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Le Idee di Termoionica Applicata

A furor di popolo...: il SIMPRE 88 PSE

Oh, finalmente c'è qualche reazione alle proposte di Termoionica Applicata: non ho fatto in tempo a veder uscire l'articolo sul SIMPRE 88 SR, che mi è stato fatto notare da più parti quanto suoni male l'SRPP in tutte le sue configurazioni, assieme al cathode follower e a tutti gli altri schemi che prevedono una qualsiasi dose di reazione, globale o locale...

Devo dire che non immaginavo proprio che il tanto decantato SRPP avesse così tanti nemici...

Comunque sono state critiche estremamente gradevoli e fondamentalmente positive, che hanno stimolato un vivace scambio di mail in particolare con Thorsten e Roberto che ho particolarmente apprezzato: discutere in privato sui propri esperimenti è MOLTO diverso dal leggere giudizi su una rivista cartacea, che per forza di cose deve porsi come obiettivo un certa raccolta di pubblicità per sopravvivere.

In ogni caso, per vostra disgrazia, la discussione mi ha spinto a mettere in cantiere un ulteriore modello di SIMPRE...

Lo schema ovviamente non è neanche in questo caso nuovo: si tratta del single ended parallelo, implementato con una coppia di triodi a catodo comune con anodi e griglie collegati in parallelo.

A giudicare dalla situazione, tale circuito ha un certo numero di entusiastici sostenitori.... fra cui personaggi di primissimo piano tipo Johnson di Conrad-Johnson, che nel suo nuovissimo pre linea ART ha utilizzato un parallelo di 10 (dieci) sezioni di 6922,. con risultati assolutamente incredibili, a quanto pare, e un costo assolutamente proporzionato al risultato... cioè assolutamente sproporzionato....

Lo stadio PSE rispetto al single ended ha il vantaggio di dimezzare l'impedenza di uscita ed abbattere anche il rumore, ma solo di 3dB, ad ogni raddoppio del numero di valvole, con le caratteristiche principi di uno stadio SE, cioè guadagno elevato e possibilità di ottenere l'assoluta assenza di retroazione.

Dato però che nei miei schemi minimali per risparmiare un condensatore elettrolitico la resistenza catodica non è bypassata, un po' di retroazione c'é lo stesso.

Avvertenze

Rifaccio presente ancora che comunque l'uso delle valvole comporta dei rischi effettivi legati all'alta tensione in gioco.

Vi invito pressantemente a rileggervi le avvertenze comparse sull'articolo del Simpre 88SE.

In ogni caso prima di dare tensione controllate sempre almeno una volta tutte le connessioni; se lavorate con il cablaggio in aria verificate che non vi siano corti accidentali; ricontrollate sempre almeno due volte la polarizzazione dei condensatori elettrolitici.

Data l'intrinseca pericolosità del tutto, se avete un dubbio o pensate di aver trovato sugli schemi qualche cosa di inesatto o impreciso, verificate prima di procedere con qualcuno più esperto.

Nessuno è infallibile, e disegnare e ridisegnare schemi per pubblicarli è una delle attività più noiose che si possano immaginare per un progettista, anche se non professionista: perciò è facile che qualche dettaglio... fondamentale sfugga all'attenzione: non fidatevi mai, soprattutto dei miei schemi, dato che sono notoriamente smemorato e distratto...

Il SIMPRE 88PSE /R

La versione che vi presento è stata adottata da un lettore, Roberto, che ringrazio per la disponibilità e la perseveranza, come variante del SIMPRE 88SE per risolvere un problema di interfacciamento con un amplificatore dall'impedenza di ingresso evidentemente un po' scarsina.

Lo schema è anche in questo caso estremamente semplice.

L'unico problema che Roberto cita è che la corrente filamenti anodica raddoppia, per cui il ripple raddoppia anch'esso è c'è quindi un certo rischio di sentire un po' di ronzio provenire dalle casse...

