Editoriale di Gennaio 2016

HiFi per principianti
OVVERO
come spiegare la vostra ossessione agli amici e convincerli a comprare un impianto...

[English version here]

Autore: Graeme Budd - TNT Francia
Data di pubblicazione: Gennaio, 2016
Traduttore: Roberto Felletti

Non so se qualcuno di voi l'ha notato, ma l'hi-fi è un hobby piuttosto di nicchia e, soprattutto, prevalentemente maschile. Ora, sebbene alcuni tra voi (quelli che si fanno la birra in casa e quelli che, probabilmente, dispongono di grandi piste per trenini) possano ritenerlo un aspetto positivo e che i non iniziati e (soprattutto) la componente femminile del pubblico debbano essere esclusi a ogni costo, questo, sicuramente e a lungo termine, non è positivo per il nostro hobby, per il nostro divertimento e per il benessere dell'industria a esso legata.

Quindi, perché così poche persone si fanno prendere dal tarlo dell'hi-fi? Di sicuro, ciò non è dovuto al disamore per la musica, vista la quantità di iPod e di troppo grandi cuffie Beats Audio che si possono vedere in lungo e in largo per le vie di qualsiasi città di una certa importanza, segno che a molta gente la musica piace e che ci sono tante persone disposte a spendere (almeno) un po' di soldi per acquistare le apparecchiature necessarie ad ascoltarla.

Sono portato a pensare che, poiché gli impianti hi-fi adatti sono venduti esclusivamente tramite nodi di distribuzione abbastanza circoscritti, alcuni di essi (i negozi) intimidiscano un po' la gente, che non fa il passo successivo per scoprire cosa si può ottenere, anche semplicemente, con una configurazione modesta; le persone non si rendono conto di cosa perdono e, come recita il vecchio adagio, possiamo dire beata ignoranza.

Pertanto, come risolviamo il problema, ammesso che lo si possa fare? Credo che chi tra noi sia stato colto dal tarlo dell'hi-fi possa avere un effetto benefico sulle anime non iniziate che ci circondano, oltre ad aiutarle a scoprire ciò che ci guida e ciò che questo folle hobby ci trasmette. Probabilmente, un'impresa del genere richiederà un minimo di adattamento da parte di ciascuno di voi, ma abbiate pazienza, è per il benessere del mondo.

Quindi, ecco qua il mio piano, in tre fasi, per convertire quelli che dimostrano interesse (prolungato rullo di tamburi...).

Prima, però, una piccola premessa, dopodiché sarete liberi di partire con la fase 1. Probabilmente, avrete dimestichezza con una situazione di questo tipo: avete degli ospiti (magari vogliono assaggiare la vostra birra fatta in casa) che dimostrano un fugace interesse per il vostro impianto. Voi pensate: “a-ha, è ora di farli restare a bocca aperta con un ascolto dimostrativo”. Perché no? Quindi prendete la vostra registrazione preferita, quella con il basso sorprendente, il palcoscenico super-ampio, il cantante che sembra trovarsi lì con voi, ecc. ecc.; devo continuare? Peccato che abbiate già commesso un errore fatale che porta alla fase 1 del piano.

FASE 1
Fate loro ascoltare qualcosa che già conoscono e che a loro piace, questo li farà contenti (se sono accompagnati dalla dolce metà, assicuratevi di far loro ascoltare qualcosa che anche a lui (o a lei) piace; se poi si tratta del medesimo disco, tanto meglio!).

