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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 12/11/2011 - 17/11/2011

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  1. Lettore CD vintage
  2. Subwoofer per maggiore impatto
  3. Sorgente DAC usb per TA2022 + Indiana Line 5.30 per impianto "portatile"
  4. Nuovi diffusori e nuovo posizionamento
  5. Primo impianto di costo contenuto
  6. Diffusori per Klimo Beltaine
  7. Re: Suono chiuso e ovattato
  8. Uso alternativo del Nagaoka Rolling Cleaner
  9. Da HT a HiFi
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Lettore CD vintage
Egregio Professor Cadeddu,
le scrivo per avere da lei un consiglio ed un'opinione di carattere generale.
Posseggo un amplificatore Marantz 1200b, cui ho collegato un lettore cd Sony CDP-XE270 e una coppia di diffusori Indiana Line serie DJ 308. Da un po' di tempo sto pensando con una certa serietà all'acquisto di un nuovo lettore cd, migliore in termini di meccanica e di resa sonora e che si sposi con i miei gusti musicali (principalmente musica rock anni 60-80).
Ho trovato un venditore, pare assai affidabile, il quale ha in vendita un Marantz CD 75DX, pressochè pari al nuovo, revisionato integralmente e munito di controllo remoto, alla cifra di 219 euro; secondo lei, merita investire tali soldi in un oggetto del genere? Avrei stanziato al massimo una cifra di 300 euro, e mi sono acccorto che molti modelli famosi degli anni 80 sono oggi acquistabili per quella cifra. Potrebbe altrimenti consigliarmi qualche buon lettore cd?
A tale proposito vorrei sapere la sua opinione in merito al fascino dei prodotti degli anni passati: più in generale, ha senso oggi comperare un prodotto di 20 o più anni fa?
Ringraziandola anticipatamente per la cortese attenzione, colgo l'occasione per farle i più vivi complimenti per i suoi lavori.
Distinti saluti,
Emanuele - E-mail: egirolami (at) gmail.com

LC
Caro Emanuele,
non è facile consigliarti in merito perché TUTTO dipende da che tipo di audiofilo sei. Mi spiego: l'acquisto di un lettore CD vintage non può essere fatto a cuor leggero, visto che non solo l'unità ottica in quanto tale ma anche tutte le parti in movimento (pulegge, cinghie, motorini etc.) sono soggette a usura, invecchiamento e rotture. Sta diventando sempre più difficile reperire parti di ricambio e personale sufficientemente preparato per mettere mano su macchine di tanti anni fa. Anche quando la riparazione fosse possibile, il costo potrebbe essere fuori da ogni logica, non rapportato all'effettivo valore commerciale e musicale dell'oggetto. Inoltre, c'è l'aspetto sonoro. Alcuni lettori degli albori del digitale sono ancora ascoltabili oggi, ma sto parlando di macchine veramente top di allora (Marantz CD94, Philips CD960 e Revox B226, tanto per citarne tre famosi e molto diffusi). Tutto il resto si rivela, spesso, perdente nei confronti di una macchina più recente. Il Maranz CD75 in questione era una buona macchina, dotata del famoso chip TDA1541, ma personalmente punterei su qualche apparecchio di livello più elevato. Purtroppo i prezzi di tali macchine tendono a superare il budget di 200 € che sembra tu abbia preventivato. Per questa cifra, potresti cercare o un multilettore Oppo (magari usato) oppure, nel nuovo, un Denon DCD-510AE (sui 200 €) o un NAD C515BEE (sui 300 €). Tieni conto che le differenze tra lettori CD sono, in generale, piccole e probabilmente difficili da rilevare in un impianto come il tuo. In altre parole, sostituirei il lettore CD soltanto se quello in tuo possesso mostrasse problemi di lettura, altrimenti aspetterei di avere a disposizione un budget più consistente. Tra le macchine citate credo infatti che solo il NAD potrebbe essere un sensibile passo avanti, ma non farti illusioni, non sarebbe qualcosa di drammaticamente (come dicono gli inglesi) superiore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Subwoofer per maggiore impatto
Gentile direttore, sono un audiofilo sempre alla ricerca di migliorare il proprio acolto domestico e spesso mi imbatto nelle Vostre rubriche che trovo sempre interessanti per compertenza tecnica e consigli utili su come muoversi in questo vasto mondo dell'HI-FI.
Le scrivo perchè da un po' di tempo mi balenano alcune idee su come migliorere l'impatto acustico in materia di presenza fisica che trovo scarsa nel mio impianto di casa composto da:

Non le nascondo che in generale sono abbastanza soddisfatto dell'ascolto ottenuto con i miei apparecchi, in relazione al tipo di musica riprodotto (prevalentemente musica Jazz) e per l'ambiente di circa 25 MQ che non presenta interferenze di sorta. Quello che mi manca è la presenza fisica che si avverte soprattutto con la riproduzione musicale attraverso diffusori da pavimento che nel mio caso non posso installare per mancanza di spazio.
Pertanto avevo pensato di dotarmi di un Subwoofer da collegare all'uscita (RCA dx e sx) di cui è dotato il mio Naim, e quì vengo alla mia richiesta di un consiglio in generale sulla soluzione possibile a cui sono giunto e che possa eventualmente anche indirizzarmi sulla scelta del modello più adatto in termini soprattutto di qualità audio oltre al fatto che deve avere un ingresso stereo (per il Naim) ed uno mono da collegare anche al mio sintoamplificatore Denon.
Grazie, cordiali saluti,
Lorenzo - E-mail: lorenzomaiello (at) libero.it

