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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 15/03/2013 - 22/03/2013

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  1. Problemi ai diffusori
  2. Autocostruzione supporti per diffusori
  3. Primo impianto
  4. Quesito su analogico
  5. Primo impianto con 6000-7000 €
  6. Primo impianto di gusto vintage
  7. Upgrade generale con 2000€
  8. Delusione Linn Akiva
  9. Nuovi diffusori con 1000-1300€
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Problemi ai diffusori
Gentile direttore,
a distanza di un anno da quando ho conosciuto questa rivista e dopo i tuoi preziosi consigli (
vol. 606 e 608) torno a disturbarti per chiedere se fosse possibile, ancora il tuo prezioso contributo. Il mio impianto:

Prossimamente TNT Flexy con ripiani forse in marmo.
Per prima cosa..... La Musica!
Seguendo i tuoi consigli e quelli trovati nelle varie sezioni del sito, sono riuscito ad ottenere dal mio impianto anche se molto modesto, dei bei momenti di beato ascolto, ma...(c'è sempre un ma) non sempre. Credo che il motivo sia come spesso hai detto anche tu nella qualità della registrazione, ci sono dei cd o vinili inascoltabili, per esempio dopo un quarto d'ora di ascolto devo abbassare il volume (anche se basso) perché avverto un reale fastidio, gli strumenti sono impastati e tutti suonano al solito volume, lo so l'impianto è quello che è, ma credo che tu abbia capito cosa intendo. Che strumenti abbiamo per districarci nella giungla delle etichette, edizioni, serie etc che si possono trovare del medesimo disco? Esiste un database da consultare? Ho cercato nel web ma spesso le recensioni si focalizzano principalmente sull'aspetto artistico.
Seconda cosa.....Lo Strumento!
Ho una cassa che ha il volume più basso rispetto all'altra, obbligandomi a compensare con il bilanciamento (se pur di pochissimo) per "centrare la scena" ho già provato a invertirle lasciando tutte le connessioni al loro posto, e la cassa è sempre la solita. L'ho controllata ed ha la sospensione esterna del cono screpolata per circa 10 cm, ed un paio di questi credo siano proprio di taglio, anche se la gomma di cui è composta è morbida al tatto dopo circa trent'anni. Il cono di polipropilene è perfetto.
Ho chiamato un negoziante di zona (l'unico) che effettua anche riparazioni e mi ha chiesto circa €40 a cassa per la sostituzione delle sospensioni, durante la telefonata gli ho detto del volume più basso e lui mi ha detto che non è imputabile alla sospensione rotta, ma che la causa potrebbe essere il tweeter rotto, e visto l'anzianità delle casse e la difficoltà a trovare il suo originale l'adattamento di un tweeter "terzo" avrebbe dei costi che non giustificherebbero la riparazione rapportandole ovviamente al valore delle casse e che quindi mi converrebbe la sostituzione dei diffusori.
Mi ha chiesto giustamente di portarle in negozio per poterle vedere ed ascoltare per riuscire a dirmi qualcosa di più preciso. Nel frattempo sul web ho trovato un file audio per la prova dei tweeter e devo dire che il volume delle due casse è il solito (almeno così sembra) quindi credo che il tweeter non sia rotto. Non è sfiducia nel negoziante, ma vorrei comunque sapere quali potrebbero essere le cause del difetto, adattare un tweeter è così difficile e costoso?
La prova che ho fatto mi fa capire se un tweeter è rotto? Ossido nei circuiti interni? (sempre che ce ne siano). Ho cercato sul web ma niente. Non ti chiedo di dirmi che cosa ha la mia cassa, a meno che tu non abbia dei super poteri ;-) ma quali potrebbero essere i potenziali motivi, mi piacerebbe essere più preparato quando andrò al negozio. Alzando il volume la cassa "gracchia" un pochino.
Ringraziandovi per quello che fate vi saluto con stima.
Pierpaolo - E-mail: mopie (at) hotmail.it

LC
Caro Pierpaolo,
le tue KLH hanno l'Analog Bass Computer che veniva venduto insieme ad esse all'epoca? Solo una curiosità, perché se ci fosse, il problema dello sbilanciamento tra i canali potrebbe essere creato proprio da questo equalizzatore esterno. Altrimenti, è possibile che il crossover, dopo tanti anni, sia da rivedere...magari uno dei due diffusori ha la componentistica fuori specifiche. Il fatto che alzando il volume una cassa si metta anche a gracchiare non è un buon segno, forse il fatto che la sospensione sia danneggiata fa andare fuori asse la bobina mobile. Farei rifare la sospensione dei woofer e farei controllare gli equipaggi mobili, magari azzarderei anche un sano ed economico fai da te per le sole sospensioni (vedi ad esempio questo nostro articolo). I tweeter, se ti sembrano suonare uguali, realisticamente non hanno problemi. La persona cui ti sei rivolto, comunque, mi pare onesta e scrupolosa. Già il fatto che voglia perdere tempo per ascoltarli e valutarli di persona depone a suo favore.
Su diffusori di questo tipo, però, non mi metterei a sostituire i tweeter con altri non originali, poi diventerebbero invendibili. Restaurati con precisione, invece, oltre a suonare bene, potrebbero ancora avere un loro mercato.
Diciamo che tutto dipende da te e da quanta voglia abbia di tenere questi diffusori. Al tuo posto farei di tutto per farli tornare al loro vecchio splendore (si tratta pur sempre di creature di Kloss, ancora di produzione USA) ma la decisione ultima spetta a te. Tieni conto che con poche centinaia di euro acquisti dei diffusori recenti, magari anche nell'usato, che realisticamente possono pure suonare meglio di queste vecchie signore. Fai bene i tuoi conti con il budget a disposizione e tieni conto che nel tuo impianto ci sono due colli di bottiglia ben più stretti, l'amplificatore Technics (in primis) e il giradischi.
Per quanto riguarda la qualità delle incisioni, non mi risulta esista un database come lo desidereresti tu. Esisono però i forum di appassionati, dove è facile trovare persone che hanno più edizioni dello stesso disco e possono condividere le proprie esperienze. Per quanto riguarda i dischi pop/rock, come regola generale, eviterei le versioni rimasterizzate: tipicamente sono state appiattite dal punto di vista della dinamica (vedi anche ultima lettera di questa settimana).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Autocostruzione supporti per diffusori
Egregio Direttore,
complimenti per il Suo sito che ha permesso e permette a me e tanti appassionati di avvicinarsi alla musica e al suono, a tutti i livelli, imparando molto, gratuitamente. Non è facile far capire a tutti cosa è realmente importante per ottenere ciò che ci si aspetta in termini di qualità del suono, che tra l'altro entro certi limiti può essere soggettiva. E Lei lo fa egregiamente.
Le scrivo per raccontarle in che modo TNT mi è stato utile, per postarle alcune istruzioni e foto di uno stand autocostruito grazie al Vostro aiuto (forse può essere utile ad altri) e per raccontarle alcuni upgrade.
Ho iniziato ad "ascoltare" musica con l'accoppiata diffusori+amplificatore Scythe, recensiti proprio su questo sito, direttamente collegati al mio portatile. Questo mi ha anche permesso di sperimentare con pochissimi euro la strada della musica liquida. Per correttezza devo dire che l'apprezzamento per la musica stereo ad alta fedeltà è iniziato 20 anni fa ascoltando un impianto giradischi + ampli ION Obelisk 2 + casse Triangle da stand di mio fratello. Oggi, affascinato dalla musica liquida, sto provando a comporre un impianto attraverso upgrade graduali, cercando di non mettere in secondo piano la Passione per la Musica rimanendo intrappolato nella spirale della audiofilia esasperata, tenendo anche conto che il mio ambiente di ascolto non è proprio ideale (stanza 4x4, altezza 5m, pochi mobili ed un varco senza porta nell'angolo dx della parete posteriore dei diffusori).

