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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
I volumi della posta precedente

  1. Un vecchio Thorens
  2. Preampli Musical Fidelity
  3. Una colomba a Pasqua
  4. CD invece di DVD
  5. Confronto all'americana
  6. Cavo FFRC, spettacolare!
  7. Uscite digitali, quali differenze?
  8. 10 milioni per ri-cominciare...
  9. La famiglia cresce...
Un vecchio Thorens
Caro Lucio,
ti riscrivo per chiederti ancora un consiglio, ma prima ti racconto com'è andata dopo la mia prima missiva elettronica. Ti chiedevo un'opinione su un matrimonio McIntosh-Magneplanar. Bè..., mai matrimonio fu così felicemente musicale.
Adesso il mio impianto è fondamentalmente composto di preamplificatore McIntosh C38, amplificatore di potenza McIntosh MC300, Magneplanar 2.7QR, giradischi digitale Teac VRDS-8, cavi di segnale e di potenza XLO.
In un'altra stanza suonano un amplificatore Copland CSA8 con le Sonus Faber Concertino e un giradischi digitale Copland CDA266 con cavi di segnale e di potenza XLO.
Il mio vecchio impianto è relegato in un angolo ed è composto da un Sansui AU 6500, ancora bello d'aspetto ma non più di suono, con le B&W Matrix 1000 e un CD player Philips CD630.
Come avrai capito, io non butto via mai niente (o quasi...). Di quel vecchio impianto rimane anche una vecchia gloria: il giradischi analogico Thorens TD160 con testine Stanton 881s e ADC VLM MKIII.
Non voglio entrare nella polemica sui giradischi analogico-digitale. Ho letto molto, pro e contro l'uno e l'altro, e a dire la verità trovo molto più convincenti le argomentazioni contro il digitale, ma... le mie orecchie lo preferiscono.
Del resto, non sono un grande intenditore neanche di vini anche se amo un buon bicchiere, all'occasione. Non solo, il digitale mi ha liberato dai problemi di polvere e dai tic dei giradischi analogici, e per me non è stato poco.
Sui CD ho una mania e una paura, entrambe probabilmente ingiustificate ma, chissà forse anche tu puoi condividerle. La mania, o semplicemente l'impressione, è ritenere che la qualità media dei supporti CD o la ripresa negli studi di registrazione sia molto aumentata a partire da 1986-87. La paura è che i CD si possano "ossidare" nel tempo (mi è successo in due casi). Siccome ne ho molti e molto amati...

Così arrivo al motivo centrale di questa lettera. Ho molti vecchi dischi analogici che vorrei comunque riascoltare. Non mi sto contraddicendo, per me non è sempre bianco e nero: preferisco il digitale, ma questo non significa affatto odiare l'analogico, anzi!
Il suo suono è il suono della mia giovinezza, come potrei odiarlo! Ho quindi collegato il Thorens al McIntosh. Mi rendevo conto della differenza qualitativa dei due, ma perchè non tentare? Il risultato è stato piuttosto deludente. Posso migliorararlo?
Ho deciso di operare le cose ovvie. Come cambiare puntina alla Stanton (esisterà, dopo trent'anni, il ricambio?). Peraltro, la testina ADC l'ho usata pochissimo. Una volta provata, ancora nessun miglioramento. Intendo allora cambiare il cavo di segnale originale (scadentissimo), cosa mi consigli? Dopo tanti anni sicuramente saranno necessarie operazioni di manutenzione: quali?
Il coperchio di plexiglass del Thorens è piuttosto rigato: come ridargli l'originale splendore?
Non intendo, se possibile, cambiare giradischi analogico investendo milioni e non posso neppure collegare il Thorens all'impianto Copland (per ragioni di convivenza familiare;-)).
Volevo essere breve, ma non ci sono riuscito. Ma il nostro hobby è bello perchè è il supporto della Musica e parlare con chi, come te, condivide la stessa passione, dilata con fin troppa naturalezza tempi e parole.
Ti ringrazio per l'attenzione e continua TNT con lo stesso piacevole stile.
Ciao,
Ezio Raddi - E-mail: raddie@dns.netanday.it

