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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Biamping per avere più potenza
  2. Qualità in registrazione = qualità in ascolto?
  3. Davide contro Golia
  4. Amplificatore per Thiel CS 1.2
  5. Consiglio analogico
  6. Consulenza legale: diritto di recesso
  7. Musica per la creatività
  8. Collegare il PC all'ampli
  9. Naim Uniti e diffusori
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Biamping per avere più potenza
Gent.le Lucio,
ormai da mesi tengo TNT tra i miei siti principali, ottimo questo servizio, bellissima anche la sezione recensioni. E' stata grazie a quella che ho preso lo Scythe Kama SDA1100, ed è lì che ho conosciuto il valore delle INDIANA LINE. Adesso il mio impianto è il seguente:

Il Rotel mi ha deluso. E' assolutamente imparagonabile allo SCYTHE, che a questo punto è il re degli amplificatori rapporto qualità/prezzo. Non c'è un amico che non passi in questa stanza e noti l'enorme differenza tra ROTEL e SCYTHE. I bassi del Rotel sono totalmente imprecisi, lenti, e privi di dinamica se confrontati con i bassi dello SCYTHE. A basso volume lo SCYTHE riempie la stanza, incredibilmente tutti i suoni sono sempre lì anche con un filo di "gas", dinamica eccellente. Sentire Edward Simons, Alain Caron, Gosta Berlings Saga, Brad Mehldau, Porcupine Tree, Bela Bartok, con lo Scythe è un piacere da provare una volta nella vita.
La vera perla dell'impianto è lo SCYTHE, con quel suono iper dettagliato e la sua scena ampia... peccato che vada in protezione a medi volumi con le TESI!!! (Ecco perché ho dovuto prendere il ROTEL) Con Mission m700, ESB 45LD, Mordaunt Short Avant 902i, non accade.
Ecco la domanda, potrei in qualche modo fare BI-AMPING? Mettendo ROTEL alla gestione dei bassi e SCYTHE alla guida degli alti? (quanto meno per guadagnare in limpidezza). Se si come dovrei fare?
Seconda curiosa domanda, perché il ROTEL 04 suona in modo così infedele rispetto al giapponese? C'è davvero questa abissale differenza tra gli amplificatore in classe A/B e quelli in classe D/T?
Spero di non averle richiesto troppo spazio per la mia storia, la ringrazio per l'attenzione e le auguro una magnifica giornata,
Salvatore - E-mail:lodrel (at) libero.it

LC
Caro Salvatore,
prendo atto, con malcelato orgoglio, di quanto ti soddisfi il piccolo amplificatorino, anche a confronto con un campioncino nel rapporto qualità/prezzo quale è il Rotel RA04 che, non dimentichiamolo, ha molti ingressi, parecchia potenza in più e dispone persino di un buon ingresso phono MM!
Ti sconsiglio vivamente di fare strane operazioni di frankensteinizzazione del tuo impianto: se la potenza dello Scythe non dovesse bastare, dovresti guardare altrove, ad altre amplificazioni in Classe D di maggiore potenza. Anche i Virtue Audio rispondono perfettamente a questa esigenza, senza andare ad impegnare budget importanti. In alternativa, pensa a diffusori più sensibili, da cercare nel catalogo Klipsch. Il biamping (e NON biampling, la parola ampli in inglese non esiste, né con la I né con la Y e l'abbreviazione di amplifier è amp) è una pratica economicamente poco conveniente in generale e complicatissima in questo caso, visto che avresti serie difficoltà a regolare il volume.
Mi chiedi, infine, perché il Rotel suoni così tanto peggio rispetto allo Scythe. Non ho una risposta e, a mio parere, un po' ti sei fatto prendere dall'entusiasmo del confronto che questo giocattolino così economico stimola. Quando ci si accorge di quanto bene suoni rispetto al prezzo è facile lasciarsi trascinare un po' troppo. Il fatto certo è che QUEL tipo di trasparenza è di solito riscontrabile in apparecchi di ben altra classe di prezzo: il Rotel offre molto in termini di flessibilità operativa e potenza disponibile, ma utilizza una tecnologia che, almeno in fascia economica, ha fatto un po' il suo tempo. Non è un caso che la stessa Rotel stia utilizzando la classe D sui suoi finali di potenza e credo che prima o poi trasferirà il know-how anche sui prodotti entry-level.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Qualità in registrazione = qualità in ascolto?
Egregio Direttore,
sono molto giovane e inesperto, ma tuttavia molto appassionato di musica, sia dal lato dell'ascolto che dal lato della registrazione. Inizialmente le volevo porre una domanda molto semplice sulla cavetteria. Mi chiedevo se, considerate le ottime registrazioni caserecce come quella di
Vitelli da lei recensita, abbia senso utilizzare in ascolto, cavi di segnale e/o di potenza dal valore commerciale di svariate centinaia di euro al metro, quando in fase di registrazione (io presumo per lo meno in registrazioni caserecce), si utilizzano cavi dal valore molto più basso.
Subito dopo però l'interrogativo si è allargato al resto della catena audio. Mi spiego: l'apparato usato da Vitelli ammonta a un valore commerciale inferiore ai mille euro (computer escluso), dunque perché un ascoltatore ne dovrebbe spendere di più per ottenere risultati dello stesso livello in fase di ascolto? Qualcuno potrebbe dire che servono per apprezzare registrazioni eseguite utilizzando apparecchiature da svariate migliaia di euro, ma io, non so perché non riesco a convincermene.
Mi piacerebbe conoscere la sua opinione e magari, se ce ne sono, ricevere delle spiegazioni tecniche.
La ringrazio per l'attenzione e le faccio i migliori auguri.
Matteo - E-mail: bolognesissimi (at) gmail.com