LC
Caro Lorenzo,
l'inserimento di un subwoofer non è esattamente una cosa facile: se è vero che non hai spazio per due diffusori da pavimento (ma le 805 dove le tieni? Non sono poggiate su stand a pavimento?)) avrai qualche difficoltà anche a sistemare bene un subwoofer, non tanto per lo spazio che occupa quanto per la posizione ottimale, che potrebbe essere visivamente e logisticamente più ingombrante di quanto tu pensi. Non è che si acquista un subwoofer, lo si nasconde dove meno si vede e si pensa di aver risolto tutti i problemi di bassi! Bisogna passeggiarci insieme per un po' nella stanza fino a trovare il compromesso migliore.
Oltre a ciò, bisogna capire che tipo di basso stai cercando: già, perché se manca il punch, la botta sullo stomaco, quella difficilmente ti potrà essere data da un vero subwoofer, che in genere interviene sotto (ben sotto) ai 100 Hz, una zona dove sono presenti solo le fondamentali degli strumenti più gravi. Ancora, non è facile trovare il giusto incrocio coi diffusori, le due emissioni potrebbero sommarsi, rafforzandosi, con tanti saluti all'equilibrio timbrico d'insieme.
Fatte queste premesse, qualora fossi disposto ad affrontare tutto ciò, ti consiglierei di non fare alcun acquisto senza averlo prima valutato coi tuoi diffusori, il rischio di sprecare tempo e soldi è elevatissimo. Vedi se riesci a valutare più di un modello, iniziando proprio con B&W (es. B&W ASW610) e prendendo in considerazione REL, Sunfire e Velodyne. Quasi tutti i subwoofer moderni offrono diverse possibilità di collegamento, da quel punto di vista non dovresti avere grossi problemi.
Per il set-up, ricordati che la frequenza di incrocio deve essere tale da non sovrapporsi troppo alla risposta dei satelliti e tale che il subwoofer sia acusticamente invisibile.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Sorgente DAC usb per TA2022 + Indiana Line 5.30 per impianto "portatile"
Direttore buongiorno.
Innanzitutto complimenti per la sua rivista indipendente, portata avanti ormai da tanti anni. è un raro esempio di "morale" nell'editoria italiana, dove l'informazione rischia sempre di più di essere condizionata.
Viaggio abbastanza spesso, per trasferte medio-lunghe. Un po' stoicamente, nella mia valigia riesco sempre a trovare posto per le mie Indiana Line 5.30, comprate in seguito alla sua
recensione (mi sembravano un ottimo compromesso tra casse ancora di dimensioni portatili e suono abbastanza esteso in basso, dovuto al terzo woofer posto nel piede). Sempre in base alla sua recensione, amando ascoltare musica per ore, quasi di qualunque genere, ho comprato una scheda Fenice 100, che monta il chip Tripath 2022, sufficientemente potente e al tempo stesso con un suono caldo, non dettagliatissimo come il 2024 ma comunque di sicuro superiore al mio amplificatore DENON entry-level (che ormai accendo ogni tanto solo per nostalgia).
Come sorgente uso il pc portatile ed una scheda ECHO INDIGO I/O, avente le seguenti caratteristiche (le riassumo solo perchè magari non ha mai avuto l'occasione di testare questo tipo di schede):

Indigo I/O: 1 uscita stereo linea/cuffia e 1 ingresso stereo linea, mini jack 
3.5 mm
Convertitori di altissima qualità a 24 bit/ 96kHz DSP Motorola a bordo
Amplificatore cuffia di alta qualità
Controllo di volume in uscita
Gamma dinamica: di 111dB (pesata in classe A)
Distorsione minore dello 0.003% THD+n  (at)  -3dBFS, livello di uscita 1 Vrms 
output Risposta in Frequenza 10Hz - 22kHz, ±0.25dB
Drivers a bassa latenza per Windows ME/2000/XP e Macintosh OS X
è costata, nel 2007, 200 euro e la uso a volte anche per registrazioni di strumenti musicali.
Ovviamente la differenza rispetto alla scheda audio del notebook è notevole. Mi chiedevo se, secondo lei, in un impianto del genere (economico ma che comincia comunque a far apprezzare appieno la musica) può valere la pena di provare un DAC USB, budget massimo 200 euro. Consideri che sia i diffusori che il TA2022 hanno ampia predilezione per i bassi, dunque, a mio parere, il DAC potrebbe essere al limite un po' sbilanciato verso i medi e gli alti (forse il Super Pro 707 USB?).
Nota per tutti quelli che hanno bisogno di spostarsi frequentemente e portarsi dietro un impiantino di tutto rispetto: peso complessivo inferiore a 14 kg, volume complessivo inferiore alla metà di una valigia da aereo. Travasando tutto il possibile sul bagaglio a mano, riesco persino a non pagare il sovrappeso, ovviamente rinunciando un poco all'abbigliamento: cosa non si fa per la musica!
Grazie,
Francesco - E-mail: gennarofr (at) libero.it

