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Stereo...

sembra voler dire “stabile”

non “solido”

[non Ruinar il giorno]
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La Dynavector XX-2 MkII sarà sia stabile che solida?

Prodotto: testina trasduttore a bobina mobile Dynavector XX-2 MkII
Costruttore: Dynavector
Importatore: Sound & Music Srl; Contatto: info@soundandmusic.com
Prezzo: metà della Te Kaitora Rua YMMV - da verificare con l'importatore locale per fluttuazioni nel cambio
Disponibilità: distributore locale autorizzato e ordini postali
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK
Recensito: Maggio 2012
Traduzione: Daniele Aspesi

Introduzione

Il background delle testine Dynavector è stato descritto nella recensione della Te Kaitora Rua, già pubblicata, così, se non l'avete ancora letta, fate un salto su quella pagina, e ci si becca qui tra poco, chiaro?
“Non è che il vecchio scriba ha bevuto ancora del burbon?” chiede il popolo, dalla sinistra del palco, abbastanza comprensibilmente.

La recensione della TKR vi aveva promesso a breve un confronto con il modello, dalle specifiche all'apparenza simili, Dynavector XX-2, di cui potreste comprarvene due per il costo di una sola TKR. Nonostante la costruzione nuda, la TKR pesa 9,8 g, mentre la XX-2 MkII, dall'aspetto più massiccio, lima via 0,9 g, facendo segnare alla bilancia solo 8,9 g. Trovare così un braccio adatto dovrebbe essere una passeggiata, con la sua cedevolezza media. La legge dei minori ritorni dell'investimento che vale nell'audio hi-end (come nell'hi-end di qualunque cosa) implica che una non possa essere il doppio migliore dell'altra, ma una relazione logaritmica, o quadratica potrebbe essere possibile. Quindi, la TKR è almeno 1,414 volte migliore della XX-2 MkII?

L'affezionato recensore di testine di TNT-audio, Geoff, ha trovato che la XX-2 originale fosse così vicina all'ammiraglia della Dynavector che si immaginava a fatica come la TKR potesse ritagliarsi uno spazio tra le due. I ritocchi extra della versione XX-2 MkII implicano che il divario si sia ulteriormente ridotto. Probabilmente, quindi, anche la radice di due è un'aspettativa ottimistica, nell'ottica del ridotto ritorno, per un componente il cui prezzo raddoppia.
“Ma il vecchio scriba è uscito di senno, o quel burbon sta influenzando la sua capacità di giudizio?” chiede il popolo, dalla sinistra, abbastanza ragionevolmente, “A dir la verità quella bottiglia sembra un single malt, quindi tra un po' c'è da aspettarci del finto scozzese, tanto più che l'importatore britannico della Dynavector si chiama Burns!” (Robert Burns, 1759-1796, è considerato il poeta nazionale scozzese, ndt)

[©John_Burns]

Descrizione & specifiche tecniche

La Dynavector XX-2 MkII condivide con la TKR lo stilo Pathfinder, un cantilever solido in boro, e filo da bobina in PCOCC (nonostante le diverse impedenze d'uscita, 5Ω per la TKR e 6Ω per la XX-2 MkII, implichino diversi diametri o lunghezze, o entrambe le cose), ma differiscono per diversi dettagli costruttivi. La XX-2 MkII è perlopiù avvolta da alluminio tipo 7075, sebbene sia esposta nella parte inferiore, mentre la nuda TKR sfrutta la rigidezza extra di un piccolo blocco di montaggio in titanio. La versione MkII della XX-2 guadagna dei magneti in Alnico 5 più lunghi mantenendo lo stesso circuito magnetico smorzante della precedente, che dovrebbe ridurre la distorsione e le irregolarità alle alte frequenze. L'etichetta promette anche “bassi potenti e profondi”, un'affermazione che potrebbe essere una mezza benedizione, perché i tentativi di aumentare i bassi su un trasduttore elettromecanico può portare a qualità gonfiate, ma la Dynavector ha dei buoni precedenti per il ritmo e il passo, quindi solo l'ascolto può dirci la verità.