LC
Caro Matteo,
la mia convinzione è che spesso i musicisti non abbiano idea di cosa ci sia inciso nei loro dischi, tenuto conto di come li riascoltano. Questo, tuttavia, non è un problema: l'importante è che il segnale arrivi in maniera decente al supporto di registrazione, quello che segue è irrilevante. E' poi vero che spesso le migliori incisioni provengono da attrezzature di livello molto elevato, dove ogni minimo dettaglio è stato curato con estrema attenzione. Poiché noi ignoriamo in quale modo siano state realizzate le incisioni che ascoltiamo non possiamo fare altro che riprodurle con un sistema il più fedele e trasparente possibile, nella speranza che ci trasmetta tutto ciò di buono (e meno buono) è presente nei dischi. Non avrebbe senso aggiungere limitazioni a posteriori, si potrebbe solo peggiorare la situazione.
Per capirci ancora meglio: anche una registrazione scadente potrebbe trarre beneficio dall'essere riprodotta da un buon impianto. Alla cavetteria, invece, sarebbe ora che si cominciasse ad assegnarle un ruolo un po' più marginale di quello che sembra avere leggendo i vari forum di HiFi. I cavi fanno una differenza ma, come abbiamo sempre detto, se e soltanto se il resto dell'impianto e dell'ambiente fosse già di un livello almeno accettabile. E, in ogni caso, il loro costo dovrebbe essere marginale rispetto a quello dei restanti componenti. Purtroppo molti audiofili continuano a restare misteriosamente attratti da questi pezzi di filo elettrico colorato, il perché mi sfugge. Se fossero solo attratti andrebbe anche bene, il problema è che spesso ci spendono cifre assolutamente irragionevoli nell'economia dell'intero impianto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Davide contro Golia
Egregio Direttore,
è grazie a gente come lei che le passioni crescono e si valorizzano e la ammiro moltissimo per tutto ciò che ha fatto e continua a fare per la nostra splendida passione. C'è una cosa che non mi spiego (e mi sto mangiando la testa per questo) e mi piacerebbe conoscere il suo parere. Comè è possibile che quello che consideravo l'impianto numero 2 suona letteralmente meglio dell'impianto di punta?
Elenco le caratteristiche dell'impianto n.2 (per intenderci):

Impianto di punta: L'ambiente non è trattato acusticamente ha delle pecche da correggere ma è il medesimo per entrambi gli impianti però la differenza di pulizia del suono tra i due impianti non è da poco.
Cordialmente e grazie,
Angelo - E-mail: info (at) erboristeriabiofarm.com

LC
Caro Angelo,
se l'ambiente è lo stesso probabilmente è diversa la posizione dei diffusori all'interno di esso e differente è l'interazione tra i diffusori e la stanza. Dovresti provare ad eliminare almeno questa variabile. Bisognerebbe poi intendersi sulla terminologia utilizzata: chissà cosa intendi tu per differente pulizia del suono! Una cosa è certa, i due impianti hanno due impostazioni timbriche quasi agli antipodi: aperte, vivaci e brillanti le Klipsch, più suadenti e carezzevoli le ProAC. E' chiaro che passando dalle Klipsch alle ProAC ti sembrerà che manchi qualcosa, specie in gamma medio-alta: forse è questo ciò che chiami maggiore pulizia? Mi pare strano che uno tenga in stanza simultaneamente diffusori così diversi. E poi: perché aggiungere un secondo impianto tutto sommato molto simile come impostazione? Non sarebbe bastato avere a disposizione due coppie diverse di diffusori?
Ancora, non sarebbe il primo caso di impianto semplice che suona meglio di un impianto complesso: ho scritto molte volte di come la soluzione amplificatore integrato sia vincente rispetto a quella separate almeno fino a certi livelli di spesa. La controprova che dovresti fare è mettere le ProAC sulla catena piccola e viceversa, così capiresti chi influenza cosa.
Non so, a me molte cose comunque non tornano, ad esempio il senso di avere due impianti così nella stessa stanza...non è che uno è l'impianto dell'amico e fate a gara a chi ce l'ha più...lungo? E già, perché in tal caso l'ambiente diverso sarebbe l'unico responsabile di tutte le differenze.
Comunque, anche se fossi così folle da tenere due impianti tutto sommato molto simili nella stessa stanza (magari poi mi spieghi perché, son curioso) fossi in te mi rallegrerei: potrei vendere l'impianto costoso e col ricavato acquistare una bella spider, che con la bella stagione in arrivo è ben altra soddisfazione rispetto ad avere due impianti nella stessa stanza ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificatore per Thiel CS 1.2
Salve Direttore,
ancora complimenti e un grazie di cuore per la dedizione e la continuità che anima la Rivista e la relativa posta da Lei oculatamente diretta. Non essendo la presente la prima missiva, vado subito al dunque, anche se l'ideale sarrebbe trascorrere giornate intere a parlare di musica, e un po' anche di audio registrato e riprodotto, davanti al mare della Gallura, quest'estate, con Lei nei panni di un Cicerone audiofilo! Mi scusi per la confidenza.
IMPIANTO:

AMBIENTE: la stanza d'ascolto è 5 x 3,5 metri con altezza, dato il sovrastante tetto spiovente, di un massimo di 4m e minimo di 3m. Diffusori sul lato corto a formare un triangolo isoscele col punto d'ascolto a 3 m e distanza tra le casse 2 m. Come da Suo consiglio, sono ritornato in possesso delle Thiel CS 1.2. L'altro suo consiglio riguardava l'ampli: un Naim integrato. Premetto che, dati i miei attuali impegni professionali, non mi è possibile frequentare molto i negozi hi-fi. Allo stesso tempo i suoi consigli, anche se indiretti, sono stati da me seguiti sempre con soddisfazione e, spesso, con meraviglia. In riferimento all'ampli sono indeciso tra questi trovati usati in Roma: Roksan Kandy mk III (650 €), Naim Nait 5i (550€), Audio Analogue Puccini (350 €). Nel nuovo presso il negozio invece Arcam A 90 senza scheda Phono (1000 €), Roksan Kandy mk III (1000€).
Budget: dai 500€ ai 800€ possibilmente usato. Il Naim Supernait e XS hanno prezzi sull'usato oltre budget in Italia mentre più abbordabili in UK dove attualmente non riesco ad acquistare. Sono propenso all'acquisto del Naim Nait 5i ma ho come l'impressione che non riuscirà a far suonare le Thiel a dovere nei 15/16 m2 della stanza d'ascolto, effettuando così un side-grade invece che un effettivo up-grade. L'alternativa sembra il Roksan con i suoi 110 WRMS/8 Ohm anche se più di un utente dei forum anglosassoni parogona i 50 W del Nait a 50 cavalli di razza e gli 85 dell'Arcam e 110 del Roksan a dei pony!
Che Fare? Attendo di avere un budget più elevato per un integrato Naim adatto alle Thiel o approfitto dell'offerta Roksan? Naturalmente è più che ben accetto qualsiasi altro Suo consiglio. Scordavo: inconsciamente propendo per Naim!!
Cordiali Saluti,
Carlo - E-mail: carloobernardini (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
per quanto riguarda l'estate in Sardegna, dovessi capitare dalle parti di Cagliari, potresti partecipare ad una delle nostre cene audiofile estive, riusciamo ad organizzarne almeno due durante la stagione. Non faccio il Cicerone audiofilo ma siamo sempre riusciti a trascorrere delle piacevoli serate parlando di tante altre cose, non solo di HiFi, per fortuna! :-)
Per le tue Thiel CS 1.2, bellissimi diffusori come mai mi stancherò di ripetere, ci vedrei molto bene il Naim Nait 5i, che secondo me le muoverà a dovere! E' chiaro che se potessi acquistare un Nait XS usato in UK sarebbe ancora meglio ma, ripeto, secondo me anche il piccolo ce la fa senza problemi. Io le avevo pilotate senza troppe limitazioni anche con un vecchio Nait 1, che aveva meno della metà della potenza del Nait 5i. Tieni anche conto che 15 mq non sono una superficie difficile da sonorizzare, anche con diffusori poco sensibili come le Thiel CS 1.2. Infatti, non dimenticare che queste hanno un'impedenza nominale di 4 Ohm sulla quale i watt del Nait diventano, realisticamente, almeno 70 per canale.
Infine, scrivi di non riuscire ad acquistare in UK. Non comprendo la difficoltà, con carta di credito, bonifico o Paypal si può pagare in sterline, non c'è IVA né dogana, l'unica incognita sono i costi di spedizione, sempre molti elevati dal Regno Unito. Io consiglio di utilizzare spedizioni tramite ParcelForce, che ha prezzi ragionevoli ma ogni venditore avrà i suoi preferiti. Il risparmio notevole che si riesce a realizzare compensa ampiamente il cambio di valuta ed i costi di spedizione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio analogico
Salve signor Lucio.
Premesso che svariate persone glielo avranno già detto ma faccio i miei più sentiti ringraziamenti e complimenti per il suo sito soprattutto per un neofita come me nel campo audiophile (piccolo audiophile) il suo sito è un magazzino di consigli sempre utili per gestire al meglio diverse situazioni. Ma veniamo al quesito gentilmente le vorrei chiedere un consiglio su come dovrei comportarmi su un Thorens 125mk2. Rispolverato dalla cantina possessore mio padre che nemmeno si ricordava di avere l'ho rimesso a nuovo..nuovo cabinet in legno massello pesante (ebano) con inserti in gomma piuma, nuova presa per l'alimentazione (la vecchia un po' rovinata), ringrassato il perno del piatto, per eliminare un piccolissimo gioco, sostituzione della puleggia con una della Phonosophie (sotto consiglio TNT :-)), nuova basetta per il braccio sempre in ebano. Ecco appunto il braccio: sempre restando in parentela recuperai poco tempo fa da un cugino un braccio Acos Lustre gst1 non conoscevo molto il braccio in questione ma dopo aver letto un po' in giro ho capito che era un discreto braccio(magari non paragonabile ai vari SME 3009, 3012ecc ecc..) ma poteva comportarsi discretamente se ben settato.
Il mio impianto è composto da pre e finale naim 42,5+140+hicap (chrome bumper) tutte e 3 ricappati da me con nuovi kendeil capacitors sia nel finale che nell'hi-cap..e se devo dirle la verità sono entusiasta di tale sistema abbinate alle mie modeste B&W CM7 (collegate con cavi naca5). Il pre adesso monta delle schede 322 (MM) ma posseggo anche una coppia di 323k rev3 datemi insieme al pre quando lo comprai so quest'ultime si potrebbero trasformare in S cambiando il resistore.
Come vede l'accoppiata Thorens con il braccio Acos e il mio sistema Naim?
Posseggo una testina Shure M75ed type 2 (ma è un po' vecchiotta e il cantilever sembra quasi ossidato) quale testina mi consiglierebbe per il mio Thorens sfruttare le schede 323 k del Naim montando una puntina Linn? (o è blasfemia??) o semplicemente rendere il tutto più semplice montando una buona testina MM?
Ultima domanda: lo shell dell'Acos non è originale ma di un Technics, lo shell porta testina è un parametro da tener conto come più pesante o meno nell'eventuale acquisto di un'altra puntina? Scuso se mi sono prolungato ma sono un po' logorroico..:),
Cordialmente,
Davide - E-mail: dpozzato3 (at) gmail.com