LC
Caro Francesco,
non sono esperto di schede audio e non conosco quella in tuo possesso ma, in generale, prodotti in quella fascia di prezzo sono di ottima qualità e non hanno molto da invidiare a un DAC USB di classe di prezzo analoga. Quel che potrei consigliarti è di fare qualche prova a confronto, magari iniziando da qualche DAC molto economico, giusto per capire i margini di miglioramento. Tieni conto che un DAC USB è comunque una scatola in più da trasportare, impone altri cavi di collegamento e, per ottenere il massimo, dovresti comunque lavorare un po' coi drivers e settaggi vari.
Per rendere l'impianto ancor più portatile e magari migliorarne al contempo la qualità generale io penserei, magari in futuro, a dei diffusori attivi. Oltre alle Wharfedale Active Diamond Pro, che probabilmente sono di un livello qualitativo analogo alle tue Indiana Line attuali, io farei un pensierino alle Dynaudio serie BM: ci sono vari modelli di tipologia bookshelf che potrebbero rappresentare un buon passo in avanti, soprattutto in relazione alla tua richiesta di ottenere un suono più aperto e vivace in gamma medio-alta. Già le BM5 sono un vero classico del monitoring di qualità e si trovano con una certa facilità anche nel mercato dell'usato, essendo un prodotto molto diffuso tra i musicisti. Alternative possibili nei cataloghi Genelec e Adam.
In pratica non devi fare altro che collegarci una sorgente linea (il tuo notebook o un lettore CD, anche portatile) e hai un sistemino supercompatto di grande qualità.
Per il futuro, fossi in te, mi orienterei verso soluzioni come questa, senza ovviamente rinunciare all'idea di provare un DAC USB.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori e nuovo posizionamento
Ciao Lucio,
ti scrivo per ringraziarti molto per i consigli che mi hai dato nella risposta alla mia prima lettera, pubblicata nel
volume 585 e anche per farti avere un feedback.
Ammetto subito che avevi ragione: prendere in considerazione solo modelli di casse piccole era stata una mia richiesta, originata certamente dalle mie scarse esperienze d'ascolto: mi ero fatto l'idea che le casse grandi avessero un suono più esteso ma generalmente meno preciso. Ho seguito il tuo consiglio, ho ascoltato diversi modelli a torre, alla fine ho dovuto ricredermi e ho scelto i Quad 21L2 del solito negoziante; per le elettroniche sono rimasto sulle Cambridge 550C e 650A.
Sono veramente molto soddisfatto dell'acquisto, adesso mi godo molto di più la mia collezione di CD, ne ho a migliaia e in continua crescita, era veramente un delitto mortificarla con gli ascolti da compattino o PC. Devo ammettere che prima non conoscevo veramente i miei dischi, non sentivo molta dell'informazione che c'è incisa sopra. è stata una strana sorpresa scoprire che molti dischi che prima mi sembravano ben registrati, adesso mi sembrano piuttosto scarsi rispetto ad altri.
Devo dire che, come capita sempre quando si iniziano ad apprezzare le cose di qualità, sono diventato molto più schizzinoso e attento alla riproduzione; per non diventare maniaco mi immunizzo continuando ad ascoltare in tutti i modi: in macchina, in ufficio con il PC e le cuffie, con il lettore portatile, con la radiolina.
Inoltre la catena di riproduzione mi ha fatto fare un enorme balzo in avanti nel godimento dei film, sono molto appassionato anche di cinema.
La qualità dell'ascolto è ulteriormente migliorata, direi raddoppiata, per quanto sia difficile quantificare un concetto così sfuggente, curando l'arredamento: tappeto a pelo lungo di 2x3 metri, tendaggi pesanti, quadri senza vetro.
Non ho ancora avuto il tempo di occuparmi dei cavi, ma appena potrò comincerò a fare qualche esperimento con i vostri progetti. Aggiungo anche che faccio fatica a capire quelle mogli, fidanzate o compagne che non sopportano le torri, io trovo che siano anche dei bellissimi oggetti da arredamento, fanno decisamente la loro figura, chiunque entra nella stanza le nota e le ammira come se fossero strumenti musicali.
L'unico aspetto che al momento mi da un po' di fastidio è che ho molto materiale musicale e video (opere liriche, concerti, film) in formato liquido e DVD che leggo tutti dal PC, inviando il video allo schermo LCD e l'audio al Cambridge con un comunissimo mini-jack (per fortuna ho una buona scheda audio); ma mi piacerebbe molto se il lettore CD avesse un ingresso digitale, come mai non ci hanno pensato?
Sono sicuro che il Wolfson che c'è dentro soddisferebbe pienamente le mie esigenze; ho provato a leggere un CD audio dal PC e la differenza si sente, il suono è più finto, confuso e i bassi sono meno presenti; anche se a dirla proprio tutta la qualità audio dei DVD e della musica liquida che ho non sempre è al livello dei CD. Magari più avanti penserò a un DAC esterno, ma non mi sembra urgente.
Visto che ci sono provo ad approfittare ancora una volta della tua gentilezza. Ho notato che spesso non manchi di dare qualche tirata d'orecchie anche agli "audiofili felici" :) quindi ti ho inviato una piantina della disposizione attuale della sala, ho fatto molte prove, ma se mi facessi notare problemi particolarmente evidenti te ne sarei grato.
Ho anche un problema più preciso da porti; ho l'esigenza di mettere nella sala un'altra libreria per dischi, libri di musica e spartiti. Non posso usare lo spazio a destra della librerie che c'è adesso sulla parete corta, perché li ci andrà il pianoforte (elettronico, quindi non dovrebbero esserci problemi acustici) e ho pensato di posizionare le due librerie (quella attuale e quella nuova che sarebbe identica) dietro alle casse sulla parete lunga; così da mantenere la simmetria sia acustica che visiva.
Credi che in quella posizione creerebbero dei problemi? Credi che sarebbe utile posizionare nei ripiani inferiori i libri che forse sono meno riflettenti dei CD? So che basterebbe fare qualche prova, ma vorrei evitare di fare tutto il lavoro di smontaggio, montaggio e caricamento delle librerie se la soluzione presentasse problemi evidenti e assicurati.
Un'ultima domanda: all'inizio avevo posizionato i diffusori tentando di massimizzare il risultato per un ascoltatore al centro del divano; solo che in genere ascoltiamo musica o guardiamo un film in due e avevamo sempre un po' di problemi con l'immagine che risultava più sbilanciata e sfocata. Facendo un po' di prove mi sono reso conto che angolando molto i diffusori, anche più di 45°, abbiamo entrambi un'immagine migliore, anche se non buona come in posizione centrale; inoltre mi sembra che l'equilibrio timbrico resti invariato. è un buon compromesso o si può fare di meglio?
Scusami, forse mi sono dilungato troppo.
Cari saluti e ancora tanti complimenti per il lavoro che fate,
Dino - E-mail: dino.russo (at) gmail.com

