Crossover recapping - Parte II

[Audiophile caps]
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È sempre una buona pratica?

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Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubbicato: Ottobre, 2022

Nella prima parte di questo articolo ho accennato ai pro e contro (eventuali) della sostituzione dei condensatori in un crossover. In questa seconda parte analizzerò un caso concreto. Si potrebbe pensare che gli effetti di un cambio di condensatore siano udibili solo in diffusori di un certo pregio, raffinati e rivelatori. In realtà, le cose non stanno esattamente così e ho deciso di provare l'impossibile: sentire se le differenze tra condensatori esistano e siano percepibili anche in un diffusore di basso costo, anzi...di costo bassissimo, le famose (o famigerate?) Lonpoo LP42, vere best-buy del settore (n. 1 su Amazon tra i diffusori bookshelf, dopo la nostra recensione).
Si tratta di diffusori incredibili per il costo e semplicemente perfetti per lo scopo, avendo un solo condensatore sul tweeter e nient'altro. In questo modo si eliminano possibili interazioni imprevedibili con altri componenti del crossover. Si ascolta solo ed esclusivamente l'effetto del condensatore sul taglio del tweeter. Ovviamente, sono stati scelti dei condensatori audiophile-grade dello stesso valore di quello originale: 3.3uF.

[Lonpoo LP42]

There's a method in my madness

Il metodo di prova a confronto doveva essere a prova di errore e di pregiudizio. Per questo motivo, grazie al nostro lettore (e amico) Marco Gatti, ho potuto avere a disposizione altre due coppie di Lonpoo LP42, ognuna con un condensatore diverso, da confrontare con la mia coppia stock, come mamma Lonpoo l'ha fatta. Una coppia ha il condensatore Jantzen Cross-cap (pensato proprio per essere usato nei crossover, da cui il nome) e un italianissimo Soundcap AZX, disponibile soltanto per le aziende e non in vendita al pubblico (non chiedete, vi risponderanno di no). I Soundcap sono ben noti per le loro qualità e largamente utilizzati da marchi importanti, ad esempio Sonus Faber. I Cross Cap godono di ottima fama presso gli autocostruttori di tutto il mondo. Il costo del singolo componente, in entrambi i casi, è irrisorio (qualche euro).

Il Cross-cap è il modello d'ingresso della serie MKP di Jantzen e utilizza un foglio di polipropilene metallizzato (zinco-alluminio). Anche l'isolamento del dielettrico è in polipropilene. Secondo l'azienda questi condensatori non dovrebbero introdurre distorsioni o colorazioni di alcun tipo sul segnale. Qui potete scaricare il datasheet ufficiale in PDF con tutte le caratteristiche.

Il Soundcap AZX (qui lo stringato datasheet) è realizzato in Italia dalla SET srl ed è un condensatore a film in polipropilene metallizzato (ancora zinco/alluminio) in una costruzione anti-induttiva. Entrambi i condensatori sono da 3.3 uF, con una tolleranza del 5% e una tensione di lavoro di 400V in DC. In altre parole, sulla carta, sono realizzati allo stesso modo. Il Cross-Cap è di dimensioni nettamente maggiori ed entrambi sono almeno 10 volte più massicci del misero condensatorino di serie.

Le stesse modifiche che sto per raccontarvi possono essere ovviamente applicate anche alla versione attiva di queste piccole casse, le Lonpoo LP42X.

Prova d'ascolto

Naturalmente, le mie aspettative erano elevate (si veda il nostro articolo su quanto le aspettative influiscano sul giudizio d'ascolto) ed ero sicuro che entrambi i condensatori audiophile-grade avrebbero massacrato il misero condensatore di serie. Dopo aver ascoltato le tre coppie di LP42 da solo, con un estenuante attacca e stacca dopo ogni brano, ho deciso di rendere la prova ancora più veritiera, invitando il mio amico Ettore, compositore, docente di composizione al Conservatorio e direttore d'orchestra, e far decidere a lui le differenze tra un diffusore e l'altro, senza che sapesse quale dei tre stesse suonando. I diffusori erano riconoscibili solo per un piccolo bollino sul retro, invisibile dal punto d'ascolto. Io effettuavo gli estenuanti attacca e stacca.

A riprova del fatto che non tutto nell'audio è soggettivo (“è una questione di gusto personale”, si dice), la sua classifica di gradimento e persino il giudizio su ogni singolo parametro della riproduzione, collimava perfettamente con quello che avevo già accertato da solo, e che lui ignorava. Naturalmente sottolineo che queste differenze, assolutamente macroscopiche, è stato possibile metterle in evidenza perché alle spalle dei piccoli diffusori c'era sia un impianto al di sopra di ogni sospetto, sia una stanza dall'acustica molto buona. Dico questo per evitare di dover leggere i commenti dei soliti sapientoni che - dopo aver messo le Lonpoo a un metro l'una dall'altra sulla scrivania dove tengono il PC, collegate a un amplificatorino da poche decine di euro - certamente affermeranno che non esiste alcuna differenza tra un condensatore e l'altro. Esperienza d'ascolto a parte (mica basta ascoltare il proprio impiantino da scrivania per essere recensori) il contesto influenza pesantemente la rilevazioni di differenze di questo tipo. Ecco dunque i risultati.

