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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Il ritorno del vinile
  2. Diffusori TNT BFB
  3. Technics e Celestion
  4. Vinile e CD
  5. Preampli economico
  6. T-Amp e T-Preamp
  7. Ampli e lettore CD con 1600 €
  8. Aiuto analogico
  9. Quale ampli integrato?
  10. Soddisfazione per vero HiFi

Il ritorno del vinile
Salve,
potrà forse interessare che anche presso "La Feltrinelli" di Bari sono in vendita una discreta quantità di vinili forse non più di duecento titoli e probabilmente rimanenza del negozio Ricordi assorbito dal gruppo editoriale. Tuttavia il fatto che i 33 giri in questione siano stati rimessi in vendita a tre anni e passa dalla apertura del Megastore Musica e Libri, testimonia una precisa volontà.
Cordialità,
Domenico - E-mail: d_o_m_e_n_i_c_o (at) alice.it

Grande Lucio,
Ti scrivo dalla città di Roma. Complimenti per la rivista, che ormai è un riferimento, ed in particolare, per l'editoriale relativo al
ritorno del vinile. VINYL IS NOT DEAD! Nella mia città i vinili sono apparsi anche da La Feltrinelli - Ricordi.
Certamente è un fatto positivo ma, volendo fare una riflessione con te, dato lo stato in cui versa il mercato della distribuzione in Italia, non so se è qualcosa da festeggiare. Francamente, i supermercati della cultura, Mediaworld, La Feltrinelli, etc. permettono la distribuzione dei soli titoli che garantiscono un ritorno economico in termini di fatturato, allo stesso tempo escludendo qualsiasi titolo che non possa garantire il flusso di cassa necessario.
Siamo lontani anni luce dalle altre città Europee (cito per brevità solo due: Barcellona, Berlino etc.) dove la musica fa parte del tessuto culturale delle città, dove anche piccole etichette trovano distribuzione e dove la proposta musicale non è relegata ai flussi di cassa di breve periodo.
A proposito, qualche mese fa ha chiuso i battenti uno storico negozio di musica a Roma, Disfunzioni Musicali.
Un saluto cordiale,
Konstantinos - E-mail: kpolidis (at) galdolex.it

LC
Carissimi lettori,
qualche tempo fa ricevetti una segnalazione analoga circa la Feltrinelli di Napoli, se non sbaglio. Questo significa che il caso non è isolato ma esiste una precisa strategia di marketing. Quel che possiamo fare è incoraggiare questo timido rientro con il nostro supporto, acquistando vinili e chiedendo sempre nuovi titoli. E' la legge del mercato, quella della domanda e dell'offerta. Non lasciamo che questi esperimenti si spengano nell'indifferenza.
Quanto al fatto che spesso si trovino in vendita titoli "mainstream" io non mi preoccuperei. Intanto molti artisti ed etichette underground hanno continuato a pubblicare in vinile persino negli anni più bui e poi l'importante è che si inizi a "vendere" il supporto, le ricadute anche sulle piccole realtà saranno inevitabili. Non commettiamo l'errore di volere tutto e subito, il mercato dei supporti "fisici" è in crisi, non dobbiamo aspettarci miracoli. Il nostro obbiettivo, realisticamente, potrebbe essere quello di puntare alla "rinascita" di un mercato di nicchia per i vecchi appassionati di vinile che faccia da "volano" per le nuove generazioni.
Già il fatto che qualche giovane inizi per la prima volta ad acquistare vinile è estremamente positivo: l'aspetto "culturale" dell'operazione è assicurato. Il concetto stesso di Musica "usa e getta" - con un supporto "ingombrante" come l'ellepì - è difficile da far passare. Credo quindi che, insieme con la (ri)scoperta del vinile, anche l'atteggiamento verso la Musica possa radicalmente cambiare: non più la canzonetta da consumare in un mese ma il "disco" da gustare pian piano e tirar fuori dagli scaffali di tanto in tanto, come un buon libro o un buon film.
Dal canto nostro, fidatevi, faremo di tutto per far sì che questo timido rientro diventi qualcosa di più concreto. Abbiamo in serbo qualche idea, oltre alle solite recensioni di materiale per l'analogico.
E diffidate dalle imitazioni...diffidate da chi ha prima affossato l'analogico con la scusa dell'alta risoluzione digitale ed ora cerca maldestramente di saltare sulla barca del vinile, visto il vento che tira. La coerenza ai propri ideali in questo settore, si sa, è una chimera...e gli audiofili dimostrano di avere sempre la memoria troppo corta.
Illustri discografici, riviste, operatori del settore...tutti pronti a cambiar bandiera quando il vento soffia in direzione opposta. Ed è sempre una questione di cash flow. Che squallore.
Buon ascolto a 33 e 1/3!
Lucio Cadeddu

