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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 6/3/2015 - 13/3/2015

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  1. Digitale compresso e non compresso
  2. Consigli su un upgrade generale
  3. Quella dannata manopola del volume
  4. Filtri e ciabatte di rete
  5. Re: Suono sgradevole da NAD e JBL
  6. Upgrade per vecchio impianto
  7. Nuovo impianto effetto "loudness"
  8. Upgrade per diffusori da libreria
  9. Upgrade ampli e lettore CD con 1500€
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Digitale compresso e non compresso
Ciao Lucio, un salutone a te ed a tutti i lettori di TNT Audio.... Da sotto la profonda coltre di neve che ricopre in NE degli USA e che attutisce tutti i suoni.....
Proprio per questo ti scrivo stavolta, dopo aver letto le varie discussioni sulla differenza in qualità fra file WAV (non compressi) e MP33. Ebbene questa differenza c'è ed è notevole e si può provare! Girovagando in rete mi sono imbattuto in questo interessante video dove lo stesso brano musicale viene suonato sia in formato non compresso che mp3:


Da come si può vedere, o meglio ascoltare, i due formati sembrano, in prima approssimazione, suonare in modo quasi uguale... E' quando si ascolta la differenza fra questi (cioè le informazioni eliminate dal processo di compressione mp3) che ci si rende conto del danno arrecato... Ulteriori riespansioni e ricompressioni non fanno che complicare il problema, eliminando sempre più informazioni....
Inoltre, da mia personale esperienza, una volta feci un esperimento masterizzando un CD con della musica mp3 (era Chase, from Midnight Express, di Giorgio Moroder..) per poi suonarlo sul mio impianto, di livello abbastanza elevato (Theta, Audio Research, Infinity Gamma)..... ebbene il CD derivato dal mp3 era semplicemente inascoltabile, una cosa tremenda... tanto che decisi di comprare un CD originale ancor prima di aver finito l' ascolto.. il quale risultò poi suonare accettabile, come la maggior parte dei CD, senza infamia né lode...
Quindi, esorto tutti coloro che amano la musica ad evitare di sminuirla con l'mp3 o altri formati compressi ed a ascoltarla nella sua completezza (almeno ciò si può ottenere da vinile o dai CD a 44.1 kHz..) in quanto quello che si perde facendo altrimenti può essere altrettanto dannoso quanto l' aggiunta di distorsioni varie. Parafrasando... chi rinuncia alla qualità per portabilità e convenienza non ottiene ne l'uno né l' altro...
Un caldo saluto dal freddo polare dell' inverno in USA....
Antonio - E-mail: moronia.geo (at) yahoo.com

LC
Caro Antonio,
conoscevo il video che suggerisci, è sempre molto istruttivo. Resta però il fatto che, come hanno testimoniato diverse lettere alla redazione di queste ultime settimane, non tutti sono in grado di sentire la differenza vuoi perché non sanno cosa ascoltare, vuoi perché impianto e/o ambiente non consentono di evidenziare le differenze, vuoi perché il genere musicale o l'incisione usata per fare il confronto è di qualità scadente già in partenza. Va benissimo anche così, l'importante è che chi ascolta sia soddisfatto di ciò che sente e non sia frustrato per ciò che non riesce a sentire.
Negli anni '70 e '80 accadeva un fenomeno analogo tra gli audiofili: tanti ritenevano che la musicassetta, registrata da LP, suonasse meglio dell'LP che l'aveva generata. In pratica la copia suonava meglio dell'originale, il che era ed è, ovviamente, impossibile. È su quel suonare meglio che si gioca tutta la partita: le alte frequenze smussate, il suono arrotondato e meno dinamico del nastro a cassetta, probabilmente, era ritenuto più gradevole all'orecchio di quello vero che usciva dall'LP. È chiaro che se l'impianto o l'ambiente rendono il suono stancante, per eccesso di alte frequenze o rimbombi, una equalizzazione compiuta dalla performance limitata di un nastro a cassetta (sia dal punto di vista dinamico che della risposta in frequenza) alla fine venga percepita come più tollerabile. Non è da escludere, pertanto, che la riduzione della quantità di informazioni audio, effettuata dalla codifica MP3, sia percepita da qualcuno come più gradevole.
Va bene tutto, per carità, solo che a questo punto si sta parlando di my-fi e non di Hi-Fi, ovvero alta fedeltà. Ci si costruisce un ideale sonoro che nel disco non esiste.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Consigli su un upgrade generale
Egregio Direttore,
mi verrebbe da dire anche "Caro Lucio" perché, anche se non ho mai scritto, leggo da anni il vostro sito (a fasi alterne come a fasi alterne mi dedico all'ascolto della musica, mentre in altri periodi vi dedico minore attenzione); pertanto non mi ritengo un vero audiofilo, né tanto meno competente, ma solo uno che ha piacere, quando ascolta la musica, di ascoltarla decentemente.
Apprezzo in particolare lo spirito con cui affrontate la materia oltre alla competenza e la passione che, da quanto mi pare, non sfocia nel fanatismo, sempre con un'attenzione alla proporzione fra "spesa" e risultato, in funzione delle disponibilità dei singoli, senza disprezzare nessuno e nessuna soluzione. Questo è un periodo SI per cui mi viene anche voglia di valutare la possibilità di migliorare il mio impianto costituito da:

La stanza è 4,00 x 4,80 - il soggiorno dove normalmente "vivo" quando sono in casa e non dormo......quindi tavolo e sedie, una libreria e una credenza, divano, caminetto, tv, grande porta finestra con tende pesanti, tappeto. L'impianto è posizionato alla parete minore (sotto la tv lcd) però è costretto dalla porta, da un lato e dal caminetto dall'altro per cui le casse, alla fine, distano solo circa 1 metro fra loro. Il divano, sulla parete opposta, è in buona posizione d'ascolto, il tavolo risulta di lato e non si frappone. Dopo questa lunga descrizione, approfittando della vostra competenza e cortesia ti chiederei una valutazione sull'"equlibrio" o meno dell'impianto, quale siano i punti di debolezza.
Pensavo di sostituire le casse che sono molto "pulite" anche troppo.... ma vorrei trovare qualcosa che, senza "svenarmi" mi possa dare un significativo "beneficio" oltre a poter rimanere vicino alla parete altrimenti risulterebbero ingombranti nell'ambiente.
Ho provato ieri delle DYNAUDIO 52 che però non mi hanno convinto (le avevo staccate dalla parete circa 50 cm. - come da indicazioni che credo valide per le reflex) riproverò in questi gg. ma non mi sembra facciano al mio caso.
Pensavo anche a delle tower.....sempre se possa tenerle arretrate vicino alla parete ??
Anche sui cavi di segnale probabilmente potrei fare qualcosa?
Scusandomi della lunghezza, vi ringrazio dell'attenzione,
Cordiali saluti,
Edoardo - E-mail: edobass13 (at) libero.it

LC
Caro Edoardo,
per i cavi temo di non poterti aiutare, visto che non forniamo più consulenza su questi componenti. Tuttavia, posso consigliarti di autocostruirti qualcosa di facile scegliendo tra i tanti nostri
progetti DIY. Il tuo impianto mi pare ben assortito e tra tutti i componenti che sono in tuo possesso certamente i diffusori sono l'anello più debole. Le Index prima serie hanno tanti anni sulle spalle e vennero presto sostituite dalle Plus proprio perché ritenute non all'altezza del blasone dello storico marchio di Glasgow. In particolare, come anche le Plus, hanno un basso molto controllato, persino troppo, ed è solo parzialmente rinforzato dalla parete posteriore da tenere il più vicina possibile.
Io ti consiglierei di prendere dei diffusori da pavimento, da scegliere ancora in casa Linn (Keilidh, Keosa, Kaber) o anche Naim (Allae, Intro...) per non discostarti troppo dal suono cui sei abituato e per poter ridurre ai minimi termini la distanza dalla parete posteriore. Sto pensando a modelli ormai non più a catalogo, ma reperibili a prezzi molto contenuti. Non mi sorprende che le Dynaudio non ti siano piaciute, si tratta di un'impostazione diametralmente opposta a quella delle Index. Qualora volessi restare su diffusori da supporto, prova qualche modello Rega.
La distanza tra i diffusori purtroppo è ridotta (appena un metro!) e questo compromette un po' l'ampiezza del fronte sonoro, è come ascoltare da un compattone, solo un po' più grande :-)
Anche per questo motivo ti consiglio delle snelle torri da pavimento, di fatto gli altoparlanti starebbero a distanza reciproca maggiore rispetto a ora, se consideri che le Index sono molto larghe.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Quella dannata manopola del volume
Buongiorno, mi accingo a scriverle, non senza tanti ripensamenti, ma tant'è ora ci sono. Questa estate, al ritorno da un breve periodo di ferie, mi sono ritrovato con le JBL del mio impianto praticamente disfatte (tutte le parti in gomma erano degradate), tanto che le ho letteralmente buttate, e di ciò mi pento in quanto ho poi verificato che potevano essere benissimo riparate. Se non rammento male, erano casse accreditate di circa 80-100 w rms/cad, pagate venticinque anni fa un milione di lire la coppia.
Detto questo, dopo varie navigazioni in rete e senza nessun ascolto, ho preso delle Klipsch rf82 mkII, spinto dall'ottima potenza continua, la sensibilità ed il prezzo estremamente scontato. Abbinandole al mio ampli Pioneer A509R (circa 50+50 w rms) è sembrato schiudersi un mondo del tutto nuovo, ogni cd ascoltato sembrava ascoltarlo per la prima volta: è evidente che i nuovi diffusori - pur senza rodaggio ancora - nulla avevano a che fare con i vecchi JBL, un salto di qualità, insomma, abissale.
L'ampli Pioneer suonava bene, per i miei gusti si intende - non sono un audiofilo, sono un normale ascoltatore di musica, ed a mala pena sento la differenza tra una traccia normale ed una traccia mp3, o altro file compresso, peraltro l'età è quella che è e l'udito insieme al resto sente gli anni - ma soprattutto l'ampli suonava forte, per intenderci in alcun modo era possibile andare oltre un terzo del volume. L'ampli in questione risentiva però degli anni e non avendo nessun ingresso digitale mi son deciso a cambiarlo. Dopo ulteriori e svariate navigazioni in rete, ho quindi preso un Rotel RA 12 (abbinandogli l'RCD 12 e l'RT 12) accreditato di 60 w rms a canale. Il suono che ne esce fuori mi piace e soddisfa le mie aspettative (pulito, dettagliato, peraltro ad ogni ascolto le casse, insieme all'ampli, si sentono sempre meglio, frutto evidentemente del rodaggio in corso) ma ciò che invece non mi aspettavo è la sensazione che suoni molto meno forte (nonostante una potenza maggiore) del precedente, in buona sostanza per un ascolto decente (considerati anche tutti i fattori negativi presenti nell'ambiente, che comunque non cambiano ovviamente tra i due ascolti) devo alzare il volume a circa metà della corsa (a 50 per intenderci su 95 max).
Anche la cavetteria è passata, dai normali fili unipolari elettrici (pur da 2,5 mmq per i diffusori) a qualcosa di specifico, sia per i cavi di segnale che per quelli di potenza. Ma è possibile quanto da me rilevato, che il nuovo ampli suoni meno forte del precedente pur essendo più potente? ed a che cosa potrebbe essere dovuto? (giusto per notizia ascolto di norma musica rock, pop e classica).
RingraziandoLa per la cortese disponibilità che vorrà dedicare ad un normale ascoltatore di musica, sperando di non farle perder del tempo con un quesito forse stupido e banale, Le invio i migliori saluti.
Peppino - E-mail: peppino.lecce962 (at) hotmail.it