[Stand autocostriti secondo TNT-Audio]
Il primo upgrade è stata l'interposizione del DAC Musical Fidelity II tra pc e amplificatore, testando diverse configurazioni di Foobar con Asio4all, KS, DS, ecc. preferendo in ultimo Asio4all.
Il secondo upgrade è stato quello sull'amplificatore, riscoprendo proprio quel vecchio ION Obelisk2 di mio fratello. Rispetto al super economico e compatto Scythe il suono si è rivelato più corposo in basso, disturbante meno in alto e con un soundstage migliore.
A questo punto era giunta l'ora di posizionare correttamente i 2 piccoli diffusori Scythe per farli esprimere al meglio visto che fino a quel momento avevano suonato sacrificati su di un tavolo-cassapanca su 4 feltri adesivi: i bassi erano troppo grassi, gonfi e sbordati ed il soundstage poco percepibile. E qui mi è venuto in aiuto TNT, sezione autocostruzioni, con alcuni esempi di stand autocostruiti. Vista l'intenzione futura di spostare spesso i diffusori dalla loro posizione di riposo per cercare il miglior soundstage, ho optato tra i vari progetti disponibili per un modello leggero e in legno perché personalmente più gradevole e più facile da lavorare.
Mi son permesso di modificare in alcuni punti il
progetto da Voi pubblicato per adattarlo al materiale (abete) nelle dimensioni già disponibili che potevo facilmente reperire nella mia zona, per renderlo più rigido possibile e gradevole ai miei occhi.
[Stand autocostriti secondo TNT-Audio]
La modifica principale è stata quella di sostituire la colonna 100x100 mm con 4 colonne più piccole da 43x43 mm posizionandole ad una distanza di 15 mm tra di loro, ottenendo una sezione di appoggio complessiva di 100x100 mm. E' fondamentale che le 4 colonne dello stesso stand abbiano la stessa identica lunghezza e piani di taglio perfettamente a 90°. Consiglio di farsi tagliare da un falegname (o Brico) almeno 10 colonne per poi riunirle in gruppi omogenei di 4 scartando le 2 con differenza in lunghezza superiore al millimetro.
Come basi inferiore e superiore ho scelto 2 misure differenti, più grande quella sotto e più piccola quella sopra, preferendo una pianta rettangolare a quella quadrata per ottenere uno stand più stretto sul frontale rispetto alla profondità:
base inferiore 300x240x28 mm
base superiore 250x200x28 mm
L'accoppiamento base-colonna è stato realizzato con una vite svasata autofilettante per legno 6x100 mm passante nella base, foro da 6 mm nella base e foro da 4 mm nella colonna (con punta lunga). Consiglio di forare insieme la base con le 4 colonne per garantire una buona coassialità dei fori attraverso l'aiuto di:
  1. distanziali a croce prefissati alle basi con piccoli spilli da falegname (Foto_3) da rimuovere alla fine (dopo il montaggio)
  2. elastici per tenere insieme le 4 colonne tra la croce superiore e quella inferiore.
[Stand autocostriti secondo TNT-Audio]
Effettuare dapprima il foro da 4 mm su base+colonna e poi ripassare i fori nella base con punta da 6 mm per renderli passanti. Ripetere l'operazione per le basi superiore e inferiore. Quindi avvitare le 4 viti da 100 mm stando attenti ad evitare rotazioni delle colonne durante il serraggio (la presenza delle croci serve anche a questo). Quindi rimuovere le 2 croci.
La seconda modifica che ho apportato al progetto originale è stata l'introduzione di punte in plastica dura, realizzate appositamente al tornio (diametro 20 mm, 60°), Foto_4. Le punte sono accoppiate alla base inferiore attraverso viti autofilettanti 6x45 mm a testa bombata esagono incassato, avvitate nella base con foro da 4 mm e nelle punte in plastica con foro da 5 mm.
[Stand autocostriti secondo TNT-Audio]
La scelta delle punte in plastica dura è stata dettata da un rifiuto all'uso di sottopunte, preferendo appoggiare le punte direttamente sul pavimento; e per evitare di rovinare il pavimento la plastica mi è sembrata un buon compromesso. Una volta assemblato il tutto e regolata l'altezza delle 4 punte attraverso la cava esagonale della vite, ho ottenuto una ottima stabilità della base inferiore.
Però c'era qualcosa che ancora non mi convinceva. Picchiando col dito intorno al bordo della base superiore dello stand per verificarne la stabilità, si avvertivano delle piccole oscillazioni, soprattutto avanti-indietro; ma non erano dovute alla scarsa stabilità bensì alla flessione della base inferiore durante la sollecitazione impressa: mancava di rigidezza.
Una precisazione, il materiale che ho utilizzato è fatto da listelli di tenero abete, incollati, che sottoposti a flessione si deformano, soprattutto nel verso più debole (ortogonalmente rispetto all'asse dei vari listelli). Pertanto ho deciso di utilizzare dei rinforzi in ferro, 2 barre 10x12 mm con fori passanti da 5 mm che ho fissato alla base inferiore attraverso 5 viti autofilettanti 4,5x35 mm, le 2 barre sono state applicate ortogonalmente ai listelli che compongono le basi.
La rigidezza complessiva dello stand è così notevolmente aumentata e riprovando a picchiare col dito intorno alla base superiore non si avvertivano più micro oscillazioni e lo stand rimaneva immobile.
[Stand autocostriti secondo TNT-Audio]
Visto i buoni risultati ottenuti in termini di rigidezza e stabilità e l'impiego di punte a contatto direttamente col pavimento, ho ritenuto superfluo l'uso di una seconda base superiore con punte tra diffusore e stand come invece previsto dal progetto originario (mi piace di più senza).
Il diffusore è stato appoggiato direttamente sulla base superiore, dapprima interponendo 4 feltrini per poi passare al mitico blu-tack che effettivamente ha allargato la scena (e forse ha aggiunto un po' di nitidezza) rispetto ai feltrini.
[Stand autocostriti secondo TNT-Audio]
Ho provato i 2 diffusori in questa configurazione e devo dire che i risultati sono stati buoni. I bassi sono diventati asciutti e definiti (come piacciono a me) e posso permettermi di tenere gli stand anche a 20-30 cm dalla parete. Ovviamente se voglio migliorare in soundstage e nitidezza devo portarli avanti a circa 80-100 cm dalla parete.
Quanto alla finitura mi potevo sbizzarrire ma, vista l'intenzione di un prossimo upgrade dei diffusori per passare al tipo da pavimento, ho preferito lasciarli così, che non mi dispiacciono.
Per l'upgrade dei diffusori ho già adocchiato delle Proac Studio 130 usate. In realtà sono riuscito a provare la mia catena con un paio di Response 1.5 rimanendo molto contento; quello che io chiamo "spessore" degli strumenti era notevole, soprattutto dei piatti. Sicuramente tra Proac 130 e 1.5 (o meglio D15) ci sarà un po' di differenza ma sarà molto di più quella tra Scythe attuali e Proac 130, quindi per il momento mi accontento delle 130 risparmiando (magari spendo in musica!). In alternativa avevo selezionato anche Triangle Altea (facili da pilotare col mio vecchio ampli da 30W) ma a mia moglie piacciono di più le ProAc.
Non so se in questa lettera, forse troppo lunga, sono stati commessi degli errori di concetto; se così fosse sarò contento di leggerne i motivi in una Sua risposta.
Grazie,
Buon lavoro,
Pierpaolo - E-mail: pierpaolo.perrone (at) libero.it