LC
Caro Ezio,
non mi sorprende che dopo un lungo abbandono il Thorens TD 160 sfiguri rispetto al Teac VRDS 8. Mentre il CD player è una macchina semplice, lo accendi e suona, il giradischi analogico è un oggetto di alta precisione che per dare il meglio necessita di una certa cura e di certosine regolazioni.
Quando un giradischi è regolato a dovere i dischi si usurano pochissimo ed il rumore di fondo, i tic ed i toc sono solo un ricordo d'infanzia.
Purtroppo basta sbagliare di poco l'allineamento della testina rispetto ai solchi per rovinarli definitivamente alla PRIMA lettura.
Altre volte si tratta solo di un problema di sporco e di polvere, facilmente risolvibile coi consigli del Tempio del Tweaking (a proposito, mi ha scritto un audiofilo sudafricano per ringraziarci dei consigli sui liquidi per il vinile...pare che abbiano riportato a nuova vita tutta la sua collezione pressochè distrutta ed inascoltabile).
Fatta questa doverosa premessa, veniamo al tuo TD 160. Consentimi di dirti che, secondo me, una volta messo a punto, e collegato ad un ingresso phono decente, può dar facilmente del filo da torcere al tuo lettore CD.
Per metterlo a punto basta che ti rifai ai consigli della rubrica Adeste Fideles circa il restauro dei giradischi e del vinile. I ricambi di quella testina dovrebbero essere reperibili, visto che è ancora in commercio una Stanton 881 II S (circa 400.000 lire). Accettabile anche la ADC VLM, magari dopo una buona pulizia dello stilo (vedi sempre l'articolo citato) ed un accurato allineamento (da fare con una dima, ad esempio la nostra, visto che è gratis :-)).
Il cavo di segnale è un'altra cosa da sostituire subito. Per il coperchio in plexiglass puoi provare con una pasta leggermente abrasiva tipo tremillimetri o dentifricio. Altrimenti prova a portarlo da una Ditta che lavora questo materiale e chiedi cosa possono fare per riportarlo in buone condizioni.

Infine la durata dei CD: mah, si è detto tanto ma alla fine credo che il problema sia davvero marginale, fossi in te non mi preoccuperei. Il fenomeno è tecnicamente chiamato *browning* (inscurimento) e dipende dai materiali utilizzati per la produzione del dischetto.
E' tutto, buon tweaking analogico...
Ciao e a presto!
Lucio Cadeddu

Preampli Musical Fidelity
Ciao Lucio,
anche se è un po' che non ti scrivo seguo sempre attentamente te e la tua bella rivista. Che dire? Continuate così! (ho incluso nella mia pagina Web un link a TNT, ovviamente).
Ti scrivo per domandarti un parere a proposito del MF Preamp che tu hai un po' bacchettato qualche settimana fa... Ricordo di avere acquistato un 2A molti anni or sono, e di essere rimasto sorpreso dalla sua RIAA, anche confrontandolo con oggettini del calibro del Linn Kairn (più silenzioso, ma meno musicale).
Con le LS3/5A è stato amore a prima vista (con nelle vesti di... sensale un VTL 75 molto modificato) e da allora non se ne sono volute separare più.
In effetti è vero che lo stadio linea non è il migliore del mondo, ma con una semplice operazione è possibile renderlo passivo (voglio dire escluderlo dal signal path), magari cambiando il potenziometro con un bel Noble a film.
Chi trovasse a buoni prezzi questo apparecchio, dopo la modifica potrebbe confrontarlo con soddisfazione con oggetti MOLTO più costosi... che te ne pare?
Mi sono lasciato prendere di nuovo la mano dal tweaking? Oddio, da piccolo volevo fare il chirurgo...
Ciao
Simone Bianchi - E-mail: aaronne@etruscan.li.it

LC
Caro Simone,
non farmi dire cose che non ho detto ne' pensato. Il mio commento sul Preamp della MF era rapportato al contesto delle alternative offerte a quel lettore, tutte di livello e classe (e costo) ben più elevati rispetto al piccolo The Preamp il quale resta un oggetto delizioso, convenientissimo e ben suonante.
La tua idea di rendere lo stadio linea passivo mi trova in disaccordo, perchè non è affatto detto che il gioco valga la candela. I pre passivi (come spiegato più volte dal nostro Giorgio Pozzoli) presentano una serie di problemi di interfacciamento che rendono il risultato finale estremamente aleatorio, fortemente condizionato dal resto degli apparecchi nella catena. Se riesci a fare una modifica reversibile fai pure, ma tremo all'idea di rovinare un oggetto che è nato così e che diventerebbe un'altra cosa (in pratica, un potenziometro di volume :-) ).
Se riesci nell'intento, facci sapere i risultati.
Lucio Cadeddu

Una colomba a Pasqua
Ciao Lucio
mi spiace di averti fatto alterare (almeno così mi è sembrato) l'altro giorno, ma ti assicuro che non era minimamente nelle mie intenzioni. Qui a Firenze la audiofilia è un po' relegata in un angolo.
Non è così semplice reperire materiali e apparecchi, per farti un'idea di negozi definibili 'hi-end' ce ne sono due (almeno per le pagine gialle - uno di questi è quello dal quale mi servo io), il primo non sapeva dell'esistenza di stabilizzatori per cd, l'altro mi ha detto che non servivano a niente.
Per avere un impianto che dia più soddisfazioni non si ipotizza nemmeno che il posizionamento delle casse potrebbe essere errato oppure che il cablaggio *corrompa* il segnale, si propone subito di sostituire questo o quel componente e sicuramente il risultato sarà garantito.....fino alla prossima volta.
Es. il padre di una mia ex aveva una colonna di componenti hi-fi (circa 2 m di apparecchi impilati uno sull'altro) tra cui mi posso ricordare un piatto Thorens Concrete mi sembra, un bi-amp con cross-over attivo ecc.., avevo 18 anni e ormai i ricordi...:-), ma le casse (tower di 1,80 m per una stanza di 3x4) erano su pareti diverse (una cosa che mi ricordo è che metteva sui cd un anello adesso che serviva per stabilizzarli).
Quando ho preso le Opera Duetto, sono tornato dal rivenditore e gli ho prospettato la perplessità sul bassreflex posteriore a muro, ma lui non gli ha dato troppa importanza, e comunque disponibile a sostituire le casse, si è reso conto che non ne aveva nessun modello con BRef anteriore.
E' arduo riuscire anche a provare le elettroniche data la scarsità di assortimento e di negozi.