LC
Caro Peppino,
il nuovo ampli non suona meno forte del precedente, semplicemente eroga la potenza massima per una posizione diversa della manopola del volume. Il Pioneer raggiunge la potenza massima prima, il Rotel dopo. Da cosa dipende? Dalla sensibilità degli ingressi: a parità di sorgenti la tensione erogata è sufficiente per far raggiungere la potenza massima prima nel Pioneer che nel Rotel. Tra le due impostazioni, come detto altre volte, è preferibile la seconda, perché permette una regolazione più fine del livello d'ascolto e perché i potenziometri diventano più precisi via via che ci si allontana dalla zona di massima attenuazione.
In ogni caso, stai continuando ad usare solo una minima parte della potenza a disposizione dei due amplificatori! Secondo me, considerati i diffusori, ti sarà difficile andare oltre i 20 watt reali per canale. Non dimenticare mai che se un amplificatore suona con la manopola a metà corsa non significa che stia erogando metà della sua potenza massima! Potrebbe essere sia molto lontano da questa, sia molto vicino, tutto dipende dalla sensibilità degli ingressi e dalle scelte progettuali.
Vuoi sentire quanto forte può suonare il tuo amplificatore nuovo? Ruota quella accidenti di manopola verso destra, fintanto che non senti le prime tracce di distorsione. Sono sicuro che verranno i vicini a lamentarsi ben prima che tu possa usare tutta la potenza a disposizione del Rotel.
Infine, non devi dimenticare un classico effetto psicoacustico: quando un suono è meno distorto, più gradevole e naturale siamo portati a sentirlo come meno forte anche quando non lo è. Non a caso, con impianti molto buoni dove la distorsione percepita è bassissima, è facile arrivare senza accorgersene a livelli di pressione sonora elevatissimi. Al contrario, un suono scadente e distorto ci sembrerà fortissimo anche se non lo è. Basta fare una prova con una radiolina portatile, in fondo.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Filtri e ciabatte di rete
Ciao Lucio, come stai? Spero bene, anche per la famiglia.
Avrei bisogno, per cortesia, alcuni chiarimenti sui prodotti in oggetto, in particolare dei noti filtri di rete Black Noise (Systems and Magic) e dei meno noti distributori di rete (ciabatte) Faber Six (Faber's Cables). Premetto che dal punto di vista tecnico non sono molto preparato, quindi le mie domande potrebbero evidenziare le mie idee confuse. Di solito mi informo sopratutto sulla vostra rivista online, ed al proposito ho riletto un tuo articolo de 1997 e le recensioni dei Black Noise, vecchi e nuovi, e mi affido un po' al mio buonsenso.
Per quanto riguarda i Black Noise, sono filtri di rete passivi R/C/L (cosa significa esattamente passivi?), tra le diverse caratteristiche dichiarate:

  1. protezione sovratensioni e impulsi distruttivi, (ma non bastano le protezioni degli apparecchi che compongono l'impianto o l'interruttore generale dell'impianto elettrico? )
  2. filtratura disturbi di rete e degli apparecchi (ma se filtra i disturbi di rete non filtra anche informazioni collocate sulla stessa frequenza dei disturbi?)
  3. attenuazione armoniche di rete (cosa sono? vale lo stesso discorso fatto per i disturbi di rete?),
  4. NESSUNA COMPRESSIONE O LIMITAZIONE DELLA DINAMICA, ANZI, AUMENTO DELLA DINAMICA PERCEPITA. (anche qui, se è un filtro farà passare meno corrente e quindi risulterà meno dinamica all'ascolto)
Invece i prodotti Faber sono distributori di rete cioè ciabatte elettriche dove collegare gli apparecchi dell'impianto HiFi. Viene dichiarato che l'inserimento di questo prodotto fornisce una QUALITÀ DEL RISULTATO ASSIMILABILE AL CONDIZIONAMENTO DI RETE SENZA ALCUNA LIMITAZIONE DINAMICA. (ma se è solo una ciabatta come fa a dare un risultato simile ad un condizionatore o ad un filtro di rete? è la qualità dei materiali impiegati che permette di raggiungere quel risultato?).
Grazie per l'attenzione e scusa se sono stato un po' lungo.
Buonissima giornata / serata.
Angelo - E-mail: zanoni.a (at) alice.it

LC
Caro Angelo,
comiciamo dai fondamenti: la rete elettrica che alimenta i nostri impianti ha un frequenza di 50 Hz. Questo significa che potranno essere presenti delle armoniche superiori multiple di questa frequenza. In più nella rete viaggiano disturbi di varia natura, principalmente iniettati nella rete domestica da altri dispositivi, interni o esterni alla nostra abitazione. Scopo dei filtri di rete è cercare di ripulire l'alimentazione che arriva ai nostri componenti HiFi, fornendo loro una situazione di lavoro ideale. Essi, infatti, a parte rari casi, non sono dotati di dispositivi di filtraggio sufficienti per questo scopo. Talvolta, poi, un filtro di rete implementa una protezione da sovratensioni perché non è detto che quella del differenziale casalingo sia sufficientemente sensibile o veloce. I filtri agiscono A MONTE dell'impianto, quindi non possono filtrare informazioni utili, come le chiami tu...quelle vengono riprodotte dai componenti. Più questi ultimi lavorano in condizioni elettricamente ideali e migliore sarà il suono riprodotto. Lo stesso dicasi anche per la dinamica: più l'alimentazione è pulita e più i componenti possono esprimersi al loro massimo.
I filtri di rete si dividono in passivi e attivi. I primi fanno uso di componentistica passiva (condensatori, induttanze e resistenze) mentre quelli attivi sono dotati di circuiti propri, alimentati indipendentemente come se fossero dei componenti HiFi essi stessi. Tali sono i dispositivi, ad esempio, che ricostruiscono la forma d'onda della rete elettrica.
Chiariamo subito una cosa: se devi filtrare qualcosa ti serve un filtro. Niente di tutto questo si può fare utilizzando semplici ciabatte, per quanto esotiche possano essere. La corrente elettrica segue leggi della fisica ben note e se ne frega se viene fatta passare per un cavo più o meno esotico. Se il disturbo è in essa presente, arriverà tale e quale anche attraverso una qualunque ciabatta, per quanto costosa possa essere...a meno che quest'ultima non contenga dispositivi di filtraggio anch'essa (leggi: condensatori, resistenze e induttanze). Una buona ciabatta può certamente, così come fa un cavo d'alimentazione, dare il suo contributo, ma certo non può filtrare alcunché. Può schermare durante il tragitto, scaricare a terra disturbi elettromagnetici che dovessero inquinare l'area circostante il cavo ma se il disturbo TRANSITA all'interno delle rete elettrica non può fare assolutamente niente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Suono sgradevole da NAD e JBL
Carissimo Direttore, si ricorda della mia precedente
lettera cui facevo riferimento al pre ed al finale NAD che unitamente alle JBL strillava. Ho risolto tutto seguendo il consiglio della sua rivista a proposito dei Fermaporte autoadesivi. Bene prima i diffusori erano collocati in una libreria, poi li ho spostati facendo fare dal falegname due supporti in legno dove appoggiare le mie JBL. Ed ecco qui un il fracasso. Ho messo dei battiporta tra le casse ed i supporti in legno. Un altro mondo. Finalmente l'impianto ha ripreso a suonare alla grande. I famosi UPIM come li chiama lei. Cinque euro in tutto. Possibile tanta differenza?. È' il caso che li metta anche sotto le meccaniche? Ora sono appoggiate una sopra l'altra. Comunque grazie alla sua rivista leggendo e rileggendola ho risolto. Ahhhhhh che sollievo!!!!!!
Pensa che anche nelle meccaniche si possa migliorare il suono?
Grazie ancora e beato lei che ha tanta esperienza in materia.
Roberto - E-mail: robertogajo (at) gmail.com

