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Milano HiEnd 2003 Audio Show

Lo spettacolo va ad incominciare...

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La quarta edizione del Milano HiEnd Audio ha forse consacrato definitivamente il ruolo della manifestazione nel panorama italiano.

Mi è stato riferito che il sabato l'affollamento è stato notevole. Personalmente ho visitato la manifestazione di domenica, quando un blocco del traffico nella zona di Milano (inclusa l'area dello show) dovuto all'alto tasso d'inquinamento ha reso l'accesso impossibile ai mezzi privati (almeno in teoria...). Per completare il quadro della situazione, va detto che i ferrovieri erano in sciopero. Le Leggi di Murphy sono sempre in vigore...

Vista la situazione, posso tranquillamente affermare che anche la domenica è stata un gran successo.

Gli show room

Partiamo subito col piatto forte: il terzo piano, dove era concentrata la maggior parte delle salette.

Kiom, l'azienda di Luca Chiomenti noto progettista de "Lo Scherzo", un amplificatore dalla potenza molto bassa che costa poco ma suona alla grande, ha presentato la sua linea d'amplificatori di bassa potenza abbinati a diffusori ad alta efficienza.


[Kiom]

La stanza era sempre affollata. Devo confessare di averci trascorso un bel po' di tempo anch'io, in pieno relax. Ottimi lavori d'ebanisteria ed un suono ammaliante.

Il suono perfetto? Non ne sono sicuro, è troppo una questione di gusti. In apparenza, si notava una certa mancanza di macrodinamica ma il suono era pulito, morbido, corretto e preciso. Il livello di pressione sonora era sempre piuttosto basso, poichè secondo Luca ad alto volume la stanza suonava male. Di certo il suono più rilassante della manifestazione.
Un vero piacere, in grado di offrire un po' di riposo alle orecchie dopo aver ascoltato tutto quello che c'era nelle altre salette. L'unico problema era che la stanza accanto non seguiva la stessa filosofia sui livelli di pressione sonora, e se prendiamo in considerazione lo scarso isolamento acustico potete facilmente immaginare il risultato finale...

I prodotti sono progettati e costruiti dallo stesso Luca. Anche il lavoro d'ebanisteria è fatto da Luca: design e finitura a richiesta cliente, inclusi i lavori d'intarsio. La produzione è, ovviamente, molto limitata.

Telcar ha esposto numerosi diffusori Audio Vision.


[Telcar]

Crea Audio ha presentato i due grandi monoblock "Renaissance" di Aloia, il noto progettista italiano. Il termine "block" è un po' riduttivo: le dimensioni sono di circa 25x85x65 cm (larghezzaxlunghezzaxaltezza). Anche il preamplificatore VTPA The Last, sempre di Aloia, non era esattamente un piccolo aggeggio: due grandi telai, in uno l'alimentatore induttivo, nell'altro il preamplificatore vero e proprio. Dinamica e dettaglio a volontà, pugno d'acciaio in guanto di velluto.


[Crea]

Ultrasound era presente con Pick-up, il suo distributore per il nord dell'Italia


[Kiom]

Audio Coils presentava un sistema completo basato sui propri prodotti: preampli, finali monoblock e diffusori. I finali sono disponibili con diverse potenze e configurazioni: single ended o push pull, da 5 a 20 W.

I diffusori Harp sono dei transmission line. La linea di trasmissione è piegata in modo da aprirsi sul frontale del diffusore: ciò gli dona una forma a "D" molto caratteristica. Tutti i trasformatori sono basati sulla tecnologia "electrosmogless(R)", che dovrebbe garantire alimentazioni e segnali meno affetti dal rumore di fondo. I prezzi mi sono parsi ragionevoli.


[Audio Coils]

Studio Progettazione ed Imago Electroacustics presentavano il loro "Amplificatore di Musica". C'era anche il prototipo di un grosso ingresso phono a valvole. Suono davvero buono, molto meglio che nelle passate edizioni. Potente, rotondo, piacevole sia con il vinile sia con il CD. Ottimo lavoro.


[Studio Progettazione Audio - Imago E.]

Morsiani, Bowler e Marel presentavano un impianto con giradischi Morsiani, amplificazione OTL Bowler e diffusori Marel. Suono molto buono, come sempre accade quando c'è di mezzo Morsiani...