TNT mi ha fatto vedere le cose da un altro punto di vista; qui si parla di hi-fi a partire da cifre molto basse, con rispetto anche per chi non conosce la materia ma desidera entrarci, forse è l'impostazione didattica del direttore ;-), questo mi ha affascinato dal primo momento che,...per sbaglio..., sono entrato, appena ho sentito parlare di coni, cavi,... ho pensato vai il solito posto dove ti vendono accessori che costano una cifra ma cominciando a leggere ho dovuto ricredermi.
La cosa mi ha preso ed adesso nei momenti di relax leggo articoli e lettere da TNT (sono a lettere alla redazione 21).
Nei prossimi giorni mi costruirò gli stand di Stefano e ho già preso il cavo per i FFRC.
L'entusiasmo è tanto, specialmente per la possibilità di chiedere delucidazioni che spesso/sempre i giornali non ti forniscono o per scelta o per convenienza.
Capisco che le svariate lettere che ti arrivano giornalmente non ti lascino molto tempo libero, ma ti garantisco che dai tuoi articoli e dalle risposte che dai nella posta (comprese le polemiche ;-)) traspare che anche il tuo l'entusiasmo non è sopito.

Adesso comincio a capire alcuni dei discorsi che mi ha fatto il mio amico Marco in Inghilterra che alla fine non potè fare altro che farmi sentire il suo impianto per convincermi della validità delle sue teorie.
Purtroppo qui in loco non ho un amico appassionato con qui scambiare opinioni, Marco lo vedo una settimana d'estate, quindi probabilmente mi sono buttato anche da questo punto di vista su TNT, per sciogliere tutti i dubbi, anche quelli più banali, che mi nascono nel proseguire questo percorso.
Un ringraziamento anche a Stefano Monteferri che è stato molto cortese e sollecito nel rispondere alla mia lettera.
Grazie e scusa del tempo che ti ho fatto perdere, senza domande questa volta, resta inteso che la colomba per Pasqua arriva!! :-)
Ciao
Alessandro Bianchi- E-mail: alessandro.bianchi@carifirenze.it

LC
Caro Alex,
è facile fraintendere i toni delle risposte quando non si sente la voce dell'interlocutore e quando non si vede la sua faccia. Quindi scusami se ti ho dato l'impressione di essermi alterato. Così non è. Credimi, quando sono alterato si capisce senza possibilità di errore :-)
Ti ringrazio per l'apprezzamento per il nostro umile impegno e mi rallegro del fatto che TNT ti stia aiutando ad orientarti in questo mondo, senza spenderci necessariamente un capitale. Non so se è merito, come dici tu, della mia vocazione didattica, molto probabilmente la ragione dell'impostazione semplice ed accessibile è da ricercarsi nella mia esperienza personale di audiofilo/lettore di altre riviste.
Ho cominciato quando avevo 13 anni (20 anni fa, ormai, sic) e certo allora non potevo permettermi granchè, visto che ero uno studente permanentemente squattrinato ed i soldi mi servivano per acquistare i libri di seconda mano.
Per questo motivo capisco gli aspiranti audiofili che si affacciano su TNT con il desiderio di ascoltare meglio la Musica, pur non avendo grandi capacità economiche. Col tempo, da studente squattrinato sono diventato qualcosa di più e via via mi sono potuto permettere tutti quegli apparecchi che da adolescente potevo solo sognare. Per questo motivo, diventato grande, ho acquistato molti apparecchi degli anni '70, che all'epoca mi facevano così tanta gola (Galactron, Quad, Sansui, Garrard, Marantz...).
Il ricordo del desiderio di ascoltare la Musica sempre meglio e non poterlo fare è per me ancora molto vivo e serve da propellente per venire incontro alle esigenze di persone che si trovano ora in situazioni analoghe alle mie di allora (e con gli attuali tassi di disoccupazione i giovani con pochi soldi sono sempre più numerosi...).
Quindi ecco perchè non ho nessua remora a parlare di HiFi anche molto economica così come tento (tentiamo) di suggerire trucchetti semplici ed a costo zero che però possono far fare qualche passo avanti nella ricerca del nostro ideale sonoro.
Questo non vuol dire negare l'esistenza e la validità (insostituibile) di prodotti costosi, che infatti recensiamo senza problemi. Basta tenere la mente aperta e sgombra dai pregiudizi. Mi rendo anche perfettamente conto che chi non ha mai avuto problemi economici faccia fatica ad entrare nella giusta dimensione di giudizio, come risulta evidente da molte recensioni sulla carta stampata.
Bene, come al solito mi sono un po' parlato addosso, mi scuso per la divagazione sul tema e ti saluto affettuosamente!
A presto!
Lucio Cadeddu

