Giradischi Gold Note Mediterraneo

[Giradischi Gold Note Mediterraneo]

“Un giradischi compatto e di facile utilizzo”

[English version here]

Prodotto: giradischi Gold Note Mediterraneo
Produttore: Gold Note - Italia
Prezzo (indicativo): € 5.000 - (il prezzo può variare)
Recensore: Geoff Husband - TNT Francia
Pubblicato: Marzo, 2018
Traduttore: Roberto Felletti

Introduzione

Ho già detto in altre occasioni di quanto sia sorpreso della crescente disponibilità di giradischi di elevata qualità. C'è stato un periodo, ancora dieci anni fa, quando si aveva l'impressione che questi prodotti competessero per conquistare un mercato incredibilmente piccolo, ma ultimamente le vendite di dischi in vinile sono schizzate in alto e sembra che ogni ventenne appassionato di musica sia intenzionato ad acquistare un giradischi. Questo non è esattamente il posto dove fare congetture sulle motivazioni alla base di questo voltafaccia del mercato, tuttavia esso ha contribuito alla comparsa di un numero sempre più crescente di produttori.

Alcuni di essi sono letteralmente aziende individuali oppure, nella migliore delle ipotesi, aziende artigianali che producono, al massimo, un paio di modelli. Altri, tra i quali la Pro-Ject ricopre un ruolo di spicco, offrono un'incredibile gamma di prodotti per tutte le tasche, anche quelle più esoteriche. La Gold Note rientra in quest'ultima categoria, con una mezza dozzina di giradischi che spaziano da prodotti di prezzo medio a quelli ultra high-end, corredati da una serie di bracci, testine, stadi phono, amplificatori e diffusori. Sembra essere una gamma di prodotti coerente, e per questa recensione mi era stato inviato il giradischi Mediterraneo, completo del braccio B5.1 e della testina Tuscany Red. A beneficio di altri produttori devo fare due osservazioni: la Gold Note si è rivelata un'azienda disponibile con cui interagire e non mi ha trattato con scarsa considerazione (sono io che me la sono presa comoda per scrivere questa recensione!), e poi mi ha fornito un pacchetto completo che mi ha evitato i problemi relativi alla ricerca dei componenti giusti da abbinare; un aspetto che mi ha facilitato molto il lavoro.

[Braccio Gold Note Mediterraneo B5.1]

Aspetto e Tecnica

Il Mediterraneo è disponibile con i bracci B5.1 oppure B7 Ceramico; per l'utilizzatore il vantaggio di una tale possibilità è pari a quello del recensore: nessun problema di interfacciamento con altri componenti. Sembra che sempre più produttori usino questo sistema, e sebbene un appassionato abbia ampi spazi di manovra per provare più combinazioni, per la maggior parte della gente non è qualcosa di proficuo. Un esempio banale è dato dal fatto che il Mediterraneo è un giradischi molto compatto, dotato anche (e qui ci va un bell'applauso) di un coperchio per proteggerlo dalla polvere! Ora, se il giradischi fosse stato progettato per la massima compatibilità, inevitabilmente sarebbe stato più grosso. Così com'è, lo spazio tra il braccio e il coperchio è ridotto, e questo contribuisce all'eleganza complessiva del progetto. Per contrasto, il giradischi che ho scelto per confrontarlo - il Dr Feikhert Woodpecker - può montare molti bracci, fino ai modelli da 12", e di conseguenza è decisamente più largo.

Alcuni di voi ricorderanno le mie lodi sulla bellezza del Pro-Ject Signature. Bene, credo di dover dire che, sebbene in maniera meno enfatica, il piccolo Mediterraneo sia, probabilmente, il giradischi più bello che abbia ospitato. Raramente i giradischi con coperchio sono belli quanto questo, e l'effetto dato dal legno sagomato, dall'acrilico e dal lucido acciaio inossidabile lo rende una splendida opera d'arte in scala ridotta... Anche il braccio in titanio è bello da vedere, ma in maniera non appariscente, il che rispecchia la classe generale dell'insieme. Non è qualcosa che spingerà i vostri ospiti ad attraversare la stanza a bocca aperta, ma farà capire loro che siete persone dai gusti raffinati...

Ma basta frivolezze, esaminiamo come è fatto. Partendo dal fondo, troviamo tre consistenti piedini conici. Il 90% dei giradischi ha quattro piedini, il che è un controsenso; se ci sono quattro piedini, inevitabilmente uno di essi poggerà poco o niente, mentre gli altri tre sopporteranno carichi enormemente differenti. Se volete stabilità e carico uniforme, avrete bisogno di tre piedini; fine della questione.