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Dino,
sono felice che il consiglio sulle torri da pavimento abbia sortito un così buon effetto. Oggi esse rappresentano una delle scelte più furbe che si possano fare in tema di diffusori HiFi: ingombri ridotti, buona gamma bassa e, spesso, aspetto assolutamente accettabile nella maggior parte degli ambienti domestici.
Per quanto riguarda il migliorare il suono dei tuoi DVD non devi fare altro che acquistare un DAC USB, anche poco costoso. Basterebbe questo per liberare il suono dei tuoi files.
L'ingresso digitale nel tuo lettore CD non è una mancanza grave, anzi direi che la maggior parte delle macchine integrate in commercio ne sia sprovvisto! Se ti piace il suono Cambridge, dai un'occhiata all'aggiornamento della settimana scorsa: abbiamo pubblicato una buona recensione del DacMagic.
Relativamente alla tua sala d'ascolto non mi pare ci sia molto da dire a parte le cose ovvie: non mi piace il tavolino in mezzo ai diffusori e, in generale, la stanza sembra un po' vuota. In quest'ottica, la libreria in mezzo ai diffusori sarebbe ancora peggio. Certamente i libri sarebbero acusticamente migliori dei CD. Evita, se puoi, le ante a vetri. A parte questo, niente da segnalare. La disposizione angolata verso il punto d'ascolto è una buona soluzione, un sistema stereofonico non è adatto per l'ascolto multiplo, l'immagine un po' si perde per forza di cose, bisogna saper accettare dei compromessi inevitabili.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Primo impianto di costo contenuto
Egregio Sig. Cadeddu,
sono un giovane neofita con il desiderio di crearmi un impianto audio a costi contenuti ma che mi dia al contempo soddisfazione. Sono alla ricerca di un suono caldo, rotondo, lontano dalle sonorità troppo chiare e fredde di certi impianti moderni.
Tale impianto dovrebbe essere integrato all'interno di una camera a pianta quadrata (5 metri per lato) ben coibentata con pavimento e mobili in legno (di non grande fattura). Allo stato attuale sono già in possesso di un giradischi Sony Wega JPS 350 P (acquistato di seconda mano a 75€) e di una coppia di casse Concertino Sonus Faber (prima serie) recuperate dal magazzino di mio padre.
Per quanto riguarda l'amplificatore sono alla ricerca di un amplificatore NAD 3020 e ho già visto che su internet i costi si attestano sui 150€. Dall'alto della Sua competenza ritiene che tali casse possano ben integrarsi con questo amplificatore?
Oltre al dubbio sull'impedenza un altro mi sorge: dato che stiamo parlando di casse degli anni 90 e di un amplificatore degli anni 70 l'ingresso cavi del retro casse può integrarsi con quello posto sul retro dell'amplificatore? Nel caso affermativo potrebbe altresì consigliarmi dei cavi di buona qualità?
Posto che la Sua opinione sia già positiva a monte in merito appunto alla potenziale buona riuscita di un mix di questo genere (appunto casse Sonus Faber e amplificatore NAD 3020).
Attendo speranzoso la Sua autorevole opinione che molto mi aiuterebbe per orientare le mie scelte.
La ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei più distinti saluti,
Davide - E-mail: dave80 (at) tiscali.it