CD invece di DVD
Grazie, grazie e ancora grazie....
Ciao Lucio, sono Roberto Pagnin e ti voglio ancora ringraziare per i preziosi consigli che mi hai dato e che dai nel tuo sito che visiono giornarlmente.
Seguendo il tuo consiglio ho accantonato la mia convinzione di ascoltare i miei cd con un lettore dvd e ho acquistato il fantastico (per me) lettore CD-57 mkII della Marantz e sono in attesa di provare qualche modello di amplificatore Rotel.
Voglio comunque ascoltare anche la linea NAD per confrontare con i miei diffusori Jamo le due marche e decidere in funzione dei generi musicali da me preferiti.
Modificherò (nel limite delle mie facoltà) il lettore e mi farò i vostri cavi di potenza e di alimentazione per aumentare la timbrica dello stesso.
A proposito di generi musicali hai già ascoltato i roy hargrove quintet? nel loro album with the tenors of our time c'è un brano che non avevo mai sentito così bene ( tieni conto che ho ancora il sintoamplificatore yamaha) e cioè il numero 7 "Never let me go".
ascoltalo e dammi una tua impressione del giro di contrabasso che vibra attorno alla fantastica tromba di Roy.
hai per caso in previsione di provare il modello del lettore sudetto? fuori uscendo dai nostri discorsi di audio ho letto che sei appassionato anche di bici, passione che condividi con mio padre che pur avendo 67 anni, fa circa 300 km al mese con la sua fedele mountainbike e purtroppo deve lasciare in garage un stupenda bici da corsa Pinarello modello paris quella del Giro d'Italia per intenderci) inusata perchè a detta del medico non fa bene alla sua salute, in più la ha acquistata della misura 52 a lui grande.
Ti dico tutto ciò perchè se sei alla conoscenza di qualcuno interessato alla suddetta, con rammarico, è disposto a cederla.
Scusa ma non voglio fare un'annuncio di usato ma non conosco nessuno nel settore e forse tu puoi darmi qualche suggerimento anche in questo. in attesa della tua recensione del braccio che stanno autocostruendo ti saluto cordialmente e ti ringrazio nuovamente.
Roberto Pagnin - E-mail: bobbers@tin.it

LC
Caro Roberto,
sono contento che abbia optato per il CD 57, apparecchio dall'ottimo rapporto qualità/prezzo. Per la prova d'ascolto non so che dirti, se dovesse capitare...
Purtroppo non conosco il disco che citi per cui non posso fare nessun commento in proposito. Ottima l'idea di autocostruirti i cavi seguendo i nostri consigli, avrai notato che il vulcanico Thorsten Loesch ha proposto nuovi cavi di potenza (gli FFRC) e d'alimentazione. Magari dacci un'occhiata.

Per quanto riguarda la bici ti consiglio di rivolgerti ai newsgroup appositi o a qualche giornale di compro/vendo. Non capisco, tuttavia, perchè mai tuo padre possa andare in mountain bike e non in bici da corsa. A volte i medici sono davvero misteriosi :-)
A presto!
Lucio Cadeddu

Confronto all'americana
Egregio direttore,
ho scoperto da poco il sito TNT e da quel momento lo consulto con assiduità, voglio farLe innanzitutto i complimenti per i contenuti e la forma editoriale; Sono da sempre stato appassionato di hi-fi, da quando avevo 12-13 anni.
Posseggo tutt'ora due casse Goodmans Triaxiom coassiali (ormai da museo) appartenute a mio padre che continuano a funzionare nonostante i trent'anni abbondantemente compiuti (miei e delle casse).
Volevo contribuire con una mia esperienza riguardo la scelta di un lettore di CD.

Sono attualmente possessore di un lettore TEAC cdp 3010, ampli pre-finale NAD 1024+2024 e casse ELAC ELR75 (a proposito ne ha sentito qualche impressione?).
Volendo sostituire il lettore ho trovato grande disponibilità in un negoziante della mia città (Parma) che mi ha permesso di fare un "confronto all'americana" tra il mio lettore e quelli in vendita presso il suo negozio.
Mantenendo fissi ampli e casse abbiamo "switchato" con lo stesso disco di riferimento tra tre lettori, il mio, un TEAC VRDS 10 SE e un Marantz CD 17.
Devo dire che la differenza tra il mio lettore e il TEAC VRDS 10 SE era sì evidente ma non da giustificare la differenza di prezzo (400.000 il mio e 2.600.000 il VRDS!), la profondità del suono era maggiore così come "l'apertura" ma l'immagine restava comunque indistinta.
Il confronto con il Marantz CD 17 è stato sconvolgente! In particolare con un disco della Chesky Jazz c'era un pezzo di chitarra e voce femminile particolarmente pulito, ma mentre con i TEAC l'immagine era "un tutt'uno" con il Marantz chiudendo gli occhi potevo "sentire" il chitarrista seduto in basso a destra e la cantante in piedi a sinistra!
Sono rimasto colpito al punto da comprare seduta stante il lettore in questione (tra l'altro costa decisamente meno del VRDS 10!).
Ovviamente si tratta di mie impressioni che non vogliono essere prese per verità assolute ma mi piacerebbe sapere la Sua opinione (o quella di qualunque altro interessato).
Mi sono messo inoltre al lavoro per realizzare il cavo FFRC di Thorsten Loesch, non vedo l'ora di metterlo alla prova!
Chiudo e ringrazio ancora per gli stimoli che mi avete dato, cordialmente,
Arrigo Guzzon - E-mail: a.guzzon@chiesigroup.com