Diffusori TNT BFB
[Le casse TNT BFB]
Gentile Sig. Cadeddu,
volevo ringraziarla per lo splendido sito di TNT AUDIO, una vero pozzo senza fondo di informazioni per chi come me cercava qualche "dritta" su come avvicinarsi al mondo dell'Hi-Fi.
Grazie ai numerosi progetti e anche all'invidia per l'impianto di mio padre (Conrad Johnson Cav-50, Spendor 3.5 SE, CD Arcam) ho cominciato a progettare una coppia di
TNT BFB basate sul cono Fostex FE 206. Le può vedere qui in foto (il tubo per il bass reflex è realizzato con una lega stagno/piombo al 90% lucidata). Disponendo di una intera falegnameria ho preferito costruirle in ciliegio massello da 25 mm di spessore con un frontale in acero bianco da 20 mm. La forma mi sembrava bella ed efficace, lei che ne pensa?
Poi ho acquistato un paio di T-AMP e dopo averne bruciato uno (sigh) l'altro è stato modificato nel case e nelle terminazioni come da suggerimenti del sito. L'ho attaccato ad un alimentatore stabilizzato da 7A, ho realizzato due semplici cavi segnale con il miglior cavo coassiale che ho potuto reperire con il CD Yamaha CDX-396 (lo so non è un granchè...ma i soldini erano pochi) e infine (roba di questi giorni) ho realizzato una coppia di cavi TNT FFRC.
Insomma...dopo tanto lavoro (si lo so...sono ridicolo) il risultato è un impianto che a mio giudizio suona niente male se paragonato al costo di realizzo.
Personalmente ho dovuto lavorare molto sulle BFB, all'inizio avevano un suono molto nasale e eccessivamente sbilanciato sulle alte gamme. Ho sostituito il materiale assorbente interno con del feltro ad alta densità nero da 4 mm e incollato un cono di carta giapponese sul FOSTEX dipingendolo poi con due mani di grafite liquida (grazie al consiglio del mio amico Massimo Piantini, www.maxresearch.com) e... miracolo!
Ora i le voci sono tornate naturali e le frquenze molto più estese sopratutto verso il basso. Insomma, vorrei completare il tutto con un bel Merlino per il CD e infine sostituire il mio T-AMP con il Trends Audio TA-10.1 in vendita su Playstereo. Il tutto dovrebbe poi essere montato su un mobiletto che vorrei realizzare in vetro su sospensioni ad aria e piedini in piombo puro che, ho potuto sperimentare nel mio lavoro, smorzano le vibrazioni persino dei motori per organi a canne... insomma ancora un po' di lavoro ma spero a buon fine.
Mi scuso per averle rubato tanto tempo ma ero così entusiasta del suono dell'impianto che volevo renderla partecipe! Ogni suggerimento sarà il benvenuto...
Ho sentito anche parlare dell'importanza della fase della rete elettrica ma suppongo che il problema nel mio caso dovrebbe essere solo per il CD visto che il T-AMP ha una alimentazione in corrente continua... potrebbe spiegarmi una procedura per capire quale dei due poli del CD è quello caldo? Esiste un modo senza smontare il tutto?
Poichè il mio CD non dispone di una connessione IEC per l'alimentazione dovrò smontarlo del tutto per poterci installare il Merlino?
La ringrazio per la pazienza nel leggermi e la saluto cordialmente.
Claudio - E-mail: claudio (at) pinchi.com

LC
Caro Claudio,
complimenti per l'entusiasmo, la passione e la realizzazione delle tue TNT BFB! Davvero un bel lavoro.
Passando alle tue domande, sulla fase c'è qualcosa da chiarire: tutti gli apparecchi HiFi funzionano in corrente continua: all'interno infatti ognuno ha un alimentatore (trasformatore + ponte a diodi + condensatori oppure un "coso" switching) che trasforma la 220 alternata in continua a più basso voltaggio. Il T-Amp ha l'alimentatore "esterno" ma questo non fa alcuna differenza. Per fare esperimenti sulla fase puoi iniziare a girare la spina del suo alimentatore nella presa della rete domestica per capire quale delle due posizioni suona meglio. Oppure prendere un tester ed eseguire delle misurazioni. Idem dicasi per il lettore CD. Su questo puoi sostituire il cavo dall'interno oppure staccare quello originale inserendo una vaschetta IEC sul pannello (ed invalidando un'eventuale garanzia, però).
Se non ti senti sicuro nel fare queste operazioni, meglio farle fare ad uno "provetto". Con la 220 è meglio non scherzare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Technics e Celestion
Gentile Direttore,
colgo l'occasione per porgerle i miei complimenti. Un sito molto ricco e curato che permette di avvicinare il comune lettore al mondo audiofilo. Devo fare comunque un appunto, la grafica del sito (lettere colorate su fondo bianco o grigio) a lungo andare stanca la vista. E per un lettore assiduo e curioso come me non è l'ideale.
Veniamo alle domande. Possiedo un impianto così composto:

Leggendo numerosi articoli, ho notato la sua tendenza a sconsigliare prodotti Technics. Da inesperto lettore vorrei chiedere il perchè non considera questo marchio all'altezza di molti altri prodotti da Lei recensiti.
Le porgo anche un altro quesito: nel corso degli anni i pannelli di copertura delle casse sono andati distrutti e le casse si sono alquanto impolverate. Come potrei pulirle senza danneggiarle? Quali migliorie potrei effettuare? Mi esprimerebbe un parere sulle casse?
La ringrazio anticipatamente ed attendo impazientemente tua risposta.
Vito - E-ail: vito_ct (at) hotmail.it

LC
Caro Vito,
Technics è un marchio con una lunga storia alle spalle, che parte dagli anni '70. E' impossibile prendere una posizione "univoca" sul marchio Technics, visto che ha prodotto centinaia di apparecchi, alcuni dalle prestazioni discutibili, altri decisamente più interessanti. Avrai notato, per esempio, che ben due redattori di TNT-Audio apprezzano molto il giradischi SL 1200. Ed io in passato ho consigliato qualche lettore CD di questa casa (ad esempio quelli "Virtual Battery"). Infine, non possiamo certamente dimenticare le "grandi" realizzazioni degli anni '70 tipo i diffusori SB-6000, SB-7000 o gli incredibili SB-10000. C'è da dire però che a fronte di tanti prodotti interessanti Technics ha prodotto altre cose di livello medio-basso, con impostazione sonora particolare che non ha mai incontrato il gusto degli audiofili più smaliziati. Anzi, credo proprio che Technics orientasse il suono dei propri apparecchi verso una certa tipologia di utenti, forse meno esperti ma decisamente più "numerosi" :-)
Il perché potrai scoprirlo da solo confrontando il tuo amplificatore o lettore CD con altro di stirpe cosiddetta "audiophile". Le differenze dovrebbero essere evidenti.
Per quanto riguarda la copertura dei pannelli dei tuoi Celestion puoi facilmente acquistare della tela fonotrasparente presso qualunque negozio di ricambi elettronici od installatore car-stereo. Le Ditton 44 erano le sorelle minori delle mitiche 66, un diffusore che è rimasto nel cuore di tanti audiofili. Anche i 44 sono a tutt'oggi molto interessanti, posto che gli altoparlanti siano sopravvissuti agli attacchi del tempo e dell'ozono. Meriterebbero - e perdonami se te lo dico - un amplificatore migliore.
Infine, per quanto riguarda la leggibilità dele nostre pagine, sei il primo che si lamenta del testo nero (o blu) su fondo bianco o grigio. Molto più faticoso alla vista era lo schema precedente, ancora presente in qualche vecchia pagina del sito, che prevedeva sfondo nero e testo bianco.
Comunque, siccome molti articoli di TNT-Audio sono lunghi, forse sarebbe meglio stamparli per leggerli in maniera meno faticosa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Vinile e CD
Ciao Lucio, qualche giorno fa ho fatto conoscenza di 3 audiofili amici di un mio collega. Ci si è messi un po' a parlare e dopo essersi fatti raccontare dell'impianto da me posseduto, il discorso è ricaduto sulle nostre collezioni private di musica. Ora, leggendo il tuo
editoriale, mi è tornata in mente questa questione.
Quando io ho detto loro di avere circa 600 CD originali nella mia collezione rock (e nessun LP), uno degli audiofili mi ha detto che non potrò mai e poi mai aspirare ad avere un suono audiofilo senza possedere il vinile. Anche l'altro mi ha detto testualmente che fossi in lui venderei immediatamente tutti i CD se voglio aspirare ad un briciolo di suono audiofilo.
Io sapevo delle differenze tra LP e CD, ma non credo siano così grandi da pregiudicare l'avvicinamento o meno ad un suono hi fi. A me i loro discorsi sapevano molto, anzi, moltissimo, di esagerazione. Spero di non sbagliarmi, perchè in 10 anni mi è costata tanta fatica e passione collezionare i miei CD...ed anche se mi sbagliassi, anche se l'LP fosse così superiore, non venderei mai i miei dischi, perchè, come la musica in essi contenuta, ho legato loro tanti ricordi.
Cosa ne pensi?
Ciao.
Alberto - E-mail: manowar1978 (at) gmail.com

