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Manger Zerobox 109

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[English version]

Prodotto: Manger Zerobox 109 - diffusori bookshelf
Costruttore: Manger - Germania
Prezzo approx.: 3.250 Euro (nero satin) - 3.600 Euro (legno) - (per coppia, esclusa IVA e spedizione)
Reperibilità: direttamente dal Costruttore
Recensore: Lucio Cadeddu
Recensito: Luglio 2001

[Manger Zerobox 109]

Essendo dei fedeli lettori di TNT-Audio, saprete già quasi tutto su Manger ed il rivoluzionario trasduttore largabanda MSW. Ne abbiamo parlato nel reportage dallo scorso Top Audio di Milano ed in una interessante Intervista con Daniela Manger, ingegnere responsabile del progetto. Di conseguenza, mi perdonerete se cercherò di risparmiare spazio e banda, evitando di raccontarvi un'altra volta tutto ciò che concerne il trasduttore Manger ed il principio sul quale si basa. Per i dettagli, vi consiglio di leggere la citata intervista e visitare il sito ufficiale (in inglese e tedesco).
Personalmente, ritengo questi altoparlanti il più concreto e rivoluzionario approccio al problema della trasduzione elettroacustica, qualcosa di veramente innovativo e tecnologicamente avanzato.
L'altoparlante Manger è un vero driver largabanda, visto che la sua risposta in frequenza si estende da 80 fino a 33.000 Hz (!!!), disponibile sia come unità principale (associato a dei subwoofers) nei diffusori Manger, sia come unità sciolta per autocostruttori in vena di provare un approccio inconsueto alla trasduzione "largabanda", radicalmente diverso dal solito Lowther e compagnia.
Esiste, in pratica, un solo modello di altoparlante Manger MSW, in due varianti: magneti tradizionali e neodimio. Ciò che cambia è la sensibilità, che nel secondo caso sale a 90 db/w/m.

Caratteristiche tecniche, costruzione e finitura

Il diffusore in prova, il Manger ZeroBox 109, è il più piccolo diffusore di casa Manger, dotato di una singola unità largabanda MSW "aiutata" sotto i 140 Hz da un woofer Scanspeak realizzato su specifiche Manger. Il cabinet "ZeroBox" (il nome viene dalla accanita eliminazione di tutte le risonanze proprie del mobile) ospita i due drivers in sospensione pneumatica, una tipologia di caricamento molto in voga negli anni '70 e via via rimpiazzata, specie nei diffusori di dimensioni medio-piccole, dal più efficiente bass reflex.
La risposta in basso garantita da questo caricamento dovrebbe offrire, in teoria, un calo più dolce rispetto al reflex. In ogni caso, Manger dichiara di arrivare a 40 Hz a -3 dB.
Queste le caratteristiche salienti del diffusore Manger ZeroBox 109:

Il diffusore Manger Zerobox 109 è stato posizionato su un supporto di 55 cm di altezza, in modo tale da avere il centro dell'unità largabanda esattamente in asse con l'orecchio dell'ascoltatore seduto. Questa disposizione è quella ideale. L'altezza del supporto varia, ovviamente, a seconda dell'altezza della posizione d'ascolto e, quindi, delle orecchie dell'ascoltatore.

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[Manger Zerobox 109 - finitura in legno]

L'esperienza d'ascolto di questo diffusore, in realtà dell'altoparlante Manger, visto che svolge la maggior parte del "lavoro", è di quelle che di primo acchitto lasciano spiazzati. Probabilmente, trattandosi di un altoparlante largabanda, ci si aspetta un suono simile ad altri noti trasduttori di questo genere. Ebbene, cercherò di spiegarvi perchè e quanto questo Manger si discosti da tutto ciò che potete aver ascoltato sinora.