LC
Caro Arrigo,
intanto mi congratulo con te per aver saputo cogliere differenze tra diversi lettori CD. Ancora tanti audiofili ritengono che non ci possa essere alcuna differenza (0 è 0 e 1 è 1, questo il loro credo).
Sono un po' perplesso della grande differenza che hai sentito tra il Teac VRDS 10 SE ed il Marantz CD17. Si tratta infatti di apparecchi comparabili per qualità e prestazioni, con qualche punto a vantaggio del Teac per via della meccanica di qualità notevolmente superiore (e quindi passibile di sostanziosi upgrade tramite convertitore esterno). Sei sicuro che la prova sia stata effettuata in condizioni ideali? Ad esempio, i cavi di segnale erano gli stessi? Il dischetto era lo stesso? Vedi, anche copie dello stesso disco possono suonare MOLTO diverse, quindi il confronto andrebbe fatto con lo stesso identico dischetto.
Bene, se tutte queste precauzioni sono state osservate ed il suono del CD 17 ti è sembrato così tanto migliore, beh, sarà così, per quell'impianto e per le tue orecchie, in fondo è questo che conta di più.
Mi raccomando, facci sapere come procedono gli esperimenti coi cavi di Thorsten!
A presto!
Lucio Cadeddu

Cavo FFRC, spettacolare!
Caro direttore,
mi faccio vivo dopo diverso tempo (ed una piccola polemica come forse ricorderai).
Ho provato a costruirmi il cavo FFRC e devo dire che le attese sono state pienamente soddisfatte. Quello che mi ha impressionato, oltre ad una effettiva maggiore apertura sulle gamme estreme rispetto sia ai miei cavi commerciali (10.000 lire al metro) che allo Star autocostruito, è la fantastica ricostruzione spaziale.
Gli strumenti hanno acquistato una plasticità e definizione, una messa a fuoco stupefacente.
Insomma, il cavo mi stra piace.

Mi è rimasto un dubbio: Thorsten Loesch suggerisce di collegare tutti i cavi lato ampli come se fosse un monowiring (una sola coppia alle uscite di potenza).
Io, distrattamente, li ho collegati in bi-wiring (due coppie lato ampli). E' scorretto? E se si quali sono gli aspetti negativi?
Inoltre la torsione suggerita (passo ogni 30 cm) è posta come alternativa alla costruzione a treccia (come il cavo di alimentazione per intenderci).
Ma ciò non cambia radicalmente la geometria del cavo?

Sperando in una risposta colgo l'occasione per suggerire ai lettori di provare questo cavo (io non ho trovato l'Alcatel e mi sono arrangiato con un Milan che oltretutto costa solo 850 lire al metro).
Saluti
Dino Salamone - E-mail: psalamone@tim.it

LC
Caro Dino,
sono contento che il nostro cavo FFRC ti abbia entusiasmato. La configurazione da te adottata non cambia assolutamente niente, visto che comunque, prima o poi, i cavi vanno collegati all'uscita dell'amplificatore.
Per quanto riguarda il twisting o l'intreccio la cosa non è particolarmente influente, visto che lo scopo viene raggiunto in entrambi i casi: minimizzare i campi magnetici dispersi e ridurre l'induttanza. Quindi nessun timore: goditi pure il tuo FFRC e magari fai un pensierino all'U-Byte che consente prestazioni ancora più elevate...
Ciao!
Lucio Cadeddu

Uscite digitali, quali differenze?
Caro Direttore,
le scrivo per un consiglio e perlomeno un chiarimento riguardo alle uscite digitali dei lettori CD.
Sto meditando sull'acquisto di un lettore CD e sono fortemente orientato verso i Marantz 57 o 67, da integrare con il mio Rotel 935BX.
A prescindere dalla differenza della qualità di riproduzione dei due apparecchi, non mi è chiara la differenza tra i due tipi di uscite digitali: il 57 ha una uscita coassiale mentre il 67 a fibra ottica.
Mi piacerebbe capire se questa è l'unica differenza che giustifichi i diversi prezzi, e quindi cosa comporterebbe la scelta di un modello per l'altro.
Una più generica valutazione qualitativa dei due modelli mi sarebbe comunque di grande aiuto.
Vi ringrazio per il disturbo, cordiali saluti
Pier Luigi La Ciura - E-mail: Pierluigi.LaCiura@tlsoft.it

