intero segnale
è in configurazione completamente bilanciata, dall'ingresso
all'uscita, cosa che non troppo spesso si vede.
Molto più comunemente, troverete un attacco XLR, ma all'interno
c'è un adattatore elettronico che lo converte in un segnale di
linea standard. Così, per ottenere una reale prospettiva di
quello che questa combinazione può fare, bisogna essere sicuri
che tutto sia in modalità completamente bilanciata. Alla fine,
credo che la maggior parte degli acquirenti opteranno comunque
per la coppia.
In questa occasione, ho completamente ignorato le possibilità per l'home theater ed ho valutato questi apparecchi solamente sulle loro capacità audio. Forse ciò non è completamente giusto, visto che Thule ha in catalogo anche pre e finali solo audio, come i modelli PR100/PA100 (linea standard) e PR150 B/PA150 B (standard e XLR, completamente bilanciati), a prezzi considerevolmente inferiori, ma ho immaginato che quelli in prova fossero al top della loro produzione, e che quindi dovessero suonare bene comunque fossero usati.
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Il telaio è tipicamene Thule -
lamierino, spesse fascie di alluminio frontali, con una leggera
inclinazione, il tutto fabbricato con elevati standard di
qualità. E naturalmente è pesante, molto pesante; ottima cosa,
visto che il peso tende a diminuire le vibrazioni.
Il pre utilizza molti circuiti integrati, con non meno di 13
linee di alimentazione elettrica regolate (tutte usano regolatori
LM317/337, opportunamente bypassati e protetti).
Le linee video sono particolarmente impressionanti - hanno una
larghezza di banda di 80 MHz, ben oltre quello che si usa
attualmente.
Le linee audio usano componenti standard per la Thule, e cioè
operazionali di ingresso OPA 2134 FET di Burr-Brown. Ora, questi
sono molto diversi dai soliti ICs, di poco prezzo e bassa
qualità, e, di fatto, sono destinati ad uso audio.
Sono relativamente veloci (20V/µs), e gli ingressi FET garantiscono
un'alta impedenza di ingresso, permettendo così eccellenti
caratteristiche di trasferimento del segnale.
Inoltre, il fatto che sono doppi li rende parecchio adatti per
configurazioni bilanciate, dal momento che entrambe le metà
condivideranno lo stesso stampo, e teoricamente saranno perciò
perfettamente bilanciati, qualunque cosa succeda. L'equilibrio
reale può non essere perfetto, ma è quasi quanto di meglio
c'è.
Non hanno utilizzato potenziometri meccanici qui - è tutto fatto usando almeno 4
controlli di rete a scala LM1792 della National Semiconductor.
Utilizzando le loro reti di resistenze tagliate al laser, la
precisione che ne risulta è quanto di meglio sia ottenibile,
perfino usando i più lodati potenziometri meccanici, come gli
Alps e i Noble.
Inoltre, non c'è usura, per cui la loro stabilità e la loro
precisione sono virtualmente costanti, cosa che nessun
potenziometro classico potrebbe mai avere.
I controlli sono elettrici e regolati dal telecomando, con la
lodevole eccezione del volume, che può essere comandato anche
dalla manopola montata in posizione centrale. La selezione della
sorgente è fatta mediante relays d'alta qualità, sigillati e
placcati oro, mentre dispositivi a stato solido forniscono la
necessaria logica. Molto high tech!
I connettori RCA Cinch sono tutti placcati d'oro (sì, perfino quelli per il video) ed i connettori XLR sono di elevata qualità. Nessun cablaggio all'interno, grazie, è tutto direttamente saldato con cavo a nastro usato solo quando strettamente necessario o più logico.
Il finale è una "bestia" pesante - e cos'altro potrebbe essere, con due
trasformatori toroidali, ognuno regolato a 550VA? Lo scambiatore
di calore montato centralmente è di gran lunga il più
impressionante che io abbia mai visto (e ne ho visti!) -
comunque, è un'unità separata, piena zeppa di transistor.
Buono come può essere, non prenderà troppa potenza per troppo
tempo. Fortunatamente, in modalità stereo, il finale fornisce
250 W per canale, che è una potenza che non molti diffusori sono
in grado di gestire, e Dio solo sa quale sarà la sua potenza
d'impulso, specialmente su basse impedenze.
E' probabile che sia infatti molto generosa, dato che ci sono due
blocchi distinti di filtraggio. Il primo utilizza condensatori di
nuova generazione Philips T-Power, che si dice filtrino meglio di
quelli classici - offrono infatti 2x10000 µF per canale, ogni
toroide alimentando una metà in modalità stereo.
Inoltre, sui moduli del circuito, ci sono 2 condensatori
addizionali da 10000 µF della Nichicon, che danno uno smoothing
locale. Tutti insieme, sono 80000 µF di filtraggio.