LC
Caro Alberto,
penso che da personaggi del genere occorra subito prendere le dovute distanze. E' pazzesco quanto certo estremismo audiofilo possa arrivare a sostenere e consigliare. Già ci facemmo beffe di quegli audiofili che all'avvento del CD si disfarono (pentendosene poi amaramente) di intere collezioni di LP, per far posto ai CD...adesso siamo all'assurdo opposto!
Io credo che i dischi siano DISCHI e....basta. Disfarsi di intere collezioni per ricostruirle in un formato migliore (se davvero fosse migliore) è pura follia. Intanto è antieconomico: con la stessa cifra dell'operazione ci acquisti un impianto high end mica da ridere, 600 LP sono circa 10000 €...e ci devi ancora aggiungere il costo di un buon trittico analogico. In secondo luogo molti CD non si trovano (più) in versione LP, moltissimi altri non sono mai stati stampati in vinile (!!!). Infine, che il "suono audiofilo" (ma che roba è?) sia ottenibile solo con il vinile è una PALLA di proporzioni smisurate e te lo dice uno che è analogista convinto e paladino del ritorno al vinile da sempre.
Il vinile è croce e delizia di tanti audiofili e, credimi, ottenere certi risultati non è né facile né economico, specie se si possiede un buon lettore digitale. Se tu sei soddisfatto così...lascia perdere.
Faccio osservare che certe posizioni così "estreme" non solo non favoriscono il ritorno del vinile (cui noi convinti analogisti dovremmo sempre aspirare) ma ne danneggiano l'immagine, profondamente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Preampli economico
Caro Lucio,
con il piccolo T-Amp ci ho guadagnato in (quasi) tutto: dettaglio, dinamica, prezzo di acquisto e consumo di corrente. Indubbiamente un ottimo ampli, a prescindere dal suo costo :-)
Ma ad una cosa ho dovuto (e indirettamente voluto) rinunciare: si tratta del caro vecchio Thorens TD 160 col favoloso braccio TP16, che ora vorrei poter utilizzare col piccoletto (invogliato anche dai commenti di Morsiani in proposito).
Giustamente ti chiederai perché non abbia ancora acquistato il T-Preamp. Ebbene, come sottolineato nel tuo test, quest'ultimo aumenterebbe il rumore, cosa che con il collegamento diretto è ora pressoché inesistente: prima d'ora un risultato simile lo avevo ascoltato soltanto una volta nella mia (pur breve) vita, nel 2004, in occasione della mia visita al laboratorio della Alcor (Renato Fornasieri, per testare i suoi diffusori, aveva collegato il lettore cd direttamente al mitico finale Revac DC 600, senza utilizzo di pre).
Detto ciò sto meditando sulle possibilità offerte dall'autocostruzione: pensavo di far costruire a mio padre (progettista elettronico molto esperto) un pre phono, magari prendendo spunto dal TNT Solidphono. Tuttavia sono necessari anche un commutatore (per evitare di dover continuamente staccare e riattaccare i connettori), un ingresso per la connessione al T-Amp (mediante il suo cavetto originale) e due connettori RCA (per collegarvi giradischi e lettore cd/dvd). Per quanto riguarda il controllo del volume, non aggiungerei alcun potenziometro, mantenendo la regolazione dal T-Amp stesso.
Secondo te questa potrebbe essere una buona soluzione? Anche in termini di rumore?
In attesa di tuoi preziosi suggerimenti e indicazioni, ti auguro buon lavoro e buon fine settimana.
Un caro saluto,
Andrea - E-mail: andrea_gianelli (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
sono andato a rileggermi la recensione del
T-Preamp e non sono riuscito a trovare il problema del "rumore" cui accenni tu. Quindi, se le tue remore fossero basate su questo, dormi pure tranquillo: il T-Preamp è a guadagno unitario, quindi non amplifica il livello del segnale, fatto questo che potrebbe peggiorare il rapporto segnale/rumore. Le specifiche parlano poi di un rapporto S/R di 85 dB sull'ingresso fono, che è da ritenersi ottimo ed abbastanza in accordo con quanto ho ascoltato, in termini di silenziosità. E' chiaro che l'interposizione di un QUALUNQUE dispositivo tra sorgente e T-Amp può, almeno in linea teorica, comprometterne la trasparenza, ma questo è vero per il T-Preamp come per qualunque selettore di ingressi, pre passivo o pre fono che tu possa collegarci. E' poi ovvio che costruendo un pre fono di qualità superiore (tipo il TNT SolidPhono) ed interponendo un semplice selettore di ingressi il risultato finale non potrà che essere superiore, però il tutto è più complicato e meno versatile.
Prima di decidere, comunque, prova anche a leggere la lettera che segue.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

