Inter.vista con Matthew Polk, co-fondatore della Polk Audio

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Probabilmente non c'è bisogno di presentare brevemente te e la tua azienda alla comunità audiofila, dato che Polk Audio è una delle marche di diffusori più conosciute del mondo, ma, per essere sicuri, qualche novello potrebbe aver bisogno di sapere come avete incominciato nel 1972.

Polk >
Incontrai colui che divenne il mio socio, George Klopfer, il primo giorno di lezione all'Università Johns Hopkins a Baltimora. Io studiavo fisica ed ero un hobbysta audio una specie di vero "nerd". Ero il tipo di ragazzo che spendeva un sacco di tempo nel locale negozio di hi-fi parlando con il proprietario ed ascoltando un sacco di roba senza comprare niente! George si laureò in Storia.
Egli parlava lingue correntemente e andò a scuola a Roma. Un ragazzo molto sofisticato. Per non so quale ragione diventammo grandi amici, probabilmente perchè anche lui era intrigato con l'audio.

Insieme ci laureammo ad Hopkins nel 1971 ed io continuai come studente laureato in Biologia Marina (Non chiedetemi il perchè. Sembra sciocco ora.) George si trasferì nel New Jersey dove passò attraverso molti lavori. George è un ragazzo brillante ma fondamentalmente ingestibile.
Si potrebbe dire che è nato per essere il capo di se stesso. Nel frattempo io scoprii di odiare la Biologia Marina. Così, quando George tornava a Baltimora tra un lavoro e l'altro e mi proponeva di iniziare una nostra attività in proprio io ero sempre più convinto. Proprio in quel periodo alcuni amici mi chiesero consigli su come mettere insieme un sistema di diffusione sonora per la "Bluegrass Convention" che loro sponsorizzavano.
George, che è un terribile costruttore di cabinet, si offrì di costruire il sistema se io l'avessi progettato. Fui d'accordo e..voila!, eravamo in affari. Sfortunatamente (o forse fortunatamente) i nostri amici non poterono pagarci.
Così George ed io diventammo i proprietari del sistema e lo chiamammo Polk Audio. (E in quel momento George realizzò il logo originale che ancora oggi utilizziamo) Dato che non avevamo più soldi per nuovi amplificatori o mixers usammo un bel po' di vecchi Macintosh e Marantz a tubi mono e anche pre che erano disponibili a prezzi molto economici sul mercato dell'usato.
Le persone che ascoltavano il sistema rimanevano molto impressionate. E, in effetti, suonava dannatamente bene. Quasi subito trovammo qualche cliente che voleva che noi gli costruissimo sistemi simili per loro. Vorrei ancora avere qualcuno di quegli ampli.

Per una serie di ragioni il mondo pro (dell'audio) non faceva per noi. Inoltre il mio vero interesse era l'high-end per casa. I primi anni '70 furono un periodo interessante per la nostra azienda. Specialmente in Gran Bretagna c'erano alcuni diffusori molto sofisticati e ben suonanti tipo le Spendors e le Quad ESL, molti dei quali erano fuori dalla mia portata.
Questi sistemi avevano una buonissima prestazione in gamma media e sulle voci ma non era molto semplice per noi Americani conviverci.
Non riuscivano a maneggiare grosse potenze, e sul lato bassi non erano il massimo. Negli USA noi avevamo una certa base di diffusori tutti terribilmente suonanti e costruiti da ditte che non voglio menzionare. Ma, fedeli a quello che il mercato USA voleva, suonavano forte e avevano un bel po' di bassi.
Ero impaziente di avere tutto. Volevo la ricercatezza, la bella gamma media e l'immagine dei diffusori Europei con i bassi, la dinamica e il divertimento forniti da quelli Americani. Inoltre volevo riuscire a far questo ad un prezzo abbordabile da molti. Quindi per cominciare dall'inizio, la nostra missione era di portare il suono high-end nelle case delle persone normali. Sebbene personalmente apprezzi l'high-end quanto qualsiasi altro audiofilo, la vera sfida è realizzare oggetti bensuonanti che le persone normali possano permettersi. Questa è ancora oggi la nostra missione.