SPECIFICHE DEL COSTRUTTORE
Tipo di testina bobina mobile a bassa uscita
Tipo di magnete alnico 5 con smorzatore di flusso
Voltaggio d'uscita 0,28mV at 1kHz, 5cm/sec stereo
Separazione dei canali 30 dB a 1kHz
Bilanciamento dei canali 1,0 dB a 1kHz
Risposta in frequenza 20 - 20.000Hz ± 1dB
Cedevolezza 10 x 10-6 cm/dyn

Forza di tracciamento 1,8 g - 2,2 g
Resistenza in CC R=6 ohm
Impedenza di carico racccomandata >30 ohms (vedi testo)
Cantilever 6mm X 0,3mm boro solido
Stilo Linea di contatto PF, raggio: 7 x 30 micron
Peso 8,9 g

Qualità del suono

“Perché TNT-audio.com sta facendo un'altra recensione di questa testina? La MkII è stata provata in precedenza, e il saggio prescelto, Geoff, ha provato la MkI. Là fuori ci sono centinaia di MC hi-end, senza nominare quelle a ferro mobile, le MM e i trasduttori a strain gauge, quindi perché tanta attenzione a un solo produttore?” chiede con tono di sfida il popolo, dalla sinistra, ponendo un'ovvia domanda.
Di tutta la miriade di dispositivi che gli autori di TNT-audio.com hanno provato, la Dynavector ha sempre portato risultati coerenti e sono quindi “riferimenti” nel senso che gli ascoltatori possono guardare al loro suono come a un controllo relativamente costante, come solo poche delle molte testine MM, a ferro mobile e, più raramente, MC sanno fare. Guardate quanti commenti nei forum audiofili esaltano certe testine sartoriali come davvero eccezionali, se ne trovi una giusta. Una cosa che qui a TNT-audio.com non ci piace ascoltare è una frase che includa una postilla tipo “se ne trovi una giusta”. Leggende metropolitane su magici campioni di qualche robaccia che sono identificati da una minuscola goccia di una speciale vernice su una superficie nascosta, o una nota firmata a mano da uno sciamano guaritore che sia racchiusa da una scatola di legno raro, in via di estinzione, sono francamente delle grandi str***ate senza uno straccio di prova. Così questa recensione è di un esemplare qualunque in commercio della Dynavector XX-2 MkII, che è arrivata con una sua personale traccia a penna in bianco e nero, con una velocità di tratto ragionevolmente alta e un movimento della carta ragionevolmente bassa; già questo fatto, da solo, vale più di centinaia di storie di ciechi che tornano a vedere o di (recensori) sordi che sono tornati a sentire dopo aver incontrato certi capolavori cablati in unobtanio, con corpo in fuochi fatui, tempestato di polvere di fate scolpito da rari minerali a certe fasi lunari quando c'era una “R” nel nome del mese.

Un tratto a penna individuale dimostra che un dispositivo risponde a certi minimi standard di precisione, così da dare un minimo di tranquillità e fermare il proliferare di aneddoti. Il corretto settaggio secondo le istruzioni, dopo un appropriato rodaggio, è stato controllato e confermato a orecchio. Le variazioni di forza di tracciamento sembrano inizialmente ininfluenti, permettendo un certo bilanciamento a orecchio. Un allineamento del braccio con la coda in giù sembra essere OK, con la coda un po' in su (+2mm, influendo pochissimo sul VTA/SRA) rende la banda alta un po' caotica, come se il transiente e la risposta in fase siano leggermente influenzate. In altri casi, cambiamenti nell'allineamento verticale erano impercettibili, nonostante questo sia uno stilo a linea di contatto estesa. Installare la Dynavector XX-2 MkII è relativamente semplice, specialmente se confrontata con l'ansiogeno design di certe testine nude, come la TKR della stessa Dynavector. Certo anche il corpo a facce parallele aiuta.

