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Liuteria della Tuscia Liuto 40

Torna dal passato il TQWT

Prodotto: Liuto 40 - diffusore monovia in TQWT
Costruttore: Liuteria della Tuscia di B. Fazzini - Via Biga di Castro 9 - VITERBO
Tel. 0347/1402138 - E-mail: bonavia@isa.it
Prezzo: L. 4.950.000 la coppia

L'accoppiata triodo-largabanda è ormai un inarrestabile trend di mercato e la grande corsa al ripescaggio di vecchie tecniche e progetti dell'audio dell'Età dell'Oro non accenna ad arrestarsi. In questo filone, per accontentare le esigenze di amplificazioni valvolari di bassa potenza, sono da collocare i diffusori questa volta in prova.

La costruzione

Le Liuto 40 sono dei diffusori ancora definibili mini tower monomembrana ad efficienza medio-alta. Entrano in casa in punta di piedi, (si fa per dire, visto il peso della cassa di legno che li conteneva entrambi), con discrezione e buon gusto estetico, con delle dimensioni assolutamente non traumatiche ed una finitura di rilievo. Sono prodotte dalla Liuteria della Tuscia di Bruno Fazzini, collaboratore di Fedeltà del Suono, che ha deciso di affacciarsi su questo mercato con una linea di diffusori a differente configurazione, da pavimento e da stand, ma con una destinazione preferenziale: dar voce alle valvole.

Vediamo un attimo la loro costruzione: misurano una altezza di 98cm. per un frontale di soli 20cm. ed una profondità di 35cm., pertanto l'impegno di spazio non supera di molto quello di un minidiffusore convenzionale con relativo stand.
E questo già potrebbe tranquillizzare chi conosce i diffusori monovia solo tramite gli imponenti ingombri dei Lowther, (che prometto solennemente di non nominare più invano in questo articolo).
I lati della cassa sono ricoperti da pannelli in noce nazionale ben lavorati, mentre frontale, lato superiore e posteriore più base di appoggio sono interamente ricoperti di similpelle nera di ottima qualità.

Il driver è il ben noto full-range ATD da 13cm. con cono e sospensione in carta, molto apprezzato da chi si occupa di autocostruzione nel campo dei larga-banda. Basti dare un'occhiata alla nostra mailing-list per vedere quanto sono numerosi quelli che si stanno cimentando con questo driver e con questo tipo di caricamento del mobile per *dar voce*, a sistemi valvolari di bassissime potenze, anch'essi molto spesso autocostruiti, all'insegna del massimo risultato con la minima spesa.

La Liuteria della Tuscia ha customizzato l'ATD con una ogiva rifasatrice in legno. L'altoparlante montato sulle casse in prova era la versione normale ma, come mi ha comunicato il costruttore, è già stato sostituito, nella produzione in corso, con un modello identico ma con il cestello in alluminio pressofuso più rigido e smorzato che dovrebbe certamente migliorare le prestazioni. La scelta del 13cm. è azzeccata, anzi quasi obbligata: volendo restare nel campo dei monomembrana dal prezzo abbordabile, salire con la misura del diametro va necessariamente a compromettere la gamma medio-alta che, nella maggioranza dei casi, è il punto di forza di questo tipo di diffusori.

Trovandosi davanti al problema del carico da adottare per rinforzare la gamma bassa, Fazzini ha scelto la configurazione TQWT o TQWP che dir si voglia (rispettivamente Tapered Quarter Wave Tube o Pipe), una configurazione derivante dalla Voight Pipe, ideata negli anni '30 dal progettista della Lowther Paul Voight, ripiegata però su se stessa, che provvede all'emissione di una gamma bassa compatibile con la alta efficienza del cono.
Alla base del frontale l'apertura del condotto di accordo TQWT ed il logo aziendale su una piastrina di ottone. Esattamente alle spalle, molto vicini a terra, 2 morsetti dorati di qualità. Il cablaggio interno utilizza cavo Van den Hull, per l'occasione isolato acusticamente.