Mi rendo conto che così facendo andate contro la vostra natura, ma funziona! Mi ricordo di una volta in cui un gruppo di amici era venuto a trovarci e una delle esponenti del gentil sesso non riusciva a capire a cosa servisse quella rumorosa catasta di apparecchiature, né perché suo marito la ritenesse così degna di considerazione (a dire il vero, qualcuno aveva appena messo nel lettore CD i Black Eyed Peas, per cui la cosa era comprensibile, viste le reazioni che possono suscitare). Le avevo domandato se, nella nostra collezione di CD, ci fosse qualcosa che le sarebbe piaciuto ascoltare; dopo aver rovistato un po' saltò fuori un disco, che lei conosceva, che finì nel lettore. Bastò metà canzone per farla sorridere e farle dire “ora capisco”. Quanto ho detto non significa che poi, una volta usciti, andarono subito ad acquistare un impianto (sarebbe stato chiedere un po' troppo), ma, almeno, una parte del mistero non era più un mistero.

Quindi... auspicabilmente, poiché avete fatto ascoltare qualcosa che loro conoscono e che a loro piace e che, si spera, hanno gradito, potete passare alla fase 2.

FASE 2
Se lo domandano, non dite mai loro quanto vi è costato l'impianto!

Questo non vuol dire mentire (non esattamente). Potrebbe succedere che, prima che i vostri amici svengano, senza più riprendersi, all'idea di spendere vari stipendi per comprare uno “stereo” e prima che le loro dolci metà intervengano, dobbiate spiegare che un impianto con lettore CD può partire da 1.000 euro (o meno), e se come sorgente utilizzano i loro smartphone o computer portatili, ancora meno.

Perché dovreste fare una cosa simile? Ebbene, a testimonianza dei rischi che si corrono nel dire la verità, questo fenomeno accade anche in altri hobby (non siamo gli unici!) ed è qualcosa che riscontro normalmente nel campo delle corse delle automobiline radiocomandate (un'altra cosa per cui spendo troppi soldi). Un ragazzino e suo padre vanno a vedere una corsa; al primo l'idea piace molto, mentre il secondo la vede come una grossa occasione per fare qualcosa insieme con suo figlio (o figlia). Il padre avvicina un pilota e gli pone alcune domande, seguite dall'inevitabile “quanto costa?”.
Ora, sebbene un'auto da corsa di fascia alta possa superare i 1.000 euro, è del tutto possibile gareggiare e andare altrettanto veloci (al 99%) con un'auto che ne costa 350. Ma, ovviamente, il pilota è fiero del suo investimento e dice “più di 1.000 euro”, al che il padre è obbligato a dire al figlio (o figlia) “vedremo”; chiunque abbia più di dieci anni sa che per il padre è come pescare la carta uscite gratis di prigione e che nel 99,9999% (aggiungete tanti nove quanti ne aggiungono i produttori di cavi per descrivere il grado di purezza del rame nei loro prodotti) dei casi significa “no”.

Così, se direte 1.000 euro, o anche meno, avrete evitato la carta uscite gratis di prigione e potreste aiutare qualcuno a imboccare la strada che conduce a una seria “illuminazione” musicale. Se, invece, avete detto che l'impianto appena ascoltato costa 5.000 euro, perderete gli amici, condannandoli a soundbar, MP3 e pulsanti MegaBass per il resto delle loro vite.

Quindi, supponendo che abbiate dato la risposta corretta nella fase 2, vi ritroverete con un amico (o amica) e relativa (o relativo) consorte interessati, nonché intenzionati, ad acquistare un impianto. Poiché siete dei bei soggetti, vi offrite di accompagnarli a una mostra hi-fi, affinché essi possano ascoltare alcune marche e decidere quale estetica e suono preferiscono. Questa opzione, apparentemente, è una buona idea, ma dietro l'angolo ci sono ulteriori insidie in agguato (o, nel nostro caso, dietro le porte di alcune sale d'albergo).

[Un'immagine di una mostra HiFi]

Una mostra hi-fi, ieri

A questo punto, alcuni di voi avranno spalancato gli occhi nel sentir parlare di insidie celate dietro le porte di alcune sale d'albergo, ma noi non arriveremo a tanto. Qui sto parlando della capacità di una mostra hi-fi (e dei suoi espositori) di scoraggiare la gente:

  1. facendo ascoltare la musica di cui abbiamo parlato poc'anzi, nel punto 1;
  2. non permettendo al pubblico di poter ascoltare la propria musica.