LP42 di serie: il solito suono sorprendente per il prezzo, con una leggera enfasi in gamma alta, specie se si ascoltano posizionate lontano dalla parete posteriore. Chi sostiene che le LP42 abbiano un suono da citofono (capita di leggere anche queste fesserie!) è pregato di prenotare subito una visita dall'otorino oppure dovrebbe provare a usare un impianto degno di questo nome, in una stanza adeguata e con una disposizione dei diffusori che possa essere definita tale. Astenersi perditempo e leoni da tastiera, please.

LP42 con Soundcap: tutte le numerose virtù delle piccole LP42, portate a un livello superiore di raffinatezza, pulizia, estensione, dettaglio e trasparenza. La qualità globale della gamma medio-alta migliora e non di poco, non si parla di sfumature. Le voci sono più naturali, pulite, morbide e presenti. Gli strumenti a corda guadagnano in ricchezza armonica, mentre le percussioni (piatti etc.) suonano più metalliche, definite e, sostanzialmente, meno artificiali. Anche il palcoscenico 3D (quello che non sentirete mai coi diffusori in scaffale o su una scrivania) si amplia, guadagna in focalizzazione e realismo. Impossibile, a questi livelli, immaginare che a suonare ci sia una coppia di diffusori da 80€.

LP42 con Cross Cap: il livello d'emissione del tweeter aumenta, e non di poco. Qualcuno dirà che è come se si fosse eliminato un velo, la realtà è come se avessimo aggiunto 1 o 2dB alle alte frequenze, tramite il controllo dei toni. Quindi sì, a un primo ascolto distratto si sentono più dettagli, più particolari, più armoniche, ma il problema è che la qualità globale della gamma alta migliora di pochissimo e questo vantaggio è annullato dal fatto che adesso le LP42 suonano squilibrate, con una gamma medio-alta eccessiva, troppo presente, a tratti quasi distorta, inascoltabile a volume elevato con generi musicali impegnativi.
Compaiono tracce di granulosità su voci e strumenti a corda, che prima non c'erano. L'equilibrio, pur abbastanza chiaro, delle LP42 è andato perduto. Erano dei piccoli diffusori che - pur con tutti i limiti - comunicavano la musica in maniera omogenea, coinvolgente ed equilibrata. Coi Cross Cap questa magia si è persa del tutto. Certo, con ottime incisioni audiophile, equilibrate, questo guadagno in gamma medio-alta può essere percepito in maniera positiva, ma basta cambiare incisione e l'eccesso di alte frequenze diventa insopportabile. Probabilmente si potrebbe aggiungere una resistenza per abbassare il livello del tweeter, ma questa modifica introduce una variabile incontrollabile sul risultato globale, peraltro rovinando l'essenzialità del filtraggio delle LP42, che è certamente responsabile delle prestazioni di questi gioiellini. Complicate il filtro e la magia è persa.

Conclusioni

Questo test è stato molto interessante: intanto ha dimostrato che le differenze tra condensatori si sentono, anche in diffusori economici. In secondo luogo, l'entità del cambiamento potrebbe essere benefica se si è fortunati o potrebbe alterare un delicato equilibrio se si è sfortunati. In altre parole: non è che il Cross Cap sia un condensatore peggiore del Soundcap, in assoluto. Lo è in questo contesto, perché probabilmente consente al tweeter di suonare più forte, rovinando un equilibrio delicato, ottenuto o grazie alla bravura del progettista o al caso, come credo sia nello specifico delle LP42.

In generale: diffidate sempre da autocostruttori/smanettoni che, a prescindere dal diffusore, propongono upgrade “sicuri” sostituendo i componenti originali di un crossover con altri audiophile o addirittura, modificando il crossover da zero. I risultati possono variare da molto buono, se non si altera l'equilibrio iniziale, a disastroso e questo anche lasciando inalterati i valori dei componenti passivi utilizzati. Chiedete sempre una prova prima/dopo che possa essere eseguita, con calma, a casa vostra, tra crossover originale e crossover audiophile. Datevi tempo, ascoltate e riascoltate gli stessi brani decine e decine di volte, per giorni. Solo alla fine sarete in grado di capire se le modifiche siano davvero benefiche.

Per quanto riguarda le Lonpoo, posto che i Soundcap non potete acquistarli (a meno che non abbiate un buon contatto con un professionista) è aperta la caccia al condensatore che non le faccia strillare come fanno coi Cross Cap. Personalmente, dopo l'estenuante prova eseguita, lascio volentieri alla pazienza altrui l'arduo compito. Io passo. Eventualmente teneteci aggiornati!

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