Autore: Werner Ogiers
Prodotto: Kit per il ricablaggio Rega Incognito
Venditore (tra gli altri): British Audio Products - UK
Prezzo: 125 sterline inglesi
Molti anni fa, prima che diventasse una moda, decisi di ricablare il mio braccio Rega RB-300. Seguendo l'esempio del Pink Triangle Anniversary, avevo deciso di utilizzare un cavo molto flessibile, in modo da non influenzare la sospensione del mio GyroDec. Inoltre, era mia intenzione progettare e realizzare uno stadio fono con ingresso bilanciato che sarebbe dovuto essere posizionato giusto sotto la base del giradischi. Mi serviva, quindi, un telaio piccolo completamente bilanciato con connettori di buona qualità ma di piccole dimensioni.
A quel tempo non erano molte le informazioni che circolavano sulle modifiche al Rega: internet era ancora agli albori (*), TNT non era ancora nata, ed io stavo scrivendo per le riviste audio cartacee. Feci presente il mio problema al distributore di zona che immediatamente mi disse che non avrei potuto migliorare un nobile prodotto quale l'RB-300! Per cui feci le stesse domande direttamente alla fonte e ottenni velocemente una risposta dallo stesso Roy Gandy (**), che mi disse tutto quello che ritenevo dovessi sapere per portare a termine con successo il mio progetto.
Ma non fu sufficiente...
Scelsi dei fili in argento della Deskadel per andare dai contatti della testina al connettore distante 20 cm sotto la base del braccio. Il connettore era un bellissimo Hirose bilanciato, e l'intenzione era di accoppiarlo con un Hirose presente sull'imminente stadio fono che attendevo. Ma, temporaneamente, aggiunsi uno spezzone di cavo in rame da 50 cm terminato con gli Hirose all'ingresso e gli RCA in uscita, che mi ha consentito di collegare il mio Rega modificato a qualsiasi preamplificatore standard. (Per completezza: questo filo Deskadel è essenzialmente quanto ancora ad oggi viene utilizzato nel TecnoArm 'a' di Michell).
Il tutto funzionò, ma per il lavoro di ricablaggio impiegai un'intera notte, il che fu piuttosto frustrante. Inoltre, il risultato finale appariva un po' goffo e l'efficienza meccanica era piuttosto discutibile. Dieci anni or sono il mio pre bilanciato non era ancora materializzato (ho perso l'interesse per gli ingressi bilanciati, e mi sono concentrato sui JFET cascode in single-ended), il mio braccio di riferimento è diventato lo SME IV (su un altro GyroDec), ed il Rega è stato spostato nello studio, per poter fare esperimenti con i giradischi e per i noiosi trasferimenti da LP a CD.
Il Deskadel + Prefer ibrido suonavano abbastanza bene, ma lo scorso mese ho deciso di cablare con qualcosa che dal punto di vista meccanico fosse senza compromessi, e ho smontato il tutto, per sostituirlo con il famoso kit Incognito.
In questa occasione ho imparato una cosa: è facilissimo rimuovere la canna del braccio degli RB-300/600/700/900/1000. Ho scoperto che più di dieci anni fa, avrei potuto finire il lavoro di ricablaggio in un'ora, facendomi venire meno capelli bianchi, senza arrabbiarmi per niente e senza danni per la mia psiche. E' per questo che ho scritto questo articolo: non per recensire l'Incognito, ma come guida per smontare i Rega.
Iniziate impostando il Vertical Tracking Force nella sua posizione neutra a 3 g. Quindi togliete le due piccole viti a brugola che si trovano sotto il disco del VTF. Togliete il braccio e il grande dado che si trova nel lato opposto del disco. A questo punto potete sfilare la canna principale del braccio (e tagliare i vecchi fili o fare quello che ritenete più opportuno).
Con il braccio smontato avrete facile accesso al foro attraverso il quale dovrebbero passare i cavi. Credetemi, questo metodo è molto più pulito rispetto al cavo tirato (come ancora viene richiesto per lo RB-250, tra l'altro!). E a questo punto: con la canna del braccio rimossa dalla sede si creano le condizioni ideali per avvitare, con molta decisione, la parte di braccio che arriva con il vostro Michell TecnoWeight senza dover temere per i preziosi cuscinetti del braccio.
Eseguite le operazioni in ordine inverso per rimontare il braccio. Il dado deve essere a contatto, ma non troppo serrato (sempre per la questione dei cuscinetti!), mentre invece le due viti possono essere molto strette, il che conferisce gran parte della rigidità al braccio.
L'Incognito garantisce continuità dalla testina fino ai connettori RCA. In sostanza ci sono quattro fili in rame con un isolante che
sembrerebbe essere PTFE (ma potrei sbagliarmi), e per gli ultimi 1.2m della lunghezza inguainati in uno schermo conduttivo
e in una resistente maglia tubolare in plastica. I quattro cavi di segnale non sono collegati a nessun altra parte del telaio, mentre un quinto filo che funge da connettore a massa, è collegato allo schermo del cavo e alla stessa struttura principale del braccio.
