Prodotto: Diffusori Soliloquy 6.2
Costruttore: Soliloquy High Fidelity Loudspeaker Company - USA
Indirizzo: 2613 Discovery Drive, Bldg. A, Raleigh, NC USA 27616
E-mail: SolSpeak
Tel. & segr. tel.; fax: 919-876-2554 - 919-876-2590
Prezzo appr.: 2500 $/ 2700 euro (la coppia)
Recensore: Nels Ferré
Recensione del: Febbraio 2001
Quando ho deciso di entrare in TNT-Audio più di un anno fa, ho riflettuto molto sul tipo di componenti audio che avrei voluto recensire. Ritenevo, e tuttora penso, che si spendono sin troppe parole per i "componenti da sogno", quelli che la maggior parte degli audiofili, incluso il sottoscritto, non si potranno mai permettere.
Dopo molte riflessioni, avevo deciso di limitare le mie recensioni ad elettroniche (o a coppie di diffusori) dal prezzo non superiore ai 2000 $ (2200 euro). Nonostante il prezzo di 2500$ (2700 Euro), penso che i diffusori Soliloquy 6.2 siano ancora nell'ambito del budget prefissato. Da consumatore, infatti, se dovessi acquistare un oggetto, qualunque esso sia, per una spesa attorno ai 2000 $, non esiterei ad aggiungerne altri 500 se ne valesse la pena in termini di prestazioni o di qualità di costruzione. Per questo ho accettato di fare la recensione dei Soliloquy 6.2.
La Soliloquy High Fidelity Loudspeaker Company, sotto la direzione del Presidente Bernie Byers e di suo figlio e Vice Presidente Brock Byers, è riuscita a realizzare qualcosa di piuttosto raro nel mercato dei diffusori high-end "economici". In genere, i costruttori pescano sul mercato alcune (o tutte) le parti che compongono un diffusore e le combinano assieme in un prodotto "nuovo". Pensateci un momento.
Non si contano i diffusori che fanno uso di driver Vifa o Focal. Il "costruttore" mette il proprio logo sul frontale del mobile (il quale potrebbe essere anch'esso costruito da terzi) e voila! Un "nuovo" diffusore è nato.
Alla Soliloquy hanno scelto di fare diversamente. In realtà, tutti i loro diffusori sono davvero "loro": gli unici componenti che non sono costruiti in casa sono gli altoparlanti che, per altro, sono progettati in casa e costruiti, su loro specifiche, altrove.
Ci sono altri aspetti che differenziano Soliloquy dai concorrenti. In primo luogo, tutti i prodotti della linea costituiscono un carico piuttosto facile per l'amplificatore, e gran parte di essi possono essere collegati ad amplificatori dalla potenza molto ridotta, il che consente l'uso di amplificatori a triodo di potenza ridicola.
Ma gli stessi diffusori sono in grado di sopportare anche potenze elevate così da poterli collegare ai più potenti amplificatori a stato solido. Tutti i mobili dei diffusori sono costruiti con pannelli massicci di medite spessi un pollice (2.54 cm), e rinforzati internamente con lo stesso materiale. I crossover sono assemblati a mano e tutta la cablaggio interna è Straight Wire.
Le finiture disponibili (ce ne sono 4) sono rivestimenti in vero legno, senza costi aggiuntivi. Inoltre, tutti i modelli da pavimento hanno una speciale base metallica sulla quale sono montate punte regolabili in altezza. I mobili rifiniti in legno hanno un aspetto molto elegante, la coppia oggetto di questa recensione è rifinita in acero riccio.
La Soliloquy 6.2 è una cassa acustica ben costruita. Le sue dimensioni sono di circa 107 x 23 x 33cm (altezza x larghezza x profondità). Il diffusore è dotato di un woofer da 16.5 cm con cestello in magnesio, e di un tweeter a cupola in seta da 2.85 cm.
Il tweeter è inoltre dotato di un esclusivo rivestimento che presumibilmente serve a smorzare la risposta del driver stesso. Ciascun diffusore pesa la bellezza di oltre 40 kg.