LC
Caro Davide,
con le Sonus Faber Concertino inizi già benissimo, se ben installate possono darti grandi soddisfazioni. Ho qualche dubbio sulla qualità del giradischi, controlla che la testina sia ben installata e la puntina sia in buone condizioni! Gli LP non sono esattamente a buon mercato, con 5 dischi nuovi superi già il valore del giradischi, non vorrei si rovinassero per scarsa attenzione nell'installazione e nelle regolazioni. Fai riferimento alle nostre
FAQ in tema di analogico per mettere tutto perfettamente a punto.
Per l'amplificazione la scelta del NAD 3020 sarebbe azzeccata dal punto di vista timbrico ed elettrico (e nessun problema per i collegamenti!) mentre sono un po' scettico sull'opportunità, per un neofita, di mettersi in casa un apparecchio - pur glorioso - ma ormai molto vecchio. Potrebbe aver necessità di upgrade, sostituzioni di componenti, riparazioni...non so, non mi sentirei tranquillo a consigliarlo a cuor leggero a un principiante. Visto che il timbro NAD si sposerebbe comunque bene coi tuoi diffusori, cerca almeno un modello più recente. Con la stessa cifra necessaria per un 3020 (in chissà quali condizioni operative, poi!) potresti trovare apparecchi più recenti e sicuri a partire dal 320 e tutta la dinastia successiva. Presta solo attenzione che da un certo momento in poi gli integrati di casa NAD erano sprovvisti di ingresso phono, a te utile per il giradischi. L'equilibrio timbrico - in ogni caso - non sarà troppo lontano da quello del 3020.
Per quanto riguarda i cavi mi duole ricordarti che non forniamo più consulenza di questo tipo già da qualche anno, ti consiglierei qualcosa di autocostruito da pescare tra i nostri progetti fai-da-te.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Diffusori per Klimo Beltaine
Egregio Direttore, evito di sperticarmi in complimenti dato che in molti già lo fanno e ragion veduta, mi limito solo a confermare la mia enorme stima per quanto mette a disposizione e gratuitamente per noi audiofili e musicofili. Grazie.
Vengo al dunque, breve e conciso. Ho letto quanto ho trovato sui finali Klimo Beltaine e dopo aver peregrinato ho trovato una coppia che ho permutato con i miei Threshold SA2 mono 100W classe A.
Per l'acquisto ho seguito i suoi consigli generali, ossia comprare dopo aver ascoltato con le proprie orecchie e possibilmente con il proprio impianto. Pertanto ho portato parte del mio impianto sul posto dello scambio/ acquisto. Pre Klyne SK-5AL, diffusori Proac Tablette 50 e software musicale conosciuto. Inutile dire che sono rimasto ammaliato dal suono di questi monotriodi che pilotavano anche con una certa determinazione (5W classeA) detti diffusori. Ora tornato a casa li ho provati con i miei diffusori autocostruiti con driver della http://www.hawthorneaudio.com/catalogs/index.php?main_page=product_info&cPath=3&products_id=1, un dipolo molto efficiente e di grande impatto, vorrei chiederle quali altri diffusori si interfaccerebbero bene con detti Klimo Beltaine, al fine di ottenere quella finezza timbrica che li contraddistingue, ho sentito addirittura che pilotano, credo al limite, anche le Quad esl 63, pur tuttavia io mi orienterei verso diffusori dinamici di discreta efficienza con budget di Euro 1500 max 2000 sull'usato.
Ho letto di Monitor Audio Studio 20, Proac 3.5, ma mi pare che i prezzi siano alti per ProAC, oppure, ho un sogno gli Spendor SP100, di cui mi pare non vi sia grande disponibilitá e comunque non conosco le loro caratteristiche e valutazione per cui non so come si interfaccerebbero col mio impianto. Saprebbe darmi un consiglio?
Il resto dell'impianto è un lettore CD Marantz CD94 (ormai d'epoca mi dirai giustamente) che non voglio vendere, musica liquida con Mac Book pro e Dac Cambridge Dac Magic.
Crede che a questo punto dovrei passare ad altro dac di capacità sonica maggiore? Avrei pensato ad un rDac, ma non so se vi troverei grosse differenze all'ascolto, in questo credo che solo Lei possa darmi un suggerimento su una rosa di Dac che ritenga idonei ad esaltare le doti musicali dei Klimo Beltaine.
Un piccolo contributo sull'ambiente d'ascolto, dimensioni 4,80x4,00x H= 2,30 (ahimé mansarda con tetto basso).
Dario - E-mail: d.gaballo (at) archiworld.it

