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Prodotto: DAC iFi iDAC2
Produttore: iFi
Prezzo: 295 sterline - (Convertitore di valuta)
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Pubblicato: Dicembre, 2016
Traduttore: Roberto Felletti
La mia recensione dell'originale iFi iDAC risale a febbraio 2014, e il prodotto mi colpì particolarmente. L'iDAC2 è molto di più di una semplice versione aggiornata, per cui non vedevo l'ora di scoprire se valesse la pena passare a questo nuovo modello. L'iDAC2 presenta delle novità rispetto al suo predecessore: la prima, secondo me rilevante poiché nel mio impianto uso un convertitore USB, è la presenza di un'uscita S/PDIF che gli permette di essere utilizzato sia come DAC indipendente sia come “adattatore” (nel senso che può fornire il segnale a qualsiasi DAC che sia provvisto di un ingresso S/PDIF); la seconda è un commutatore, posto sul retro, con cui è possibile selezionare dei filtri che hanno moderati effetti sulla qualità del suono, a seconda del formato audio utilizzato (PCM o DSD). A questo punto, può essere utile spiegare la differenza tra PCM e DSD.
DSD (Direct-Stream Digital, flusso digitale diretto) è un marchio registrato di Sony e Philips che indica la tecnica da loro utilizzata per la ricostruzione digitale dei segnali per i Super Audio CD (SACD). In parole povere, i segnali DSD hanno una profondità di 1 bit, e quindi sono semplici uno e zero. Nonostante siano bit singoli, essi sono campionati con maggiore frequenza rispetto al PCM e, dopo essere passati attraverso un filtro passa-basso, vengono trasformati in musica. PCM (Pulse-Code Modulation, modulazione a codice di impulsi) è una tecnica utilizzata per la rappresentazione digitale di segnali analogici campionati; è lo standard per l'audio digitale nei computer, CD, ecc. È un sistema multi-bit (ad esempio, 16 o 24); essendo multi-bit, le informazioni contenute possono essere più complesse rispetto a un sistema single-bit, ma sono campionate meno frequentemente del DSD. Per fare un esempio pratico, è come essere pagati 300 euro a settimana anziché 1.200 euro al mese. Molto semplicemente, sono due modi diversi di codificare un segnale digitale: meno informazioni fornite più frequentemente oppure più informazioni fornite con minore frequenza.
Vista frontale del DAC iFi iDAC2
Tutto ciò che c'è da sapere sull'iDAC2 è che riesce a riprodurre pressoché ogni formato musicale digitale disponibile al momento o, auspicabilmente, in futuro. Ma non c'è solo questo: l'iFi iDAC2 non converte il segnale per riprodurlo, per cui il segnale in ingresso corrisponde a quello in uscita[1]. Meno il segnale viene manipolato, migliore sarà la qualità audio. L'iDAC2 utilizza un DAC Burr Brown (presente nel modello più costoso iDSD) anziché l'ESS Sabre dell'iDAC originale. L'altra modifica evidente, rispetto all'originale, è l'aggiunta di un ingresso USB 3.0. Non si può certo dire che iFi non stia al passo coi progressi tecnologici!
Vista posteriore del DAC iFi iDAC2
Come per tutti i prodotti iFi che mi sono passati fra le mani, anche l'iDAC2 è imballato alla perfezione. La scatola non solo fornisce ottima protezione al contenuto, ma trasuda classe ed è troppo bella da buttare; all'interno, dentro un'altra custodia, ci sono l'iDAC2, un cavo USB 2.0, un cavo (corto) di segnale e un foglietto con le istruzioni di base. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito iFi.
Installare e configurare l'iDAC2 è stato un gioco da ragazzi; la procedura è diversa in base al sistema operativo che si utilizza. Per computer Linux e Mac non c'è bisogno di driver, basta collegare l'iDAC2 con un cavo USB e si può subito iniziare ad ascoltare musica. Per computer Windows (io uso Windows 10) è necessario installare i driver; in questo caso, è fondamentale disinstallare ogni driver iFi preesistente prima di installare quelli nuovi. Sulla pagina da cui si scaricano i driver ci sono le istruzioni dettagliate; io non ho avuto problemi con l'installazione.
In funzione, la mia prima osservazione è stata che l'iDAC2 aveva bisogno di essere un po' rodato. Il DAC contiene alcuni componenti di alta classe (condensatori Elna Silmic II e TDK C0G, e resistori Vishay MELF). Ho notato che i componenti audiofili di alto rango spesso richiedono parecchio rodaggio (i popolarissimi condensatori Black Gate ne sono un buon esempio), per cui ho lasciato l'iDAC2 alimentato per alcuni giorni prima di iniziare ad ascoltarlo. È naturale, come prima cosa, confrontare qualsiasi prodotto nuovo con la relativa versione precedente, e ho subito notato una chiara differenza tra il suono dell'iDAC2 e quello del modello originale. Il “2” suonava in modo più arioso, con più sfumature e, oserei dire, leggermente più arretrato. Il palcoscenico era un po' più tridimensionale, profondo, ma non necessariamente più ampio. Se dovessi definire il “2”, direi “più ricercato”.