Sopra di essi c'è la magnifica base inferiore in legno di noce sagomato, che è anche disponibile in MDF nero o bianco a un prezzo inferiore, anche se non riesco a immaginare perché qualcuno dovrebbe fare una scelta simile. Il produttore sostiene che le curve aiutano a controllare le vibrazioni; può essere vero oppure no, ma personalmente non mi interessa perché così com'è è perfetto. Sopra questa base c'è una spessa lastra in acciaio inossidabile, sulla quale poggiano circa 20 mm di acrilico nero lucido. Questi tre strati sono uniti efficacemente in qualche modo per controllare le vibrazioni, e sugli strati superiori sono montati l'elettronica e il cuscinetto.

Il cuscinetto è un mistero; è completamente sigillato e comprende un cuscinetto in tungsteno con rivestimento in bronzo, ma, a parte questo, svolge semplicemente il suo compito. Se guardate la foto dove non c'è il piatto, potete vedere che il cuscinetto termina sopra la base in un piccolo disco che tiene il piatto, il quale è poi bloccato al cuscinetto stesso tramite una vite posta al di sopra. Ciò significa che il cuscinetto si trova ben al di sotto del centro di gravità (per cui ha un momento di caduta) e quindi disporre il giradischi rigorosamente in piano è persino più importante del solito. Il piatto medesimo è costituito da un blocco di una speciale plastica da 45 mm di spessore (Sustarin, un tipo di poliossimetilene prodotto in Germania dalla Bayer) che somiglia quasi del tutto al piatto del Feickert.

[Base del giradischi Gold Note Mediterraneo]

Sulla parte anteriore sinistra della base ci sono due interruttori a sfioramento per impostare la velocità (33/45) con possibilità di regolazione (sebbene non necessaria); l'alimentazione è fornita da un alimentatore esterno da parete, mentre l'ottima elettronica è inserita nella base.

Il motore è di tipo sincrono a bassa tensione, 12 V in corrente alternata, e mette in movimento l'esterno del piatto tramite una cinghia piatta, normale ed efficace. Ed ecco un dato interessante: la Gold Note dichiara un valore di wow & flutter molto prudente, 0,1%. La misurazione che ho fatto io corrisponde allo 0,03%, valore eccellente, e non ho riscontrato scatti nel motore; molto bene.

Il braccio è semplice ed essenziale: ha un'asta diritta in titanio, un ampio porta-testina e un unico contrappeso. L'antiskate è ottenuto tramite filo e peso, ed è difficile da regolare in modo che il peso non ostacoli il braccio; ma è l'unica pecca. Tutto sembra di “produzione propria” (l'alza-braccio non è di quelli generici) e la geometria sembra buona, con tutte le masse in linea. L'unica caratteristica leggermente insolita è costituita dall'angolazione del cuscinetto orizzontale, 90° rispetto all'asta del braccio anziché un più comune valore di offset che rispecchi l'offset della testina; in teoria, questo causerebbe piccoli errori di azimuth in presenza di ondulazioni, ma la cosa non mi preoccupa... Inoltre, il cuscinetto presenta un po' di gioco, che è una caratteristica progettuale come nel Roksan Artimiz. Peso di lettura, VTA e azimuth sono modificabili agendo su viti STEI (grani).

Infine, la testina. La Tuscany Red è un dispositivo high-end che non sfigurerebbe su giradischi di prezzo ben superiore ai non irrilevanti 5.000 euro del Mediterraneo, sul quale comunque non potreste aspettarvi niente di meno. Il corpo è in alluminio forato, lo stilo è di uno speciale tipo micro-ridge. Il cantilever in boro e il magnete in samario-cobalto dimostrano quali sono le sue ambizioni.

L'installazione ha richiesto solo il montaggio e l'allineamento della testina; tutto il resto era già pronto all'uso, chiaro segno dei vantaggi di un pacchetto completo.

