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Editoriale di Dicembre 2001

I profitti in rete ed altre cose

Come ben sapete, cerchiamo (abbiamo sempre cercato) di soddisfare le esigenze di tutti, non tralasciando alcuna fascia di mercato, dall'utente inesperto ed alle prime armi all'audiofilo smaliziato sempre a caccia degli ultimi ritrovati in questo settore.
Non ci piace essere "monotematici" perchè già operiamo in un settore di nicchia (l'HiFi) che vede restringersi i suoi spazi sempre più causa la spinta del multicanale e dell'Home Theater. Continuiamo a rispondere a lettere concernenti l'Home Theater ma, francamente, non vediamo l'ora di passare la palla a qualcun'altro :-) ed occuparci solo di HiFi a 2 canali (già lo facciamo per le recensioni, ma vorremmo che anche per la posta fosse così).
Ci piacerebbe che esistesse una rivista, non necessariamente simile a TNT-Audio, ma pur sempre online, che si dedicasse con passione al mondo del multicanale. Le poche che apprezziamo non sono italiane (online, dico, eh) e francamente sarebbe ora che qualcuno si occupasse di colmare questo vuoto informativo.
In mancanza o nell'attesa che ciò avvenga non ci sentiamo di chiudere la porta in faccia a chi ci pone quesiti sull'Home Theater, consci come non ci siano molte alternative in rete.
D'altra parte, i "vuoti" informativi sull'HiFi in rete sono tanti, evidentemente chi vorrebbe intraprendere un'attività editoriale di questo tipo è spaventato dal "salto nel buio" che sarebbe la ricerca di eventuali profitti. Certo è che i costi della pubblicità online sono calati drasticamente ed i banners, per rendere un minimo, devono essere tanti, troppi (avete presente SoundStage?).
Per darvi un'idea, pensate che un notissimo sito di aste online (diciamo pure il più conosciuto, in Italia) paga qualcosa come 100 lire per ogni click sul loro banner. Mi spiego: ogni visitatore della pagina dove è posizionato il banner, cliccandoci sopra, si collega al sito delle aste. Per ognuno di tali vistatori il sito in questione paga 100 lire al sito che ospita il banner. Ora pensate a quante volte avete visto un banner pubblicitario su un sito e ci avete cliccato sopra. Poche, pochissime. Per questa ragione potete benissimo immaginare quale genere di profitto genererebbe tale banner per chi lo ospitasse. Qualche calcolo lo faccio più avanti, per ora andiamo oltre.
Ci sono i banners a costo fisso, ma anche qui c'è stato un tracollo dei costi, dopo che un giornale economico statunitense ha pubblicato una ricerca sull'inefficacia propagandistica dei banners sui siti web. In realtà il banner infastidisce, perchè spesso è animato, flashato, e/o pesante da caricare. Quando poi è più d'uno sulla stessa pagina l'effetto è devastante, sia in termini di download che di insofferenza generata in chi visita il sito. In questa situazione si capisce che un banner, anzichè attrarre un visitatore verso un sito, lo respinge.
Di conseguenza, pensare di far profitti consistenti in Rete è fuori luogo, specie per siti di nicchia come quelli dedicati all'HiFi. Al più si può pensare di rientrare con le spese o poco più. Tenete conto che un sito, per poter generare profitto tramite banners, deve essere molto visitato, altrimenti gli inserzionisti non hanno alcun interesse, sarebbe come mettere la pubblicità su un programma televisivo che non vede nessuno.
Questo porta, immediatamente, ad un problema ben più serio: i costi di gestione. Più un sito è visitato e popolare e più costa. Non crediate che sia lo "spazio" fisico occupato dal sito ad essere "affittato" e "pagato" profumatamente. No, quello lo si può avere anche gratis!
I problemi ed i costi sono generati dal TRAFFICO ovvero da quanta banda il vostro sito occupa al provider. TNT-Audio, pur occupando attualmente uno spazio inferiore ai 70 Mb (principalmente tutto testo!), genera un traffico superiore ai 20 GB mensili, qualcosa che ai providers non fa molto piacere perchè porta via risorse preziose in termini di banda.
Come vedete, è un cane che si morde la coda: per fare profitti occorre essere popolari (e se ne sarà accorto più d'uno che credeva di ospitare pubblicità con 10 visitatori al giorno) ma per essere popolari occorre spendere...e tanto. Pensate che attualmente ogni GB in più di traffico al mese costa qualcosina come 20 dollari, ovvero più di 40.000 lire al mese...dico, 40.000 al mese per GB!
Forse sono cifre risibili in confronto ai costi della carta stampata ma fate riferimento ai profitti di cui sopra e calcolate quanti "click" vi servono per arrivare a 40.000 lire mensili (con 100 lire per click): sono 400 click al mese. Dovete cioè immaginare che 400 persone che visitano QUELLA pagina dove c'è il banner ci clicchino sopra almeno una volta. Quanti lo faranno? Il 10%, diciamo (e sono ottimista)? Bene, vi servono 4000 persone che visitano ogni mese quella pagina. Sono numeri NOTEVOLI anche per siti molto popolari. Questo SOLO per pagare ogni GB in più di traffico...non sto considerando i costi "fissi" (ben più alti).
Poi c'è un altro problema: un sito popolare genera contatti, ovvero e-mail di richiesta di aiuto, di consigli etc etc. Rispondere a tutti non è facile e non si può pretendere che la gente lavori gratis come facciamo noi. È necessario quindi mettere in conto lo stipendio di una persona che si occupi delle risposte ai visitatori.
Insomma avete capito: fare profitti, con l'HiFi, sul Web, è difficilissimo e per questa ragione non troverete molti altri siti che fanno informazione sull'HiFi o l'Home Theater, almeno in italiano (limited scope, lo chiamo io).
La nostra speranza recondita è che prima o poi qualcuno si decida ad intraprendere questa strada, magari con un'iniziativa "low-profit" (rientrare con le spese o poco più) perchè non si può pensare che tutto possa essere fatto grazie al volontariato (per questo c'è già TNT-Audio :-)))).