LC
Caro Pierpaolo, ti ringrazio per l'interessante progetto, che giro volentieri ai lettori. Mi sembra abbia fatto un ottimo lavoro, pure eccessivo se teniamo conto che questi stand andavano a sostenere dei picccoli diffusori da 50 € la coppia! Il passaggio alle ProAC sarà...siderale, ovviamente!
Ti auguro tante ore serene in compagnia della buona musica!
Lucio Cadeddu

Primo impianto
Gentilissimo Direttore,
seguo TNT audio ormai da molto tempo e vorrei (finalmente!!) entrare a far parte del mondo dell'hi-fi, mettendo da parte le mie economicissime Empire preamplificate (cui sono comunque grato per la compagnia che mi hanno tenuto).
Premetto che ascolto molto musica jazz (da Jacques Loussier, a Grappelli, a Anouar Brahem, ecc.), musica con voci 'caldè (Badi Assad, Sara K., Rebecca Pidgeon, Nina Simone, Livingston Taylor, ecc) e musica rinascimentale e barocca, con qualche incursione nel rock di annata. Quindi, pochi strumenti, voci, niente, o quasi, di urlato.
Ho disponibile un budget modesto e vorrei cercare di massimizzare la resa. Ho ascoltato recentemente le Magnepan MMG e sono rimasto molto colpito dal suono e dalla scena, con la totale smaterializzazione dei diffusori. Nuove sono in vendita a 650 euro. Il problema è l'amplificatore e poi, utilizzando un pc, il dac.
Ho letto la recente, positiva recensione del NuForce DDA100, che avrebbe il vantaggio di eliminare il dac. Lo ritiene adeguato? E, soprattutto, potrebbe essere ancora utile, un domani spero non remoto, con le Magnepan 1.7 o 3.7? (ho sentito anche queste....). Diversamente, quale alternativa mi può suggerire?
Ritiene che le MMG siano una scelta adeguata per i generi di musica che ascolto? (Da quei pochi minuti di prova mi è sembrato di sì). Visto che ci sono.... Le do anche le dimensioni della stanza: 4,40 x 3,10 x 3,50 di altezza, con solo tende ed un tappeto, oltre due divani, quindi forse un po' riflettente.
Che ne pensa, poi, dell'acquisto, almeno del Nuforce, direttamente dagli USA?
Un'ultima cosa: ho aspettato mesi di leggere la seconda puntata sulla realizzazione di un computer dedicato esclusivamente alla musica liquida.
Confesso di esserci rimasto molto male del rinvio ad un libricino inglese, economico, sì, ma, appunto, in inglese, lingua che non tutti conoscono, soprattutto se ci si trova dinanzi a termini tecnici, talvolta già ostici in italiano. Rivolgo, quindi, un appello perchè sia continuata la pubblicazione della guida in italiano.
Grazie infinite, Direttore, per la Sua attenzione e la Sua pazienza.
Con molti cordiali saluti,
Francesco - E-mail: f.monaldi (at) yopmail.com