Utilizzo e Suono

Questo giradischi è molto facile da usare. I tre piedini regolabili ne permettono un'agevole messa in piano, e per il resto basta montare e regolare la testina. È di una semplicità estrema. Anche il funzionamento è molto buono, il braccio si alza e si abbassa dolcemente, anche se con uno smorzamento minore di altri (che in realtà preferisco), e la semplice pressione di un pulsante mette in movimento il piatto nel giro di circa cinque secondi. Tuttavia c'è una pecca funzionale, nel senso che se si esercita della trazione sul piatto esso rallenta e si sente il motore “andare a scatti”, con il risultato che il piatto non prende velocità. Poiché due dei giradischi che uso sono dotati di piatti molto pesanti, che ci mettono un po' a prendere velocità, ho l'abitudine di posare il disco sul piatto in movimento. Con il Gold Note questo non va bene, perché il piatto rallenta leggermente e poi non riprende la velocità corretta. Essendo una mia “abitudine”, probabilmente è qualcosa di sbagliato anche se non dannoso; basta spegnere il giradischi tra un ascolto e l'altro, come credo si dovrebbe fare, anche se è un comportamento che non ho mai visto mettere in pratica.

[L'impianto che Geoff usa per le prove]

Quindi, finito questo preambolo credo sia il momento di riportare alcune impressioni di ascolto.

Il giradischi ha suonato “bene” da subito; non ho riscontrato difetti, carenze, spigolosità, né altro del genere. È stato già qualcosa che mi ha fatto sorridere, perché sapevo che mi sarei divertito a recensirlo; purtroppo non sempre è così... D'altra parte, non aveva mostrato subito le sue capacità, perché, ad esempio, faceva qualcosa di molto diverso rispetto al Pro-Ject Signature. L'impressione iniziale era stata quella di trovarmi di fronte a un ottimo giradischi per il prezzo, e così, nel corso del mese successivo, l'avevo usato come giradischi principale per cercare di capire esattamente come si collocasse rispetto agli altri giradischi che ho qui, e che ho recensito nel corso degli anni. Ai lati c'erano il Dr Feickert Woodpecker con braccio SME V12, l'Acoustic Solid con braccio Audiomods e il mio Opera LP5.0 con braccio ST 600; un bel gruppetto.

Come ho detto prima, il Mediterraneo non aveva manifestato subito le sue capacità, ma alcune caratteristiche erano già evidenti. La prima era costituita dagli eccellenti transienti sui bassi; l'attacco della grancassa, lo slapping, ecc. erano molto ben definiti, ma non a spese di un suono asciutto, poiché, grazie ai diffusori largabanda, c'era del peso dietro l'impatto iniziale. Mi piace il basso di Danny's All Star Joint, di Ricky Lee Jones; il giro di basso pizzicato mostrava, nel suo incedere, un notevole attacco e la caratteristica elasticità. È una registrazione piuttosto asciutta, agli antipodi da Sad Old Red dei Simply Red, che è fruttata come una fabbrica di marmellata. È una dura prova; il basso che sale, registro dopo registro, innesca ogni risonanza possibile se la catena ha dei punti deboli, ma in questo caso il Gold Note si era dimostrato al livello di alcuni tra i migliori. Non aveva il peso né il calore di un Orbe o di un Pro-Ject, e nemmeno l'entusiasmo che induce al sorriso del secondo, ma riusciva a gestire il tutto molto bene. Più precisamente, con entrambi questi brani, in cui il basso prevale, lo strumento non finiva per dominare, bensì aveva la funzione di guida naturale.

Possiedo una bella versione della Rapsodia in blu di Gershwin (per gruppo jazz più orchestra) nella quale le battute d'apertura sono sottolineate da una Grosse Caisse, uno dei pochi strumenti acustici a scendere davvero in basso; il suo delicato apporto all'introduzione veniva ben gestito, con un colpo udibile. È qualcosa di sottile e alcuni impianti non lo riproducono affatto.

Con una base del genere e un bassissimo rumore di fondo, c'era spazio in abbondanza affinché la gamma media potesse esprimersi con (come sempre) le voci femminili, che sono le più difficili da riprodurre. Avevo trascorso molte ore liete con mia figlia (che sta studiando “Musical”) ascoltando vecchie colonne sonore nonché registrazioni di spettacoli di Broadway; il genere di intenso trasporto che questi cantanti manifestano era ben evidente, così come le più piccole sfumature. Come con i cantanti soul, quali Aretha, incredibili artisti il cui controllo e la cui dinamica, non contaminati da trucchetti elettronici, mi avevano lasciato in preda a una considerevole ammirazione per i loro talenti, così come per quelli del Mediterraneo (parte dei tentativi di mia figlia di convertirmi alle cose più raffinate).

Passando dal sublime al ridicolo, avevo messo sul piatto la mia copia di Kamikaze, di PJ Harvey, un disco caratterizzato da un missaggio che più denso non si può, che quasi completamente sommerge la veloce batteria di Rob Ellis; un tour de force, ma non per il Gold Note, che riusciva semplicemente a ripescarla dal mucchio. Ho avuto ottimi giradischi (uno tra tutti, il Pro-Ject) con i quali questo disco non era che un'amorfa massa di rumore tra i diffusori.