L'iDAC2 riproduce la musica in un modo così piacevole che ci si dimentica in fretta del dispositivo in sé, prestando maggiore attenzione alla musica stessa. Ha tutto: molto dettaglio, musicalità, immagine definita, ampio palcoscenico tridimensionale, PRaT in abbondanza, basso teso, gamma media e alta chiare.
Spie luminose del DAC iFi iDAC2
Ho anche provato a inserire i filtri e, se devo essere sincero, non ho percepito grosse differenze finché non ho ascoltato file in formato DSD (e in altri formati ad alta risoluzione); in questi casi, la qualità del suono cambiava in modo percepibile. L'iDAC2 e il DAC MHDT Pagoda mi hanno definitivamente convinto che il costo maggiore della musica in alta risoluzione è giustificato. Alcune registrazioni sono sbalorditive. E devo sottolineare che l'iDAC2 non ha mai avuto difficoltà a riprodurre i vari formati (DSD, DFF, AIFF, FLAC, ecc.).
Come convertitore USB, inizialmente ho collegato l'iDAC2 al DAC Pagoda e il risultato è stato altrettanto buono come quando il Pagoda è collegato direttamente al computer. Nell'altro mio impianto, l'iDAC2 ha sostituito un convertitore hiFace TWO USB e, nonostante il risultato fosse altrettanto buono, preferisco il suono dell'M2Tech hiFace TWO, probabilmente perché ci ho fatto l'orecchio oppure semplicemente perché si abbina meglio con il resto dell'impianto. Non è una questione di essere migliore o peggiore, piuttosto è un fatto di gusti personali. Devo anche aggiungere che l'iDAC2 ha funzionato senza intoppi con Windows 10, Audiophile Linux e un altro sistema operativo, sempre della famiglia Linux, che recensirò prossimamente per TNT-Audio. È passato parecchio tempo dalla nascita del computer audio, quando un DAC USB poteva funzionare con un certo sistema operativo ma non con altri. Questo è un aspetto apprezzato particolarmente dai recensori, e naturalmente i potenziali acquirenti di un prodotto simile non vogliono dover preoccuparsi se il dispositivo funziona o meno nei propri impianti.
Per quanto riguarda l'amplificatore per cuffia, io possiedo soltanto alcune cuffie abbastanza economiche, per cui non sono la persona più qualificata per esprimere giudizi su questa funzionalità dell'iDAC2; tuttavia, anche con la mia economica Sennheiser la musica era chiara e piacevole. L'unico aspetto negativo (probabilmente imputabile alle cuffie) era la difficoltà, presente anche nell'iDAC originale, di regolare con precisione il volume a bassi livelli.
Ho iniziato la prova collegando l'iDAC2 direttamente al computer, alimentandolo tramite il computer stesso. La qualità del suono migliorava con l'aggiunta dell'iFi iPurifier2, ma usando un'alimentazione separata di elevata qualità, tipo la Paul Hynes SR5 oppure la Astin Trew Concord, non ero così sicuro di considerare l'iPurifier2 decisivo. Entrambi gli alimentatori costano di più dell'iDAC2, ma ne elevano le prestazioni a un livello degno di DAC USB che costano molto di più; in particolare, ho riscontrato un basso più teso e prominente. iFi offre alimentazioni proprie per migliorare quella standard, sotto forma di svariati prodotti, tipo l'iUSB 3.0 (che devo ancora provare personalmente).
Riassumendo, l'iDAC2 è un prodotto straordinariamente versatile: è un convertitore USB, un DAC, un amplificatore per cuffia, insomma un oggetto ammirevole; e, se si aggiunge la capacità di riprodurre pressoché ogni formato musicale, mi fa venire in mente un coltellino svizzero. Il suo suono, grande così com'è, migliora con un'alimentazione di elevata qualità; con la musica in alta risoluzione è semplicemente divino. iFi sforna prodotti sempre migliori, e l'iDAC2 continua la breve tradizione di dispositivi dal prezzo accessibile con un buon rapporto qualità/prezzo, grazie alla collaborazione con l'azienda madre AMR. Se su TNT-Audio si valutassero i prodotti con le stelle, all'iDAC2 ne darei cinque!
L'iDAC2 è un vero e proprio coltellino svizzero :-)
[1] Questo dispositivo utilizza un chipset Burr-Brown True Native® playback che mantiene inalterato il segnale sorgente (DSD e PCM), il quale non viene manipolato né convertito in alcun modo, conservandone così la risoluzione e il formato originari - NdT
© Copyright 2016 Nick Whetstone - nick@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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