Ora, nel nostro sforzo per raggiungere il risultato abbiamo sviluppato, di volta in volta, nuove idee. Per esempio, siamo stati i primi ad usare altoparlanti piccoli e veloci per pilotare un radiatore passivo più grande. L'idea era di coniugare la velocità e il dettaglio degli altoparlanti piccoli con la capacità di produrre bassi profondi con buona efficienza propria del radiatore passivo.
Il nostro primo modello veramente riuscito, il Monitor 7 (introdotto nel 1974), usava un driver da 6.5 pollici accoppiato a un passivo da 10 pollici con un tweeter a cupola morbida da 1 pollice. Ancora oggi è difficile battere il Monitor 7 per musicalità e coinvolgimento. Naturalmente i materiali e la tecnologia moderni hanno reso possibile andare più avanti.

TNT-Audio >
Se ho capito bene, quasi tutti i pezzi di un diffusore Polk Audio sono progettati e realizzati dentro la vostra sede, inclusi altoparlanti e cabinets.
A dispetto di questa costosa procedura i vostri diffusori sono conosciuti per avere un rapporto qualità/prezzo molto alto: Qual'è il segreto?

Polk >
Nei primi anni riuscivamo ad offrire buone prestazioni a prezzi relativamente bassi per due buone ragioni. Primo, tenevamo i nostri ricarichi molto bassi. George, io e un po' di nostri amici vivevamo tutti insieme in una enorme vecchia casa a Baltimore che serviva anche come fabbrica, uffici, laboratori, etc. Naturalmente non avevamo molta scelta.
Non avevamo molto denaro e quello era l'unico posto che ci potevamo permettere. Secondo, la nostra contabilità a quel tempo non era così buona e non sapevamo realmente quanto costava la realizzazione del prodotto. Fummo fortunati a non fallire.
Ultimo, e molto importante, fummo molto abili nell'utilizzare progetti semplici costruiti intorno a componenti di alta qualità e nell'essere sicuri di poter utilizzare gli stessi componenti in differenti prodotti. In effetti fino al 1990 noi abbiamo usato solo woofer da 6.5 pollici in tutti i nostri prodotti per casa.
Inoltre provammo a costruire in casa quanti più componenti potevamo. Come potete immaginare diventammo molto efficienti nel fare driver da 6.5 pollici di alta qualità.

Ovviamente non costruiamo più a casa, e la nostra contabilità va molto meglio, ma ancora abbiamo la stessa filosofia di oggetti semplici con componenti di buona qualità.
Noi fabbrichiamo anche quei componenti che riteniamo sia più efficace farsi in casa che comprare. Costruiamo molti dei nostri altoparlanti e recentemente abbiamo iniziato a costruire anche i cabinet.

Ora, non è detto che solo perchè uno si fa i componenti in casa questi debbano essere migliori o più economici. Le nostre decisioni su cosa farsi in casa e cosa comprare fuori sono state molto delicate. Abbiamo provato a focalizzarci sulle cose che ci davano più controllo sul progetto sia in termini di prestazioni che di costo.
Gli altoparlanti in genere sono gli oggetti più difficoltosi da mantenere ad un certo livello di qualità costante in produzione. Inoltre sono proprio le caratteristiche specifiche degli altoparlanti, più di ogni altra cosa, a determinare lo sviluppo dei nostri sistemi.
Sarebbe molto difficile, se non impossibile, riuscire a far fare a qualcuno proprio ciò che noi vogliamo. Questa è la ragione per la quale produciamo in proprio molti dei nostri altoparlanti. Potremmo spendere qualcosa in più su questi componenti ma le prestazioni già buone di questi oggetti ci permettono di tenere il costo totale dei sistemi più basso.