LC
Caro Pierluigi,
la dotazione di uscite non è, fortunatamente per noi audiofili, fattore discriminante per valutare la qualità di un lettore CD. Il 67 ed il 57 sono infatti due lettori abbastanza diversi (ma non troppo) tanto da giustificare la differenza di prezzo. Visto che questa non è elevata io ti consiglio di puntare direttamente al CD 67.
Per quanto riguarda le uscite digitali, l'importante è che ci sia quella coassiale elettrica, di quella ottica toslink ne facciamo volentieri a meno.
Infatti, in generale, l'uscita ottica suona peggio di quella elettrica. Prima che orde di ingegneri "esperti" si scatenino gridando allo scandalo vorrei far osservare che il problema, nei collegamenti tra lettore CD e convertitore esterno, sono dovuti principalmente al jitter, cioè al disallineamento temporale tra clock della meccanica e del convertitore. Su questi argomenti vi consiglio di leggervi l'intervista a
Bob Katz, unanimemente considerato uno dei massimi esperti mondiali di registrazione digitale (è il titolare della Digital Domain ed è stato ingegnere del suono per la Chesky, per intenderci...).
In sostanza la connessione via ottica impone al segnale una duplice conversione (elettrica/ottica + ottica/elettrica) e fa uso di connettori (i toslink) di qualità semplicemente infima. Il risultato è un più alto valore di jitter rispetto all'uscita digitale elettrica che, quindi, suona percettibilmente meglio di quella ottica. Meglio ancora suona l'uscita digitale elettrica bilanciata.
Tutti questi discorsi, comunque, lasciano il tempo che trovano se si intende utilizzare il lettore CD così com'è senza upgradarlo con un convertitore separato.
A presto!
Lucio Cadeddu

10 milioni per ri-cominciare...
Gentile direttore,
complimenti e grazie per la cyber-rivista. Trovata per caso, mi dà la possibilità di affrontare con intelligenza un mondo che, per limiti di tempo, conoscevo solo di sfuggita.
Sto studiando l'archivio postale: richiede del tempo, per cui passo direttamente alla richiesta.
Spero di non essere troppo immediato: è un favore quello che chiedo e non vorrei sembrare sgarbato. Devo rinnovare completamente il mio sistema Hi-fi (così lo ritenevo prima di leggervi): fortunatamente vi ho scoperti in tempo!
Ho un budget di circa 10 milioni: come cominciare per fare le cose "fatte bene", tenendo conto che non ho molto tempo per le "prove di ascolto"?
Vorrei utilizzare anche il giradischi (oltre al cd e alle cassette) e, se possibile, un buon sintonizzatore. Ho una stanza di circa 40mq.

Posso contare sulla vostra comprensione e sui vostri suggerimenti? Vi prometto eterna gratitudine e (alta) fedeltà.
Grazie ancora e... vi prego, non sparate sul neofita.
Claudio Cereser - E-mail: cere@dacos.it

LC
Caro Claudio,
non puoi demandare ad altri la gestione di un budget di 10 milioni, sarebbe una follia. Dici di non avere tempo per le prove d'ascolto. Male, anzi malissimo. L'HiFi richiede tempo, attenzione e dedizione, altrimenti tanto vale comprare un qualunque accrocco per suonare Musica in qualche modo (risparmiando anche un bel po'). Se non hai tempo per le prove d'ascolto, ne avrai per ascoltare poi l'impianto?
Il mio consiglio è quindi quello di prender fiato, riflettere e cominciare a girare per i negozi, così cominci a farti un'idea delle tue esigenze, dopo ne possiamo riparlare con tutta calma. Tutta la procedura potrebbe richiedere mesi e mesi di lavoro.
Acquistare l'HiFi è come scegliere un abito: non delegheresti mai nessun altro che lo indossi al tuo posto, giusto?
Quindi, se cercavi una lista della spesa pre-compilata hai decisamente sbagliato indirizzo, non ci piace giocare coi soldi degli altri. Cosa diresti se poi l'impianto da noi eventualmente suggerito non ti dovesse piacere? Scusami, ma è un giochetto perverso dal quale voglio prendere attentamente le distanze, per correttezza, serietà ed onestà intellettuale.
Tuttavia la nostra disponibilità ad aiutarti è massima. Anche se in questo momento ti sembrerà il contrario, questa risposta è il miglior aiuto che tu possa ricevere. Continua a leggerci, fatti un'idea di quel che c'è in giro e che ti può andar bene, ascolta con le tue orecchie e poi ne riparliamo, OK?
Non mi piace sparare sul neofita, come dici tu, però desidererei che il neofita cercasse, innazitutto, di aiutarsi...
A presto!
Lucio Cadeddu

