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Cabasse Sloop 500

[English version]

Prodotto: Cabasse Sloop 500
Produttore: Cabasse - Francia
Prezzo approx.: 2,150 US$/2,150 Euro

[Cabasse Sloop]

Quelli della Cabasse sono francesi, precisamente di Brest, e costruiscono casse da quasi 50 anni.
In questo periodo si sono affermati come i secondi costruttori di speakers di qualità in Francia. Una specie della Peugeot per l'audio :-). A questo punto è opportuna una pausa per elencare tutti i nomi dell'audio mondiale con le stesse caratteristiche....No! Non potrei farlo...

In tutti questi anni la Cabasse ha mantenuto un'immagine di qualità simile a quello che ha fatto Quad in Inghilterra.
Ogni speaker è garantito a vita...la vostra vita :-). In una recente visita alla base di Brest, mi è stato mostrato il reparto assistenza, falegnameria e altoparlanti, questi ultimi due attivi dagli anni 50. Ho potuto vedere l'intensa l'attività intorno all'ultimo nato un triplo concentrico. Si, TRIPLO. Alla Cabasse possono essere anche tradizionalisti, ma nel loro impegno per superare i limiti degli speakers dinamici non sono secondi a nessuno.
Negli ultimi mesi ho usato una coppia delle loro torri economiche, le Farella 401, ed anche queste non erano male, ma quello che veramente mi sarebbe piaciuto era una soluzione con gli altoparlanti concentrici, giusto per capire a cosa mirano quelli del reparto ricerche. Così alcune settimane fa, Mr Christophe Cabasse, mi ha fornito un paio di Sloop 500, equipaggiate con un doppio concentrico (il tweeter sopra il midrange) - yummy!

Costruzione

Se avete familiarità con Cabasse, potete benissimo saltare questo pezzo. Come tutti i loro speakers, ad eccezione di alcuni modelli hi-end, ci troviamo davanti a casse tradizionali, anche come gusto e proporzioni. Compagnie come Mission seguono regolarmente questo gusto (pensate a come sembrano datate le 770, potrebbero essere altoparlanti degli anni 70 :-)). Le Cabasse non sono così! I loro Speakers appariranno oggetti di classe per i prossimi 20 anni.
Un rimprovero. Sarebbe stato più indicato, per il cabinet, un materiale di maggiore pregio. Questo è costruito con uno spesso strato di truciolare, leggermente smorzato con lana sintetica, nelle superfici interne non rinforzate.
Questi Sloop sono dei grandi altoparlanti da pavimento (95 x 26 x 38 cm) e mostrano la loro qualità nei 24 kg di peso.
Sono forniti di punte di ottone placcate oro che, se rovesciate, presentano una superficie sferica per non rovinare i pavimenti di parquet o similmente delicati. La griglia è montata su un telaio di metallo che, semplicemente, scivola nel suo alloggiamento, curato e di classe. Ci possono anche essere speakers costruiti con più cura, ma io non li ho mai visti.

Tecnologia

Innanzi tutto la parte convenzionale - la *scatola* è aperta, ha una presa d'aria nella base che punta in avanti.
Come la Naim, la Cabasse non segue la via del bi-wiring, si limita a fornire un cablaggio di buona qualità per ogni altoparlante.
Adesso il non convenzionale - In primo luogo il cono dei bassi e medi. Un cono da circa 20 cm (8 inch) con un telaio di lega molto solido, e un magnete di ferrite. La cosa veramente particolare è il materiale dei cui è composto il cono.
Dove altri hanno optato per aerogel, alluminio, fibra di carbonio, alla ricerca di soluzioni hi-tech per trovare la rigidezza ideale per il cono, Cabasse ha approcciato il problema in maniera sostanzialmente diversa. è composto da una schiuma polimerica (copolimer). Allo stato grezzo appare come un foglio sottile di *polyestyrene*, comunque più duro e rigido. Viene pressato in uno stampo, due coni caldi con un profilo complesso. Il calore sigilla la superficie la compatta così questo materiale viene a perdere le sue sacche d'aria diventando solido e duro.
Il centro rimane aperto - Il risultato ricorda le ossa degli uccelli, estremamente rigide e leggere. Lo spessore è controllato scrupolosamente. Questo processo richiede 15 minuti per cono. Poi si passa alla pesa. Se il cono supera di 0.5 gr il peso prefissato, viene scartato. Il cono da 20 cm pesa 14,5 gr. Per avere un paragone, un cono da 15 cm (6 inch) in fibra di alluminio di cui la Bandor sbandiera la leggerezza, pesa 24 gr, e comunque c'è un Lowther da 6.5 gr.
Sebbene ad una prima occhiata le Sloop appaiano come un due vie, in realtà sono dei tre vie. Quello che può sembrare uno strano tweeter, in realtà è un doppio *supertweeter* concentrico, con un taglio del crossover a 1200 Hz.
Questo ha un doppio vantaggio - in primo luogo il driver dei bassi e medi è ottimizzato per funzionare in una banda più stretta di un normale due vie, secondariamente il BC12 Dual concentric tweeter su midrange agisce come sorgente puntiforme nella banda più sensibile e direzionale, e tutto questo è importante per la profondità d'immagine...
Qui sarebbe utile una puntualizzazione sui lati positivi della sorgente puntiforme.