I connettori di ingresso sono placcati oro.
La tecnologia SMD è stata usata in ogni parte di entrambe le
unità, con classici componenti supplementari saldati solamente
dove era inevitabile; ciò è di buon augurio per
un'affidabilità ed una stabilità a lungo termine, ma anche per
il suono, visto le tracce del segnale sono estremamente ridotte
in lunghezza, diminuendo così le possibilità di raccogliere
interferenze o capacità parassita.
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Bene, con 250 W di potenza a
disposizione, cosa potremmo aspettarci se non un'eccellente
dinamica? Teniamo a mente che qui non c'è feedback totale, che generalmente produce una sensazione di finezza di grana (o assenza della stessa) e di assenza di durezze tipiche dei transistors.
I bassi sono particolarmente imponenti, nella loro tremenda spinta e vivacità.
Impartiscono sì autorità, ma mancano del controllo assoluto che
ho ascoltato altrove, sebbene ad un prezzo maggiore.
Non sono fuori controllo, fate attenzione, sembrano solamente un pò meno precisi di quello che potrebbero essere. Tuttavia, non capita spesso di sentire le mie JBL suonare dei bassi così tuonanti quando la musica lo richiede.
Questo comunque non va a scapito della gamma media e di quella alta. Entrambe sono molto pulite, molto a fuoco e con una grande ricchezza di dettagli, ma completamente lungi dall'essere cliniche. Ascoltando una "miscela di suoni", potete
riconoscere ogni strumento individualmente, ma mai dubiterete
della "buona salute" dell'intera scena musicale.
Sostituendo le JBL Ti600 con i
miei venerabili diffusori AR94, che recentemente sono stati
rinfrescati mettendo dei bordi in gomma dove la schiuma
utilizzata precedentemente si era volatilizzata ed installando
dei nuovi condensatori bipolari Sprague al posto degli originali
(anche se quest'ultimi ancora funzionano, 16 anni mi sono
sembrati sufficienti per procedere ad un cambio), l'immagine
tonale è cambiata leggermente. Le AR sono un carico più
difficile da pilotare, anche se non terribili come altri
diffusori (ad es, gli Yamaha NS-1000 e gli AR3a), ed hanno messo
alla prova il finale più delle JBL, che in generale si sono
comportate meglio.
Inoltre, sono di 3dB meno efficienti, che significa che ho avuto
bisogno di due volte la potenza per avere lo stesso livello di
pressione sonora.
Ho detto "cambiata" -
non molto, d'accordo, ma in maniera molto sottile, giusto sulla
soglia dell'essere distinguibile (e tenendo conto del differente
colore tonale proprio di ogni diffusore).
Le cose sono leggermente peggiorate nell'estrema gamma alta, non
malvagia, solo un pò meno rifinita. In effetti, mi aspettavo che
succedesse, come normalmente succede con amplificatori che hanno
un controllo dei diffusori non eccellente.
Da questo punto di vista, la mia esperienza mi dice che ampli con
un feedback piccolo (ad es, meno di 20 dB) vanno meglio se
rinforzati internamente con alimentazioni sostanziali. Il mio
Harman/Kardon 6550 (2x50W/8 ohms, 1994) è un buon esempio, anche
se non il migliore in assoluto - 14 dB (5:1) di feedback è tutto
quello che si prende per tenere la sua gamma alta quasi uniforme
da diffusore a diffusore.
A normali livelli d'ascolto, non
mi è potuta sfuggire la sensazione di avere a che fare con una
pantera semiaddomesticata - sempre veloce a rispondere e sempre
pronta a saltarti addosso.
E' come se sentissi l'energia di un gatto, controllata per il
momento, ma sempre presente, quasi senza limiti. Non proprio la
classe Krell, ma nemmeno troppo diversa.
La cosa più importante è che non si avverte la differenza della
scena sonora quando si ascolta a bassa potenza - praticamente, è
esattamente la stessa di quando si ascolta ad un volume tale da
fare tremare le finestre, solo a volume più basso. Senza dubbio
questa è una grossa virtù, che non è facile da ottenere ed è
confortante sapere di averla.
Mantiene completamente le
sfumature in maniera molto bella, nulla è trascurato o lasciato
al caso, ma non come se fosse una questione di ordine o di
principi di costruzione, ma piuttosto come se la musica fosse la
sola cosa importante.
I due sembrano far partire la musica, e quindi lasciare la stanza
e lasciarvi alla vostra musica. L'unica cosa che lo
contraddistingue dal meglio è che lascia la porta aperta, non la
chiude abbastanza come i "Big Boys".
Devo anche parlare dei disturbi di fondo del sistema, che sono
notevoli per non esserci affatto. Alzate il volume al massimo e
mettete le orecchie vicino ad un diffusore - se avete un vicinato
straordinariamente silenzioso, potreste essere capaci di udire
qualcosa che potrebbe essere un disturbo, che potrebbe proprio
provenire dai due.
