Editoriale di Dicembre 2020

Zoom si inventa la modalità HiFi

[Zoom high fidelity mode]

Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Ottobre, 2020

Immagino molti di noi abbiano ormai preso confidenza coi diversi sistemi di videoconferenza, durante questo strano 2020, a causa dell'aumento dello smart-working e delle riunioni o lezioni a distanza. Le piattaforme disponibili sono tante, tra le più popolari non posso non menzionare MS Teams, Adobe Connect, Zoom e Google Meet o Classroom. Hanno occupato, e probabilmente occuperanno ancora per molto tempo, le nostre giornate a casa.

Zoom, che ha sede in San Jose, California, è un servizio che aiuta le imprese e le organizzazioni a usufruire di videoconferenze grazie a un'intuitiva ed affidabile piattaforma cloud per audio, video, condivisione di contenuti e chat, sia da smartphone che da computer o altri dispositivi mobili. Io stesso sono un utente Zoom, sistema che utilizzo, insieme a MS Teams (e qualche altra) per il mio lavoro all'università, ossia per lezioni a distanza, esami, riunioni e attività di ricerca.

Recentemente Zoom, che è una sorta di leader di questo mercato, ha deciso di non riposare sugli allori e di migliorare ulteriormente il servizio rispondendo a diverse esigenze del mercato, quali - ad esempio - quelle avanzate da chi lavora con la musica, che ovviamente trovava inadeguato l'audio standard della trasmissione Zoom, che implementa la cancellazione dei rumori ambientali (disastrosa per chi suona) e una compressione audio, unita alla monofonia, che certo non è di grande aiuto perché va a colpire profondamente la qualità dell'audio in uscita e in ingresso.

La nuova feature si chiama High Fidelity Audio mode, ed è disponibile sia per utenti Windows che macOS. Questa opzione, che si trova nel menu Advanced Audio, migliora il cosiddetto “Original Audio mode”, e disabilita la cancellazione dell'eco (i rumori ambientali, cioè) e un po' di post-processing (diciamo la compressione audio!), mentre contemporaneamente aumenta la qualità audio del codec a 48Khz, 96Kbps mono/192kbps stereo. Più precisamente, ottimizza l'audio per avere la qualità musicale migliore possibile: il sampling rate aumenta fino a 48kHz, è abilitato il CELT codec, e il bitrate viene portato a 96 Kbps per l'audio monofonico e a 196 Kbs per quello stereofonico. Tutto questo ovviamente richiede un aumento di risorse da parte della connessione alla rete, per cui magari sarebbe meglio che il dispositivo fosse supportato da un collegamento fisico.

Per quanto riguarda l'audio stereofonico, questa feature consente di inviare - microfono permettendo! - audio stereo durante le video conferenze.

Tutto questo dovrebbe aiutare chi lavora con la musica sia dal punto di vista dell'insegnamento - conservatori, scuole civiche e lezioni private - sia con le performance online, ad esempio eventi live, sessioni di allenamento di scuole di danza o palestre di fitness e così via.

Inoltre, aspetto da non trascurare, Zoom sostiene che questa modalità in alta qualità audio potrebbe aiutare i medici nel fare diagnosi cardiache a distanza più accurate, visto che è più facile determinare aritmie o extrasistole, rilevate tramite stetoscopi digitali.

Per quanto ci riguarda più da vicino, non sarebbe una cattiva idea quella di sfruttare questa modalità per poter ascoltare e valutare a distanza componenti HiFi e impianti. Dotandosi di hardware di qualità accettabile (es. cuffie decenti), le differenze tra impianti e componenti HiFi possono essere percepite anche in questo modo.

Con i negozi HiFi chiusi per il lockdown (speriamo non accada di nuovo ma...) e con la continua riduzione della presenza sul territorio dei negozi fisici, potrebbe essere un buon modo per “avvicinare” gli appassionati ai confronti o alle dimostrazioni, che si potrebbero svolgere a porte chiuse. Non è il massimo, forse, ma sempre meglio che acquistare fidandosi sui giudizi degli utenti nei forum o delle recensioni sulle riviste (questa compresa).

“Your culture will adapt to service us. Resistance is futile.” (cit. Star Trek – First Contact (1996))

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