Tornando al discorso sulla costanza e la ripetibilità, i confronti tra la Dynavector Te Kaitora Rua e la XX-2 MkII sono stati fatti con stadi phono che variano dal Canor TP 306 VR+ a trasformatori accoppiati all'AQvox amplificato in corrente.

Al posarsi nel solco, il rumore superficiale è neutro. Recupera in fretta dai pop e dai click, come la sua collega TKR e ciò significa che questa capacità di recupero, durante la riproduzione musicale, assicura che non ci siano temporanee perdite di segnale musicale immediatamente dopo della polvere fusa nel disco o piccoli danni al solco. La struttura del corpo non sembra avere nessun effetto deteriorante su questo aspetto del confronto.

La Dynavector XX-2 MkII perdona i vecchi dischi usurati (ecco il perché di alcuni che compaiono nella lista in fondo) e tira fuori il massimo valore musicale, laddove disponibile. Fin qui tutto bene per la fantasia dei cultori della flat earth, ma questa testina è solo una livellatrice e una miglioratrice? Registrazioni di livello audiofilo davvero elevato in effetti mostrano un poco il loro valore, ma le differenze sono più evidenti con la TKR. Qualche musicofilo con dei fragili bootleg di vecchie fiere del disco ameranno la XX-2 MkII, mentre gli amanti di riedizioni a 180g in vinile vergine sfrutteranno meglio la TKR. Nessuna cartuccia appiattisce l'emozione, ma nessuna delle due offre l'estremo bipolarismo tra l'essere a un passo dall'estasi o lo sprofondare in un baratro tipico dell'esperienza con una Decca.

Dynavector XX-2 MkII

[Dimensioni della Dynavector XX-2]

La Dynavector XX-2 MkII sarà un partner sinergico con bracci dal buon ritmo come il Naim Aro o l'Hadcock 242SE, mentre la Te Kaitora Rua si esprimerà al meglio con bracci tipo i modelli a tubolare in magnesio della SME, o con lussuosi derivati dai Rega, come il Mitchell Tecnoarm. Sperimentare con diversi bracci e supporti per le testine supporta questa ipotesi, ma l'installazione delle rondelle in nylon raccomandate dagli importatori britannici, della Pear Audio, semplicemente riduce gli effetti delle differenze nel braccio, e avvicina, a sensazione, le performance complessive di queste due testine. Se questo non riceve una nomination per lo Pseud's Corner (storico editoriale della rivista satirica Private Eye, in cui si scriveva con pomposità e pretese di pseudo-intellettualismo, ndt), niente su queste pagine ci riuscirà mai.

Considerando la tolleranza del 20% nella forza di tracciamento che queste testine hanno, cosa davvero confermata nella pratica, e i facilmente prevedibili cambiamenti apportati dalle variazioni del peso di lettura, è del tutto possibile suonare tenendo la TKR pesante (circa 2g - 2,05g) o la XX-2 MkII leggera (circa 1,8g - 1,83g) per avere un bilanciamento tonale uguale. È una scocciatura, perché è necessario aggiustare di poco l'altezza del braccio per mantenere uguale l'SRA (Stylus Rake Angle, angolo di incidenza della puntina). Quindi, mantenendo più o meno fissa la variabile del bilanciamento tonale, ci si potrebbe aspettare di riuscire a fare un paragone ancora più rivelatore tra le due testine. Comunque, nonostante la tolleranza di entrambe le testine nel peso di lettura, nessuna delle due suona al meglio se non tra 1,85g - 1.95g. Mentre le loro performance sono discrete in qualunque punto tra 1,8g e 2,05g, il punto giusto è per entrambe in quel fazzolettino di un decimo di grammo.

