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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 16/02/2013 - 23/02/2013

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  1. La serva...serve
  2. Upgrade con 600 €
  3. Nuovi diffusori all'inglese
  4. Una consulenza per lo zio (lettore CD con 1500/2000 euro)
  5. Upgrade digitale
  6. Nuova testina con 2000€
  7. Passaggio a musica liquida
  8. Manca il fattore divertimento
  9. Giradischi con 300€ e diffusori con 800€
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

La serva...serve
Caro Lucio,
ho letto il tuo editoriale di
febbraio 2013, e mi sono immediatamente trovato in completo disaccordo. Ecchissene, dirai giustamente.
D'accordo; ma, siccome so che prendi in seria considerazione le critiche costruttive ed argomentate, ti sottopongo le mie; poi, tanto, possono essere eliminate semplicemente premendo "canc", senza residuare scorie :-)
In realtà, è colpa tua: ci hai abituati ad "esternazioni" misurate e ragionate, così, notiamo subito la prosa diversa, come quella di questo articolo. Sbaglierò, ma credo proprio che tu lo abbia scritto senza frequentare una "mostra" da un bel po' di tempo, in particolare senza essere stato recentemente a nessuna di quelle che hanno proliferato sul territorio nzionale ed alle quali hai dato ampio rilievo sul sito.
Io, invece, l'ho fatto, principalmente perchè mi diverte frequentare tali manifestazioni. Ciò, evidentemente, rende il mio discorso "di parte", ma mi sforzeròdi esporlo con sufficiente "terzietà" e senza considerare la mia - apodittica, lo ammetto - ammirazione per chi compie tali sforzi organizzativi, cui, comunque, va il mio plauso per "fare qualcosa". Cominciamo. dalla fine :-)
"Pochi, maledetti e subito": ma quali? Ma dove? Ma quando?
Le mostre proliferano, ma con un generale scontento degli operatori, che da esse non derivano reali e concreti contatti commerciali (leggasi VENDITE). E nonostante spesso in queste occasioni si possano riuscire anche a spuntare prezzi più ragionevoli di quanto i fantasiosi listini vorrebbero demiurgicamente creare.
Sono d'accordo che il problema di fondo è, come dici tu, che il mercato si è ristretto, così non si giustifica (più) la sussitenza dei "negozi" (tranne quelli con le spalle grosse); quindi, per chi produce i nostri "oggetti del desiderio" l'unica è rimboccarsi le maniche e portare la propria mercanzia in giro per i paesi (appunto, le "fiere".).
Certo, la cosa non vale per i produttori affermati, magari parte di un grande gruppo o, comunque, con una buona solidità finanziaria ed una strategia di marketing già soddisfacente: capisco che tali soggetti non siano assolutamente interessati a proporsi ad un pubblico "lowbrow" come il nostro (Sonus Faber neppure esponeva "in proprio" al TAV, dove nemmeno Chario compare più; per tacere dei colossi Pioneer e Sony, nonostante siano recentemente tornati comunque sulla "piazza" del serio HiFi a 2 canali.). Ma tutti gli altri? Tutti quelli che, improvvisati o meno, decidano di lanciarsi nell'agone e "produrre"? Devono per forza essere considerati ontologicamente inaffidabili e bastonati sul nascere o ostacolati nel crescere? Magari queste "mostre" alimentano (contribuiscono ad alimentare, và.) comunque un giro che, per quanto piccolo, ne permette le sussistenza. Oppure preferiamo sopprimerli per non farli soffrire troppo? ;-)
In realtà, io apprezzo il moltiplicarsi di queste mostre locali, perchè hanno il pregio, innanzitutto, di dare ai (nemmeno tanto pochi) appassionati un luogo fisico dove incontrarsi davvero (senza lanciarsi forumistici sputi e schiaffi virtuali.); poi, perchè danno modo a chi produce di esporsi al suo pubblico, indipendentemente dalla disponibilità e attenzione che il negoziante (ove esistente.) gli riservi; infine, perchè, almeno potenzialmente, sono in grado di arrivare anche a chi non sarebbe altrimenti attratto da altri e più tradizionali canali informativi, perché non legge le riviste/siti specializzati o legge riviste/siti generalisti che non danno rilievo alla "materia".
Sotto questo ultimo proflio, mi sento di potermi associare ad una minore critica, anzi, più che altro, ad avanzare un suggerimento: l'idea di rinchiudersi un un albergo (neppure necessariamente periferico, Lucio.) è assolutamente non attaente per chi non sia già "impallinato" e, comunque, ha bisogno di "pubblicità" per attrarre "gli altri"; la "mostra" tenuta in un diverso luogo, già attraente "di suo", potrebbe "autopubblicizzarsi". Insomma, non partire dall'idea di portare "la gente" da noi, ma di andare "noi" presso di "loro".
Qui si aggancia il discorso sulla "qualità" dei "nostri" operatori che espongono a queste mostre "minori" (ma spesso li troviamo anche al TAV o a Sintonie.). Ed anche sul punto mi trovo in disaccordo con te, Lucio. Inannzitutto, lascerei il mercato a scremare fra produttori seri e non; e se esiste davvero quel fantomatico audiofilo acquirente compulsivo su cui si stende la tua finale e paterna preoccupazione, forse davvero si "merita" la fregatura cui la sua "patologia" lo espone. Con i tempi che corrono, non è davvero nemmeno lontanamente giustificabile (né sono disposto ad ascoltare i suoli lamenti) chi non rifletta più che attentamente prima di aprire il portafogli.
Ma, affontando il discorso più in generale, direi che non è compito della "mostra" vigilare sulla solidità degli operatori. La mostra. mostra, come "la serva serve..." ;-)
Semmai, quel compito di garanzia per il consumatore dovrebbe spettare alle associazioni di categoria. E, allora, si torna al famoso discorso: che ci sta a fare, l'APAF? Suggerimento: potrebbe occuparsi proprio dell'allestimento di una manifestazione "noi da loro", come su descritta. Anche perchè tale manifestazione si rivelerebbe certamente meno "redditizia" per l'organizzatore rispetto all'attività di "affittacamere" da te descritta; sarebbe, quindi, naturale missione di un'organizzazione "rappresentativa" quella di mettere in piedi un evento del genere, visto che lo scopo non sarebbe quello di "guadagnarci" (se accade, tanto meglio), ma di "promuovere".
Comunque, stavolta guardando la cosa in termini "astratti" (cioè, senza un mio personale riscontro fattuale), la mia idea è che, se il mercato è popolato da produttori "sani", il fenomeno delle mostre locali tende a consolidarsi.
Negli USA direi che è paradigmatico il percorso del RMAF che, da piccola mostra locale (oddio, proporzioniamo sempre il termine alle dimensioni ed alla gegorafia degli States) è, oramai una delle pricipali esibizioni americane, riempiendo un vuoto lasciato dalle organizazioni "storiche", da tempo assenti (Stereophile non organizza più show in proprio, ma sponsorizza quelli in Canada) o in declino (l'High Performance Audio del CES o anche il parallelo e tradizionalmente più "cantinaro" THE Show, per quanto quest'ultimo stia tentando di recuperare un po' della sua vecchia particolarità ed autonomia, raddoppiando con il Newport show.)
Infine, permettimi una notazione critica di stile. Mi pare davvero ingiusto ed inelegante sminuire il valore artistico degli ospiti, ancor più se non noti al grosso pubblico (e che male c'è ad essere "di nicchia", quanto meno sotto il profilo artistico?).
E, poi, neppure è vero: quest'anno, a Milano, Zaini porta Joey De Francesco; Ricci al suo Gala ha portato Accardo (e "stava per far venire" Bollani.); e Lincetto, al TAV ha organizzato sempre belle cose (ricordo ancora con piacere sia Fabiana Martone che Patrizia Laquidara e Massimo Salvagnini). Non si può pretendere - né credo tu lo suggerisca - che arrivi Beyoncè, anche se ce lo si può legittimamente auspicare :-P (neppure a Sanremo hanno soldi per le "ospitate". pare che quest'anno ci ritroveremo Carlà.)
In conclusione, non vedo così sfavorevolmente il "proliferare" delle mostre "locali", anzi, me ne compiaccio. Non credo siano appuntamenti inutili, né penso siano la vetrina di cantinari improvvisati o di imbonitori (beh, sotto questo ultimo aspetto, è un po' tutto il settore che dovrebbe darsi una regolata, e non da ora.).
Credo, però, che la formuletta dell'albergo sia, seppure ancora praticabile, un po' in declino e che andrebbe riformulata; o cone l'esempio su descritto di "uscire dal recinto" o con altri modi, ma che mirino, comunque, ad un avvicinamento del "noefita".
Sempre per cercare di essere costruttivo, posso suggerire un esempio: qui a Napoli si tiene oramai da qualche anno, una divertente "mostra" enologica, Vitigno Italia, che, pure, è partita come raduno per soli interessati in tristi, ma efficienti, capannoni industriali alla mostra d'Oltremare, ma è poi cresciuta in popolarità (forse, finanche snaturandosi un po'), fino ad "occupare" la prestigiosa ed affascinante sede di Castel dell'Ovo, accompagnandosi a manifestazioni "collaterali" sparse per la città (oddio, per selezionati suoi scorci, ma va bene così) e pare che quest'anno debutti in Cina.
Il parallelo mi pare calzante, perchè fra i settori HiFi ed enologico ci sono molti punti di contatto, sia nel bene, che nel male: in fondo, si basa tutto sulla trasmissione e descrizione di "emozioni", ed anche in quel campo ci sono "cantinari" (qui davvero il termine è appropriato) e imbonitori, così come ci sono ottime persone con ottimi prodotti. Solo che quel settore, ora, "fa figo", a differenza del nostro settore che, a volere essere buoni, "fa sfigato" ;-)
Ora, siccome immagino che, ove sia davvero giunto fin qui, ne abbia le. tasche piene, ti saluto caramente e, come sai, ti apetto su questi lidi quando vorrai tornarci.
Keep up the good work,
Carlo - E-mail: md1809 (at) mclink.it