LC
Caro Francesco,
tenendo conto dell'ambiente e dei tuoi generi musicali preferiti, ritengo le MMG un ottimo compromesso. Certo, non avranno un basso devastante, ma la pulizia della gamma medio-alta e l'immagine saranno in grado di soddisfare le tue attuali esigenze. Come amplificazione vedrei benissimo proprio quell'integrato NuForce, dovendo usare solo sorgenti digitali come il PC. L'abbinamento nuforce-Magnepan è, tra l'altro, particolarmente sinergico. Inoltre, lo stesso integrato non avrebbe difficoltà alcuna anche in caso di passaggio a pannelli più impegnativi.
Magari, cerca di riempire un po' di più la sala d'ascolto: tende, tappeto e due divani è veramente poco, perché significa che le pareti sono praticamente vuote.
Per l'acquisto del nuforce fuori dai confini nazionali non ci sono problemi ma ricordati che in caso di assistenza il distributore ufficiale per l'Italia potrebbe (giustamente) rifiutarsi di offrire il servizio in garanzia. Perché vorresti acquistarlo direttamente negli USA? È così elevata la differenza di costo con l'Italia? I listini dovrebbero essere abbastanza livellati. Tieni infatti conto che al costo USA dovrai aggiungere un +30% circa tra spedizione, dazi doganali e IVA.
Infine, per quanto riguarda la guida alla musica liquida, hai largamente frainteso. Non intendiamo abortire il nostro progetto TNT LiQuid, tutt'altro. Nella recensione del libro
To serve & groove di O. Masciarotte dicevo semplicemente che una versione italiana di una guida alla liquida diventava abbastanza inutile, essendoci questo splendido manuale. Chissà, magari qualcuno si prenderà l'impegno di tradurlo in italiano, così come è già successo per Get better sound.
Il nostro progetto di autocostruzione TNT LiQuid rimane in piedi, con tempi ancora non facilmente individuabili per la pubblicazione della seconda puntata, visto che l'autore ha avuto un certo numero di gravosi impegni non previsti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Quesito su analogico
Egregio direttore,
innanzitutto i miei complimenti per tutto quello che fa, il sito è interessantissimo e pieno di risorse, soprattutto per uno come me che, nonostante sia appassionato di musica da anni, si è avvicinato al mondo dell'hi-fi da relativamente poco.
Il tutto è iniziato qualche mese fa, in cui sono riuscito a reperire i fondi e, soprattutto, trovare lo spazio necessario per collocare il tutto. Ho iniziato con ampli e lettore cd Marantz, rispettivamente PM6004 e CD6004, accoppiati a diffusori Focal 706V. Inutile dirvi la mia euforia! CD ascoltati per anni tramite un modesto compatto sono riusciti a regalarmi nuove emozioni. Dopo poco, mi è venuta la "scimmia" di aggiungere un giradischi: la scelta è ricaduta sul Project Debut Carbon. Nonostante all'inizio non mi piacesse per niente, dopo un adeguato periodo di rodaggio mi ci sto affezionando sempre più, tanto da evitare di ascoltare i miei vecchi e cari CD.
Ma veniamo al dunque. Mi piacerebbe migliorare la qualità del suono della mia sorgente analogica, in termini di dinamica e dettaglio. Le mie idee erano: cambiare testina (al momento ho l'Ortofon OM10) e/o aggiungere un pre phono. Per quanto riguarda il primo punto, sarei orientato verso una 2MRed, per restare in casa Ortofon, o al limite la 2MBlue. Quest'ultima, in verità, mi sembra forse eccessivamente costosa in relazione alla sorgente, ma qualora ne valesse la pena sarei disposto ad aumentare il budget. Cosa ne pensa? Dovrei valutare eventualmente anche altre case produttrici?
Infine, per quanto concerne il pre phono, su una nota rivista del settore ho letto molto bene del Musical Fidelity V-LPS II. Immagino che lei mi boccerà quest'ultima proposta, seguendo le sue risposte alle lettere...
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato, e alla prossima!
Alberto - E-mail: a.tosone (at) fastwebnet.it

LC
Caro Alberto,
una nuova testina certamente non potrà che migliorare la situazione attuale. Il tuo giradischi credo possa reggere anche testine costose come le 2M (Red o Blue), le quali, in ogni caso, potranno anche essere riciclate in futuro se dovessi upgradare il giradischi. Per quanto riguada il pre fono, anch'esso rappresenterebbe un passo avanti (seppur non siderale), ma tutto deve essere proporzionato al resto dell'impianto. Tra giradischi, testina nuova e pre fono credo supereresti ampiamente il budget che hai stanziato per il lettore CD! Come ho sempre detto, ciò avrebbe senso, sempre secondo il mio parere, se uno disponesse di una buona collezione di vinili o se magari avesse in programma di ampiarla notevolmente, anche a discapito della propria CDteca.
Inoltre, tieni comunque conto che a dar voce a tutto questo materiale avresti pur sempre una coppia di bookshelf da meno di 500 €, personalmente utilizzerei il budget diversamente, migliorando prima diffusori ed elettroniche e poi pensando al pre fono.
Se proprio dovessi lanciarti nell'avventura, come pre fono il Musical Fidelity andrebbe benissimo ma tante sarebbero le scelte possibili, anche nel mercato dell'usato. Come vedi non boccio la tua proposta, ma ti invito serenamente a una riflessione logica su quali siano le reali priorità nel tuo impianto. Credimi, specie in un impianto budget-oriented i diffusori fanno la parte del leone, meglio destinarci la gran parte del budget.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 6000-7000 €
Gentile Direttore,
La ringrazio in anticipo per l'aiuto.
Sono un neofita dell'HiFi, dato che finalmente posso permettermi un impianto "serio" mi sono messo alla ricerca di ciò che potesse soddisfare le mie esigenze musicali...ovvero: ascolto di musica rock, jazz e blues, in una stanza 6x4 m2. Il mio budget è di circa 6000-7000 euro per casse ed amplificatore. Ho ascoltato varie casse e fra tutte, quelle che mi hanno più impressionato sono le Focal Electra 1028 be (che ne pensa a riguardo?). Le ho ascoltate collegate sia ad un Naim audio Superuniti (che ne pensa) sia con un Cambridge Audio Azur 551R .....Secondo il mio modesto parere il binomio Electra 1028 be-Superuniti dava un miglior risultato. I miei dubbi riguardano la qualità del Superuniti. Non capisco inoltre che tipo di amplificatore è! Si tratta di un classe A, B o D? Me lo consiglierebbe in combinazione con le Electra? O per la stessa cifra (poco meno di 4000 euro) posso trovare un miglior amplificatore?
Grazie per le risposte e per il lavoro che fate, utilissimo specialmente per quelli che come me, si avvicinano per la prima volta a questo meraviglioso mondo....
Emilio - E-mail: emilioandrea (at) hotmail.com

