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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 25/6/2011 - 2/7/2011

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  1. Prontuario per la Musica liquida - seconda parte
  2. Sugli audiofili colti
  3. Re: Limiti all'ascolto
  4. Upgrade analogico
  5. Meglio i boxer o gli slip?
  6. Impianto squilibrato
  7. Provocazione liquida e Popcorn
  8. VRDS
  9. Tannoy e Naim
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Prontuario per la Musica liquida - seconda parte
Debitamente precettato dal nostro ottimo direttore (che il cielo ce lo conservi così com'è), invio il secondo ed ultimo capitolo del mio "Prontuario (minimo) per la Musica Liquida" che, stando almeno ai miei riscontri, sembra abbia catturato l'attenzione di un folto pubblico, stimato fino anche a tre o quattro persone. Eh sì, la musica liquida acchiappa. Chi si fosse preso la briga di leggere la
prima parte, e la avesse trovata funzionale ai propri scopi, adesso, forse, starebbe immaginandosi di fronte ad un accrocchio composto in questo modo:

Naturalmente non occorrono per forza due computer : uno solo è tranquillamente in grado di gestire nello stesso tempo sia la riproduzione, sia l'analisi spettrale, ma con due è più comodo gestire le finestre. Certo è che se alcuni sciagurati arrivano a possedere anche 2 o 3 telefonini contemporaneamente, non mi sembra poi tanto impossibile che qualche appassionato (e non) si ritrovi per le mani sia un computer da tavolo che un portatile. Questo è il mio caso. Lo scopo di tutto ciò è, ovviamente, la visualizzazione della risposta acustica dell'ambiente in tempo reale, e quindi la sua ottimizzazione sfruttando i diversi tipi di equalizzatori resi disponibili, sotto forma di plug in, dal player PURE MUSIC di cui sopra (fortemente raccomandato il tipo parametrico). Ma prima di iniziare a smanettare con i cursori, ogni audiofilo rispettabile dovrebbe prendersi qualche minuto per un onesto esame di coscienza rispondendo a queste domande :
  1. La mia catena audio (non importa a quale livello di costo) è composta da apparecchi accreditati di un livello qualitativo dignitoso e, soprattutto, si può considerare accettabilmente equilibrata ?
  2. Ho fatto tutto il possibile per sistemarlo nell'ambiente evitando gli errori più grossolani (come predicato, fino alla consunzione, dal nostro direttore) ed ho cercato di migliorare l'acustica con interventi anche spericolati, praticamente al limite della crisi coniugale ?
Se le risposte sono tutte affermative, avete il diritto di aspettarvi una riproduzione molto piacevole e perfino emozionante, ma se, nonostante ciò, l'ascolto della musica vi dà le stesse sensazioni ispirate da uno yogurt scaduto, allora provate a continuare a leggere.
Allora, quella che si vede nella finestra dell'analizzatore dovrebbe essere, nel bene e nel male, la risposta acustica del vostro locale di ascolto, che, a meno che non siate davvero nati con la camicia, dovrebbe aver poco a che vedere con la fantomatica linea orizzontale di una "curva piatta" nell'intervallo canonico 20 - 20.000 hz.
La mia, per esempio, presentava un evidente rigonfiamento in tutta la zona medio bassa per poi declinare decisamente di qualche db dalle frequenze medie in su. Ma c'era di peggio: lungo tutto il percorso la curva presentava numerose irregolarità, anche vistose, sia in esaltazione che in attenuazione, lasciando soltanto intravedere quello che avrebbe dovuto essere un percorso, se non orizzontale, almeno regolare.
A questo punto sono pronto per rifilarvi la prima delle regolette che costituiscono la "summa" dei miei quasi vent'anni di tentativi e di esperienze a questo proposito, molte delle quali perfettamente fallimentari.
In effetti, per arrivare alle stesse conclusioni bastavano 15 giorni, ma, anche da piccolo, nessuno mi ha mai scambiato per un bambino prodigio.
PRIMA REGOLETTA (crollo di un mito).
Avete presente la famosa curva piatta a cui accennavo prima? SCORDATEVELA. Per la verità, con una certa pazienza e molta determinazione, è possibile ottenere qualcosa di molto simile dopo un superlavoro sui controlli dell' equalizzatore, ma in tutti i casi in cui l'avevo ottenuta (molti e in ambienti diversi), il risultato all'ascolto era a dir poco sconfortante.
Il suono è sempre apparso artificioso, svuotato delle sue caratteristiche naturali, con il timbro degli strumenti compromesso, i bassi esagerati od inesistenti e quasi sempre acuti da trapanamento del cranio. Questo perché ogni ambiente ha una sua "firma acustica", una sorta di DNA che io penso si debba rispettare, anche perché in locali dalle proporzioni infelici o di dimensioni troppo ridotte, certe frequenze o sono irrimediabilmente compromesse o non sono materialmente riproducibili, ed è perfettamente inutile inseguirle a tutti i costi.
E' semplicemente fisica e la fisica non ammette deroghe, nemmeno con tutti gli equalizzatori del mondo. Quello che che si può, e che si dovrebbe fare, è ripulire (in parte) questa benedetta curva, renderla progressiva ed omogenea, eliminando alcune delle irregolarità che presenta lungo il suo percorso dopo averne individuato un andamento generale.
Non solo, ma questo relativamente soltanto ad un certo intervallo di essa (diciamo dai 50 ai 1000 hz); al di fuori di questo range è più facile far danni che ottenere benefici, anche se l'analizzatore sembra dirvi che è tutto OK. Non considerate limitativa la cosa, "aggiustare" queste frequenze può letteralmente trasformare il vostro impianto ! L'equalizzazione può fare questo, ma SOLO questo, e a patto di usarla con estrema parsimonia!
Insomma cercate di vederla come il trucco per una donna : se azzeccato, non pesante e nel rispetto delle caratteristiche del volto e della fisionomia, non si noterà più di tanto e ne migliorerà l'aspetto anche in modo clamoroso; se sbagliato o, peggio, esagerato ci troveremo di fronte a un caso umano.
Soltanto se la vostra curva di risposta dovesse apparire davvero disastrosa ed avesse bisogno di un intervento esagerato dei controlli dell' equalizzatore, anche solo per migliorare un poco, allora lasciate perdere. Vuol dire che siete stati bugiardi nel rispondere alle domande precedenti ed avete bisogno di interventi più radicali. Tra questi considerate anche la consulenza di un muratore robusto con un grosso martello od un preventivo da un'impresa di traslochi.
Vado con la SECONDA REGOLETTA (picchi e buchi).
Attenzione, perché questa è una audacissima teoria che ho elaborato una notte dopo aver esagerato con la peperonata a cena. Parliamo di buchi. (e non ridete così, non siamo mica a scuola).