LC
Caro Carlo,
per rispondere basterà uno stralcio di una mail che ho ricevuto dagli organizzatori della mostra inglese Audio Show 2013 (il Chester Group Ltd.):

Dates have been set as March 23/24 and a full day build will be provided. As always AUDIO WORLD will remain true to its roots which are:
In Inghilterra, patria dell'HiFi e dotata di un mercato interno certamente molto più vivace e ampio di quello italiano, questa è, come dicono gli organizzatori, l'unica mostra di primavera. E poi aggiungono di avere "solo" 25 sale, come se fosse un vanto (maximum sales potential, mica scemi in Terra d'Albione). Sono l'unico a notare la stridente contrapposizione con la situazione italiana? Sette mostre in 60 giorni - forse qualcuna mi è pure sfuggita, ma includendo aprile nel calcolo la situazione peggiora ulteriormente - e tutti gli organizzatori che si beano del fatto che più sale ci sono e meglio è! Ma allora perché gli inglesi vantano la presenza di SOLE 25 sale? Ce lo vogliamo chiedere? Io credo che la risposta sia TUTTA nell'editoriale che citavi tu. Forse la mia prosa non è stata elegante e misurata, ma quel che vedo intorno a me NON è elegante e misurato. Sarà anche ora di finirla con questo buonismo tutto all'italiana. Peraltro, TNT-Audio non è mai stata la pagina della liturgia domenicale del Convento delle Orsoline, è nata in forte (e ruvida) contrapposizione a uno status quo che aveva fatto il suo tempo.