LC
Caro Davide,
non sei solo logorroico ma pure un bel po' sgrammaticato. Ho dovuto correggere gli svarioni più grossi, l'ortografia da SMS adolescenziale e la sintassi fantasiosa. Il risultato non è granché, me ne scuso con gli altri lettori, ma ti chiederei di fare uno sforzo in più quando scrivi, per rispetto di chi legge. Non posso credere che quello che ho corretto sia il massimo che riesci a fare scrivendo in italiano.
Non conosco bene il braccio Acos quindi non posso commentare sull'accoppiata con il Thorens TD125, che è sempre un gran bel giradischi. Per quanto riguarda la testina da scegliere io ti consiglierei una buona MM da accoppiare con le ottime schede Naim 322. Tutto dipende da quanto vuoi/puoi spendere ma ci sono ottime soluzioni in ogni fascia di prezzo, a partire dalle Grado entry-level, passando per Goldring e Ortofon. Ripeto: tutto dipende dal budget a disposizione, un parametro che, nella marea di informazioni che hai scritto, non tutte indispensabili, ti sei dimenticato di precisare. Io, per omogeneità con il resto della catena, opterei per una buona MM intorno ai 300 €.
Per quanto riguarda lo shell non vedo che tipo di problema possa esserci: una volta che il braccio è bilanciato ed il peso è applicato correttamente, non c'è differenza nell'utilizzare uno shell Technics piuttosto che l'originale Acos. Semmai, per correttezza storica, cercherei il suo shell originale, ma non mi preoccuperei troppo se non riuscissi a trovarlo.
Semmai, cura con attenzione tutti i parametri, dalla forza d'appoggio allo skating fino alla corretta posizione della testina nel braccio, magari ricorrendo alla nostra nuova
dima gratuita.
Non ricordo se l'Acos avesse la possibilità di regolare il VTA. In caso affermativo, fai qualche esperimento in questo senso, su TNT-Audio trovi tanti articoli dedicati all'argomento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consulenza legale: diritto di recesso
Egregio Avvocato,
la disturbo per segnalarle quanto un negozio di vendita on-line di materiale elettronico, DJ'S TOOLS, avverte per potersi avvalere del diritto di recesso. Sul sito, è scritto:

Diritto di recesso
Nel caso in cui LA STIPULA DI UN CONTRATTO DI ACQUISTO avvenga FUORI DAI
LOCALI COMMERCIALI, la vendita in questione da considerarsi soggetta al
D.Lgs n. 185 del 22/05/1999, che prevede la possibilita` da parte
dell'acquirente di esercitare il diritto di recesso. Rientrano quindi in
questo caso gli acquisti a distanza fatti tramite Internet siano essi
consegnati a domicilio oppure ritirati presso la sede della societa` o
presso un punto di presenza sul territorio.