Le altre specifiche fornite dalla Soliloquy sono:
Risposta in frequenza: 35 Hz - 20 kHz (tolleranza non riportata)
Impedenza: 12 Ohm nominali, 9 Ohm di minima
Sensibilità: 89 db/1 watt/1 metro
Non mi è facile trovare le parole per descrivere la ottima qualità di costruzione di questo diffusore. Lo spessore notevole dei pannelli di medite ed il peso del mobile dovrebbero dare un'idea della solidità di costruzione, anche se "solido" non rende l'idea a sufficienza. "Massiccio", forse persino "roccioso" sono termini più calzanti. Sono sorpreso di essere riuscito a togliere dall'imballo questi due pupi da solo (peso meno di 70 kg, tutto compreso). Ma suggerisco di farvi aiutare da un amico in queste operazioni. Ad ogni modo, la qualità di costruzione di queste casse acustiche fa pensare più ad un prodotto di fascia di prezzo attorno ai 4000 $ (4400 euro) che a 2500 $.
Sul retro del mobile c'è il reflex posteriore e i doppi connettori dorati a 5 vie, uniti da ponticelli anch'essi dorati.
Woofer e tweeter si trovano nel terzo superiore del pannello frontale, molto vicini tra di loro in modo da simulare una configurazione a "sorgente puntiforme" a tutto beneficio dell'immagine.
Dal momento che questa è la mia prima recensione di diffusori per TNT-Audio ritengo sia utile una descrizione del mio ambiente di ascolto. Si tratta di una stanza di circa 6 metri x 4 con soffitto a volta (il punto più alto dovrebbe essere a circa 6 metri ma non l'ho mai misurato: soffro di vertigini :). Il pavimento è piastrellato in ceramica e c'è un piccolo tappeto, che ritengo ininfluente sull'acustica, all'estremità del lato sinistro della stanza. L'arredamento è minimo: un divano in pelle, e due sedie sdraio a dondolo anch'esse in pelle; un tavolino in legno di tek piazzato di fronte all'impianto completa l'elenco. L'impianto si trova sul lato più lungo della stanza. Ho collocato i diffusori ai fianchi del tavolino porta elettroniche, ad una distanza reciproca di circa di circa 180 cm e con il frontale a circa 60 cm dalla parete di fondo. Dopo qualche esperimento, ho deciso di rinunciare a ruotarle verso il punto di ascolto.
La Soliloquy consiglia un periodo di rodaggio di 48 ore prima di qualsiasi ascolto serio e suggerisce di continuare il rodaggio a piccole tappe sino alle 500 ore. Le casse che ho ricevuto in prova erano già state gentilmente rodate in fabbrica così non vi posso dire a quali cambiamenti le casse vadano incontro durante il periodo di rodaggio. Posso dire comunque che nel corso dei due mesi che sono state collegate al mio impianto se qualche cambiamento nel suono c'è stato è stato minimo.
Dopo aver collocato le 6.2 nella loro posizione definitiva (in realtà la stessa delle mie vecchie fedeli Infinity Kappa 6.1), la prima cosa che ho notato di questi diffusori è che sono dei veri campioni in termini di immagine e di palcoscenico sonoro. Questo è ampio e profondo ed è estremamente facile collocare nello spazio i diversi musicisti.
Questo era un punto dolente del mio impianto, dall'ottimo suono ancor più dopo l'inserimento del pre Van Alstine, di cavi di migliore qualità e da un intervento sul giradischi Rega, ma ben lontano dal miglioramento ottenuto con le Soliloquy. Queste casse hanno davvero portato il mio impianto ad un livello significativamente superiore.
Ho fatto suonare il mio sistema con elettroniche sia a stato solido che valvolari. L'amplificazione a stato solido era affidata ad un finale Harman/Kardon Citation 22 (200 W per canale) abbinato ad un preamplificatore Van Alstine Super PAS 4iSL Hybrid, mentre un integrato Jolida JD-502B si è occupato dell'amplificazione nelle prove di ascolto "valvolari". Curiosamente, ho notato differenze davvero minime tra queste due configurazioni molto diverse. Mi sarei aspettato un suono molto più caldo e ricco con il Jolida, analogamente a quanto si era prima sempre verificato con le Infinity.