Ciò premesso, consentimi solo un commento rapido a una delle tue obiezioni (le altre trovano risposta nelle righe sopra, direi, basta ragionarci un po' su)...quella relativa alla responsabilità degli organizzatori. Tu sostieni che non è loro compito controllare che tutto sia in regola. Siamo sicuri? Se organizzo un evento pubblico (mostra, fiera, convegno, workshop, torneo di canasta, quello che ti pare) è mio compito vigilare sulla qualità dei partecipanti, a maggior ragione se durante l'evento c'è una vendita diretta al pubblico. Non è un obbligo di legge? Forse no (ma permettere la vendita di apparecchi privi delle certificazoni di legge forse tanto normale non è, che dici avvocato? :-)) ma certamente è un obbligo deontologico ed etico.
È o non è interesse di tutti che questo settore si liberi una volta per sempre dei tanti, troppi dopolavoristi che commerciano materiale privo delle garanzie minime previste dalla legge e da tutti quelli che magari non hanno neppure una partita IVA idonea? Assemblatori di cavi (pure di alimentazione!!!) senza che vengano rispettate le minime norme di sicurezza, ne vogliamo parlare? Registratori, non a cassette, ma...di cassa ne hai visto tanti alle mostre? Perché in Italia dobbiamo sempre chiudere un occhio su tutto? Se siamo arrivati alla situazione attuale è proprio perché siamo vittime di un lassismo (liberismo?) totale - fiscale, deontologico, etico - che pian piano ci sta presentando il conto, salatissimo.
Vedi, quando per legge sembrava fosse obbligatorio che un'attività giornalistica (sito web con notizie aggiornate periodicamente) dovesse avere una registrazione ufficiale presso il Registro nazionale della stampa e il tribunale mi sono affrettato a regolarizzare TNT-Audio, anche se poi forse non era neppure strettamente necessario. Ti chiedo: quante riviste online hanno fatto lo stesso?
Eccesso di zelo? Forse, ma vorrei che la stessa attenzione fosse prestata da tutti, soprattutto quando c'è un giro di denaro (poco o tanto, non importa) che può coinvolgere futuri appassionati del settore. Mi dici che non è una questione di denaro. Caro Carlo, se organizzare una mostra non fosse redditizio (per chi organizza e, talvolta, per chi espone) credimi, non avremmo avuto l'attuale moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Grazie per lo stimolante contributo,
Lucio Cadeddu

Upgrade con 600 €
Caro direttore, mi chiamo Marcello e ti ho conosciuto qualche anno fa radiofonicamente attraverso un'intervista trasmessa a Radio Rock da Prince Faster ed è stata subito folgorazione. Mi permetto di darti del tu anche se non ti conosco perchè per me è la forma di interloquire con chi ritengo un amico.
Vado al dunque:

Genere ascoltato: metal progressive - post rock con contaminazioni sinfoniche - elettronica (poca). Arredamento: scaffali su 3 lati (quello libero sta dietro il punto d' ascolto) - pavimento soppalcato in legno - in genere ambiente ovattato dimensioni mt. 3 per lato soffitto h. mt.2 diffusori posizionati later. e poster. ad 1 mt. dalle pareti.
Posto il fatto che l' impianto così com' è suona bene e mi soodisfa e che preferisco un suono limpido - definito e reale ad un suono potente o troppo aggressivo a tuo parere quale sarebbe la prima cosa da migliorare tenuto conto che ho un budget di euro 600,00 e che possiedo anche una coppia di diff. Arbour 4.04?
E ancora: volendo inserire nella catena un giradischi Pioneer pl 218 testina Shure m 110 he e m75ej, mi consigli il pre per phono della Trends PA10 se (da voi recensito) o qualche mod. della Linn - Rotel - Cyrus ?
Ringraziandoti in anticipo per le risposte che mi darai non posso che continuare ad ascoltare musica a casa e leggere musica su tnt.
Marcello - E-mail: pustorinoferramenta (at) libero.it

LC
Caro Marcello,
come mai possiedi anche una coppia di Indiana Line Arbour 4.04? Anche queste non ti soddisfano? Io proverei a vendere entrambe le coppie, nella speranza di riuscire a far aumentare un po' il budget a disposizione. L'ambiente è piccolino (appena 18 metri cubi!) per cui la potenza del Trends TA10 dovrebbe essere più che sufficiente anche con diffusori non tanto sensibili. Visti i generi musicali ascoltati ti avrei tranquillamente consigliato un diffusore da pavimento della Klipsch, ma tu poni dei paletti abbastanza chiari sull'impostazione sonora, che non vorresti potente e aggressiva. Questo è abbastanza strano, visto che quei generi musicali traggono grande beneficio da un'impostazione piena e concreta, magari anche cattiva. Stando così le cose eviterei dunque Klipsch e proverei a prendere in considerazione Cabasse e Triangle. Questi diffusori francesi hanno un'impostazione abbastanza aperta e definita, che mi pare sia quella che tu prediligi. L'ambiente assorbente, come lo definisci tu, dovrebbe aiutare a moderare eventuali eccessi in gamma medio-alta.
Per quanto riguarda invece l'analogico ti devo correggere: il Trends PA10 non è un pre fono e pur avendo un ingresso marchiato PHONO, di sensibilità più elevata rispetto a un comune ingresso linea, non dispone di stadio RIAA, quindi un giradischi non può essere collegato ad esso. Dei pre fono accettabili e idonei per il giradischi e le testine in tuo possesso sono quelli di TCC, ProJect oppure NAD, ne abbiamo recensito diversi, per un costo intorno al centinaio di euro.
Cura meticolosamente installazione del giradischi (lontano dai diffusori, la stanza è piccola!) e regolazione del braccio e della testina, secondo le nostre FAQ.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori all'inglese
Gentile Direttore, scrivo nuovamente per chiedere il tuo cortese aiuto e quindi commettere meno errori possibili.
Grazie alle tue indicazioni sono riuscito a scegliere amplificatore, giradischi e prephono, rimanendo molto soddisfatto.
Il mio impianto è così composto:

[Stanza d'ascolto]
Tu mi avevi suggerito di andare ad ascoltare come diffusori marchi della Sonus Faber e Opera, io sono andato a sentire con il mio amplificatore le Liuto, le Gran Piano e le Opera Seconda, sicuramente ottimi prodotti, però quelle che mi hanno affascinato di più (giocano in casa con il mio ampli) sono le Ovator S400 della Naim. Purtroppo mi sono reso conto che essendo un nuovo modello nel mondo dell'usato se ne trovano pochissime e a prezzi alti (la Naim, almeno a Roma, non ha grosso successo come diffusori).
Infine ho deciso di ascoltare le Epos Elan 35 nuovo modello, mi sono piaciute molto e credo che per il budget che avevo fissato posso addirittura comprarle nuove. Cosa ne dici?
Le Ovator, forse, potranno essere prese in considerazione tra qualche anno. Ultima domanda, cortesemente, secondo te avrei benefici nel mio impianto se sostituissi il mio Dac con quello della Rega (oppure altro da suggerire).
Anticipatamente ti ringrazio per la pazienza e le risposte che sicuramente chiariranno i miei dubbi, rinnovo i miei complimenti a te e ai tuoi collaboratori per la tua rivista e cordialmente saluto.
Alberto - E-mail: acrm1966 (at) gmail.com