Se la vostra curva di risposta presenta degli avvallamenti, questi, anche a seconda della frequenza interessata, si potrebbero definire di tipo congenito o di tipo occasionale. Il primo tipo dipende dalle dimensioni in assoluto del locale, mentre il secondo più dalle sue proporzioni, che possono essere anche molto sfavorevoli per nostre esigenze. Il primo è il caso tipico di un ambiente piccolo o non troppo grande, diciamo 3 x 4 metri.
Considerando che la lunghezza di un'onda acustica completa corrisponde alla velocità del suono diviso la sua frequenza, facendo un calcolino relativamente ai 40 hz risulta : 331,5 m/s diviso 40 = 8,29 metri, che corrispondono alla dimensione minima che un ambiente dovrebbe avere per permettere a quell'onda di generarsi completamente e correttamente. Prendete la calcolatrice e un metro e stabilite da quale soglia in su potete aspettarvi una riproduzione soddisfacente delle basse frequenze.
Quindi se notate un bel buco dai 50 hz in giù ed il locale è quello che è, prima vi rassegnate e meglio sarà. Supponiamo invece rileviate un avvallamento più in alto, per esempio attorno ai 150 hz o giù di lì, in una zona che sicuramente dovrebbe essere riprodotta, ma che l'analizzatore non rileva.
Aumentare l'energia in quel punto, agendo sul corrispondente controllo dell'equalizzatore, sembrerebbe essere una cosa buona e giusta, ma vi sconsiglio caldamente dal farlo.
La colpa è del vostro ambiente che, di sua iniziativa, si prende la briga di generare una risonanza di uguale frequenza, ma di segno contrario, che distrugge la prima. Se voi ne aumentate il livello, quella carogna farà altrettanto, lasciandovi sempre al punto di partenza. Anzi, PEGGIO, visto che sia l'amplificazione che gli altoparlanti si troveranno a dover svolgere un inutile superlavoro a scapito di tutta la gamma rimanente. Pensate a quei poveri woofers che sballonzolano avanti e indietro senza praticamente emettere suono...
Conclusione: fate finta di non vedere i buchi, l'equalizzazione non può fare molto a riguardo.
E allora? Allora finalmente dedicatevi ad un meticoloso lavoro di ATTENUAZIONE dei picchi, quello sì fa miracoli! E' di gran lunga il modo più congeniale di utilizzarla e sicuramente il più efficace : se anche il vostro ambiente permette il crearsi di riverberi rinforzando certe frequenze (rimbombi), abbassandone il livello energetico questo (l'ambiente) sarà costretto ad adeguarsi, permettendo così il ristabilirsi del giusto equilibrio. Ed il ragionamento vale anche per le frequenze superiori dove, magari a causa di superfici un po' troppo riflettenti, avvertite qualche rinforzo di troppo.
Io, che avevo principalmente problemi di questo tipo, con interventi mirati eseguiti tutti in ATTENUAZIONE, ora posso dire che dai miei pannelli Magneplanar, costituzionalmente non emozionanti fino ai 200 hz, (il direttore non dovrebbe vomitare in quel modo...) esce un basso ripulito, finalmente "fisico", nitido, direi quasi autorevole. E, ripeto, senza aumentare il livello di nessuna frequenza!
Il merito è anche del fatto che, grazie al cielo, ora posso ascoltare ad un volume sensibilmente superiore senza distruggermi le orecchie, e in più con il vantaggio di aver spostato il lavoro dell'amplificazione in una zona più lineare. Alla fine, quindi, attenuare è OK, esaltare... meglio di no.
Tutto questo comunque con l'ausilio fondamentale dell'analizzatore di spettro: senza di esso non sarei mai riuscito ad isolare i problemi ed a risolverli!
TERZA REGOLETTA (calma e gesso).
Prendetevi del tempo, non potete pensare di risolvere i vostri problemi mentre aspettate sia pronta la cena. Provate con un intervento nei punti più vistosamente interessati, andateci pianino, poi mettete via tutto ed andate a cena che è già diventata fredda. Nei giorni successivi riascoltate con calma, più volte e a distanza di tempo : cercate di capire se i cambiamenti (ce ne saranno, eccome se ce ne saranno) si possano davvero considerare migliorativi. Se avete dei dubbi, questi possono essere fugati in ogni momento, dato che con un solo click si possono bypassare in blocco tutte le correzioni effettuate, consentendo un confronto "con / senza" che non dovrebbe lasciare dubbi.
Se la valutazione sarà positiva, proseguite con correzioni sempre più fini, in tutti i punti in cui l'analizzatore sembra mostrare irregolarità. Di più. Se vi ricordate di un brano in cui una soprano tenta regolarmente di perforarvi un timpano, provate ad ascoltarlo al posto del rumore rosa e guardate l'analizzatore: non sarà difficile stabilire esattamente a quale frequenza quella grida come una matta. Provate allora ad attenuare un poco quella zona cercando di spalmare l'intervento anche sulle frequenze adiacenti senza snaturare troppo la curva in generale.
Poi controllate in più di una sessione di ascolto se si è un po' calmata e via così, fino ad un bel giorno in cui, invece di fondervi il cervello in cerca di difetti, vi accorgerete che siete stati distratti dalla musica e che questa non vi è mai sembrata così bella: di solito questo è un gran buon segno!
Il bello delle istruzioni per l'uso è che queste sembrano sempre semplici e lineari mentre, nella pratica, le cose vanno spesso in un modo molto diverso. Mi rendo conto che ogni situazione è unica e che potrebbe, per mille motivi, non trarre alcun beneficio dalle storielle che vi ho raccontato; d'altra parte capirete che non è possibile fornire ricette che curano tutti i mali e che le mie sono solo indicazioni di massima. Comunque, a questo proposito avrei pensato alla QUARTA REGOLETTA (quella definitiva).
Prendete il computer, uno a caso, e, con il cavo di alimentazione, legatevelo al collo. Se è abbastanza pesante va bene anche il lettore CD. Raggiungete il fiume più vicino, salite sul ponte e buttatevi giù. E' di gran lunga il modo più veloce per raggiungere il Paradiso degli audiofili, dove, sistemati su di una nuvoletta molto più comoda della più comoda delle poltrone, un angelo dalla sembianze del nostro direttore (lo si riconosce dall'aureola) con anche un bel paio di alucce bianche nuove di pacca, trasmette non stop la vostra musica preferita.
La sentite sgorgare ad un volume soprannaturale da un paio di enormi diffusori monovia a dipolo, posti in un ambiente infinito, senza cabinet, senza crossover, senza cavi mostruosi, senza punte né altre diavolerie (le diavolerie in Paradiso non ci sono per contratto), senza centrifughe di lavatrici a tradimento, senza vicini velenosi, senza mogli assillanti né bambini grondanti Nutella.
E siete, una volta per tutte, ...FELICI! Se il Paradiso non è così, non vale nemmeno la pena morire.
Perdonate le scemenze: sono un ottimo antidoto contro il fanatismo.
Sandro - E-mail: sangallo (at) galsan.191.it