La riproduzione stereo, opera, di principio, per mezzo di due canali, l'uno differente dall'altro. Con una serie di segnali diversi, il suono verrà riprodotto, non solo proveniente da destra o sinistra, ma anche ricreando una certa profondità e altezza della scena. Ma se ciascun canale emette, separatamente, gli acuti e i bassi, ovviamente emessi da punti diversi, la fase e i livelli del suono si alterano a seconda di dove si posiziona l'ascoltatore.
Per esempio, se abbiamo delle torri con il tweeter in alto e il woofer in basso al pavimento, potrebbe benissimo esserci 1 metro di distanza tra i due. Se siete seduti, i woofer vi saranno più vicini che se siete in piedi, addirittura la distanza dei due, tweeter e woofer, dal vostro orecchio potrebbe essere differente anche di 50 cm. Potere immaginare cosa provoca questo all'equilibrio tonale, e non dico niente della riproduzione della scena.
è per questo che i costruttori montano i midrange così vicini ai tweeter, per ridurre questo effetto.
Ovviamente, anche se si riesce a riprodurre un'ottima immagine, tutto crolla se l'ascoltatore si muove. La risposta è far provenire tutte le frequenze da un unico punto (sorgente puntiforme). Non sto dicendo niente di nuovo, da anni esistono altoparlanti largabanda come i Lowther, ma la risposta più moderna è di mettere il tweeter al centro del cono dei medio-bassi.
Tannoy fa questo già da 50 anni, mentre Kef e Seas costruiscono altoparlanti dove un piccolo tweeter a cupola è annidato al centro di un cono convenzionale.
Cabasse ha affrontato diversamente il problema, il tweeter è posizionato al centro ed il midrange gli sta intorno come un anello concentrico. Nel loro 3-vie concentrico, il concetto si estende ad un ulteriore anello concentrico che si occupa della parte più acuta dei bassi. La ragione di questa scelta è che, facendo sì che l'anello abbia una cupola, invece di un profilo conico, le caratteristiche di dispersione sono accoppiate in modo migliore. Diversamente da un cono, in questo modo si ottimizza la soluzione della sorgente puntiforme. Con questi drivers si ovvia anche al fatto che negli altoparlanti concentrici, i coni sono spesso su piani leggermente diversi.
Nel BC12, la cupola interna è in laminato plastico mentre quella esterna è dello stesso materiale del woofer.
Un'ultima cosa, prima del test di ascolto, è che questi speakers come tutti i Cabasse, sono molto efficienti. In un momento in cui la maggioranza degli altoparlanti hanno sensibilità tra 85 e 90 db, questi Sloop di posizionano su 94,5 db. Questa sensibilità li avvicina al territorio delle trombe.
Sono tarati per andare a 4 ohm, ma il mio Audion non aveva nessun problema a spingerli a 8 ohm, anche se spesso li ho pilotati a 4 ohm per dare al volume un miglior controllo! Per dirla bruscamente, il mio 30 watt monoblock era sprecato, io suggerirei come partner, in una stanza di dimensioni normali, un 10 watt, per ottenere un livello da *party*.
La condizione è che come tutti gli speakers aperti, questi Sloop hanno una doppia curva di impedenza, che può sconvolgere l'amp, ma con i miei non ho avuto nessun problema.