LC
Caro Alberto,
certo che è curioso il mondo dell'HiFi!!! Uno fissa un budget, ascolta ciò che c'è in quella fascia di prezzo, poi però valuta anche qualcosa di nettamente superiore (come classe e ordine di prezzo) e automaticamente il materiale all'interno della cifra stanziata non è più soddisfacente. Consentimi un parallelo automobilistico, perché riporta tutto su un terreno più familiare a tutti. Se ho deciso di acquistare una nuova automobile di classe media, non mi sogno neppure di provare un'ammiraglia che non mi potrò mai permettere, neppure usata. Anzi, meglio, posso farlo giusto per avere un termine di paragone, ma ciò non mi può distogliere dall'idea di acquistare la vettura che mi posso permettere! Insomma...non mi pare che tutto ciò abbia senso...
O, se vuoi, trasferisci il parallelo al campo edilizio: se fossi alla ricerca di una casa da 300.000€ ti faresti solo del male a guardare quelle da 600.000€. No?
Tanto per ricordarlo a chi legge, le Naim Ovator S400 costano circa 5000 € la coppia, più del doppio degli altri diffusori che avevo consigliato di ascoltare. E lo stesso dicasi per le Epos, che si trovano a 2000 € la coppia. Lo sappiamo molto bene che aumentando il budget è facile trovare prodotti che suonano meglio...ma allora che si fa? Non si acquista più nulla fintanto che quel budget non venga raggiunto? Può anche avere senso, dipende da quanto tempo c'è da aspettare e da quanto ci soddisfi ancora il nostro attuale impianto.
Non ho niente in contrario all'acquisto delle Epos, soltanto non vorrei che le vedessi come un palliativo in attesa delle Ovator. Potresti non godere appieno dell'eventuale upgrade. Fossi in te farei ancora qualche ascolto e un piccolo esamino di coscienza :-)
Per il DAC il discorso non è molto diverso: se volessi DAVVERO migliorare in maniera sensibile la tua attuale sorgente, posto che le differenze tra DAC sono piccole (in rapporto alle differenze di costo) secondo me faresti meglio a vendere lettore CD e DAC attuali per acquistare una macchina integrata (magari Naim, per omogeneità timbrica) di livello superiore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Una consulenza per lo zio (lettore CD con 1500/2000 euro)
Caro Lucio,
scusa se mi permetto di darti del tu anche se non ci conosciamo, ma leggo la tua rivista da quasi dieci anni e ti considero come un fratello maggiore che mi guida al buon ascolto della musica. Mi chiamo Rocco e ho 30 anni; suono il basso e adoro tutta la musica, ma preferisco l'hard rock/heavy metal! Ti ringrazio ora, anche se avrei dovuto farlo da tempo, per tutto quello che mi hai permesso di apprendere sul mondo hifi.
Non ti ho mai scritto finora perché vedo che hai sempre tantissime richieste di aiuto di ogni genere, quindi ho cercato di fare da solo. Leggendo e rileggendo le tue spiegazioni e basandomi sulle mie sensazioni durante l'ascolto ho messo insieme l'impianto che, per i miei gusti, è quello che suona al meglio (casse Klipsch rf 82 con elettroniche NAD).
Ti scrivo per una consulenza per mio zio, perché non credo di essere all'altezza della situazione come invece tu sei certamente. Il suo impianto è composto da diffusori Kef Reference modello 103/4, pre e finale Luxman C03 ed M03, lettore cd Luxman DZ-112 e giradischi Thorens TD 160S Mk IV con testina Shure M105E; tutto preso negli anni 90 e mai cambiato perché è sempre stato soddisfatto di come suonava. Mio zio ascolta prevalentemente jazz e musica brasiliana (alcuni dei suoi autori preferiti sono Chet Baker, Oscar Peterson, Tal Farlow e fra vinili e cd supera i 5000 pezzi). Ora il lettore cd si è rotto e vorrebbe sostituirlo con uno della stessa marca.
Egli si è rivolto a me poiché da quando ha cambiato casa ed io gli ho sistemato l'impianto che avevano montato in modo davvero inadeguato (cavi di potenza di sezioni e lunghezze diverse, cavi di segnale del tipo rosso/nero, per farti capire) mi considera il suo punto di riferimento hifi come tu sei per me. Io ho messo a posto quello che non andava e soprattutto gli ho curato la posizione dei diffusori che erano incassati nei mobili, sistemando anche un poco l'ambiente per quello che era possibile.
L'impianto è infatti montato nel salone di casa sua e zio deve scendere a compromessi col resto dell'arredamento. In ogni caso lui è contentissimo del risultato e spesso, quando vado a trovarlo, ascoltiamo la musica insieme; mi ha anche fatto innamorare di Chet Baker (nel piano less), di Joao Gilberto e di Wes Montgomery.
La mia domanda è se con un budget di 1500/2000 euro, conviene comprare un Luxman (unico modello nuovo che c'è nella fascia di prezzo sembra il D N100 altrimenti poi dovrei vedere nell'usato) oppure se c'è qualche lettore che possa integrarsi meglio col suo impianto (Linn, Nad, Naim, Audio Analogue, Arcam). Ti chiedo aiuto perché il suo budget per il solo lettore è quello che ho speso io per l'intero impianto, quindi non ho proprio esperienza in tal senso.
Qual'è, secondo te, il lettore che meglio potrebbe sostituire il Luxman nella sua catena? Io gli ho detto che sicuramente l'ascolto migliorerà col nuovo lettore anche se non so quanto, visto che il resto della catena è datato (anche se credo sia comunque di buon livello); gli ho anche spiegato che modelli dello stesso marchio suonano diversamente e che in ogni caso è fondamentale ascoltare dal vivo ciò che si intende comprare, come ho fatto io e come già fece lui quando scelse l'impianto (allora stava a Roma). Capisco che oggi è un po' più complesso tra il fatto che da noi ci sono pochi negozi che fanno ascoltare e che in ogni caso dovrebbe portare tutto l'impianto per rendersi conto bene.
Ti saluto cordialmente e se per caso ti trovi dalle mie parti (AV) e ne hai piacere sarei lieto se fossi mio ospite per poterti conoscere di persona.
Rocco - E-mail: rocco_cantelmo (at) hotmail.com