LC
Caro Dario,
la bassa potenza dei Beltaine a mio parere, in una stanza certo non piccolissima, mal si sposa con diffusori che non siano sufficientemente sensibili. Per non sbagliare starei su modelli da almeno 90 dB di sensibilità, a meno che tu non ascolti veramente a volumi estremamente contenuti! Tieni conto che i tuoi diffusori attuali sono molto sensibili e già 3 dB in meno di sensibilità fanno una differenza enorme! Pertanto, anche se l'ascolto in negozio con diffusori poco sensibili ti è sembrato soddisfacente, io non mi lascerei ingannare e proverei con attenzione nella mia sala d'ascolto, ai miei volumi e coi miei dischi.
Che si possano pilotare le Quad ESL 63 è possibile, anche un T-Amp lo fa :-) bisogna poi vedere se con programmi musicali molto dinamici o in ambienti grandi la pressione sonora sia sufficiente. Tieni conto che i watt non sono un'unità di misura soggettiva: 5 watt (dalle 300B probabilmente qualcuno in più si tira fuori) restano 5 watt anche se l'amplificatore costa cifre spropositate ed è stato progettato da chissà quale guru dell'elettronica. Ai diffusori poco importa quanto costi l'amplificatore, loro sono democratici e senza pregiudizi: con una certa quantità di watt producono una ben determinata quantità di pressione sonora, senza fare sconti a nessuno. Sarebbe anche ora, nel 2011, di liberarci di queste leggende metropolitane.
Le Spendor S100 che ti intrigano così tanto dichiarano una sensibilità di 89 dB...magari sono sufficienti, però devi provarle a confronto con le tue esigenze. Si tratta di diffusori eccellenti, ma a mio parere qualche watt in più, visto che l'ambiente non è piccolo e non si ascolta solo musica da camera sarebbe necessario.
Per la musica liquida, avrai notato che abbiamo recensito la settimana scorsa proprio il DacMagic che utilizzi. Per fare un salto qualitativo sensibile temo che l'rDac possa non essere sufficiente e credo tu debba orientarti verso prodotti di fascia superiore, leggiti un po' di recensioni qui su TNT-Audio per farti un'idea.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Suono chiuso e ovattato
Egr. Direttore,
ho letto la sua
risposta alla mia e-mail, di conseguenza mi sono attivato per cercare una soluzione. Come Le avevo già detto ho avuto la possibilità di farmi prestare l'ampli Scythe sda 1100. Pertanto, non potendo, al momento cambiare i diffusori, ho pensato di partire dall'ampli, facendo una prova più approfondita con lo Scythe per circa una settimana, provando tutti i generi musicali. Non so perché, ma il suono adesso mi convince molto di più e mi piace, rispetto al Poppulse t2070. C'è meno soundstage, ma il suono é più cristallino, chiaro, le voci sono ben definite così come gli strumenti, in particolare quelli a corda, anche se con meno potenza, ma io non ascolto a volumi sostenuti, non sono arrivato mai al clipping. Ho spostato leggermente i diffusori, addirittura indietro verso la parte più bassa del soffitto, per guadagnare un po' in bassi.
è mai possibile che ci sia così tanta differenza fra i due ampli? Devo desumere che sono le caratteristiche del Tripath in generale o del solo 2070, che mal si adattano alle condizioni acustiche della mia stanza?
Devo quindi desistere dalla mia idea di vendere il Poppulse per passare ad un Trends TA 10.2?
La ringrazio per l' interesse che vorrà dimostrarmi,
Cordiali saluti,
Antonio - E-mail: dimicco_antonio (at) fastwebnet.it

LC
Caro Antonio,
le differenze tra amplificatori di pari classe di prezzo esistono certamente, ma si tratta principalmente di sfumature dovute alla differente impostazione timbrica. Qualcosa può cambiare anche in termini di dinamica e di soundstage, ma niente di drammatico, a mio parere. Sei sicuro che il cambiamento non sia dovuto allo spostamento dei diffusori? Hai ricollegato il Populse coi diffusori installati nella nuova posizione?
In ogni caso sì, se l'ascolto ora ti sembrasse più soddisfacente, potresti programmare un cambio definitivo dell'amplificazione. Più del Trends TA 10 potrebbe piacerti l'Icon di NuForce, un ottimo integrato curiosamente snobbato da tanti audiofili appassionati di classe D. Non è che riesci a procurartene uno per ascoltarlo nel tuo impianto? Anche provare un Dayton DTA-100 potrebbe essere interessante. Prenditi un po' di tempo e vedi cosa riesci a valutare direttamente nel tuo sistema. Tieni conto che sono tantissimi gli audiofili in possesso di questi amplficatorini in Classe D, e ce ne sono tanti che li possiedono quasi tutti! Con la scusa che costano poco il desiderio di provarli tutti deve essere stato troppo forte :-)
Questo significa che quasi certamente dalle tue parti c'è qualcuno che possa farti provare altri modelli, basta lanciare un appello sul nostro forum o su quello dedicato alla classe D (www.tforumhifi.com).
Infine, non ricordo se i diffusori fossero appena acquistati oppure se avessero suonato già un bel po'. Se nuovi con poche ore di utilizzo alle spalle, potrebbe essere che sia necessario ancora un po' di rodaggio intenso, magari i driver hanno bisogno di slegarsi ancora. Pensa che anche i miei, quando restano qualche giorno inattivi, alla prima accensione sono un po' chiusi e ovattati, poi pian piano (bastano un paio di brani) il suono si apre e torna quello usuale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Uso alternativo del Nagaoka Rolling Cleaner
[Pulizia della puntina]
Ciao Lucio,
stavo cercando qualcosa per pulire la puntina e, dopo aver visto prodotti tipo lo ZeroDust Stylus Cleaner, mi è venuto in mente di utilizzare in modo analogo il Nagaoka, che ho acquistato grazie al tuo consiglio un paio di anni fa, e che uso ancora con soddisfazione.
Finora mi sono servito di soffio di bipede terrestre, il mio, e di una Blower Brush, una di quelle pompette con spazzolino morbido che servono, di solito, per pulire le lenti degli obiettivi. Questa potrebbe essere un'alternativa per chi già possiede il magico cilindretto.
Il procedimento è molto semplice: si appoggia delicatamente la puntina polverosa sul cilindro morbido e gommoso del Nagaoka Rolling cleaner, posto sul telaio del giradischi, e poi, sempre con delicatezza, si solleva. La polvere rimarrà attaccata alla superficie lievemente adesiva del cilindro.
Non mi pare ci siano controindicazioni o pericoli per la puntina. Nel mio caso l'operazione deve essere fatta a mano, poiché, con l'alzabraccio sollevato, la distanza tra puntina e plinto è inferiore al diametro del cilindro. Per evitare sollecitazioni potenzialmente dannose, occorre quindi stare attenti a non provocare inavvertitamente movimenti del cilindro, o del braccio, mentre la puntina e il cantilever sono a contatto con la gomma. Potendo usare l'alzabraccio l'operazione dovrebbe essere ancora più semplice.
Ciao e grazie.
PS: come vedi ho seguito il tuo consiglio, ho cambiato solo lo stilo della Goldring 2500, l'ho sostituito da pochi giorni, ci ha messo quasi 5 mesi per arrivare al rivenditore di Bologna.
Ne valeva la pena, il suono è nettamente migliorato in molti parametri: alti più nitidi e piacevoli, bassi più controllati, riduzione del rumore di fondo, dove presente.
Alberto - E-mail: petrucciani.a (at) tiscali.it

