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Mission 750 LE

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Per celebrare il suo 25esimo anniversario la Mission ha lanciato i nuovi diffusori bookshelf 750 Limited Edition.
Solo 7000 coppie di queste fantastiche sculture saranno disponibili poi la produzione sarà interrotta.
La 750 è una cassa completamente nuova il cui progetto non si basa su alcun diffusore Mission preesistente. è un piccolo ma pesante diffusore da stand, rifinito in rosewood o nero e nient'affatto simile ad una Sonus Faber Extrema (questa è pur sempre una rivista italiana, quindi devo rendere onore a chi mi ospita...:-) ).
Gli altoparlanti sono un woofer da 13 cm in Aerogel ed un tweeter con cupola in seta, esattamente come gli altri diffusori della serie 75.
I connettori per il biwiring sono massicciamente placcati in oro e lo sbocco del reflex è posizionato posteriormente, rendendo il posizionamento a parete estremamente sconsigliabile.
La sensibilità è di 86 dB/W @ 1m e l'impedenza nominale è di 6 Ohms, un carico piuttosto facile.
La Mission 750 LE appare molto attraente e il prezzo di circa 460 $ le rende ancora più appetibili, facendole diventare degli oggetti da possedere assolutamente.
In olandese abbiamo un'espressione per esprimere questo concetto ed è hebbeding che, tradotto grossolanamente equivarrebbe a *qualcosa da avere*, il che spiega tutto.

Possedere un diffusore è una cosa, guardarlo è un'altra. Guardarla e innamorartene è una terza cosa. E ascoltarla e trovarla di tuo piacimento è una quarta cosa, per parafrasare Vincent Vega.
Così ho messo le Mission 750 LE su degli stands Atacama SE-24 e collegate al mio sistema di riferimento attuale, costituito da un lettore CD Marantz CD 17, il mio integrato preferito, il Marantz PM 17 ed il miglior (secondo me) giradischi budget-conscious: il Project 6.1.

Il suono di queste casse è dinamico, piuttosto dettagliato sui medi e sugli alti e con una ragionevole quantità di basse frequenze, sebbene scendano meno e con meno controllo delle meravigliose Quad 10L.
Le critiche che gli possiamo muovere sono riferibili alla ricostruzione prospettica che rimane un po' incollata ai mobili delle casse, piuttosto che aprirsi ed espandersi oltre le dimensioni fisiche della cassa.
Inoltre osservo una certa mancanza di trasparenza ed una leggera enfasi delle alte frequenze: un chiaro caso di suono troppo hifi ma ricordiamoci che la Mission è una Azienda commerciale!
Con le punte interposte tra diffusori e stands l'accoppiata suona un po' troppo aggressiva per i miei gusti ma con l'utilizzo dei FoculPods (piedini smorzanti, NdT) la riproduzione migliora parecchio.
Non lo ritengo il miglior suono in assoluto ma apprezzabile e sicuramente godibile.

La domanda è: chi è l'acquirente delle 750 LE?
La risposta non è semplice. Certo non l'audiofilo iperfissato né il melomane visto che a mio parere con gli stessi soldi si possono acquistare casse che suonano meglio (si parla bene delle B&W 602 e 603, ad esempio).
Non è neppure l'amante dell'Home Theater poichè le piccole Mission sono, ehm, troppo piccole.
Neppure l'acquirente casuale di hifi commerciale e consumer poichè come *quantità* queste casse non impressionano in relazione al prezzo.
Io credo che questi diffusori andranno al tipo di audiofili che acquistano anche sistemi come i LifeStyle, basandosi molto sull'estetica dei prodotti HiFi e forse interesseranno anche ad una piccola schiera di aspiranti possessori di Sonus Faber.
Mi chiedo se non fosse questo che la Mission aveva proprio in mente.

© Copyright 1997 Werner Ogiers - http://www.tnt-audio.com

Traduzione Lucio Cadeddu

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