La scelta tra la Dynavector TKR e la sua compagna di scuderia XX-2 MkII non è perciò sul piano dell'assoluta qualità man mano che si sale nel catalogo del produttore. Entrambe sembrano realizzate con le stesse tolleranze minime, con la stessa filosofia progettuale di base, ma con obiettivi leggermente diversi per quanto riguarda l'esecuzione e la presentazione. Ho condiviso questa mia impressione con l'importatore per la Gran Bretagna John Burns nei primi momenti del mio periodo di recensione, chiedendomi se il braccio Well Tempered (popolare tra i Flat Earth come partner per le testine Dynavector nel Regno Unito) avrebbe ridotto ulteriormente queste differenze tra la TKR e la XX-2 MkII. John mi ha mandato questa risposta via mail: “Il tuo commento sui bisogni/preferenze delle due testine per i diversi bracci mi intriga. Sono molto simili sotto molti aspetti, nonostante la TKR sia la versione Corsa con pistoni alleggeriti, bielle al titanio e iniettori di benzina sui carburatori...! Ma entrambe hanno le stesse sospensioni, e quindi chiedono uno stile di guida simile, in special modo con quei bracci che hanno una risonanza tra braccio e testina misurabile. Il WT la smorza benissimo, non dimenticherò mai la faccia di Paul Messenger appena dopo aver misurato il WTR con la XV1 e aver visto il grafico senza quella gobba!”

Perché le analogie motoristiche (e fotografiche) sono così comuni nell'audio? È perché siamo un branco di uomini, altrettanto a proprio agio con una fragranza di olio minerale e alberi a camme quanto con bastoncini di incenso e progressive rock. Sono tuttavia in disaccordo con John, nonostante la sua maggior esperienza, per quanto riguarda i bracci che ho provato con queste due testine. Forse la ben nota abilità del braccio Well Tempered di controllare la risonanza fondamentale (la massa braccio+testina che rimbalza sulla cedevolezza della testina) elimina la differenza di carattere sul basso tra la XX-2 MkII e la TKR, rivelando differenze di qualità che non siano più mascherate dalle differenze di carattere mostrate con bracci diversi. In bracci Rega turbo a tubi rigidi, con cuscinetti a giunto cardanico o negli SME la XX-2 MKII potrebbe essere eccessiva (ecco il perché della raccomandazione di inserire le rondelle in nylon tra la testina e il suo alloggiamento), ma con bracci dai piedi alati come lo Hadcock o il Naim Aro il bilanciamento delle virtù funzionerà meravigliosamente. Con quelle barre altisonanti con cuscinetti cardanici la Te Kaitora Rua sorpasserà sempre la XX-2 MKII, come lo farà sempre quanto a maggior capacità di estrarre dettagli in ogni condizione.

Conclusioni

Tempo fa, quando tutti avevano una Karma, Troika o una Asak T nel loro Sondek equipaggiato Ittok, il vostro vecchio scriba sospetta che ci fosse meno differenza tra la Karma e la Troika di quanta ce ne fosse tra esemplari diversi delle medesime testine. La differenza tra la Dynavector XX-2 MkII e la Dynavector Te Kaitora Rua è altrettanto sottile, ma più profonda come carattere. Entrambe sono superbe testine MC. Nessuna delle due vi deluderà.

Le sottili sfumature nella voce espresse dalla TKR sono spettacolari, e inarrivabili per la XX-2 MkII, specialmente nelle voci maschili. Se solo esistesse una registrazione in vinile della composizione O Adoni (da Beatus) di Arvo Pärt, potrebbe essere sublime con un mix di amplificazione valvolare alimentata dalla Dynavector Te Kaitora Rua, e quella singola registrazione potrebbe giustificare da sola il prezzo della Te Kaitora Rua. La chiarezza dell'estremo alto e la trasparenza della TKR giustifica il suo cartellino a quattro cifre (in qualunque delle maggiori valute) e non ha quelle colorazioni tintinnanti di molte testine MC concorrenti che enfatizzano la bellezza della gamma media con colorazioni eufoniche.