LC
Caro Alberto,
sono felice di sapere che i due consigli, sul rullo Nagaoka e sullo stilo nuovo, abbiano prodotti così buoni risultati. Il metodo che proponi tu per pulire la puntina è interessante, ma occorre mano salda e nervi distesi, per non fare danni. Inoltre, temo che sia inefficace sulle incrostazioni più tenaci che tendono a formarsi sulla puntina e contro le quali Linn, ad esempio, consigliava l'utilizzo di una carta vetrata di grana finissima (!!!).
Io ho osservato che anche alcuni liquidi per pulire lo stilo funzionano molto bene proprio perché sciolgono i depositi più tenaci senza danneggiare la colla che fissa lo stilo al cantilever.
Diciamo che la Rolling Cleaner può levare la polvere che si accumula intorno allo stilo, ma dubito riesca a fare di più.
Piuttosto, approfitto di questa tua per SCONSIGLIARE, una volta di più, la pratica, da te anche utilizzata precedentemente, di soffiare sulla puntina per pulirla: nel soffio sono presenti microparticelle di saliva che vanno inevitabilmente a depositarsi nei pressi della sospensione del cantilever, sulla puntina stessa e, a seconda di come è realizzata la testina (se nuda, ad esempio) anche sul motore magnetico (avvolgimenti etc.) con il rischio di accelerare fenomeni di ossidazione, incrostazione e invecchiamento. Mai soffiare sulla testina, ricordiamocelo!
Il modo migliore per pulire lo stilo resta comunque sempre lo stesso: evitare di sporcarlo, ossia pulirlo abbastanza spesso onde evitare i depositi più tenaci che, con l'azione di pressione e sfregamento sui solchi, tendono a incollarsi per bene indurendosi. Questo significa che sarebbe meglio suonare sempre dischi sufficientemente puliti.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Da HT a HiFi
Gentile Direttore,
Sono rimasto molto tempo a pensare se fosse il caso di passare da un impianto hi-fi ad un HT e ala fine ho concluso che preferisco privilegiare la musica.
In proposito le chiedo un parere, giacché pur del tutto ignaro dei temi da voi trattati, sono tuttavia in procinto di fare delle scelte che richiederebbero competenza, calma e gesso.
Vorrei migliorare il mio modesto impianto casalingo, che si trova in un soggiorno di 40mq, per uso misto musica e intrattenimento, acquistato nei suoi componenti prevalentemente 20 anni fa e che le riassumo brevemente:

Ho appena acquistato, in attesa di consegna, il Cambridge Audio DacMagic per bypassare, con l'uscita ottica, quello nativo del lettore blu-ray SAMSUNG e di qualunque altra schifezza dovesse sostituirlo.
Al Cambridge vorrei collegare, con l'altro ingresso ottico ed un cavo di 5m, il decoder satellitare per avere l'audio stereo della tv senza le perdite del cavo RCA di pari lunghezza, e poi con la USB, un pc portatile per la musica liquida.
Ascolto prevalentemente musica jazz e classica e mi stavo orientando nella sostituzione dell'ampli Yamaha con un Kingrex T20 comprensivo della sua PSU. Visto che il Kingrex, a differenza dello Yamaha AX-440, non ha uno stage phono, ho pensato di dotarmi di un Cambridge Audio - Azur 640 P che possa aiutarmi alla bisogna.
Per risolvere il problema della mancanza di selettori di ingresso del Kingrex ho pensato di acquistare un selettore KARMA - SV8157 (5 ingressi) che mi permetterebbe, insieme alla gestione dei tre ingressi digitali attraverso il DAC, di tenere tutti i componenti collegati.
Questo selettore mi preoccupa più di ogni altra cosa. Non mi sembra un componente di qualità, ma non ho trovato di molto meglio con un aspetto che possa meritare di rimanere in bella vista sulla mensola dell'impianto in soggiorno (lei avrebbe qualche suggerimento su qualcosa di bello e di buono con questa funzione?).
Sui diffusori, rimanendo un punto fermo il vincolo di diffusori bookshelf, mi sono orientato su IndianaLine Musa 205.
Le chiedo un parere generale, ed in particolare l'accoppiata IL Musa 205 con KingRex T20 secondo lei migliorerebbe il livello dell'impianto rispetto all'attuale o a parità di prezzo e di vincoli illustrati avrebbe altri suggerimenti?
Cordiali saluti,
Paolo - E-mail: paolo.bottiglione (at) aragonpartners.it

