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Diffusori JMLab Chorus 707

Tecnologia, Look e Prezzo in armonia - ma, ...

[English version]

Prodotto: Diffusore bookshelf Chorus 707
Produttore: JM Lab - Francia
Numero di serie: 10A000 109, 10A000 110
Prezzo approssimativo: 350 Euro
Recensore: Dejan V. Veselinovic
Data recensione: Marzo 2001

[JM Labs Chorus 707 Bookshelf Speakers]

Abbiamo già visto su TNT dei diffusori JMLab, e precisamente il modello Tantal 505 (vedi la recensione). Nel frattempo, quella serie è uscita di produzione, e la JMLab/Focal, una delle aziende audio più conosciute di Francia, ha sostituito quella e la migliore delle vecchie con una, che ha chiamato Chorus. Questa serie comprende un totale di 10 modelli, incluso le unità per l'home theater ed un subwoofer attivo. Il modello oggetto di questa recensione è il terzo dal basso, il loro diffusore bookshelf più grande, e ci sono tre modelli da pavimento al di sopra di questo.

Descrizione

Il modello Chorus 707 è un diffusore a due vie equipaggiato con un mid/woofer da 178 mm e un tweeter da 25 mm , proprietario JMLab, a cupola invertita in titanio e terminato da un rifasatore. Il mid/woofer utilizza quella che JMLab chiama tecnologia dei "poliglass", riferendosi al rivestimento del cono, che consiste in microscopiche particelle di vetro. Il produttore afferma che ciò aumenta la rigidità del cono aggiungendo pochissimo al suo peso; il risultato finale è un cono più rigido ma ancora leggero, meno incline alla rottura.

La risposta è data a 54-22.000 Hz +/- 3dB, con il crossover a 2.400 Hz. L'efficienza è di 91.5 dB/1W/1m, mentre l'impedenza nominale è di 8 Ohms con un'impedenza minima di 3.6 Ohms; la potenza raccomandata è di 25-80W, con la potenza massima fissata a 100W.

Le dimensioni sono piuttosto generose per gli standard correnti, che sembrano preferire diffusori veramente piccoli; le misure sono 490x230x310 mm (HxLxP), per un peso di 10.2 kg. Il che ci permette di ipotizzare un volume effettivo di circa 22.5 litri, un volume onesto, che fa pensare ad una ragionevole estensione dei bassi nelle stanze più piccole. [Rear View of the Chorus 707]

Il condotto reflex è fortunatamente sul pannello frontale, il che riduce i problemi di posizionamento con le pareti posteriori, senza comunque risolverli. È un grosso tubo in plastica, secondo me ben progettato. Sul retro, troverete due paia di morsetti placcati oro, che permettono quindi il biwiring ed il biamping, se le emozioni e le finanze ve lo permettono. Le finiture disponibili sono nero, ciliegio e "calvados", essendo, di fatto, tutte viniliche. In ogni caso, devo dire che la qualità della finitura è veramente eccezionale per questa classe di prezzo, e penso che sareste in difficoltà a trovare di meglio, per ottenere il quale dovete pagare molto di più.

L'unica cosa che tradisce le sue origini relativamente modeste è la griglia frontale asportabile, che è montata su un telaio in plastica. Non mi ispirava molta fiducia, così le ho tolte tutte e due e ho fatto tutte le prove senza (chi sto prendendo in giro, lo faccio sempre e comunque :-)).

Sul retro, troverete due coppie di morsetti, connessi insieme; ciò permette il biwiring o il biamping. I morsetti sono di buona qualità commerciale, e sono in grado di accettare cavi di grosso calibro; io non ho avuto problemi con i van den Hul 352 Hybrid (5,5 mm di diametro).

Siccome i diffusori sono stati tirati fuori nuovi di zecca dall'imballo, li ho lasciati suonare per una settimana, circa 110 ore, prima di sedermi a fare un ascolto serio.

Microdinamica

Dopo sei giorni di rodaggio, il beneficio era udibile soprattutto nella sfera della microdinamica. Stranamente, mentre la maggior parte dei diffusori tende ad essere stridula prima dell'assestamento, il 707 non si è dimostrato tale, infatti era un po' sordo, non tanto per l'uscita degli alti, ma piuttosto per una mancanza di fuoco. Effetto che dopo 4-5 giorni era sparito, ma io ho preferito aspettare un giorno in più, non si sa mai!

Nonostante le sue dimensioni relativamente modeste, questo diffusore ha un basso pulito ed abbastanza profondo. Anche se non eccezionali per le sue dimensioni, i bassi sono puliti e ben definiti, molto soddisfacenti per le stanze più piccole, tipo 18-20 metri quadri. Il condotto è sul frontale, il che lo rende meno sensibile al posizionamento, ma comunque io raccomanderei di tenerlo a non meno di 30 cm dalla parete, se poi sono 50 cm è ancora meglio.