LC
Caro Rocco,
mi fa piacere che sia riuscito a mettere insieme un buon impianto che ti sodisfa semplicemente seguendo i consigli che hai trovato su questa Rubrica, senza richiedere una consulenza specifica. Magari tanti facessero così...più o meno credo che su queste pagine si trovi la risposta a una grande percentuale di possibili domande...e i consigli più o meno sono sempre gli stessi (YAWN!).
Per quanto riguarda il lettore CD per tuo zio, prima proverei a verificare se sia riparabile o meno. Un lettore CD è un oggetto abbastanza semplice e in genere si rompe (o si usura) nella sua parte ottica/meccanica, principalmente cinghie di trasporto e laser di lettura. Non è impossibile che si riesca a trovare una soluzione per il problema, magari anche una meccanica di ricambio, quel Luxman montava una Sony KSS-152A, facilmente reperibile. Questo eviterebbe a tuo zio il trauma del doversi adattare a un suono diverso. Se ciò non fosse possibile, per la cifra stanziata prenderei in considerazione macchine che garantiscano una certa qual continuità (e quindi supporto tecnico) nel tempo. Luxman è sparita dal nostro mercato per diversi anni, in tutta sincerità io preferirei rivolgermi ad altri Costruttori come Rega, Naim o Arcam...tutti questi hanno in catalogo un modello per la cifra a sua disposizione. Tra l'altro, se il suo desiderio di acquistare Luxman fosse guidato dalla speranza di ritrovare la stessa impostazione sonora del suo lettore precedente, temo dovrà un po' ricredersi...le probabilità che dopo tanti anni sia rimasto una sorta di family sound sono piuttosto remote. Anche marchi con una lunga e costante presenza sul mercato hanno modificato, talvolta leggermente, talvolta radicalmente, la propria impostazione filosofica (e sonora).
Infine, grazie per l'apprezzamento, le belle parole e il cortese invito.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Upgrade digitale
Gent.mo Lucio Cadeddu,
è da tempo che vi seguo e nel corso degli anni ho assemblato con grande soddisfazione il seguente impianto:

Tutto questo acquistato nel mercato dell'usato eccetto il lettore CD, le casse, il braccio e la testina. Già anni fa mi consigliasti di cambiare le sorgenti, ma mi sono impigrito al solo ascolto e ho unicamente upgradato la parte analogica ricablando il braccio e cambiando testina (obbligato da una piccola devastazione compiuta dal mio pargolo).
Ultimamente per migliorare la sorgente digitale ho deciso di passare alla musica liquida e ho acquistato inizialmente il DAC Super Pro senza grande soddisfazione per passare poi al DAC Exposure 2010 attualmente collegato a un PC portatile datato dove faccio girare il solo sistema operativo w7 e Foobar 2000.
Il salto di livello è stato imbarazzante soprattutto per quando riguarda il dettaglio e la ricostruzione tridimensionale della scena. Meno eclatante ma comunque presente il miglioramento collegando il DAC all'uscita digitale del vecchio lettore CD.
Sarei tentato di sostituire il lettore CD e sono indeciso se puntare su un integrato (vi sarebbe l'occasione di un demo Rega Saturn a 500 € che dovrebbe avere una miglior meccanica del Marantz in mio possesso) o su una meccanica pura, anche usata. Vorrei qualche consiglio considerando un budget non superiore ai 1000 €.
Cordiali Saluti e complimenti per la costanza e la professionalità profusi a far vivere queste belle pagine.
Giovanni - E-mail: giovatar (at) icloud.com

LC
Caro Giovanni,
se il digitale suonasse già meglio attraverso il PC...perché acquistare un nuovo lettore o una nuova meccanica? Sposti tutti i CD su hard disk (in flac, magari) e vivi felice. Certo, ti servirà un HD - magari esterno - capiente ma con il budget che hai preventivato per il nuovo lettore potresti persino acquistare un PC pensato esclusivamente per la musica, magari con alimentazione fanless e HD a stato solido. Riflettici bene.
Qualora l'esigenza di una macchina per far suonare i dischi sia motivata da altre ragioni non è certo acquistando un Rega Saturn che andresti a migliorare qualcosa, specie se lo usassi come semplice meccanica! A quel punto, meglio una meccanica dedicata (ormai quasi introvabili nel nuovo) da cercare con grande attenzione nel mercato dell'usato. Preferibilmente mi orienterei verso una macchina di buon livello di pochi anni fa, giusto per non incorrere in problemi di lettura e di vita residua del laser. Per un migliaio di € non è che ci sia esattamente l'imbarazzo della scelta però qualche nome tipo Meridian, Wadia (con un po' di fortuna), Micromega, Roksan e Teac potrebbe essere da tenere in debita considerazione. Fai conto che stai cercando di migliorare il suono di una meccanica di lettura...le differenze sono piccole, molto piccole, non farti illusioni. A mio parere, non valgono i 1000 € che hai stanziato e che vedrei molto meglio, ripeto, investiti all'interno di una sorgente ottimizzata per la musica liquida.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Nuova testina con 2000€
Egregio signor Direttore,
Innanzi tutto faccio i dovuti complimenti per la rubrica, soprattutto per le risposte sempre schiette e colme di buon senso. Seguo regolarmente la posta di TNT da circa tre anni, da quando la coppia Cyrus Discmaster + Dacmaster decise di pensionarsi ed io approfittai l'occasione per vendere tutto il resto (previo e finale Adcom, diffusori ProAc Studio 100, stands Target e Rega Planar 3) e ricominciare da capo.
Dopo aver provato svariate combinazioni di pre e finali (partivo da un pre+finale, quindi un integrato mi sembrava un passo indietro), grazie alla lettura di TNT cominciai ad ascoltare anche integrati e devo ammettere che è stato un consiglio molto, molto saggio.
In definitiva, il mio impianto attuale è composto da:

L'unico pezzo che mi rimane del vecchio impianto e che vorrei sostituire è la testina. Non saprei come spiegarmi in termini "audiofili", però mentre con il vecchio impianto non apprezzavo differenze di "godibilità" tra il suono del digitale e dell'analogico, ora il confronto è chiaramente a favore del digitale, cosa che io attribuisco al fatto che la testina non regge il paragone con il Copland, anche se nonostante gli anni che ha sulle spalle, di ore d'uso non ne ha più di 500. La mia esperienza in testine è limitatissima: prima della Van den Hul ho avuto soltanto una Dynavector Karat negli anni 80 e una Ortofon MC 30 Super negli anni 90. Ascoltare testine in negozio e paragonarle è praticamente impossibile e quindi dovrei comprarla alla cieca ed è per questo che mi sono deciso a chiederle un consiglio.
Io avrei stanziato una cifra di 2.000 euro circa e su questo budget c'è chi mi consiglia una Benz Ruby Z o una Gullwing, chi invece mi dice che con una Sumiko Blackbird che costa poco più della metà farei già un gran balzo in avanti, chi contrariamente è convinto che valga la pena spendere un po' di più e comprare una Sumiko Celebration II, chi mi dice di rimanere in casa van den Hul con una MC TWO, per esempio, e via dicendo.
Il mio primo dubbio, però, è se devo per forza passare a una MC o potrei rimanere su una MM (in questo caso una MusicMaker?). Se MC, a bassa, media o alta uscita? La Benz offre spesso lo stesso modello nelle tre modalità. In base a cosa scegliere? Dipende solo dal pre phono? A detta della Lehmann, il BlackCube SE II si interfaccia ottimamente con qualsiasi tipo di testina, persino la più esotica, il che mi fa pensare che ci deve essere qualche altro parametro da prendere in considerazione. Devo dire che delle testine che ho avuto la van den Hul è quella che mi piace di più, anche se ammetto che il paragone è difficile perchè la Dynavector era montata su un Micro Seiki collegato all'entrata MC di un Luxman 410 e diffusori Advent e la Ortofon era invece montata sul Rega Planar 3 collegato all'Adcom con uno step up e con le ProAc Studio 100; tra l'altro, la Ortofon l'ho cambiata quasi subito per la Van den Hul che mi permetteva il collegamento all'entrata phono MM dell'Adcom senza step up. Credo dunque che non sia solo la Van den Hul la responsabile del suono migliore.
I tipi di musica che ascolto prevalentemente sono la musica acustica (soprattutto folk americano e cantautori) e la sinfonica, ma ascolto volentieri anche jazz e blues.
Come vede, le idee sono alquanto confuse e spero che mi possa aiutare a chiarirle un po'. Mi scuso per la prolissità e la ringrazio in anticipo.
P.S. Rimango davvero perplesso quando leggo le mail que parlano del famoso WAF, soprattutto se riferito agli altoparlanti a torre. Davvero non capisco come sia possibile ritenere antiestetiche due snelle torri e non, per esempio, uno schermo da 50 pollici!
Mauro – E-mail: apasiau (at) hotmail.com

LC
Caro Mauro,
mai cadere nell'errore di confrontare componenti in impianti diversi, pure a distanza di tempo! Si prendono dei granchi enormi! In particolare il confronto tra testine è quanto di più elusivo ci possa essere e non perché le differenze siano piccole (anzi!) quanto perché tutto si gioca nell'interfaccia con il braccio, di questo con la base giradischi e, infine, molto dipende dalla qualità dello stadio phono (e dei cavi phono, direi!).
Le differenze tra testine prescindono dalla tecnologia utilizzata e certo ognuna ha necessità di interfacciarsi al meglio con lo stadio phono, ecco perché il Black Cube garantisce tante regolazioni diverse (sensibilità, impedenza d'ingresso etc.). Onde non impelagarti in affannose ricerche del set-up ottimale e per scongiurare almeno in parte problemi di interferenze, sempre possibili quando si ha a che fare con tensioni d'uscita molto basse (che richiedono dunque fattori di guadagno molto elevati) io starei sul sicuro e prenderei una MusicMaker, testina straordinaria, facile da regolare, installare e interfacciare, dotata di un suono che non ha niente da invidiare alle più blasonate MC.
Per quanto riguarda il fattore WAF e i diffusori da pavimento...che ti devo dire? Tutti noi vediamo come inutili ingombri oggetti dei quali non ne comprendiamo o ne apprezziamo la funzione. Quindi, per molte signore, i diffusori e i componenti HiFi sono sempre troppo grandi e ingombranti, mentre le TV no. Per noi appassionati di auto (parlo di appassionati di guida, non di apparenza) queste non sono mai abbastanza basse, per molte signore (e, purtroppo, signori) maggiore è l'altezza da terra e meglio è. Questione di punti di vista, di esigenze e di capacità del saper riconoscere la funzione di un determinato oggetto. Inoltre, non dimentichiamo che una delle molle più forti per far preferire un oggetto ad un altro è la sua capacità di trasmettere segnali e in questa società il segnale forte deve essere sempre quello della propria capacità di spesa. Quindi ben venga il mega schermo, tutti sono in grado di capire che è costoso, un po' più difficile capire che dei catafalchi a forma di parallelepipedo (i nostri amati diffusori) possano essere maledettamente costosi :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Passaggio a musica liquida
Gentile Direttore,
ho passato una decina d'anni felice ascoltando l'amata musica (tutti i generi) attraverso l'impianto che mi avevi suggerito tu all'epoca: Rotel serie RA02 (cd player e amplificatore) e casse Monitor Audio (prodotte a Rayleigh, contea dell'Essex, UK - dove mi sarei trasferito 5 anni dopo per rimanerci fino a pochi mesi fa per motivi di lavoro: scherzi del destino). Mi sono trasferito (ora a Londra) e mi trovo a dover ottimizzare lo spazio occupato da oltre 400 CD e la soluzione "conversione liquida" mi sembra essere la migliore.
Ho trovato sul sito alcune recensioni in merito a DAC e letto alcune lettere in merito a software di conversione dei CD in file (a proposito, perchè non recensite anche questi software?) ma vorrei un tuo parere diretto in merito alla nuova "colonna" hi-fi che potrei costruirmi (tenendo magari alcuni pezzi del sistema esistente, casse comprese).
Al momento ho un laptop Dell con Windows Vista installato e tanto spazio hard disk: so che non è la soluzione migliore per via degli svariati processi microsoft sempre in corso, ma al momento è quanto posso usare. Capisci che di musica liquida sono ancora allo stadio iniziale: spero tu mi sappia dare qualche indicazione chiara su cosa bisogna mettere in piedi.
Grazie anticipatamente,
Gian Luca - E-mail: gianluca.scappini (at) gmail.com