LC
Caro Sandro,
grazie per questa ottima e abbondante (e divertente) seconda parte del tuo utilissimo prontuario sulla Musica liquida. Spero che tanti lettori lo trovino un buon punto di partenza per fare le proprie esperienze e partire coi primi esperimenti liquidi e, soprattutto, di correzione ambientale. Purtroppo è più semplice provare a cambiare cavi, con risultati di molti ordini di grandezza inferiori rispetto a quelli che si ottengono intervenendo sull'ambiente.
Grazie per il tuo prezioso contributo,
Lucio Cadeddu

Sugli audiofili colti
Caro Lucio,
mentre scrivo le note di "Buena vista social club" invadono il salone di casa mia. E' come quando accendi l'impianto e non pensi a quale disco ascoltare. Prendi il CD e lo metti nel cassettino del lettore. La Musica allora comincia a diffondersi meravigliosa nell'ambiente solleticando le tue sensazioni più positive. Ascoltando Musica si sta bene. Punto.
Quando accade questa magia allora significa che quel mix tra "centinaia" di variabili indipendenti come le elettroniche, i cavi, i diffusori, la collocazione in ambiente oltre che l'ambiente stesso e ancora la qualità dell'incisione sia in fase di ripresa che di registrazione, il tipo di supporto e si potrebbe andare avanti per giorni, quel mix insomma è un mix "rock" per dirla con il buon Celentano.
La tua risposta nell'ultima rubrica delle lettere
Consiglio su DAC e audiofili colti dà piena sostanza, come meglio non si poteva fare, proprio a questo elementare principio. L'ascolto Musicale domestico ci deve far diventare migliori come uomini. Cattedratizzare, mi si passi il termine, questo tema crea un soltanto un luogo (grigio) dove esistono audiofili colti che stabiliscono cose è giusto e cosa non lo è e audiofili ignoranti che, colpevoli di essere tali, devono soltanto bere il verbo. E tutto ciò va nella direzione opposta a quella della Musica. La Musica è bella se ascoltandola stai bene, in barba a tutti gli steccati, i muri, le blindature culturali e intellettuali di cui troviamo l'inconfondibile traccia anche nella nostro tessuto sociale. La Musica unisce, non divide.
Ci sarebbe molto da aggiungere su questi temi, ma io, non me ne volere, preferisco proseguire il mio meraviglioso ascolto musicale con questo gruppo di "vecchietti" che in questo momento mi fanno dimenticare il bunga bunga e mi danno anzi la dimensione che nel mondo per fortuna c'è gente che, come fanno loro, suonando e cantando rendono migliore la vita di milioni di persone.
Ti saluto Lucio e non ti ringrazierò mai abbastanza per il lavoro che svolgi con la tua rivista.
Giovanni - E-mail: giopuleo (at) libero.it