A chi si applica

Alle persone fisiche (consumatori) che agiscono per scopi che possono
considerarsi estranei alla propria attività commerciale. Sono percio`
esclusi dal diritto di recesso, gli acquisti effettuati da rivenditori e da
aziende.

In cosa consiste

Il consumatore ha diritto, entro un termine di 10 giorni lavorativi dal
ricevimento della merce, di esercitare il DIRITTO DI RECESSO. Tale diritto
consiste nella facolta` di restituzione del bene acquistato al venditore e
nel conseguente rimborso del prezzo di acquisto.

Cosa esclude

Il diritto di recesso non si applica ai prodotti venduti dalla DJ'S TOOLS ,
qual'ora la stessa abbia ordinato appositamente il prodotto richiesto dal
cliente (previo preavviso da parte della DJ'S TOOLS al cliente con mezzo
email).
Le spese di spedizione NON SONO RIMBORSABILI.
Quello che a me non è chiaro e per il quale Le scrivo, riguarda l'ultima parte, ossia il "cosa esclude". Specificamente, se dovessi acquistare un oggetto che è stato ordinato appositamente e se, una volta consegnatomi, io ci ripensassi, ecco, in questo caso non potrei avvalermi del diritto di recesso?
Grazie e a presto,
Francesco - E-mail: f.ebisu (at) gmail.com

GLDC
Caro Francesco,
innanzitutto un plauso a te che hai avuto la pazienza di leggerti le condizioni di vendita.
In secondo luogo, tralasciando il discutibile italiano usato dai gestori del sito nello stilare la clausola in oggetto, essa non rappresenta in alcun modo una causa di esclusione del diritto di recesso, la cui ratio (cioè la ragione giuridica che giustifica la norma) è proprio quella di salvaguardare il consumatore da questo genere di acquisti (a distanza).
Ritengo, pertanto, che la detta clausola sia affetta da nullità e qualunque giudice non dovrebbe avere difficoltà ad accertarlo. Alla luce di ciò, la questione - piuttosto - si sposta su un altro piano: è opportuno fare acquisti presso un sito che vende i prodotti a queste condizioni? Conviene rischiare di non vedersi riconosciuto un diritto legittimo e dover ricorrere, in tal caso, ad un giudizio che comporta un ulteriore esborso di denaro, oltre - ovviamente - una non trascurabile perdita di tempo?
Al limite potresti provare a concedergli il beneficio del dubbio e mandare una e-mail nella quale fai presente l'errata formulazione della clausola sul recesso, per vedere cosa rispondono e se - per caso - sia solo un "disguido". Personalmente, penso debba esistere anche una "etica del consumatore", il quale ha un'arma formidabile per punire i venditori disonesti: non comprare nulla!
A presto ed occhi aperti,
Avv. GianLuca Di Ceglie