LC
Caro Emilio,
partire da zero con un impianto così impegnativo è un grosso rischio, se non disponi di qualcuno esperto che possa capire bene le tue esigenze. Dici di aver ascoltato tanti diffusori ma non è facile, per un principiante, capire esattamente cosa ascoltare. Non fraintendermi, non ho niente in contrario all'abbinata Naim/Focal che suggerisci - ottimi prodotti, pure abbastanza sinergici tra loro - mi preoccupo solo che la tua non sia una decisione avventata, presa senza un'esperienza d'ascolto sufficiente. Ti consiglierei pertanto di prenderti più tempo e di ascoltare anche altre cose, giusto per avere una panoramica più ampia di ciò che offre il mercato, anche solo in termini di diffusori.
Inoltre, per cifre di questo tipo, pretenderei di poter fare una prova nel mio ambiente d'ascolto, visto che l'interazione di questo coi diffusori è di fondamentale importanza. Se, ad esempio, i tuoi 24 mq destinati all'ascolto fossero molto riflettenti (stanza vuota o con poche superfici assorbenti) vedrei abbastanza male le Focal, che hanno un carattere piuttosto aperto.
Infine, anche la domanda che poni sulla classe di amplificazione del Superuniti denota una scarsa attenzione verso i problemi veramente importanti. A che ti serve sapere in che classe funziona? Non è mica una frigorifero! :-) Sei in grado di capire le differenze dal punto di vista progettuale? Immagino di no, altrimenti non ti saresti posto la domanda. Comunque, per soddisfare la tua curiosità, il SuperUniti non è altro che una sorta di SuperNait con aggiunte altre sezioni per il trattamento dei file musicali (DAC etc.). Si tratta dunque di un'amplificazione assolutamente tradizionale, come d'abitudine Naim. Niente Classe D, per capirci. Anche la domanda "per la stessa cifra posso trovare un miglior amplificatore?" è abbastanza priva di senso, visto che non esiste il meglio, esistono soluzioni diverse per tante differenti esigenze.
Se esistesse il meglio tutto il resto non si venderebbe, ti pare?
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Primo impianto di gusto vintage
Buonasera direttore,
le ho scritto in passato e mi ha cortesemente risposto. All'epoca ero digiuno del sito, ma in questi ultimi mesi l'ho studiato a fondo e mi si è aperto un mondo. È davvero ammirevole il vostro lavoro: trovo entusiasmante il fatto che riuscite a curarvi sia delle esigenze del principiante squattrinato che di quelle dell'audiofilo più raffinato e ambizioso.
Dalle mie parti è difficile trovare persone appassionate e competenti (quando sono andato a chiedere il cavo schermato trifase quadripolare per l'auto-costruzione cavi di potenza mi hanno riso in faccia dicendomi che per quelli esistono i cavi rossi e neri), ma leggendovi mi avete fornito un valido punto di riferimento e fatto venire la voglia di crearmi un piccolo impianto.
In soffitta ho trovato due amplificatori anni '70, un Pioneer SA 5500 II e un Marantz 1072 (qual è il migliore?) e una coppia di vecchi, malconci ma funzionanti, diffusori della Coral.
Sto cercando di mettere in moto un impianto piccolo ed economico: ho acquistato un giradischi Rotel RP 550 di seconda mano per 100 euro, tenuto benissimo, e seguendo i vostri consigli ho provveduto a sostituire i cavi di potenza con una coppia di
TNT Star.
I prossimi passi saranno: l'acquisto di un ampli (penso ad un Rotel o Nad 3020), quello di una coppia di Indiana a torre e la sostituzione della testina e dei cavi di segnale. Nel frattempo mi godo come posso i vinili che possiedo. Un piccolo consiglio: dato che il giradischi è un Rotel, sarebbe più indicato un amplificatore della stessa marca o andrebbe bene anche il Nad?
Grazie per le cose che condividete con tutti gli appassionati e per il prezioso contributo che offrite al buon ascolto della musica.
Un saluto calabrese,
Nazzareno - E-mail: info (at) nazzarenosuriano.it

