Bow Technologies Wazoo
Prodotto: amplificatore integrato Bow Tech. Wazoo
Produttore: Bow Technologies - Denmark
Prezzo approssimativo: 2300 dollari-Euro
Recensore: Dejan Veselinovic
Questo modello è qualcosa di quasi leggendario - tutti lo conoscono, potete vedere le sue foto regolarmente nelle riviste, ma, a quanto ne so, ben poche prove sono disponibili ("Stereophile", Febbraio 1999, p. 119-131). Bene, TNT-Audio vuol cambiare le cose!
Un po' di storia non guasta. Bow Technologies è il frutto della mente di Mr. Bo
Christensen, un architetto Danese. A metà degli anni '80 egli cominciò partecipando alla creazione di un'azienda che prese il nome Primare e che divenne ben presto molto nota se non altro per i suoi soprendenti progetti, successivamente copiati da altre industrie ben conosciute.
Comunque sia Mr. Christensen ebbe problemi con gli altri proprietari della Primare, vendette la sua quota e creò una nuova azienda, la Bow Technologies. Fin dall'inizio il loro obiettivo fu triplice - produrre elettroniche a stato solido con un suono valvolare, creare progetti sorprendenti e offrire un'altissima qualità. I prezzi sono un effetto collaterale.
Ora potrei descriverne l'aspetto, ma non voglio - guardatevi le foto e fatevi un'idea. L'estetica è una cosa personale. Può darsi che la prossima volta prenderanno qualcuno come Giugiaro o Bertone per curare il design.
Come visibile dalla figura, l'interno è straordinariamente pulito e dimostra chiaramente che il layout è stato molto curato.
La qualità della scheda madre è molto elevata e i blocchetti rossi che vedete sono condensatori al poliestere Wima, ben conosciuti come componenti di qualità.
Attorno a loro troverete due condensatori di grossa capacità, da 10000uF/40V, affiancati da altri 4 condensatori da 470uF/160V per canale. Sembrerebbe come se ognuno dei condensatori grandi fosse alimentato da un proprio raddrizzatore formato da quattro diodi d'alta potenza, mentre la sezione ad alta tensione ha
un suo proprio rettificatore sempre composto da componenti discreti che sembrerebbero essere diodi "fast recovery" Schottky.
Gli stadi d'amplificazione veri e propri sembrano molto semplici, utilizzando giusto 4 transistor Philips per piccoli segnali, un transistor Hitachi per il circuito di bias, e una coppia complementare di MOSFET di potenza Toshiba 2SK1530/2SJ201 (tutto questo per ogni canale). Senza il circuito elettrico, posso solo indovinare come il tutto sia connesso. sono tentato, veramente tentato, di fare un parallelo con l'ampli Hiraga...
Verso il retro dell'unità si trova un integrato NE5532, affiancato da due transistors per lato, e questo è tutto ciò che troverete per la "preamplificazione" (le virgolette perchè non sono ben sicuro di cosa questo circuito faccia - potrebbe essere un servo DC o qualcosa del genere). Sulla parte anteriore della scheda troverete l'elettronica necessaria per il controllo del potenziometro motorizzato Alps del volume. Questa sezione ha un'alimentazione propria con un piccolo trasformatore incapsulato, dato che è necessario che questa sia sempre alimentata per consentire il modo stand-by.
Nel mezzo troverete il massiccio trasformatore d'alimentazione, con avvolgimenti separati per ogni canale. Il componente è prodotto da Wiesser ed è dichiarato per 4x25V/5A, che gli dà una capacità di circa500VA - generoso per un ampli di questa potenza. È tremendamente pesante, lasciatemelo dire. Non capisco proprio perchè non abbiano utilizzato un toroidale.
Sul retro è presente l'interruttore generale, la presa IEC con fusibile, una presa remota, i connettori dorati WBT per i diffusori , 5 coppie di connettori d'ingresso RCA dorati, una coppia in uscita e due ingressi Canon XLR che raddoppiano l'ingresso RCA n.1 Non molto, ma abbastanza per molti. La funzione "Monitor" non è indicata così per usarla dovrete utilizzare l'ingresso Line 2.
Sul frontale troverete le due massicce manopole del volume e del selettore ingressi, con due piccoli pulsanti, uno per il tape monitor e l'altro per il modo stand-by.