Un altro esempio è la produzione dei cabinet. Un costruttore di cabinet esterno deve avere abbastanza flessibilità nella sua catena di produzione in modo da riuscire ad adattarsi alle richieste dei differenti clienti. Ciò fa lievitare i loro costi e significa che se hanno troppi tipi di cabinet da produrre essi non riescono più ad essere concorrenziali e probabilmente neanche a produrre.
Comunque noi abbiamo configurato la nostra produzione in modo da produrre i tipi di cabinet che ci necessitano in modo molto efficiente e con un'alta qualità. In questo modo riusciamo a fornire mobili impiallaciati in legno allo stesso prezzo al quale altre aziende danno finiture in vinilico.
Oltre a ciò, ci possimao permettere il lusso di progettare i processi di produzione che ci permettono di fare cose che nessun altro potrebbe produrre, tipo i satelliti RM-7500.

Naturalmente compriamo anche tante cose che non avrebbe senso fabbricare in proprio. È difficile capire dove potremmo dare valore aggiunto facendoci in proprio le viti o le piccole parti. Noi ci focalizziamo sulle cose che possiamo migliorare.

TNT-Audio >
Avete sviluppato molte tecniche per migliorare le prestazioni dei vostri prodotti, come ad esempio il "Dynamic Balance" etc. Quali sono, secondo la vostra grande esperienza nel campo, i punti più deboli di un progetto di diffusori?

Polk >
I diffusori in realtà sono più della somma delle loro singole parti. Quindi è difficile dire quale sia il problema maggiore. Comunque, le risonanze modali e i breakup dei coni sono ancora le più grandi limitazioni nelle performance degli altoparlanti.
E, come sappiamo, gli altoparlanti sono probabilmente i componenti più importanti in un diffusore. Eliminare la risonanza dei coni è impossibile ma questa può essere ridotta o spostata in un range dove il suo impatto sulla prestazione è minimo.
Il trucco per far ciò in un modo pratico è di unire, negli altoparlanti, le caratteristiche di differenti materiali di modo che l'energia meccanica fornita dalla bobina fluisca dolcemente attraverso le parti meccaniche e sia così convertita in energia acustica senza essere ritardata dalle risonanze.
Questo "Dynamic Balance" dei materiali è un concetto difficile che ci è costato anni di ricerca al Johns Hopkins nei loro laboratori. Quando un materiale, come il cono di un altoparlante, risuona, immagazzina energia meccanica che rilascia poi in un tempo più lungo come suono. Una campana è un buon esempio e rappresenta un po' quel che succede ad un cono di altoparlante.
Voi la colpite una volta e lei risuona per molto tempo. Ma usando la tecnica del bilanciamento dinamico voi potete praticamente eliminare questa tendenza a risuonare tramite l'attento accoppiamento dei materiali del cono e delle altre parti. Se ciò è fatto correttamente, quando il cono viene "colpito" dall'energia della bobina mobile questa energia viaggia attraverso il cono solo una volta e viene poi assorbita dalla struttura.
Come risultato lo spostamento del cono è molto veloce su un largo spettro di frequenze fornendo grande dettaglio anche a grande potenza senza problemi. Ciò si nota particolarmente con le voci femminili ben registrate.

Ciononostante, gli altoparlanti sono solamente una parte del diffusore mentre l'aspetto difficile del progetto di un diffusore è nella sua natura iterativa e interattiva.
Con ciò voglio dire che se fate un piccolo cambiamento in un aspetto del progetto dovete cambiarne anche altri. Penso che questa sia una cosa che scandalizzerà gli autocostruttori o chi ama modificare progetti esistenti.
Normalmente si dice che se tu migliori un componente del diffusore, il risultato è automaticamente meglio. Se tu usi un "miglior" driver il sistema dovrebbe suonare meglio.
Se ciò fosse facile, io non avrei lavoro. Il fatto è che ci vuole una pazienza enorme, molta esperienza, e l'essere coscienti che le tue orecchie ti stanno dicendo come creare un sistema con un grande suono.

