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L'Orbe, lo SME4 e un tweak da 1 cent...

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Autore: Geoff Husband

I lettori della mia serie di prove sui giradischi saranno a conoscenza che negli ultimi mesi è accaduto l'inevitabile e non sono più soddisfatto della mia combinazione Orbe/SME4.
Il pericolo di avere a disposizione un certo numero di giradischi esoterici era quello che essi avrebbero potuto evidenziare i difetti del mio impianto e questo è proprio quanto è accaduto. Nel mio caso il problema risiede in una prestazione piuttosto eccessiva sulle medio basse, confrontata con le migliori. Ho letto che questa è una critica imputabile in particolare allo SME, non molto all'Orbe. Quindi si intravedeva come la serie di prove di giradischi si stesse avviando ad una conclusione piuttosto dispendiosa per il vostro affezionato recensore.

Quando tutti questi pensieri rimangono fissi in mente, rappresentano uno dei maggiori sintomi di "upgradite", ma nel mio caso restano da fare (per il momento) due prove e facendo una comparazione A/B l'inferiorità risultava abbastanza evidente.

Il mio personale punto di vista mi porta ad incolpare la combinazione Orbe/SME piuttosto che l'uno o l'altro - un'eresia, visto che l'uno è stato pensato con l'aiuto dell'altro e lo stesso John Michell usa un SMEV. Inoltre ho pensato che avrei potuto individuare il problema, in primo luogo in una risonanza nel telaio dell'Orbe alle frequenze "problematiche" - il montaggio molto rigido dello SME scarica troppa energia nel telaio.
Questo è dimostrabile semplicemente, posizionando lo stilo su un disco fermo, ruotando la manopola del volume ad un moderato livello d'ascolto e picchiettando sul telaio o sulla basetta del braccio con un dito o una penna. Il "gong" risultante proveniente dal telaio è da considerare come una colorazione aggiunta, e ripetendo la prova con altri telai si osserva che nessuno presenta un problema simile - tutti producono un "thunk, thunk" invece.
Per cui il "loop" costituito da testina > braccio > basetta del braccio > telaio (sul quale si sente il "boing") > perno/cuscinetto > piatto > disco > testina etc era eccessivo. Nel mio caso un altro possibile problema poteva essere rappresentato dalla microfonicità dell'ampli di potenza Audion, che quando tamburellato "suonava" a frequenze molto simili - qualcosa di non molto distante dal feedback, per cui altri potrebbero non avere questi problemi. Comunque soltano l'Orbe ha mostrato ciò, gli altri sei giradischi che ho qui non sembrano avere lo stesso problema.

Ho pensato che in qualche modo il "loop" può essere interrotto e a tal fine ho provato uno Hadcock 242 unipivot. Ho ipotizzato che il contatto in un "punto" avrebbe potuto scaricare meno energia sulla basetta del braccio e questo forse l'avrebbe reso più pulito.

Montando sia la Music Maker sia la Dynavector XX2 viene confermato esattamente quanto asserito. Il suono si è pulito considerevolmente, e nel mio impianto (tenetelo sempre a mente) il risultato è stato un grande miglioramento, il basso diventa più snello e veloce e il medio, adesso meno velato, diventa più aperto e arioso. Effettivamente lo Hadcock era fuori dalla portata dello SME...

Quindi mi sentivo orgoglioso per aver trovato e risolto il problema. Ero doppiamente felice in quanto sarebbe dovuto arrivare Steve Davey nel fine settimana per una lunga sessione nella quale avremmo potuto apprezzare delizie in vinile e vino rosso, e lo aspettavo con ansia per fargli ascoltare e farmi confermare quanto avevo scoperto prima di andare in stampa - le mie conclusioni erano dopotutto piuttosto controverse.

Arriva quindi il grande giorno. Ho regolato il Roksan Xerxes/Artemiz (l'oggetto della prossima prova - è appena arrivato) con la Dynavector XX2 e ho rimontato lo SME4 sull'Orbe con la DRT-1.

Non voglio entrare nei dettagli della sessione in quanto ci sarà una prova completa, ma il risultato è stato un grande sconvolgimento. Steve, che possiede anch'egli un Orbe, era impaziente di mostrarmi il suo orgoglio e la sua gioia, ma facendo un primo confronto "spalla a spalla" il "bloom" che ci aspettavamo dall'Orbe/SME non si materializzava. Infatti Steve era della ferma opinione che l'Orbe fosse il migliore tra i due e io concordavo con lui.

