Atoll Electronique SDA200 Signature

Back to the Future?

[Atoll SDA200 front]
[English version here]

Prodotto: All in One (Streamer + DAC + Amplificatore) Atoll SDA200 Signature
Produttore: Atoll Electronique - Francia
Distribuito in Italia da: Audio Graffiti
Prezzo approssimativo: 2450€ + IVA locale
Recensore: Piero Canova - TNT Italia
Recensito: Dicembre ,2020

Premessa

Provate a tornare indietro con la mente all'inizio degli anni '70 o fatevelo raccontare se non eravate ancora nati. Ascoltare musica per la maggior parte delle persone voleva dire radio, dischi in vinile, musicassette e in auto qualche stereo 8; pochi fortunati avevano registratori a bobine open reel. In tutte le case nel salotto o in sala da pranzo c'era un impianto stereo: molti avevano già impianti con componenti separati ma molti preferivano un unico apparecchio compatto che aveva a bordo normalmente il giradischi, un pre fono, l'amplificazione e a volte anche un lettore di cassette. Mio suocero ne aveva uno della B&O che fa ancora bella mostra nel loro salotto.

I fautori di queste soluzioni sostenevano che erano apparecchi semplici e che i vari componenti erano stati pensati fin dall'inizio per lavorare insieme; i detrattori invece dicevano che nessun produttore era bravo in modo uguale in ogni componente e quindi che impianti costruiti con componenti separati avrebbero suonato meglio. A quei tempi le problematiche dei cavi ed il loro costo erano ancora da venire per cui sappiamo tutti come è andata a finire: i sistemi integrati sono scomparsi e per una trentina d'anni avere un impianto stereo voleva dire acquistare componenti monofunzione e assemblare il proprio impianto a piacere.

All'inizio degli anni 2000 la rete inizia a diventare un contenitore di musica; le potenze di calcolo e di trasmissione dati sono cresciute a dismisura fino a far diventare la musica liquida una realtà credibile. I nostri telefoni cellulari sono diventati anche riproduttori audio e terminali di rete.

Insomma, oggi è possibile accedere a contenuti audio di buona qualità e/o di rilevanza storica senza bisogno di un supporto fisico e dato che tutto questo si svolge nel dominio digitale i sistemi delegati a queste operazioni sono generalmente piccoli e di basso consumo. Il passaggio successivo era ovvio: prendiamo un buon streamer, aggiungiamo a valle un DAC di buone prestazioni ed infiliamo tutto nella scatola di un amplificatore integrato. Abbiamo creato un sistema completo per fare musica in un unico oggetto: insomma per farla semplice abbiamo il compatto degli anni '70 riproposto con le tecnologie del 2020.

Quando a metà ottobre mi è arrivato il SDA200 Signature da provare mi sono chiesto come fosse meglio fare la prova; non si tratta di un componente singolo da inserire in un impianto perché da solo è un impianto. Volevo sentirlo nel suo insieme e quindi ho pensato di portarmelo in ufficio. Da tempo ho installato un amplificatore Nobsound F900S che pilota due monitor JBL 4408A; ho comperato un bell'alimentatore separato a 24V; avevo un cavo di alimentazione Burmester di avanzo a casa e due cavi per altoparlanti VacuumState Copperfoil. La sorgente è il telefono in Bluetooth e alle 6 di sera, quando tutti sono usciti, si fanno finalmente le cose importanti della giornata di lavoro con un po' di buona musica di sottofondo. Ho portato l'Atoll in ufficio, ho collegato il cavo di alimentazione, i due cavi delle casse e tutto era pronto per suonare. Talmente semplice che mi sono quasi commosso.

Proviamo a capire cosa c'è dentro

L'imballo è un bel cartone color avana di buona qualità. Aprendolo trovate dentro un apparecchio rettangolare (440mm larghezza x 320 mm profondità x 90mm altezza), bello pesantino (11Kg), un telecomando, due antennine per il collegamento wifi e un manuale piuttosto scarno. Il frontale è dominato da un display LED da 5" con ai lati due grosse manopole; quella di destra controlla accensione e volume mentre quella di sinistra ruotandola si naviga tra i menù e premendola si conferma la scelta. Abbiamo inoltre una porta USB-A e il ricevitore del telecomando che è ad infrarossi. Stranamente il display non è touch screen: è una scelta un po' economica visto che oggi ormai tutte le automobili e molti elettrodomestici montano display TFT e qualcuno è già ai display comandati senza contatto.