T-Amp e T-Preamp
Caro Lucio,
è la prima volta che ti scrivo, pur leggendo la rivista da te diretta da tre o quattro anni. Innanzitutto complimenti per la qualità delle recensioni e, soprattutto, per la schiettezza ed autonomia delle tue risposte in questa rubrica. Ti invio la presente semplicemente per dare un contributo di opinioni, soprattutto sul fenomeno T Amp, ora che la tempesta che lo ha riguardato è un po' passata.
Ho 47 anni e convivo con la musica da sempre, avendo avuto la fortuna di avere un padre che, oltre a svolgere la sua attività imprenditoriale, ha sempre svolto un intensa attività di musicista jazz. Io stesso, nel tempo, ho preso a collaborare con un jazz club di cui sono ora quello che si definisce "direttore artistico". Questo per dire che ho una certa esperienza sia di musica ascoltata dal vivo che ascoltata in casa.
Premetto che sono diventato un abituale utilizzatore di un TAmp abbinato ad un Tpreamp TC 754, acquistato dopo aver letto la vostra recensione. Il T-Amp è stato modificato cambiando il cabinet, sempre di plastica, ed i morsetti di uscita, ora dorati e belli massicci.
Quello che sto per dire non vuole essere né di valore assoluto né una religione da seguire, ma ora la coppia che ho descritto è diventata stabilmente l'amplificazione del mio impianto, sostituendo un Copland Cta 401 che necessitava di una profonda manutenzione.
So di dire una cosa per qualcuno eretica, ma il suono non è così distante dal precedente. Ha si qualche caratteristica molto diversa, ma la qualità del suono è, e non solo secondo me, assai elevata. Ho fatto ascoltare, a mò di blindfold test, questo impianto a qualche conoscente appassionato e sono tutti rimasti molto stupiti.
E' vero che gli altri componenti sono di ottima qualità essendo il lettore cd un EAD T1000 MkIII, le casse delle Klipsch Legend KLF 20 e cavi Straightwire ed R&C Audio, ma se il TAmp fosse il collo di bottiglia, il risultato non potrebbe essere così positivo. Ora, la conclusione vuole essere ciò che tu Lucio esprimi molte volte senza stancarti e cioè che sono sempre le proprie orecchie lo strumento principe delle proprie scelte in campo di hifi.
Inoltre, aggiungo, quando ci si siede per ascoltare, tendiamo l'orecchio alla musica e non ascoltiamo solo come suonano gli apparecchi, del resto, quando siamo ad un concerto ascoltiamo la musica, la sonorità degli strumenti fa parte dell' unicum musicale, ma qui si sta aprendo la porta ad altre considerazioni che meritano un contributo apposito.
Sperando di non aver annoiato troppo il direttore ed i lettori, ringrazio in anticipo ed auguro buon lavoro.
Francesco - E-mail: francesco_barresi (at) lanificiomp.com

LC
Caro Francesco,
grazie per la tua opinione sul fenomeno T-Amp (e T-Preamp). Con le dovute attenzioni e con abbinamenti "sensati" (vedi sensibilità dei diffusori) il T-Amp non è un collo di bottiglia, ma un piccolo magic box. Non è la soluzione a tutti i problemi dell'HiFi, non è l'ampli per tutti i gusti ma suona, ancora oggi, dannatamente bene, tanto da essere sempre imbarazzante. Ed ancor più imbarazzante (rialzi di prezzo a parte) è il suo "nipote" Trends Audio TA 10.1 che, partendo dallo stesso chip Tripath, si propone come il modo migliore per estrarre dal TA 2024 tutte le qualità che il T-Amp "liscio" lasciava solo intravedere. Ti consiglio di provarlo, il salto di qualità NON è piccolo, in termini di peso e profondità del basso ed in termini di immagine e pulizia. Una recensione dettagliata sta per uscire su TNT-Audio.
Stai sintonizzato!
Lucio Cadeddu

Ampli e lettore CD con 1600 €
Caro Direttore,
Sono Rodolfo da Vicenza, ho 22 anni ed ho appena iniziato a mettere insieme il mio piccolo sistema stereo che userò soprattutto per ascoltare jazz e musica cantata di alta qualità...
Il mio primo passo è stato l'acquisto di una coppia di Quark df 2.01, non so se le conosce, sono delle casse costruite da ragazzi di Milano, ibride con tweeter isodinamico e woofer da 160 mm, a mio parere sono ottime, sono quello che volevo, piene nei bassi e un ottimo tweeter dettagliato.
Il prezzo dei diffusori si aggirava sulle 1050 euro, ma io le ho acqistate usate a 600. Per il momento le ho collegate al mio ampli da home theater, un Onkyo sr tx 604 e, ma ho subito notato che il suono non era pieno e completo, soprattutto sulle basse frequenze come piace a me. Per prova le ho collegate al mio vecchio e fedele Pioneer sx 750, una bella bestia, che mi ha subito portato delle gioie.
Purtoppo quest'ultimo però mi si è rovinato, un canale non funziona molto bene, così ho pensato di acquistare un ampli nuovo, o usato ma di alta qualità che si trove con le cassa ibride. Per il momento stavo puntando su un audio analogue puccini se remote, che ho sentito essere eccezionale, ma ero indeciso anche da altri modelli, come per esempio advance acoustic map 103, che non conosco bene ma mi piace molto come estetica...
Mi dia lei un parere per arrivare a un dettaglio sonoro quantomeno decente. Anche per quanto riguarda il lettore cd mi servirebbe una mano, perché anche dando un'occhiata su internet non so da che parte girarmi. Il mio budget per entrambi gli apparecchi si aggira sulle 800 euro, poi poco più o poco meno non è un problema....
La ringrazio fin d'ora per la sua disponibilità.
Rodolfo - E-mail: rudyrode (at) hotmail.com