I connettori RCA (dorati di buona qualità) si collegano a due dei cavi di segnale, senza collegarsi alla massa o allo schermo. Questa configurazione comporta che l'Incognito, a differenza del cablaggio Rega originale, permette di lasciare la testina libera, in modalità pseudo-bilanciata. Si tratta di una buona notizia per quelli che impiegano quel raro animale che è lo stadio fono ad ingressi bilanciati (ci sarà a breve una recensione dell'AQVOX Phono 2 Ci).
I cavi arrivano staccati dalla testina, per poter far passare i quattro fili attraverso il braccio. Per cui dovete farvi le saldature da soli. Si tratta dell'unica parte difficile di tutto il procedimento: i fili sono troppo sottili e scivolosi per poter essere spellati (datemi retta, non provateci!), per cui occorre scaldare l'isolante direttamente con lo stagno della saldatura in modo da farlo sciogliere e farlo restringere per lasciare a nudo il conduttore. Non mi piace questo procedimento, in quanto è impossibile non far sporcare i connettori. Non dimenticate di ripulire prima e dopo aver effettuato le saldature.
Fortunatamente alla Incognito si sono ripresi offrendo i migliori pin che ho mai visto su una testina: sufficientemente grandi, facili da saldare e con un buon sistema di ancoraggio sui piedini della testina. Mi augurerei che venissero prodotti separatamente, in modo da costituire un upgrade utilizzabile con qualsiasi braccio! Allo stesso modo, la base del braccio separa i quattro singoli fili all'interno della canna del braccio dallo schermo e protegge i cavi esterni, è in ottone pieno e si adatta perfettamente. (Nel mio specifico ricablaggio ho utilizzato quello originale Rega in plastica, bucato e in seguito rifinito con un'elegante pallina di ... blutack, per questo capirete per quale motivo la cosa mi ha reso felice).
Vi avevo già detto che questa non voleva essere una recensione del kit di ricablaggio Incognito. Ad ogni modo non sono un fissato dei cavi. Basti dire che adesso il braccio suona leggermente più morbido rispetto a prima in cui c'era il cablaggio in rame argentato, con il quale, se i 10 anni trascorsi non ingannano la mia memoria, il suono era più dettagliato rispetto al cablaggio Rega. 125 sterline sono un sacco di soldi per un pezzo di filo, ma la confezione dell'Incognito è ben concepita, vanta una qualità costruttiva senza pari, ed arriva corredato di istruzioni talmente chiare che chiunque sia in grado di destreggiarsi con un saldatore riuscirà ad effettuare la modifica.
Se vi è capitato di parlare italiano, inglese o tedesco allora probabilmente capirete perché questo è il titolo ideale per quanto segue ...
Non rappresenta sicuramente un segreto il fatto che la molla utilizzata per applicare la forza di tracciamento verticale nel RB-300 fino alla serie 1000 risuona come una campana. Se ne volete una dimostrazione pratica, smontate un braccio e togliete il contrappeso. Poggiate in maniera ferma la parte finale contro la cartilagine che si trova di fronte al vostro condotto dell'orecchio e successivamente date alcuni leggeri colpetti sulla canna del braccio con qualcosa di solido. Sentite?
Alcune persone tarano la molla nella sua posizione neutra, a 3g, per cercare di risolvere il problema. Ma non è il funzionamento corretto: la molla resta ancorata al braccio, e le caratteristiche di risonanza rimangono invariate.
Avevo provato a risolvere il problema con il grasso, ma dopo qualche tempo si sporca tutto. Una semplice soluzione consta nell'inserire uno o due sottili striscie di feltro tra due o tre spire della bobina, come visibile nella figura seguente. E' possibile arrivare alla molla togliendo le due viti a brugola sotto il VTF, oppure la grande vite al centro del disco. Se non vi piace o pensate non sia necessario l'effetto di tale modifica, potete evitare di farla. Lasciate perdere il grasso...
Nonostante sia diventato uno sporco capitalista possessore di una testina Allaerts e guidatore di una Jaguar ho sviluppato una certa simpatia per la Denon DL-103 sin da quando la recensii su queste pagine nel 2002. Si tratta di una economica moving coil con caratteristiche che rivelano le origini destinate al mercato professionale. La DL-103 ha un suono musicale, diverso da quello tipicamente hi-fi, è facile da allineare, e talmente robusta da risultare praticamente indistruttibile. Predilige bracci pesanti, ma lavora abbastanza bene con i Rega da 11 g e con i bracci da 12 g particolarmente in voga nei giapponesi degli anni 70 a trazione diretta.
