Prodotto: Diffusori Rossini Improved
Produttore: AM Audio - Italia
Prezzo approssimativo: Lit 9.900.000 (5.000 euro)
Recensore: Stefano Monteferri
Recensito: Marzo 2001
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L'occasione di tornare a parlare di questi diffusori a torre, che fanno parte della serie top della gamma AM Audio e si presentano quali oggetti piuttosto importanti per dimensioni ed impegno economico, è data dall'introduzione della nuovissima versione denominata "Improved". A guardarle distrattamente, con la griglia montata, sembrerebbe che nulla sia cambiato, ma così non è. Gli interventi effettuati sono infatti piuttosto numerosi e di entità niente affatto trascurabile. Vediamo quali sono ed in che misura questi abbiano contribuito a modificare il carattere dei già validissimi Rossini.
Il mobile, apparentemente identico al precedente, è stato oggetto di un significativo intervento finalizzato ad irrigidirne la struttura. All'interno dei diffusori è infatti possibile osservare come, nei punti critici, siano stati introdotti diversi listelli di rinforzo in legno, a formare una particolare struttura che, come già osservato nel corso della prova delle nuove Rubini, costituisce anche una base di appoggio per la parte posteriore dei woofer, sulla quale gli stessi, una volta fissati nella propria sede utilizzando le viti, premono fortemente tramite l'interposizione di appositi distanziali in gomma. Un ulteriore punto di scarico delle vibrazioni, quindi, che va ad aggiungersi alla consueta flangia di fissaggio degli altoparlanti sul pannello frontale.
Cambiano i woofer utilizzati, realizzati in copolimero trasparente (in luogo del precedente di colore nero), sospensione rovesciata in gomma butilica e cestello in lega di magnesio. Tale componente, sempre prodotto dalla Seas su specifiche AM Audio, è siglato T17RC4Y-AM, risulta decisamente più rigido del precedente, e promette prestazioni migliori in gamma bassa e media. Il tweeter è invece rimasto il solito prestigioso Dynaudio Esotar, un componente eccellente che non ha certo bisogno di presentazioni.
Le diverse caratteristiche dei sei woofer utilizzati (tre per diffusore), hanno comportato la necessità di rivedere in toto il filtro X-over che, come consuetudine della casa, vede interessata esclusivamente la sezione alti, in quanto i woofer non subiscono alcun tipo trattamento, ed in pratica "vedono" direttamente l'amplificatore di potenza.
Dicevamo del nuovo filtro, che si presenta ancora più semplificato rispetto al precedente: si passa infatti da 12 dB a 6 dB per ottava (resta in pratica un solo condensatore!), con un punto di intervento collocato più in basso del precedente. In sostanza, i woofer utilizzati salgono meno in frequenza rispetto ai precedenti, ed il tweeter si fa carico di riprodurre la gamma di frequenze lasciata scoperta.
L'accordo reflex è stato completamente rivisto, col risultato che la lunghezza del tubo passa dagli originari 3,5 (in pratica lo spessore del pannello frontale) agli attuali 17 cm., con un'incremento di oltre 13 cm. (!).
Nel corso dei quasi due anni trascorsi dall'epoca della mia recensione dei primi Rossini, diverse persone mi hanno scritto chiedendo lumi, ed in qualche caso criticandomi, circa le mie considerazioni riguardo alla gamma bassa di questi diffusori a torre. Allora infatti, devo dire anche un po' in controtendenza, la giudicai non adeguatamente estesa, soprattutto considerate le dimensioni e la classe di appartenenza degli stessi.
Ebbene, a quanti ritengono che allora avessi torto, consiglio spassionatamente di andare ad ascoltare questa nuova versione Improved, che finalmente è in grado di riprodurre frequenze attorno ai 30 Hz e farvi tremare le gambe senza sforzo apparente. I nuovi altoparlanti si rivelano infatti, in gamma bassa, decisamente migliori dei precedenti, ed è semplicemente improponibile il confronto con la precedente versione per solidità e immanenza!
Sorprende positivamente il modo in cui i Rossini Improved risultano in grado di coniugare estensione, articolazione e controllo, senza mai la minima traccia di sbavature o allungamenti artificiosi, con una prestazione migliore di quella, già molto buona, a suo tempo espressa dalla prima versione. Inoltre, scompare quella particolare caratterizzazione che, a tratti, poteva indurre nell'ascoltatore la sensazione di un basso eccessivamente nervoso.
Il miglioramento in gamma media è piuttosto evidente, soprattutto in termini di pulizia ed intelligibilità. A questo ritengo concorrano una serie di fattori, quali gli interventi di irrigidimento ai quali è stato sottoposto il mobile, che tendeva sporadicamente ad entrare in risonanza nel corso della riproduzione delle voci/strumenti ad alto volume, con conseguenti lievi colorazioni e sottolineature del suono (anche se devo riconoscere che, in taluni casi, queste aggiungevano in un certo modo emozione alla riproduzione - penso agli assoli di tromba o sax).