Per salire di qualità, possiedo molte registrazioni in grado di mettere alla prova le capacità di un giradischi, non ultima I love New York, di Madonna, con i suoi rumori di strada in apertura, seguiti da masse di echi e vorticosi effetti di fase quando lei attacca. È una tra le introduzioni migliori (dell'era pre-MP3; oggi i dischi pop devono “partire” all'istante) che, se ben riprodotta, può farvi battere il cuore per l'aspettativa di ciò che verrà dopo. Anche qui il giradischi aveva mostrato una buona gestione dei transienti con tutti i mormorii elettronici, che possono perdere molto facilmente la loro trama ben delineata se il giradischi ha un carattere morbido.

Sono sicuro che possiate immaginare che nell'arco di due mesi molti dischi siano stati ascoltati con il Gold Note e, anziché continuare ad annoiarvi con punti di forza scelti accuratamente oppure cercare di stupirvi con la mia collezione di dischi, credo sia meglio cercare di stabilire cosa rende il Mediterraneo degno di considerazione nel suo complesso.

La cosa naturale per iniziare era stata confrontarlo con il Feickert Woodpecker, perché, sebbene appaiano completamente differenti, entrambi hanno molte caratteristiche in comune: il motore, piatti pressoché identici e una solida base smorzata. Naturalmente, il Woodpecker era equipaggiato con braccio SME V12 e testina Dynavector DRT-1t, il primo costoso quanto l'intero giradischi Gold Note (braccio compreso) e la seconda ancor più costosa. Sebbene sarebbe bello riportare le differenze più rilevanti, la realtà è che entrambi avevano mostrato capacità simili; in particolare, entrambi erano a proprio agio con qualunque cosa avessero di fronte, senza preferenze. Spesso mi vengono chiesti consigli sui giradischi, e una tale mancanza di difetti o un tale carattere aperto fanno sì che giradischi come questo siano facili da consigliare, sapendo che le loro prestazioni saranno di alto livello, senza disequilibrare gli impianti in cui saranno inseriti.

[Coperchio del giradischi Gold Note Mediterraneo]

Confrontati direttamente, il Gold Note si era rivelato più competitivo del Woodpecker di quanto mi aspettassi, data la differenza di prezzo dei bracci e delle testine. Avevo l'impressione che il Mediterraneo suonasse in maniera più leggera e piuttosto più veloce, specialmente con quei transienti sui bassi. Il possente V12 scavava più a fondo e aveva una dinamica alquanto maggiore, ma per equilibrare un po' le cose avevo montato il braccio Audiomods sul Woodpecker, portando così l'insieme composto da braccio e giradischi a un livello assai vicino a quello del Mediterraneo. Il braccio Audiomods è un affare assoluto, e io tendo a considerarlo un riferimento, indipendentemente dal prezzo. Ancora una volta, aveva dimostrato le sue caratteristiche; era difficile distinguere i due giradischi, anche scambiando le testine. Mi spingerei a dire che erano talmente simili da essere indistinguibili in un confronto alla cieca, con dischi diversi. L'ascolto di copie identiche dello stesso disco aveva dimostrato che il Mediterraneo manteneva quella destrezza sul basso, e devo dire che ritengo la sua capacità di saper gestire le informazioni ambientali e spaziali leggermente maggiore; il Woodpecker era un po' più lento e chiuso.

Mi vengono in mente altri paragoni in generale: ha un grande passo, senza essere frenetico (ad esempio, un Orbe manca di passo e uno Xerxes ne vive), tiene le voci a centro palco anziché arretrarle leggermente (come fa il Pro-Ject) e ricrea molto bene l'immagine; non ha un palcoscenico più grande o più ampio, ma qualcosa di realistico e, cosa più importante, del tutto stabile, senza dubbio merito della precisione della velocità. Mi è piaciuta tutta la musica che ho ascoltato con il Mediterraneo: jazz, metal, Stravinsky, Gershwin; dite un nome o un genere e all'istante posso definirlo come un giradischi per il rock oppure adatto alle orchestre da camera. Semplicemente, gestiva tutto con autocontrollo.