LC
Caro Roberto,
sono felice che uno stratagemma così semplice ed economico abbia risolto il problema. Mi vien da pensare che i supporti del falegname siano, per qualche motivo, poco adatti allo scopo! Non possono fare, da soli, così tanti disastri. Magari hanno una struttura che vibra e risuona, non so. I battiporta che tanti anni fa consigliammo qui su TNT-Audio li avevo chiamati Upim perché era in quella catena di grandi magazzini che si trovavano con facilità. Ora magari si trovano prodotti simili in altri negozi o centri del bricolage. Quelli originali erano particolarmente efficaci perché contenevano al loro interno una sorta di bolla d'aria che isolava abbastanza bene dalle vibrazioni.
Certamente li puoi usare, con benefici forse meno evidenti, anche sotto i componenti HiFi, soprattutto se li tieni impilati uno sull'altro, cosa che non si dovrebbe mai fare! Se proprio non potessi dedicare un mobiletto ad hoc per l'impianto (vedi il nostro progetto d'autocostruzione FleXy) almeno dovresti provare a tenere le elettroniche il più possibile isolate l'una dall'altra.
Continua a seguirci, magari potresti scoprire tanti altri trucchi a costo quasi zero per migliorare l'impianto HiFi!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade per vecchio impianto
Buongiorno Lucio,
sono Fabio, ho 36 anni ed ascolto musica da quando muovevo i primi passi. Posseggo un impianto, regalatomi dai miei genitori nel lontano 1990, costituito da:

Dopo anni passati ad ascoltare mp3 di scarsa qualità su dispositivi portatili ho deciso di fermarmi, sedermi e di ascoltare la musica esattamente come facevo nel 1990. Grazie a TNT ho deciso intervenire sull'impianto sostituendo cavi di segnale e potenza con Wireworld luna 7 e Supra classic 4 e per ascoltare i file digitali flac ho collegato un DAC Audioengine D1 ad un palmare.
Il suono ne ha guadagnato sensibilmente. Le casse distano 45cm dalle pareti, ma purtroppo c'è un mobile in legno alle loro spalle. La stanza misura 4mt x 3 mt ed di fronte all'impianto sono presenti un grosso divano e una libreria. Come giudica, nel complesso, quest'impianto ahimé vintage? E se dovessi fare un upgrade su cosa dovrei porre l'attenzione?
Ringrazio moltissimo facendoti i complimenti per il lavoro svolto con TNT-audio.
Fabio - E-mail: benni.fabio (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Fabio,
difficile definire il tuo impianto come vintage, riserverei questa denominazione ad apparecchi con qualche anno in più sulle spalle. Forse tu lo percepisci vecchio, ma così non è. Le elettroniche Denon sono assolutamente oneste, di buona qualità, anche secondo gli standards odierni, e i diffusori sono dotati di un ottimo rapporto qualità/prezzo e di un suono generoso. Semmai, mi preoccuperei di più della sistemazione, invero abbastanza infelice. Sarò anche un maniaco dell'ordine ma quel mobile in mezzo ai diffusori, così affollato, davvero non lo vedo bene. Purtroppo temo tu non possa fare moltissimo in questa direzione, ma almeno elimina quelle due valige e posiziona le elettroniche una a fianco dell'altra, non una sopra l'altra!!! Magari mettici sotto anche dei piedini morbidi, tipo i fermaporta citati nella lettera precedente che, a detta dell'amico audiofilo che li ha provati, sortiscono effetti sorprendenti :-)
Volendo migliorare qualcosa, il primo pensiero andrebbe ai diffusori, che potranno essere sostituiti con un modello da pavimento più snello. Questo ti consentirebbe di risparmiare spazio (e quindi aria intorno ai diffusori) e di eliminare gli stands.
Senza l'indicazione di un budget è difficile fornire indicazioni più precise ma ti sarà sufficiente dare un'occhiata ai soliti consigli che settimanalmente compaiono su questa rubrica, in diverse fasce di prezzo.
Dopo e solo dopo il cambio dei diffusori potremo provare a ragionare sulle elettroniche.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo impianto effetto "loudness"
Egr. Cadeddu ho proprio bisogno del suo aiuto per rinnovare l'attuale impianto composto da:

Avendo cambiato abitazione la situazione attuale è di dover ascoltare a volume medio-basso e i componenti citati si sono rivelati alquanto inadatti dal punto di vista timbrico. Di conseguenza cerco un insieme dal suono aperto ma non affaticante, con una nota di "loudness" naturale, cioè basso "rotondo" e acuti chiari evidenti ma morbidi. Devo anche ammettere che molti apparati definiti morbidi hanno in realtà gli acuti lievemente arretrati e solo un maggior corpo sui bassi. Rimpiango le mie vecchie RCF e poi le KEF, l'ampli a mos-fet autocostruito e l'ormai irreparabile Philips CD960.
L'Arcam che possiedo è analitico, dinamico e dettagliato, non freddo ma sicuramente asciutto, avrei pensato ad un DAC esterno ma l'unico dal costo accettabile è il DAC Magic 100 da Lei recensito, ne ero tentato ma oltre ad una timbrica simile ho scoperto che monta praticamente gli stessi DAC del mio Arcam (Wolfson 8742 contro 8740) e quindi rischierei di non avere i cambiamenti desiderati.
L'ampli è un "vecchio nobile" anch'esso dal timbro ricco e dinamico ma altrettanto neutro, le B&W hanno invece la classica gamma medio-alta in leggera evidenza a scapito delle altissime. A volumi medio-bassi il tutto si traduce in un ascolto dettagliato ma affaticante, poco godibile.
Amando soprattutto il jazz moderno e il progressive anni 70, nelle attuali condizioni di ascolto gli estremi banda sembrano sparire (basso e grancassa assieme a piatti e spazzole) e devo controvoglia ricorrere ai controlli di tono. Per contenere i costi le chiedo quindi da cosa partire nella sostituzione dei componenti, evitando però di ricorrere all'usato, alla musica liquida e ai classe D o T (lungo da spiegare). Il budget massimo è di 2000 euro per tutti e tre ma se risparmio sono contento, mentre per i diffusori mi è del tutto indifferente se a torre oppure satelliti + sub (ma con le torri eviterei la spesa degli stand). Le elenco alcune opzioni ovviamente non vincolanti. Elettroniche: Diffusori (qui sono in crisi nera): P.S. ho ascoltato apparecchi Marantz, Rotel, Klipsch e Canton e non mi hanno entusiasmato.
La ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi,
Maurizio - E-mail: parolini.m (at) tin.it