C'è anche poi da considerare che l'eccellente tweeter Dynaudio Esotar interviene ora in una gamma di frequenze che, in precedenza, veniva riprodotte dai woofer, ed è una gamma nella quale evidentemente risulta ancora in grado di esprimersi al meglio. A questo proposito, vale la pena di sottolineare come, secondo la filosofia di progetto cara ad AM Audio, la scelta di utilizzare componenti per la gamma bassa non filtrati, se da un lato dovrebbe presentare vantaggi quali un percorso del segnale più breve ed una maggiore velocità e pulizia nei transienti, costringe in pratica il tweeter ad adattarsi alle caratteristiche dei partner, e limiti un po' la possibilità di adottare componenti altrimenti interessanti, in quanto non adatti ad operare in assenza di filtro.
In sostanza, considerato che con i precedenti altoparlanti non sarebbe stato possibile farlo, per poter intervenire con l'obiettivo di migliorare un progetto già particolarmente valido, alla AM Audio sono stati costretti ad attendere l'immissione sul mercato di un altoparlante di diverse caratteristiche e migliore qualità musicale, ma che tuttavia risultasse idoneo, pur con lievi aggiustamenti, all'utilizzo in assenza di filtro.
La gamma medioalta viene riprodotta con estrema precisione, e si ha la sensazione di maggiore omogeneità, coerenza e spessore rispetto al vecchio modello. Questo credo sia dovuto alle nuove caratteristiche del filtro passivo utilizzato, che evidentemente, grazie alla frequenza di taglio più bassa ed alla pendenza più blanda (accostando il dito alla cupola lo si sente vibrare allegramente, cosa che col vecchio modello non avveniva), consente al tweeter di esprimere meglio le proprie qualità. Non si notano invece differenze di rilievo in gamma altissima, dove la prestazione resta eccellente al pari del vecchio modello. Ariosità ed accuratezza di eccellente livello, quindi.
La macro-dinamica generale trae beneficio dalla ritrovata immanenza in gamma bassa, specie ascoltando strumenti quali l'organo o i timpani, mentre si ha la sensazione di una più composta (ed ampiamente prevedibile, considerate le modifiche apportate) prestazione in gamma media, che si mantiene comunque di elevato livello. Resta eccellente la micro-dinamica, dove la qualità dei trasduttori utilizzati e le scelte progettuali e costruttive adottate ricoprono un ruolo predominante. La restituzione del dettaglio è infatti particolarmente accurata anche a volume molto basso, grazie anche al livello di trasparenza espresso dal sistema, invero molto elevato.
La ricostruzione dell'immagine virtuale è, al pari del modello precedente, fonte di sicure soddisfazioni: focalizzata, ariosa, stabile e precisa, davvero eccellente, considerato che non si tratta propriamente di una coppia di "pulci" da supporto ma di "bestie" dal peso prossimo ai 60Kg cadauna!
In sostanza, al di là delle analisi puntuali, nella sua globalità il suono espresso dalle Rossini Improved risulta diverso, e non di poco, rispetto al precedente modello. Il salto di qualità e di classe complessiva è infatti notevolissimo, e se dovessi esprimere "quanto", a mio avviso, le nuove Rossini vadano meglio delle precedenti, non esiterei ad azzardare una percentuale di miglioramento collocata attorno al 30-35%.
Per ogni cosa, però, c'è un prezzo da pagare, e le nostre evocative torri non fanno in tal senso eccezione alcuna. Infatti, è cresciuta di parecchio la qualità in termini di riproduzione musicale, ma allo stesso tempo sono parecchio aumentate anche le pretese. I sei nuovi woofer necessitano di un sistema di amplificazione particolarmente energico, in grado di garantire un'elevata ed accurata capacità di pilotaggio e controllo delle membrane dei woofer, oltre che di un posizionamento in ambiente decisamente più attento. La potenza, considerata l'efficienza di quasi 93 dB 1m/1W, non è invece un grosso problema.
Si tratta quindi di una coppia di diffusori più difficili dei precedenti, forieri sicuramente di ben più elevate soddisfazioni, ma con evidenti idiosincrasie nei confronti di partner non all'altezza, in modo particolare per quel che riguarda la focalizzazione dell'immagine virtuale in gamma media e mediobassa, dove un controllo non ottimale, sfocia inevitabilmente in una evidente imprecisione nella riproduzione.
Alla luce degli interventi effettuati e dei risultati conseguiti (e considerato di quanto sia cambiata la quota di commercializzazione dei Rubini con l'introduzione del nuovo modello), l'aumento di prezzo dei Rossini Improved (circa 300.000 lire la coppia) appare in definitiva piuttosto contenuto. Restano, in ogni caso, diffusori economicamente decisamente impegnativi, considerate anche le accresciute esigenze in termini di pilotaggio. Tuttavia, ora più che mai, si candidano quale sistema completo e di alto livello, in grado di confrontarsi con la migliore produzione, nazionale e non, senza alcun timore reverenziale.
Un caloroso grazie ad Attilio Conti, titolare e fondatore della AM Audio, per averci fornito l'opportunità di realizzare questo "follow-up" sui diffusori Rossini, analizzando questa nuova versione "Improved".
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