Conclusioni

Dio mio, quanto siamo fortunati! Vent'anni fa pensavo che i giradischi avessero i giorni contati, e adesso sembra che ce ne siano sempre di più, ad opera di sempre più numerosi produttori. Non ascolto un giradischi scadente da tanto tempo; talvolta me ne capita uno tra le mani che vorrei tenere sul ripiano per me ;-) Perché il Mediterraneo? Ebbene, uno dei principali vantaggi, rispetto agli altri giradischi che ho qui, è essere provvisto di un coperchio decente! Il fuoco del camino, i mobili vecchi e la campagna locale che spande polline come fosse pioggia rendono casa mia una calamita per la polvere. Questa unica semplice caratteristica basta per metterlo in cima a qualsiasi lista, e sono assolutamente certo che molti di voi sono in una situazione simile.

È il giradischi definitivo? Siamo realisti: per circa 5.000 euro, oggi questo giradischi è un prodotto di fascia media, un segmento di mercato molto competitivo, ma non mi viene in mente nient'altro, a questo prezzo, che abbia prestazioni significativamente migliori, sotto ogni punto di vista, e nessuno che sia nel complesso a questo livello. A fronte di una spesa maggiore ho ascoltato palcoscenici più grandi con dinamiche eccezionali (il braccio SAT, il cui costo è cinque volte quello del Mediterraneo completo, ne è un primo esempio). Rispetto al mio front-end attuale, Dr Feickert Blackbird/SAT/DRT-1t, il Mediterraneo suona un po' più piccolo e contenuto, ma è quello che ci si può aspettare da un prodotto del suo prezzo. Il livello della prestazione è tale per cui vi servirebbe un impianto con i fiocchi prima di iniziare a domandarvi se c'è ancora dell'altro. D'altronde, questo giradischi è solo il prodotto intermedio della produzione Gold Note. La cosa più importante è che, se non aspirate a certi livelli, non credo avrete mai la sensazione di avere preso una fregatura con il Mediterraneo, che vi eviterà i pericoli dei continui upgrade di braccio e giradischi...

Ma, a parte questo, è un giradischi con cui convivere è facile. È molto ma molto grazioso, è piccolo, abbastanza semplice da utilizzare e dal punto di vista sonoro è davvero adeguato alla sua fascia di prezzo. Personalmente, visto il prezzo sarebbe la mia prima scelta al momento, ma uno dei suoi più grossi vantaggi (essere un prodotto completo) è anche uno svantaggio. Vivrei con il Mediterraneo, ma solo se avessi un altro giradischi che mi permettesse di montare tutti i bracci strani e meravigliosi che ho collezionato nel corso degli anni, specialmente quelli da 12". Ma sospetto che, per la maggior parte del tempo, probabilmente userei il Mediterraneo e credo che il mercato di persone che desiderano questa intercambiabilità sia in declino. Ai giorni nostri la gente vuole acquistare qualcosa che funzioni e basta, e per questo motivo credo che la Gold Note ci abbia visto giusto.

In definitiva, un giradischi per chi ama la musica con un occhio di riguardo allo stile e, forse, al buon suono più che al suono audiofilo; mi piace pensare di prendere due piccioni con una fava. ;-)

Nota – Non ho detto molto sulla testina per il semplice motivo che l'ho trovata, di per sé, assai notevole e intendo scriverne una breve recensione come componente indipendente.

Commento del produttore

«Il Mediterraneo è uno dei primi prodotti creati con l'aiuto del nostro attuale designer, l'Arch. Stefano Bonifazi, quando egli iniziò a lavorare alla Gold Note, circa cinque anni fa. Questa collaborazione ha rappresentato uno dei passi fondamentali nel corso della transizione dalla nostra fase precedente - come saprete siamo stati per una ventina d'anni un fornitore di prodotti audio OEM per altri produttori hi-fi - alla fase attuale, perché adesso desideriamo creare dei prodotti nostri per soddisfare gli audiofili, avvalendoci dell'esperienza acquisita in tutti questi anni.»

«Tuttavia, la Gold Note sta effettuando dei cambiamenti allo scopo di migliorare ulteriormente la progettazione e la creazione di apparecchiature audio; in realtà, stiamo concentrando la produzione e lo sviluppo su un numero limitato di prodotti che sono una combinazione di forte innovazione, conoscenza tecnica, design di alta classe e un'interminabile ricerca di materiali il cui scopo è fornire esperienze audio sempre migliori; anche se gli ultimi prodotti che stiamo per presentare saranno caratterizzati da una grande tecnologia, noi siamo nati con i giradischi e li stiamo tuttora producendo!»

Impianto utilizzato

Dischi killer da usare per le prove

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