Musica per la creatività
Caro Lucio, è la prima volta che scrivo a questa rubrica e lo faccio per chiederti un consiglio sull'impianto da collocare nel mio studio. Io faccio l'architetto e la musica è per me una compagnia fondamentale sia per l'ispirazione, sia per aiutarmi a stare seduto più a lungo a disegnare o a progettare.
Posso permettermi di sentire la musica ad alto volume anche se prediligo ascoltarla come mi trovassi seduto nella galleria di un teatro di media dimensione, piuttosto che in un jazz club a tre metri dai musicisti. Dal pusto di vista meramente sonico, il godimento è dato dall'apprezzare la timbrica degli strumenti piuttosto che gli effetti della pressione acustica sullo stomaco. Per questo motivo è fondamenetale che il sistema sia in grado di suonare bene a basso volume. Un altro requisito fondamentale è che la resa sia dolce e calda, predilegendo la musicalità piuttosto che la risoluzione ("pipa e ciabatte" mi piace come immagine!). Mentre lavoro mi piace ascoltare autori come Jarret, Meldhau, Evans, Gustavsen specialmente in trio, piccoli organici di musica da camera o solisti di musica barocca e romantica o al massimo del blues eletttrico, cioè musica priva di grandi spunti dinamici.
Per la conformazione dell'ambiente, i diffusori devono essere necessariamente distanti dalla parete di fondo non più di 20 centimetri e posizionati davanti ad un tavolo, all'altezza delle orecchie (in questo caso circa a 110 centimetri dal pavimento) su supporti costruiti ad hoc (o qualcosa tipo
TNT Akropolis).
Visti quindi i vincoli del locale, le mie preferenze in fatto di musica e di suono, le tue indicazioni generali estrapolate dai vari volumi della Rubrica della Posta e volendo spendere non più di 1500 euro per diffusori, amplificatore e lettore cd (niente musica liquida per ora) mi orienterei su due marchi: Kef e Nad.
Pensavo di acquistare quindi un impianto composto da diffusori Kef iQ 10, da un amplificatore Nad C 315Bee e da un lettore Nad C 515 Bee con cavi Qed.
Se risultasse non sufficientemente performante, ad esempio per resa dei bassi in rapporto al volume della stanza e anche all'ascolto a basso volume, potrei passare a modelli superiori come le Kef iQ30 e i Nad C 545 e C 326. Non vorrei però che i diffusori mi venissero letteralmente in bocca, visto le ridotte dimensioni della stanza. Infatti, se lo studio in sé ha una certa cubatura complessiva (le librerie sono alte solo un metro e ottanta e non dividono nettamente gli spazi), la zona di ascolto è veramente piccolina.
Ho la possibilità di riciclare il mio Audio Innovation 500 e il lettore Amc Dmc7, entrambi molto musicali e credo sostanzialmente adatti alla musica che ascolto in studio, ma avrei pensato comunque di venderli perchè l'amplificatore tra l'altro scalda come una stufetta elettrica e vorrei veramente qualcosa di più gestibile!
Ti saluto facendoti i miei più vivi complimenti per la competenza che dimostri e soprattutto per l'intelligenza e l'umiltà che manifesti. Bravo!
Massimo - E-mail: massimo.rizzi (at) awn.it

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Massimo,
l'ascolto avverrebbe in campo vicino, quindi concordo con te sul fatto che l'impianto non debba suonare aggressivo ma tranquillo e morbido. Ora, se è vero che lo spazio è ristretto, il posizionamento non mi pare affatto sacrificato: c'è simmetria tra diffusori e punto d'ascolto ed asimmetria delle pareti laterali, il che certo non guasta.
Sebbene sia apprezzabile il fatto che le elettroniche siano fuori dallo spazio tra diffusori e punto d'ascolto, la presenza di quel tavolo un po' disturba, ma comprendo che sia ineliminabile.
Circa la tua scelta di elettroniche e diffusori mi trovi sostanzialmente d'accordo, certamente non aumenterei la potenza dell'amplificatore, sarebbe denaro speso inutilmente. E' vero che la stanza è grande, ma tu ascolti da vicino, bastano pochi watt per darti tutta la pressione sonora che desideri. Anzi, io avrei optato per un piccolo amplificatore in Classe D, anche 10 watt sarebbe sufficienti allo scopo.
In alternativa, potresti anche pensare ad un sistema all-in-one tipo Audio Analogue Enigma, Linn Classik o Arcam Solo (vedi recensioni sul sito): incidentalmente hanno tutti e tre il tipo di suono che cerchi, risparmieresti spazio e cavi ed avresti anche qualche sorgente in più (es. il tuner).
Per i diffusori valuta anche qualche bookshelf di Chario, Aliante, Sonus Faber e Opera: visto che gli arredi sono in legno credo che anche l'accordo estetico abbia la sua importanza. L'impostazione timbrica di questi citati non si discosta troppo, pur con tutti i distinguo del caso, da quella che stai cercando.
Ti dirò di più: al tuo posto avrei optato per delle piccole torri da pavimento, l'ostacolo dell'altezza della scrivania, per i tuoi scopi, è meno problematico di quanto ti sembri.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Collegare il PC all'ampli
Caro Lucio, prima di tutto complimenti per il rigore e l'essenzialità delle tue risposte. Cercherò di fare altrettanto.
Al momento ho un impianto così composto:

Penso sia un buon entry level, ma non mi ha mai entusiasmato. Ho collegato il mio Mac all'ampli e non ho notato alcuna differenza rispetto al cd, pur ascoltando mp3 scaricati. Tu dirai, beato asino. Invece io ho fatto di peggio: letto in giro sulla possibilità di collegare direttamente un pc ad un amplificatore finale l'ho fatto, utilizzando l'ingresso main del mio NAD. Mi sembra di aver notato un leggero miglioramento, soprattutto sui toni alti. Arrivo al dunque: non mi sono mai piaciuti i bassi del mio impianto (forse la stanza grandicella e spoglia non aiuta), soprattutto se paragonati a quelli ascoltati da un'amica che ha un vecchio catafalco Marantz (1152 DC, onorevole ma 40enne) con delle cassacce Bose vecchio stile. Suona benissimo, almeno secondo me. So già cosa pensi del suono pompato di quegli anni e non voglio farti ripetere il già detto.
La mia domanda è: (premesso che mi disferò del lettore cd) ha senso cambiare il mio integrato 320 per un finale? Se sì, meglio orientarmi su un vecchio Marantz (dato che mi piace lo stile tamarro) o su un più nuovo ma meno potente Rotel o Nad di pari costo (diciamo 600-700 euri sull'usato)?
Grazie e a presto.
Gianluca - E-mail: gianluca.strada (at) gmail.com

