Editoriale di Aprile 2015

La questione dei marchi hi-fi importanti e dei loro scadenti alimentatori

[Trasformatore AC/DC danneggiato]
[English version]

Autore: Richard Varey
Data di pubblicazione: Settembre, 2015
Traduttore: Roberto Felletti

Oggigiorno, molte apparecchiature hi-fi sono alimentate da trasformatori e condizionatori di rete esterni, scelti dall'utente o consigliati dai progettisti delle apparecchiature stesse. In questo modo, è facile progettare una qualsiasi elettronica, separando così i sensibili circuiti audio a bassa tensione dai rumori generati dai componenti dell'alimentatore. In questo articolo parlerò, principalmente, di quei trasformatori “da parete” che portano i 240/120 V della rete elettrica a valori di tensione e corrente inferiori per pilotare i delicati circuiti e componenti elettronici. Allora, qual è il problema?

Molti alimentatori OEM, specialmente quelli per uso generico prodotti su larga scala e al risparmio, per contenere i costi, sono tristemente inadeguati e alcuni sono talmente sottodimensionati da causare surriscaldamenti e danni, talvolta effettivamente catastrofici. Essi comprendono sia danni fisici da surriscaldamento (fusioni, crepitii, rotture e connessioni elettriche scoperte) sia combustione con produzione di vapori nocivi, senza contare i danni alle elettroniche.

Qualche dispositivo funziona in maniera ragionevolmente sicura, però limita le apparecchiature, non consentendo loro di esprimersi al meglio delle potenzialità. In qualsiasi apparato audio, l'alimentazione influisce sul suono, determinando l'equilibrio timbrico o facendo funzionare i componenti attivi entro i parametri desiderati. Alcuni alimentatori emettono ronzii o si scaldano a causa dell'uso di trasformatori sottodimensionati o assemblati male.

Ho personalmente sperimentato il problema con prodotti forniti da aziende hi-fi fidate, quali Cambridge Audio e iFi. Entrambe sono innovatrici e si sono fatte un nome come importanti concorrenti in quell'arena che è il settore dell'hi-fi domestico. È davvero vergognoso che siano cadute nella trappola dell'affidamento, a terze parti, della realizzazione di accessori che poi si rivelano inadeguati al compito da svolgere.

[Un gruppo di trasformatori AC/DC da parete]

Un produttore ha sostituito, diverse volte, più di un prodotto. Dispositivi di altri produttori si sono guastati nel giro di poche settimane dal primo utilizzo; il rappresentante me ne ha procurati vari altri di scorta, non si sa mai! In un caso, l'involucro in plastica si era fuso, scoprendo i conduttori sotto tensione.

Le aziende che utilizzano alimentatori non adatti o di scarsa qualità rischiano danni di immagine e mettono a repentaglio la sicurezza dei propri clienti nel caso in cui, con le apparecchiature, vengano forniti alimentatori inaffidabili, talvolta anche pericolosi.

Ritengo ci siano due ovvie soluzioni:

  1. i progettisti, nonché i loro colleghi contabili, dovrebbero tenere in seria considerazione i rischi che la fornitura di dispositivi dotati di trasformatori economici comporta;
  2. gli utenti dovrebbero valutare la sostituzione di quegli orrendi alimentatori “da parete” con dispositivi opportunamente progettati, collaudati e certificati.
C'è un'ampia offerta da scoprire, qualora sentiste il bisogno di riconoscere e risolvere da voi questo ingiustificato problema. Non sarebbe più sensato, per i titolari delle aziende, assicurarsi di vendere esclusivamente prodotti di prima qualità?

Un danno d'immagine fa perdere credito, agli occhi dei clienti, a quelle aziende che pongono il rapporto “qualità/prezzo” alla base della propria strategia di mercato; il risultato è che l'utente finale non accetterà costosi dispositivi ad alte prestazioni che possono diventare inaffidabili, sottoutilizzati, o che possono danneggiarsi e diventare insicuri a causa di un economico componente esterno che poi rappresenta la parte economicamente meno dispendiosa del pacchetto.
La reputazione e la fedeltà al marchio ne risentirebbero, così come i guadagni, poiché i produttori perderebbero il rispetto nei confronti dei loro prodotti, nonché del loro modo di porsi sul mercato, nel caso in cui cercassero di eludere le proprie responsabilità e i propri obblighi. Ulteriori costi potrebbero comprendere danni ed esborso di denaro per richieste di risarcimento per lesioni personali e inosservanza delle leggi in materia di diritti dei consumatori. È ora che i dirigenti di queste aziende affrontino e risolvano il problema. Gli acquirenti potrebbero perdere l'occasione di gustare quell'auspicata ed euforica esperienza musicale promessa dalla pubblicità. Se anche voi avete una storia di orrore da raccontare, un esempio di sana (nell'originale c'è un gioco di parole intraducibile in italiano, in quanto “sound” oltre che “suono” significa anche “sano”, “solido”, “affidabile” - NdT) pratica commerciale da riferire, un prodotto che vi ha colpito da segnalare o una soluzione geniale da condividere, sarò lieto di ascoltarvi.

© Copyright 2015 Richard Varey - richard@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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