LC
Caro Giovanni,
grazie anche a te per il feedback e per l'apprezzamento. Mi piace pensare che ci sia una maggioranza silenziosa che sotto sotto si fa beffe delle paranoie che ammorbano le discussioni tra audiofili, che si gode la Musica anche se non ha l'ultimo grido in fatto di cavi o se non rispetta le Tavole della Legge audiofila. È chiaro come siano le esagerazioni a fare rumore e gli audiofili più colti (nel senso più sarcastico del termine) ad appestare le discussioni online, con le loro sentenze calate dall'alto (di cosa, poi, non è dato sapere). I tanti, tantissimi appassionati che ascoltano (bene) e si divertono (meglio) non hanno alcuno stimolo a partecipare a certi deliri collettivi. Ecco perché la comunità audiofila, al mondo esterno, deve apparire un po' peggiore di quel che è.
A noi piace invece dar voce a chi si sente normale, un semplice appassionato che vive serenamente questo hobby, non che resta insonne assillato dall'idea di quale componente cambiare per primo. Ho notato che quelli di quest'ultima tipologia che di tanto in tanto fanno capolino anche su queste pagine, dopo le nostre risposte - in genere molto diverse da quelle che vorrebbero sentire - spariscono senza neppure disturbarsi a dire grazie comunque. Andranno altrove, immagino, a soddisfare i propri pruriti audiophil-chic. La mia speranza è che dopo N giri nella turbinosa giostra dell'upgrade aprano gli occhi e capiscano, per il bene del proprio portafoglio e per la propria serenità interiore, che talvolta il consiglio più odiato era anche quello più utile. Ah, ovviamente, chi è senza peccato scagli la prima pietra (OK, comincio io, spostatevi). :-)
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Re: Limiti all'ascolto
Egregio dottor Lucio,
In un mia precedente lettera (
Vol. n° 573) le scrivevo dei limiti in ascolto della mia catena,venendo a conoscenza dei limiti fisici della accoppiata T-amp con diffusori larga banda dai coni di solo 10 cm.
Successivamente ho ricevuto la visita pastorale di mio fratello maggiore che è il responsabile della trasmissione del virus dell'hi-fite e durante l'ascolto di musica dal mio impianto mi ha fatto notare che gran parte dei problemi sono dovuti alla disposizione dei diffusori stessi.
Attualmente sono posizionati ai lati del mobile porta Tv che è un parallelepipedo di 120x60x40 steso sul lato più lungo con i diffusori a una decina di cm dal mobile, a 10 cm dal muro posteriore con la zona di ascolto a 2 m rappresentata dal divano.
Il problema è rappresentato dal diffusore dx che è incastrato tra il mobile e il muro. Questa situazione crea un problema nella riproduzione delle frequenze basse, infatti i limiti che palesavo nella mia precedente lettera in gran parte sono dovuti alla distorsione che si genera in alcuni momenti delle tracce con maggiore presenza di frequenze basse e che provengono solo dal lato dx della scena rendendo l'ascolto meno piacevole.
Infatti anche solo aprendo gli sportelli del mobile in mezzo ai due diffusori il fenomeno diminuisce in parte, mentre spostandoli in avanti oltre il mobile scompare ma a quel punto i diffusori sono troppo vicini al punto d'ascolto e ottengo un fenomeno di tridimensionalità strano per cui le voci sono in fondo e gli strumenti in primo piano e il risultato della cura è peggiore del male.
Il mio dubbio è che se anche mi dotassi di un ampli maggiormente dotato dal punto di vista elettrico o cambiassi i diffusori con dei modelli a più vie per risolvere i limiti da lei elencati nella precedente lettera, con tutta probabilità andrei a migliorare su parte degli aspetti ma aumentando la riproduzione dei bassi ho paura che il risultato sarebbe pessimo.
Mi chiedo in questo caso se la soluzione potrebbe essere rappresentata da dei diffusori da stand in maniera tale che essendo posti ad un altezza superiore al mobile su cui poggia il tv lcd avrebbero maggiore "aria" per lavorare e quindi minori difficoltà degli attuali diffusori monovia vista la collocazione obbligatoria.
In quest'ultimo caso se la soluzione da me pensata fosse quella giusta considerando che comunque i diffusori lavorerebbero con il muro posteriore vicino, su che tipo di diffusori dovrei indirizzarmi con un budget dalle 300 alle 400 euro.
Grazie,
Guido - E-mail: barrabros (at) interfree.it

LC
Caro Guido,
io credo che tu debba svincolare la riproduzione dall'influenza delle pareti vicine e del mobile porta TV. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di dotarti di una coppia di torri snelle da pavimento, da spostare avanti e indietro per ottenere un buon compromesso tra ingombri, estetica, gamma bassa, dinamica e completezza del messaggio sonoro, tutte cose che un largabanda da 10 cm NON può darti.
Visto il T-Amp e la sua bassa potenza, dovresti orientarti verso torri di buona sensibilità: per la cifra che stavi preventivando vedrei bene sia qualche modello Indiana Line (Tesi 504/560) che Klipsch (ad esempio le F1). Qualora la sensibilità non fosse un grande problema (ambiente piccolo, ascolto in campo vicino) valuta anche una coppia di Whardefale Diamond 10.3, sempre nell'ordine di spesa che hai preventivato.
Infine, ricordati che la presenza del muro posteriore così vicino è un problema con praticamente tutte le tipologie di diffusori, l'unica via d'uscita è allontanarli, anche solo temporaneamente durante l'ascolto, di almeno 30/40 cm.
In seguito potrai anche pensare alla sostituzione dell'amplificatore, anche il Dayton che ti consigliai a suo tempo potrebbe essere un ottimo e facile upgrade di costo contenuto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade analogico
Gentile Direttore,
quando posso seguo sempre le novità presenti sul sito, a volte i consigli dati ai lettori sono dei veri e propri fari che illuminano la strada per districarsi nel mondo hi-fi. Sono un vecchio (in tutti i sensi) audiofilo che non ha mai capito molto dal punto di vista tecnico, mi sono sempre dedicato all'ascolto della musica e non ho mai approfondito i risvolti tecnici troppo elaborati. Comunque Le scrivo perchè ultimamente sto aggiornando il mio impianto che attualmente è composto da:

Ho appena acquistato semi nuovo il Roksan Radius 5 con braccio Nima e una testina Shure molto economica, vorrei anche cambiare l'Arcam ma e qui viene il bello vorrei cambiare anche la testina, non posso fare tutto insieme e sono indeciso a chi dare la precedenza. La testina pensavo ad una MM della casa Roksan Chorus Black o Silver, oppure ad una Goldring, qualcuno dice che il giradischi fa scintille con Audio Note IQ 1 e 2. Altri mi dicono di acquistare un MC Benz Micro Glider 2 o una Sumiko EVO III con pre phono Black Cube SE o ancora meglio il CEC PH 53.
Insomma prima di impazzire chiedo aiuto a Lei, ovviamente in questi mesi ho ascoltato diverse di queste combinazioni ma sempre in condizioni troppo distanti da quelle del classico salone di casa da 25 mq. L'idea della Glider 2 e del CEC PH 53 mi intriga molto, la testina suona benissimo ma l'accoppiata è costosa e mi costringerebbe a rimandare sine die l'acquisto dell'ampli, con una MM di quelle nominate (si, ma quale? sembrano sostanzialmente simili) potrei invece pensare anche all'ampli in tempi relativamente brevi (Roksan, Primare, Copland). Anche l'abbinamento dei cavi di segnale con le sorgenti mi ha sempre messo in difficoltà, non ho mai potuto fare delle vere e proprie sessioni di ascolto con i vari componenti ma purtroppo sempre frammentate e distribuite nel tempo per problemi economici.
Io mi scuso anticipatamente per tutti i quesiti elencati, esposti anche con un po' di confusione, spero di non farle perdere troppo tempo e se potrà rispondermi salverà dalla pazzia un povero audiofilo.
Cordiali saluti,
Alfredo - E-mail: zorro61 (at) hotmail.it

LC
Caro Alfredo,
ti auguro di tutto cuore che siano sempre e soltanto questi i problemi che ti possono portare alla pazzia. Non so, io tenderei a sdrammatizzare un po', anche solo per rispetto di chi ci legge e potrebbe avere problemi ben più seri ai quali pensare e che magari, davvero, lo portano a non dormire sereno la notte. Non me ne volere, è un rimprovero bonario che estendo a tutti, certe esagerazioni non sono mai divertenti.
Ciò premesso, è chiaro che il problema sia fortemente mal posto. Mettere una testina di qualità e pure affiancarci un buon pre fono comporta una spesa che, comunque, non si avvicina a quella necessaria per un upgrade davvero significativo dell'amplificazione. A questo punto, forse, visto che la testina attuale è molto economica e considerato che l'Arcam un discreto ingresso phono ce l'ha già (e se non ce l'avesse la scheda integrata da installare all'interno si troverebbe per poche decine di euro), io punterei tutto sulla testina che potrebbe benissimo essere una MM di quelle citate, sia Roksan, che Grado di alta gamma che Goldring (o Audio Note IQ, che è la stessa cosa di Goldring, in sostanza, proprio come la Chorus). Per sinergia, logica, compatibilità meccanica e geometrica forse andrei più sul sicuro con una Roksan Chorus.
Il tuo Alpha 9 può ancora stare al suo posto, fintanto che non avrai accumulato un budget sufficiente per un integrato di ben altra classe (direi almeno 1500/2000 €).
Infine, per quanto riguarda i cavi, da quasi un anno ormai non forniamo più consulenza sull'argomento, in quanto se ne parla persino troppo, a nostro modo di vedere. Lo abbiamo anche inserito come argomento tabù nelle regole per la Rubrica della Posta, mi spiace. Se puoi, fai tu qualche prova, sarebbero comunque più significative dei consigli che potrei darti io da remoto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Meglio i boxer o gli slip?
Egregio Direttore,
Sono Roberto da Catania. Intanto la ringrazio sempre per i preziosi consigli e per la scienza che gratuitamente infonde a chi ci capisce poco o niente come me.
Adesso ho:

Può consigliarmi un lettore CD (di fascia prezzo proporzionale- ca 300 €?) da abbinare?
E' preferibile un NAD o non necessariamente? E poi: vorrei acquistare un giradischi, credo il modello base REGA. Quale pre phono mi conviene comprare, buono ma di prezzo abbordabile? A meno che Lei mi consigli il ProJect e relativo pre phono. L'ultima cosa: le casse hanno 4 punte ognuna. Cosa mi consiglia Lei per il NAD C 316, le punte o i piedini smorzanti, di che materiale? E per il DAC Beresdorf? questo è un apparecchio piccolo (circa 25 cm x 10 cm) vanno messi ugualmente?
E per le casse, meglio lasciare le punte o mettere piedini smorzanti? Non ho ben capito cosa è meglio. Per il futuro lettore e il giradischi e il pre phono (quando avrò i soldi), dovro regolarmi come per l'ampli?
Per favore, mi consigli.
Grazie sempre,
Roberto - E-mail: robertotorrisi (at) tin.it