LC
Caro Maurizio,
ascoltare a basso volume sentendo perfettamente alte e basse frequenze è, come detto altre volte, pura utopia. Il limite è il nostro orecchio e non l'impianto HiFi. Piuttosto che inseguire inutili chimere meglio acquistare un amplificatore dotato di tasto loudness e vivere tranquilli, peraltro risparmiando tanto denaro. Comunque, qualora volessi percorrere la strada più difficile (quella della chimera, appunto) permettimi di osservare che amplificatore e diffusori sono quanto di più lontano tu possa avere per ottenere un suono morbido ed eufonico. Se poi l'ambiente dovesse anche metterci del suo (magari è vuoto e riflettente) il risutato sarebbe inevitabilmente sbilanciato, persino ad alto volume.
Inizia a sostituire i diffusori, con qualcosa di impostazione opposta. Sto pensando a torri da pavimento di casa Opera, Sonus Faber, volendo anche le Indiana Line Diva che hai citato. Da evitare Klipsch, Focal e Dynaudio, che peraltro figurano tra le tue alternative. Per l'amplificazione valuta NAD e Audio Analogue (anche Vela, volendo) e aggiungi pure Arcam. A proposito di questo marchio, io lascerei il tuo bel lettore CD al suo posto e proverei a sostituire solo ampli e diffusori, partendo proprio da questi ultimi. Potresti infatti scoprire che persino l'Audiolab possa restare al suo posto.
Quanto ai rimpianti sui vecchi componenti che hai citato, devo purtroppo contraddirti. Né il Philips CD960 né le RCF avevano il suono che tu ricordi, anzi! Purtroppo la memoria audio è fallace, specie se basata su ricordi di ascolti giovanili in ambienti del tutto diversi e con software completamete differente. Nel tempo le registrazioni si sono fatte via via più dettagliate e dinamiche, il che è un bene se uno cerca il massimo del realismo ma è deleterio se si vuole ascoltare in relax senza farsi trapanare le orecchie :-)
Aggiungi il fatto che i componenti moderni sono più fedeli di quelli del passato e il quadro è completo. Si stava meglio quando si stava peggio? Può darsi ma, ripeto, l'HiFi deve essere tensione verso il massimo realismo e la musica dal vivo è tutto tranne che suadente e rilassante. Basta sentire uno strumento qualunque, non amplificato (violino, batteria, persino il flauto!) per capire che di morbido e vellutato ci sia ben poco nel mondo reale. Tutto ciò esiste solo nell'immaginario distorto e, lasciatemelo dire, un po' perverso di noi audiofili. Inseguiamo caparbiamente una realtà che non esiste.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Upgrade per diffusori da libreria
Gentilissimo Direttore,
desidero innanzitutto complimentarmi con lei e con tutto lo staff per l'elevatissima qualità della rivista tnt-audio.com che è diventata per me, ma credo per moltissimi audiofili, un importante punto di riferimento. Sono in possesso di un impianto così costituito:

Ascolto prevalentemente rock e new wave in una stanza di circa 3.6x5 mt, che tra tappeti, divano (disposto a circa 2,7 mt dai diffusori), cuscini, tende e librerie, non mi pare troppo problematica. Vorrei effettuare un upgrade, alla ricerca di maggiore energia, dinamica e coinvolgimento che le piccole Wharfedale non riescono a darmi, in particolare sulle basse frequenze. Condivido la sua predilezione per le piccole tower (ho avuto in passato delle Infinity Ref30) ma per installarle dovrei prima divorziare! Non credo che mi convenga... :-)
Leggendo spesso e con attenzione i suoi interventi sulla rivista immagino che mi dirà che non potrò sperare in un miracolo. Infatti l'impianto si trova collocato in una posizione decisamente infelice (le allego foto), in una sorta di nicchia lunga 135cm e larga 42 cm tra TV e libreria. Posso quindi installare solo dei piccoli bookshelf che non superino i 22 cm di larghezza. Oltretutto all'avvicinarsi di questo limite non potrei orientarli verso il punto di ascolto per la presenza della TV. Ho deciso che cambierò i diffusori e stavo pensando alle Indiana Line Tesi 260. Le ho ascoltate e non mi dispiacciono per impatto e dinamica, ma le ho trovate un po' impastate sulle basse frequenze (soprattutto alzando i volumi) e non particolarmente definite sulle alte, ma per 250€ sono un affare.
Preso atto delle limitazioni sopra esposte la domanda che le pongo è: vale la pena spendere di più per dei diffusori? Pensavo anche a Focal 705, Triangle Comete EX, Indiana Line DIVA 255, Cambridge Audio AERO 2, Klipsch RB 61 MKII (eviterei il bass reflex posteriore al fine di minimizzare i problemi relativi alla collocazione). Investirei complessivamente anche 1000-1500€ per sostituire oltre ai diffusori l'amplificatore (Rotel RA-11? NAD+DAC? Pioneer A-50+DAC?), eliminando il CD per emigrare definitivamente verso la musica liquida, e valuterei anche il cambio della testina del giradischi (Ortofon 2M Red?), ma resta sempre il punto interrogativo: considerando la sfavorevole disposizione dei diffusori il gioco vale la candela? La ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per le risposte che vorrà fornirmi.
Cordiali saluti.
Maurizio - E-mail: xgothix (at) yahoo.it
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Maurizio,
stante la disposizione e lo spazio vitale destinato ai diffusori temo non ci sia molto da migliorare. Anche quel povero giradischi, messo su uno scaffale dove poggiano gli stessi diffusori, grida vendetta al cospetto degli Dei dell'Analogico :-)
Prova almeno a isolarlo meglio dallo scaffale! Tornando al discorso diffusori mi chiedo se tu non abbia la possibilità di installare, per terra a fianco al mobile, in maniera occultata, un subwoofer. Se così fosse (mi pare che lo spazio a sinistra ci sia) potresti più proficuamente pensare a un sistema satelliti + sub: avresti il vantaggio duplice dell'eliminare le basse frequenze dallo scaffale e di liberare un po' da i vincoli attuali le frequenze medio-alte. Quando parlo di satelliti sto pensando a sistemi davvero molto piccoli. Più precisamente, prodotti sofisticati tipo il Focal JM Lab Dome 2.1, Elipson Planet (da abbinare a relativo sub), Gallo Acoustics (vari modelli da abbinare a relativo subwoofer) o, volendo risparmiare, Cambridge Audio serie Minx (vari modelli, con relativo sub). Magari riesci a trovare qualcosa di buono anche nel mercato dell'usato. Non scartare a priori questa soluzione.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Upgrade ampli e lettore CD con 1500€
Caro Direttore,
prima di iniziare Le rinnovo i complimenti per la Sua rivista, insostituibile fonte di informazioni sul mondo hifi!
Le scrivo di nuovo a distanza di pochi mesi per qualche consiglio su un upgrade che vorrei fare. il mio impianto è così formato:

Ambiente d'ascolto: stanza rettangolare 5 x 7m (impianto disposto sul lato lungo) distanza diffusori parete 70cm, stanza ben arredata (tendaggi pesanti, quadri di tela, tappeto a pelo lungo, libreria, divano, cuscini.), ascolto prevalentemente rock e blues.
Veniamo al dunque: nella precedente lettera Le chiedevo se conveniva rifare il crossover delle Ciare (generico 3 vie) con dei componenti migliori, alla fine ho deciso di rivolgermi a un professionista e farmi costruire un filtro dedicato al mio sistema. Una volta montato tutto (ho anche ricablato i diffusori con del Supra Classic 2.5mm che già avevo) ho fatto fare qualche ora di rodaggio ai nuovi componenti prima di iniziare a sentire le differenze.
Già dal primo ascolto, ho notato un netto cambiamento: prima il suono era molto aperto, squillante, con la gamma medio alta in evidenza, basso secco, non molto esteso, ora la risposta è cambiata radicalmente: anche a volume minimo sento un suono pieno, tondo, non c'è prevalenza né di gamma alta né bassa, tutto molto lineare e secondo me corretto anche se a dire il vero un po' "scuretto".
Prima dell'upgrade ai diffusori avevo iniziato a selezionare le elettroniche per sostituire le mie (per migliorare sopratutto dettaglio e dinamica del suono) ero molto interessato a fare un'accoppiata monomarca Audio Analogue, ampli Fortissimo e cdp Crescendo, trovati usati a buon prezzo, oppure avevo pensato a cambiare solo l'ampli con un Naim Nait 5si (anche se non ho capito se posso utilizzare i miei cavi di potenza o servono per forza i Naim) ora però, visto che il suono dei diffusori è cambiato, diciamo che è diventato "caldo" non so se queste elettroniche si sposino bene con il nuovo carattere dei diffusori.
Considerando un budget di 1500€, incluso il ricavato per la vendita delle elettroniche che ho, su quali marchi mi dovrei orientare per avere una buona sinergia con i diffusori?
Grazie mille!!!
un cordiale saluto,
Giancarlo - E-mail: giancarlolodato (at) me.com