LC
Caro Rodolfo,
purtroppo non conosco le tue casse, quindi anche un consiglio sull'amplificazione da abbinarci lascia un po' il tempo che trova. L'Audio Analogue è un acquisto pressoché "sicuro" nel senso che suona bene, pilota con facilità anche carichi difficili, si rivende con estrema rapidità e gode di un'assistenza a prova di bomba. Sull'Advance Acoustic invece non so dirti molto. Un altro aspetto che potrebbe far pendere la bilancia a favore del Puccini è la possibilità di abbinarci un lettore CD della stessa Casa, magari un Paganini usato. In alternativa, potresti prendere in considerazione delle accoppiate monomarca tra le offerte dei cataloghi NAD, Rotel, Arcam.
Insisto sempre un po' sul concetto di accoppiamenti monomarca ma, indubbiamente, presentano dei vantaggi non trascurabili, elettrici, timbrici, estetici e, perché no, di facile rivendibilità.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Aiuto analogico
Buongiorno Sig. Cadeddu,
mi chiamo Michele e le scrivo da Torino. Sono molto felice di aver scoperto l'esistenza di amatori del vinile e del supporto più idoneo ad ascoltarlo: il piatto analogico.
A causa della mia età (sono del 1970), ho scoperto la musica ascoltandola tramite il vinile e ne sono sempre stato affezionato seppur negli ultimi anni (non posso mentire), sono stato anche io inquinato dalla praticità del cd: lo scarico, lo masterizzo e ne potrei fare ciò che voglio con i programmi di modifica musicale.
Fino a pochi anni fa andavo ancora alle fiere per comprare la versione su vinile di quanto ho adesso su cd e che reputo importante per la mia collezione musicale: ascoltando molto il rock anni 70 può intuire potenzialmente quanto materiale potrei/dovrei acquistare.
Capita anche che cambio impianto, resto senza piatto e questa è la spallata finale al rispetto sacrosanto del vinile, ma poi una vocina dentro me mi ha chiesto: e adesso come li ascolti i dischi?
Resuscito così un vecchio impianto dei miei, stipato in uno scatolone in cantina; si tratta di un Soundesign 5840 degli anni 70, sa di quelli compatti nel quale sono inglobati ampli, sintonizzatore radio, piastra cassette e ovviamente il piatto per i dischi in vinile.
Il destino vuole che torni sulle mie scelte di ascoltatore di musica, infatti poco dopo conosco un tipo appassionato di dischi in vinile (e quindi accanito collezionista) che mi affascina con tutta una serie di nozioni che fanno rinascere la sopita stima e voglia di avere e ascoltare musica proveniente da dischi in vinile. Sì, i dischi. Grandi, che occupano spazio, che hanno la copertina di cartone che al giorno d'oggi sono poster rispetto al minuscolo libretto di un cd.
Mi metto al lavoro sul mio Soundesign per vedere se può ancora essere un rispettabile strumento: lo faccio riparare per pochi euro da un riparatore che lo fa per passione e lui funziona nuovamente. Il tipo di prima mi indirizza sul suo sito web sul quale scopro che sono a digiuno completo per quanto riguarda la cultura delle dovute regolazioni di un piatto analogico.
Ma ci voglio provare. Ma...sembra facile. Nasce subito un primo problema: il libretto delle istruzioni dell'impianto non esiste più; neanche su internet lo trovo. Così provo a fare le regolazioni da lei così ben spiegate ma mi perdo strada facendo perché non riconosco i dispositivi sul mio impianto.
Dopo tutta questa lunga premessa, che ha solo l'intenzione di lasciare intendere la mia voglia di riascoltare vinile come si deve (perché ha ragione quando scrive "Il giradischi è l'ultimo oggetto di cultura audio che ci è rimasto. Il resto sono bit ed effetti speciali"), sono qui a chiederle un piccolo aiuto.
Mi dia una mano a mettere in opera quanto ha spiegato, ripeto in maniera chiarissima, aiutandomi solo a riconoscere i dispositivi sul mio impianto. Io ho riconosciuto la rotella dell'antiskating solo perché c'è scritto. Li invio delle foto; cortesemente mi dia una mano oppure se sa indicarmi dove trovare il libretto delle istruzioni, poi penso di potermela cavare.
Cosa ne pensa di questo vecchio impianto? Posso riuscire a ottenere qualcosa di buono o è meglio lasciare perdere?
Grazie mille anticipatamente per il suo aiuto e scusi se l'ho annoiata.
Michele - E-mail: m.polizzi (at) chococlub.com
[giradischi BSR P128R]