Intanto, cercate di dimenticarvi il suono dei largabanda in stile Lowther e compagnia, perchè qui l'approccio è totalmente e radicalmente diverso. L'altoparlante Manger è morbido, dolce e caldo in un modo così marcato che a primo ascolto lascia interdetti.
L'asprezza non fa parte del patrimonio genetico di questo altoparlante, né in gamma media né in gamma alta. Dovendo immaginare il "materiale" del quale i suoni emessi da questo driver sono costituiti, direi senz'altro...morbidissimo velluto nero. Qualcosa di molto caldo ed avvolgente, morbido e carezzevole, sostanzialmente e decisamente scuro.
Dove sta la novità, direte voi, ci sono tanti diffusori che suonano così! Sbagliato, il "calore" in gamma medio-alta del Manger è qualcosa di molto, molto diverso da quello prodotto da un tweeter attenuato in gamma altissima. Qui non c'è alcuna attenuazione, le frequenze in gamma alta ci sono tutte, non c'è alcun roll-off o "arrotondamento". Semplicemente, il suono arriva con una dolcezza sconosciuta alla gran parte dei tweeters tradizionali.
Per questa ragione, ad evitare fraintendimenti, dirò che si tratta di un suono morbido anzichè caldo, visto che questo secondo aggettivo viene spesso riferito ad altoparlanti con una decisa attenuazione della gamma alta.
È un tipo di suono assolutamente non affaticante, lo si può ascoltare per ore ed ore senza provare alcuna forma di fatica d'ascolto e senza perdere in realismo e ricchezza di dettagli sonori.

Durante gli ascolti ho invitato un amico audiofilo a darmi un secondo parere su questa prestazione così inusuale. Quando è entrato in sala d'ascolto, l'impianto stava suonando, a volume basso, "Isn't she lovely" di Stevie Wonder, interpretata da Livingston Taylor (disco Chesky, eccellente incisione). Nel brano, Livingston Taylor fischietta il motivetto sopra gli accordi di chitarra. Dopo i convenevoli, l'invitato mi chiede se per caso ci fosse qualcuno in casa che stesse fischiettando....dopo un po' di sconcerto, si accorge che quel "qualcuno" era proprio Livingston Taylor riprodotto dai diffusori Manger ZeroBox 109.
Il realismo della riproduzione era, effettivamente, molto alto. Quando un impianto riesce ad ingannare il nostro orecchio facendogli credere di assistere ad un evento reale anzichè riprodotto significa che la naturalezza è a livelli molto elevati. Merito dell'impianto, certo, ma grande merito anche dei Manger ZeroBox 109.
Con le voci, l'unità Manger si esalta e quella sensazione di avere il cantante in sala d'ascolto si ripete più volte anche con dischi non esattamente audiophile. Ad esempio, straordinaria la performance con Gerardina Trovato che duetta con Andrea Bocelli. Sul difficile ed intricato terreno delle sibilanti, le Manger 109 scivolano con eleganza, esibendo una naturalezza a tratti sconcertante.

Scendendo verso la gamma bassa e medio-bassa l'unità Manger continua a comportarsi col suo ineffabile aplomb, esibendo morbidità sinuose e vivacità insospettabili. Sotto i 140 Hz entra in "ballo" il woofer Scanspeak.
Ora, è evidente che la scelta della sospensione pneumatica è stata obbligata dal tentativo di preservare le buone performances dell'unità Manger proprio dal punto di vista della risposta ai transienti. Il trucco riesce però solo in parte, visto che la gamma bassa appare morbida come dovrebbe essere (considerata l'impostazione del resto della gamma audio) ma la velocità è latitante, specie sotto i 100 Hz, dove il woofer esibisce un comportanto strano, un po' confuso e fuori controllo. Considerando che si tratta di una sospensione pneumatica, la cosa è piuttosto inconsueta.
La risposta in frequenza dichiarata, ad orecchio (e coi soliti dischi test) appare realistica ed i 40 Hz a -3dB sembrano esserci tutti. Però, mentre da una sospensione pneumatica ci si aspetterebbe un calo molto dolce e progressivo verso le frequenze più basse (rispetto ad un accordo reflex) il woofer delle Manger crolla verticalmente e già i 30 Hz risultano molto attenuati tanto da lasciar solo intuire i pedali più gravi dell'organo a canne. Permane forte la sensazione che due woofers più piccoli avrebbero potuto fare meglio, almeno in termini di velocità.