LC
Caro Roberto,
meglio i boxer o gli slip? Dipende, e da tante cose. Dall'abitudine, dal modo di vestire, dall'età e tanti altri...parametri. Lo so che vorresti una risposta secca: fai così e non sbagli. Purtroppo, come l'infinita monografia di Mark Wheeler sui supporti antivibrazioni ha ampiamente dimostrato, la soluzione unica non esiste. Esiste però TNT-Audio, che ha pubblicato suggerimenti su come PROVARE le varie differenze senza spendere più di un paio di euro. Vuoi provare come "suonano" le punte? Metti quattro grosse puntine da disegno sotto l'apparecchio! Vuoi provare dei piedini smorzanti? Metti dei fermaporta morbidi, di quelli che si trovano in ogni ferramenta o Brico. Con paio di euro, a voler esagerare, hai la possibilità di valutare TU personalmente l'effetto che questi due approcci diametralmente opposti possono sortire sul suono del tuo sistema: ascolti e valuti cosa ti sembra meglio. Qualora non sentissi alcuna differenza, dovresti lasciar perdere e tenere i piedini originali. Mettere quelli che SECONDO ME potrebbero andar meglio non ti farà suonare meglio l'impianto. Potresti non accorgerti della differenza o, magari, per il tuo gusto e per l'equilibrio del tuo sistema (composto in parte da oggetti che NON CONOSCO) il mio suggerimento potrebbe anche sortire un effetto negativo.
La tua esperienza diretta e personale, invece, ti aiuterà a crescere come appassionato e come ascoltatore. Nessuno nasce imparato, le poche cose che so le ho imparate principalmente provando e sperimentando di persona, molto meno leggendo quel che pensavano o consigliavano gli altri.
Per quanto riguarda gli altri suggerimenti: bene un giradischi ProJect entry-level con il suo pre-phono mentre per il lettore CD potresti valutare un entry-level di Denon (DCD 510), Marantz CD5004 o, ancora meglio, visto che possiedi già l'amplificatore di casa NAD, un bel NAD C515BEE, che costituirebbe a mio parere un abbinamento ideale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto squilibrato
Stimato Lucio, ti scrivo per un avere un consiglio per l'acquisto, devo fare una scelta ma mi muovo in margini molto stretti...
Ti spiego: posseggo Rega P3, preso per feeling personale, l'ho provato su un impianto meraviglioso (e costosissimo) e suonava molto bene (ho fatto un confronto sullo stesso impianto col p1 e c'era notevole differenza). Probabilmente come dici tu arerò il campo con una Mercedes...
Chario Syntar 2 in condizioni molto buone, riconate e ben cablate comprate a 130 euro.
La mia stanza è il classico casino da studente, quattro per quattro (poco meno per parte), pieno come un uovo, sta tutto a scaffale, al centro di una parete. Purtroppo, non ho altre possibilità pratiche; l'unica cosa che voglio fare quando avrò qualche soldo è comprare la mensola per il Rega.
Per prima cosa dovrei comprare un ampli ma ti giuro non so dove sbattere la testa, posso spendere 200 euro più o meno, e per ciò penso sia meglio un usato... so che non si procede così, ma in funzione delle casse cosa mi consiglieresti? NAD Rotel, H/K? Ne ho "visti" tanti ma non so come orientarmi. In prospettiva (cioè per quando avrò altri 150 euro da spendere) cosa mi consigli come lettore cd?
Io ascolto musica quasi tutto il giorno da anni, prog italiano, metal, cantautori, chitarra classica, hard rock, ma il massimo che ho avuto è un compattone Philips...
Ti ringrazio e spero che potrai rispondermi,
Simone - E-mail: Arsenio77 (at) inwind.it

LC
Caro Simone,
in effetti, considerando il budget e la spesa per i diffusori, forse avresti fatto meglio (MOLTO MEGLIO) ad acquistare il Rega P1 o altro giradischi entry-level, anziché investire una cifra così importante (relativamente al resto) nel Rega P3. Capisco che suonasse meglio il P3 del P1, ma ti garantisco che avrebbe suonato molto meglio il P1 in un impianto di qualità superiore a quello che puoi permetterti adesso, dopo che hai dilapidato le tue sostanze nel solo giradischi. Per capirci meglio: coi soldi che avresti risparmiato avresti potuto acquistare ampli e casse di ben altro valore e il risultato finale, all'ascolto, sarebbe stato molto più soddisfacente. Non è un problema di "arare i campi con una Ferrari" (questo era il paradosso che avevo usato io) quanto quello di provare a ottenere il massimo con la cifra a disposizione. Comunque, ormai l'acquisto è fatto e non si può tornare indietro.
Per l'amplificatore hai bisogno di un modello con ingresso phono. Tenendo conto di ciò, dell'impostazione sonora dei diffusori, del fatto che la stanza è molto piena (e quindi, immagino, assorbente) e dei generi musicali preferiti io scarterei i NAD e punterei decisamente verso Rotel e Harman Kardon. Vedi cosa riesci a trovare nell'usato per quella cifra, scartando eventuali modelli privi di ingresso phono. Una volta effettuata la scelta anche il lettore CD potrà essere scelto all'interno delle offerte della stessa marca dell'amplificatore (quindi o Rotel o H/K) per provare a costruire un'accoppiata monomarca con un qualche senso compiuto. Se avessi necessità di selezionare i componenti in una rosa di diversi candidati, contattami pure nuovamente (ma non garantisco risposte fulminee su aste in scadenza).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Provocazione liquida e Popcorn
Gent.le Direttore,
apprezzo molto la tua filosofia orientata a massimizzare il rapporto qualità/prezzo in ambito hi-fi, che tu non solo enunci ma effettivamente pratichi, proponendo ai lettori prove di apparecchi dal costo molto contenuto; ti segnalo quindi questo URL:
www.o2media.it/a210#especificaciones.
Sarei proprio curioso di vedere come andrebbe a finire una prova comparativa con qualche server musicale prodotto da note ditte inglesi dal costo di svariate migliaia di euro.
Il "Popcorn" potrebbe forse avere bisogno di un convertitore esterno per combattere proprio alla pari, ma non dubito che sapresti provvedere beccando quello adatto ad un prezzo comunque terreno.
Con rinnovata stima,
Guido - E-mail: guido.ferrarese (at) libero.it

LC
Caro Guido,
ti ringrazio per la segnalazione del Popcorn, apparecchio del quale abbiamo discusso qualche tempo fa sul nostro forum, se non ricordo male qualche listmate lo usa con una certa soddisfazione. In effetti sembra un oggetto molto astuto e interessante, non ti prometto che lo analizzeremo a breve, ma certamente è nel nostro mirino. Poi, che i server audio di stirpe high-end spesso siano prodotti assolutamente normali con qualche piccola modifica non v'è dubbio, però mi pare che almeno Linn e Naim (visto che citi gli inglesi) facciano in proprio molte cose, persino la programmazione dei software. Questo non è certo garanzia di qualità (vedi il caso delle meccaniche CD customizzate che vanno peggio delle originali) ma almeno è qualcosa che può parzialmente giustificare le cifre richieste. Insomma, almeno un tentativo di R&D c'è. Nella maggior parte dei casi (vedi: lettori CD) i costruttori HiFi si sono limitati a un cambio di cabinet, con la solita profusione di alluminio e spessori, e al cambio di due operazionali in uscita, l'aggiunta di una valvola e di quattro condensatori. Nei casi migliori anche qualche toroidale!
Ben vengano dunque le aperture verso prodotti di larga commercializzazione, io ne ho identificato qualcun'altro interessante ma i primi tentativi di avere gli esemplari in prova sono falliti perché i target di queste Aziende sono altri, non certo la nicchia inaridita del nostro settore.
Grazie per la segnalazione!
Lucio Cadeddu