Sentendomi alquanto imbarazzato sono arrivato alla conclusione che il Roksan ha un carattere simile e quindi non riusciva a smascherare l'Orbe come facevano gli altri giradischi, anche se sembrava suonare inaspettatamente bene.

OK - ora per confermare quanto sostenuto ho tirato fuori l'Audiomeca Romance, un giradischi molto più economico dell'Orbe, che ha chiaramente dimostrato come l'Orbe abbia un suono un tantino "grasso". Anche in questo caso l'Orbe ha suonato in modo magnifico, pieno ed organico, MA, per la prima volta, non "gonfio" giustificando la spesa extra rispetto al Romeo (che io considero ancora spettacolare per il suo prezzo).

Per cui Steve ha iniziato a dubitare delle mie opinioni (pubblicate sulla recensione del Romance) e io ero lì lì per fargli le mie scuse.

"OK-OK, aspetta ascolta un attimo lo Hadcock". Quindi dopo aver giocherellato un po' abbiamo montato lo Hadcock. Suonava in maniera superba, anche meglio di quello che ricordavo e lo abbiamo ascoltato per più di un'ora solo perché esso andava magnificamente, ANCHE SE non aveva distanziato l'Orbe/SME nel modo in cui lo aveva fatto prima.

E allora che diavolo era successo? Forse avevo immaginato tutto per tutte le prove precedenti, ma con comparazioni A/B questo è difficile da credere, e in ogni caso ci sono stati altri qui che hanno individuato il tallone d'Achille dell'Orbe/SME. Per cui, cosa era accaduto? NON era cambiato niente altro...

Ad un certo punto ho capito. Una minima modifica per convenienza l'ho fatta, e potrebbe essere questa la causa.

Vedete, quando ho rimontato lo SME mi sono stufato di veder cadere i piccoli distanziatori di plastica neri della basetta del braccio in fondo al giradischi ogni qual volta smontavo la basetta stessa. Ho utilizzato una piccola quantità di Blu-Tac e ne ho fatto un anello sottile attorno alle estremità dei distanziatori in modo tale che quando rimuovo la basetta i distanziatori vi restano attaccati, invece di tuffarsi all'interno della macchina. Potrebbe essere questo piccolo livello di isolamento tra la basetta del braccio ed il telaio la "magica" cura che sembra aver trasformato l'Orbe?

Ormai Steve è tornato indietro (senza dubbio confuso dalla mia recensione) e quindi sono stato lasciato a provare da solo. Rimuovendo il Blu-Tac il suono era ritornato confuso. Sembra incredibile, ma in un minuto, e a costo zero, ho trovato una soluzione al problema che affliggeva il mio giradischi. Qui ho iniziato a pensare di aver smarrito la strada, ma sapevo quel che sentivo...

In seguito, per coincidenza un lettore di TNT mi ha scritto per dirmi che anch'egli aveva un problema di "eccesso" con il suo Orbe e uno SMEV, esattamente come io avevo descritto nella recensione del Romeo.

La sua email recita come segue:

"Sono possessore di entrambi da 4, 5 anni; ad essere onesti non sono mai stato totalmente soddisfatto ma gli sono rimasto fedele in ogni caso. Precedentemente avevo un braccio Rega ed ero abbastanza contento; penso che questo fosse dovuto al fatto che il suo costo era così basso che da esso non ci si poteva aspettare molto. Quando ho acquistato lo SME pensavo che tutti le mie preoccupazioni sarebbero scomparse, ma non sarebbe stato così. Ho provato a sostituire le molle e i cavi del braccio con un Nordost Quattra-fil, ma restava una mancanza di pulizia e un eccesso di grasso.

Werner mi ha detto che lo hai sperimentato con diversi bracci e apprezzerei che tu mi riportassi le tue considerazioni. Comprerò il nuovo motore DC alla fine del mese per vedere se questo potrà migliorare leggermente le cose".

Così a rischio di essere preso per un contafrottole gli ho risposto chiedendogli di provare il trucco del Blu-Tac e di farsi risentire. Il giorno successivo la sua risposta è arrivata velocemente...