Micro e macro dinamica

Prima di cominciare con l'analisi del comportamento dinamico di questo diffusore, voglio ricordare e sottolineare che la pressione sonora massima che è in grado di esprimere è 104 dB ad 1 metro di distanza. Questo significa che, in un ambiente grande, con una posizione d'ascolto lontana qualche metro dai diffusori, si arriva ad ottenere picchi massimi di 100 dB o giù di lì. Se questo sia sufficiente o meno lo lascio decidere a voi, visto che in materia di pressione sonora i miei gusti sono piuttosto diversi da quelli di moltissimi audiofili, tenendo conto che non è raro imbattersi in persone che dichiarano di ascoltare "ad alto volume" con un paio di watt e diffusori da 90 dB di sensibilità (o meno).
Personalmente, ritengo assolutamente insufficiente una pressione sonora (massima, sia chiaro) di 100 dB per riprodurre con realismo la violenza di una rock band o di un assolo di batteria. Ma, ripeto, prima di trarre delle conclusioni, sarebbe meglio conoscere se stessi ed il proprio modo di ascoltare. Per questa ragione è necessario disporre di un fonometro. Se, come moltissimi audiofili, avete problemi di vicinato o detestate l'alto volume, probabilmente in casa vostra non supererete mai neppure i 90 dB di picco e quindi potreste ritenere la massima pressione sonora riproducibile da queste Manger persino eccessiva.

Avendo fatto questa doverosa premessa, cercherò di spiegarvi il comportamento dinamico di questi diffusori. L'unità largabanda Manger è estremamente veloce (ha un tempo di salita inferiore a quello di un CD!) ma la sua naturale mancanza di aggressività lo fa apparire più lento, talvolta sornione. È un fenomeno molto strano al quale occorre fare un po' di abitudine.
Questi diffusori possono, in realtà, produrre un buon impatto (specie sui bassi) ma non dovete aspettarvi violenza bruta, perchè non saranno in grado di darvela. La loro performance sarà sempre estremamente dolce e morbida, pimpante quando necessario, ma mai aggressiva. Tutta questa dolcezza fa sì che con i generi musicali più aggressivi (rock elettrico, metal etc), manchi completamente quella dose di cattiveria che secondo me è necessaria.
Ad esempio, la versione live di "Shès got the jack" (da AC/DC "Live") sembra suonata da una band di bluesmen sdentati ed in pensione da tempo :-)
Stesso discorso per musica elettronica in stile Prodigy, Morcheeba, Tricky, Chemical Brothers e simili. Coi diffusori Manger queste sembrano bands di ragazzini educati ed annoiati :-)
Tuttavia, i Manger ZeroBox 109 si riscattano ampiamente con la classica ed il jazz (specie con piccoli ensemble) dove possono esprimere liberamente il loro innato senso di realismo. Anche con le grandi orchestre se la cavano egregiamente, non aspettatevi i colpi di timpano o grancassa da far tremare le mutande :-) ma c'è tutto quel che serve per rendere giustizia anche alle partiture più "allegre" (Respighi, Berlioz, Holst etc.).
Dal punto di vista della microdinamica, l'unità Manger si conferma capace di ottime prestazioni, riuscendo ad estrarre dal segnale musicale tutte le più minute variazioni, offrendovele poi con il consueto guanto di velluto.

Immagine e soundstage

L'unità largabanda Manger sembra essere piuttosto sensibile al posizionamento, in particolare al cosiddetto "toe-in" ovvero l'angolazione del diffusore verso il punto d'ascolto. Piccole variazioni e spostamenti possono produrre grandi differenze, in termini di risposta in frequenza e di ampiezza e precisione dell'immagine virtuale riprodotta.
Ad esempio, una angolazione eccessiva verso il punto d'ascolto produce un forte calo dell'emissione in alta frequenza, compromettendo ariosità e palcoscenico sonoro.
In sostanza, tutto ciò equivale a dire che coi diffusori Manger - come con tutti i "fuoriclasse" - è necessaria una grande attenzione nella ricerca del cosiddetto "sweet spot", di quel posizionamento magico che consente un buon compromesso tra apertura e profondità del soundstage, con buona messa a fuoco dei dettagli nella scena.
Dalle varie prove che ho fatto direi che l'altoparlante Manger deve essere in asse con le orecchie dell'ascoltatore o leggermente al di sopra di esso. In questo modo si ottiene una scena accettabile anche dal punto di vista dell'altezza.
Una volta trovato il buon compromesso, queste Manger ZeroBox 109 sono capaci di sparire alla vista (questo è il vero senso del nome "ZeroBox"), costruendo un palcoscenico sonoro ampio, preciso ed estremamente realistico. Ancora una volta, il carattere estremamente naturale di questi diffusori rende l'esperienza d'ascolto assolutamente rilassante.
Così, dal punto di vista dell'immagine, non vi sentirete istigati nella ricerca di quel dettaglio nascosto o nel tentativo di mettere a fuoco quel particolare strumento. Sarete in grado invece di godere di una presentazione scenica corretta, molto realistica, specie con piccoli ensemble, con un notevole senso di "partecipazione" all'evento musicale che le buone incisioni sono in grado di dare.
Le peggiori incisioni, invece, quelle completamente sbagliate dal punto di vista della ricostruzione "prospettica" del palcoscenico sonoro, vengono messe alla berlina con grande facilità da questi diffusori. D'altra parte, questi ZeroBox 109 sono stati pensati come monitors da studio, quindi strumenti capaci di analisi spietate anche nel dominio del tempo (e quindi dell'immagine tridimensionale).