[Atoll SDA200 rear]

Dietro abbiamo ai due lati i terminali per i cavi delle casse e da sinistra una uscita pre che consente di saltare la parte di amplificazione, due entrate analogiche, una uscita digitale ottica ed una coassiale, due entrate ottiche o coassiali, una entrata per un cavo di rete, una seconda porta USB-A e due collegamenti a vite per gli antennini del wifi.. Per finire una vaschetta IEC standard per il cavo di alimentazione.

Esteticamente è molto in linea con i canoni attuali: coperchio, fondo e retro sono neri con la classica verniciatura a polvere mentre il frontale è in alluminio spazzolato ed anodizzato chiaro. Il pannello frontale è solido (8mm di spessore) e ben finito mentre il coperchio è molto leggero e risonante. Mi piace il pannello frontale pulito e senza scritte stile Bauhaus; il marchio del costruttore e la sigla del modello sono incise nell'alluminio e sono quasi invisibili. l'insieme è però un po' piatto, senza molta creatività: visto che fa impianto da sè si poteva osare un po' di più con l'estetica ed i materiali. Viene da un paese che ha una tradizione di industrial design fortissima e che ha lasciato oggetti che sono icone di design a livello mondiale (Concorde, TGV sono i primi che mi vengono in mente) e visto che non è proprio economico un vestitino un po' più creativo sarebbe stato benissimo.

Dentro c'è tanto di tutto: i componenti sono montati su una scheda principale ed una secondaria in verticale dietro al pannello frontale. La qualità dei PCB e dell'assemblaggio è buona; il layout è semplice da seguire anche senza schema elettrico e quasi simmetrico per i due canali. La sezione digitale è al centro, sotto dei cavi rossi che si vedono nella foto ed è collegata al dislay frontale con il flat cable bianco al centro. L'unica obiezione seria che ho è per la qualità del contenitore metallico: lamierino da 1mm di spessore secondo me va bene per una lavatrice ma lo trovo inadeguato per un apparecchio HiEnd di costo non trascurabile.

[Atoll SDA200 interior]

Tutte queste cose dentro il contenitore equivalgono a:

Amplificazione

Streamer

DAC

Insomma, tante cose, come è logico aspettarsi da un apparecchio che è tre componenti messi insieme. Potete usarlo come tutt'uno, collegarci un lettore CD esterno e un pre fono e quindi sfruttarlo come il cuore di un impianto completo. Oppure usare solo la parte streamer e DAC oppure solo il DAC. Insomma, nel mondo HiEnd è la cosa più vicina al coltellino svizzero che riesco ad immaginare.

La prova di ascolto

La prima parte della prova l'ho condotta sul sistema completo utilizzandolo come un tutt'uno e sfruttando le varie sorgenti digitali. Il collegamento al telefono mediate Bluetooth è stato immediato come pure quello alla rete WiFi nel mio ufficio per cui la connettività è veramente plug&play. Ho navigato un po' tra le stazioni Webradio ed anche in questo caso tutto bene: c'è veramente solo l'imbarazzo della scelta. L'app Atoll si scarica velocemente e consente di controllare lo streamer dal telefono, cosa che ho trovato molto comoda sia perché ormai il telefono lo hai sempre in mano sia perché il telecomando è ad infrarossi e quindi o lo punti al ricevitore a bordo macchina o non prende. Inoltre, il telecomando fornito non corrisponde completamente con quello raffigurato nel manuale d'uso per cui si perde un po' di tempo a cercare dove sia un tasto che serve per collegarsi alla rete e simili.

Per le prime 50 ore fatevi la cortesia di non ascoltarlo. Suona veramente male, bassi assenti, gamma alta tagliente e stridula, palcoscenico inesistente. Vabbe', un paio di pezzi in repeat da una chiavetta USB e il tempo passa in fretta. Molto comodo il controllo di volume da remoto: è a step ma sono molto ravvicinati e al minimo è veramente un sussurro. Si può quindi lasciarlo suonare in sottofondo anche in un ambiente di lavoro senza che le persone che entrano in ufficio notino che qualcosa sta suonando.