LC
Caro Gianluca,
se la stanza dove ascolti è grande e spoglia non sarà un vecchio amplificatore vintage ossidato a far ricomparire per miracolo i bassi nascosti dall'acustica ambientale. Non solo, ma anche i diffusori, votati ad un equilibrio timbrico, diciamo così, brillante, in stanze vuote non aiutano di certo. Quindi: se vuoi i bassi devi rivedere qualcosa nell'arredo della stanza e/o nella disposizione dei diffusori (che non descrivi).
Se intendi utilizzare il PC come fonte principale per i tuoi ascolti la cosa più sensata da fare è dotarlo di un DAC USB o di un amplificatore dotato di ingresso USB. Questi ultimi sono ancora rari, ed in genere dotati di potenza modesta. Se la stanza è grande hai bisogno di un bel po' di watt. Resta dunque in piedi la possibilità di dotare il PC di un decente DAC USB che possa bypassare la scheda audio del tuo computer e che si possa collegare ad un ingresso linea del tuo NAD. Ne abbiamo recensito diversi, in varie fasce di prezzo. Diciamo che anche il Trends Audio UD10.1 può essere un buon punto di partenza per la sperimentazione.
Credo che il suono migliorerà non poco rispetto all'ascolto tramite la scheda audio.
Qualche dubbio mi resta circa il fatto che tu non riesca a distinguere il suono di un CD originale suonato da un buon lettore CD da quello di un MP3 ipercompresso scaricato dalla rete e suonato attraverso una scheda audio. Stiamo parlando di differenze che si sentono anche coi tappi nelle orecchie :-)
O tu non hai alcuna abitudine all'ascolto critico (e può essere, nessuno nasce imparato) oppure il sistema ambiente/stanza è così drammaticamente compromesso che non riesci a percepire differenze anche molto grandi. Questo spiegherebbe anche perché tu preferisca il suono di un vecchio Marantz con casse Bose dei tempi che furono.
Quest'ultima osservazione mi riporta automaticamente alla prima riga della risposta: o intervieni per migliorare il sistema diffusori/stanza oppure ogni tuo sogno di miglioramento è destinato a fallire miseramente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Naim Uniti e diffusori
Gentile Direttore,
sono un felice possessore di un NAIM UNITI un all-in-one che integra un lettore cd, un amplificatore (paragonabili o identici al CD5 ed al NAIT), una radio FM, una internet radio ed un client upnp. Un ottimo apparecchio che permette di attingere dalle nuove sorgenti in streaming e che potrebbe essere apprezzato dal grande pubblico per le sue caratteristiche di compattezza e versatilità.
Curioso di sentire il suono NAIM di cui tanto si parla (almeno in GB), ho anche acquistato una coppia di NAIM N-SAT e per darne un giudizio, potrei copiare/incollare la recensione che in passato lei fece delle
NAIM IBL: una cassa chiusa con cui bisogna entrare in sintonia, suoni perfetti, tutto a fuoco ma mancanza di profondità e di scena, un suono pulito che impressiona nei momenti dedicati al puro ascolto, ma che purtroppo stanca quando utilizzato come sottofondo (in un ambiente molto riflettente poi...).
Le mie abitudini di ascolto non mi permettono di sfruttarne a pieno la rigorosità e la pulizia: spesso la musica fa da accompagnamento (radiofonico) alle attività della giornata e solo la notte posso mettermi seduto di fronte alle casse ed impegnarmi nell'ascolto godendo della perfezione delle N-SAT. Sto quindi pensando di dotare l'impianto di altri diffusori, da pavimento, con suono morbido e coinvolgente. Casse che siano in grado di rendere bene su tutte le frequenze anche a volume molto basso, in un ambiente molto grande e riflettente (senza tende e tappeti) permettendomi di spostare le n-sat in un piccolo locale dove apprezzarne a pieno la rigorosità.
Mi dia un consiglio, il budget si aggira attorno ai 2000€, quale marchio / modello potrebbe fare al caso mio?
Cordiali saluti,
PS. Oggi ho avuto occasione di ascoltare velocemente le Linn Majik 140 (4 vie con bass reflex) e mi sembravano ottime a volumi molto bassi.
Mauro - E-mail: balma01 (at) tiscali.it

