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MiniDSP: modulo digital sound processing (DSP) per autocostruttori

Modulo MiniDSP

Elaborazione digitale del segnale alla portata di tutti

[English version]

Prodotto: MiniDSP, modulo digital sound processing
Produttore: MiniDSP
Costo: 99 USD.

Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Recensito: Novembre, 2011
Traduttore: Luca Martini

La migliore caratteristica della tecnologia è il suo continuo progresso. Non è però facile mantenere il passo, ed ancor più per amatori o autocostruttori che non sono professionisti nel campo e non hanno ricevuto una specifica formazione. L'hi-fi ha sempre adottato le tecnologie più moderne, ma quando l'elaborazione dei segnali è passata da semplici filtri analogici ai circuiti digitali, molti autocostruttori sono inesorabilmente rimasti indietro perché, anche se erano in grado di comprendere la tecnologia impiegata, ben difficilmente potevano avere accesso all'hardware necessario o alle competenze richieste per programmarlo. È in questo contesto che fa il suo ingresso il produttore MiniDSP offrendo una soluzione a entrambi i problemi.

L'iniziativa di MiniDSP è offrire moduli che possono essere configurati per diversi utilizzi collegandoli a un comune PC e programmandoli con vari software scaricabili dal loro sito. Ciò significa che non c'è nessun complesso oggetto da costruire e non servono mesi di apprendimento per programmarlo. Al contrario si può acquistare un modulo completo di contenitore, aggiungere un alimentatore, collegarlo via USB al computer, scaricare il software adatto, installarlo nel modulo, collegare il modulo all'impianto hi-fi e godersi la musica.

Cosa ci permette di fare il digital sound processing (elaborazione digitale del segnale, ndt) o DSP? In breve: tutto quanto si può ottenere con l'elaborazione analogica, e molto di più. In alta fedeltà le applicazioni più immediate del DSP sono due; la prima è realizzare crossover attivi per diffusori con cui sostituire quelli analogici. Un crossover attivo è dotato di alimentazione ed è collocato, sul percorso del segnale, prima dello stadio di amplificazione; questo comporta differenti vantaggi che ora darò per scontati dato che l'argomento è già stato trattato esaustivamente in precedenza. Per chi vuole sapere di più sui crossover attivi questo articolo di Rod Elliott sul sito ESP è un ottimo inizio.

Un altro utilizzo del DSP è aggiungere del sound shaping, un'ulteriore elaborazione del suono come con una specie di equalizzatore grafico ipersofisticato. Sarebbe ad esempio possibile creare qualcosa di simile a un Behringer DEQ2496, anche se a differenza di questo il modulo MiniDSP non può effettuare misurazioni e correzioni automatiche. Sarà invece necessario usare un fonometro per le misure e quindi programmare il modulo MiniDSP dal computer. In effetti vorrei scrivere un secondo articolo analizzando l'uso del MiniDSP in sostituzione del DEQ2496. I moduli MiniDSP hanno anche molti altri possibili utilizzi e chi ne possiede uno dovrà semplicemente acquistare il plug-in software adeguato allo scopo. Per usare il modulo per una diversa funzione è sufficiente scaricare un altro plug-in.

Nonostante la MiniDSP abbia senz'altro messo il DSP alla portata dell'appassionato di hi-fi domestico, l'argomento tende ancora ad apparire come un po' misterioso. Ho quindi proposto al produttore di scrivere una recensione nella quale mi sarei impegnato a smitizzare l'intero processo, dall'acquisto dei moduli, alla configurazione, al loro uso pratico all'interno dell'impianto. Il primo progetto consisterà nella realizzazione di un crossover attivo a 2 vie testato su una coppia di diffusori a due vie che già funzionano correttamente con un semplice crossover analogico, basati su componenti Audax e originariamente acquistati come kit IPL A2. Qui ulteriori informazioni sull'originale progetto di conversione a diffusori attivi.

Dal disastro alla soluzione. Con alcune ottime e inattese notizie.