L'ascolto delle Sloop

Naturalmente tutta questa sbrodolata, sarebbe fuori luogo se in definitiva suonassero male. Così con l'aiuto di Christophe ho installato questi Sloop nella mia sala di ascolto.
Una grande sorpresa per tutti e due è stata la differenza fatta dai cavi di potenza. Sui miei speakers io uso gli onnipresenti FFRC, ma la combinazione Cabasse/Audion, non ha gradito questi cavi, il suono usciva aspro, granuloso e compresso.
In passato la Cabasse forniva degli starter cable con le loro casse, dei generici cavi a 8 con un rivestimento chiaro. Usando questi, Christophe è diventato immediatamente più felice, e abbiamo deciso di usarli per le prove.
Per l'appunto Cabasse ha smesso di fornire questi cavi per ridurre i costi e dato che i negozianti preferivano, ovviamente, vendere cavi costosi con le casse. Anche se dovremmo rammaricarci, dobbiamo ammettere che è stata un buon compromesso tra i due.
Ora che è passato un mese, e gli speakers si sono sciolti, ho pensato di cominciare a capire cosa si può tirar fuori da questi oggetti...
Come ho detto all'inizio, questi Sloop sono arrivati in sostituzione di un paio di Farella 401 sempre di Cabasse. Mi sono piaciute queste casse, come tutti gli speakers, avevano il loro carattere particolare. Queste sono equipaggiate con un midrange ben progettato, con buona definizione al limite superiore della banda, ma un po' asciutto sulle frequenze più basse.
Gli Sloop continuano con questo carattere, e se avete solo 10 secondi per ascoltarle tutte e due, troverete difficile parlarne diversamente. Questa la considero una cosa positiva - Se un costruttore pensa che la musica debba essere resa in un certo modo, i suoi altoparlanti dovrebbero seguire tutti questa convinzione, e condividere lo stesso timbro di voce.
Se due modelli dello stesso costruttore suonano completamente diversi come impostazione, forse bisogna dubitare della consistenza del loro impegno...
Ma se insistete per oltre 10 secondi, le differenze tra i due modelli diventano immediatamente udibili. Le Farella hanno una sgradevole granulosità negli acuti che non avevo notato prima, e questi Sloop hanno subito mostrato la loro superiorità.
Prendiamo il primo pezzo di un disco di campioni Chesky - "Sex Without Bodies" by Davès True Story.
Qui la vocalist, è chiaramente in piedi sullo stesso piano degli speakers, con le percussioni ben lontane dietro nel soundstage. Andando dal centro della stanza, parallelo al piano degli altoparlanti, verso destra o verso sinistra, abbiamo un effetto inconsueto. Normalmente questo test fa collassare il suono nella cassa verso cui stiamo camminando, e questo anche con casse che hanno un'ottima riproduzione della scena, la scena si comprime al piano degli speakers. Con gli Sloop i piani sono rimasti costanti, anche se la scena appare con il cantante direttamente di fronte agli altoparlanti e le percussioni dietro. è stata un'impressionante dimostrazione degli altoparlanti dual-concentric. Gli Sloop potrebbero essere posizionati paralleli in una stanza senza particolari problemi, e anche se questo è un punto minore, è comunque interessante.
Come riferimento ho usato due casse da 11 litri, autocostruite, basate su altoparlanti Morel con la cassa aperta, con due robuste linee di trasmissione coniche in metallo, e montate su stand (in questa configurazione ho visto casse commercializzate a 1000 sterline o più). Queste casse riproducono un'ottima immagine, per essere così piccoli, con il tweeter e il midbass che si toccano, ma queste Sloop hanno mostrato realmente come andava riprodotta.
Questi grandi torri, riproducono un basso eccellente, e piatto a 40 Hz, e l'apertura è accordata più bassa.
Questo basso suona corposo e pesante, e con un dettaglio eccellente. Comunque le Sloop mancano di impatto.