[Morsiani, Bowler, Marel]

Emgi Audio presentava un impianto completo con i monoblock TCL300, 19 watt con due valvole 300B, un preampli e diffusori Choice 2.


[Emgi Audio]

L'amplificatore Horus di Sotis Audio, recensito su TNT pochi mesi fa, era il cuore del sistema di questa saletta. Suono molto controllato, direi proprio educato.


[Sotis Audio]

Albatron/Armonia HiFi presentava il nuovo lettore CD1, che era poi la combinazione di un nuovo prodotto contenente una meccanica Philips CD-Pro2 ed il nuovo DAC4. Una scheda interna preamplificatrice con controllo del volume è disponibile come optional.

C'erano due versioni con prezzi differenti. Tutt'e due gli apparecchi hanno il caricamento dall'alto e la chiusura manuale, ma mentre nella versione economica il coperchio è in plastica in quella "reference" è di solido metallo.
Il pannello frontale della versione normale è trasparente ma può essere verniciato di nero all'interno, se lo desiderate, per avere un aspetto meno peculiare. Il "reference" ha, invece, uno spesso ed elaborato pannello frontale in metallo.

Il contenitore è rigido, di robusto metallo ed è dotato anche di parti in legno ed altri materiali smorzanti. Come suggerito da Philips, la meccanica è sospesa su molle. Sfortunatamente i prezzi non sono molto bassi ma sono in linea con la classe della meccanica.

Il DAC4 è un nuovo convertitore a 24 bit basato sul filtro DF 1704 e sui convertitori PCM 1704. Ha varie opzioni d'uscita: diretta, con trasformatore e con op-amps.

[Albatron]

Un marchio per me totalmente nuovo, Montagna elettroacustica, presentava un diffusore che poteva essere descritto come un sistema "pipeline". Una sezione di ciò che apparentemente sembrava un pezzo di tubo era montata verticalmente sopra un cabinet basso e largo, contenente due grossi woofer. Il tubo verticale presentava un midrange ed un tweeter, montati all'interno di sezioni sporgenti nella parte frontale del sistema. Il costruttore ne parla come di un diffusore ad alta efficienza. Per capire meglio, date un'occhiata alla foto.

Il loro suono non era niente male, con un'immagine precisa anche se non perfettamente a fuoco (ma questa è una cosa quasi impossibile da ottenere in un Hi-Fi show...), dotato di bassi potenti e controllati. Davvero migliore di quello di molti diffusori più tradizionali presenti alla manifestazione. Le loro finiture erano così accurate da farmele sentire attraenti. Non ci credete? E' un problema vostro...

Erano pilotate da un'amplificazione "magnetosolid" prodotta dallo stesso costruttore e dotata di trasformatori d'uscita.


[Montagna]

North Star Design presentava la gamma completa delle sue elettroniche, inclusi i finali di potenza monoblock già visti al Top Audio e presto in prova qui su TNT-Audio. Il loro design è molto particolare (nella foto sono quelli sul pavimento). Nella stessa sala Extreme Audio esponeva i nuovi diffusori della Sigma Acoustic ed i cavi White Gold.


[North Star]

Al quarto piano, Absolute Sound proponeva Burmester, Kondo Lab e Red Rose. Marchi molto ben conosciuti, suono fluido, naturale, molto buono, prodotto da un giradischi Brinkmann, SACD Accuphase, pre e finale Burmester e diffusori Red Rose. E c'erano anche due bellissime grandi Tannoy.


[Absolute Sound2]


[Absolute Sound1] [Absolute Sound]

L'esposizione di Saretta offriva amplificatori a valvole OTL di altissima levatura con mobile in legno. Pilotavano due diffusori piuttosto strani, nei quali la parte superiore restava in equilibrio su due punte che si appoggiavano alla parte inferiore contenente il woofer.


[Saretta]

Infine, al primo piano c'erano ancora tre stanze. Relco Audio aveva un sistema completo basato sui loro diffusori, facenti largo uso di tweeter a nastro, pilotati da amplificazione Vincent: prodotti dal prezzo piuttosto basso in rapporto alla qualità. Interessante.


[Relco]

Nella stanza successiva era presente una molto bensuonante riedizione dei famosi diffusori Quad 57. La loro produzione è ricominciata in Germania da Quad Gmbh ed utilizza attrezzature originali Quad. L'amplificazione era della Brinkmann.