LC
Caro Gian Luca,
amplificazione e diffusori li possiedi già, per ora puoi ancora tenerli, ma il lettore CD non ti serve più, prova a metterlo in vendita. La tua discoteca di 400 CD, convertita in FLAC, non avrà bisogno di un hard disk gigantesco...meglio se a stato solido, più veloce e più silenzioso. Per l'estrazione dei file puoi tranquillamente affidarti a EAC, che è un freeware molto buono, non sbaglia un bit ed è facile da utilizzare. Per la conversione in FLAC c'è solo l'imbarazzo della scelta. Essendo una compressione senza perdita di dati, non c'è pericolo di fare danni. Poi, ovviamente, ti serve un DAC USB, per estrarre il flusso digitale dal PC e portarlo all'ingresso dell'amplificatore trasformato in segnale analogico. Ne abbiamo recensito tanti, diciamo che la discriminante principale è il budget a tua disposizione. Tieni conto che le differenze non sono eclatanti e che già un Arcam R-Dac, un Musical Fidelity V-Dac o un DacMagic di Cambridge Audio sono più che adatti a rimpiazzare il tuo attuale lettore CD Rotel. Realisticamente, il risultato all'ascolto sarà di maggiore qualità.
Questo per cominciare andrà più che bene. Volendo fare qualche passo in più, ti consiglio la piacevolissima lettura di
To serve & groove di Olivier Masciarotte, un manuale per la musica liquida scritto benissimo ed estremamente dettagliato, che ho recensito qualche tempo fa qui su TNT-Audio. Oltre alla versione cartacea è disponibile anche una comoda versione elettronica che costa pure un po' meno.
Per quanto riguarda la recensione di software per l'estrazione dei dati...in tutta sincerità preferirei impiegare il mio tempo in attività più divertenti :-) Una volta che hai qualcosa come EAC, che estrae in maniera perfetta...che altro dovresti recensire? Diverso è il discorso per i player ovvero i software per suonare i file. Tra questi qualche differenza c'è, abbiamo ad esempio recensito molto favorevolmente J-Play e altri probabilmente seguiranno.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Manca il fattore divertimento
Caro Direttore,
sono un appassionato di musica, di qualsiasi tipo ed epoca. La musica mi ha fatto sempre compagnia, in tutti i momenti della vita, e fino a poco tempo fa non ho mai dato troppa importanza al mezzo con la quale l'ascoltavo.
Ho sempre avuto un impianto per ascoltare musica a casa, sin da piccolo visto che anche mio padre ascoltava tanta musica. Infatti fino a poco tempo fa ho continuato ad usare il vecchio Kenwood anni '70 di famiglia attaccate a delle casse artigianali fatte fare neglianni ottanta.
Circa un paio di anni fa l'amplificatore ha deciso di suonare il suo ultimo brano ed a quel punto mi decisi di cambiare tutto l'impianto. La mia idea è stata di ricomprare qualcosa di buona qualità per farlo durare almeno la metà del tempo dell'impianto che andavo a sostituire.
Ascoltando, leggendo forum e riviste, avendo discussioni varie con la moglie, sono riuscito ad portare a casa l'impianto seguente:

Sono contento dell'impianto, ma è come se si fosse perso qualcosa...... le spiego meglio; ho una collezione di compact disc abbastanza ampia ma non trovo più piacere ascoltandoli. Il suono dal vinile invece è coinvolgente, c'è quel qualcosa in più che manca al CD, la musica è più presente.
Attenzione perchè il mio intento non è di fare paragoni CD vinile, col vecchio impianto amavo ascoltare i miei CD, forse il suono non era cosi pulito e dettagliato come nell'impianto attuale, ma anche essendo più grezzo sentivo emozioni (un vecchio lettore TEAC).
Il suono ora mi sembra troppo "politically correct", trovo i medi sempre un po' troppo indietro nella rappresentazione della scena musicale. Questo "difetto" non è presente ascoltando vinile.
L'impianto si trova in una sala di 6x5 metri sul lato di 6 decentrato a 2 metri dalla parete. La stanza ha un cielo molto alto essendo una casa antica di almeno 3 metri e mezzo. I diffusori sono a mezzo metro dalla parete (i reflex sono davanti) la stanza ha 2 divani e degli scaffali pieni di cd e vinili, qualche quadro alla parete e cinque porte su due dei quattro lati.
Ora pensavo di far passare il segnale dal lettore cd attraverso un DAC per vedere se qualcosa cambiava. Pensavo di provare questi modelli: Rega DAC, l'Audiolab Mdac, il musical fidelity VDac Un'altra idea è di provare un altro lettore CD che potesse "stimolare" di più l'A38.
Lei riesce a darmi qualche consiglio in merito?
Grazie mille
Carlo - E-mail: titomica (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
se il fattore divertimento mancasse soltanto nella riproduzione da CD l'unico imputato dovrebbe essere il lettore CD. In generale, le elettroniche di casa Arcam hanno un'impostazione abbastanza tranquilla e rilassata, e a tanti audiofili piacciono esattamente per questa ragione. La soluzione, a mio parere, non sarebbe quella di comprare un'altra scatola (il DAC) ma di sostituire quella che non ti soddisfa più. Lettori di compact disc più vivaci dell'Arcam li trovi nei cataloghi di Rega, Naim, Cyrus, Audiolab...in particolare il primo marchio, Rega, ti consentirebbe di mantenere una certa qual logica sonora all'interno dell'impianto, che vede un giradischi Rega RP3 assolvere ai compiti di sorgente analogica. I modelli Apollo e Saturn, peraltro neppure difficilissimi da reperire usati, specie in UK, potrebbero darti un po' di sprint in più.
In generale, però, consentimi una riflessione in tema di psicoacustica: tipicamente applichiamo l'etichetta di suono aggressivo e dinamico a qualcosa che è intrinsecamente sporco e distorto. Un suono più preciso, pulito e indistorto spesso dà la falsa sensazione di essere poco divertente. Lo sanno bene tutti coloro che passano da un'amplificazione mediocre a una di livello elevato: il suono presenta livelli di distorsione così bassi che, per ottenere le stesse sensazioni fisiche, si è portati ad alzare il volume molto più del solito. Ci si ritrova così a pressioni sonore più elevate con la falsa percezione di un suono meno aggressivo. Questo fenomeno, spesso, ha portato al funerale di diversi altoparlanti. L'orecchio, credimi, si fa ingannare molto dall'assenza di distorsione. Vuoi la controprova? Cerca usato il vecchio lettore Teac del quale immagino ti sia disfatto e collegalo al tuo attuale impianto. Sono sicuro che le sorprese non mancheranno. Sarebbe un piccolo investimento (la spesa minima per un vecchio lettore CD) che ti farà capire molte cose, molto più della lettura di decine di riviste o di forum HiFi.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Giradischi con 300€ e diffusori con 800€
Buongiorno Direttore,
da qualche tempo leggo questa fantastica rivista online, sempre piena di ottimi articoli, consigli e soprattutto di una ricca sezione dedicata all'autocostruzione dalla quale ho più volte attinto!!
Nel giro di un paio d'anni, o forse poco più, sono riuscito a mettere insieme un impianto discreto, e a furia di spostamenti delle parti, brico center e voglia di autocostruzione ho raggiunto un risultato soddisfacente, soprattutto cercando di tener conto del conto corrente!
Di seguito elenco le parti che compongono il mio impianto:

La "sala d'ascolto" è un unico spazio dalla forma irregolare di 55mq con divano, poltrone, "libreria/vinileria" nella quale trovano alloggio i circa 300 vinili (rock e jazz), e un tappeto a pelo lungo tra i diffusori e il punto di ascolto.
Negli ultimi mesi ho messo da parte circa 600 euro da destinare all'acquisto del giradischi. Diciamo che sono alla ricerca di un piccolo salto di qualità; che sia nuovo o usato poco importa (sempre che si tratti di un buon usato) ma il vero problema, nonché il principale motivo della mail è che non so proprio come orientarmi.
Ad esempio, ho trovato un Thorens TD160 con testina Linn k18 a 300 euro. Che ne pensa?
Se invece riponessi la mia scelta sul nuovo, secondo lei, cosa potrebbe fare al caso mio?
Inoltre, vorrei chiederle un altro consiglio inerente sulle forse troppo modeste (in rapporto alle dimensioni della stanza) DM601 che in un futuro prossimo, molto prossimo, vorrei sostituire. Per i diffusori, prevedo un budget di circa 7-800 euro.
La ringrazio per l'attenzione e le porgo i miei più cordiali e musicali saluti!!!
Fabio - E-mail: romeo.fabio (at) alice.it

LC
Caro Fabio,
il Thorens TD160 con la Linn K18 sarebbe un passo avanti enorme rispetto al tuo attuale Pioneer ma acquistare un giradischi usato, per giunta a controtelaio ballerino come il TD160 e con un braccio che non è esattamente una roccia, è un terno al lotto. O sei abbastanza esperto di questa macchina e sai valutarla bene personalmente, altrimenti...desisti.
Per quella cifra si trova già qualcosa di buono nel nuovo (ProJect Debut Carbon, ProJect RPM 1.3 Genie, Rega RP1...) ma soprattutto è facile reperire nell'usato qualcosa di meno problematico (i vari Rega e ProJect, un Linn Axis...).
Per quanto riguarda invece i diffusori approvo incondizionatamente l'idea di sostituire le attuali B&W, vista l'ampiezza della sala d'ascolto. Secondo me sono assolutamente necessari dei buoni diffusori da pavimento. Il problema è, naturalmente, il budget. Sul nuovo però le soluzioni, pur non essendo moltissime, non mancano. Valuta ad esempio le nuove Indiana Line Diva 655, le Wharfedale Diamond 10.7 e, visto che dovrebbe piacerti l'impostazione B&W, anche le B&W 684. Nell'usato l'offerta si amplia moltissimo, fai una piccola ricerca e vedi se riesci a valutare direttamente qualche buona occasione, inserendo in lista anche qualche torre italiana di Aliante, Chario e Opera.
Ovviamente, in uno spazio così ampio, sarà di fondamentale importanza curare il posizionamento dei diffusori onde ottenere il massimo delle prestazioni possibili. In uno spazio così e con diffusori generosi in gamma bassa dovrai prestare massima attenzione al controllo delle onde stazionarie.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile direttore,
non volevo aggiungere ulteriore lettura di posta ma ritenevo veramente doveroso ringraziare per i risultati ottenuti grazie ai suggerimenti TNT (ex
Vol. 632 e varie).
Ho avuto modo, a novembre, di provare in casa un ampli Audio Analogue con il risultato di aprire le orecchie a un mondo di suoni... e, allora - se tanto mi dà tanto - ho testato in negozio brani problematici sulle Altec (Mingus- Roach-Ellington; Giya Kancheli; K. Stockausen) accoppiando Audioanalogue a diffusori Amphion e, al di là delle diverse possibili considerazioni sulla qualità del suono, ho sentito sparire "quel" senso di stanchezza tipico Altec, aumentare dettagli, scena, limpidezza.
Le casse sono ora piazzate su supporti autocostruiti modello TNT (scatola in MDF con autobloccante di cemento all'interno, piedini fermaporta 2x2x2, tinta ciliegio ottenuta con lucido da scarpe).
Mi domando perché ho aspettato tanto... ecco non credevo che il cambiamento fosse così evidente (la stessa testardaggine per decidermi a cambiare l'"ottomilainsù" della Cinelli con una mtb con forcella ammortizzata e freni a disco).
Ulteriore passo con la musica liquida: sul nuovo impianto ha una sua rispettabilità, specialmente il jazz. Insomma faccio parte degli audiofili felici grazie a TNT e alla sua rubrica lettere, nonché al venditore hi-fi che mi ha permesso prove in casa.
Agli insoddisfatti cronici e agli audiomaniaci cronici consiglierei "4'33" di John Cage, in diverse versioni su YouTube ("honi soit qui mal y pense").
Grazie, un cordiale saluto,
Luciano - E-mail: luciano.gastaldi (at) alice.it

LC
Caro Luciano,
sono felice che abbia fatto il passo giusto per raggiungere tale soddisfazione all'ascolto! Migliorare si può, sempre, basta impegnarsi un po' e, magari, trovare un negozio e un negoziante disponibili a effettuare prove d'ascolto.
Grazie per il consiglio sul "brano" di Cage, tante volte sono stato tentato di proporlo come brano della settimana, ma all'ultimo momento ho cambiato idea :-)

Anche questa settimana, per restare in tema di nuove uscite discografiche, nonostante l'embedding del video ufficiale sia disabilitato, vi propongo di visionare direttamente su YouTube il video del nuovo singolo dei Depeche Mode, Heaven, tratto dall'album che uscirà il 26 Marzo, dal titolo Delta Machine.
Non è la prima volta che propongo qualcosa dei Depeche Mode, ma è uno tra i pochi gruppi ancora in attività ai quali altre band hanno dedicato un album tribute di cover. Non è un caso.

ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali | Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM

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