La prova d'ascolto

Prometto che nel descrivere il suono delle Liuto 40 non userò mai la parola personalità: ho l'impressione che serva troppo spesso a dire senza dire, a nascondere qualcosa. Io preferisco la via diretta.
Diciamo subito che le Liuto 40 qualche difetto ce l'hanno, il diffusore perfetto non lo ho ancora ascoltato :-), ma possono contare anche su dei punti di forza: la scelta da parte dell'ipotetico acquirente, pertanto, verrà fatta solo in funzione, una volta messi sulla bilancia pregi e difetti, del diverso peso specifico che, nelle convinzioni e nelle esigenze di ognuno, essi rappresentano.

Da qui la necessità assoluta di non comprare a scatola chiusa ma dopo assennate prove e magari qualche confronto, cosa che comunque, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, vale per ogni acquisto di materiale hi-fi.

La loro sensibilità consentono l'uso delle Liuto 40 con ampli anche di potenze moto basse, specie quando questa caratteristica implica anche raffinatezza e *morbidezza*.
La loro caratteristica di spicco l'ho comunque riscontrata nella prestazione micro-dinamica, specie a volume moderato: timbrica corretta, chiarezza e pulizia della gamma media, viva e vitale. Se invece si cercano livelli di ascolto più alti si rischia di rovinare tutto, data la loro tendenza, insita nella loro filosofia progettuale, ad impastare un po'il suono.
La gamma alta è estesa in maniera molto soddisfacente per un monovia, quasi inaspettata ma il naturale roll-off sull'estremo alto comporta una lieve perdita di luminosità e dettaglio tridimensionale del palcoscenico, che comunque resta ampio e abbastanza profondo, aiutato in questo dalla contenutissima larghezza del pannello frontale.
Problemi seri invece si incontrano andando in basso. Si inciampa subito in un pronunciato avvallamento nella fascia centrale del registro grave. L' estremo basso invece, quello favorito dal tipo di caricamento scelto, è ben udibile, esteso e presente, specie in sale sufficientemente grandi per evidenziarlo, ma soffre di una leggera mancanza di controllo e dà quasi l' impressione che arrivi un attimo più tardi del dovuto.

Consigli d'uso

Vedo bene le Liuto 40 in un ambiente sufficientemente ampio e ben curato acusticamente, che non abbia problemi di stazionarie, con alle spalle una amplificazione a valvole di grande qualità, anche di piccola potenza, ben interfacciato con sorgenti e complementi.
Come cavo di potenza ho usato, senza riscontrare differenze sostanziali, il nostro FFRC e l'ART Millennium 3000.
Nel loro posizionamento in ambiente va impiegata la massima cura: le Liuto sono per questo parametro fra i più sensibili diffusori che abbia mai provato! Ho trovato buona una posizione a 80cm dalla parete di fondo e 130cm da quelle laterali con una distanza fra loro di circa 180cm.
Sweet spots per l'ascolto invece ne ho individuati due: uno al vertice esatto del triangolo equilatero che privilegia l'ascolto della gamma media ed uno un metro e mezzo più indietro, posto in cui il rinforzo della gamma bassa dato dal TQWT è più udibile.

In conclusione: date loro in pasto piccoli ensemble di musica acustica e vocale di ogni genere: si comporteranno bene e vi mostreranno quello che sanno fare meglio. Se invece pretendete masse orchestrali correttamente ricostruite nel salone di casa vostra o vi va di *sparare* a tutta birra qualche rockettaro, allora no, non vi seguiranno più e si dimostreranno inadeguate.

Un neo è rappresentato dal prezzo che, non volendo comunque giudicare il lavoro altrui, mi sembra piuttosto elevato, anche se, ordinandole direttamente si ottiene uno sconto del 20%. Sarebbe forse una buona idea farne una versione entry-level per chi volesse avvicinarsi a questo *mondo a parte* dei monovia, lasciando il noce nazionale ed le finiture lussuose a vantaggio di una onesta verniciatura. La curiosità della prova potrebbe essere più stimolata, in questo modo.

© Copyright 1999 Mimmo Cacciapaglia - http://www.tnt-audio.com

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