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TNT-Audio: editoriale di Febbraio 2002

Steurofonia!!!

L'entrata in corso della nuova moneta europea è un evento di portata storica e non potrà non influenzare le nostre vite e quindi, anche questo piccolo mondo dell'HiFi.

Innanzitutto, pensate alla comodità di poter acquistare HiFi, nuova o usata che sia, in un qualunque Paese europeo aderente alla nuova moneta (quasi tutti, peccato per l'UK) utilizzando la moneta comune. Niente più cambi sfavorevoli, commissioni di cambio esose e confusioni nella conversione di valuta.
Prezzi chiari per circa 300 milioni di europei. Se aggiungete il grande vantaggio della libera circolazione delle merci all'interno dell'UE (già in vigore da tempo) capirete quanto diventi più facile cercare un prodotto al miglior prezzo senza doversi preoccupare di nient'altro. Bastano Internet ed una carta di credito e qualunque apparecchio potrà arrivare a casa nostra nel giro di pochi giorni.
Non vorrei sembrare troppo ottimista, è chiaro che le vecchie abitidini ed i più diffusi malcostumi saranno duri a morire, ma sono fermamente convinto che la nuova moneta contribuirà, insieme al grosso aiuto della Rete, a buttar giù quel castello di carte costruito da distributori in malafede per giustificare ricarichi pazzeschi su apparecchi prodotti qui in Europa (per gli USA il discorso è un po' diverso, ne parleremo un'altra volta).

Solo 10 anni fa era molto difficile per un comune audiofilo sapere quale fosse il prezzo reale di un apparecchio nel Paese d'origine. Così, si finiva per pagare come hi-end ciò che era semplicemente "budget". Idem dicasi per certi usati "vintage" che, con abili speculazioni (ed alchimie), si trasformavano da volgari pezzi di ferro vecchio in apparecchi musicalmente desiderabili e da possedere ad ogni costo.
Prima della moneta unica, persino l'audiofilo a conoscenza del prezzo REALE del prodotto nel Paese d'origine, doveva chinare il capo di fronte alle giustificazioni addotte per spiegare un ricarico eccessivo. Prima c'era la scusa dei dazi doganali, in seguito aboliti, poi sono arrivate le commissioni di cambio, l'IVA differente (e sempre a nostro sfavore), i costruttori che non praticano export-price e balle simili. Ora la concorrenza sarà spietata in quanto TEORICAMENTE tutti i negozi (ed i distributori) entrano in competizione diretta. Chiaramente chi cercherà di fare il furbo non vivrà a lungo.
Già prima dell'avvento dell'Euro molti audiofili avevano mangiato la foglia e cominciavano ad acquistare all'estero, causando imbarazzo ad alcuni distributori che si vedavano scavalcati dalla vendita diretta o dalla concorrenza di negozi particolarmente aggressivi.
È chiaro, tuttavia, che alcune differenze resisteranno. In fondo, il distributore locale garantisce (o dovrebbe garantire) un servizio di assistenza post-vendita che verrebbe a mancare in un prodotto acquistato all'estero. Questa però sta diventando sempre più una foglia di fico, visto che talvolta l'assistenza locale si limita alla spedizione degli apparecchi direttamente alla Casa madre all'estero (quando succede!) e che molti costruttori si fanno carico di risolvere DIRETTAMENTE col cliente eventuali problemi, specie se parliamo di prodotti di un certo valore.
Personalmente ho sempre avuto maggiore fortuna interpellando direttamente le Case madri piuttosto che i distributori ufficiali italiani.
Di recente, avendo acquistato un prodotto usato di provenienza inglese, privo di manuale d'uso, mi sono rivolto prima al distributore italiano poi, non avendo ricevuto risposta, mi sono rivolto direttamente alla Casa madre che mi ha risposto nel giro di 12 ore e mi ha fatto avere il manuale originale dell'apparecchio, a casa mia e gratis, nel giro di 1 settimana.
Stando così le cose è naturale aspettarsi una selezione darwiniana degli operatori del settore: chi sa lavorare ed offre un vero valore "aggiunto" sopravviverà, gli altri sono destinati GIUSTAMENTE al fallimento.
Francamente, a costo di apparire spietato, mi auguro (e lo auguro a tutta la comunità di audiofili onesti) che molti di questi signori spariscano dal mercato e tornino a vendere mortadella...tagliata fina fina che si scioglie in bocca... :-)

Altro apetto da considerare è il rapporto Euro/dollaro. Ora stiamo a 0.90 (circa) e certamente tale valore è destinato a cambiare, in meglio o in peggio. Per ora, tuttavia, questo rapporto quasi unitario ci rende la vita molto più facile aiutandoci ad inquadrare subito il valore di un apparecchio in dollari. Ancor più facile sarà per gli americani, non dovendosi più districare nella selva delle diverse monete europee.
Per questa ragione i prezzi che riporteremo nelle recensioni degli apparecchi faranno riferimento ad un cambio unitario (1:1) anche se così non è. Le usuali variazioni percentuali sui listini possono tranquillamente assorbire l'attuale 10% di differenza tra Euro e Dollaro. Qualora tali rapporti di forza dovessero cambiare, ci adegueremmo.

Concludo queste riflessioni sull'avvento dell'Euro con una raccomandazione: il mercato, come detto tante volte, lo facciamo noi audiofili. Siamo noi che consentiamo ai furbi di farla franca. In passato era più difficile...oggi abbiamo tutti gli strumenti a nostra disposizione: con la Rete Internet e la moneta comune acquistare all'estero diventa un ottimo strumento di difesa.
Onesta per onestà, cerchiamo di non fare i furbi all'incontrario, cioè: qualora si sfruttasse il servizio di un rivenditore per decidere un acquisto (in base all'ascolto, come si dovrebbe sempre fare) il minimo che possiamo fare è ACQUISTARE il prodotto da quel rivenditiore.
Non è una questione di onestà (basterebbe quella, comunque) quanto di lungimiranza: sfruttare il lavoro dei rivenditori e poi non acquistare da loro significa condannarli alla chiusura. Questo significa, neppure troppo a lungo termine, non poter più disporre di luoghi dove poter ascoltare, capire e scegliere con giudizio....insomma un disastro.
Saremmo ridotti ad acquistare fidandoci delle recensioni delle riviste (errore!!!) o delle ancor più aleatorie consumer reviews, col rischio concreto di effettuare acquisti sbagliati uno di seguito all'altro (e addio risparmio!).
D'altra parte, mutatis mutandis, in tutte quelle situazioni nelle quali l'ascolto non fosse consentito, vuoi per indisponibilità del negoziante o dell'oggetto desiderato o anche per ragioni contingenti (chi vi fa ascoltare una testina?)...beh allora l'acquisto online nel Paese europeo dove il prezzo è più basso diventa estremamente consigliabile.

© Copyright 2002 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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