LC
Caro Mauro,
le N-sat, come anche il nome lascia intuire, sono dei piccoli satelliti che non sono stati pensati per funzionare da soli ma abbinati al complementare N-Sub. Poi, certo, alla Naim sostengono che possano essere usate anche come mini-monitors o diffusore stand-alone ma cosa ci si può aspettare da una cassa chiusa, di piccole dimensioni, dotata di un woofer da 13 cm? Pochissimi bassi, che è quello che hai sperimentato di persona. No, se volessi davvero sentire il suono Naim, dovresti pensare a qualche modello full-range da pavimento, come le Allae, le vecchie SBL, le Credo, le Intro etc. Tutti questi modelli non sono più in produzione, quindi dovresti cercarli sul mercato dell'usato oppure potresti rivolgerti a qualcosa di diverso nel nuovo. Diffusori che non si discostano troppo dal family-sound di Naim li trovi nei cataloghi Linn e Rega. Bene le Majik che hai ascoltato ma considera anche qualche torre Rega da pavimento. Proverei anche ad ascoltare le torri della Totem o della Opera, potrebbero essere un piacevole diversivo.
L'unica cosa che mi lascia un po' perplesso delle Linn Majik è la risposta in frequenza in basso, dichiarata fino a 55 Hz che, per un diffusore da pavimento di quell'ingombro mi paiono davvero pochini, mi sarei aspettato 40-45 Hz, visto quel che riesce a fare la concorrenza. Visto però che le hai ascoltate e ti sono piaciute, significa che il basso ti soddisfa, per cui...a te la decisione!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Egr. Direttore,
Sono l'ennesima vittima del famigerato "ammazzagiganti" T-AMP SONIC 2 GEN. Appena acquistato l'ho collegato a due diffusori autocostruiti (in precedenza usati con buoni risultati con un Phase Linear; diciamo che sanno il fatto loro - 8 Ohm) e non Le nascondo quanto ne sia rimasto affascinato.
Non potevo credere alle mie orecchie: il piccoletto non aveva nulla da invidiare al gigante che mi aveva lasciato (aveva superato gli "enta" da un po'), ed ora eccomi al Suo cospetto per chiederLe un "oracolo"....
Inutile descrivere la mia gioia nell'aver speso una cifra alquanto irrisoria per il "piccoletto", ma non potendo ottenere potenze elevate come con il precedente amplificatore, vorrei chiederLe se acquistando un secondo "ammazzagiganti" analogo posso collegarlo al suo compagno per "raddoppiare" le forze.
Se il progetto si potesse realizzare potrebbe spiegarmi come fare?
Scusandomi per la domanda banale, colgo l'occasione per ringraziarLa confermandoLe la mia profonda stima.
Benny - E-mail: benalga (at) katamail.com

LC
Caro Benny,
se i diffusori fossero predisposti per il biwiring/biamping potresti in effetti affiancare un secondo T-Amp per pilotare la sola via bassa (o alta) dei tuoi diffusori. In alternativa potresti usarne uno per cassa, pilotando ciascuno con il solo segnale L o R. Anche in questo caso, però, occorrerebbe la possibilità offerta dal biwiring.
Anche se questo fosse disponibile resterebbe aperto il problema del come regolare il volume dei due amplificatori indipendentemente e di quanti cavi sarebbero necessari per realizzare tutto il giochetto. Il vantaggio in termini di maggiore potenza disponibile sarebbe comunque limitato, tanto che io preferirei acquistare un amplificatore analogo ma più potente, come ad esempio i Virtue Audio (trovi le recensioni qui su TNT-Audio) o altri che utilizzano i chip Tripath più generosi del mitico TA2024.
Non conosco bene il T-Amp Gen II ma ho ascoltato a lungo il Super T-Amp che l'ha preceduto, oltre che, ovviamente, il T-Amp originale. Non dubito che possa suonare meglio di un vecchio Phase Linear magari necessitante di una rinfrescata alla componentistica passiva più rilevante (condensatori d'alimentazione etc.). Tuttavia, non rottamare il glorioso amplificatore, sono sicuro che qualche appassionato di certa HiFi di quegli anni sarebbe disposto a pagarlo bene.
Il Model 400 ed il Model 700 sono non solo bellissimi, ma rappresentano ancora oggi dei veri e propri pezzi di storia dell'HiFi, progettati da un giovane, intraprendente e geniale Bob Carver. Fossi in te, se fossero questi modelli, proverei ad investirci un po' per farli suonare come nei loro giorni migliori.

A proposito di cose belle dal passato, qualche giorno fa è mancato, all'età di 91 anni, il decano dei pianisti jazz, il grande Hank Jones, che spesso accompagnava Ella Fitzgerald e che ha suonato coi migliori artisti jazz di sempre. Tra i tanti, bellissimi, video che potete trovare su YouTube, ho scelto questo del 1950, mentre in compagnia di Lester Young, Buddy Rich, Ray Brown e Bill Harris esegue una bella versione di Pennies from Heaven. Il brano non poteva essere più ad hoc di così: immagino che queste monetine dal Paradiso il grande Hank possa lanciarle anche ora che è arrivato lassù.
Buon ascolto,
Lucio Cadeddu


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