LC
Caro Giancarlo,
dubito che le elettroniche cui hai pensato possano farti fare chissà quale salto di qualità. Sia l'Arcam CD17 che l'Onix A55 sono ottime elettroniche e per avere un salto qualitativo sostanziale temo tu debba prevedere una spesa ben più consistente. Per certo le due elettroniche Audio Analogue che hai citato non sarebbero un upgrade ma, al più, un sidegrade. L'integrato Naim potrebbe essere un passo avanti rispetto all'Onix, ma forse non così sostanziale come tu ti aspetti. Credo che sarebbe più appropriato, semmai, un Nait XS, eventualmente da cercare usato. Per i cavi non ti devi preoccupare troppo, le ultime amplificazioni Naim sono compatibili con tutti i cavi in commercio, in buona sostanza. I cavi autocostruiti in tuo possesso non dovrebbero darti alcun problema pratico.
Per completare il tutto ci vedrei bene anche un lettore CD della casa di Salisbury, dal CD5 in su. Non devi preoccuparti per l'impostazone timbrica delle elettroniche Naim, sono sostanzialmente neutre, molto generose e controllate in basso e dotate di ampio respiro e dinamica.
Visto che il budget non ti consente di prendere entrambe le elettroniche in un'unica soluzione, procedi per passi, prima l'amplificatore e poi la sorgente.
Ti raccomanderei di valutare comunque qualunque sostituzione con un confronto diretto coi tuoi diffusori, chiedi di poter portare i nuovi componenti in casa, è molto importante.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gent.mo Lucio buongiorno,
ti scrivo per condividere una seppur piccola soddisfazione. Non ho molti vinili poiché a suo tempo divisi il “patrimonio” con mio fratello che si portò in dote anche il giradischi; non avendo nulla con cui farli suonare li abbandonai un po' al loro destino. Qualche anno fa decisi di riesumarli ed acquistai usato a poco prezzo un onesto Project 1.2, totalmente manuale ed una Knosti.
Effettuati i dovuti lavaggi ed installato il giradischi, mi riconcessi il piacere di ascoltare quanto di gradevole avevo per così dire accantonato. Nel tempo ha cambiato testina (ora monta una Denon 160, quella con la scocca blu che, non so per quale motivo, la casa ha messo fuori produzione...a me piace un sacco!), ho installato a muro il giradischi con l'utilizzo di bracci e staffe in legno massello, l'ho dotato di punte fai da te bloccate con del blue tak (mezze sfere di faggio forate e bypassate da vite a legno che spunta per un mm creando così un accoppiamento legno metallo che secondo me funziona) ed infine utilizzando bolla, dima e bilancina ho settato il tutto nella maniera migliore possibile per un “in”esperto come me.
Tutto molto bene, per quel che si può permettere il vecchio Project. Se non che il tarlo del DIY non mi aveva ancora abbandonato ed allora, spinto da insano masochismo, recido cavo di alimentazione e di segnale, saldo i terminali di corrente ad una vaschetta IEC con filtro che avevo avanzato e blocco il tutto sul fondo del gira schermando con una lastrina di alluminio; faccio lo stesso con i cavi di segnale utilizzando le femmine RCA di una basetta di un pre fono inutilizzato. Collego un buon cavo di alimentazione sempre DIY tipo
TNT Merlino ma con materiale più audiophile, uso un cavo di segnale Project che mi regalò mio fratello quando sostituì il suo e...
Non ci volevo credere, tutto funziona ottimamente, nessun ronzio superiore a quello che già aveva in precedenza (udibile a vuoto solo a volume massimo) ed il caro vecchio 1.2 va a nuova vita. Perfino mia moglie dal piano di sopra mi dice “ma cosa hai fatto...si sente benissimo!” Non ti mando la foto perché devo ancora per così dire aggiustare l'estetica ma sono veramente soddisfatto e volevo dividere con te, mentore dei miei esercizi DIY, questo risultato. Qualche mese fa volevo scriverti per consiglio sul cambio del giradischi, per ora passo oltre e compro vinili...poi si vedrà. Grazie.
Un caro saluto.
Raffaello - E-mail: r.allegretti (at) simbroker.it

LC
Caro Raffaello,
hai fatto benissimo a mettere le mani sul ProJect seguendo le nostre indicazioni, come vedi il risultato è andato al di là di ogni aspettativa! Ora, anziché pensare a un nuovo giradischi puoi tranquillamente spendere la cifra destinata ad esso in nuovi dischi!
Quando avrai completato l'opera inviaci qualche foto, meglio ancora se riesci a illustrare i vari step prima della fase finale.
Buon divertimento e buon ascolto!

Dopo la ruvida proposta della settimana scorsa una piccola carezza uditiva, Sofia Rei che canta un brano dell'eclettico John Zorn, Besos de Sangre eseguito live al Summer Jazz Days di Varsavia, nel 2013. Il brano è basato su Besos de sangre, un piano trio di Zorn contenuto in "Filmworks XXIII - El General" (2009). Una sorpresa per chi è abituato alla sperimentazione free-punk-jazz di Zorn.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potrete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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