[Quad]

Ultima ma non ultima la sala di The Sound Of The Valve. L'impianto comprendeva un giradischi Air Reference Turntable con Clearaudio Insider, pre-pre phono Zarathustra, ampli integrato Incantation di PX25, enormi diffusori a dipolo The Wall 2 e Lowther Delphic Z2. Anche la cavetteria era di The Sound Of The Valve. Nella sala di questo costruttore, ogni anno il risultato sonoro migliora.


[Sound of the Valve]


[Sound Of The Valve - Trial] [Sound of the Valve - Delphic]

C'erano anche un buon numero di settori espositivi non suonanti, apparecchiature Hi-Fi usate (con alcuni pezzi MOLTO interessanti), molto vinile nuovo ed usato, molti stand delle riviste del settore ed un sacco di gente che curiosava un po' dappertutto. Indicarvi tutti gli altri, però, renderebbe le cose troppo lunghe ed annoianti.

Come probabilmente già saprete, c'era anche qualcuno che aveva in esposizione i nostri cavi TNT-TTS... ma questa è un'altra storia, e vi rimando all'editoriale scritto al riguardo.

Conclusioni

Come già detto, lo show è stato un successo. L'unica nota un po' triste è la costante assenza di ragazzi giovani. Non che ce ne fossero molti nelle aree video del Top Audio (ed in altri show dedicati all'audio organizzati a Milano, di solito all'inizio di settembre...). Ma questo, e parte del pubblico, è uno dei pochi punti in comune che hanno le due manifestazioni. Il Top Audio è orientato più ai grandi operatori del settore audio(video). Il Milano HiEnd è tipicamente organizzato e popolato dai più piccoli. Portando il concetto al limite potremmo dire, in un certo senso, mercato di massa contro alto artigianato. Con le dovute eccezioni in entrambe i casi.

Va da sè che al Milano HiEnd le piccole dimensioni delle realtà coinvolte rendono possibile un contatto diretto non solo con il venditore ma anche con il progettista e con chi si occupa della produzione (sono spesso la stessa persona...), con un approccio più orientato alle esigenze del cliente. Cosa impossibile nel mercato di massa, anche se questa è l'impostazione sempre più richiesta dagli audiofanatici.

La ragione di ciò, per quanto mi è dato sentire, risiede essenzialmente nei costi delle apparecchiature d'alta qualità. Forse non è un gran problema per l'high end, l'equivalente audio di Ferrari e Rolls Royce, che condivide con queste ultime molte motivazioni e meccanismi d'acquisto, ma lo è per la fascia appena precedente, dove gli acquirenti cercano ancora qualcosa di superiore ma il budget è più limitato. Ora, secondo me esiste un crescente gap tra quello che offre il mercato di massa quello che chiede un certo tipo di clientela. Ed in questo gap trova la sua nicchia il piccolo produttore artigiano.

Dove stanno i vantaggi? I costi sono alti ma di molto inferiori a quelli del mercato high end, con prestazioni sonore tutto sommato simili. Il progetto può essere personalizzato sui desideri del cliente. La cura del cliente diventa quasi una relazione a livello personale di lungo periodo. I rischi sul fronte dell'assistenza non sembrano molto alti (troppo spesso nel passato famose aziende sono sparite lasciando i loro clienti in difficoltà). I problemi di rivendita dell'usato sono, almeno psicologicamente, più che bilanciati dai minori costi iniziali.

C'è quindi una nicchia di mercato che sembra avere buone possibilità di sopravvivenza.

Dal mio punto di vista, ciò che ha fatto la differenza con le precedenti edizioni del Milano HiEnd è stata la qualità sonora media.

C'erano alcune sale poco interessanti e persino qualcuna, ma molto poche, con un suono orribile, in molti casi tuttavia gli espositori che erano presenti anche alle passate edizioni proponevano nuove versioni migliorate dei loro prodotti, con significativi progressi in termini di qualità nella riproduzione.

Eh si, devo proprio ammettere che la qualità media sia stata probabilmente superiore a quella dell'ultimo Top Audio Show milanese.

I piccoli costruttori crescono?

© Copyright 2003 Giorgio Pozzoli - http://www.tnt-audio.com

Traduzione italiano: Davide Baldini

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