LC
Caro Michele,
va bene la riscoperta del vinile ma, per favore, che sia riscoperta alla luce di ciò che sappiamo oggi: il vinile è stato platealmente battuto dal CD perché nella maggior parte dei casi i consumatori all'epoca ascoltavano dischi rovinati da giradischi mal regolati e non all'altezza della qualità del supporto analogico. Dovendo ripartire oggi, in tutta franchezza, meglio dotarsi di qualcosa di serio, magari moderno e già pre-regolato in fabbrica, onde evitare clamorosi errori. Già un ProJect Debut III (circa 250 € compresa una buona testina) può cominciare a rendere giustizia al vinile anche se per ottenere qualcosa che si avvicini alle reali potenzialità del supporto occorre spendere un po' di più.
Detto questo, il tuo piatto BSR non è malvagio di per sé però monta un braccio discutibile che non potrà non inficiare le prestazioni complessive del sistema. Poi ti servirà comunque una testina decente. Non vorrai che un eventuale "chiodo" rovinasse i tuoi LP!
In ogni caso, la regolazione dell'antiskating è chiara (le due scale fanno riferimento a puntine coniche ed ellittiche), ti manca la regolazione del peso di lettura che purtroppo non utilizza una scala graduata o almeno così sembra dalla foto. Ergo ti serve una bilancina!
La faccenda, come vedi, si complica. L'altezza del braccio non mi pare sia regolabile (peccato veniale). Il controtelaio si regola agendo su quelle viti cromate con testa a taglio che sbucano dalla base. Ad occhio mi paiono un po' troppo "svitate".
Se devo essere sincero fino in fondo, forse il gioco non vale la candela....ed il vinile merita un trattamento migliore, cosa possibile, oggi, senza investire un capitale.
Infine, per il manuale, può darsi che riesca a trovare quello di "servizio" ma ti costerebbe quanto l'intero valore commerciale del giradischi stesso. Capisco il valore affettivo ma...non riporre troppe aspettive su questo vecchietto. In certi casi un onorevole e dignitoso pensionamento è la strada migliore da seguire.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Quale ampli integrato?
Ciao Lucio,
voglio prima di tutto ringraziare te e tutta la redazione per l'occasione che mi offrite, ovvero scrivervi per chiedervi un parere, inoltre vi rivolgo un grazie anche per il sito e per le informazioni e l'esperienza che mettete a disposizione di tutti.
Io sono un neofita "di ritorno" nel campo dell'alta fedeltà, infatti me ne interessavo molto da ragazzo quando non potevo permettermi nessuno degli apparecchi dei miei sogni ma di cui leggevo avidamente le caratteristiche tecniche sulle riviste specializzate, per poi disinteressarmene per molti degli anni successivi.
Una decina di anni fa acquistai un amplificatore (usato) Cyrus 2 della Mission a cui avevo abbinato un lettore CD Marantz CD 42 e diffusori (che già possedevo) ESB LD60, rimanendo "fermo" su questa configurazione per molti anni. I diffusori qualche anno fa hanno esalato l'ultimo respiro e quindi li ho sostituiti con dei Magnat Vintage 120: erano quelli disponibili in un negozio di fiducia che "suonavano meglio" abbinate al piccolo "ciro".
Da qualche mese ho ricominciato ad interessarmi a questo fantastico mondo, leggendo recensioni e navigando su diversi siti specializzati; nel frattempo anche il lettore CD si è arreso al tempo e quindi l'ho sostituito con un Marantz SA 7001 KI (trovato ad un ottimo prezzo).
Ora vorrei sostituire, prima che ceda anche lui sotto il peso degli anni, il Cyrus 2; dato che l'amplificatore mi ha soddisfatto, ho raccolto informazioni sul suo "nipotino" Cyrus 8 VS2 e nello stesso tempo mi sono interessato al Maestro 70 di cui molti decantano le doti. Purtroppo non sono riuscito ad ascoltarli, però leggendo le caratteristiche noto che non sono poi così diversi, quindi mi chiedo il perchè della grossa differenza di prezzo di listino (più di 1000 euro) tra i due. Il Maestro 70 possiede una frequenza di taglio superiore più elevata però, di contro, ha un rapporto segnale/rumore decisamente più basso e non si riescono a reperire informazioni in merito alla sua THD.
Lo so che dovrei ascoltare, ascoltare e ascoltare, però è anche vero che l'ascolto verrà inficiato dalle diverse sorgenti utilizzate dai diversi rivenditori e anche dai diversi diffusori quindi... non rimane che "aggrapparsi" alle caratteristiche tecniche... Vorrei un vostro parere "autorevole" per riuscire ad avere un'idea più precisa.
Ascolto prevalentemente musica jazz, blues, gruppi rock "d'annata" (adoro Jethro Tull, Genesis e Pink Floyd), mi piace molto Giorgia ed Amalia Grè.
Grazie ancora per l'attenzione,
Giulio - E-mail: giulio_disanto (at) yahoo.it

