JPLAY Femto - Lettore software di rete per file audio

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Grande suono da un PC Windows!

[English version here]

Prodotto: JPLAY - Lettore software di rete per file audio
Produttore: JPLAY
Prezzo: € 149 (Il prezzo può variare)
Recensore: Roger McCuaig - TNT Canada
Pubblicato: Marzo, 2019
Traduttore: Roberto Felletti

Introduzione

Che cos'è JPLAY FEMTO? Questa è la definizione che si trova nel manuale online di JPLAY: «JPLAY FEMTO è un lettore software di rete, completo, per file audio, rivolto agli audiofili più esigenti. È composto da JPLAY femtoServer, un server multimediale UPnP ultra-leggero e ultra-ottimizzato, e da JPLAY FEMTO UPnP Renderer. Supporta, praticamente, tutti i formati audio e le risoluzioni, compreso il DSD nativo (RAW) fino a 256 fs e il DSD DoP fino a 256 fs. Migliora la qualità del suono della libreria musicale locale e della musica lossless dei servizi di streaming online, quali Tidal e Qobuz (compreso il piano in alta risoluzione Qobuz Sublime).»

Per risparmiarvi la fatica di cercare, UPnP sta per Universal Plug and Play, uno standard per i dispositivi di rete che ne permette il riconoscimento e il collegamento. D'ora in poi, ci riferiremo a JPLAY FEMTO come JPLAY. JPLAY è l'ultima versione di un software, facente parte di una lista molto ristretta di prodotti, in grado di riprodurre l'intera gamma di formati audio in alta risoluzione per mezzo di un server Windows. Gli unici altri con cui questo recensore ha avuto esperienza sono stati Foobar 2000 e JRiver Media Center. JPLAY è differente dagli altri due, nel senso che è progettato per funzionare da remoto, per esempio tramite uno smartphone o un tablet. Il fondatore dell'azienda, Marcin Ostapowicz, ha spiegato che JPLAY FEMTO non è stato creato per competere con prodotti quali Foobar e JRiver, bensì per offrire un'alternativa di livello audiofilo.

JPLAY

JPLAY costa 149 euro e può essere utilizzato su due PC. Il prezzo è significativamente più alto rispetto a quello di JRiver, che può essere installato su più PC e costa 59,98 dollari USA. JRiver offre aggiornamenti gratuiti; tuttavia, quando esce una nuova versione bisogna pagare una quota per l'aggiornamento. Io uso JRiver Media Centre 23 e non ho intenzione di acquistare l'aggiornamento alla versione 24. JPLAY pubblicizza iscrizione a vita e assistenza “Premium”, e come JRiver, le nuove versioni non saranno gratuite.

L'installazione e la configurazione di JPLAY FEMTO sono state relativamente veloci e facili. Le precedenti esperienze con Foobar e JRiver mi sono servite per prevenire i problemi. Il manuale online spiega cosa fare e la schermata delle impostazioni (Settings) è facilmente comprensibile (vedere sotto la schermata delle impostazioni). Marcin Ostapowicz ha spiegato che comandare JPLAY da un dispositivo a distanza elimina l'overhead1 del PC sul quale JPLAY è installato, permettendo quindi di avere un suono di qualità migliore. Per poter comandare JPLAY da un dispositivo mobile, nel caso specifico un telefono LG (Android), è necessario installare una app che si chiama Bubble UPnP, scaricabile gratuitamente da Google Play. Va sottolineato che l'app necessaria dipende dal sistema operativo utilizzato. JPLAY si è connesso e nel giro di qualche minuto ho potuto ascoltare musica tramite il DAC Doge 7. JPLAY può non riuscire a comunicare con tutti i DAC. Sul loro forum c'è un'esauriente lista di DAC che sono stati testati e il cui funzionamento con JPLAY è garantito. Il compito più difficile è stato far trovare al software la libreria musicale e aspettare che ne leggesse il contenuto. JPLAY è stato in grado di riprodurre la maggior parte dei formati audio dei file presenti nella mia collezione. Un'eccezione è costituita dai file WMA, che il software non riproduce, anche se nel manuale presente sul sito il formato è elencato tra quelli supportati.

Bubble UPnP non è un prodotto JPLAY e include della pubblicità, oltre ad alcune limitazioni d'uso. Per esempio, con la versione gratuita non è possibile inserire più di sedici brani in una playlist. Da notare che la versione completa costa 5 dollari USA, per cui non è un grosso problema. Bubble UPnP funziona bene, sembra essere completamente esente da bug e l'interfaccia grafica è piuttosto semplice e pratica da usare. Sostanzialmente ci sono tre schermate da scorrere: Now Playing, Playlist e Library. Un tocco sul simbolo del Menu apre altre sei icone: Settings, Themes, Search, Chromecast, Files e Close. Bisogna selezionare il renderer JPLAY FEMTO dal menu Chromecast e selezionare il server JPLAY FEMTO dal menu Library, altrimenti non sarà possibile accedere al player corretto. Ricordate: questa app si collegherà a qualunque libreria e server che trova in rete, non solo a JPLAY. Nel mio caso, ha visto tutti i dispositivi UPnP di casa mia come potenziali renderer, oltre ad alcune librerie quali il Logitech Media Server e il Plex Media Server.