L'Alimentatore

L'alimentatore dell'anodica può essere quello dell'88SE e 88SR (sono identici). Tale alimentatore anodico è stato progettato originariamente per una corrente pari a metà di quella dell'88PSE: nel caso dell'88SE dovrebbe comunque garantire sulla carta un ripple dell'ordine dei 20-30 micro volt su VB. Non è bassissimo, ma all'atto pratico non dà in realtà grossi problemi.

Per abbatterlo si possono rimpolpare i condensatori elettrolitici C3 e C4 da 47uF più vicini ai tubi (portandoli a 100+47uF, come ha fatto Roberto). Roberto ha anche sostituito la resistenza R1 da 4700ohm con una induttanza da 20H, per ridurre la caduta di tensione. In ogni caso, a parte un raddoppio del ripple, che essendo basso non dovrebbe comunque dare grossi problemi, il mio alimentatore regge benissimo: il consumo effettivo di potenza dovuto all'anodica passa da 0.6 a 1.2VA circa, che dovrebbe essere comunque irrilevante rispetto al dato di targa del trasformatore.

Anche per i filamenti il discorso è simile; se avete costruito il SIMPRE 88SE potete utilizzare con ogni probabilità (coé se il secondario dei filamenti ha una corrente nominale superiore ai 0.7-0.8A) lo stesso alimentatore ricalcolando la resistenza del pi-greco per tener conto del raddoppio della corrente di filamento dovuta alle due vavole, collegando poi queste ultime in parallelo.

Se invece avete costruito l'88SR potete utilizzare un alimentatore filamenti separato per ciascun tubo, ma ricordatevi bene che entrambi i filamenti devono essere riferiti a massa: cioè nell'alimentatore del Simpre 88SR non bisogna apportare alcuna modifica ad R4 ed R6, ma bisogna eliminare la R7 e se possibile sostituire la R8 con un ponticello.

Se infine avete costruito l'88SE ma il trasformatore prevede un secondo secondario a 6.3V, potete ovviamente adottare l'una o l'altra delle soluzioni di cui sopra; tenete presente che realizzare un secondo alimentatore filamenti costa di più ma in questo modo si riesce a filtrare un po' meglio la corrente di filamento. Non e' che pero' gli effetti di cio' si sentano piu' di tanto...

Attenzione: sullo schema dell'88SE fra l'altro mancava il collegamento, citato più volte nel testo, fra circuito filamenti e massa dell'anodica, il che può comportare grossi inconvenienti e malfunzionamenti. Io ho usato il punto centrale dell'avvolgimento del trasformatore, ma si può utilizzare qualsiasi altro punto in mancanza di questo.

Il collegamento a terra

Solita raccomandazione: andate a leggervela sul Simpre 88SE.

Lo stadio di preamplificazione

Anche qui, nonostante la configurazione sia più complessa, valgono esattamente le stesse considerazioni dell'88SE. Seguirà comunque una trattazione più approfondita del PSE come è stato fatto per il single ended.

Le resistenze

Le resistenze R3,R4 da 33 ohm hanno lo scopo di ridurre eventuali disturbi ad alta frequenza, eliminando il rischio di oscillazioni.

La R2A&B,R3,4,5,6 è bene che siano non induttive (tipicamente al carbone).

Nell'ottica con cui sono progettati i SIMPRE (massimo risultato con minima spesa e possibilità di riutilizzo dei componenti in varie configurazioni) non è assolutamente il caso di andare a cercare resistenze speciali.

La resistenza R7 da 470 ohm in uscita dovrebbe avere lo scopo di adattare l'impedenza di uscita del tubo; si può considerare opzionale: vedete voi se conservarla o meno; come? Solito discorso: per che cosa usate le orecchie?

I condensatori di uscita

Come sempre qui particolare cautela va usata nella scelta dei condensatori di uscita. Sono gli unici condensatori sul percorso del segnale e conviene che siano di buona qualità, a film o carta e olio.