L'obiettivo era montare gli altoparlanti in nuovi cabinet, avendo gettato via i vecchi durante una radicale pulizia l'anno scorso. Per risparmiarmi un po' di lavoro ho comprato una vecchia di coppia di Mordaunt Short Pageant II fuori uso (su Ebay, altrimenti dove?), modificandone i mobili per alloggiare gli altoparlanti Audax; per una fortunata coincidenza questi avevano esattamente il volume interno adeguato per gli Audax HMZ170 se usati con crossover attivi. Durante la prova ho però notato che uno dei tweeter non funzionava più: come e dove avrei potuto trovare il ricambio, dal momento che Audax ha smesso di vendere agli autocostruttori già qualche anno fa? Per fortuna Falcon Acoustics, interpellata via mail, ha risposto con due ottime notizie. Prima di tutto sembra che Audax abbia recentemente rivisto la sua decisione di non fornire più il mercato DIY, e in secondo luogo Falcon, che tratta Audax, si è gentilmente offerta di rimpiazzare il tweeter danneggiato in modo che io potessi completare la recensione. Sono in grande debito con Jerry Bloomfield di Falcon, la cui cortese assistenza mi ha permesso di proseguire la recensione.

[Il kit IPL A2 ricostruito nei cabinet Mordaunt Short Pageant II recuperati]
Gli altoparlanti del kit IPL A2 nei cabinet MS Pageant II "riciclati"

I moduli MiniDSP sono arrivati a diffusori appena terminati. Sono già dotati di tutti i connettori e quindi è sufficiente alloggiarli in un contenitore adatto, aggiungere un alimentatore 4,5-24V DC, e il gioco può iniziare. MiniDSP ha anche fornito vari cavi per collegare i moduli al computer e all'impianto. Il prossimo passo, ragionevolmente semplice, è creare un account utente sul sito MiniDSP per scaricare il software necessario a realizzare il crossover attivo. Una volta effettuato l'accesso, il software viene scaricato, decompresso ed eseguito. È richiesto anche un plug-in Adobe ma è stato installato automaticamente sul mio computer eseguendo il software scaricato. I programmi sono disponibili nelle due versioni per sistemi operativi Windows e Mac. Non dimenticate di scaricare anche il manuale in PDF del modulo software. Terminata l'installazione il programma viene eseguito presentandoci una schermata che può inizialmente mettere soggezione a chi sia del tutto digiuno di progettazione di crossover.

[Schermata del software MiniDSP]





Anche un principiante dovrebbe comunque essere in grado di realizzare un crossover semplice, ma qualunque utilizzatore del software sarà ovviamente facilitato studiando preventivamente almeno le basi dell'argomento. Il crossover analogico che stavo cercando di replicare in digitale era molto semplice, composto da filtri Butterworth a 12 dB (secondo ordine) con punto d'incrocio a 2,6 KHz. Questi dati devono semplicemente essere inseriti nei campi relativi nella schermata di progettazione. La figura a fianco mostra la schermata del software dove viene definito il punto d'incrocio. Non dimenticare di inserire i dati per ogni singolo canale, in quanto si trovano su pagine diverse.

Schermata del software MiniDSP.





Con i filtri così definiti il crossover è già funzionale, ma il sistema MiniDSP vi può offrire molto di più. È possibile cambiare il punto d'incrocio e il tipo di filtro in pochi minuti (anche in tempo reale, durate la riproduzione) e si possono aggiungere equalizzazioni; ad esempio per rinforzare un po' i bassi come avevo già fatto con gli A2.

Se ad esempio riscontrate che la risposta presenta un picco intorno ai 40 Hz, dovuto a risonanze dell'ambiente, potete filtrarlo attenuando quella frequenza nelle impostazioni di equalizzazione. Oppure saranno forse gli acuti ad essere troppo evidenti e preferirete smorzare le frequenze più alte. Il suono può essere modificato con ulteriori equalizzazioni parametriche, ottenendo l'equivalente di un equalizzatore grafico a 6 bande.

Schermata del software MiniDSP.