Morale della favola, con l'HiFi (in rete, ma non solo) non c'è da diventar ricchi, il che mi riporta ad una famosa battuta del mitico Principe De Curtis: "...e che mestiere faceva lei?" "Io? L'ostetrico!" "Ah beh, certo, con le ostriche si guadagna poco...".
Parafrasate il tutto e otterrete un quadro chiaro della situazione. I tempi delle "mucche grasse" sono definitivamente andati, al massimo possiamo dire di essere in tempi di "mucche pazze" :-) ovvero in una situazione estremamente instabile dove Aziende nuove spuntano come funghi, altre importanti chiudono, poi riaprono o vengono assorbite (qualche nome? Wadia, OMR etc).

Questo ci porta immediatamente ad un altro problema di non poco conto: per una rivista come la nostra è difficile riuscire a dare un quadro chiaro della situazione, così ci capiterà di recensire prodotti "nuovi" destinati ad un sicuro successo (es. Black Cube, Vibrapods, Norh etc. giusto per citare alcuni nostri "scoop") altre volte parleremo o consiglieremo apparecchi destinati a sparire nel giro di un anno. È terribile ma è così.
La situazione è così fluida che è difficile valutare cosa succederà in futuro. Chi l'avrebbe mai detto che la Wadia e la OMR fossero in così cattive acque? E chi può dire che un prodotto nuovo di una Azienda sconosciuta non diventi il Wadia di domani?

Ecco, noi vorremmo, alla luce di queste osservazioni, liberarci da questo pesante fardello e responsabilità che non ci competono. Per noi è sufficiente ascoltare gli apparecchi, raccontarvi come vanno secondo la nostra opinione, fornire qualche informazione sull'Azienda e poco più. Chi decide di acquistare alla fine siete VOI ed il mercato lo fate VOI. Il destino di un prodotto è più legato al favore del pubblico che al giudizio (positivo o negativo) di una recensione. Per fortuna la nostra filosofia è sempre stata: andate ed ascoltate, senza credere a ciò che leggete (TNT-Audio compresa). Solo così potrete diventare acquirenti consapevoli e questo folle "mercatino" (dati i numeri, difficile chiamarlo "mercato") diventerà - forse - un posto più serio e vivibile per tutti.

© Copyright 2001 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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