LC
Caro Nazzareno,
cercare di venire incontro alle esigenze di tutti è stata da sempre la nostra missione, privilegiando magari tutti coloro che venivano snobbati da negozianti e riviste tradizionali, troppo spesso concentrati sulla fascia medio-alta del mercato, dove i profitti sono maggiori.
Se posso permettermi un consiglio, onde evitare altri sberleffi, non spiegare a cosa ti servono certi materiali. Quando acquistai i miei primi metri di cavo quadripolare schermato mi guardai bene dallo spiegare cosa volessi farne :-)
Sono felice abbia deciso per la costruzione di un primo impianto. Mi pare che tu abbia già qualche buon punto di partenza. Il giradischi è onesto, anche se non fa parte dei momenti più luminosi della produzione Rotel, credo però che con una Grado Black o testina analoga possa ancora fare la sua figura, in attesa di meglio.
Per quanto riguarda l'amplificazione vintage da scegliere, molti ti risponderebbero senza dubbio Marantz e non Pioneer ma, data l'età, credo saranno le condizioni operative dei due apparecchi a fare la differenza: quello meglio conservato sarà l'apparecchio da tenere. Potresti anche decidere di tenere quello meno appetibile (il Pioneer) così da recuperare una discretta somma dalla vendita dell'altro. Il 1072 è un apparecchio che diversi appassionati pagherebbero delle cifre assolutamente interessanti, con le quali potresti cominciare a pianificare acquisti futuri di ben altra qualità.
Anche il Pioneer, comunque, ha un suo piccolo mercato di nicchia. Personalmente quella serie di Pioneer mi è sempre piaciuta molto (come oggetti storici, intendiamoci).
Punta tutto il budget possibile sui diffusori (bene Indiana Line, ma valuta anche tante altre possibilità nella stessa fascia di prezzo: Wharfedale, KEF, Mission...) e pensa a un amplificatore moderno dotato di ingresso phono, come un Rotel della serie RA "recente", magari usato. Ti consiglio i Rotel solo perché sono tra i pochi a conservare l'ingresso phono, non certo perché il giradishi è della stessa Azienda (non avrebbe senso). Lascerei perdere amplificatori comunque vecchi, come il 3020 della NAD, andresti nuovamente incontro a problemi di componentistica deteriorata e contatti ossidati. Stai su apparecchi con al massimo una decina di anni di vita.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade generale con 2000€
Buongiorno,
innanzitutto complimenti per l'interessante sito che permette anche ai neofiti come me di aumentare notevolmente le conoscenze in brevissimo tempo.
Nella musica in passato ho avuto alti e bassi; adesso sono rientrato in una fase di alto (in particolare grazie al jazz) e ho rispolverato il mio vecchio impianto:

Manca il CD...ormai defunto. Vorrei migliorare l'impianto, ovviamente partendo dal lettore cd. Focus su Jazz e Rock, vinile e cd. Non mi dispiacerebbe anche avvicinarmi alla musica liquida.
Impianto posizionato in una sala di circa 26 metri (6,5x 4m) con poco mobilio, in particolare messo nel lato lungo con divano di fronte (quindi distante circa 3 metri). Allego piantina per maggiore chiarezza. Per quanto riguarda il CD (budget circa 500€), sto prendendo in considerazione le 3 seguenti opzioni: So che sono cose poco comparabili, ma cosa mi consiglierebbe. Ci sono altre alternative migliori? Per il resto, secondo lei cosa dovrei cambiare in modo prioritario a breve per migliorare il suono?
In totale non vorrei superare i 2000€ (compreso cd). Non mi dispiacerebbe anche con gli stessi soldi prendere qualcosa di usato. Non so se con questo livello di spesa miglioro quanto ho già.
Vorrei fare delle prove dal vero, ma arrivandoci preparato...
Grazie mille in anticipo per i preziosi consigli
Giovanni - E-mail: giuvax (at) yahoo.it
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Giovanni,
visto che vuoi allargare gli orizzonti verso la musica liquida, ti consiglio senz'altro il Cocktail X10, macchina versatilissima e vero jolly tuttofare. In questo modo il comparto digitale sarebbe sistemato. Mi concentrerei maggiormente su diffusori, da sostituire con qualche modello da pavimento di recente generazione. Con la cifra che resterebbe una volta acquistato il Cocktail Audio potresti orientarti su prodotti di qualità abbastanza elevata: Sonus Faber, Chario, Opera, KEF, Aliante...giusto per citare i primi che mi vengono in mente. Piuttosto, farei attenzione all'ambiente, che in pianta sembra completamente vuoto. Se così fosse, oltre a pensare di riempirlo in qualche modo, mi orienterei verso diffusori dalla timbrica più calda e morbida, onde evitare di sollecitare troppo l'acustica, probabilmente già brillante, della stanza.
In seconda battuta penserei alla testina, da sostituire con qualcosa dai cataloghi Grado, Goldring e Ortofon e infine all'amplificatore (Audio Analogue, Rotel, Arcam, perché dispongono quasi tutti di ingresso phono). Per quanto riguarda i cavi, posto che non forniamo più consulenza su questi componenti, non posso che consigliarti la strada dell'
autocostruzione.
Con questi interventi il miglioramento rispetto alla situazione attuale sarebbe tangibilissmo, a patto che l'ambiente non sia davvero così acusticamente inadeguato come sembra dalla piantina.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Delusione Linn Akiva
Caro direttore,
dispongo del seguente impianto:

Ti espongo la questione: sono riuscito a rilevare, ad un prezzo irrinunciabile, un giradischi Linn Sondek SE (con braccio in titanio) più Lingo e testina Akiva. Meraviglioso, dirai. Lo pensavo anch'io, ma a riprova che noi audiofili siamo nati per soffrire, ho notato che per sentire decentemente devo alzare il volume del pre fino a quasi fine scala. Prima delle ore 12.00 di volume il suono esce etereo e privo di corpo. Io pensavo che il guadagno del pre phono (57 dB) fosse sufficiente per l'uscita dell'Akiva (0,4 mv) ma mi sbagliavo. Sono arrivato quasi a rimpiangere il suono brillante e scolpito della testina che avevo prima (Sumiko Blackbird, montata su un onesto pro-ject Xperience). Ora sono in piena confusione, e nella mia testa si affollano le seguenti idee:
  1. Cambiare testina? La soluzione migliore sarebbe mettere una testina con uscita tra 0,8 e 2,5 mv (oltre avrei problemi di saturazione?), ma quale (budget max 500 euro), considerando che questi accidenti di scozzesi, per costringerti a comprare le loro testine hanno fatto un braccio (l'Ekos SE) con uno shell piccolissimo, per giunta terminato con quattro puntali, che pare accettare solo un numero ristretto di testine? La Sumiko, per es. non c'entrava proprio. Che ne pensi della Goldring g1042? Con un uscita di 6,5 mv avrei problemi di saturazione? E si adatterebbe all'Ekos SE?
  2. Cambiare pre, cercando per sinergia, un Audio Research con il guadagno regolabile (low-mid-high), tipo LS-25, LS26, LS27, per settare un guadagno più alto?
  3. Cambiare hobby, scegliendone uno meno costoso e rischioso per i nervi?
Ti dico subito che per me non sarebbe un peccato mortale cambiare la testina, perché – con tutto il rispetto per il mito Linn – trovo il suono della stessa alquanto etereo e con bassi troppo elastici e privi di punch (o dipende dal pre phono, che non riesce a tirarla su?. Non so, forse devo fare l'orecchio ad una sonorità diversa dall'insieme Pro-ject-Sumiko, ma attualmente in me prevale la delusione, rispetto ad un sistema sul quale avevo riposto forse troppe aspettative.
Un tuo consiglio sarebbe oltremodo gradito, e ti ringrazio in anticipo per la tua cortese attenzione, nonché per la competenza e disponibilità che metti a disposizione di chi ti legge.
Giuseppe - gix101 (at) teletu.it