È anche possibile agire sull'allineamento temporale degli altoparlanti, quando i loro centri sono disallineati a causa delle differenti dimensioni. Allineare altoparlanti di grandezza fisica molto diversa, come un woofer e un tweeter, per far giungere all'orecchio il suono di entrambi esattamente nel medesimo istante può essere vantaggioso e necessario.

Tutto ciò è a portata di mano senza nemmeno l'ombra del saldatore che sarebbe necessario per modificare o adattare un crossover "fisico". Niente ricerche e denaro speso per condensatori, resistenze e induttanze di differenti valori. In poche parole, il campo di gioco è libero. Per sperimentare il nuovo crossover basta inviarlo al modulo MiniDSP, ascoltare, effettuare le misure, e se è necessario fare dei cambiamenti modificarlo e inviarlo di nuovo al modulo. Anche se ne sapete poco di progettazione di crossover potrete raggiungere buoni risultati con vari tentativi. Infine, potrete sentire come suona un filtro Butterworth confrontato, ad esempio, con un Bessel o un Linkwitz-Riley. La teoria è un'ottima cosa e vi sono sterminate letture sulle diverse caratteristiche delle differenti tipologie di crossover, ma niente può ripagare il poter sentire queste differenze con le proprie orecchie! Il MiniDSP, oltre ad eseguire il compito che gli assegnate, può insegnarvi molto.

Tutto è di più facile comprensione in questo video che mostra l'utilizzo del plug-in (senza audio). Non fatevi impressionare dalle opzioni più avanzate, perché è effettivamente possibile ottenere un crossover accettabile impostando solo il tipo e la frequenza del filtro. Vi occuperete delle altre opzioni più tardi, quando avrete acquisito maggiore familiarità.

Ricapitolando, una volta scaricato e installato il software selezionate la scheda 'audio settings' e inserite tutti i dati del crossover che vi servono. Quindi selezionate la scheda 'system settings' e cliccate su SAVE, per registrare la configurazione sull'hard disk del PC. Con il modulo MiniDSP alimentato (24V DC) e collegato al PC con il cavo USB, tornate ad 'audio settings' e cliccate sul logo verde circolare dove appare la scritta 'synchronize' quando ci passate sopra col cursore. Cliccando questo pulsante i dati del crossover vengono inviati al modulo e copiati nella sua memoria interna.

Quindi collegare il modulo tra la sorgente e gli amplificatori, naturalmente ve ne serviranno due stereo o quattro mono. Inizialmente non ero certo di cosa andasse collegato dove, e quindi ho iniziato con i soli woofer. Riproducendo della musica ho capito che l'uscita era sbagliata (cioè l'uscita passa-alto invece di quella passa-basso) ma è bastato invertire i cavi fino alla configurazione corretta. Ho quindi collegato i tweeter e per maggiore sicurezza, dal momento che in assenza del crossover passivo questi sono collegati direttamente all'uscita dell'amplificatore, ho aggiunto in serie un condensatore da 10 uF ciascuno. Le uscite non hanno identificazioni perché la loro funzione dipende dall'utilizzo del modulo. Due moduli ad esempio potrebbero essere usati per realizzare un crossover attivo a 4 vie, nel qual caso tutte le uscite di un modulo sarebbero usate per un solo canale. Per questo motivo non possono essere stampigliate dalla fabbrica.

Ora finalmente era arrivato il momento di sedersi ad ascoltare. Avevo dimenticato quanto fossero ben suonanti questi diffusori, avendo sostanzialmente smesso di usarli quando sono passato ai diffusori open baffle circa dieci anni fa. Con il crossover che avevo impostato suonavano esattamente come li ricordavo ma ho deciso di sperimentare con l'impostazione di ritardo (time delay) per capire se potevano ancora migliorare. Usando l'album 'Amused to Death' di Roger Walters, ho ascoltato attentamente i vari effetti Q-sound mentre regolavo il ritardo di ogni tweeter. La mia impressione è che vi fosse un miglioramento passando da 0 a circa 6 millisecondi (per i tweeter), ma poi aumentando ancora il valore si perdesse un po' il fuoco. Ovviamente non ho potuto trattenermi dal giocare anche con i diversi tipi di filtro. Alla fine se n'è andata un'intera mattinata, ma è stato molto divertente.