La sola differenza apprezzabile è stato un suono leggermente più tagliente nella zona delle frequenze più elevate con la configurazione a stato solido; ho usato il Jolida per la maggior parte del tempo durante le prove d'ascolto. La sola spiegazione plausibile è che queste due così diverse amplificazioni possono arrivare a produrre un tipo di suono molto simile se accoppiate a diffusori dal carico molto facile e non reattivo come le Soliloquy. Se considerate che hanno un'impedenza nominale di 12 Ohm, con 9 Ohm di minima, si tratta di un carico davvero ridicolo. Per contro, l'impedenza nominale delle Infinity è di soli 4 Ohm, che sprofondano a 2 Ohm nella zona delle alte frequenze: un carico assai più difficile da gestire. Il che si traduce nel fatto che durante l'ascolto in realtà non si sentono solo i diffusori, ma anche come l'amplificatore interagisce con questi.
Il suono davvero pulito prodotto dalle Soliloquy 6.2 ha ulteriormente evidenziato la tempra audiofila di questi diffusori. È sorprendente, al confronto, quanta informazione musicale si perde con le Infinity, specialmente nella zona dei medio-bassi. Il basso è profondo e dettagliato e da questa caratteristica traggono particolare beneficio CD ben registrati come il nuovo "Sailing to Philadelphia" di Mark Knopfler. La risposta alle basse frequenze di queste casse è davvero sbalorditiva se si considera che hanno un woofer di "soli" 16.5 cm.
Questa capacità di riprodurre i bassi delle Soliloquy non ha smesso di sorprendermi e di deliziarmi: in confronto i bassi delle Infinity sono piuttosto ovattati, cosa di cui non mi ero reso conto prima (erano state un GROSSO passo avanti qualitativo rispetto alle Altec Lansing che avevo prima).
Le frequenze medie sono quasi "da planare" in termini di qualità sonora. Voci e strumenti appaiono estremamente "vivi", caratteristica questa che si fa particolarmente apprezzare nell'ascolto della musica classica. Cerco di andare ai concerti dell'Orchestra Sinfonica locale almeno una volta all'anno, e devo dire che non ho mai sentito dei violini suonare in modo così naturale in nessuno degli impianti che ho posseduto (d'altra parte non ho neanche mai avuto altoparlanti di qualità così buona). Anche gli estremi acuti sono molto puliti ed estesi.
Queste casse appaiono caratterizzate da una notevole trasparenza. Ma questa è un'arma a doppio taglio: le registrazioni notevoli sono riprodotte in modo davvero fantastico, ma nel caso di registrazioni meno buone tutti i difetti vengono messi inesorabilmente in evidenza. Il che nella maggior parte dei casi non disturba, ma qualche volta mi sono trovato a cambiare musica a metà brano a causa del suono troppo aspro. Ripensandoci, tuttavia, la cosa si è verificata soprattutto con vecchi CD che potevano essere stati (ed alcuni, in effetti, erano) rimasterizzati.
Inoltre, nelle istruzioni è consigliato di farsi aiutare da qualcuno nel disimballaggio delle casse, ma sfortunatamente è necessario disimballare le casse per accedere alle istruzioni. Non ci vorrebbe molto a stampare questa informazione sull'imballaggio esterno (le 6.2 sono confezionate in un doppio imballo per la spedizione).
Se state scandagliando il mercato alla ricerca di una nuova coppia di diffusori di alta qualità e con caratteristiche hi-end, e se il prezzo delle Soliloquy 6.2 rientra nella somma da voi stanziata, il mio consiglio è quello di cercare il rivenditore più vicino. Se pensate di voler spendere di più del costo delle Soliloquy, provate lo stesso ad ascoltarle, potreste trovarvi nella piacevole situazione di risparmiare qualche soldo.
Pochi giorni fa ho spedito la coppia di Soliloquy che avevo in prova agli amici di Enjoy the Music per la loro prossima recensione. Sono certo che avranno di che divertirsi. Ho solo un piccolo problema: mi mancano!
© Copyright 2001 Nels Ferré - http://www.tnt-audio.com
Traduzione e HTML Editing: Aldo Polettini