LC
Caro Giuseppe,
il Sondek è una bella macchina ma per dare il suo meglio necessita di taratura attenta ed esperta, per quanto riguarda le sospensioni. Se questo è stato fatto, io propenderei per la soluzione 2) ovvero il cambio di pre phono. L'Akiva è una bella testina, necessita solo di un pre adatto alla sua bassa uscita. Come da documentazione Linn, infatti il guadagno consigliato per la Akiva si attesta sui +64 dB, ben più dei 57 massimi del tuo pre Audio Research. Altri dati sono la resistenza (100/150 Ohm) e la forza d'appoggio, che dovrebbe essere tra 1.6 e 1.9 grammi. Un pre che soddisfa i requisiti è, ovviamente, il Linn Linto. Francamente, non farei altri esperimenti dall'esito dubbio. Questa combinazione non ti dovrebbe far rimpiangere il set-up precedente anzi, dovrebbe essere un bel salto di qualità in avanti. Se una testina non è amplificata a dovere è normale che suoni poco vivace e solida. Ti dovesse sembrare ancora leggera, imposta il peso di lettura sul valore massimo consigliato (1.9g)
Se, per un qualunque motivo, decidessi di sostituirla comunque, ricordati che il tuo pre ha un margine di sovraccarico molto alto (mi pare 50 mV), sarebbe difficile trovare una testina che lo mandi in saturazione!
Qualora non riuscissi a trovare un Linn Linto, potresti valutare altri pre fono, ad esempio il Dynavector P75, il Lehmann Black Cube o il Silver Cube. Personalmente, mi sentirei tranquillo nel sapere che il set-up Linn funziona tutto con parners pensati per lavorare bene insieme (base, braccio, testina e pre phono).
Vedrai che la delusione lascerà il posto ad un nuovo, sano, entusiasmo!
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori con 1000-1300€
Gentile direttore,
capisco bene che Le porrò una domanda alla quale è difficile rispondere, date le molteplici variabili che sempre entrano i gioco, ma La prego di rispondermi come meglio può in quanto sono proprio in difficoltà.
Devo acquistare nuovi diffusori per il mio vecchio impianto costituito da

Tutto un po' vintage, evidentemente, ma ai tempi suonava almeno discretamente. Vorrei tenere il Luxman del quale apprezzo la timbrica, ed anche per contenere i costi. Terrò il giradischi, mentre per il lettore accetto i suoi suggerimenti. Il problema è la scelta dei diffusori con un budget di 1000-1300 €. Avevo attenzionato le Chario Delphinus in quanto mi avevano detto, e avevo letto, di un suono preciso, non gonfiato, neutro. Provate con pre e finale Rotel e poi con un integrato Denon PDA 510 o 710 suonavano piuttosto bene; forse più fredde (ma erano nuove di pacco, aperte davanti a me) con i Rotel ma chiare, scena aperta, insomma le avrei comprate. Poi le ho volute provare con il Luxman e ... Disastro!
Non andavano, non si aprivano, sembrava totalmente diverse al punto che comprandole avrei dovuto, al massimo dopo pochi giorni, sostituire il vecchio e glorioso Luxman.
Altrove mi è stato suggerito l'accoppiamento con delle Triangle. Ho ascoltato le Altea Ex e con il mio Luxman suonavano molto bene, tutt'altra musica rispetto alle Delphinus (sempre con il Luxman). Allora la domanda è: da cosa dipende? Può essere che il venditore abbia sbagliato qualche collegamento, oppure sono così difficili da pilotare, come qualcuno sostiene?
A questo punto sto valutando l'acquisto delle Triangle Comete Ex 30* anniversary che, per motivi di spazio ed estetici, meglio si integrerebbero a casa mia (per la gioia di mia moglie). Che ne pensa di questo abbinamento? La tonalità calda del Luxman forse potrebbe smorzare l'opposta caratteristica (da quanto leggo) delle Triangle? Mi consiglia di riprovare con le Delphinus? Preciso che mi piace il suono piuttosto pieno e corposo: pensa che diffusori da scaffale siano troppo penalizzanti e dovrò valutare quelli da pavimento?
E allora quali in questa fascia di prezzo per un buon abbinamento con il Luxman. Infine, lo so che è fondamentale: stanza da 5 x 3,5, diffusori sulla parete da 5m (circa) a distanza tra loro di 3m, rispettando grosso modo la stessa distanza dal punto di ascolto. Diffusori sulla parete di fondo ma da poter avanzare per l'ascolto. Una parete laterale ad un metro dal diffusore, l'altra non c'è trattandosi più o meno di un ambiente unico, comunicante con altra stanza di pari dimensioni. È sufficiente che l'ascolto sia concentrato solo sulla prima. Parquet, divano, tende, no tappeto, purtroppo due quadri sulla parete di fronte ai diffusori, carta da parati molto spessa, tipo stoffa nella parete dietro i diffusori.
Scusi se mi sono dilungato troppo e grazie per la pazienza ed i preziosi consigli. P.s. Ascolto pink floyd, Dire Straits, italiani, no classica. Grazie mille.
Salvo - E-mail: salvom13 (at) gmail.com