TNT-Audio >
Recentemente ci è stato chiesto di giudicare un certo numeri di progetti di diffusori DIY durante la gara Nazionale organizzata da uno dei più grandi costruttori di altoparlanti in Italia (Ciare). Oltre la soggettiva qualità sonora di ogni progetto (che influenzava il punteggio finale per meno del 60%) ci èstato chiesto di giudicare anche alcuni parametri elettrici (la risposta in frequenza in ambiente e l'impedenza) e la qualità della costruzione.
Vorrei chiederti come vedi la relazione tra misure e ascolto. In altre parole, potresti dirmi i ruoli delle misure elettriche e dei test d'ascolto nei progetti Polk Audio?

Polk >
Un buon suono è l'obiettivo finale, ma da buon progettista, non ci si deve arrivare senza una buona strumentazione e/o senza saperla utilizzare. Ho visto un bel po' di sistemi medio-suonanti che avevano delle ottime risposte in frequenza.
Ma, parimenti, non ho mai visto un sistema dal grande suono che avesse problemi nella risposta in frequenza. Buone prestazioni sulle misure sembrano essere un prerequisito per un buon suono ma ci sono molte cose che sono difficili da misurare o delle quali non abbiamo capito la correlazione col buon suono. Una volta che abbiamo un prototipo che sembra buono mi piace fare un bel po' di misure in differenti configurazioni.
Quindi mi siedo e ascolto. Provo a indovinare quale tipo di cambiamento indirizzerebbe il suono verso il mio obiettivo.
Come faccio un cambiamento do un'occhiata al set di misure fatte per quella configurazione e inizio a immaginare i cambiamenti, misurabili, che il progetto avrà. Prendo nota, sul diagramma della risposta in frequenza, di come quella configurazione suonava e così procedo verso il progetto definitivo.
Naturalmente è ancora un processo soggettivo ma questo approccio molto disciplinato crea un percorso di progetto documentato per ciascun sistema. Fornisce inoltre un database di progetti che mostra come risolvere problemi simili nel caso dovessero presentarsi su progetti futuri.

Il mio piccolo suggerimento a chiunque voglia progettare un diffusore, sia che sia un professionista o un hobbysta, è di avere un obiettivo sonico in mente già quando si comincia. Usate poi la vostra strumentazione solo per raggiungere quell'obiettivo senza credere ciecamente in quello che la strumentazione vi dice.

TNT-Audio >
Voi producete molti sistemi sub + satelliti. Ci potresti brevemente riassumere i pro e i contro di questo approccio?

Polk >
Come in ogni altro caso ci sono aspetti positivi e negativi. Ci sono alcune cose che questi piccoli satelliti fanno meglio di molti diffusori di grandi dimensioni.
Per esempio, il frontale molto piccolo minimizza le diffrazioni. I migliori satelliti possono "sparire" fornendo una immagine incredibilmente precisa. Inoltre essi utilizzano altoparlanti piccoli e quindi le eventuali risonanze sono spinte a frequenze così alte che non danno più fastidio. Ciononostante, le leggi della fisica non possono essere violate e quei piccoli altoparlanti non possono fornire il medio basso giusto per le voci maschili o il punch sui bassi.
Ancora, non scordiamo che l'incrocio tra satelliti e sub è sempre critico, anche per un sistema ben progettato, basta che il cliente posizioni male il sub. È proprio per questo che molti audiofili non amano i sistemi sub/sat.