Poi ricordatevi che state sentendo un disturbo ad una potenza di
250 W e ringraziate Dio che è solo un disturbo e non musica, o
avreste potuto essere un affresco sul muro opposto, probabilmente
con il vostro diffusore sovrapposto a voi, ottenendo così una
sublime fedeltà audio ed una completa simbiosi con il vostro
sistema ed il vostro ambiente. E, per amor del Cielo, non
dimenticate di abbassare il volume dopo questo test, o farete in
modo che i sogni di vostra suocera diventino realtà.
La scena sonora è molto ben integrata, qualcosa oltre quello che normalmente si ascolta, e meglio del solito per questo livello di prezzo. Il livello dei
dettagli è impressionante, ma mai invadente, senza traccia di
artificiale. La sensazione di essere presenti è molto meglio del
solito, perfino per questo prezzo.
Il silenzio dei due è veramente impressionante, grazie alla
notevole esperienza dei progettisti.
La velocità, spesso un problema con certi progetti con feedback
zero, non ha nessuna importanza qui - non c'è cosa che gli abbia
fatto provare, che non abbia saputo mantenere con facilità,
incluso alcuni sintetizzatori veloci, dove altri come
Electrocompaniet inciamperebbero. Così, è veloce come deve
esserlo.
La tolleranza ai carichi è
buona, ma ho sentito di meglio anche ad un prezzo inferiore. Ciò
non significa che è mediocre o carente, solo che non è buona
come altre. Sui miei sistemi ho percepito i cambi molto
difficilmente, ma con diffusori ancora più difficili, si
potrebbe notare più facilmente.
Probabilmente, un'alimentazione ancora maggiore, potrebbe
migliorare le cose, ma secondo me uno stadio d'uscita più
potente sarebbe la cosa migliore.
Le linee dei bassi, suppongo siano abbastanza tipiche di un
progetto a feeback zero. In qualche modo, non riescono mai a fare
quello che fanno in gamma media e alta. I loro bassi sono
generalmente potenti, ma mai abbastanza ben controllati come nei
progetti di feeback minimo. Non è che i bassi sono fuori
controllo, o che siano deboli - no, sono molto caldi, rotondi, e
molto sostanziosi - forse troppo.
Dei buoni bassi hanno bisogno di un pò di durezza per essere
credibili - credete a me, che picchiavo, scusate, suonavo la
batteria. E i prodotti della Thule, incluso questi, non son
all'altezza delle aspettative.
Amerete i loro bassi al primo ascolto, perfino dopo qualche ora;
ma dopo una settimana, un mese, un anno li marete ancora? Non ne
sono sicuro.
Tuttavia, il suono complessivo è molto seducente, non lo posso
negare, è chiaro, ben integrato e con molti dettagli, se la
registrazione li riporta.
Questo duo può suonare un pezzo
orchestrale con la stessa facilità e con più sicurezza
possibile un brano di rock'n'roll, o suonare della musica mistica
irlandese, o dipingere un coro dell'esercito russo che canta
"Kalinka". Ma suonate Enigma o Vangelis, con molti
bassi elettronici e naturali, ed avrete la sensazione che
qualcosa non è del tutto giusto, sebbene niente sia sbagliato.
Le cose potrebbero essere diverse se possedete una coppia di piccoli diffusori che attenuano la gamma bassa prima i quanto faccia un grosso diffusore da pavimento. Oppure, potreste avere dei diffusori un po' brillanti, caso nel quale quest'accoppiata Thule vi riportera' il tutto nel giusto equilibrio timbrico.
Allora, abbiamo un duo molto
versatile, molto ben fatto ad un prezzo sostanziale. Ha quello
che si richiede per esser nella sua classe di prezzo e vale il
denaro speso. Dei due, direi che il pre è sovrapprezzo, mentre
il finale ha un prezzo onesto per quello che dà.
La mia unica riserva riguarda i bassi, sembra che io parli sempre
insistentemente dei bassi della Thule, ma è quello che ci si
dovrebbe aspettare da un costruttore coerente e da un recensore
coerente.
Cambiare i cavi dei vostri diffusori porterà sicuramente qualche
cambiamento - esattamente come, rimane difficile dirlo se non
dopo aver provato. Anche i vostri diffusori faranno la loro
parte, così come l'ambiente d'ascolto.
Se volete una combinazione pre e finale versatile, ben costruito
e con una fattura di alta qualità, molto high tech e con un
suono veramente buono, fategli fare un giro di prova. Ma non
comprateli prima di averlo fatto - provate loro (e me).
© Copyright 2000 Dejan Veselinovic - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Gianluca Lozza
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