LC >
1) Potresti raccontare brevemente come (e perché) è nata la Pearl Evolution?
PE >
Come quasi tutte le aziende di questo tipo esse nascono per una passione
sfociata in attività professionale.
In quanto al perchè... oltre al "di cui sopra"... è presto detto, la spinta
definitiva venne soprattutto dai molti elogi ricevuti soprattutto all'estero
ove, per ovvi motivi doganali, era necessaria una figura sociale.
LC >
2) Sul mercato non si può certo dire che manchino i Costruttori di diffusori. Basta sfogliare un Annuario per rendersi conto di quanti marchi
e modelli siano (teoricamente) disponibili. Per affermarsi, distinguersi è dunque fondamentale. Quali sono, secondo te, i tratti distintivi di un
diffusore Pearl?
PE >
Hai ragione, il campo dei diffusori è senza dubbio il più difficile, ci si
scontra con mostri sacri che sono di blasone molto superiori al nostro per
marketing e distribuzione, quindi per affermarsi è senza dubbio necessario
oltre che costruire allo "state of the art" avere nella propria faretra una
freccia in più o quantomeno differente dal classicismo, nella nostra sede si
è infatti sviluppato il sistema RSS che meriterebbe un più ampio spazio per
essere spiegato.
Ci limitiamo a dire che abbiamo invertito la logica di
fissaggio dei driver disaccoppiando di fatto gli stessi, ovvero non fissiamo
il driver per il cestello al cabinet ma fissiamo il driver per il magnete e
non facciamo trasmettere le vibrazioni del cestello al cabinet.
LC >
3) Nella progettazione di un diffusore sono tantissimi gli aspetti da tenere in considerazione ed i compromessi da accettare, sia dal punto di vista
costruttivo che estetico. Per un progettista, e per te in particolare, quali sono stati quelli più difficili da accettare?
PE >
Un progettista non vorrebbe mai scendere a compromessi, spesso il
progettista è la figura su cui ruota il prodotto, fino ad oggi non credo di
essere mai sceso a grossi compromessi, e comunque non tali da impoverire il
prodotto, ecco il compromesso, il compromesso è non essere mai sceso a
compromessi gravanti la qualità e ti devo dire che.. ne ha fatte le spese la
distribuzione trovandosi in netta concorrenza di fascia di mercato con
blasoni affermati.
LC >
4) Esistono tante teorie sul come sfruttare al meglio l'energia emessa
dagli altoparlanti. C'è chi costruisce mobili a prova di bomba nel tentativo di
bloccare qualunque emissione non proveniente dai driver, utilizzando
materiali rigidissimi e pesanti (Merlin, ad esempio), altri che cercano di
allearsi con materiali differenti inventandosi degli ingegnosi
disaccoppiamenti degli altoparlanti. Nello specifico, mi pare che Pearl
abbia perseguito una strada per certi versi innovativa, ce la potresti
raccontare?
PE >
Ti riferisci al sistema RSS che ho anticipato prima... nello specifico è
semplicissimo e geniale.
il driver viene realizzato dal costruttore con cestelli
robusti/antirisonanti/indeformabili ecc... per sostenere/resistere
essenzialmente a due cose:
Rimangono pur sempre delle vibrazioni che si scaricano sul cabinet; prova tu ad emettere una nota pulita in estrema quiete e riemmetterla stando in piedi su una piattaforma vibrante, la nota non sarà di certo uguale e pulita, noi appendiamo il driver mediante una barra fissata al motore che blocca l'oscillazione dovuta al suo lavoro nella parte posteriore del cabinet e scarichiamo il peso vettoriale mediante delle false punte poste nel falso cestello da noi realizzato e convogliamo le vibrazioni in senso verticale e quindi sorde al cabinet.
LC >
5) Il diffusore acustico, a dire il vero, si basa su un principio
estremamente inefficiente e virtualmente inalterato sin dalla sua
invenzione. Materiali esotici a parte, non mi pare che i progressi, in
fondo, siano stati sostanziali e radicali.
Una pietra miliare come il
KlipschHorn, ad esempio, è più o meno uguale a se stesso da 50
anni...eppure
continua a suonare piuttosto bene anche secondo gli standards attuali.
Pensi
che si investa troppo poco nel settore della ricerca oppure dobbiamo
rassegnarci ad utilizzare tecnologie comunque piuttosto obsolete?
PE >
La ricerca... la ricerca per noi è una passione, le domande sono all'ordine
del giorno nel nostro staff, abbiamo come sai realizzato un sistema di
disaccoppiamento efficente, abbiamo di fatto migliorato con questo sistema
le performance del driver ma per studiare un sistema efficente e non
giurassico come il driver.. ci vogliono investimenti che oggi penso
improbabili, un esempio sulla voglia di ricerca nel nostro staff sta nella
realizzazione, che spero veda la luce in primavera, di un supporto per
diffusori che si rifà ad una antica scoperta oggi considerata banale ma mai
letta nella sua giusta dimensione, ti anticipo che non si tratta di un
supporto dalle caratteristiche estetiche particolari ma di un supporto con
un fondamento fisico.
Un piccolo aneddoto alla questione ricerca sta nella storia, per oltre 100
anni si è usata la corrente solo ed esclusivamente per il telegrafo in
quanto si pensava che solo a quello potesse servire, ma è bastato che un
certo Thomas (riprendendo una invenzione di un altro per la verità) facesse
capire che poteva servire ad altro che... oggi ne siamo schiavi.
LC >
6) Hai qualche sogno (diffusore acustico!) nel cassetto che, per un motivo
o per l'altro, non sei ancora riuscito a realizzare?
PE >
Di sogni nel cassetto ce ne sono molti ma se mi chiedi quale brilla di più è
senza dubbio la cassa acustica che da tempo ho disegnato ma che non vedrà la
luce tanto facilmente, è un diffusore sulla linea monodriver con accoppiato
un sistema di espansione d'aria dentro, per meglio intendere una cassa a
volume variabile, è da tanto che cerco di realizzarlo... chissà mai che un
giorno....
Questo è il mio sogno.. mi aiutate?
LC >
7) Potresti anticiparci qualche progetto per l'immediato futuro? Avete
intenzione di produrre una linea entry-level di diffusori, ad esempio?
PE >
A parte ciò che prima ti ho detto stiamo realizzando la linea entry-level
con estreme difficoltà, quasi tutte nate dal non scendere a compromessi, ti
sembrerà assurdo ma noi non costruiamo a "metro" un diffusore da un metro non
costa il doppio di uno da mezzo e non costa la metà di uno da due... su
quasi tutti grava un costo fisso di componentistiche e soluzioni...costose,
ma ci stiamo lavorando.
Cortesemente Pearl Evolution per TNT.
Copyright © 2007 Lucio Cadeddu