D'altro canto, la presentazione che la Dynavector XX-2 MkII fa delle linee di basso funky saprà dare un qualcosa in più ai seguaci della flat earth in giro per il mondo. Il bilanciamento tonale più scuro della XX-2 MkII e la sua velocità nelle basse frequenze potrebbe anche compensare per i medi meno espliciti e gli alti meno trasparenti della TKR. A questo prezzo, la XX-2 MkII dovrebbe incontrare i favori dei seguaci della Flat Earth che cercano un'alternativa alla Arkiva e un significativo miglioramento rispetto alle Audio Technica, che sono ancora le preferite in quei circoli. È anche una raccomandazione più sicura per chi condivide il proprio giradischi con altri membri della famglia.

Per un catalogo di testine hi-end, offrire queste alternative ugualmente valide, piuttosto che offrire il solito aumento di raffinatezza con l'aumento del prezzo, è insolito. Che ci siano più alternative, sia sopra che sotto di esse nel catalogo (il cantilever in diamante DV17 rimane, al momento, l'alternativa più vicina alla velocità della Decca) testimonia una grande fantasia progettuale in un solo catalogo progettato da un solo uomo che presumibilmente è alla ricerca di priorità coerenti. La natura umana tende a fare sempre le stesse cose tutte le volte che si presenta una sfida, ma il Dott. Tominari della Dynavector ha offerto agli audiofili diverse soluzioni al problema della “Teoria della Dispersione” che lui stesso ha identificato 40 anni fa nella sua pubblicazione, Metodi Analitici nelle Vibrazioni.

Il vostro vecchio scriba ha acquistato il campione di Dynavector XX-2 MkII da aggiungere all'arsenale di testine di riferimento disponibili. A differenza di altre fonti di recensioni, a TNT-Audio siamo trasparenti per quanto riguarda i nostri rapporti con l'industria, quindi è importante notare che è stato offerto uno sconto, visto che il campione aveva già percorso alcune miglia durante la recensione. Da quando l'ho acquistata, la testina è rimasta montata sull'Hadcock/Orbe SE, visto che la sua presentazione coerente non ha mai attirato l'attenzione su di sé come la Decca “da corsa”, e il suo basso funky si è adattato alla playlist attuale meglio delle altre testine nel cassetto nel Maniero del Vecchio Scriba.

Musica goduta durante questa recensione

  • Amon Duul II: Live in London, una band MkII per provare una testina MkII
  • Colliseum, II: Wardance, un'altra band MkII per provare una testina MkII
  • Miles Davis: Tutu
  • Little Feat: The Last Record Album, che rimane il test definitivo per l'articolazione dei medi sotto l'assalto di un basso estremo
  • Caravan: In The Land of Grey and Pink
  • Alice Cooper: Billion Dollar Babies
  • Cat Mother: The Street Giveth and the Street Taketh Away, progetto di Jimi Hendrix
  • Latin Quarter: Modern Times, tracce tortura per senso del tempo sulla rappresentazione dell'ambiente e delle sibilanti e per la risonanza della puntina
  • Latin Quarter: America for Beginners, versione più tardiva a 45 giri senza la strana equalizzazione
  • Robert Cray: Strong Persuader
  • Cream: Disreali Gears
  • Jimi Hendrix: West Coast Seattle Boy, il sottotitolo “LA Antologia di Jimy Hendrix” è impreciso, visto che in un modo o in un altro ci sono state molte altre antologie, e l'etichetta di “inedito” si può applicare a solo metà delle tracce (è difficile ricordare quali dischi in vinile siano state uscite ufficiali e una buona lista si può trovare qui)

e la raccolta di campioni della Manger, Musik wie von einem anderen Stern,
una raccolta superlativa di registrazioni di raffinati suoni naturali

© Copyright 2011 Mark, Il Vecchio Scriba - www.tnt-audio.com

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