Diffusori RMB 22/3

[Diffusori RMB 22/3]

Andare oltre le apparenze

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Nome prodotto: Diffusori RMB 22/3
Produttore: RMB Loudspeakers - UK
Costo: 1850 UKP (Convertitore) - (il prezzo può variare)
Recensore: Andy Norman - TNT UK
Data recensione: Ottobre 2016
Traduzione a cura di: Stefano Miniero

Introduzione

La RMB è una piccola azienda Britannica che produce esclusivamente diffusori. Il mio collega Mike Cox aveva già recensito in dettaglio il loro modello 40/4, a Febbraio dello scorso anno. Il modello 22/3 ne rappresenta il fratello minore, progettato avendo in mente gli stessi obiettivi, ma orientato ad una fascia di prezzo sensibilmente inferiore.

Ecco di seguito le specifiche ufficiali della RMB:

Il modello 22/3 viene presentato come perfettamente adeguato ad ambienti di piccole dimensioni ed amplificatori valvolari di ridotta potenza. Inoltre, la RMB è disponibile ad effettuare dimostrazioni presso i potenziali clienti.

Bene, la stanza piccola la avevo pure, ma purtroppo non disponevo di alcun amplificatore a valvole. Quindi ho collegato le RMB al mio solito integrato Cambridge Audio 801A, e come sorgente ho usato un netbook collegato ad un Marantz SA-KI Lite (usato come DAC).

Cosa vi viene fornito

I diffusori, fortunatamente, appaiono piuttosto leggeri da trasportare, per cui l'installazione non rappresenta un problema. Ma dove gli RMB22 si distinguono, è nella loro inusuale concezione. Gli altoparlanti sono posizionati su un pannello inclinato, che proietta il suono al di sopra della posizione d'ascolto, eccezion fatta per il basso, che viene rinforzato tramite un doppio raccordo, con relative aperture sul pannello inferiore. I cabinet sono sollevati da terra con dei piedini integrati nel mobile stesso. Come potete leggere nelle specifiche riportate sopra, la RMB consiglia un posizionamento a ridosso della parete posteriore, senza orientare i diffusori verso il punto d'ascolto. Questo tipo di posizionamento rinforza la gamma bassa ma, contrariamente alle attese, questa porzione dello spettro audio non finisce per predominare sulle altre.

Le due unità per il medio-basso sono disposte fianco a fianco, con il tweeter al centro e posizionato più in alto. Mi sarei aspettato che una simile configurazione potesse compromettere l'immagine stereofonica, ma in realtà non è accaduto. D'altro canto, non sembra nemmeno estendere i limiti dell'area d'ascolto ideale, cosa che pure sarebbe stata possibile. Sospetto, tuttavia, che tale configurazione sia la principale responsabile dell'immagine ampia e proiettata in avanti, emersa durante tutte le sessioni d'ascolto. L'efficienza di questi diffusori è piuttosto elevata. Le specifiche parlano di 89dB, e questo mi è sembrato un dato realistico, come conferma la facilità con cui l'amplificatore è riuscito a pilotarli anche a volumi elevati, senza mostrare alcun segno di sofferenza.

I cabinet sono realizzati in compensato, con finitura laccata, e sono dotati di griglie para-polvere nere, che si innestano su piccoli magneti posti sul pannello frontale. Quella che sembra essere solo una striscia decorativa, sotto al pannello inclinato, è in realtà il bordo stratificato del compensato stesso. Sono disponibili finiture in vari colori traslucidi su legno. Sebbene il livello della lavorazione sia ottimo, e la finitura superficiale ben stesa, visivamente il legno non appare così decorativo come quello di altri diffusori in questa fascia di prezzo. Dal momento che quelli in recensione erano esemplari di pre-produzione, la RMB ha introdotto un paio di piccole modifiche al progetto, che è quindi leggermente diverso. Gli altoparlanti sono ora incassati nel pannello, soluzione che conferisce ai diffusori un aspetto più ordinato. Inoltre, i magneti che tengono le griglie para-polvere in posizione sono ora di dimensioni maggiori, assicurando in tal modo maggior stabilità alle griglie stesse (il sistema precedente non era in effetti il massimo, da questo punto di vista).

I terminali per i cavi, invece, sono di dimensioni inferiori a quelli solitamente usati nei diffusori in questa fascia di prezzo. La RMB, tuttavia, lo ammette nelle note di presentazione accluse ai diffusori, dichiarando però che sono stati progettati in modo specifico per accordarsi con la saldatura in argento del cablaggio interno, ottimizzando in tal modo il suono.

[I diffusori RMB 22/3 in posizione]

All'ascolto

Il primo album ascoltato è stato “Continuum”, di John Mayer. Quest'album mi piace per la sua solida scrittura e per le fantastiche sonorità delle chitarre. Sin dall'inizio, gli RMB mi sono sembrati diversi dai diffusori cui sono abituato. La presentazione è decisamente d'impatto e proiettata verso l'ascoltatore. Il cantato di Mayer è leggermente asciutto ed il basso suona molto teso. Appare immediatamente chiaro che questi sono diffusori che suonano in modo impressionante. Volevo esplorare ulteriormente la resa del basso, per cui sono passato a “Graceland”, di Paul Simon. La traccia che dà il titolo all'album inizia piano, prima che il basso inizi a dare il ritmo, che poi mantiene fino alla fine del brano. Con questi RMB, il basso risulta molto facile da isolare e seguire separatamente. L'estensione in basso è sorprendente, considerate le dimensioni relativamente piccole degli altoparlanti, nonché la leggerezza della struttura del cabinet.