LC
Caro Salvo,
il tuo Luxman è un amplificatore con quasi 30 anni di vita (metà anni '80) e già all'epoca non è che fosse un campione in termini di pilotaggio di carichi difficili. Ecco perché si è trovato più a suo agio con le Triangle piuttosto che con le Chario. Non solo, ma timbricamente il carattere mansueto del Luxman mal si sposa con la timbrica certo non aggressiva delle Chario. Il vero problema però è che tu devi scegliere prima i diffusori e solo successivamente l'amplificatore da abbinarci, non il contrario! Io venderei il Luxman (bello, ma non è che ci ricavi tanto) e sceglierei i diffusori che mi piacciono di più. Se ti è piaciuto quel suono Chario, scegli Chario! Guarda caso questi diffusori ti sono piaciuti quando pilotati da amplificazione Rotel, generalmente vivace e aperta. Magari scegli qualcosa da pavimento, visto che ti piace il suono pieno e corposo e l'ambiente non è piccolo, considerando lo spazio adiacente e comunicante. Vedi cosa riesci a trovare per la cifra che hai stanziato e poi pianifica, eventualmente, un cambio di amplificatore.
Volendo intestardirti con questo tuo reperto storico, scegli almeno dei diffusori facili da pilotare. Le Triangle andrebbero bene, certo, e così le pure più facili Cabasse (vedi la prova delle
Jersey qui su TNT-Audio). In alternativa, sempre in quella fascia di prezzo, vedrei bene anche le italiane Aliante Nova, anch'esse un carico semplice. In più, si tratta di diffusori molto facili da inserire in ambiente, per via degli ingombri ridotti. Un bookshelf su supporti sarebbe ben più imgombrante.
Infine, per quanto riguarda il lettore CD, se funziona bene lo lascerei al suo posto, è una macchina tutt'altro che disprezzabile.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio,
questa volta senza esagerare direi che ho raggiunto quasi la perfezione !!! (ci toglierei anche il quasi volendo). Ho finalmente capito cosa veramente conta oggi per sentire la musica come si deve. Con grande tristezza e con grande ritardo ho avuto modo di constatare cosa effettivamente comporta l' eccessiva compressione presente ormai da oltre 20 anni. Ma, cosa più importante, ho capito come risolvere il problema in modo efficace e senza troppi compromessi.
Per prima cosa ho capito che bisogna sempre (o quasi) partire dalle versioni NON rimasterizzate (che tra l' altro costano anche molto meno !!!). Poi bisogna necessariamente rippare tutto su HD. A seconda poi dei casi si possono prendere diverse decisioni:

  1. Se l'incisione è recente spesso va declippata con software appositi (tipo Perfect Declipper) ripristinando parte della dinamica perduta (si tratta ovviamente di un compromesso). Il risultato è spesso sbalorditivo.
  2. Se l'incisione è molto vecchia spesso è necessario un restauro agendo sugli estremi di banda e cercando di simulare una incisione recente senza compromettere la dinamica (cosa che avrebbero già dovuto fare i discografici e che in realtà hanno fatto, ma hanno anche tolto la dinamica originale)
  3. L'incisione è perfetta e non necessita di alterazioni (casi rari, vedi ad esempio etichette tipo Audio Fidelty)
Facendo i relativi confronti sono arrivato alla conclusione che purtroppo le incisioni recenti suonano tutte male (troppa compressione) e le incisioni vecchie suonano anche esse male (spesso senza bassi oppure senza alti). Per questo motivo è inutile spendere diverse migliaia di euro per un impianto se poi il segnale è il primo ad essere compromesso.
Molto meglio invece spendere del tempo a rippare tutto ed ottimizzare al massimo le incisioni con i software esistenti che spesso sono anche gratuiti e permettono di fare dei veri e propri miracoli a compromessi zero se usati come si deve. Con il mio SACD Marantz Pearl Lite (utilizzato con Hardisk USB) mi sembra di stare in una botte di ferro e ne sono felice !!
Tanti auguri e complimenti per la pagina facebook (perdonami ma i social network non li sopporto).
Marco - E-mail: info (at) pro-software.it

LC
Caro Marco,
non sarei così drastico: un impianto buono suona comunque meglio di uno meno buono, a parità di software! Tra l'altro, non tutte le incisioni recenti sono ipercompresse e non tutte quelle vecchie sono fortemente limitate in banda audio. C'è tantissimo materiale buono da dare in pasto a un buon impianto HiFi. Comunque sia, sono felice abbia raggiunto dei buoni risultati con le manipolazioni via software, per cercare di porre rimedio ai danni fatti dai tecnici di registrazione.
Per quanto riguarda la nostra presenza sui social network, credo di aver spiegato quali siano le nostre posizioni: tutto si può usare bene oppure male, sta ad ognuno di noi capire le potenzialità del mezzo e sfruttarle per ciò che possono darci. È esattamente quel che succede coi tecnici del suono che utilizzano bene (o, spesso, male) gli apparecchi sofisticati a loro disposizione.
Usare i social network non significa affatto diventare come la maggioranza degli utenti, spesso maestri nell'arte del qualunquismo telematico elevato all'ennesima potenza, magari ammantato da una sorta di tentazione irrefrenabile di rivoluzionare il mondo stando comodamente seduti a casa dietro a una tastiera. Anche il web in quanto tale non è che sia chissà cosa, se andiamo a valutarne l'utilizzo che ne fa la gran parte delle persone...eppure lo strumento in sè è straordinario. Non sono i social network il male assoluto, sono gli utenti che ne abusano. Esattamente come accade per ogni strumento, elettronico, informatico o di comunicazione...

Questa settimana torno a proporre insolite cover di brani famosi. Stavolta si tratta di un tormentone molto recente, elettronico e danzereccio: I follow rivers della svedese Lykke Li. Una bellissima cover è questa dei Triggerfinger, un trio di roots-rock belga, che riesce nel difficile compito di costruire un brano che è, a mio parere, ben più interessante di quello originale. Molto intensa, comunque, anche la versione live acustica della stessa Lykke Li.
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!

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