Lo schema non è più proprio una cenerentola... forse vale la pena di usare dei carta ed olio, dato che già solo questa modifica cambia radicalmente il suono del preamplificatore: se li sostituite vi sembrerà di averne costruito uno totalmente diverso. Se scegliete questa strada, sappiate che si riescono a trovare dei carta ed olio (ICAR SR20, ma anche ITT) ben sotto le 10 mila lire... per favore evitate di farvi derubare...

D'altra parte se trovate dei carta e olio economici, come minimo misurateli due o tre volte, come valore capacitivo ma anche come valore resistivo, magari anche alternando il senso di misura, prima di metterli in uso, si evitano spiacevoli sorprese....

D'altra parte anche con condensatori a film assolutamente normali si può già godere benissimo il suono delle velvole. I carta e olio non vi mancheranno finché non li avrete provati, ma poi non ne potrete più fare a meno. Ebbene, sì, danno assuefazione! Io vi ho avvertiti...

I tubi

Attenzione anche qui alla microfonia dei tubi. Se non avete voglia di mettervi a risolvere il problema, cercate di farvene dare versioni poco microfoniche.

In caso contrario industriatevi a montare i tubi nella maniera più elastica ed isolata possibile: le saldature dei pin sono già per conto loro più che sufficienti a trasmettere vibrazioni, perciò è meglio sospendere tutto il circuito ad audio frequenza.

Non e' tutto: alcune versioni della 6922 sono microfoniche al punto da entrare in risonanza acustica anche se la sospensione e' particolarmente curata, ma il vetro e' esposto direttamente al suono od anche se si monta lo schermo metallico: prevedete uno chassis chiuso: le valvole a vista sono molto belle, ma con le 6922 e' un lusso che non ci si puo' assolutamente permettere.

Il suono

Ragazzi, adesso basta: cosa me lo chiedete a fare? Solito scarrafone...? A me non spiaceva neanche l'SRPP... anche se....

No, basta, mi rifiuto di recensirmi da solo. Arrangiatevi.

Da ora in poi vi dirò solo quello che mi disse un paio d'anni fa un installatore dopo avermi piazzato in casa materiale audio ovviamente già pagato che (peraltro solo perché non rodato) gracchiava miseramente: "Beh, suonare, suona...". E posso garantire che lui non intendeva nel senso che emetteva musica. Solo che emetteva dei suoni....

Beh, anche il SIMPRE 88PSE, suonare, suona.

Tutto il resto

Per tutto il resto fate pure riferimento all'articolo sul SIMPRE 88SE.

Lista dei componenti

PREAMPLIFICATORE SIMPRE 88PSE/R

Rif.

Qta

Tipo

Valore

Note

R1

2

resistenza

2.2K ohm

0.5W

non induttiva (carbone)

R2A,B

4

resistenza

27K ohm

2W

non induttiva (carbone)

R3,4

4

resistenza

33 ohm

0.25W

non induttiva (carbone)

R5,6

2

resistenza

1K ohm

0.5W

non induttiva (carbone)

R7

2

resistenza

470 ohm

0.25W

 

R8

2

resistenza

330K ohm

0.25W

non induttiva (carbone)

C1

2

condensatore

0.47 uF

250V

film plastico o carta e olio

P1

1

potenziometro doppio

50K ohm

 

lineare

P2

1

potenziometro doppio

50K ohm

 

logaritmico

U1,U2

2

ECC88/E88CC/6922

     

S1

1

 

Selettore

2 vie

6 posizioni

 
 

16

pin RCA

   

inclusa l'uscita tape

ALIMENTATORE SIMPRE 88PSE/R

Rif.