La famiglia cresce...
Egr. Direttore,
sono un *ragazzo* di 34 anni, in primo luogo lascia che ti comunichi tutta la mia più sincera ammirazione: grazie alla scoperta di questo sito ho riconsiderato l'utilità effettiva di internet questa rete sbandierata ai quattro venti come la vera grande novità di questo fine secolo e spesso ridotta a mero catalogo per aziende commerciali che hanno trovato una nuova via ed una nuova fetta di polli da spennare, comunque bando alle ciance verrò ad alcune considerazioni che come "nuovo audiofilo" (la passione per la musica l'ho sempre avuta, quella per la musica ben riprodotta è purtroppo una scoperta di questi ultimi cinque anni) volevo comunicarti: inutile dire che quando si scoprono nella riproduzione parametri come la trasparenza, la profondità, la scena acustica si cade come vittime compiacenti di una droga della quale non si può fare a meno, se poi a caderci è uno come me che la musica la ascolta praticamente tutto il giorno anche con mezzi non sempre propiamente hi-fi l'effetto è di devastante portata!
Il problema che riscontro giornalmente è che esiste un disinteresse comune verso questa passione che è disarmante (non sai il piacere di poter leggere questo sito!!!!) inoltre vi è uno scollamento profondo tra i negozi che vendono musica che trattano il cosidetto software e i negozi che vendono hi-fi spesso dei veri santuari dove per accedere occorre dotarsi di una buona dose di coraggio e pazienza come una recluta al primo giorno di naia e sottoporsi all'esame di presunti sacerdoti audiofili che ti sottopongono a domande di rito per valutare di che caratura è il tuo impianto che dischi ascolti e se per caso ammetti che ogni tanto ti lasci andare con qual cosa che non sia un quartetto d'archi, scuotono il capo e fanno strani anatemi pronunciando nomi di altisonanti amplificatori d'oltreoceano e titoli di registrazioni oramai introvabili.
Tutto questo come avrai capito non è altro che uno sfogo: io penso che se la musica è universale anche l'hi-fi dovrebbe essere universale ed un impianto hi-fi che si rispetti dovrebbe suonare in maniera decente con qualsiasi genere musicale in accordo ovviamente ai gusti ovvero al tipo di suono che ciascun individuo predilige.
Inoltre dopo non molti cambi sono riuscito ad approntare una catena audio così composta: lettore cd Marantz 63 usato come meccanica, convertitore Audio Alchemy, amplificatore integrato Electrocompaniet eci2, diffusori B&W cdm1: questa catena non fa che procurarmi grosse soddisfazioni e sono veramente contento del risultato raggiunto spendendo in definitiva neanche poi molto alla faccia di chi pensa che gli audiofili siano polli da spennare insinuando sempre dubbi su possibili miglioramenti che spesso a fronte di grossi esborsi di denaro comportano sfumature assai contenute.
Scusandomi della lunghezza di questa lettera ti faccio tutti i miei più sinceri auguri per il futuro, continuate così...era ora!!!!
Ovviamente sarò sempre a consultarvi e a leggervi con interesse.
Un saluto
Roberto - E-mail: rsarah@tin.it

LC
Caro Roberto,
grazie per l'apprezzamento.
La tua lettera mi offre vari spunti interessanti. Il primo riguarda l'effettiva utilità della Rete.
Ho assistito al nascere ed all'evolversi della Rete Internet nel mondo. Il posto dove lavoro è stato tra i primi in Italia ad essere dotato di posta elettronica, quando la navigazione ed i vari *siti* non esistevano ancora (si parla del 93/94). Capii subito l'enorme potenziale del nuovo mezzo che permetteva di comunicare a distanza in tutto il mondo a costo quasi zero.
In quegli anni nacque poi il World Wide Web, inizialmente visitabile solo via telnet o Lynx, prima dell'avvento dei navigatori grafici tipo Mosaic. Molto dopo arrivò Netscape 1.0. Sono stato testimone dell'evoluzione del WWW: inizialmente era una comunità ristretta, principalmente frequentata da università, centri di ricerca, militari e poche Aziende. Lo spirito era quello dei 2 cents cioè quello di fornire pochi centesimi di informazione in modo tale che tutta la Rete diventasse ricca.
Lo scopo era quello di comunicare, senza doppi fini e senza guadagnarci nulla (anche perchè allora c'era ben poco da guadagnare).
Poi arrivò il commercio e quindi il profitto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: siti pieni di banners pubblicitari, offerte speciali e spazzatura simile. Pochissima REALE informazione LIBERA. Se sia meglio così oppure no lo lascio giudicare a voi...a me il Web dà tanto l'impressione di una versione povera della televisione, con tanto di spot pubblicitari ad interrompere le *trasmissioni*, condotte dalle stesse persone che da sempre monopolizzano l'informazione in Italia e nel Mondo. Anche voi utenti avete dimostrato di volere questo, visto come sono andate le votazioni al Concorso de Il Sole 24 Ore per il miglior sito italiano.
In un certo senso è naturale che sia andata così, inutile recriminare. Però molto si può ancora fare, oggi che i costi dell'Internet Publishing sono alla portata di tutti (avere 10 Mb gratis è la normalità) si può tentare di recuperare un po' del vecchio spirito, quello di comunicare, senza doppi fini, le proprie esperienze, condividere con altri le proprie emozioni.
Con questo spirito è nata e prospera TNT-Audio e mi dispiace per chi ancora non capisce e si chiede perchè. Probabilmente non lo capiranno mai, intenti a misurare il flusso di denaro che entra nelle loro tasche.