Per fare una valutazione seria delle prestazioni sono ricorso ad alcuni files di qualità Flac Lossless e per dirla in breve mi è piaciuto molto. Il suono è molto piacevole e ben bilanciato in tutte le frequenze. Il basso è bello teso, grintoso, la gamma media e le voci sono realistiche e ben proporzionate, forse se debbo trovare un appunto potrei dire che la gamma alta è un po' tagliente, aggressiva ma non so se incolpare l'Atoll o i tweeter in titanio JBL che notoriamente non sono mai stati troppo "educati" o il tavolo di cristallo in centro alla stanza che fa da lente acustica. La cosa che mi ha impressionato di più è la scena che sono riuscito ad ottenere. Prendete come riferimento Calexico "Algiers" (che non è il loro miglior album ma che per me ha alcune perle come "Fortune Teller", secondo me di assoluto livello) e nella foto quì sotto vedrete la scena che si riesce ad ottenere, all'interno della zona contornata di azzurro. La voce al centro è ben staccata dalla parete di fondo e la scena si estende ai lati fino a quasi le pareti laterali. Considerando che come vedete la disposizione delle casse è tutto fuori che ottimale mi sembra un gran risultato.

Ha un bel senso del ritmo, una buona separazione tra gli strumenti, un rumore di fondo pressoché inesistente. Non fraintendetemi, ho ascoltato parecchi sistemi con sorgente digitale che suonano meglio ma costavano parecchio di più ed erano molti componenti mentre quì come vedete c'è solo lo streamer e due casse.

Per cercare di capire come funzionassero i vari stadi ho riportato a casa l'SDA200 e l'ho connesso al mio impianto. Le impressioni che ho ricavato sono:

l'impressione che ho ricavato è che il pezzo forte sia il DAC; lo Streamer è secondo di poco mentre l'amplificazione è valida ma per sua natura (classe AB) e per farle produrre potenze importanti in poco spazio abbia un po' sacrificato la finezza.

Conclusioni

L'Atoll SDA200 è un fedele compagno di ascolto che suona bene, semplice da usare, discreto di aspetto e che regala tante piacevoli ore di ascolto. Per me è stato perfetto in ufficio ma lo vedrei bene in una seconda casa o come primo pezzo di un impianto che poi crescerà nel tempo. Se volete migliorarlo mettete sul coperchio qualcosa che gli impedisca di risuonare e dei piedini morbidi e vi farà contenti.

L'unico dubbio è legato ad un aspetto veniale: il prezzo. Avendolo io installato in ufficio, è stato visto ed ascoltato da almeno un centinaio di persone e quasi tutte sono stati molto ben impressionate dal suono. Quando però mi hanno chiesto del prezzo ed ho spiegato che costava 3000€ ivato nessuno ha detto che lo avrebbe acquistato volentieri. In sostanza, costa come un componente di alto livello e quindi dovrebbe essere appetibile per un audiofilo che però ha già un impianto e quindi non ha interesse ad inserirlo. Un non audiofilo lo apprezza ma lo ritiene probabilmente troppo costoso per le sue esigenze. Potrebbe piacere a tantissimi ma forse piacerà a pochi.

Un sincero ringraziamento al distributore italiano Audio Graffiti per averci fornito il componente in prova.

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Commento del distributore italiano (Audio Graffiti)

Ringraziamo per l'accurata recensione. Vorremmo solamente aggiungere una considerazione. Nell'articolo non si legge che la potenza massima a disposizione è più che buona: è di 120 watt ad 8 ohm per canale in classe AB, in pratica la stessa potenza dell'amplificatore integrato Atoll IN200 dal costo di 1.670 €. l'SD200 ha un'ottima alimentazione con doppi trasformatori ed è capace di impressionare per la sua dinamica. L'SD200, per certi versi, mette insieme i pregi dell'amplificatore integrato IN200, del dac Atoll DAC200 e dello streamer Atoll ST200.

È risaputo che Atoll da sempre si distingue per la messa in produzione di apparecchi dall'ottimo rapporto qualità prezzo. Anche il costo di questo sd200 di 3.000 €, pur non essendo basso, secondo noi, è più che giustificato.

Solamente considerando i prezzi dell'IN200 e dello streamer-dac ST200 siamo a 3.860 €, a cui sono da aggiungere i costi di un cavo di alimentazione e di segnale. In definitiva è un apparecchio di livello, dal momento che, come si legge nell'articolo, ha i pregi di contenere un convertitore dalle prestazioni davvero elevate.

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