La gamma di presenze è ben rappresentata, con un dettaglio buono anche se non eccezionale come si ha con le più piccole Dynaudio (che comunque costano quattro volte di più). Sono presenti un buon numero di dettagli, ma l'immagine sonora è un po' piatta, mancando di profondità, ed anche in maniera abbastanza notevole. [Chorus Titanium Inverted Dome Tweeter]

Gli alti sono ben estesi, senza effetti frizzanti, tantomeno dovuti a stridore, sfortunatamente così tipici nei moderni diffusori budget che usano cupole al titanio. Monsieur Mahul dimostra qui la sua bravura producendo una gamma alta pulita, estesa e ben bilanciata, con cui si potrebbe convivere a lungo senza rimpianti.

Ma voi dovete sempre sapere che state ascoltando un diffusore relativamente piccolo, non vi vengano dubbi, (cosa che i piccoli Dynaudio sono riusciti ad evitare benissimo.) Comunque, in sè per sè questa non è una cosa spregevole, visto che la maggior parte dei diffusori si comporta in questo modo, è solo che sono stato viziato dalle minuscole Contour 1.1, che rappresentano l'eccezione e non la regola.

Macrodinamica

Aumentate il volume ed il bilanciamento generale cambierà un po', spostandosi verso il basso. Cosa che poi non è molto evidente, ma è abbastanza per essere notata, probabilmente a causa di una certa impazienza del driver dei bassi. È come se stesse solo aspettando di essere lasciato andare. Credo che ai più giovani tra di noi questo piacerà molto.

Il driver degli alti rimane tranquillo, non importa cosa ascoltate, fino, naturalmente, alla sua potenza massima permessa. Sorprendentemente, almeno per me, mantiene il suo carattere di base anche a volume molto alto, sebbene incontri qualche difficoltà quando si avvicina al massimo delle sue capacità di controllo della potenza (power handling).

Mentre in generale rimane composto, la mancanza della profondità nell'immagine sonora è ancora lì, ed è soggettivamente più evidente che a basso volume (il che, naturalmente, è questione di una carenza dell'udito umano, non certo del diffusore).

La situazione migliora con il biwiring, non troppo, ma abbastanza. Ho provato ad arrangiare anche una sorta di biamping, utilizzando il mio Yamaha AX592 come l'altro ampli, e cambiandolo con il vecchio H/K 6550. Come sempre, il biamping migliora le cose ed io mi sento di raccomandarlo, ma mi chiedo quante persone compreranno due ampli per diffusori di questo range di prezzo. Dato che lo Yamaha di per sè costa quanto i diffusori, non molte io credo.

In generale

Ammetto di essermi sentito in imbarazzo con questi diffusori. Semplicemente non so come descriverli. Non fanno niente di sbagliato, ma nemmeno non fanno niente particolarmente bene. Non sono colorati, e questo è un difetto al punto che non riesco a capire il loro carattere. Ma non sono neanche insipidi, né smorti. Non sono estremamente lineari, ma nemmeno non lineari. Sono efficienti, e possono suonare forte se necessario, ma non si otterrà nessun guadagno dal loudness e si perderà meno rispetto ad altri progetti della stessa classe di prezzo.

Possono lavorare bene con diversi impianti - il mio vecchio H/K 6550 non ha avuto alcun problema a pilotare questi diffusori, così come lo Yamaha AX592 non ha mostrato segni di stress, conservando fondamentalmente il loro modo di interpretare la musica.

Ma questi diffusori non hanno un carattere proprio, non hanno niente di sbagliato, ma nemmeno fanno qualcosa talmente bene da essere ricordato. Manca la profondità dell'immagine sonora, dove per esempio i B&W DM602, che hanno più o meno le stesse dimensioni ma anche un prezzo decisamente più alto, eccellono. Così,....

Conclusione

Io penso che questi diffusori si possano apprezzare, ma non amare veramente. La loro mancanza di carattere mi porta a credere che i progettisti, nella ricerca di ottenere la neutralità, abbiano buttato via con l'acqua sporca anche il bambino.

Potete ascoltarli per molte ore senza fatica, ma non abbiate fretta di chiedere di più. Come diffusori background poco appariscenti, potrebbero essere ottimi per caffè e piccoli ristoranti, ma non per un ascolto serio. Sono infatti diffusori molto strani, senza personalità. Suppongo che il suonare privi di personalità senza che suonino insipidi sia una conquista tecnica, ma non riesco a vederne la ragione.

JMLab può fare di meglio.

© Copyright 2001 Dejan Veselinovic - http://www.tnt-audio.com

Traduzione: Gianluca Lozza - HTML Editing: Scott Faller

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