Il secondo spunto di riflessione riguarda la *distanza* che esiste tra negozi di Musica e di HiFi. Inutile negarlo, si tratta, nell'immaginario comune, di due mondi separati, anche se concordiamo che così non dovrebbe essere. Però consentimi di spezzare una lancia in favore dei negozi di musica, anche i peggiori: raramente ho riscontrato atteggiamenti snobistici o da puzza sotto il naso nei confronti dei clienti. Uno entra, chiede se ci sono dischi di suo interesse, se li trova bene, altrimenti amici come prima.
Non così in HiFi. O almeno non sempre. L'audiofilo è spesso un personaggio strano e giudica gli altri dall'impianto che possiedono e dal tipo di Musica che ascoltano. Spesso ho fatto storcere il naso a certi puristi confessando di usare anche dischi di Musica rock per provare gli impianti.
Mi sono persino imbattuto in personaggi che, per partito preso, si rifiutavano di ascoltare prodotti di un certo marchio. Il massimo dell'idiozia. La cosa più preoccupante è che questi signori sono convinti di possedere la Verità Assoluta.
Ora, fintanto che questi esemplari restano innocui a pascolare all'interno del proprio orticello (cerchia di amici in venerazione) va tutto bene o quasi, il problema è quando decidono di sconfinare e cominciare a frequentare negozi e/o riviste specializzate. Il danno che possono fare (ed hanno in realtà fatto) è semplicemente enorme.
Ecco, noi ci battiamo per proporre una visione dell'HiFi più ampia, pluralistica ma soprattutto scanzonata, seria ma non seriosa. La Musica e la sua riproduzione devono essere fonte di divertimento, quando vestono i panni di speculazione scientifica meglio lasciar perdere. E' stata questa infatti la causa di tanto disamoramento da parte degli appassionati: quando manca il divertimento si fa accademia e si perde il gusto.

La tua esperienza è emblematica: arrivato ad un impianto di buon livello hai deciso di goderti la Musica evitandoti i continui salassi, spesso infruttuosi, che il mercato ti imporrebbe.
La nostra pubblicazione va incontro ad audiofili come te, un po' stanchi di tanto bersagliamento pubblicitario, proponendo invece l'aspetto ludico dell'HiFi, con piccoli trucchi ed esperimenti che, a costo irrisorio, consentono di esplorare le potenzialità di miglioramento di ogni apparecchio. Può un simile approccio essere benefico al mercato? Certamente!
L'audiofilo che con piccoli sforzi si rende conto di poter migliorare il suo impianto è poi più ben disposto a provare i prodotti commerciali. Faccio un esempio: c'è tanta gente che non crede nell'utilità dei cavi o dei sistemi di smorzamento delle vibrazioni. Con le proposte a costo zero del
Tempio del Tweaking avrà la possibilità di fare esperienza e rendersi conto che i miglioramenti possono essere ottenuti, talvolta anche in modo sorprendente.
Egli sarà quindi un potenziale acquirente di più sofisticati prodotti commerciali. Inoltre, una volta che l'audiofilo avrà riacquistato il gusto del *gioco* per l'HiFi, sara più ben disposto ad ulteriori upgrade con nuovi apparecchi. Perchè la magia si conservi però anche i Costruttori ed i Distributori devono fare la loro parte, con una politica commerciale sul fronte dei prezzi un pochino più accorta di quanto non sia stata sinora. Inutile correre troppo con un'utilitaria: quando arriva la curva o l'ostacolo può essere tardi. La crisi post-anni '80 dovrebbe insegnare qualcosa.
E le riviste? Mah, il frutto di politiche sbagliate lo stanno, purtroppo per loro, vivendo sulla pelle in questi anni. Sperare che questa situazione di difficoltà servirà a qualcosa è pura utopia come ci ha insegnato la storia dell'editoria specializzata da 25 anni a questa parte.
Infine gli audiofili. Molti sono stati rovinati dalla lettura acritica di tante, troppe pubblicazioni. Il sintomo più evidente è il numero di domande che ci arrivano alle quali abbiamo già dato risposta all'interno degli articoli. Basta leggere con più attenzione. Molti credono che quantità = qualità. Più leggo più apprendo.
Questo è profondamente sbagliato, da qualunque punto di vista lo si voglia guardare. Ho personaggi di questo tipo anche tra i miei studenti: non gli basta il testo consigliato, ne vogliono altri 4 o 5, credendo così di *imparare di più*. Purtroppo quel che accade praticamente nel 100% dei casi, è che lo studente che legge troppo (e male) fa solo una grande confusione. Occorre leggere meno ma con più attenzione ed a quel punto il libro (o la rivista) non sono fondamentali in sè, diventano strumenti per stimolare la riflessione, tutto qui.
Io non vi dirò mai: leggete TNT-Audio perchè solo qui troverete la Verità. Io vi esorto invece a leggere una qualunque rivista SOLO se siete disposti a leggerla con attenzione, meditando e riflettendo in modo critico su ogni frase scritta che, non dimenticatelo mai, è pur sempre l'opinione di un'altra persona, come diceva il grande George Bernard Shaw.
Solo così sarete in grado di imparare davvero qualcosa. Eviterete in questo modo di spedire lettere come quella precedente dove con 10 milioni in tasca si vorrebbe delegare qualcun'altro dell'acquisto del proprio impianto HiFi :-)
Fine del delirio (è proprio il caso di dirlo, vista la febbre alta di questa settimana). Ciao e a presto!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

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