LC
Caro Giulio,
il tuo Cyrus Two credo possa ancora regalarti diversi anni di ascolto soddisfacente, specie se venisse dotato di alimentatore PSX, che si trova ancora per qualche centinaio di €, usato. Quando esalerà l'ultimo respiro potrai pensare ad una sua sostituzione....a meno che questa della "anzianità di servizio" non sia una scusa per giustificare un upgrade ;-)
Audiofili....siate sinceri almeno con voi stessi!!! :-) Questa tua mi sembra più una scusa per giustificare la spesa con la consorte...mi sbaglio?
In ogni caso, visto che l'impostazione timbrica del Cyrus ti è andata bene sino ad oggi, non vedo ragione per cambiare strada ed imboccarne una altrettanto valida ma a te completamente ignota (visto che non hai la possibilità di ascoltare). Il mio consiglio N. 2 è pertanto di optare per il nuovo Cyrus, dovresti ritrovare, migliorate, quelle caratteristiche che ti sono piaciute nel suo progenitore. Infine, ti faccio osservare che scegliere due ampli sulla base di caratteristiche tecniche dichiarate, fatte salve alcune ovvie considerazioni sulla potenza d'uscita, non è che porti molto lontano. Meglio affidarsi al buon senso e continuare su una strada conosciuta.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Soddisfazione per vero HiFi
Egregio Direttore,
desidero ringraziarla per i consigli passati, le scrivo questa mia solo per offrirle i miei più sentiti ringraziamenti: L'ho scritta più volte per consigli su diffusori, testine e giradischi. Vengo al dunque per essere breve e non rubarle del tempo: il primo consiglio che le ho chiesto, riguardava dei diffusori da acquistare su Ebay, diffusori mission 761 o mission 737r.
Ebbene , mi sono aggiudicato i 761 e gli ho collegati all'impianto al posto degli Infinity Satellite Beta e lì ho capito la differenza dal suono pulito al suono pulito e definito.
Praticamente ho scoperto che le Infinity, avevano un suono chiuso, metallico, proprio da Home tatre, (per i quali sono concepite), praticamente per fare RUMORI. Le Mission, mi hanno fatto scoprire la gioia di ascoltare musica e di avere sempre voglia di aumentare il volume, poichè non ti stancano e vorresti che l' Lp o il CD non finisse mai. Ho avuto il piacere di scoprire che dietro quella musica, vi erano molti più strumenti di quanti ne sentissi e soprattutto distinti, non cioè fatti di un unico suono impastato.
Inoltre, ascoltandole, si nota molto meno la senzazione che il suono provenga dalle casse, ma mi circonda e lì ho capito come potrebbe essere la differenza addirittura con quelle da pavimento.
Pensi che addirittura risulta molto più gradevole il suono del Pioneer LP-225 con testina Ortofon OMB5E. Continuerò imperterrito a seguire i suoi consigli che già mi ha gentilmente fornito e le propongo solo una cosa.
Poichè sono un tecnico di personal computer ed ho dietro di me una lunga esperienza da radiotecnico, avrei voglia di effettuare un upgrade artigianale al mio Cambridge Audio A1 (divenuto molto più gradevole e molto meno noioso con le Mission) e soprattutto, di farglielo recensire, in modo da avere un'opinione su eventuali miglioramenti e/o peggioramenti.
La Ringrazio e La Saluto.
Salvatore - E-mail: info (at) newserviceonline.com

LC
Caro Salvatore,
pubblico questa tua per il nostro consueto Angolo dell'Ottimismo, sono felice che il suono dei Mission ti entusiasmi così tanto.
Per quanto riguarda il tuo Cambridge A1, tante cose certamente possono essere fatte (condensatori dì'alimentazione migliori, cavo d'alimentazione, trattamento antivibrazioni ecc.) ma temo di non poter soddisfare la tua richiesta di "ascolto" del lavoro finito...e per due motivi, forse tre :-)
Intanto dovrei prima ascoltare l'ampli così com'è, poi a distanza di brevissimo tempo dovrei ascoltarlo modificato, nella speranza che la mia memoria audio non mi faccia brutti scherzi. Come puoi intuire, la cosa non è fattibile perché non ho neppure il tempo per ascoltare i prodotti che dovrei recensire, figuriamoci se dovessi ascoltare quelli modificati dai lettori.
Seconda cosa, questo creerebbe un "precedente" pericoloso perché poi dovrei accontentare tutti coloro che hanno richieste simili (e sono più d'uno). La terza ragione è più "filosofica". Tu certamente conosci il tuo ampli meglio di quanto lo conosca io. Non solo, ma gli eventuali miglioramenti dovrebbero incontrare il "tuo" gusto e non il mio. Un certo sforzo per addestrare il proprio orecchio ed il proprio spirito critico andrebbe perciò fatto, anziché affidarsi sempre al parere di un (sedicente :-)) esperto.
Una cosa che puoi fare è procurarti (in prestito) un ampli di classe nettamente superiore per cominciare a capire in quali direzioni dovresti migliorare il tuo A1, così da avere un "riferimento" certo.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

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