L'unico problema che ho riscontrato con l'approccio da remoto è stato che, nove volte su dieci, scendendo nella stanza dedicata alla musica mi accorgevo di aver dimenticato il cellulare al piano di sopra. Niente cellulare, niente accesso a JPLAY! Non ho davvero l'abitudine di girare tutto il giorno in casa col cellulare in tasca. JPLAY può funzionare da PC Windows tramite un pacchetto software che si chiama Kinsky. Si tratta di un prodotto Linn che, a quanto ho capito, emula un dispositivo mobile e si dà il caso che funzioni con JPLAY. La GUI (interfaccia grafica) è piuttosto basilare. Il software si è rivelato molto pieno di bug e i tentativi di utilizzarlo sono stati rapidamente abbandonati. Naturalmente, installare Kinsky accanto a JPLAY (per il quale avete appena speso 149 euro), sullo stesso PC, vanifica la strategia volta a ottenere una migliore qualità sonora riducendo i processi in esecuzione nel PC. Bubble è stato installato anche sul tablet Samsung di mia moglie e sia l'aspetto sia il funzionamento si sono rivelati praticamente identici a quelli del telefono LG.

Le informazioni sopra riportate su Kinsky e Bubble sono state scoperte dopo aver scaricato JPLAY e non sono subito evidenti sul sito. Personalmente, mi dà qualche problema l'idea che uno compri un prodotto e, SORPRESA!, solo dopo l'acquisto scopra che deve acquistare o scaricare qualcos'altro per poterlo far funzionare. Se JPLAY dichiara che il suono di qualità migliore è ottenuto eliminando dei processi dal PC trasferendoli a un dispositivo remoto, non sarebbe logico scriverlo chiaramente sul sito? C'è un forum, accessibile dal sito JPLAY, che potrebbe fornire molte altre informazioni aggiuntive a chi è interessato a saperne di più sul prodotto, prima di acquistarlo. Non ho esplorato molto questa pagina, ancora, e quindi al momento non posso esprimere giudizi sulla sua utilità.

[Schermata di JPLAY]

Il suono

Valutare qualsiasi nuovo prodotto è sempre più facile quando si ha a disposizione un riferimento familiare. Nel mio caso, JRiver gira nel mio impianto da un paio d'anni, per cui è stato la scelta ovvia per fare dei confronti. Tuttavia, ho dovuto far fronte ad alcune complicazioni. JPLAY non funziona se nel sistema c'è in esecuzione un altro lettore musicale. Inoltre, JPLAY riproduce la musica a un volume più alto rispetto a JRiver, pertanto era necessario regolare il volume a ogni commutazione. Confrontare l'ascolto a volumi differenti non è il massimo dell'affidabilità. Di conseguenza, non era possibile passare rapidamente da un player all'altro; bisognava chiuderne uno e lanciare l'altro, poi regolare il volume. Questa procedura richiedeva tempo, e poiché il cervello umano non è in grado di conservare con precisione la memoria acustica per più di qualche secondo (il mio, almeno), ciò significa che qualsiasi confronto doveva essere basato su un'attenta analisi separata di ciascun player, scomponendo la prestazione in varie caratteristiche.