Ma tenete in mente che tali sistemi non furono progettati per gli audiofili. Essi furono progettati per la gente "normale". La flessibilità nel posizionamento è la ragione per cui molti clienti sono attratti da questi sistemi. Ben pochi clienti hanno l'ambiente giusto o la buona volontà di posizionare correttamente un normale sistema di diffusori per trarne le migliori prestazioni. Sono sicuro che avete visto un sacco di esempi di sistemi mal posizionati.
Una volta facemmo un esperimento e chiedemmo al nostro personale di far finta di cercare casa. Ogni volta che un agente li portava a vedere qualche abitazione loro prendevano appunto di come, in quella casa, era sistemato l'impianto stereo o home theatre. All'inizio ci facemmo grandi risate. C'era gente che aveva le casse in stanze differenti, oppure la destra e la sinistra una sopra l'altra sistemate in un angolo. Poi, con nostro orrore, realizzammo che questi erano clienti reali! I nostri clienti!
E qeusto era come loro usavano i nostri prodotti. A prescindere dalla qualità dei loro diffusori, quasi tutti avrebbero beneficiato dell'utilizzo di un buon sistema sub/sat. Perchè? Perchè avrebbero potuto facilmente piazzare i piccoli satelliti dove questi avrebbero potuto suonare meglio rispetto all'orribile suono che essi traevano dai loro diffusori mal posizionati.

Francamente conosco un po' di audiofili che potrebbero avere le performance che desiderano proprio da qualcosa tipo questi piccoli sistemi sub/sat. Ora, sono felice di poter affermare che c'è una reale speranza di avere ciò che cercano. I sistemi sub/sat che realizziamo oggi sono molto, molto meglio di quelli che facevamo solo qualche anno fa. La ricerca sui piccoli driver ha portato ad un migliore capacità di riproduzione del medio basso.
Abbiamo anche avuto un netto miglioramento nella progettazione dei subwoofers attivi e dei crossover che ora riescono ad incrociare perfettamente sub e satelliti. Ma la soluzione più promettente che abbiamo trovato è di progettare il sistema sub/sat come parte di un sistema integrato tutto-in-uno come il nostro RM Digital Solution-1.
In un sistema come questo tutte le elettroniche, amplificazione e processore surround, sono progettate e ottimizzate specificatamente per le caratteristiche degli altoparlanti.
L'idea di altoparlanti attivi con amplificazione dedicata non è nuova ma è solo da poco che abbiamo scoperto i tremendi benefits sulle prestazioni che si possono avere applicando questa tecnica ad un sistema sub/sat e, in particolare, ad un sistema surround sub/sat multi-canale.
Per esempio, nel RMDS-1, proprio perchè è un sistema totalmente integrato, riusciamo a ottimizzare il controllo dei bassi per completare l'emissione degli altri diffusori del sistema per tutti i tipi di segnale, dal vecchio stereo al 5.1 Digitale.
Inoltre, utilizzando elettroniche attive ottimizzate possimao grandemente estendere la dinamica dei piccoli satelliti. così, pur non avendo completamente eliminato tutti i difetti lamentati dagli audiofili circa i sistemi sub/sat, con l'RMDS-1 ci stiamo andando molto vicini. Questo potrebbe essere il motivo per il quale ultimamente sto ricevendo parecchie chiamate da alcuni miei amici audiofili che chiedono informazioni sull'RMDS-1.

TNT-Audio >
La tua azienda è sempre più coinvolta nei prodotti Home Theater. Oltre quelle ovvie, (altoparlanti schermati, etc.) quali sono, se ci sono, le principali differenze tra un progetto di un diffusore solo audio e uno "home-theater oriented"?

Polk >
I requisiti per un buon sistema home theatre sono gli stessi utilizzati per la musica, solo un po' più "esigenti". A parte i canali posteriori (che non avreste in un sistema stereo normale) la grossa differenza sta nei bassi...
Sembra che la gente ami, con i film, più bassi che con la musica e i produttori dei film li accontentano. Ciò comporta che i diffusori utilizzati per i film devono essere più robusti e devono "urlare" di più sul basso che altri diffusori dedicati alla musica ma devono anche fare tutto il resto bene. In futuro, con il DVD audio, avremo bisogno di tutte queste capacità per entrambi film e musica.

Ancora, il fatto è che molta gente ha solo un sistema ad alta qualità. È nostra opinione che, alla lunga, la musica sia più importante per i nostri clienti ma sappiamo anche che spesso il desiderio di avere un home theatre può essere la ragione per la quale comprano il sistema.
Noi pensiamo sia solo buon senso fare lo sforzo extra per essere sicuri che il sistema vada bene per entrambe le cose.