Prendiamo l'apertura di Nevermind dei Nirvana, dove una massiccia batteria esplode dietro gli speakers. Le Sloop erano così veloci da fare impressione. Ma l'impatto era tale da farti addormentare :-)
Qui non vogliamo avere la verità rivelata o discriminare su sottigliezze, fatto sta che la mancanza di un impatto massiccio è una carenza, e io non l'ho presa bene. Lo stesso vale per il Dies Irae di Verdi, dove i bassi del coro (posizionati molto meglio nel caso degli Sloop) mancavano di presenza e peso, quell'effetto che ti fa pensare che il muro dietro non ci sia più. Ma non ci sbagliamo! Il basso c'era, articolato veloce e non colorato.
Molto di questo può essere dovuto alla risposta in frequenza delle Sloop. Cabasse è orgogliosa che i suoi speakers abbiano "le misure" ottime, e gli Sloop sono estremamente piatti tra 100 e 20000 Hz. Sotto i 100 Hz inizia un dolce roll off. Intorno agli 80 Hz, dove di solito molte case propongono un'enfasi per dare più impatto e calore, le Sloop calano leggermente.
Le mie piccole casse, avevano maggior calore e peso del basso, dovuto anche al rinforzo dell'apertura intorno agli 80 Hz. Se progetti uno speaker aperto, con questo tipo di andamento, la risposta cadrà rapidamente, mentre le Sloop hanno una discesa gentile non dissimile da quelle a sospensione pneumatica.
Il risultato è che producono bassi molto profondi. Probabilmente l'asciuttezza dei bassi taglierà fuori una certa parte di ascoltatori, è stato l'effetto che ha fatto a me, in un primo momento, ma dopo pochi giorni di utilizzo, le altre casse hanno cominciato a suonare artificiali e "contraffatte".
Questo significa che è poco probabile che sconvolgano le stanze che rimbombano, e che non hanno problemi ad essere posizionate vicino al muro posteriore. Le Farella condividono questa asciuttezza, e non sono stato troppo dispiaciuto quando me le hanno portate via - sentivo che i miei speakers erano dello stesso livello sebbene molto differenti - per le Sloop la cosa è stata completamente differente...
Dunque, a parte l'immagine (che devo confessare essere al primo posto come priorità), perchè mi sono innamorato di queste Sloop? Può essere anche dovuto ai dischi che ho usato per il test.
Intanto il CD di Dave Brubeck "Time Out" come riferimento. è un tipico esempio del qualità jazz di fine anni 50. Semplice, ben omogeneo, preciso e non elaborato in studio. Tutta quella sorta di cose che ti fa pensare a cosa ha lavorato l'industria della musica negli ultimi 40 anni...OK ho sentito questo CD con le Sloop...molto bello, immagine perfetta etc etc...Sono uscito e ho comprato la versione in vinile per pochi soldi, graffiata e sporca, l'ho lavata con il lava dischi (ESSENTIAL!), e l'ho messo su per fare quattro risate.
Mi aspettavo una grandinata di salti e click a cui sarebbe seguita, forse, anche la musica. Durante le prove, sono sempre attento ai salti improvvisi, ma in questo caso sono rimasto comodamente seduto sulla sedia.
Questa è una cosa che incute timore reverenziale. Prendiamo il primo pezzo "Blue Rondo al la Turk". Joe Morello suona vari piatti, nello sfondo. Col CD si sente esattamente così. Sul Gyrodec si potevano distinguere quali erano i piatti che venivano usati, nel momento che venivano colpiti, e sicuramente un batterista avrebbe potuto, istantaneamente e esattamente, dire cosa stava usando in quel momento, probabilmente anche la marca...niente male!
Non era nemmeno paragonabile al CD. Nel caso pensiate che abbia perso la testa, il fatto è che le mie casse non mi mostravano queste differenze, solo le Sloop mi hanno permesso di assaporare l'attacco e il decrescere di ogni colpo...meravigliosamente.
Il secondo è un CD fatto da un mio amico John McInyre con la sua band Jarka. è un bel blues-folk, soprattutto acustico e, come molti dischi di questo tipo, fatto in un giorno solo.
Questo gli dà quel tocco di Live. Vedete, John è un mio amico, e io conosco la sua voce, mentre parla o canta, bene come fosse la mia. So dove è stata fatta la registrazione, ci sono stato molte volte e so com'è. L'altra sera ho invitato John e la band a casa mia, senza dire niente. Prima gli ho fatto sentire il loro disco sui miei altoparlanti, e ha suonato molto bene, e qualcuno le preferiva esteticamente alle Sloop, ma io sapevo come sarebbe andata alla fine...

Conclusioni

Le Sloop sono costruite benissimo, molto efficienti e, grazie alla loro ingegneria hi-tech, l'immagine riprodotta si estende in un'area molto ampia.
La resa dei micro dettagli è eccellente, riesce a isolare singoli strumenti o passaggi, che in casse minori si perdono. Non sono molto rivelatrici sui toni bassi, se vi piace il rock pesante, il reggae o il dub, li troverete un po' asciutti, questo vale anche per i grandi lavori orchestrali, sebbene in entrambi i casi la velocità e la dinamica compensino molto.
Si esprimono al meglio con il jazz, le piccole orchestre e le parti vocali, ma se la caveranno realmente con tutto. Sono molto sensibili alla sorgente, un amplificatore a transistor e un cd economico li disturberà.
Con questa efficienza e trasparenza, hanno bisogno di un buon amplificatore a valvole. Avrei avuto piacere di provarle con un SE, 300B da 10 watt. Ma, più importante per me, li ho cominciati a vedere come *la realtà*, qualcosa che solo pochi altoparlanti hanno e che non incontra il gusto di tutti.
Per 1400 UKP (2200 euro) le Sloop non sono economiche, ma la loro qualità è qualcosa di difficilmente riscontrabile da altre parti. Se potete, provatele, ma assicuratevi che gli altri componenti siano all'altezza...

© Copyright 1999 Geoff Husband - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Alessandro Bianchi

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