La differenza di volume, durante la riproduzione dello stesso brano con i due software, lasciava perplessi, poiché entrambi erano impostati al 100%. Inoltre, con JPLAY si notava frequentemente, tra una traccia e l'altra della playlist, un silenzio che durava tra sei e dieci secondi, che mi era parso insolitamente lungo ma non fino al punto da essere fastidioso. Non capitava sempre e non ho provato a individuare un insieme di circostanze certe in cui il problema si verificasse. JPLAY ha migliorato ogni caratteristica sonora che uno possa prendersi la briga di valutare: trasparenza, dettaglio, palcoscenico, PRaT, dinamica; tutto era migliore. L'impatto combinato di un tale miglioramento incrementale a tutto campo era cumulativo e significativo. JPLAY offriva costantemente un palcoscenico più profondo e una maggiore impressione di spazio intorno ai musicisti. JRiver sembrava sempre più piatto, o bidimensionale, al confronto. La musica era più vivace e articolata, con un dettaglio migliore e una migliore separazione/definizione degli strumenti sullo sfondo. Nell'album di George Duke Dreamweaver, il basso e l'assolo di pianoforte in Stones of Orion erano più naturali e vivi. Turn Blue, dei The Black Keys, con JRiver suonava confuso e più piatto rispetto a JPLAY. Yellowjacket, di Stephen Fearing, presentava in maniera significativa maggiore ariosità e profondità. Si poteva percepire l'ambiente. In questo caso, JRiver non si era nemmeno avvicinato come prestazioni. Lo stesso valeva per Jungle, di Astrud Gilberto; con JPLAY c'erano più aria, maggiore dettaglio e voci più naturali. Oltre a tutto questo, suonava pure meglio. Alcuni mesi fa ci siamo trasferiti in una nuova casa e la stanza dedicata alla musica utilizzata al momento, nella quale ho allestito l'impianto piccolo, ha una sistemazione provvisoria. Il tempo trascorso ad ascoltare la musica con JPLAY mi ha condotto alla conclusione che le sue prestazioni venivano limitate dalle apparecchiature utilizzate, nella fattispecie i piccoli diffusori da scaffale B&W e, in misura minore, l'amplificatore Jaton Operetta. Essendo naturalmente consapevole delle caratteristiche e dei limiti di questi componenti, credo che JPLAY, con una catena simile, non abbia potuto esprimersi al meglio. Non vedo certamente l'ora di apprezzare le potenzialità di JPLAY con l'impianto migliore, quando sarà allestito e funzionante, dopo aver terminato il progetto della stanza della musica.

Sul sito JPLAY si sostiene che la migliore qualità sonora si ottiene quando il PC è impostato in modalità ibernazione, e Marcin, di JPLAY, ha confermato che questo è applicabile su una base caso per caso. Questa impostazione è configurabile nel menu Impostazioni. Tuttavia, questa modalità può non funzionare con tutti i sistemi o con tutti i valori delle frequenze di collegamento dei DAC. Nel mio caso, ho scoperto che Bubble riproduceva bene sia con la modalità ibernazione attiva che disattiva, fino a 200 Hz. Il valore massimo è stato 1.000 Hz. Tuttavia, disattivare l'ibernazione non permetteva di operare a frequenze superiori. Non ho riscontrato differenze nella qualità sonora tra ibernazione attiva e non attiva durante il periodo della recensione. Mi sembra giusto aggiungere che questa recensione è stata effettuata usando il mio PC musicale esistente, sul quale ci sono solo alcuni programmi installati, tra cui Internet Explorer, Gmail, Adobe Reader e l'antivirus; durante gli ascolti non è stato verificato se questi programmi fossero o meno in esecuzione.

Conclusioni

Con JPLAY la musica è stata riprodotta in maniera significativamente migliore rispetto a qualsiasi altro riferimento che questo recensore avesse a disposizione. Questo, nonostante il fatto che la prova sia stata condotta su un impianto per certi versi limitato e che il PC utilizzato non sia dedicato esclusivamente a questo compito. La conclusione è che, finora, le potenzialità del mio superbo DAC Doge 7 sono state significativamente sotto-sfruttate. Non c'è dubbio che molti considereranno la qualità sonora una giustificazione per il prezzo maggiore.

Per quei lettori interessati a capire, a livello più tecnico, in che modo JPLAY riesca a offrire prestazioni simili, sul sito, alla voce FAQ, sono fornite alcune spiegazioni. Sicuramente, questo recensore non possiede l'esperienza tecnica per formulare un commento sulle informazioni presentate. Il suono è una prova sufficiente! La superiore qualità sonora conta certamente di più delle abnormi lunghe pause tra le tracce, e per alcuni, me compreso, dell'inconveniente di doversi portare dietro un dispositivo mobile.

La domanda che sorge spontanea è: «Come suonerebbe JPLAY confrontato con il crescente numero di server dedicati all'ascolto della musica presenti sul mercato?»
Questo sarebbe un test molto interessante.

Musica ascoltata durante la stesura di questa recensione

  • Astrud Gilberto: Jungle; 16/44.1 flac
  • Stan Getz and Joao Gilberto: Getz - Gilberto; DSF 5.6
  • George Duke: Dreamweaver; 24/96 flac
  • The Black Keys: Turn Blue; 24/96 flac
  • Joe Jackson: Steppin' Out; 16/44.1 flac
  • Stephen Fearing: Yellowjacket; 16/44.1 flac
  • Ahmad Jamal: Saturday Morning; 24/88.2 flac
  • Pink Floyd: Dark Side of the Moon; DSF 2.6

1) In informatica, la parola inglese “overhead” (letteralmente: in alto, che sta di sopra) serve per definire le risorse accessorie, richieste in sovrappiù rispetto a quelle strettamente necessarie per ottenere un determinato scopo in seguito all'introduzione di un metodo o di un processo più evoluto o più generale. (Wikipedia)

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