VRDS
Gentilissimo Direttore,
scrivo per la prima volta, mosso dalla necessità di approfondire l'argomento Vrds. Ho infatti da pochi giorni ereditato un Teac Vrds 10 di cui conosco l'ottima fama (comprovata da qualche ora di piacevole ascolto) ma di cui non so molto, e vorrei se possibile qualche delucidazione sulla famiglia Vrds e possibilmente una comparazione con i fratelli minori/maggiori.
Come consuetudine leggendo la rubrica posta le illustro il mio impianto, modesto ma per il sottoscritto piuttosto soddisfacente:

Il tutto forse un po' commerciale, ma gradirei un Suo commento sull'insieme.
Ringrazio e invio cari saluti.
Eugenio - E-mail: eugenio (at) retalco.com

LC
Caro Eugenio,
la meccanica VRDS è stata usata, oltre che da Teac, anche da diversi costruttori high-end su macchine al di sopra di ogni sospetto (es. Wadia, Copland...). Certamente si tratta di un buon progetto, all'epoca innovativo, robusto e ben funzionante. I lettori Teac, invece, non hanno saputo replicare la stessa fama delle meccaniche che li equipaggiavano, visto che sistema di conversione e stadio d'uscita spesso fornivano prestazioni non allineate, almeno sui modelli più piccoli. Infatti, ti invito a leggere le mie impressioni non del tutto positive sul modello
VRDS-9 in occasione del test della versione modificata da AM Audio. Non ricordo quali e quante potessero essere le differenze con la tua VRDS-10 ma temo che si trattasse di modifiche non significative. Anche la stessa VRDS-25, in tutta franchezza, non mi ha mai entusiasmato. Non è un caso che tanti audiofili abbiano acquistato queste macchine proprio per l'ottima meccanica e poi abbiano affiancato loro dei DAC esterni in grado di rendere giustizia alla bontà del resto. Vedi, ad esempio, per curiosa coincidenza, la lettera immediatamente successiva di un appassionato con il tuo stesso lettore CD al quale è stato abbinato un DAC esterno.
Detto ciò, comunque, nel tuo caso la VRDS 10 è una macchina anni luce distante, per prestazioni, rispetto al resto dei componenti del tuo impianto. Quindi, prima di farti venire in mente strani pensieri, pensa a migliorare tutto il resto (amplificazione e diffusori) qualora ne dovessi sentire la necessità. Ad esempio, al posto dell'inutilmente complicata coppia pre+finale della Technics io ci vedrei bene un semplicissimo integrato di buon livello, magari da cercare usato. Anche per le casse, in tutta sincerità, potresti fare di molto meglio. Tutto questo, ovviamente, va tenuto in considerazione per un eventuale upgrade futuro ma, visto che tu reputi il tuo impianto piuttosto soddisfacente potresti anche semplicemente limitarti a godere un po' della tua Musica preferita. Per soffrire di upgradite c'è sempre tempo :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tannoy e Naim
Salve direttore,
sono qui a chiederle un parere su una scelta che vorrei affrontare. Comincerei con la descrizione del mio attuale impianto:

Ora avendo a budget una cifra di 1.300€ potrei prendere un nac 82 (olive, 1996) + hicap (olive). Oppure dare in permuta i miei diffusori e con 1.300 euro di conguaglio prendere delle Tannoy Turnberry SE.
Quale sarebbe la scelta migliore? Ed inoltre Naim con Tannoy come vanno insieme?
Grazie mille in anticipo per il supporto.
Cordiali saluti,
Mario - E-mail: cdmicromega (at) libero.it

LC
Caro Mario,
se l'ambiente lo dovesse consentire e se avessi già ascoltato e valutato personalmente le Tannoy Turnberry forse l'idea di prenderle in considerazione come futuro upgrade dei diffusori del tuo impianto non sarebbe del tutto sbagliata. Si tratta di diffusori importanti che richiedono un po' di spazio e di libertà di manovra. Non descrivi il tuo ambiente, non posso commentare oltre in questa direzione.
L'upgrade del pre e dell'alimentatore lo vedrei molto meno significativo, francamente. Inoltre, non vedo alcuna controindicazione all'abbinata Naim + Tannoy, si tratterebbe di un'impostazione generale molto orientata alla concretezza e alla solidità, un po' distante da certe aberrazioni audiophile e molto vicina al modo di ascoltare Flat Earth di gran parte degli audiofili inglesi. Per questa ragione devi necessariamente farti un'idea precisa dell'insieme, attraverso una prova diretta. Parli di permuta e di conguaglio, immagino quindi si tratti di materiale disponibile facilmente in qualche negozio. Se così fosse, un piccolo sforzo per ascoltare il tutto amplificato dai tuoi Naim (almeno) io lo farei.
Non spieghi quale tipo di equilibrio o impostazione vorresti raggiungere, quindi mi è difficile essere più specifico di così. Ricordati che cambiare tanto per ...cambiare non è mai una buona idea, l'upgrade dovrebbe essere motivato da voglia di miglioramento di qualche parametro specifico oppure da desiderio o curiosità di provare altre strade.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
questa è solo una mail di "complimenti", quindi non sei affatto "obbligato" a rispondermi... (ci manca solo che debba perdere tempo anche appresso a chi si vuole solo complimentare! :D ).
In realtà, ci ho messo tempo per decidermi a scrivere (proprio perché non volevo mandarti un messaggio inutile); pensa che mi sto leggendo tutta la rivista (compreso la posta!!! sono arrivato al volume 54... se penso che me ne mancano un'altra cinquecentina... :) pazzo, eh?) e non posso dire altro che la trovo semplicemente meravigliosa (e poi ti spiego perché!).
Ma allora perché questa mail? La decisione mi è venuta oggi, sfogliando per caso l'edizione inglese (sono italo-americano, quindi mi interesso spesso di quello che succede dall'altra sponda dell'oceano)... mi son detto: "Ma quest'uomo è di un altro pianeta o cosa? :D Cioè: un'edizione italiana che va avanti da 15 anni (e in Internet 15 anni sono un'era geologica! Che tenerezza vedere certi termini che ora ci sembrano così lontani: "Netscape", "100kb per un'immagine", quando oggi l'amico che va in vacanza ti manda l'allegato che da solo pesa 7,5 mb... e tu lì che imprechi per il download time! :D E che riflessione nel pensare che siti blasonatissimi al momento ora non esistono più!!!).
Insomma, dicevo: un'edizione italiana che va avanti da 15 anni, aggiornata settimanalmente con tanto di rubrica di posta; un'edizione inglese, il sito sulla musica, quello sulle biciclette, quello sulle macchine... quest'uomo è un extraterrestre!
Oppure sei semplicemente uno che ama le cose che fa... e, come ogni vero amante, è contagiato (e contagiante), parla delle sue passioni e si confronta con l'altro su tutto e in totale sincerità! Complimenti, davvero!
Io amo la Musica (sono compositore) e ho sempre amato ascoltarla bene; non posseggo attrezzi di valore:

Intendo aggiornare il tutto con criteri un po' più... audiofili. Intanto, ho cominciato con i cavi e gli stands (il TNT star e i TNT Stubby) e già si comincia a sentire qualcosa! Poi passerò ai pezzi. Sono un convinto analogista (non ho mai smesso di ascoltare e acquistare LP; non ho mai amato il CD... ma non per partito preso: semplicemente non sono mia riuscito ad affezionarmici!) e credo che investirò molto in quella direzione.
Ma ora ti dico perché la tua rivista è meravigliosa!
Ho sempre avuto paura degli audiofili: mi son sembrati sempre una razza "al di sopra". Io, poveretto, con i miei poveri mezzi - peraltro "ereditati" - loro, con i loro sistemi neri come la pece, le loro casse massicce come tronchi d'albero, le loro certezze, inossidabili come una puntina di diamante... tanto che mi dicevo: "In fondo, non bisogna essere audiofili per aver buon orecchio, no?
E poi... tutti quei soldi che ci vogliono! Alla fine, data la mia formazione musicale, io sto sempre a contatto con musica scritta e suonata dal vivo... meglio di così!". E invece dentro sapevo che l'alta fedeltà l'amo (ero un audiofilo senza rendermene conto) proprio perché amo la Musica e so quali emozioni è in grado di produrre!
E in mezzo a queste riflessioni è arrivata TNT! Di cui concordo innanzitutto l'approccio: la tua (la vostra... la "nostra") rivista è in grado di "presentare l'HiFi come una realtà possibile, alla portata di tutti! "E questo, credimi, " non è poco!" Mi veniva questa immagine: posseggo una Punto EVO; so che non è una Ferrari, ma sapessi quanto gusto mi dà il guidarla! Ecco: così immagino l'HiFi; ci sono le Ferrari e ci sono le Punto EVO: se ti diverte guidare e lo sai fare con coscienza e gusto... non importa quale macchina stai guidando: viaggiare sarà sempre uno spasso!
Grazie mille... e scusami se ti ho riempito di chiacchiere; considera questa mail come una chiacchierata al bancone di un bar (american bar, of course! :D )... accompagnata da una bella birra e da tanta buona musica, come si fa tra vecchi amici.
Ritorno al mio lavoro e ti lascio al tuo. A presto... continuo a leggere la rubrica della posta... puff pant... arrivare alla fine è lunga! :-)
Ciao,
Tony - E-mail: tonyleva (at) gmail.com

LC
Caro Tony,
spero di arrivare in tempo per farti desistere dal tuo insano proposito di leggere tutti i 585 volumi di posta di TNT-Audio! Tra l'altro, quelli più vecchi sono abbastanza inutili perché consigliano apparecchi che magari sono spariti dal mercato oppure non tengono in considerazione le inevitabili evoluzioni del mercato (Musica liquida, Classe D etc.). Potrebbero, in altre parole, risultare anacronistici. L'unica cosa che mi sentirei di consigliarti è la lettura di qualche progetto di autocostruzione e, soprattutto, la sua implementazione pratica, seguita da prove e controprove: impareresti sicuramente di più!
Grazie comunque per tutto l'appezzamento, nostra unica ricompensa. Hai ragione su tutta la linea: se si fanno le cose con passione (e senza doppi fini) è facile essere convincenti e coinvolgenti. Inoltre, la passione non si misura con il costo degli oggetti, anzi a me sembra addirittura il contrario: quando si hanno poche risorse la voglia di sperimentare e di giocare è molto maggiore.
L'importante, comunque, è godere di ciò che si ha anche continuando ad aspirare al miglioramento. Nell'audiofilo medio, invece, quel che accade è che si aspira a qualcosa di più perché si è sempre scontenti di ciò che si ha, questo è un cambio di prospettiva notevole che impedisce di godere dell'ascolto della Musica, talvolta vissuto come mezzo per una nevrotica e pericolosissima ricerca dei difetti dell'impianto.

Questa settimana non posso esimermi dal celebrare un grande artista della mia terra, Paolo Fresu, che proprio in questi giorni festeggia i suoi primi 50 anni organizzando l'evento !50, ovvero 50 concerti gratuiti in tutta l'isola, dal 12 Giugno al 31 luglio, praticamente un concerto al giorno! Mi piace celebrarlo e unirmi al coro degli auguri con una contaminazione, una delle tante, si tratta dellla bellissima Passalento di Ivano Fossati, qui eseguito dalla magica tromba di Paolo Fresu. Buon ascolto!


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