LC
Caro Paolo,
sei sicuro di voler affrontare tutte queste complicazioni? Non sarebbe molto meglio un unico amplificatore, dotato di phono e di tutti gli ingressi linea che ti servono, magari pure provvisto di telecomando per gestire il sistema comodamente dalla poltrona? Io opterei senz'altro per questa soluzione, evitando scatole e scatolotti, brutti a vedersi, scomodi e che moltiplicano a dismisura la quantità di cavi penzolanti dal tuo già affollato impianto!
Ad esempio, il Rotel RA05SE possiede tutto ciò che ti serve e ti costerebbe una cifra vicina a quella necessaria per acquistare tutti gli scatolotti dei quali avresti bisogno (circa 500 €) e in più ha anche il telecomando! Alternative le puoi trovare, anche nell'usato, andando a cercare integrati come il Puccini Remote di Audio Analogue o diversi modelli Arcam. Prendendo in considerazione modelli un po' più datati, potresti trovare diversi integrati NAD con le stesse caratteristiche.
Mi spiace stroncare così i tuoi desideri relativi a un integrato in Classe D ma i tempi non sono ancora maturi per inserire tali apparecchi all'interno di un impianto con così tante esigenze diverse. Esistono amplificazioni in classe D più versatili dei soliti piccoli integrati ma appartengono a una fascia di prezzo ben diversa e, per quanto ne so, non esistono ancora modelli dotati anche di ingresso phono. Secondo me dobbiamo aspettare ancora un po': i Costruttori si muovono sentendo le richieste del mercato e quest'ultimo per ora continua a chiedere apparecchi piccoli, poco costosi e dotati al massimo di due ingressi linea.
Per quanto riguarda i diffusori, niente in contrario all'acquisto delle Musa di Indiana Line, ma se puoi ascoltale a confronto con le tue Elac, che non conosco, pertanto non so valutare l'entità dell'eventuale upgrade qualitativo che potresti ottenere.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gent. mo sig Lucio, sono Emilio e, seguendo il suo consiglio di ascoltare Vivaldi, per la mia depressione post ictus, devo dire che ha sortito un ottimo riscontro!!
Sono trascorsi oramai cinque interminabili anni ed il braccio sinistro, con relativa mano, non vuole saperne di muoversi. La gamba invece si e, con l'ausilio del bastone, riesco a camminare. Devo ringraziarla anche per il suo consiglio di montare delle vaschette iec filtrate, cosa che ho fatto fare da un tecnico sia sul mio NAD 302 e sul lettore cd Sony scd xe-800. Non me la sento di acquistare cavi di alimentazione speciali: costano troppo !!
Non posso permettermelo con la mia misera pensione momentaneamente ho utilizzato due cavi di alimentazione terminati iec-shuko che si usano per alimentare la stampante del computer, ho fatto bene?
La ringrazio ancora e le porgo i miei più cordiali saluti,
Emilio - E-mail: emiliofalzone (at) libero.it

LC
Caro Emilio,
sono felice che il mio consiglio su Vivaldi abbia avuto qualche effetto benefico. La Musica ha questo potere straordinario: con le menti sensibili è capace di qualsiasi magia. Benissimo anche le IEC filtrate, con una spesa minima ti sei messo al riparo dalle interferenze più nefaste che possono transitare lungo la rete elettrica. Per quanto riguarda i cavi d'alimentazione, quelli della stampante vanno benissimo, sono esattamente gli stessi che vengono forniti di serie con la stragrande maggioranza degli apparecchi HiFi. Ti faccio i miei migliori auguri per un recupero fisico completo che ti consenta di ritrovare serenità. La Musica può aiutare molto, se parla direttamente all'anima. Ecco perché questa settimana, dopo un po' di rock, di elettronica e di contaminazioni varie, torno sul classico. Continuo a proporre Biondi e Europa Galante ben conscio di correre dei rischi, ricordo bene l'alzata di scudi, sul nostro forum di discussione, quando misi online la loro Estate di Vivaldi. Stavolta però mi affido al Concerto Grosso in Re maggiore Op.6 n°4 di Corelli, spero susciti meno critiche ma so già che qualcuno troverà l'interpretazione troppo vivace, veloce e forse persino brutale. A me questo brio di Biondi e Europa Galante è sempre piaciuto. Buon ascolto!

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