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Editoriale di Maggio-Giugno 2003

Fresca ...HiFi?

[Vacanze!]

Parlare di HiFi con il clima di questi giorni non è esattamente la prima cosa che mi viene in mente. A volte mi chiedo perchè non abbia fondato una rivista specializzata in gelati e granite, con tanto di prove...d'assaggio, ricette ...d'autocostruzione, visite guidate ai...Produttori e reportage dalle mostre del settore. A pensarci bene, ci sarebbe stato molto più da divertirsi e mia moglie e mia figlia avrebbero senz'altro gradito di più la presenza in casa degli oggetti da "recensire". Oltretutto, l'altro vantaggio non trascurabile sarebbe stato il non dover rispedire indietro i "sample" :-)

Comunque, questa Missione ci siamo scelti ed è inutile piangere sul latte versato. Certo, prima di versarlo avremmo potuto ben più proficuamente addizionarlo con zucchero, uova e panna, versarlo in gelatiera con una stecca di vaniglia ed attendere mezz'oretta. Vabbè, la smetto. Si è capito che qui le temperature sono fuori da ogni ragionevole tolleranza umana?
E voi, cari lettori, vi siete mai chiesti che inaudita tortura sia accendere l'impianto stereo, lasciarlo scaldare per poi "recensire" un apparecchio in prova? E' qui che si vede la vera tempra del recensore audio, dallo stoicismo col quale affronta simil tenzoni.
Comunque sia, per l'occasione, io ho sempre pronto un impianto bello fresco, che scalda davvero pochissimo e che mi consente di svolgere i miei compiti a casa :-) senza strizzare troppe camice.
Infatti, e molti di voi se ne saranno accorti, non c'è sistema di condizionamento che tenga quando in casa c'è pre e finale a valvole o stato solido in vera classe A. Questi cosi scaldano un accidente: la climatizzazione ha il suo bel da farsi (specie quando fuori ci si avvicina ai 40 gradi) e purtroppo il rumore da questa generato mal si sposa con le nostre esigenze di ascolti critici alla massima risoluzione. Inevitabilmente, per superare il pur basso "tappeto" di rumore (ambientale ed elettrico) si è portati ad alzare il volume, magari di poco, ma giusto quel tanto che basta per stravolgere i valori in campo. Avete fatto caso al volume dell'autoradio che dovete alzare od abbassare a seconda della velocità? In scala ridotta, il problema si pone anche a casa. E' anche per questo che molto spesso i nostri impianti suonano meglio di notte: si abbassa il tappeto di rumore e quindi si alza la dinamica percepita (oltre al beneficio della linea elettrica più pulita).

Impianto "fresco", dunque. Ne parlo non solo perchè questo caldo mi attanaglia, ma perchè qualcuno di voi me lo ha chiesto esplicitamente. Ebbene, gli apparecchi HiFi che sviluppano più calore sono gli amplificatori. Tra questi, quelli più freschi sono a stato solido, non a valvole. Quindi, una prima linea di candidati comprende integrati a stato solido. Già i sistemi pre + finale li vedo male: si raddoppiano le alimentazioni e quindi il calore sviluppato.
La potenza non è fondamentale, quel che conta è la classe di funzionamento. Più lontani stiamo dalle alte polarizzazioni e meglio è per le temperature d'esercizio. Classe A quindi da escludere! Ma anche certi AB ad alta polarizzazione non scherzano. Quindi, puntare su oggetti a bassa polarizzazione. Tra i più "freschi" che io ricordi ci sono i Naim, in virtù del loro funzionamento in classe B, praticamente. Il compianto Julian Vereker affermava con orgoglio che i suoi amplificatori possedevano la più bassa corrente di polarizzazione possibile :-)
Non molto diversi da questi alcuni amplificatori Linn ed anche gli integrati NAD e Rotel non sono particolarmente "caldi". Per le sorgenti, il discorso è univoco: il buon vecchio giradischi analogico è la soluzione meno "calda" di tutte: l'unica cosa che si scalda un po' è il motore, ma poi il girare del piatto fa da ventilatore :-)))
Escluderei ovviamente giradischi con alimentazioni surdimensionate, tipicamente esterne, che potrebbero dare il loro bel contributo alla temperatura della stanza. L'unica accortezza da usare, in caso di temperature elevate, è quella di diminuire la forza d'appoggio della testina. Col caldo le sospensioni del cantilever diventano più morbide e la testina tende a "spanciarsi". Qualche decimo di grammo in meno dovrebbe prevenire il problema.

Anche i lettori CD, specie quelli economici, scaldano davvero pochissimo. Ricordo il JVC XL-Z 232 che si poteva tenere in play per giorni senza che scaldasse di mezzo grado. Alcune realizzazioni più vecchie, invece, scaldavano come stufe. Non sto pensando a quelli che usa(va)no valvole nello stadio d'uscita, ma a macchine come il Revox B226, il Philips CD 960...et similia, che scaldavano parecchio.

L'ultima osservazione che mi sento di fare riguarda la tensione di alimentazione. Nei periodi più caldi la richiesta di energia aumenta, ve ne sarete accorti coi black out di questi ultimi giorni. Ebbene, capite che un black out improvviso nel bel mezzo di un ascolto non è certo quel che ci vuole che riconciliarci con questo clima....ma.... c'è di peggio! Infatti, in questi giorni, per ragioni ovvie, cala anche la tensione nelle nostre case!!! Ho osservato - proprio nei giorni del black-out - minimi di 195 volts contro i 230 che dovrebbero esserci. E' chiaro che in queste situazioni "limite" i nostri poveri apparecchi non è che se la spassino. D'accordo, ci sono le tolleranze, ma quando si scende sotto i 200 V ....qualche effetto comincia a sentirsi.

In definitiva, qualora voleste godervi ancora un po' di Musica in santa pace, senza l'ingiusto e mal suonante compromesso del condizionatore :-) potete ancora selezionare degli oggetti che suonano bene, scaldano pochissimo e funzionano benino anche da freddi...ma non fatevi illusioni, per goderci la nostra Musica in santa pace e nel migliore dei modi occorre aspettare che l'ondata di gran caldo si attenui.

Che il gelo sia con voi...

© Copyright 2003 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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