TNT-Audio >
Sembra, correggimi se sbaglio, che i prodotti Polk Audio siano più pubblicizzati (e provati) sulle riviste "Home-Theater oriented". Sono le riviste di puro Audio che hanno perso interesse nei vostri prodotti o....siete voi che avete perso interesse nelle riviste HiFi? :-)

Polk >
Negli USA ci sono più riviste, pagine editoriali e pagine Web indirizzate all'home theater che non allo stereo quindi le probabilità di vedere Polk sono maggiori su queste.
Noi certamente non abbiamo una politica contro le riviste o i siti web Hi-Fi. In effetti penso che ci siamo allontanati un po' troppo dalla musica e spero che si ritorni indietro. Credo che noi si stia per sottoporre una coppia di diffusori a TNT-Audio per una prova.

TNT-Audio >
Potresti dirci qualcosa riguardo sui nuovi prodotti che state per rilasciare?

Polk >
Stiamo rilasciando più nuovi modelli ora che in qualsiasi altro periodo di tutta la nostra storia. Abbiamo rilasciato 10 nuovi modelli frontali/stereo (la serie RTi), tre nuovi centrali, tre nuovi subwoofers, 2 nuovi sistemi sub/sat e 1 nuovo diffusore surround. Wow! Penso che ci meritiamo un po' di riposo, no?

Stiamo anche costruendo una nuova fabbrica quest'anno quindi allegeriremo la produzione tenendo basso il numero dei nuovi modelli. Comunque a giorni uscirà il nuovo sistema DS-2, un seguito del RMDS-1 che continua ad andare molto bene per noi.
Il DS-2 è il primo sistema home theater "tutto-in-uno" che usa diffusori full-size. Gli stessi benefits dell'ottimizzazione del percorso del segnale di cui parlavamo prima applicati a diffusori full-size. Il suono di alcune configurazioni del DS-2 è veramente spettacolare.

Stiamo realizzando questi prodotti "Digital Solution" perchè crediamo che ci siano molti clienti orientati alla "convenienza" ai quali piacerebbe avere un sistema ad alte prestazioni con il quale poter convivere.
Abbiamo trovato che, per ragioni differenti, molte di queste persone trovano difficile la scelta del sistema. Voglio dire, noi che siamo in quest'industria talvolta ci confondiamo, figuriamoci gli altri.
Il cliente medio non ha possibilità di capire realmente cosa sta comprando dato che è lasciato solo nel setup del sistema. Ma noi pensiamo che queste persone meritano la possibilità di avere un sistema ad alte prestazioni e intendiamo fare del nostro meglio per darglielo.

Crediamo anche che ci siano molti clienti orientati alle "performance" ai quali piacerebbe un sistema HT più conveniente ma che non gradiscono i sacrifici di prestazioni che dovrebbero fare. Lasciatecelo dire, i produttori di molti sistemi "tutto in uno" sembrano aver deciso che se un cliente vuole la convenienza loro non possono far molto per la qualità o le prestazioni. Noi siamo in forte disaccordo.
Con l'RMDS-1, e ora con il nuovo DS-2, noi soddisfiamo le necessità di quei clienti che vogliono un sistema ad alta qualità ma non hanno trovato niente che bilanci il loro desiderio di alte prestazioni e facilità di scelta e operatività.

Sul lungo termine, noi pensiamo che i pacchetti integrati diffusori/elettroniche prenderanno sempre più piede per la loro miscela di buone prestazioni e facile utilizzo. Quindi è qualcosa su cui continueremo a lavorare. Stiamo anche cercando il modo più semplice di riuscire a portare il suono in stanze differenti della casa e ciò va verso il nostro obiettivo originario di portare il suono ad alta qualità nelle case della gente comune.

Cortesemente Matthew Polk per TNT.

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Traduzione: Giovanni Aste

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