Qta

Tipo

Valore

Note

D1,2

2

diodo

1N4007

   

D3,4,5,6,

D7,8,9,10

8

diodo

BY255

   

C1

1

condensatore

47uF

400V

elettrolitico

C2

1

condensatore

470uF

400V

elettrolitico

C3,4

2

condensatore

47uF

400V

elettrolitico

C5,6

2

condensatore

4700uF

15V

elettrolitico

C7,8

2

condensatore

0.33uF

1000V

film o ceramico

C9,10

2

condensatore

4700uF

15V

elettrolitico

R1

1

resistenza

4.7K ohm

3W

filo o carbone

R2,3

2

resistenza

2.2K ohm

1W

 

R4

1

resistenza

4.7/5.6 ohm

2W

filo o carbone

R5

1

resistenza

100kohm

2W

 

R6

1

resistenza

4.7/5.6 ohm

2W

filo o carbone

T1

1

trasformatore

primario

220V

 
     

secondario 1

180V+180V

100mA

     

secondario 2

6.3V

1A

     

secondario 3

6.3V

1A

FUSE

1

Fusibile

200 mA

250V

ritardato

Progettazione di uno stadio con triodi in parallelo a catodo comune (PSE)

Nel seguito si fa esplicito riferimento allo schema proposto per il Simpre PSE, ma in generale le formule sono valide per qualsiasi altro parallelo di due triodi nella configurazione del Simpre PSE.

Il calcolo del punto di lavoro statico

La progettazione di un PSE e' per molti aspetti analogo a quello di un normale stadio a catodo comune. Il calcolo del punto di lavoro e' anzi del tutto simile, ma a parita' di tutto il resto si deve considerare il fatto che la corrente che circola nella resistenza anodica e' doppia di quella nel caso SE: in pratica per ciascun triodo il punto di lavoro e' del tutto identico a quello che si otterrebbe con un singolo triodo con resistenza anodica doppia. Percio' il punto di lavoro statico si puo' studiare utilizzando questo modello, e vi invito quindi nel caso di dubbi a riguardarvi l'articolo sulla progettazione del Simpre SE.

Anche qui la presenza o meno del bypass catodico non cambia nulla.

Il calcolo del guadagno

Le equazioni sono del tutto analoghe a quelle dell'SE, con l'unica differenza che si deve tener conto del fatto che nella resistenza anodica scorre una corrente doppia della corrente I che circola dall'anodo verso il catodo di ciascun tubo. In pratica anche in questo caso e' come se la Ra fosse doppia di quella effettivamente utilizzata.

Le formule dell'SE sono quindi direttamente applicabili tenendo conto solo delle seguenti conversioni:

Rk = RkPSE

Ra = 2 * RaPSE

Si ottiene percio' la seguente relazione.

Vout mu * RaPSE * 2

---------- = - --------------------------------------------------

Vin Ri + (RaPSE * 2 )+ (mu + 1) * RkPSE

Anche in questo caso valgono tutte le considerazioni fatte per il SE.

Nel caso di uscita anodica con bypass la formula diviene

Vout mu * 2 * RaPSE

---------- = - ---------------------------------

Vin Ri + 2* RaPSE

Per quanto riguarda la progettazione dello stadio si fa riferimento a quanto riportato per il SE.

Calcolo dell'impedenza di uscita

Per il calcolo dell'impedenza di uscita basta considerare che l'uscita vede il parallelo di due stadi SE: in pratica la resistenza in uscita non e' altro che la meta' della resistenza di uscita del solito stadio SE equivalente con resistenza anodica pari al doppio della resistenza anodica del PSE.

Vo / Io = Rout = ((2 * RaPSE) // (Ri + (mu+1) * RkPSE)) / 2

In presenza di un bypass catodico la Rk scompare e la formula diviene:

Rout = ((2* RaPSE) // Ri) / 2

Anche qui valgono tutte le considerazioni fatte a proposito dell'impedenza di uscita del Simpre SE.

© Copyright 1998 Giorgio Pozzoli

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