Qualche consiglio

Alla Manger suggeriscono di utilizzare cavi per diffusori QED Qudos. La scelta mi ha lasciato molto perplesso, visto che si tratta di conduttori ottimi in impianti entry-entry-level ma assolutamente inadeguati in un sistema degno di ospitare diffusori così particolari e raffinati.
Io consiglierei, decisamente, la scelta di partners migliori. Ad esempio, i modelli top di gamma di Van den Hul o Supra oppure ancora qualche cavo in argento puro, per non esasperare il carattere già morbidoso e caldo di questi diffusori.

I Manger ZeroBox 109 sono bookshelf di taglia grossa, pesanti ed ingombranti. Questo significa che la scelta del supporto deve essere fatta a ragion veduta. Io vedrei bene qualcosa di ben robusto, dal "piede" piuttosto largo e solido e di altezza compresa tra i 45 ed i 60 cm. Le punte sono caldamente consigliate.
Per quanto riguarda gli amplificatori, Manger suggerisce di utilizzare apparecchi molto veloci, quindi la scelta a stato solido è quasi obbligata. Non consiglierei neppure al peggiore dei miei nemici un ampli a valvole con pochi watt ed il carattere dolce ed "old style". Il matrimonio con le Manger sarebbe, elettricamente e sonicamente, disastroso.
Da non dimenticare che si tratta di un diffusore dall'impedenza piuttosto bassa, infatti la dicitura "4 Ohm nominali" sta a significare che in qualche porzione dello spettro si può andare anche al di sotto di tale valore.
La sensibilità, poi, non è elevatissima, anzi. Questi diffusori hanno bisogno di buone quantità di watt per muoversi a dovere.
Se avete intenzione di utilizzarli vicino ad un televisore....occhio!!! Esiste una versione coi magneti schermati, ma quella "normale" (che ho avuto in prova) produce un campo magnetico molto forte, capace di disturbare le immagini sul video anche a distanze non proprio contenutissime.

Lamentele

Costruzione e finitura.
La mia coppia in prova aveva la finitura nera satinata (vedasi foto in apertura d'articolo), un look molto "pro" che, unito al nero dei drivers, le rende benvenute in un ambiente arredato in stile ultramoderno (o in un negozio di pompe funebri :-)), ma trattasi di deciso pugno in un occhio in mezzo ad un arredamento di altro genere. Molto più universale la finitura in vero legno, che però costa di più.
Inoltre, la finitura nera non gradisce le impronte digitali e basta poco per farle apparire vecchie e sporche, se si considera che attraggono la polvere come una calamita. La qualità della costruzione è solo buona, considerando il prezzo. Va precisato tuttavia che il mio commento è da riferire al campione in prova che è risultato esser passato di mano varie volte prima di giungere in redazione.

Suono.
Da amare o odiare senza mezzi termini. Questi diffusori sono così diversi dal resto della concorrenza che è veramente arduo riuscire a confrontarli. Il loro suono è un'esperienza unica, nel bene e nel male. Molti audiofili le troveranno irresistibili, altri insopportabili. Raramente mi è capitata una coppia di diffusori in grado di suscitare reazioni così contrastanti.
Gusti personali a parte, trovo i Manger ZeroBox 109 assolutamente interessanti per il jazz, la classica ed il pop leggero. Non mi sento di raccomandarli agli ascoltatori di rock, hip-hop, dub, D & B etc. Semplicemente, mancano della aggressività necessaria per questi generi musicali.
La massima pressione sonora ottenibile è assolutamente inadatta, secondo il mio gusto personale, per la riproduzione domestica di musica elettrificata ad alto contenuto energetico. Per capire questo punto, però - e ribadisco - è necessario capirsi sui numeri. Per questa ragione vi serve un fonometro, anche economico, come il RadioShack Digital SPL meter che ho recensito qualche tempo fa qui su TNT-Audio.