Questo comportamento è qualcosa che mi ha sempre lasciato perplesso, soprattutto il punto b. Se i costruttori producono buoni impianti, e sono orgogliosi delle proprie capacità, di cosa hanno paura? Capisco che le sale degli alberghi non siano l'ambiente ottimale per dare dimostrazioni del funzionamento di un impianto hi-fi, ma i limiti valgono per tutti e alcuni produttori cercano di ottenere (davvero) un buon suono.

E siamo giunti alla fase 3, che va bene sia per voi sia per le persone che avete accompagnato alla mostra.

FASE 3
È ora di far ascoltare musica più piacevole e, oserei dire, più popolare alle mostre hi-fi.

Con ciò, intendo musica che, in realtà, ascoltereste e apprezzereste a casa vostra. I titoli che seguono sono solo alcuni miei suggerimenti, però ho intenzione di portarne una parte alla prossima mostra o dimostrazione a cui parteciperò. Senza dubbio, le vostre liste saranno differenti (mi piacerebbe vederle, per cui scrivetemi se lo desiderate), ma ritengo che noi consumatori abbiamo il diritto di scegliere cosa ascoltare alle mostre che visitiamo.

Produttori, non ce l'ho con voi (ebbene, forse appena un po'). Fate ascoltare musica che alla gente piaccia davvero ed essa affollerà le vostre stanze con un largo sorriso sul volto; voi vi ritroverete sulle liste della spesa di molti che poi visiteranno i vostri negozianti. Dopotutto, una veloce passata di Enter Sandman (dei Metallica) attirerà molte più persone dei suonatori di tamburo Kodo o del tanto temuto Jazz at the Pawnshop...

Senza ulteriori indugi, ecco la mia lista (che ho ristretto a 15 brani, anche se ce ne sono molti altri):

BRANO CANTANTE/GRUPPO
Enter Sandman Metallica
Inbetween days The Cure
New Sensation INXS
So you wanna be a rock n' roll star The Byrds
Don't do me like that Tom Petty and the Heartbreakers
Dancing in the Dark Bruce Springsteen
Bossa Nova USA Dave Brubeck Quartet
Love Profusion (Ralphi Rosario House Vocal Extended) Madonna
Acrid Avid Jam Shred The Aphex Twin
Mud on the Tires Brad Paisley
Cream Prince
The man with the Red Face (Jan Driver Mix) Laurent Garnier
Midnight in a perfect world DJ Shadow
Spanish key Miles Davis
Y Ahora Tu Up Bustle and Out

Come piccola appendice, ho anche chiesto una lista ad alcune signore che hanno la sventura di conoscermi; ecco alcune loro proposte, con i miei più sentiti ringraziamenti. Non ho potuto includerle tutte, ma i lettori (maschi) prendano nota: assoli parossistici e improvvisazioni fuori luogo del basso non saranno tollerati!

BRANO CANTANTE/GRUPPO
Skydive Chuckie ft.Maiday
Ghost (initpatch remix) Ella Henderson
Changing sigma ft.Paloma faith
Hold my hand Jess Glyne
Hallelujah Jeff Buckley
Bohemian rhapsody Queen
Mr Slater's Parrot Bonzo Dog Dooh Dah band
Stars Simply Red
Ave Maria Schubert
Deeper Grouch
Oka Okalove
I was here Beyonce
Ghost Skip the Use
Start it Up The Rolling Stones
Respect Aretha Franklin

Comunque sia, spero che quanto ho detto finora vi possa far riflettere per la prossima volta in cui organizzerete una festa a casa vostra o per quando vedrete vostro/a nipote imitare Naymar Jr. o Serena Williams con in testa grosse cuffie. C'è speranza, ci vogliono solo un po' di tempo e un po' di impegno da parte vostra.

Buoni ascolti!

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