Le pareti laterali del cabinet sono massicce alette di raffreddamento, dolcemente arrotondate in modo da eliminare qualsiasi possibilità di ferimento (o almeno così pensano!). Il dimensionamento è molto generoso e ciò è sempre un fattore positivo. A spanne la loro superficie radiante è superiore ai 7000 cm quadrati, ma dato che sono connesse al pannello frontale e al posteriore in realtà l'intero cabinet fa da enorme aletta di raffreddamento da ben più di un metro quadro.
E sono anche ben rifinite, tutte stondate - ma, Mr Christensen, mi sono comunque ferito. Come? Semplice, Stavo alzando l'ampli per metterlo su uno scaffale sopra la mia testa e mi si è incastrato un dito in mezzo alle alette, e così... bene, lo possiamo chiamare "Primo sangue" e spero che eventualmente lei possa rendermi ricco come Sly Stallone.
La qualità della fattura è molto alta, anche eccellente, ma non il massimo; ho visto di meglio a questo prezzo. Ancora, c'è un bel po' di cablaggio interno, che non è molto bello da vedere normalmente e a questo prezzo ancor meno. Invero il cablaggio è ordinato, ma altri, come Thule Audio (anche loro Danesi), hanno fatto di meglio. Comunque, malgrado questi difettucci, il Wazoo si presenta e dà la sensazione del componente di alta qualità che è.
All'inizio ho pensato che le enormi alette fossero sovradimensionate, tanto per scena, per abbagliare i meno esperti - i calcoli di massima danno un'area radiante di più di 7000 cm. quadri, abbastanza per un ampli da 150W/8 ohms. Comunque, dopo circa un'ora, questo modesto ampli da 50/90W su 8/4 ohms le teneva calde - non bollenti, solo calde, ci avreste potuto tenere la mano sopra quanto volevate senza paura di bruciarvi.
Questo in un giorno in cui la temperatura della mia stanza era di circa 21 C°. Il giorno dopo era più caldo e la stanza stava a 24-25 C°; a questo punto il Wazoo cominciava ad essere molto caldo - nota, ancora caldo, non bollente, ma ben più del giorno prima. Due cose da notare: la prima è che si scalda sia in stand-by che completamente funzionante in quanto in stand-by viene solo silenziata l'uscita ma l'ampli è perfettamente funzionante, la seconda è che, come molti classe A, il miglior modo per raffreddarlo è di farlo funzionare dato che in questo modo la potenza è dissipata più dal carico che dallo stadio d'uscita. Pur non essendo un classe A pura, è tuttavia un ampli con una corrente di polarizzazione molto alta, verso la classe A (Otala insegna!(1)).
Ancora, se vivete in un clima caldo, cercate di essere sicuri di avere la possibilità di rinfrescarlo bene durante i caldi giorni d'estate.
Realmente, l'ampli sembra scomparire, svanire nell'aria fine e lasciarvi a godere del resto. se è il dettaglio che volete, con il Wazoo ne farete il pieno ; se volete un suono caldo, quasi corporeo, il Wazoo ve ne fornirà in abbondanza. Quello che non farà è il fornire una falsa luce, quella particolare lucentezza che molti ampli a transistor tendono a proiettare, alcuni più altri meno. Non c'è il suono tagliente del transistor, ma neanche il falso roll off sulle alte tipico di alcuni ampli a valvole.
Garantisco che sarete stupiti da cosa i vostri diffusori, anche se modesti, sono capaci di fare. Ho avuto anche altri ampli buoni sotto questo aspetto, ma questo è di gran lunga il migliore. E non sceglie i diffusori - esso spremerà il meglio da componenti economici come quelli del mio sistema piccolo, i JBL CM62, da componenti medi come le mie JBL Ti600, lasciando soli diffusori relativamente costosi (al loro tempo), come i miei recentemente restaurati AR94.
Con tutta quella roba non dovrebbe essere una sorpresa che questo ampli può suonare forte. Quando gli viene richiesto di far questo egli fa una delle cose più difficili da fare per qualsiasi amplificatore, a qualsiasi prezzo - suona esattamente come quando suona piano solo più forte. Normalmente la risposta timbrica degli ampli cambia, anche se di poco, con il volume, ma in questo caso, anche con le prove più dure, non sono riuscito a rilevare nessuna differenza oltre al cambiamento di volume (naturalmente tenendo conto le differenze di risposta dell'orecchio rispetto al volume d'ascolto).