"Molte grazie Geoff, miglioramenti notevoli devo dire. Maggiore profondità, maggiore pulizia, maggior soddisfazione musicale. Il suono risulta meno impastato, come se fosse stato rimosso un rumore per permettere alla musica di venir fuori. Velocità, pulizia sono tutte quante aumentate ma principalmente la neutralità generale da un disco ad un altro adesso è evidente."

:-)

Quindi non stavo immaginando le cose....

Ho contattato Len Gregory (AKA 'The Cartridge Man') e gli ho chiesto di provare la stessa cosa con l'Orbe che usa per le dimostrazioni dello Hadcock.

La settimana successiva una telefonata mi riferiva che c'era stato un miglioramento esattamente negli stessi parametri che io avevo rilevato. Mi ha anche detto che, ispirato da ciò, ha provato a mettere un foglio di gomma da 1/2 mm sul cuscinetto del perno per separarlo dal piatto, e anche questo ha aiutato. Ho provato anch'io e il risultato non ha comportato il grande cambiamento del Blu-Tac sulla basetta del braccio. Penso che abbellisca troppo le prestazioni dell'Orbe - grazie Len :-)

Quindi a conferma dei miei "pazzi" risultati sono venuto a sapere che Michell è consapevole del problema in quanto i distanziatori sulla basetta del braccio sono di una plastica simil-vinilica invece che di metallo come quelli usati in precedenza - il punto è che io penso che essi ancora non riescono ad isolare abbastanza.

Steve mi ha detto che la Origin (che costruisce il Silver 250, il braccio da lui usato) gli ha raccomandato di avvitarli "a mano" per non serrarli troppo - anche loro sembrano essere della stessa opinione.

Inoltre ho scoperto che lo straordinario Gert Pedersen che modifica deck della Michell ha appena progettato un'elegante basetta per il braccio smorzata sostituendo i distanziatori originali, per cui anch'egli sta lavorando a questo problema. Me ne ha appena spedito un campione per una valutazione e ve ne parlerò presto (si, funziona bene!).

Quindi non sono il solo...

Come fare...

OK convinti? Questo lavoro durerà 20 minuti ed è totalmente reversibile per cui tutti voi, possessori di Orbe (o Gyro) - potete farlo. Basta svitare la basetta del braccio e rimuoverla insieme alle viti e ai distanziatori. Fatevi 6 sottili (circa 1 mm) anelli di Blu-Tac e piazzatene uno all'estremità di ogni distanziatore. Ora spingete il distanziatore contro la basetta del braccio in modo che il Blu-Tac lo mantenga in sede. Adesso basta rimontare la basetta del braccio e avvitarla - personalmente ho messo anche un po' di Blu-Tac sulla filettatura delle viti in modo tale che se si dovessero allentare non vibrerebbero. Adesso stringete il tutto. Una volta serrato potete allentare un po' le viti se preferite, in modo che sia soltanto il Blu-Tac che mantiene la basetta, ma le viti dovranno rimanere per ragioni di sicurezza.

Quindi preparatevi a restare impressionati :-)

Conclusioni

In questo modo il mio Orbe/SME4/Blu-Tac è assolutamente straordinario, e adesso non penso proprio di sostituirlo. Se la modifica avesse un costo di 1000 sterline potrebbe essere considerata ancora conveniente - male che vada permette di sostituire la basetta facilmente :-)
L'unico neo è che la modifica migliora talmente le prestazioni dell'Orbe (nel mio impianto etc) che questo non può essere ancora considerato un riferimento "fisso" per la serie di recensioni dei giradischi, per tale motivo ho dovuto togliere il Blu-Tac, ma alla fine di ogni prova esso torna immediatamente al suo posto!

impianti usati

  • Vinile: Michell Orbe SME IV/Dynavector XV-1, XX-2, Music Maker
  • Stadi Phono: GramAmp2
  • Preamplificatore: Audion Premier2
  • Finali: Audion ETPP EL34 Monofonici. Loth-x Ji300b SE Integrato.
  • Cavi: FFRC e Sonic Link di potenza. Autocostruiti in argento e Audionote in argento di segnale.
  • Diffusori: IPLS3mtl's, Loth-x Polaris.

    Dischi usati per le prove... - Killers

© Copyright 2002 Geoff Husband - http://www.tnt-audio.com

Traduzione: Fabio Egizi

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