Rimanendo in ambito folk-rock, ma passando a qualcosa di più recente, ho messo l'album “Every Kingdom”, di Ben Howard. In questo album, le chitarre hanno tonalità molto dolci, in qualche modo simili a quelle di Paul Simon, ma suonate più nello stile di John Martyn. L'impressione che ho avuto, ad esempio nel brano Sweet Pine, era che la chitarra suonasse in modo leggermente più dolce, rispetto a quanto ricordassi. Le voci erano ulteriormente proiettate in avanti, con i cantanti che sembravano materializzarsi al centro della stanza. Le singole voci nei cori erano chiaramente riconoscibili, e la solida struttura di basso e batteria davvero impressionante.

In seguito, ho ascoltato l'album “Surfacing” di Sarah McLachlan. La seconda traccia, intitolata “I Love You”, inizia con una linea di basso sintetizzata che scende davvero molto in frequenza, e può rappresentare una durissima sfida per molti diffusori. In questo caso, nonostante qualche rimbombo, gli RMB lo hanno riprodotto in modo piuttosto naturale, mentre le voci vi si appoggiavano sopra delicatamente. Si tratta di una presentazione decisamente piacevole.

Proseguendo con le voci femminili, sono passato a Mary Chapin Carpenter. Gli arrangiamenti, relativamente scarni, sembravano fatti apposta per questi diffusori ma il cantato, al contrario, mi è sembrato leggermente meno arioso del solito, almeno rispetto a quello dei miei Ushers Be 718. Inoltre, mi è parso che mancasse anche un pizzico di vitalità alle chitarre. In definitiva, ho avuto l'impressione che si innescasse qualche risonanza dovuta all'ambiente, o almeno in una misura maggiore del solito, poiché le voci sembravano a tratti rimbombare leggermente, rendendo un po' più difficile individuarne i dettagli più minuti. Dopo, ho voluto provare la mia traccia preferita di Diana Krall, Narrow Daylight. Anche in questo caso, l'immagine era più estesa di quanto ricordassi, ma sembrava esserci qualche risonanza nell'area delle voci, presumibilmente dovuta all'interazione tra il mio ambiente di ascolto e la particolare emissione di questi diffusori. Al contrario, la chitarra acustica registrata in questo brano era finemente articolata. Il doppio basso su cui si regge l'intera traccia era immanente e timbricamente corretto, sebbene leggermente attenuato nell'ottava più bassa.

A questo punto, volevo sentire come sarebbero state rese le registrazioni di pianoforte. La “velocità” è uno degli obiettivi dichiarati di questo progetto e gli attacchi delle note di piano ne sono un'ottima cartina di tornasole. Alcune delle registrazioni di Keith Jarrett hanno messo in luce la capacità di questi diffusori di andare dritto al cuore della musica. Mi è piaciuto molto, ad esempio, l'album del celebre concerto di Colonia, dove i ritmi scanditi dalla mano sinistra erano netti e martellanti, mentre le variazioni della dinamica emergevano perfettamente, rendendo il suono estremamente coinvolgente.

Ho ascoltato anche l'album “Deep River”, di Joanna McGregor ed Andy Sheppard, che ha ulteriormente confermato quanto la resa del pianoforte sia eccellente, con questi diffusori. La colonna sonora di “Drowning by Numbers”, di Michael Nyman, ha messo in luce una notevole naturalezza nella resa degli archi, con appena un lieve accenno di “freddezza”. Con la musica rock, nel caso specifico “My California”, di Beth Hart ed il classico “August and Everything After”, dei Counting Crows, la dinamica conferisce alla presentazione una notevole potenza, mentre l'immagine appare ben estesa e decisamente proiettata verso l'ascoltatore.

Conclusioni

Ho sempre avuto la certezza che i diffusori, tra tutti i componenti, fossero quello che maggiormente infuenza il suono di un sistema Hi-Fi. Gli RMB sono una concreta dimostrazione di questo paradigma. Il mio sistema, con questi diffusori, suona in modo molto diverso da come suona con i miei diffusori abituali. Anche il loro aspetto è decisamente inusuale e, per come la vedo io, li penalizza sensibilmente, escludendo alcuni dei potenziali clienti in questa fascia di prezzo. Ma il suono è di gran lunga migliore di quanto il loro aspetto farebbe pensare.

I 22/3 hanno una buona efficienza e gestiscono benissimo la dinamica. La gamma bassa appare corposa e profonda, per un diffusore relativamente piccolo, anche se non è certo la più dettagliata. A volte, l'immagine tende ad apparire quasi sparata “in faccia”, almeno con alcune registrazioni, che possono suonare in modo leggermente rimbombante nella gamma media. Sospetto però che questa non sia una caratteristica propria dei diffusori, ma dipenda dalla loro interazione con la stanza, dovuta alla particolare struttura del cabinet. Soprattutto, sebbene l'impressione all'ascolto sia di una qualità molto elevata, sembrano diffusori in qualche modo particolari, che tendono a favorire la presenza e la velocità, rispetto alla rotondità ed alla finezza.

So dall'articolo di Mike che gli RMB hanno fatto una ottima figura alle mostre Hi-Fi, nel Regno Unito. Secondo me, dovreste dar loro un'opportunità ed ascoltarne una coppia; Il mio consiglio, quindi, è di approfittare di questa opportunità offerta dalla RMB.

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