Una volta soddisfatti del crossover impostato il modulo MiniDSP può essere semplicemente scollegato dal computer e continuerà a funzionare perfettamente. Nel caso si desideri modificarlo, basta ricollegare il modulo al computer, inserire i nuovi valori, sincronizzare il modulo col PC e scollegarlo nuovamente.

Ripensando ai miei primi anni di autocostruttore hi-fi e alla mia decisione di passare "all'attivo", la scelta del crossover attivo era stato davvero ardua. La maggior parte delle persone, come me, ne hanno semplicemente comprato uno sperando che fosse adeguato, essendo assolutamente troppo costosi per pensare di sperimentarne vari. Anche costruendosene uno, come alla fine ho fatto anch'io, il costo in tempo e denaro necessario per modificarne la configurazione faceva sì che non fosse mai quello "giusto". I moduli e il software di MiniDSP hanno cambiato le carte in tavola. Ora è facile creare un crossover su misura per le vostre casse, la vostra sala, le vostre orecchie. Ovviamente sono richieste delle nozioni basilari sul funzionamento dei crossover ma sperimentare con il MiniDSP è così facile che si può approdare al risultato anche per via empirica. Ho potuto sentire facilmente che per gli A2 preferivo un filtro Butterworth o Bessel a uno Linkwitz-Riley, ma molto dipenderà anche dai diffusori che userete. Sapevo che i miei usano altoparlanti bene accoppiati (grazie a Ivan Lesley di IPL) che avrebbero funzionato bene con un crossover attivo. Ma anche partendo da altoparlanti quasi ignoti si può far leva sulla ricchezza di informazioni nei vari forum hi-fi, sui quali noto inoltre che il principio applicato da MiniDSP è oggetto di crescente interesse.

Anche MiniDSP ha il proprio forum che è ovviamente il miglior luogo dove cercare aiuto relativamente ai loro prodotti. Qualche aspetto può lasciare inizialmente perplessi; ad esempio ho impiegato parecchio a notare il pulsante 'synchronize' (alla sinistra di quello AUDIO ON) e poter fare ricorso all'aiuto di altri forumisti può toglierti dagli impicci. In definitiva la soluzione di MiniDSP, per quanto possa apparire complessa ad un primo sguardo, è davvero di facile utilizzo appena ci si mettano sopra le mani.

[Modulo MiniDSP in contenitore]

Il modulo può essere acquistato in forma di scheda completa di connettori oppure (come nel caso di questa recensione) già dotato di contenitore come visualizzato sulla destra.

In entrambi i casi si tratta di un'eccellente soluzione. Anche dopo l'aggiunta dell'alimentatore il costo è decisamente conveniente rispetto a crossover attivi già pronti, le cui potenzialità si fermeranno spesso ben al di sotto di quelle del MiniDSP. Se il modulo non vi servirà più come crossover potrà essere riconfigurato per svolgere un'altra funzione nel vostro impianto. Non fatevi intimorire dal termine digital sound processing perché tutti i complessi problemi tecnici sono stati risolti a monte e il software vi permette di controllare l'hardware con grande facilità. Praticamente chiunque può usare i moduli MiniDSP e raggiungere buoni risultati con qualche tentativo. È un approccio divertente, istruttivo e molto efficace. Sì, ora sono tra i fan di MiniDSP!

In conclusione, se ancora non vi siete convinti di quanto sia facile usare MiniDSP, ecco una sintesi:

  1. Acquistare un modulo MiniDSP
  2. Creare un account utente sul sito web MiniDSP
  3. Scaricare il software (plug-in) necessario e il relativo manuale
  4. Installare il software e Adobe AIR
  5. Eseguire il software
  6. Inserire i dati del crossover
  7. Collegare il modulo al computer
  8. Sincronizzare il modulo con il computer
  9. Collegare il modulo all'impianto hi-fi
  10. Via con la musica!

© Copyright 2011 Nick Whetstone - nick@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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