Infine, questa tecnologia rivoluzionaria non è assolutamente economica. Considerando IVA e trasporto, si arriva facilmente ad oltre 4.000 Euro la coppia (circa 8 milioni della vecchia lira). Per questa cifra mi paiono inadeguati, ad esempio, il cabinet in medium density da 19 mm e la sua finitura in nero satinato.
All'estero, poi, il discorso prezzo potrebbe farsi ancora più serio. Pensate che una coppia di Thiel CS 3.6 (giganteschi e blasonati diffusori da pavimento con drivers proprietari), in vendita in Italia ad oltre 16 milioni la coppia, costa, nel paese d'origine (USA), quanto una coppia di Manger ZeroBox 109 costa qui in Europa.

Conclusioni

L'altoparlante Manger è una rivoluzione. Se desiderate sperimenare qualcosa di veramente innovativo, completamente e radicalmente diverso dal resto, non potete evitare di andare ad ascoltare questi diffusori.
Probabilmente non è il diffusore "per tutti", anzi certamente richiede un ascolto più critico ed attento, ma quando doveste riuscire a sintonizzarvi sulla loro "lunghezza d'onda" sarà difficile non esserne rapiti.

Manger realizza anche un interessante disco test che ho avuto modo di ascoltare. Potete leggere la recensione qui su TNT-Audio.

I prodotti Manger non sono attualmente distribuiti in Italia ma possono essere acquistati direttamente presso la Manger, anche via Internet. Per maggiori informazioni: E-mail manger-msw@t-online.de (in inglese o tedesco).

© Copyright 2001 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

Commento del Costruttore

Un grande ringraziamento alla redazione di TNT-Audio ed a Lucio Cadeddu in particolare per la sua eccellente recensione dei nostri diffusori MANGER Zerobox 109.
Lucio ha messo in evidenza, ed in modo accurato, l'eccellenza e la capacità del nostro diffusore nel creare una nuova esperienza d'ascolto.
Gli audiofili devono essere pronti per un vero "shock" la prima volta che ascoltano l'unità Manger. Sono lontani i giorni della "fatica d'ascolto" e dei fastidi causati dalla gamma medio-alta...in particolar modo per gli amanti della Classica, del jazz o del pop leggero i diffusori Manger sono il cancello d'ingresso per il paradiso audio.

Vorrei inoltre puntualizzare qualcosa circa la risposta in gamma bassa delle Manger ZeroBox 109. Come scritto nella recensione, i 109 sono dei diffusori bookshelf la cui risposta in basso, come in tutti i bookshelf di tali dimensioni, può risultare carente con certi tipi di Musica. Per questi generi musicali dei diffusori con un basso accentuato sarebbero molto più adatti.
Per loro natura i bookshelf (monitor, in questo caso) non possono produrre il livello di risposta in gamma bassa di un diffusore da pavimento visto che le leggi della Fisica non lo consentono. Ma questo va bene, perchè ciò che la maggior parte dei diffusori grandi non può fare, è creare un'immagine realistica come il nostro ZeroBox 109!
Questa è una delle ragioni che hanno reso così ben accetti i bookshelf presso gli audiofili in questi anni. Sebbene la risposta in basso dei nostri ZeroBox 109 può essere considerata eccellente rispetto agli standards attuali ed ampiamente soddisfacente per una gran varietà di generi musicali, molti audiofili le hanno accoppiate con un subwoofer in modo da ottenere il meglio delle due soluzioni: l'immagine creata da un diffusore di piccole dimensioni con il basso di un grosso sistema da pavimento, il tutto ad un prezzo molto abbordabile.

Incoraggiamo gli appassionati particolarmente attenti alla qualità della riproduzione delle voci ad andare ad ascoltare una coppia di Manger ZeroBox 109, facendo attenzione a ciò che il nostro driver largabanda riesce a fare. Il livello di realismo e di trasparenza sarà scioccante anche per l'audiofilo più smaliziato. Lucio l'ha scritto nel modo migliore possibile "Il trasduttore Manger è una rivoluzione".
Daniela Manger, Ingegnere capo, e lo staff di Manger Products.

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