E il suono è ancora molto generoso, grande, senza difetti. Ancora nessun abbaglio, nessuna asprezza solo musica e sempre più musica. Tutto questo con le JBL Ti600, che sono oggetti ottimi e abbastanza efficienti (91dB/1W/1m).
Ho quindi provato con le AR94, che sono un carico più difficile e sono 3 dB meno efficienti, il che significa che per lo stesso volume acustico richiedono una potenza elettrica doppia. Bene, il Wazoo le ha pilotate fino a livelli "frantuma orecchie" senza alcun problema, con la stessa qualità sonora. Era tanto tempo che non sentivo una performance del genere dalle AR e l'ultima volta era con un oggetto che costava circa il doppio.
Il palcoscenico ricreato da questo ampli è per molte vie molto emozionante e seducente. Probabilmente la parte più emozionante è l'aspetto tridimensionale - il palcoscenico ha un eccellente prospettiva sonora sia frontalmente che in profondità. Devo dire che i progettisti sanno realmente quello che fanno e come farlo. Per avere di meglio dovreste pagare molto di più, tipo Audio Research o Mark Levinson.
Per esempio, ho suonato la traccia uno di Hevia, "Busindre reel", più e più volte, meravigliandomi della disposizione degli strumenti e degli artisti. E una traccia quasi scordata di un gruppo Olandese(?) chiamato Golden Earring, "Radar Love", è rinata. Non avevo mai pensato che questo pezzo fosse ben registrato, ma il Wazoo mi ha meravigliato. E il CD, "MCMXC a. D." degli Enigma ha assunto un'ambienza completamente nuova - non era accentuato o cambiato, semplicemente offriva molto di più del solito. Kitaro semplicemente risplende con quest'oggetto.
Questo vale anche connettendo al Wazoo diffusori molto economici, come i JBL CM62, che, a dispetto della grande differenza di prezzo, il nostro riesce a far suonare con una classe superiore. È un effetto misterioso.
Dato che nulla è perfetto, il Wazoo ha anche i suoi difetti. È stato progettato per emulare il suono delle valvole ed egli arriva molto vicino al suo obiettivo, molto di più di qualsiasi altro oggetto a stato solido che io abbia sentito, e ne ho sentiti abbastanza negli ultimi trent'anni. Potrei dibattere con questa logica ma, alla fin fine, è una questione di gusti. Il Wazoo usa MOSFET, e non può sfuggire a molte delle caratteristiche dei classici stadi d'uscita a MOSFET, più o meno presenti quasi sempre (comunque, guardate anche la recensione su TNT del integrato AM Audio da 100W).
Semplicemente manca un po' di energia bruta, quel qualcosa di animale che serve con certi tipi di musica. mi riferisco alla capacità in basso - in tutta onestà, non posso dire che manchi di bassi ma sono così puliti che in certi casi suonano irreali. Ho suonato la batteria a mio tempo e so come suona. Il Wazoo non arriva a rifarla proprio precisa. I bassi li ha ma è un basso dolce, rotondo e molto gentile, così che sembra più una rappresentazione addolcita della realtà.
Enigma è un buon esempio in questo caso. Guadagna molta ambienza e chiarezza mentre perde qualcosa della vibrante energia in basso che aveva, risultando qualcosa di più calmo di quel che era. Ancora molto godibile, naturalmente, ma più tranquillo. Cose simili accadono con Hevia, e anche con Zucchero ("If Not Tonight") - le chitarre vengono fuori molto bene, ma la sezione batteria perde qualcosa del suo peso. Ascoltando un po' di heavy rock, coem i Led Zeppelin, non potrete non notare che la parte bassa dello spettro, pur essendo presente, è più leggera che nella realtà.
Ora, mi lamento sempre della prestazione sui bassi dei mosfet, quindi ho fatto delle controprove per vedere se la mia sensazione fosse giusta. Ho ricollegato il mio sub attivo JBL Sub10 con il suo ampli interno da 100W alle mie JBL Ti600, qualcosa che non avevo mai sentito il bisogno di fare. Appena fatto, con il controllo del volume sul sub a ore 10, non è accaduto molto. Ma dopo un po' le cose hanno cominciato a funzionare. Ho finito con il controllo del volume tra le 11 e le 12 per avere un suono corretto alle mie orecchie.
