Ultimamente ho speso così tanto tempo a recensire apparecchiature Hi-Fi che mi sono ritrovato ad aver completamente perso di vista il punto fondamentale: ascoltare Musica. Cercando di riportare l'ascolto alla centralità che merita sto preparando una serie di articoli occasionali su quegli album che hanno un profondo significato per me, sperando che possiate ascoltarli e condividere il mio piacere.
Ho scoperto Madonna molto tardi. Certo mi ricordo di lei nei primi anni ottanta: a quel tempo mi appariva come una ballerina un po' sgraziata che era stata spinta a cantare canzoni pop del tipo più commerciale (chi ha detto "piccanti"?). Ero un giovane insegnante e tendevo a ignorare l'adorazione dei miei studenti per lei mettendo in risalto la profonda differenza tra lei e le cose serie, cioè Debbie Harry. Penso che la sua trasformazione in Marilyn Monroe in "Material Girl" abbia dimostrato come lei possa esprimersi anche con classe, ma in quel momento non ero interessato a lei come qualcosa di realmente serio.
Facendo scorrere in avanti l'orologio, i primi anni novanta mi trovarono a vivere in Francia e preso dalla "frenesia da acquisti" per il vinile che stava scomparendo dagli scaffali dei negozi. Ho visto una copia di "Like a Prayer" per tre "quid" (circa cinque Euro, n.d.T.) e l'ho afferrato giusto per arrotondare la spesa. Mai prima di allora mi era capitato di aver così sottostimato un album o un artista.
Nella mia completa ignoranza non avevo capito che Madonna aveva scritto tutte le sue canzoni e che a differenza di molte altre cantanti era lei stessa a gestire la sua immagine. Lei ha sfruttato questa occasione per crearsi un'immagine ed alimentare leggende spesso a sfondo sessuale, più o meno come aveva fatto Bowie un decennio prima. Il risultato finale è stato la donna "self-made" più ricca del mondo. Solo questo dovrebbe far si che il suo album più bello sia un acquisto essenziale, al fine di scoprire come sia riuscita ad ottenere tutto ciò. Oltre questo bisogna riconoscere a questo album i propri meriti artistici.
Traccia 1 - Immediatamente qualcosa che scorre via facilmente. Una chiara dimostrazione di "come si scrive una moderna canzone pop" in questo pezzo che dà il titolo al disco. Creata per ballare e molto coinvolgente, l'essere abbastanza variegata ed una produzione efficace la innalzano sopra l'usuale ciarpame fino a qualcosa che potete ascoltare con piacere. I richiami cattolici che pervadono tutto il disco si affacciano qui per dare un'ulteriore interessante spinta (come mi aspettavo ma con maggiore divertimento).
"Express yourself" è qualcosa di abbastanza simile, creata con l'idea di raggiungere la cima della classifica... Ma subito dopo arriva "Love song", un duetto soprannaturale con Prince, dove Madonna sussurra "impress moi!" forse in omaggio al passo di Debbie Harry "impress moi ce soire". L'influenza di Prince in questa canzone è molto evidente (e lui dice "cosa?" in risposta) ma è anche così "non commerciale" come ogni canzone di Madonna può essere.
Essendo stati colpiti un po' di sorpresa dalla canzone precedente, vi rilassate con un'altra canzone pop "Till Death do us Part". Ma aspettate un attimo, di cosa si sta parlando? Quella che parte come una canzone pensata ancora per classifica, si trasforma in un pungente attacco di una moglie al suo odiato marito. La trasformazione di una dei pezzi più coinvolgenti che abbiate mai sentito in una canzone con un testo pieno di rabbia vi colpisce come uno schiaffo in faccia ed è di gran lunga più efficace del più ovvio cambiamento della O'Connor perché è completamente inatteso. Improvvisamente ho scoperto Madonna con una certa profondità espressiva. Anche la traccia successiva "I Promise to Try" mi ha stupito: una canzone dal profilo basso nella quale Madonna esegue due parti, quella di una figlia la cui madre è morta quando lei era piccola e quella della madre stessa. Questo è l'unico disco che io abbia mai sentito che abbia portato le lacrime ai miei occhi. E se, come me, avete dei figli piccoli vi sfido ad ascoltarlo e non sentirvi smossi nel profondo.
Nulla potrebbe mai seguire questa traccia e grazie a Dio, nulla la segue poiché questo è uno degli ultimi dischi pensati per il vinile, per cui "I Promise to Try" è l'ultima canzone del primo lato. Sinceramente non capisco come chi ha il CD possa continuare l'ascolto senza una lunga pausa prima di girare il disco.
Il secondo lato contiene un'altra canzone candidata al primo posto della classifica, "Cherish", seguita da "Dear Jessie" una canzone smielata per bambini che è ancora una volta è così coinvolgente che non potrete non fermarvi ad ascoltarla e non sorridere. Quindi "Oh Father"... Una figlia racconta ed assolve il padre che ha abusato di lei. Nel farlo, con un comportamento comune da parte di chi ha subito abusi, si assume anche la colpa di quanto successo. Eppure, suonando commiserevole, questa canzone supera molte vuote urla contro gli abusi.
"Keep it together" è un inno all'unità della famiglia ed è seguito da "Spanish eye's" forse la sua traccia più criptica, poiché lega un romanzo della guerra civile spagnola (?) con il cattolicesimo. Veramente strana. L'ultima traccia, "Act of Contrition" è un canto appassionato, rabbioso e mosso dalla coscienza di aver sbagliato riguardo al suo passato cattolico, così non commerciale eppure così coinvolgente.
Sotto molti aspetti questo disco dovrebbe essere presente in ogni collezione perché insieme a "Thriller" di Michael Jackson, rappresenta la canzone pop degli anni ottanta. Ma in contrasto rispetto a "Thriller" è molto profondo, è stato scritto ed interpretato da una donna matura preparata ad incidere la sua vita e la sua esperienza su un disco. In questo è estremamente coraggiosa senza essere indulgente con se stessa. Madonna è passata dall'essere una ballerina disco all'essere una delle più importanti artiste degli ultimi due decenni. In "Like a Prayer" scoprirete come ci sia riuscita.
Qualità della registrazione: 7/10
Performance: 10/10
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