Ma la 103, naturalmente, non è perfetta. Innanzi tutto, questa testina è decisamente più bassa rispetto ai modelli attuali. Se montata su bracci ad altezza fissa spesso il VTA/SRA risulta eccessivo. Si, la 103 ha uno stilo conico e quindi è completamente insensibile agli errori di SRA, ma un VTA non idoneo può solo aggiungere distorsione. Sarebbe meglio evitarlo.
Occorre parlare adesso dell'inconveniente dei fori filettati di montaggio, il corpo in plastica permette solo filettature passanti. E' un peccato, perché altrimenti l'ingegnoso proteggi stilo e le linee squadrate del corpo renderebbero questa testina un sogno per quanto riguarda l'allineamento.
E per concludere è sempre presente la voglia di avere un leggero aumento della massa.
Quindi sono arrivato ad una soluzione che mi ha permesso di risolvere tre problemi in un sol colpo: una placca in alluminio dello spessore di 3 mm con dei fori filettati del diametro M2.5, del peso di 3 grammi, incollati sopra la DL-103. Potrebbe sembrare una bestemmia, l'indebolimento del contatto tra la testina e il porta testina. Ma non è così. Come molte altre MC, anche quelle osannate quali le migliori EMT, la DL-103 internamente è costituita da diverse parti che guarda caso sono incollate tra loro. Spesso è così anche per lo stesso circuito magnetico. Il risultato è quello di avere una testina non completamente rigida con una costruzione un po' approssimativa. Secondo il guru svizzero R.L.Andreoli questo può rappresentare un vantaggio, se ne è stato tenuto conto in fase di progetto. Quindi non penso che incollando perfettamente (io uso la colla Pattex Power Glue adatta per i metalli e molti materiali plastici) una piastra in alluminio sopra un pezzo di plastica comporti una perdita significativa della rigidità generale dell'intero sistema.
Mi ha sempre affascinato il fatto che qualcuno sostenga che microscopici cambiamenti del VTA/SRA possano comportare enormi differenze nella qualità del suono. Sono inoltre convinto del fatto che se qualcosa produce un suono diverso, allora questa differenza può essere misurata. Dopo tutto, cosa sono le nostre orecchie ed i nostri cervelli se non degli avanzati (ma anche mielosi e di memoria corta) analizzatori di segnale?
Mi sono quindi messo alla ricerca di tangibili manifestazioni sullo spettro del VTA/SRA.
Il Vertical Tracking Angle ci permette di far sì che lo stilo della testina sospeso al cantilever traccia lo stesso arco di circonferenza dello stilo da taglio quando questo incide gli LP. Una pecca sotto questi aspetti si manifesta come una distorsione armonica sulle modulazioni verticali (cioè sfasamenti, e stereo).
Lo Stylus Rake Angle regola il fatto che il lato tagliente dello stilo ha lo stesso allineamento rispetto al solco, e di conseguenza al segnale ondulato nel solco, come nella fase di incisione. Somiglia un po' (molto!) alla regolazione dell'azimuth nei registratori a cassette. Una cattiva regolazione provoca una progressiva perdita nelle alte frequenze.
Gli stili conici o sferici non hanno un lato tagliente, per cui in queste testine non si regola l'SRA, ma solo il VTA.
Ho affrontato il problema del VTA con le misurazioni sulle distorsioni impiegando tracce modulate verticalmente (tramite i dischi test di HFN&&RR e Cardas), utilizzando una DL-103. Il risultato fu, tenendo in conto delle possibilità limitate dal numero di livelli di modulazione presenti su questi dischi, che ad un abbassamento la base del braccio corrispondeva sempre una diminuzione della distorsione verticale. Non sono riuscito ad individuare una posizione ottimale.
Quindi mi sono messo a tarare lo SRA con la mia vecchia MC Scheu Benz Micro. Lo stilo è un FGS, che è del tipo a linea di contatto massima. L'unico segnale di prova che ha dato luogo ad una differenza misurabile è stata la traccia del rumore rosa a -20dB del disco HFN&&RR. Al crescere dell'altezza della base del braccio il livello di uscita sale per un totale di 0.5dB nell'intervallo di frequenza 10-20kHz, ed il braccio varia per oltre i 6 mm. Di nuovo, non esiste una posizione ottimale.
Continua....
(* Quando ebbi a che fare con il primo browser html, Mosaic, nel 1993, la mia reazione fu "Gee, FTP con un'interfaccia grafica per l'utente. Ma chi vuoi che ne senta la necessità"!)
(** Molto più tardi John Michell mi fece conoscere Roy. Un bel tipo che probabilmente è abbastanza ricco per cui può anche permettersi di essere simpatico.)
© Copyright 2006 Werner Ogiers - www.tnt-audio.com
Traduzione: Fabio Egizi