Dopo ho risentito tutto il repertorio con, prima, il molto più economico H/K 6550, anche lui da 50W/8 ohms, ed avevo un basso strabordante, sebbene con la necessaria potenza e ritmo. Quindi ho provato lo Yamaha AX592, il mio riferimento per i prodotti consumer, i bassi erano ancora strabordanti, e questo ampli è conosciuto per avere una risposta non molto estesa agli estremi.
Alla fin fine mi chiedo sempre - sarei disposto a spendere la cifra necessaria per questo oggetto?
Realmente non lo so, dipende.
Ha molte virtù, troppe per farne una lista qui. Gli amanti delle valvole probabilmente lo ameranno, dato il suono simile ma con il maggior controllo dello stato solido e senza il critico trasformatore d'uscita (elettricamente qualsiasi trasformatore è un oggetto critico anche se realizzato in Giappone con 11 chili di argento puro, dato che è comunque un insieme di compromessi). Anche i fan della musica classica e operistica lo gradiranno e con buona ragione - non molti ampli possono creare un palcoscenico così ampio e definito. Pochi avranno un suono così rifinito e saranno quelli che quasi sicuramente costeranno molto di più
MA nel caso della musica moderna, tutta questa classe qualche volta non serve. L'Heavy metal non deve essere levigato, deve essere selvaggio. Le percussioni devono essere disordinate, dure e dirompenti. E il Wazoo non fa tutto questo molto bene.
L'altro problema che ho con questo ampli e 'che mi ricorda molto l'Electrocompaniet EC-2, anche lui da 50W/8 ohms, ma a circa un po più della metà del prezzo. Quel modello aveva gli stessi problemi di velocità ma non perdeva nulla sul basso.
Alla fin fine mi sembra che il Wazoo sia caro, parzialmente per un certo overengineering. Mi riferisco al cabinet - Capisco che è buona cosa avere una grossa alettatura e una bella estetica, ma credo anche che sia stato speso troppo per quest'aspetto. Anche se i componenti utilizzati sono di buona qualità un giretto fra i cataloghi mi ha convinto che comunque non costano molto e certamente non abbastanza per giustificare questo prezzo. Dall'altra parte c'è il lavoro di sviluppo, il marketing, ecc.
Quindi, se ascoltate la classica o altri generi con un grande contenuto ambientale, questo potrebbe essere ciò che fa per voi - il suo nome "High Resolution" è pienamente giustificato. Ma ascoltate anche l'Electrocompaniet EC-2, potreste risparmiare un bel po' di soldi. L'EC-2 non è proprio come il Wazoo, ma la differenza è terribilmente sottile.
Se siete interessati più da tipi di musica più moderna, specialmente quelli con bassi potenti, non penso che quest'oggetto faccia per voi. Provate l'EC-2, ha un basso più realistico ed un'immagine 3d quasi altrettanto buona, ma a circa la metà del prezzo. Se volete sangue, sudore e lacrime, comprate anche un subwoofer attivo e avrete comunque risparmiato soldi.
Ringrazio di cuore i ragazzi di Radix di Belgrado per il prestito di questo oggetto.
* * *
(1) Nei primi anni settanta, il Prof. Dr. Matti Otala (con Jan Lohstroh, entrambi della Philips) pubblicò un articolo in IEEE, nel quale egli identificava la Transient Intermodulation Distortion e i suoi meccanismi, e proponeva un ampli di potenza a stato solido con zero TIM, bassa controreazione (20dB, o 10:1, a quel tempo 60dB, o 1000:1 era la norma), banda larga (1 MHz), alto slew rate (100V/uS) da 25/50W su 8/4 ohms. L'ampli inoltre aveva una polarizzazione molto alta, in classe A fino a 2,9/5,8W in 4/8 ohms (600mA), producendo molto calore ma dei suoni meravigliosi. Quel progetto fu, più tardi, commercializzato dalla Norvegese Electrocompaniet che usò una topologia circuitale derivata da quella del circuito originale.
Credetemi, mi costruii un ampli basato su questi schemi e fui idiota abbastanza da vendermelo qualche tempo dopo. Fortunatamente ho ancora una paio di circuiti stampati, così magari uno di questi giorni....
Nel mio prossimo flashback vi parlerò della creazione dell'universo - ebbene sì sono MOLTO vecchio, pensate che ho lavorato anche con i transistor al Germanio.
© 2000 Copyright Dejan V. Veselinovic - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Giovanni Aste
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