Nome prodotto: "Lioness: Hidden Treasures", CD di Amy Winehouse (disponibile anche su vinile).
Costo: 7 £ (YMMV)
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Traduzione: Enzo De Sanctis
Data recensione: Giugno 2012
Recentemente mi sono procurato il CD "Lioness: Hidden Treasures", album postumo di tracce inedite di Amy Winehouse, morta tragicamente l'anno scorso. Mentre l'ascoltavo mi è venuto in mente che su TNT non avevamo avuto modo di commentare la morte di questo grande talento musicale, e andando a ricontrollare mi sono reso conto che ci eravamo appena fermati per la nostra lunga pausa estiva quando la notizia della morte di Amy fu annunciata lo scorso luglio.
Voglio iniziare questa recensione chiedendomi quanti di voi conoscessero Amy Winehouse perché, sebbene già famosa in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, in realtà non so dove ancora fosse popolare. Pertanto, se non aveste già avuto modo di conoscere la musica di Amy Winehouse finora, vi consiglio caldamente di ascoltare la sua breve discografia: "Frank", "Back to Black", e questo album uscito dopo la sua morte, "Lioness: Hidden Treasures". Come molti di coloro che hanno avuto il dono divino della vera genialità, anche Amy Winehouse ha avuto più della giusta quota di guai in virtù dei suoi problemi di tossicodipendenza. Era apparentemente riuscita a superarla e sembrava avviata verso un futuro più brillante quando fu trovata morta in casa il 23 luglio del 2011 ad appena 28 anni. Se volete saperne di più su quest'artista, vi raccomando la pagina su Wikipedia che la riguarda.
Probabilmente Amy Winehouse era meglio conosciuta per la sua voce caratteristica (e per il suo ben pubblicizzato stile di vita, ed i problemi di relazione). Lo stile musicale era una miscela di soul, jazz, blues e R&B. L'album "Lioness" ci presenta la sua voce in una raccolta di canzoni mai incise prima e nuove versioni di alcune di quelle già edite. Con una carriera relativamente breve, incentrata più sulla qualità che sulla quantità, i produttori di questo album hanno dovuto lavorare duro per farci avere circa 45 minuti di materiale, e "Lioness" non sarà certo ricordato come un capolavoro, al confronto con "Frank" o "Back to black". Ma per i suoi fan non sarà probabilmente un problema, dal momento che l'opportuna di poter ascoltare nuovamente la sua voce varrà bene il costo del CD.
Per quella cifra ci si porta a casa le versioni di Amy di vecchi classici come "Our Day Will Come", "Will You Still Love Me Tomorrow", e "The Girl From Ipanema". L'impressione è che queste siano state cantate più per divertimento personale (forse per scaldarsi la voce) piuttosto che per essere incise, e probabilmente non lo sarebbero mai state se lei fosse ancora viva. Ma, così come quasi tutto ciò che Amy Winehouse ha fatto, il risultato è indimenticabile dal momento che su quelle canzoni ha impresso la propria personalità. Per aiutare a rifinire alcuni brani sono stati chiamati degli artisti ospiti, e senza dubbio anch'essi pagano il loro tributo verso di lei. Nas aggiunge un grande rap al brano "Like Smoke", ed il duetto con Tony Bennet in "Body And Soul" ci dà appena un accenno di quanto ella fosse stimata dal punto di vista professionale.
La maggior parte del contenuto di "Lioness" viene dai suoi primi anni di attività, tra il 2002 ed il 2004. Al confronto sembrerebbe che abbia prodotto poca roba nei suoi anni successivi, sebbene si diceva che stesse lavorando su un terzo disco. Di materiale più recente in questo album c'è una cover di "A Song for You" di Leon Russell, a quanto pare registrata nell'attico dove allora viveva.
Ciò che fa questa raccolta di canzoni è condurre l'ascoltatore in un viaggio attraverso la carriera di Amy; e lungo il viaggio dalle sue prime realizzazioni a quelle che dovevano tragicamente diventarne le ultime, è interessante notare come la sua voce cambi da quella di una ragazza giovane che pronuncia i testi con attenzione, fino alle canzoni molto più mature, quasi scomposte e stremate (stanche del mondo, direbbe qualcuno) dovute, almeno in parte, al suo stile di vita.
I brani "Valerie" e "Tears Dry On Their Own" erano già apparse nei suoi album precedenti, e ovviamente non sono state considerate all'altezza di quelle registrazioni. Tuttavia penso che sia un bene per il suo pubblico avere l'opportunità di ascoltare queste versioni alternative, e non ho certo l'impressione che ci abbiano propinato qualcosa di qualità inferiore tanto per riempire il disco.
É un album pieno di malinconia, non solo perché viene dopo la morte di Amy, ma perché gran parte della sua musica e della sua vita erano intrise di malinconia. Riesce ad essere un tributo all'altezza di lei e del suo lavoro, e pur invitando chi ancora non li avesse a comprare innanzi tutto i due album usciti quando era ancora in vita, raccomando ancora una volta "Lioness" per godersi 45 minuti di puro piacere.
Viviamo in un mondo esagerato che sembra diventare ogni anno più ridicolo. In quello che chiamiamo "occidente" sembra di essere in preda ad un'isteria di massa, dove (istigati dai media) la gente sparge lacrime solo perché anche qualcun altro lo fa. Gli stessi media creano e distruggono eroi a scadenze regolari, curandosi poco del loro talento o di qualsiasi altra qualità positiva, per poi versare lacrime di coccodrillo alla morte di uno di loro. Ma quando Amy Winehouse ha purtroppo lasciato questo mondo lo scorso luglio, noi tutti che amiamo sul serio la musica abbiamo perduto davvero uno dei nostri tesori più grandi. Adesso possiamo solo immaginare quel che Amy avrebbe potuto produrre ancora, ed invece dobbiamo accontentarci della magra consolazione di "Lioness: Hidden Treasures". Ma, per quanto mi riguarda, io so apprezzare anche le piccole cose, e raccomando questo disco quasi altrettanto quanto "Frank" e "Back to Black"! Anche se in ritardo, possa tu riposare in pace, Amy Winehouse.
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